Nessuno avrebbe creduto che tutta una Nazione si sarebbe potuta convertire ad una agricoltura (e non solo) interamente naturale. Ecco come la Danimarca è riuscita a raggiungere il primato.
La Danimarca è da sempre stata uno dei paesi più attenti ed interessati alla produzione biologica, che negli ultimi anni ha subito una crescita notevole, diventando anche uno degli argomenti più discussi, non sempre positivamente, in campo food. I danesi però non si sono accontentati di avere semplicemente una buona e quantitativamente soddisfacente produzione bio, loro si sono spinti oltre. Dopo essere diventati il Paese più sviluppato al mondo nel commercio di prodotti green, la Danimarca sta per diventare interamente bio e sostenibile grazie ad un investimento di oltre 53.000.000 di euro fatto dallo Stato. L’obbiettivo finale, è il caso di dirlo, è più facile a dirsi che a farsi.
Il governo danese innanzitutto ha in progetto di raddoppiare entro il 2020 la superficie coltivata biologicamente: per farlo verranno sostenuti e finanziati tutti coloro che saranno desiderosi di investire in innovative tecnologie volte ad una produzione ecosostenibile.
Il progetto però non si ferma qua, anche l’aspetto promozionale è, ovviamente, da tenere in considerazione; proprio per questo motivo il ministero, le regioni e le città si sono unite per dare il buon esempio. Come? Le mense non privatizzate di scuole ed ospedali offriranno, per quanto possibile, cibo biologico, il quale dovrà costituire almeno il 60% degli alimenti serviti pubblicamente. Inoltre, sempre nelle scuole, a lezione di scienze, si parlerà, con corsi specifici, dell’importanza del biologico per un mondo più sostenibile.
In Danimarca l’amore per la salute e l’ambiente è qualcosa di radicato e l’attenzione per il biologico è da sempre superiore agli altri paesi, tanto che il marchio biologico nazionale ha festeggiato già il 25° anniversario e che quasi la totalità degli abitanti ne conosce il significato. Se questo non vi dovesse bastare sappiate che l’8% della spesa alimentare complessiva del paese è bio e che dal 2007 le esportazioni danesi di prodotti green sono aumentate del 200%.
I vantaggi sono numerosi
Dunque sulle tavole danesi finiranno solo frutta e verdura senza pesticidi e carne senza ormoni ed antibiotici, vantaggi non da poco considerando che sempre più spesso i pesticidi vengono connessi a disturbi come intolleranze alimentari o malattie degenerative, e che gli antibiotici dati agli animali finiscono poi nei nostri piatti rischiando di renderci sempre più assuefatti ad essi.
Chissà che la Danimarca non sia solo l’inizio di una nuova e rispettosa relazione tra l’uomo e la natura, e che tra qualche anno ci guarderemo tutti indietro ricordando di quando si allevavano suini a suon di medicine e si coltivavano piante chimicamente.
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