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lunedì 7 gennaio 2019

I MIGLIORI HOTEL BIO, ECO E GREEN DEL TRENTINO ALTO ADIGE

QUANDO IL TURISMO DIVENTA ECOSOSTENIBILE BISOGNA INCENTIVARLO

I migliori hotel bio, eco e green del Trentino Alto Adige vi daranno l’occasione perfetta per regalarvi una vacanza all’insegna di salute, benessere ed ecologia.


Eco Bonapace Hotel
Quale migliore modo di staccare per qualche giorno e dedicarsi una vacanza nei migliori hotel bio, eco e green del Trentino Alto Adige? Abbiamo raccolto per voi una selezione, non in ordine di importanza, di alcune strutture dedicate a villeggiature salutari e amiche dell’ambiente, da scoprire tutta d’un fiato. Si tratta di punti di partenza ideali per immergervi nella natura, per lo sci e per dedicare qualche giorno solo a voi stessi e al vostro benessere.
L’Eco Hotel Bonapace è immerso in una splendida cornice, tra montagne, vigneti e le acque del lago di Torbole sul Garda. La struttura in legno, con le sue tre stelle, mira ad ospitare gli amanti della natura, del benessere e dell’ecosostenibilità. Gli ospiti avranno l’opportunità di gustare deliziose colazioni a base di prodotti locali biologici, a Km 0, stagionali e fatti in casa. Con un’offerta dedicata al senza glutine, senza lattosio e al vegan. L’attenzione per l’ambiente è massima, con pratiche ecologiche per la gestione della lavanderia e il trattamento dei rifiuti.

Bio Hotel Brusago Vital & Wellness


Bio Hotel Brusago Vital and Wellness
Il Bio Hotel Brusago Vital & Wellness si trova nell’affascinante teatro dell’Altopiano di Pinè in provincia di Trento. Da cinque generazioni offre un’accoglienza di qualità ai turisti, in perfetta filosofia BIO. Filosofia che traspare anche dalla stessa struttura, costruita seguendo i principi della bioarchitettura. Il legno e i materiali naturali la fanno da padroni in tutti i locali. Gli ospiti potranno godere, inoltre, di un’offerta gastronomica è all’insegna del biologico e del Km 0, specialmente nei ricchi buffet delle colazioni. Degne di nota anche la SPA e il centro benessere.

Hotel Zanella


Hotel Zanella
L’Hotel Zanella, con le sue tre stelle, è il luogo ideale per una vacanza nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio. Situato in Val di Pejo, a due passi dalle omonime terme e dagli impianti di risalita, risulta il perfetto punto di partenza per vere e proprie immersioni nella natura incontaminata. In un atmosfera accogliente e famigliare, al limitare del bosco, mette a disposizione degli ospiti un’offerta gastronomica genuina, all’insegna dei prodotti locali e a Km O, con alternative senza glutine e vegetariane.

Bio Hotel Benny


Bio Hotel Benny
Il Bio Hotel Benny si trova a Commenzatura tra il Parco Nazionale dello Stelvio e Adamello-Brenta. Valutato con tre stelle superior mette a disposizione degli ospiti una struttura basata sull’ecosostenibilità e sulla biocompatibilità. Tutte le stanze sono rifinite con legni pregiati e materiali naturali, ad offrire un’esperienza rilassante all’insegna del benessere. La cucina propone menù con  ingredienti locali e una ricca offerta di vini e birre provenienti anche da agricolture biologiche. L’hotel risulta il punto di partenza ideale per lo sci nel comprensorio Folgarida-Marilleva-Madonna di Campiglio. Senza dimenticare l’area wellness.

Bio Hotel Pazeider


Bio Hotel Pazeider
Il Bio Hotel Pazeider, con le sue quattro stelle, si trova a Marlengo, poco sopra Merano. Uno dei pochi bio hotel certificati dell’Alto Adige, punta a far vivere ai suoi ospiti un’esperienza indimenticabile, nel nome della salute e del benessere.  L’ecosostenibilità è al primo posto, grazie alla struttura pensata per essere efficiente dal punto di vista energetico e grazie ai pannelli solari installati sul tetto. Oltre a godere di un centro benessere ecologico e di alto livello, gli ospiti potranno gustare l’ottima cucina biologica e apprezzare la splendida vista sulla città di Merano.

Bio Hotel Panorama


Bio Hotel Panorama
Il Bio Hotel Panorama si trova a Malles in Valvenosta, tra montagne, campi e frutteti, offre ai suoi clienti l’opportunità di un’esperienza immersiva nella natura e nella migliore gastronomia biologica. Il BIO è una filosofia che punta a trasmettere la gioia di vivere attraverso i genuini prodotti della cucina locale. Tra questi i prodotti dell’orto biologico e gli squisiti liquori della bio distilleria della struttura. Natura, arte, cultura e naturalmente piaceri gastronomici, tutto questo fa parte dell’offerta, con un’area sauna dedicata che vi farà apprezzare al meglio i panorami mozzafiato della zona.

Bio Hotel & Residence Kaufmann


Bio Hotel e Residence Kaufmann
Il Bio Hotel & Residence Kaufmann situato a Ora, in provincia di Bolzano, mette a disposizione degli ospiti la possibilità di vivere un’esperienza BIO a tutto tondo. Sostenibilità, biologico e regionalità sono le parole chiave, ma anche l’attenzione per l’ambiente è massima. In tal senso il passaggio dal riscaldamento al pellet a quello a energia solare è solo uno degli sviluppi green della struttura, insieme, per esempio, all’utilizzo di detersivi biodegradabili. Gli ospiti potranno gustare i piatti prelibati del menù del ristorante BIO dell’hotel, con un assortimento di prim’ordine di vini locali.

Landhotel Anna & Bio Agriturismo Vill


Landhotel Anna e Bio Agriturismo Vill
Landhotel Anna & Bio Agriturismo Vill, sono un hotel e agriturismo nel centro diBio Agriturismo Vill. Affacciato sui panorami mozzafiato della Val Venosta propone esperienze dedicate agli amanti della natura e del benessere. Molti dei prodotti biologici locali della cucina provengono direttamente dall’azienda agricola del Bio Agriturismo Vill, che offre la possibilità di entrare a contatto con gli animali e di effettuare passeggiate a cavallo. Tra le specialità offerte gli immancabili speck formaggi di malga, rigorosamente biologici, e le abbondanti colazioni a base di prodotti sani e genuini.Tutto in perfetto stile alto atesino. Per la bella stagione, inoltre disponibile, una piscina naturale.

Eco Ambient Hotel Elda


Eco Ambient Hotel Elda
L’Eco Ambient Hotel Elda, si trova nella Val di Ledro, nel Trentino meridionale. Una struttura a quattro stelle nel segno del rispetto per la natura e del basso impatto ambientale. Gli spazi sono accoglienti e arredati con un gusto che fa incontrare la tradizione e la modernità, con materiali naturali, come il legno, ed ecocompatibili. L’hotel risulta il luogo ideale per una fuga dalla vita frenetica delle città per un «tuffo» nella natura, nello sport e nel benessere. Rispetto a quest’ultimo punto, un’eccellente Spa è messa a disposizione degli ospiti. La cucina punta a tributare i sapori e gli ingredienti della tradizione, prediligendo quelli provenienti dalle piccole realtà biologiche locali. Da non perdere l’ampia varietà di marmellate.

Hotel Rosa Eco Alpine Spa Resort


Hotel Rosa Eco Alpine Spa Resort
L’Hotel Rosa Eco Alpine Spa Resort, con le sue quattro stelle è incastonato nell’affascinante cornice dell’Alpe di Siusi. Circondata dalle montagne la struttura si erge secondo il principi della bioarchitettura, con un design romantico dal tocco lussuoso. La Spa è uno dei punti forti con un’area benessere di prima scelta e diverse piscine a disposizione degli ospiti, sia all’interno che all’esterno. Il ristorante offre una cucina curata ma attenta alla naturalezza e alla sostenibilità, attraverso la scelta per i migliori ingredienti biologici. Un’offerta completa adatta sia alla bella stagione che al freddo dell’inverno.

DANIMARCA, IL PAESE 100% GREEN

Danimarca, il Paese 100% green


Nessuno avrebbe creduto che tutta una Nazione si sarebbe potuta convertire ad una agricoltura (e non solo) interamente naturale. Ecco come la Danimarca è riuscita a raggiungere il primato.

La Danimarca è da sempre stata uno dei paesi più attenti ed interessati alla produzione biologica, che negli ultimi anni ha subito una crescita notevole, diventando anche uno degli argomenti più discussi, non sempre positivamente, in campo food. I danesi però non si sono accontentati di avere semplicemente una buona e quantitativamente soddisfacente produzione bio, loro si sono spinti oltre. Dopo essere diventati il Paese più sviluppato al mondo nel commercio di prodotti green, la Danimarca sta per diventare interamente bio e sostenibile grazie ad un investimento di oltre 53.000.000 di euro fatto dallo Stato. L’obbiettivo finale, è il caso di dirlo, è più facile a dirsi che a farsi.
Il governo danese innanzitutto ha in progetto di raddoppiare entro il 2020 la superficie coltivata biologicamente: per farlo verranno sostenuti e finanziati tutti coloro che saranno desiderosi di investire in innovative tecnologie volte ad una produzione ecosostenibile.
Un progetto ambizioso
Il progetto però non si ferma qua, anche l’aspetto promozionale è, ovviamente, da tenere in considerazione; proprio per questo motivo il ministero, le regioni e le città si sono unite per dare il buon esempio. Come? Le mense non privatizzate di scuole ed ospedali offriranno, per quanto possibile, cibo biologico, il quale dovrà costituire almeno il 60% degli alimenti serviti pubblicamente. Inoltre, sempre nelle scuole, a lezione di scienze, si parlerà, con corsi specifici, dell’importanza del biologico per un mondo più sostenibile.
Perché proprio la Danimarca?
In Danimarca l’amore per la salute e l’ambiente è qualcosa di radicato e l’attenzione per il biologico è da sempre superiore agli altri paesi, tanto che il marchio biologico nazionale ha festeggiato già il 25° anniversario e che quasi la totalità degli abitanti ne conosce il significato. Se questo non vi dovesse bastare sappiate che l’8% della spesa alimentare complessiva del paese è bio e che dal 2007 le esportazioni danesi di prodotti green sono aumentate del 200%.
Biologico Danimarca

I vantaggi sono numerosi

Dunque sulle tavole danesi finiranno solo frutta e verdura senza pesticidi e carne senza ormoni ed antibiotici, vantaggi non da poco considerando che sempre più spesso i pesticidi vengono connessi a disturbi come intolleranze alimentari o malattie degenerative, e che gli antibiotici dati agli animali finiscono poi nei nostri piatti rischiando di renderci sempre più assuefatti ad essi.
Chissà che la Danimarca non sia solo l’inizio di una nuova e rispettosa relazione tra l’uomo e la natura, e che tra qualche anno ci guarderemo tutti indietro ricordando di quando si allevavano suini a suon di medicine e si coltivavano piante chimicamente.

Insetti impollinatori: la relazione che premia l’agricoltura biologica. -Space.

DA QUESTI PREZIOSI INSETTI DIPENDE LA SALUTE DEL PIANETA INTERO....
Studi recenti pubblicati in una relazione dal The Organic Center dimostrano come le pratiche di agricoltura biologica sono efficaci nel benessere e ripopolamento delle specie da impollinazione, in particolare per le api, che negli ultimi anni sono calate ad un ritmo allarmante. Intitolato “The Role of Organic in Supporting Pollinator Health”, il rapporto presenta 71 studi che descrivono le minacce attuali per i nostri impollinatori e l’impatto delle pratiche biologiche. Si è riscontrato che il metodo biologico non solo riduce i rischi per le api, ma sostiene attivamente la crescita e la salute delle popolazioni di api e altri impollinatori. Il documento delinea le tecniche di impollinatori utilizzati dagli agricoltori biologici che possono essere incorporati in sistemi agricoli tradizionali.
Il Dottor Jessica Ombra , direttore del Programma Scienza del The Organic Center  dice:  “Speriamo che questo rapporto agisca come strumento per educare politici, produttori e consumatori. Le pratiche compatibili con gli insetti impollinatori, utilizzati dagli agricoltori biologici possono essere adottate da tutti gli agricoltori”.
Il 75% di tutte le colture legate all’alimentazione sono realizzate grazie agli impollinatori, soprattutto le api, per avere un buon raccolto. Negli ultimi dieci anni, vi è stata una forte riduzione della popolazione delle api. Dal 2006, gli apicoltori hanno perso più di un terzo dei loro alveari, negli Stati Uniti, ad esempio, più di 16 miliardi di dollari all’anno, del valore delle colture che beneficiavano degli insetti impollinatori. Senza l’impollinazione da api mellifere, molta frutta e verdura come mele, frutti di bosco, carote e cipolle non sarebbe più sui nostri scaffali.
Insetto Impollinatore
Secondo la relazione del The Organic Centre, nessun fattore viene principalmente imputato come responsabile dello spopolamento delle api, ma si parla di una serie di fattori che uniti hanno creato questo problema. L’esposizione a pesticidi tossici, le infezioni di parassiti, la cattiva alimentazione, la perdita di habitat e la produzione di agricoltura intensiva,  fattori che legati insieme rappresentano conseguenze letali per le api.
L’agricoltura biologica rappresenta la scelta migliore per supportare gli insetti impollinatori, e i consumatori sono consapevoli che ogni volta che scelgono un prodotto biologico sostengono la salute di questi insetti e dell’intero ecosistema.
L’agricoltura biologica permette di evitare l’esposizioni a sostanze tossiche così nocive per gli insetti impollinatori, per l’uomo e per l’ambiente. Nell’agricoltura industriale vengono utilizzati in dosi massicce insetticidi, erbicidi, fungicidi e altri prodotti tossici. Ad esempio i neonicotinoidi, una classe diffusa di insetticidi, risultano essere particolarmente dannosi per le api.
Altro fattore che aiuta gli insetti impollinatori è la tutela dell’habitat e della biodiversità. Le api hanno bisogno di una varietà di piante da cui raccogliere polline e nettare sufficienti per sostenere i loro alveari. Poiché i produttori biologici sono tenuti a gestire le loro aziende in un modo che mantiene e migliora le risorse naturali, le aziende biologiche tendono ad avere un paesaggio più vario con più piante da fiore per sostenere ed alimentare le api. L’agricoltura biologica attraverso diverse pratiche quali la rotazione delle colture, piantare siepi e l’uso di tecniche di lotta integrata aiuta a ricreare e a mantenere l’habitat per questi insetti impollinatori. La relazione del The Organic Center segue la strategia della Casa Bianca che prevede finanziamenti per la protezione dell’habitat naturale delle api, un aumento delle ricerche e spinge l’Environmental Protection Agency a rivalutare i neonicotinoidi.

martedì 27 novembre 2018

La top ten degli alberi “mangia-smog”: smaltiscono la CO2 e abbattono il calore delle città

DOPO LA STRAGE DI PIANTE DEL CICLONE DISASTROSO CHE HA COLPITO L'ITALIA DA NORD A SUD, ECCO UNA LISTA DI ALBERI UTILI ALLO SMALTIMENTO DELLA CO2 E ALL'ABBATTIMENTO DELLO SMOG IN CITTA'

Nelle nostre città ci sono degli infaticabili alleati che, senza farsi prendere dallo sconforto, continuano a smaltire le sostanze inquinanti che affollano l’aria che respiriamo: sono gli alberi. Purtroppo, la poca manutenzione del verde spesso costringe ad eliminarli del tutto per evitare che possano costituire un pericolo, ma non ci dobbiamo dimenticare della loro importanza.

Quattromila chili di anidride carbonica“mangiata” in vent’anni di vita, una barriera anche per le pericolosissime PM10, le particelle di smog responsabili di migliaia di morti premature ogni anno. Sono solo alcuni dei dati che emergono dal documento rilasciato dalla Coldiretti sugli alberi, che ci ricorda quanto vadano tutelati e piantati di nuovi! 

Ecco la lista dei 10 alberi “mangia-smog” più efficaci che possiamo piantare nel nostro giardino, o fare in modo che vengano piantati nelle città.

1. Acero riccio
immagine: pexels.com


È l’albero che si pone in cima alla classifica, con i suoi 3800 chili di CO2 smaltita in vent’anni di vita di un singolo esemplare. L’acero riccio raggiunge anche i 20 metri di altezza e le foglie grandi svolgono un ruolo principale nell’assorbimento delle sostanze inquinanti. La sua chioma consente di abbattere le cosiddette “isole di calore”, le zone calde delle città in cui le temperature raggiungono soglie invivibili in alcuni periodi dell’anno.


2. Betulla verrucosa
immagine: pixabay.com


Anche la betulla verrucosa fa la sua parte nella lotta all’inquinamento, con i suoi 3100 chili di anidride carbonica aspirate dall’aria. Rispetto ad altre specie, la betulla è capace di crescere sana anche sui terreni più difficili.



3. Cerro


Questo enorme esemplare, alto anche oltre i 30 metri, è un vero eroe nella battaglia all’inquinamento. Quest’albero cresce tipicamente nella fascia mediterranea, avendo bisogno di climi non troppo rigidi.


4. Ginkgo Biloba


Si tratta di una specie antichissima, risalente a circa 250 milioni di anni fa. Con i suoi 2800 chili di CO2 assorbita, si posiziona al quarto posto della classifica. Rispetto ad altri alberi, però, è molto efficace come barriera contro i gas e polveri.


5. Tiglio nostrano
immagine: pixabay.com


Il tiglio è un albero molto longevo, che può arrivare a spegnere anche 250 candeline. Il fusto è slanciato e la chioma molto larga, ecco perché è un’ottima barriera contro le sostanze inquinanti presenti nell’atmosfera.


6. Bagolaro

Anche il bagolaro è un albero molto longevo: le sue radici sono note per la capacità di andare molto in profondità nel terreno. La sua capacità di catturare la CO2 nell’aria si aggira attorno alle 2,8 tonnellate.


7. Tiglio selvatico


Come per il tiglio nostrano, anche quello selvatico assorbe grandi quantità di CO2 (circa 2,8 tonnellate in 20 anni). A differenza dell’albero nostrano, il tiglio selvatico ha foglie più piccole e tollera maggiormente l’esposizione ombreggiata. 


7. Olmo
immagine: pixabay.com


L’olmo è l’albero per eccellenza della solidità, avendo delle radici estremamente ramificate e profonde nel terreno.


8. Frassino comune


Ecco un altro gigante verde; gli esemplari più vecchi arrivano a misurare anche 40 metri di altezza! 


10. Ontano nero
immagine: pixabay.com


L’ontano nero chiude la classifica, essendo l’albero di minori dimensioni. Arriva fino a 10 metri di altezza ma, in proporzione, la sua capacità di smaltire l’anidride carbonica è comunque altissima: circa 2,6 tonnellate. 

Investire nel verde cittadino è un’urgenza che interessa tanto il pubblico quanto il privato: c’è bisogno di alberi, di filtri diminuiscano per quanto possibile la pericolosità dell’aria che respiriamo.

Torniamo a regalare alberi: donare una creatura che vivrà per secoli è qualcosa di molto prezioso che non ha eguali in altri oggetti materiali.