Scrivo questo breve post per razionalizzare un po’ quanto ottenuto fino adesso tramite l’applicazione delle concatenazioni susseguenti così da avere a disposizione un brano organico ed ordinato da arricchire successivamente con ulteriori analisi.
Prima però volevo fare un breve punto su quanto sta accadendo in Italia e nel mondo.
Nel nostro paese si sta verificando purtroppo lo scenario previsto in Primavera con l’allargamento del contagio al Meridione e specificatamente nella zona di Napoli. Come sapete la Campania è diventata zona rossa e scarseggiano i medici. Siamo a metà Autunno con tutto l’Inverno davanti e questo non promette bene.
Ricordo la quartina 374:
374
Naples, Florence, Fauence, & Imole,
Seront en termes de telle facherie,
Que pour complaire aux malheureux de Nolle
Plainct d'auoir faict à son chef moquerie.
374
Napoli, Firenze, Faenza e Imola,
Saranno in termini di tale ambascia,
Che per soccorrere i malcapitati del Nolano,
D’aver deriso il proprio capo faran penitenza.
In America invece siamo a due settimane dal voto e ancora non abbiamo un Presidente Eletto checchè ne dica la CNN. I Democratici, con tutta la potenza mediatica asservita al progressismo globalista, hanno tentato il blitz contro Trump nei primissimi giorni dopo il voto facendo ogni pressione possibile per costringerlo ad ammettere la sconfitta.
Ancora una volta hanno sottovalutato l’avversario e soprattutto non ne hanno compresa la personalità. Al di là di come finirà siamo in piena battaglia e ogni giorno che passa in più la posizione di Biden s’indebolisce. Nella stanza dei bottoni non c’è lui, ma il suo avversario… che è piuttosto arrabbiato. Potrebbe succedere qualunque cosa.
Ma il Duca dei Tempi non ha fretta, noi aspettiamo con placida calma l’esito della battaglia.
Chi dovrebbe essere meno tranquillo invece sono tutti quei governanti e politici vari che hanno venduto la pelle dell’orso prima di averlo accoppato. Loro si che devono fare il tifo per Biden.
Ma veniamo adesso alla prosa nostradamica. Di seguito il brano frutto dell’unione delle varie parti finora esaminate:
In navigazione preso prigioniero gran Pontefice,
Il buon vegliardo sepolto ben vivo nei pressi di un gran fiume,
E il romano scettro sarà dal Gallo colpito,
Per il gran furore del re romano belgico.
Quando al regno giungerà lo sciancato;
Messo al suo posto, astuto, da Buenos Aires,
Uno che si grava di medaglie d’argento più che oro,
Che mai ve ne fu uno così maligno,
Al real cambio diverranno “poveri”,
E i due, il bianco e il nero, fra lor mischiati,
Saran sedotti al fratricidio.
Ad un prezzo più alto della mirra
I congiurati lo metteranno a morte.
Le città della contrada italica, dal Milanese al Meridione, saranno in grande ambascia;
Una gran peste verrà, in gran numero saranno condannati a morire soffocati,
Vicini i soccorsi, ma ben lontani i rimedi.
E la fame che verrà sarà universale, tutti li divorerà,
Quando i monarchi saran fra loro in concilio:
Germani, Francesi e Spagnoli per il forte.
La gran peste, per gente straniera
Di lor gran città vicino l’acqua in forte travaglio,
non cesserà prima che morte sia vendicata.
La piaga antica farà peggio del nemico;
Il sangue del giusto a Londra farà difetto,
La gran dama anziana scenderà dall’alto luogo.
Da Corinto ad Efeso ai due mari si navigherà
E guerra si muove fra due desiderosi di lotta.
Un anno prima del conflitto Italico
Per mare e terra sarà fatto un gran tumulto
Mai Parigi fu in così dura situazione.
La barca allora diventerà scismatica,
Le sante leggi saranno peggiorate,
E i popoli insorgeranno contro i loro Re.
In sei fuggiti in abito religioso,
La appresso trasferiranno il seggio,
Quando un gran pontefice cambierà di sede.
Ecco colui che non ha avuto paura di morir di morte crudele
Quando sulla sponda del Tevere agitato sarà posto un serpente.
Quando Roma un nuovo Leopardo avrà,
Poco dopo un nuovo Re sarà unto,
L’Aquila sorgerà attorno a molte bandiere
Tardi e tosto viene il soccorso tanto atteso.
Apparirà verso il Settentrione,
Il sangue Reale del Vaticano terrà,
Un capitolo non vorrà affatto che regni,
I traditori che per il gallo si unirono sulle Alpi
andranno verso un giorno oscuro.
Il grande Celta, Enrico, entrerà in Roma
Per elevare la croce del papa atteso.
Il gran motore i secoli rinnova
Nel cielo visto fuoco di lunga cometa
Colpita dal cielo la terra tremante, e poi la pace.
"Durante il pontificato preso come prigioniero il gran Pontefice; il buon vegliardo nei pressi del Tevere sarà sepolto ben vivo. Così il Romano Scettro sarà dal S.Gallo colpito, per il furore del primate del Belgio. Al regno, messo al suo posto, giungerà lo sciancato. E’ astuto, viene da Buenos Aires e porta il crocifisso d’argento invece che oro: mai prima ve ne fu uno così maligno. Al cambio papale tutti diventeranno improvvisamente “poveri”.
I due però, il bianco e il nero, saranno sedotti al fratricidio: ad un alto prezzo i congiurati lo metteranno a morte.
Le città italiane, dal Milanese al Meridione, saranno in grande difficoltà: verrà una gran peste e in molti saranno condannati a morire soffocati. I soccorsi saranno vicini, ma i rimedi ben lontani. E la fame che seguirà sarà universale e li divorerà tutti, quando per il forte i potenti saranno fra loro in concilio, Germani, Francesi e Spagnoli.
La gran peste che colpirà gli stranieri che vivono in Inghilterra in una gran città vicino l’acqua non cesserà prima che morte sia vendicata: il sangue del giusto sarà versato a Londra e la regina lascerà il suo ufficio. La peste farà più danni del nemico.
Da Corinto ad Efeso, fra Grecia e Turchia, guerra si muove fra due che desiderano la lotta e ai due mari si navigherà. Un anno prima del conflitto italico per mare e terra sarà fatto un gran tumulto: Parigi non fu mai in una situazione così dura. La Chiesa allora diventerà scismatica, le sante leggi verranno peggiorate ed i popoli insorgeranno contro i loro Re. In sei fuggiranno in abito religioso e il Seggio là sarà trasferito quando un gran Pontefice cambierà di sede.
Ecco poi colui che non avrà paura di morire di morte crudele quando a Roma giungerà un serpente, e la città avrà un nuovo Adriano.
Poco dopo però un nuovo Re sarà unto e l’Aquila imperiale sorgerà fra molte bandiere. Apparirà al Settentrione, tardi e tosto giunge il soccorso atteso; difenderà il sangue Reale della Chiesa di Roma anche se un capitolo non vorrà affatto che regni. I traditori, che si unirono per il S.Gallo sulle Alpi, andranno verso la loro rovina.
Il grande Celta, Enrico, entrerà a Roma per elevare la croce del Papa tanto atteso.
Iddio rinnova i tempi, nel cielo si vedrà il fuoco di una grande Cometa, colpita dal Cielo la terra tremante e poi, finalmente, la pace”.
I colori come sempre dividono fra loro gli argomenti che di volta in volta potranno essere arricchiti di nuovi particolari. Su questo ho pochi dubbi.
Si parla molto poi del cosiddetto grande Reset, nuovo epiteto per il nuovo ordine mondiale. E’ quel sistema di neofeudalesimo di cui ho parlato più volte dove i potentati economici comandano su un’umanità depopolata ridotta come servitù della gleba, senza proprietà privata, ma solo col possesso di certi beni garantiti da un reddito universale dal quale estrapolare canoni d’affitto. La perfetta fusione tanto agognata in passato fra capitalismo e socialismo sovietico. Hanno pronta anche la religione umanitarista nata dalla fusione fra ecologismo e scientismo tecnologico dove le forze della natura vengono temute come ai tempi del paganesimo (riscaldamento globale, pandemie, catastrofi varie) mentre la scienza fornisce con la tecnica le risposte miracolistiche agognate.
Un progetto talmente ridicolo nelle sue fondamenta da collassare indubitabilmente sotto il peso delle sue evidenti contraddizioni. Proprio perché stupido il fatto che si tenterà di imporlo apporterà enormi sofferenze. Rimane almeno la consolazione che questo tentativo durerà veramente poco e non riuscirà nei suoi obiettivi.
Coloro che sembrano invincibili sono tigri di carta; la loro debolezza è nel portare alla luce i loro misfatti. La loro rabbia li porterà a divorarsi a vicenda.
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