Quel che è certo, è che vi è un filo rosso che lega tutte le sue attività filantropiche a un’Agenda strategica che riguarda tre grandi aree: salute, nutrizione ed educazione.
Devono destare al mondo particolare preoccupazione, inoltre, le partecipazioni di Gates alle cosiddette PPP, ossia le global public-private partnership che, in ambito salute, vede importanti finanziamenti in progetti quali: Tuberculosis (TB) Alliance, Medicines for Malaria Venture, International Partnership for Microbicides e GAVI Alliance (Global Alliance for Vaccines and Immunization).
Secondo il rapporto “PhilanthropicPower and Development – Whoshapes the agenda?”, pubblicato nel novembre 2015 da Global Policy Forum e da altri partner, Gates rappresenta la forza trainante di queste organizzazioni.
GAVI – The Vaccine Alliance
È fresca la notizia che l’Italia rafforza il sostegno a Gavi-The Vaccine Alliance con un impegno di 150 milioni di euro per IFFIm (International Finance Facility for Immunisation).
Questi fondi andranno a garanzia di un’emissione di titoli obbligazionari, i cosiddetti Vaccine Bonds. Un’estensione della partecipazione dell’Italia all’International Finance Facility for Immunization (IFFIm) è autorizzata dal DECRETO-LEGGE 19 maggio 2020, n. 34, conosciuto come Decreto Rilancio.
Una notizia che arriva solo un mese dopo l’annuncio di Conte – alla “Coronavirus Global Response Conference” ospitata dall’Unione Europea – del finanziamento di 120 milioni di euro a Gavi, come si legge anche sul sito dell’Alleanza.
Questo sostegno è superiore rispetto a quello destinato a IFFFIm nel precedente quinquennio.
“L’Italia sta intensificando i suoi investimenti in Gavi perché, negli ultimi due decenni, l’Alleanza si è dimostrata uno degli strumenti più innovativi e utili per il miglioramento globale della salute“, ha affermato Roberto Gualtieri, il ministro dell’Economia e delle Finanze.
“Siamo estremamente grati all’Italia per questo significativo supporto in questi tempi difficili in cui il finanziamento flessibile per Gavi è di tale importanza“, ha affermato Cyrus Ardalan, presidente del Consiglio di Amministrazione di IFFIm. “Il successo di Gavi si fonda sulle partnership in molti paesi in tutto il mondo e l’Italia è sempre stata un elemento particolarmente importante di tale rete“, ha affermato Seth Berkley, CEO di Gavi.
Qui il comunicato pubblicato sul sito di GAVI.
Il gruppo GAVI[2]è costituito da:
The Gavi Alliance, con personalità giuridica in Svizzera[3], in virtù della quale gode di immunità di giurisdizione e di esecuzione e altri privilegi, rappresenta una partnership pubblica privata.
Fra i principali aderenti: OMS (di cui GAVI e Fondazione Gates ne rappresentano i principali finanziatori non istituzionali), Gates Foundation, UNICEF, la Banca Mondiale (fondamentale per l’implementazione di strumenti di finanza globale, come i vaccine bonds che assicurano agli investitori ottimi e sicuri rendimenti, di cui il Vaticano[4]si annovera fra i primi acquirenti), i Governi sottoscrittori delle donazioni tra cui spicca quello italiano, le organizzazioni della società civile (giocano un ruolo chiave nell’attuazione dei programmi di immunizzazione predisposti da GAVI) e l’industria farmaceutica (o meglio produttori di vaccini, fondamentali per assicurare l’approvvigionamento con impegni fino al 2037) che siede anche nel Board dell’Alleanza.
GAVI Campaign, organizzazione non profit statunitense.
International Finance Facility for Immunisation (IFFIm), non profit inglese di cui GAVI è unico membro. IFFIm emette titoli obbligazionari (cosiddetti Vaccine Bonds) garantiti dall’impegno a lungo termine dei governi donatori, fra i quali spicca quello italiano.
GAVI è finanziato attraverso contributi diretti e attraverso meccanismi finanziari quali IFFIm, AMC e GAVI Matching fund.
Gli AMC (Advance Market Commitments) sono fondi impegnati a lungo termine per assicurare l’acquisto di vaccini, offrendo garanzie di ricavo all’industria farmaceutica.
Il Gavi Matching Fund è un meccanismo di finanziamento pubblico-privato progettato per incentivare gli investimenti del settore privato nel settore dei vaccini.
Non è una esagerazione ritenere che GAVI, alleanza promossa da Gates nel 2000 grazie a un impegno iniziale di 750 milioni di dollari e a condizione che fosse istituita sul modello del partenariato pubblico privato, rappresenti una macchina gigantesca che fa girare miliardi di dollari. Facendo due somme, dalla sua costituzione a fine dicembre 2019, ha riscosso tra donazioni e altri fondi destinati a strumenti di finanza innovativa, come la stessa GAVI li definisce, ben 20.241 milioni di dollari (20 miliardi e 241 milioni). E molti milioni di dollari sono già promessi e in arrivo con impegni da parte dei donatori sino al 2037.
Sulla pagina del
profilo del donatore “The Bill & Melinda Gates Foundation” possiamo leggere che al 31 dicembre 2019 la famiglia Gates ha destinato a GAVI complessivamente 4,1 miliardi di dollari, rappresentando il maggior contribuente non istituzionale. È sufficiente dare un’occhiata al diagramma a torta pubblicato sul sito dell’Allenza per comprendere il peso di questi contributi.
L’interesse della famiglia Gates per la salute globale e l’approccio che ha seguito in tutte le sue attività in questo settore si manifesta nel 1998 con l’istituzione del Bill& Melinda Gates Children’s Vaccine Programme; tra gli scopi del programma vi era l’istituzione di un consenso internazionale sulle raccomandazioni per l’uso dei vaccini, attraverso la sponsorizzazione di meeting a respiro internazionale per sensibilizzare ministeri della salute, agenzie multilaterali e donatori, al fine di finanziare i vaccini per i paesi più poveri.
Lo scorso dicembre Medici Senza Frontiere ha lanciato un appello[5]al Consiglio di direttivo di GAVI chiedendo di bloccare immediatamente l’erogazione di un fondo residuo di 262 milioni di dollari alle multinazionali farmaceutiche Pfizer e GlaxoSmithKline (GSK) per il vaccino anti-pneumococcico, sostenendo che questi fondi possano essere indirizzati per supportare l’utilizzo e la diffusione della versione generica e più economica dello stesso vaccino, che dovrebbe entrare a breve sul mercato.
Kate Elder, esperta di policy sui vaccini per la Campagna per l’Accesso ai Farmaci di MSF, dichiara:
“Pfizer e GSK hanno già raccolto molto più del dovuto dai fondi dei donatori, oltre ai quasi 50 miliardi di dollari ricavati in dieci anni di vendita del vaccino contro la polmonite. È ora che Gavi smetta di finanziare le case farmaceutiche.
Invece di destinare ancora più fondi a Pfizer e GSK, Gavi dovrebbe aiutare i paesi a prepararsi per il nuovo fornitore che promette prezzi più bassi per il vaccino a livello globale.
I donatori che finanziano il fondo AMC devono adottare misure urgenti per bloccare ulteriori sussidi a Pfizer e GSK per un vaccino da cui hanno già ampiamente guadagnato. È il momento di bloccare il duopolio Pfizer/GSK e preservare ogni ulteriore finanziamento pubblico per un vaccino davvero nuovo e più economico.“
Va evidenziato che l’Italia ha assunto un ruolo di primo piano nel lancio del fondo AMC per il vaccino pneumococcico e ne rappresenta il maggior contributore (49,9%) con un finanziamento di 635 milioni di dollari.
L’Italia dal suo ingresso a oggi ha versato a GAVI – tra donazioni dirette e altri contributi tra cui somme a garanzia dei Vaccine Bonds e contributi al fondo AMC – 1 miliardo e 123 milioni di dollari; se si aggiungono i contributi già promessi la cifra supera il miliardo e mezzo.
CARI AMICI, CON QUALCHE MILIARDINO DIMENTICHIAMO LA MALATTIA!
Lo scorso 4 giugno, come sappiamo, si è svolto a Londra il “Global Vaccine Summit 2020”, la terza conferenza dei donatori di GAVI impegnata a mobilitare almeno 7,4 miliardi di dollari in risorse aggiuntive per “proteggere la prossima generazione con vaccini, ridurre le disuguaglianze e creare un mondo più sano, più sicuro e più prospero”. Detto in altre parole, per GAVI, o meglio per chi ne detiene di fatto le redini, i vaccini rappresenterebbero la panacea di tutti i mali del mondo.
Nel bel mezzo di una profonda crisi economica e finanziaria quali ulteriori impegni si è assunta l’Italia nell’ultimo periodo per sostenere la vaccinazione per tutti, la censura dell’informazione, il boicottaggio degli studi scientifici indipendenti, il sabotaggio degli studi clinici, il controllo globale degli individui attraverso l’istituzione dell’identità sanitaria digitale?
Secondo il report pubblicato da GAVI l’Italia ha promesso di contribuire nel periodo 2021-2025 con 307 milioni di dollari suddivisi tra donazioni dirette, IFFIm e Matching Found. Si legge sul report, inoltre, che 79 milioni di dollari precedentemente promessi per il fondo AMC-PVC (riferito al vaccino anti pneumococcico) saranno invece destinati al fondo COVAX AMC, lanciato proprio in occasione del summit di Londra. Questo nuovo AMC è volto a incentivare i produttori di vaccini a produrre quantità sufficienti di vaccini COVID-19 e garantirne l’accesso ai paesi in via di sviluppo.
“Gavi Covax AMC è stato lanciato con l’obiettivo iniziale di raccogliere 2 miliardi di dollari; sufficiente per i paesi supportati da Gavi per vaccinare gli operatori sanitari e gli individui ad alto rischio e creare un buffer flessibile di dosi da distribuire laddove più necessario.”
Sul sito del Governo si può leggere il brevissimo intervento in lingua inglese del Premier Conte al Summit. Ne riportiamo uno stralcio tradotto per evidenziare quanto sia vuoto di significato per il nostro Paese, intriso di propaganda e a sfondo sostanzialmente ideologico.
“Cari colleghi, Cari amici,
il Coronavirus ci ha drammaticamente ricordato quanto sia importante l’immunizzazione per prevenire le pandemie. Ha anche dimostrato che gli investimenti nella salute globale e nei vaccini sono fondamentali non solo per salvare vite umane e proteggere i più vulnerabili, ma anche per preservare la sicurezza globale, la stabilità e la prosperità.
Negli ultimi 20 anni, GAVI ha rappresentato il fondamento della global immunization, avendo permesso a generazioni di bambini di crescere sani. Ha anche contribuito a costruire sistemi sanitari nazionali più resilienti.
Grazie al suo modello di cooperazione pubblico-privato, GAVI è una delle nostre partnership di sviluppo globale di maggiore impatto. È stato un attore essenziale per garantire la copertura sanitaria universale, la sicurezza sanitaria globale, lo sviluppo sostenibile e il benessere di tutti.
GAVI ha anche aperto la strada a strumenti finanziari innovativi per sviluppare e distribuire rapidamente nuovi vaccini a basso prezzo: come l’International Finance Facility for Immunization (IFFIm) e Advance Market Commitment (AMC), di cui l’Italia è stata promotrice e una delle maggiori donatori.
(…)
Questi contributi sono un segnale concreto della nostra volontà di continuare a investire in un efficace multilateralismo, cooperazione internazionale e solidarietà. Intendiamo mettere questi valori al centro della nostra presidenza del G20 nel 2021. Questa è la nostra solidarietà in azione. Tutti insieme, raggiungeremo i nostri obiettivi.
Grazie.”
Il Premier Conte ha affermato, altresì che l’Italia è co-leader dell’Alleanza Internazionale all’interno dell’ACT-Accelerator (Access to COVID-19 Tools, ACT). Si tratta dell’ennesima alleanza pubblico-privata nata lo scorso 24 aprile con tre priorità: sviluppo di vaccini, terapie e strumenti diagnostici ad accesso universale, sostenuto dal rafforzamento dei sistemi sanitari necessari per realizzare tali priorità.
La Co-presidenza di ACT-Accelerator è affidata a:
Unione Europea, Canada, Francia, Germania, Italia (anche presidenza entrante del G20), Giappone, Arabia Saudita (che detiene anche la presidenza del G20), Norvegia, Spagna e Regno Unito.
I Partner di ACT-Accelerator sono:
OMS, Bill & Melinda Gates Foundation, CEPI, GAVI, Global Fund, UNITAID, Wellcome Trust, FIND (Foundation for Innovative New Diagnostics), Banca Mondiale, World Economic Forum, Developing Countries Vaccine Manufactures Network (DCVMN), International Federation of Pharmaceutical Manufacturers & Associations (IFPMA), International Generic and Biosimilar medicines Association (IGBA)[6].
Sull’opuscolo di OMS si legge: “Fondandoci su una visione di un pianeta protetto dalla sofferenza umana e dalle devastanti conseguenze sociali ed economiche di COVID-19, noi, un gruppo iniziale di attori nel campo della salute globale (Bill & Melinda Gates Foundation, CEPI, Gavi, Global Fund, UNITAID, Wellcome Trust, OMS) congiuntamente a partner del settore privato e ad altre parti interessate, stiamo avviando una collaborazione storica, globale e limitata nel tempo per accelerare lo sviluppo, la produzione e l’accesso globale ed equo alle nuove tecnologie sanitarie essenziali per COVID-19.”
Qui l’elenco dei donatori e i contributi promessi; l’Italia pare abbia stanziato 381 milioni di euro.
In totale sono stati finora raccolti 9,8 miliardi di euro, di cui il 66%, pari a 6,5 miliardi di euro, rappresenta i contributi provenienti da UE e Stati membri, Commissione, Stati membri del SEE (Spazio economico europeo) ed European Investment Bank.
Nell’ambito dell’iniziativa ACT-Accelerator, è stato istituito un GRUPPO DI FACILITAZIONE, con il sostegno di un polo di coordinamento presso OMS, incaricato di seguire e riferire i progressi compiuti, mobilitare risorse e dialogare con i portatori d’interessi.
Fanno parte di questo gruppo: Unione europea, Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Giappone, Spagna, Norvegia, Canada, Bill & Melinda Gates, il Wellcome Trust e il World Economic Forum[7].
Il gruppo di facilitazione sostiene il lavoro di tre partenariati:
PARTENARIATO PER I VACCINI: capofila CEPI e GAVI
PARTENARIATO PER LE CURE: capofila Therapeutics Acceleratore UNITAID
PARTENARIATO PER LA DIAGNOSI: capofila FIND e The Global Fund
I capofila sono dotati di poteri e risorse per animare il partenariato che accoglierà il settore pubblico, l’industria, la ricerca, i finanziatori, le Autorità di regolamentazione, le organizzazioni internazionali, secondo un approccio che ingloba tutta la catena di valore (dalla ricerca alla consegna e all’accesso universale). I partner, insieme, sviluppano il programma di lavoro e realizzano le attività necessarie[8].
Sul sito di Euroconsulting[9]viene riepilogata la distribuzione degli importi assegnati alle organizzazioni che operano nel campo della salute globale:
circa 1,1 miliardi di € alla Coalition for Epidemic Preparedness Innovation (CEPI) per lo sviluppo e la diffusione di vaccini;
circa 488 milioni di € a GAVI;
quasi 257 milioni di € a COVID-19 Therapeutics Accelerator;
oltre 60 milioni di € alla Foundation for Innovative New Diagnostics (FIND);
2,6 miliardi di € a OMS per il rafforzamento dei sistemi sanitari;
15,7 milioni di € al Fondo mondiale per la lotta contro l’AIDS, la tubercolosi e la malaria;
almeno 700 milioni di € ai progetti nazionali di ricerca su Covid-19.
Alcune note:
CEPI è stata fondata a Davos da Bill & Melinda Gates Foundation, Wellcome Trust, World Economic Forume dai governi di Norvegia e India e riceve il sostegno finanziario da parte della Commissione europea e dei governi di Australia, Belgio, Canada, Danimarca, Etiopia, Germania, Giappone, Messico, Norvegia e Regno Unito. Per sostenere i programmi di vaccinazione COVID-19, stimati in 2 miliardi di dollari, hanno contribuito: Austria, Australia, Belgio, Canada, Commissione europea, Finlandia, Francia, Germania, Italia (contributo di 10 milioni di euro[10]), Giappone, Lussemburgo, Regno dell’Arabia Saudita, Norvegia, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Serbia, Spagna, Svizzera e il Regno Unito e società del settore privato.
COVID-19 Therapeutics Accelerator nasce su iniziativa di Gates Foundation, Wellcome Trust e Mastercard, sostenuta da un contributo iniziale di 125 milioni di dollari. Tra i principali donatori: Alwaleed Philanthropies, Avast Foundation, Chan Zuckerberg Initiative, EQT, JPB Foundation, Madonna, Michael & Susan Dell Foundation, U.K. Department for International Development, Zhang Yiming.
Foundation for Innovative New Diagnostics è una global health non-profit costituita a Ginevra nel 2003 e opera attraverso partnership con i settori pubblico, privato e non profit. Collabora con OMS, Autorità di regolamentazione, responsabili politici.
Tra i principali partner sostenitori: Gates Foundation, GAVI, CEPI, The Global Fund, Commissione europea, UNITAID, OMS.
The Global Fund è stato istituito al vertice del G8 a Genova nel 2001 e più di 80 paesi hanno contribuito al Fondo per accelerare la lotta contro AIDS, tubercolosi e malaria.
L’Italia è stata sin dall’inizio sostenitrice del Fondo Globale, svolgendo un ruolo importante per la sua istituzione. Non solo, nel 2005 a Roma si è svolto il primo incontro per ricostituire le risorse del Fondo sotto l’egida del governo italiano. L’Italia rimane uno dei principali donatori, con un contributo totale di 1,02 miliardi di euro a oggi. Per la sesta “chiamata” l’Italia ha promesso 161 milioni di euro per il periodo 2020-2022, con un aumento del 16% rispetto al precedente impegno.
La Gates Foundation rappresenta un partner chiave: ha versato sino a oggi 2,24 miliardi di dollari e ne ha promessi 760 milioni per il periodo 2020-2022.
Tra i Delivery Innovation Partner si trovano Microsoft, Google, IBM, Takeda, Unilever, Mastercard (tra i progetti, Wellness Pass, una piattaforma attualmente in fase di sperimentazione con GAVI, per la digitalizzazione dei dati sanitari in alcuni paesi africani).
Le attività di patrocinio in tutto il mondo – per promuovere la mission del Fondo Globale, sviluppare contatti e alleati e mobilitare il sostegno politico e finanziario – vengono svolte da associazioni indipendenti note come “Friends of the Global Fund”. Nell’area del Pacifico, nel marzo 2020, è stata fondata “Pacific Friends of Global Health”, un’iniziativa congiunta di The Global Fund, GAVI e UNITAID allo scopo di posizionare la salute globale come priorità chiave per l’Australia, aumentare la visibilità delle tre organizzazioni e mobilitarne il sostegno politico e finanziario.
Unitaid è un’organizzazione internazionale nata nel 2006, ospitata da OMS, che investe per prevenire, diagnosticare e curare l’HIV / AIDS, la tubercolosi, la malaria, l’epatite C e il papillomavirus umano (HPV). Svolge la sua attività attraverso partnership qualificate.
I principali donatori sono Bill & Melinda Gates Foundation (siede anche nell’Executive Board), Francia, Regno Unito, Norvegia, Brasile, Spagna, Repubblica di Corea e Cile che hanno stanziato a oggi circa 3 miliardi di dollari.
ACT-Accelerator ci farà dormire sonni tranquilli: produttori in pace con gli acquirenti, controllati in pace con i controllori, magnanimi benefattori che ci assicurano un mondo senza malattie.
10 VACCINI OBBLIGATORI E FIUMI DI DENARO DALL’ITALIA AL GAVI
Impossibile dimenticare che il 26 luglio del 2017, l’On. Baroni, 5Stelle, durante l’esame per la conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 giugno 2017, n. 73, recante disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale, prima del passaggio al voto di Fiducia alla Camera, affermò[11]:
“Con il mio intervento voglio puntare un faro sull’aspetto oscuro del disegno di legge e della vicenda. L’esame del decreto vaccini al Senato non ha chiarito quali siano i vaghi e aleatori obblighi assunti a livello europeo e internazionale al comma 1 dell’articolo 1. Non vorremmo trovarci per l’ennesima volta nell’ennesimo plateale conflitto di interessi o addirittura interesse privato in un atto pubblico.”.
E più avanti: “È necessario quindi chiarire se, come e quando il decreto vaccini e questi fantastici accordi internazionali da salvaguardare in quest’ambito abbiano e fino a che punto interconnessioni con il documento dell’alleanza globale per le vaccinazioni, il cosiddetto GAVI.
Sarà una coincidenza che il GAVI prevede la somministrazione di dodici vaccini obbligatori nelle proprie conclusioni per quanto riguarda l’Italia esattamente come il decreto originario al Senato?
Sarà una coincidenza che il GAVI critica l’Italia per le sue politiche in materia di vaccini troppo orizzontali e basate sulla cooperazione sanitaria e precetta l’Italia nell’usare politiche verticali prescrittive e obbligatorie?
Sarà una coincidenza che tra i partner del progetto GAVI troviamo la Banca mondiale e la Bill Gates Foundation?
Sarà una coincidenza che – cito testualmente – gli impegni pluriennali dei donatori governativi servano come garanzie per piazzare sul mercato globale dei capitali le proprie obbligazioni finanziarie, i cosiddetti vaccine bonds o IFFIm bonds, come i tecnici anche li chiamano?
Questo, signor Presidente, secondo lei non sarebbe poi un conflitto di interessi?
Ma a chi volete farlo credere?”
L’intervento di Baroni, nel seguito, mette in luce aspetti piuttosto oscuri legati alla gestione finanziaria di GAVI e in particolare all’utilizzo di strumenti “innovativi” come l’ente stesso li definisce.
Qui il resoconto stenografico dell’intervento e
qui la riproduzione video.
LA DECADE DEI VACCINI E IL GLOBAL VACCINE ACTION PLAN
Al World Economic Forum di Davos del 2010, Bill e Melinda Gates chiedono una “decade di vaccini” promettendo 10 miliardi di dollari per prevenire quattro milioni di decessi all’anno, aumentando l’accesso a vaccini efficaci ma sottoutilizzati e introducendo nuovi vaccini.
Nello stesso anno, dicembre 2010, l’OMS, l’UNICEF, il National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID) insieme alla Fondazione Gates proclamano la “Decade of Vaccines Collaboration”, allo scopo di aumentare il coordinamento all’interno della comunità internazionale dei vaccini (governi nazionali, organizzazioni multilaterali, società civile, settore privato e organizzazioni filantropiche) e annunciano la creazione del Global Vaccine Action Plan.
L’OMS pubblica la notizia[12]: “Global Health Leaders Launch Decade of Vaccines Collaboration – Global Vaccine Action Plan to guide discovery, development and delivery of lifesaving vaccines – In collaboration with UNICEF, the National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID) and the Bill & Melinda Gates Foundation”.
La struttura della Decade of Vaccines Collaboration comprende un Consiglio Direttivo, un Comitato Direttivo, un Comitato Consultivo internazionale e un Segretariato per il supporto amministrativo.
Il Prof. Pedro Alonso, allora Direttore del Barcelona Institute for Global Health (ISGlobal) e ora direttore del WHO Global Malaria Programme e il Dr. Christopher Elias, allora Presidente e CEO di PATH e ora Presidente della Global Development Division di Gates Foundation, furono nominati co-presidenti del Comitato Direttivo e del Segretariato.
Sul sito della Fondazione, l’annuncio[13]della Collaborazione riporta anche la composizione del Consiglio Direttivo e del Comitato Direttivo; di seguito, riproduciamo questi due elenchi mettendo in evidenza alcuni aggiornamenti che testimoniano il fenomeno cosiddetto delle “porte girevoli”.
Consiglio Direttivo:
Dr. Margaret Chan, Director General of WHO
La Dr.ssa Margaret Chan come è noto ha terminato il suo mandato presso OMS e ora dirige la Vanke School of Public Health dell’Università Tsinghua di Pechino, l’università più importante del Paese.
Dr. Anthony S. Fauci, Director of NIAID, part of the National Institutes of Health
Mr. Anthony Lake, Executive Director for UNICEF
Ms. Joy Phumaphi, Chair of the International Advisory Committee and Executive Secretary, African Leaders Malaria Alliance
La signora Joy Phumaphisi si è successivamente unita all’OMS come Assistant Director General for Family and Community Health. È stata responsabile del World Health Report, “Making Every Mother and Every Child Count”. Ha anche ricoperto il ruolo di Vice President for Human Development presso la Banca mondiale, ed è attualmente segretaria esecutiva della African Leaders Malaria Alliance. È stata membro del gruppo di riferimento delle Nazioni Unite per l’economia e commissario delle Nazioni Unite per l’HIV / AIDS e la governance. È attualmente membro del consiglio di amministrazione di numerosi enti non profit internazionali nel settore della salute globale, tra cui CIFF (Children’sInvestment Fund Foundation), ACHAP (African Comprehensive HIV/AIDS Partnership, MMV (Medicines for Malaria Venture), RBM (Rollback Malaria Partnership) e consulente di Hilleman Laboratories, Gates Foundation Malaria Program e Harvard Health Ministerial Leadership Program.
Dr.Tachi Yamada, President of Global Health at the Bill & Melinda Gates Foundation
Il dr. Yamada prima di entrare a far parte della fondazione è stato Presidente Ricerca e Sviluppo nonché membro del Consiglio di Amministrazione di GlaxoSmithKline. Ora è Executive Vice-President e Chief Medical and Scientific Officer alla Takeda Pharmaceuticals e siede anche nel Consiglio di Amministrazione della società.
Comitato Direttivo:
Dr. Nicole Bates, Senior Program Officer, Global Health Policy and Advocacy, Bill & Melinda Gates Foundation
La Dr.ssa Bates[14]ha iniziato la sua carriera presso Centers for Disease Control and Prevention (CDC) come Presidential Management Fellow. Ora ricopre il ruolo di Senior Strategy Advisor presso Pivotal Ventures, un private incubation e investment company che si dedica al progresso sociale negli Stati Uniti, fondata da Melinda Gates.
Dr.Seth Berkley, President & CEO, International AIDS Vaccine Initiative (IAVI)
Il Dr. Seth Berkley dal 2011 ricopre la carica di CEO di GAVI Alliance[15], una posizione che ha attirato pesanti critiche qualche anno fa per l’entità della sua retribuzione e dei benefit[16]. È presidente, CEO e fondatore dell’International AIDS Vaccine Initiative (IAVI), ha lavorato nella divisione Health Sciences presso la Rockefeller Foundation dove ha gestito i programmi sui vaccini, AIDS e la salute riproduttiva. Ha anche lavorato presso Centers for Disease Control (CDC).
Dr. Zulfiqar Bhutta, Founding Chair, Division of Women and Child Health, Aga Khan University
Il Dr. Bhutta[17]ha rappresentato le organizzazioni accademiche e di ricerca nel consiglio di GAVI. È copresidente del comitato di supervisione per la salute materna e infantile della Regione del Mediterraneo orientale (EMO) di OMS. È stato membro del Global Advisory Committee for Health Research per OMS e dal 2010-15 del Comitato consultivo strategico dell’OMS per i vaccini (SAGE).
Dr. Lola Dare, CEO, Center for Health Sciences Training, Research and Development International
La Dr.ssa Dare[18]è tuttora CEO del Center for Health Sciences Training, Research and Development (CHESTRAD) ed è consulente per varie agenzie e governi che lavorano in Africa.
Ms. Helen Evans, Acting CEO, GAVI Alliance
Attualmente residente a Melbourne, è professore associato presso il Nossal Institute for Global Health presso l’Università di Melbourne, è membro del consiglio di amministrazione della Fred Hollows Foundation, del Burnet Institute e della Global Health Alliance Melbourne ed è membro del gruppo di valutazione tecnica e revisione (TERG) del Global Fund to Fight AIDS, Tuberculosis and Malaria.
Dr. Lee Hall, Chief, Parasitology and International Programs Branch, Division of Microbiology and Infectious Diseases, NIAID
Il Dr. Hall ricopre tuttora lo stesso incarico press oil NIAID. Nel 2000 era a capo della Malaria Vaccine Development Section. Sul suo profilo Linkedin è possibile consultare i suoi interessi.
Dr. T. Jacob John, Professor and Head, Departments of Clinical Microbiology and Virology, Christian Medical College, Vellore, India (Retired)
Dr. Orin Levine, Executive Director, International Vaccine Access Center (IVAC)
Dal 2012 lavora presso Gates Foundatione attualmente ricopre il ruolo di Director of Vaccine Delivery.
Dr. Jean-Marie Okwo-Bele, Director, WHO Department of Immunization, Vaccines and Biologicals
Dr. Ciro de Quadros, Executive Vice President, Sabin Vaccine Institute
Dr. David Salisbury, Director of Immunization, UK Department of Health
Il Prof. Dr. David Salisbury[19]fino al 2014 responsabile del programma nazionale di immunizzazione del Department of Health a Londra, è presidente della Global Commission for the Certification of the Eradication of Poliomyelitis, è presidente della European Certification Commission, membro della Eastern Mediterranean Commission e membro della South East Asian Commission on Poliomyelit Eradication. È stato anche co-presidente del gruppo per l’influenza pandemica della G7 Global Health Security Initiativee dal 2005 al 2010 è stato presidente del gruppo di esperti di consulenza strategica sui vaccini dell’OMS, SAGE, e membro del Global Advisory Committee on Vaccine Safety dell’OMS.
Dr. Anne Schuchat, Director, National Center for Immunization and Respiratory Diseases, CDC
Attualmente ricopre l’importante incarico di Principal Deputy Director di CDC.
Dr. Peter A. Singer, Director, McLaughlin-Rotman Centre for Global Health, University of Toronto
Il Dr.Prof. Singer[20]è ex CEO di Grand Challenges Canada e Director di Sandra Rotman Centre, University Health Network e University of Toronto. È altresì docente di Medicina a University of Toronto. È consulente speciale di Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS; è consulente della Fondazione Gates, dell’Ufficio del Segretariato Generale delle Nazioni Unite, del Governo canadese, di Pepsico, di BioVeda China Venture Capital Fund e di numerosi Governi africani in materia di salute globale.
Dr. Lucky Slamet, Deputy for Therapeutic Products, Narcotic, Psychotropic and Addictive Substance Control, National Agency of Drug and Food Control, Indonesia
La Dr.ssa Slamet[21], dopo una lunga carriera in ambito nazionale come funzionario del Governo indonesiano e internazionale nel settore farmaceutico e dei vaccini, ora in pensione, continua a svolgere attività di consulenza per il Governo indonesiano e per OMS.
Dr. Gina Tambini, Area Manager, Family and Community Health, PAHO
PAHO indossa due cappelli istituzionali: è l’agenzia sanitaria specializzata del sistema interamericano e funge anche da ufficio regionale per le Americhe dell’OMS; la Dr.ssa Gina Tambini[22]in seguito fu nominata rappresentante del PAHO / OMS Colombia ed Ecuador.
Dr. Jos Vandelaer, Chief, Immunization, Programme Division, UNICEF
Il Dr. Vandelaer[23]è ora il rappresentante dell’OMS in Nepal.
Ms. Sandy Wrobel, CEO and Managing Director, Applied Strategies
In Applied Strategies, società di consulenza californiana, Wroblel ha lavorato per Bill & Melinda Gates Foundation R&D e GAVI. Ha altresì fornito consulenza in ambito G8 riguardo un meccanismo di finanziamento sponsorizzato dalla Banca Mondiale per attrarre i fornitori di vaccini su mercati di paesi a basso reddito. Nella sua lunga carriera ha lavorato anche presso aziende farmaceutiche.
Sandy Wrobel è attualmente VP Finance & Business Operations di Aquabyte, un’azienda californiana che opera nel campo del software technology per il settore alimentare; “We are optimizing the global food systems of tomorrow” scrive Wrobler sul suo profilo pubblico Linkedin[24].
La Fondazione Gates è co-autrice del Global Vaccine Action Plan, che sarà adottato nel maggio 2012 dall’Assemblea Mondiale della Sanità.
OMS
A questo indirizzo http://open.who.int/2018-19/contributors/contributor è possibile consultare tutti i contributi ricevuti nel biennio 2018-2019 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’agenzia speciale delle Nazioni Unite per la salute, con sede a Ginevra.
Nel biennio 2018-2019 ammontavano in totale a 5 miliardi 623 milioni 603 mila dollari; il 76,96% dei fondi era destinato a coprire specifici progetti indicati dagli stessi donatori. La Fondazione Gates ha versato in totale 530 milioni 965 mila dollari, il 12,12% del totale dei contributi complessivi, preceduta soltanto dagli USA che hanno contribuito nel biennio versando 893 milioni, il 15,18% del totale. Al terzo posto fra i maggiori contributori si trova GAVI Alliance (8,18%) a sua volta finanziata cospicuamente dalla famiglia Gates.
Nel 2014 l’allora direttrice generale dell’OMS, Margaret Chan, intervistata dal New York Times ha affermato[25]: “il mio budget è altamente vincolato da ciò che io chiamo gli interessi dei donatori”.
“L’OMS negli anni è diventata un’agenzia privata, l’80% arriva da finanziamenti privati o vincolati dai donatori. Dopo gli Stati Uniti c’è Bill Gates che è quello che contribuisce di più, più di tutti gli altri Stati. Ma questo significa che è lui a determinare le politiche e le strategie dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. La notizia più grande è di aver scoperto di un investimento di Bill Gates di circa 400 milioni di dollari in aziende farmaceutiche. Lo fa attraverso il trust di famiglia che poi è quello che alimenta la sua fondazione con la quale dona all’OMS.
Un circolo … Più che conflitto di interessi è un po’ una visione del mondo!
Bill Gates cosa fa? Incassa i soldi dalle azioni delle farmaceutiche, veste i panni del filantropo, dona i soldi all’OMS risparmiando di tasse, ridetermina le politiche e può indirizzare i soldi verso il vaccino contro la polio o per la malaria, e poi determina le politiche con cui vanno fatte le cure, magari con quegli stessi prodotti dalle multinazionali in cui ha investito. Forse la salute della popolazione mondiale merita qualcosa di meglio…”
Un altro aspetto da considerare e non trascurabile sotto il profilo economico sono le detrazioni fiscali; il sistema fiscale statunitense per i benefattori è, infatti, particolarmente incentivante.
Secondo il rapporto “Philanthropic Power and Development – Whoshapes the agenda?” di Jens Martens e Karolin Seitz, “Rockefeller Foundation e Bill & Melinda Gates Foundation hanno svolto un ruolo sempre più attivo nella definizione dell’agenda e delle priorità di finanziamento delle organizzazioni internazionali e dei Governi.”
AL DI LÀ DELLA PROPAGANDA
Robert F. Kennedy Jr., denuncia[26]sul sito Children’s Health Defense:
“Nel 2017, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha ammesso con riluttanza che l’esplosione globale della poliomielite è principalmente di ceppo vaccinale. Le epidemie più spaventose in Congo, Afghanistan e Filippine, sono tutte legate ai vaccini. In effetti, entro il 2018, il 70% dei casi globali di poliomielite erano ceppi di vaccini.”
Nel 2010, la Gates Foundation ha finanziato uno studio di fase 3 del vaccino sperimentale di GSK contro la malaria, uccidendo 151 bambini africani e causando gravi effetti avversi, tra cui paralisi, convulsioni e convulsioni febbrili a 1.048 dei 5.949 bambini.
Durante la campagna MenAfriVac del 2002 di Gates nell’Africa subsahariana, i cooperatori di Gates hanno vaccinato con la forza migliaia di bambini africani contro la meningite. Circa 50 dei 500 bambini vaccinati hanno sviluppato una paralisi. I giornali sudafricani si sono lamentati: “Siamo cavie per i produttori di farmaci“. L’ex economista senior di Nelson Mandela, il professor Patrick Bond, descrive le pratiche filantropiche di Gates come “spietate e immorali“.
E quattro anni dopo, nel 2014, la Kenya Catholic Doctors’ Association ha accusato l’OMS di aver sterilizzato chimicamente milioni di donne keniote a loro insaputa con una campagna di vaccinazione contro il “tetano”. Laboratori indipendenti hanno trovato una formula sterilizzante in ogni vaccino testato. Dopo aver negato le accuse, l’OMS ha finalmente ammesso di aver sviluppato i vaccini che inducono la sterilità per oltre un decennio. Accuse simili arrivarono dalla Tanzania, dal Nicaragua, dal Messico e dalle Filippine.
Uno studio del 2017 (Morgenson et al. 2017) ha mostrato che il popolare vaccino DTP dell’OMS sta uccidendo più bambini africani rispetto alle malattie che previene. Le bambine vaccinate con DTP hanno subito un tasso di mortalità 10 volte superiore ai bambini che non avevano ancora ricevuto il vaccino. L’OMS ha rifiutato di ritirare il vaccino letale, che somministra ogni anno su decine di milioni di bambini africani.
I medici indiani danno la colpa alla campagna Gates per una devastante epidemia di paralisi flaccida acuta non polio (NPAFP) che ha paralizzato 490.000 bambini oltre i tassi previsti tra il 2000 e il 2017. Nel 2017, il governo indiano ha richiamato il regime vaccinale di Gates e ha chiesto a Gates e alle sue politiche sui vaccini lasciare l’India. I tassi di NPAFP sono scesi precipitosamente.
Nel 2009, la Gates Foundation ha finanziato test di vaccini sperimentali per HPV, sviluppati da Glaxo Smith Kline (GSK) e Merck, su 23.000 ragazze di remote province indiane. Circa 1.200 hanno subito gravi reazioni avverse, inclusi disturbi autoimmuni e della fertilità. Sette sono morte. Le indagini del governo indiano hanno accusato i ricercatori finanziati da Gates di aver commesso diffuse violazioni etiche: pressione sulle ragazze vulnerabili del villaggio coinvolte nel trial, prepotenza sui genitori, falsificazione dei moduli di consenso e rifiuto delle cure mediche alle ragazze lese. Il caso è ora nella Corte suprema del paese.
[1]“La Bill and Melinda Gates Foundation ha esercitato una notevole influenza nel promuovere la vaccinazione contro l’HPV. Per quanto riguarda la revisione del vaccino contro l’HPV Cochrane, Cochrane ha un conflitto di interessi in quanto beneficia dei finanziamenti della Bill e Melinda Gates Foundation, (…)”, v.
https://www.bmj.com/content/362/bmj.k3472/rr-4
[16]L’esorbitante stipendio e altri benefit di Seth Berkley, chief executive officer di GAVI, ha attirato pesanti critiche qualche anno fa. Si segnala l’articolo
http://www.ianbirrell.com/the-fattest-charity-fat-cat-of-them-all pubblicato dal giornalista e corrispondente estero Ian Birrell che collabora con The Mail on Sunday e scrive anche per The Times, The Washington Post, The Daily Mail, The DailyTelegraph, The Guardian, The Sun e altre testate.