La pandemia di Sars-Cov-2, del “coronavirus, è stato un colpo di avvertimento, un colpo sparato in aria, rispetto alle devastazioni che porterà il cambiamento climatico”. A scandirlo è stata l’astronauta italiana dell’Esa Samantha Cristoforetti intervenendo alla maratona “Green deal per l’Italia”, realizzata dalla Fondazione Sviluppo Sostenibile e Rai e in corso fino a questa sera su RaiPlay. “
Ormai, ha detto Cristoforetti, “è sempre più impossibile sottrarsi alle proprie responsabilità. Il problema è che come esseri umani abbiamo la tendenza a sottovalutare i pericoli. E’ accaduto anche con la pandemia di minimizzare, poi abbiamo reagito quando c’è stata contezza del pericolo”. Ma, ha sottolineato l’astronauta italiana, “il coronavirus è stato un colpo di avvertimento, come dire, un colpo sparato in aria, rispetto alle devastazioni che porterà il cambiamento climatico”.
Samantha Cristoforetti si è per questo detta “felice che la consapevolezza” della crisi climatica “sia sempre più diffusa”. “E’ un grande problema globale, c’è grande consapevolezza nei giovani ma anche dal recente World Economic Forum sono stati stilati 5-6 rischi globali legati al cambiamento climatico” e tra questi il rischio della “crisi del’acqua” ha aggiunto l’astronauta, pilota di aerei e ingegnere che, nella sua missione 2014-2015 ha conquistato il record europeo e il record femminile di permanenza nello spazio in un singolo volo, con 199 giorni sulla Stazione Spaziale Internazionale.
Magari un giorno qualcuno mi spiegherà, dati alla mano, che correlazione ci possa essere tra il coronavirus e i cambiementi climatici.
L’unica connessione che riesco a ravvisare, è quella dei soggetti che si agitano dietro le quinte per diffondere ansia e timori nella popolazione; uno su tutti il World Economic Forum, citato dalla stessa Cristoforetti.
“Il 18 ottobre, la Gates Foundation insieme al World Economic Forum e in collaborazione con la Johns Hopkins School of Public Health organizzano una simulazione di una pandemia da coronavirus, intitolata Event 201.
Quella simulazione ha visto la partecipazione di persone provenienti principalmente da istituzioni finanziarie private, dirigenti aziendali, fondazioni, Big Pharma, CIA; c’era anche un rappresentante del CDC, ma non c’erano funzionari sanitari per conto dei governi nazionali o l’OMS.
Le organizzazioni coinvolte nella simulazione (che era una simulazione dettagliata che prevedeva cosa sarebbe successo ai mercati finanziari, cosa sarebbe successo ai media, ai media indipendenti e così via) sono state anche coinvolte nella gestione effettiva della pandemia, una volta che è stata messa in atto.
Quindi le persone che stavano simulando [teoricamente] in realtà sono andate in diretta [praticamente] il 30 gennaio 2020, il giorno in cui è stata lanciata [l’emergenza sanitaria globale] [Ufficialmente la pandemia è stata lanciata l’11 marzo].
Il Comitato di emergenza dell’OMS è un comitato composto da specialisti. Quando si sono incontrati il 30, l’incontro ha avuto luogo poco dopo il Forum Economico Mondiale di Davos, che si è tenuto dal 21 al 24 gennaio. E a quell’incontro ci furono importanti discussioni tra i diversi partner tra cui il World Economic Forum, la Bill and Melinda Gates Foundation e varie entità collegate a Big Pharma.
Tali consultazioni al World Economic Forum sono state fondamentali per la decisione presa il 30. È successo circa una settimana dopo.
Si sospetta che le decisioni siano state prese in quei giorni, perché quando si sono incontrati il 30 gennaio a Ginevra non si è praticamente discusso. Il direttore generale dell’OMS, che era stato a Davos pochi giorni prima, ha stabilito che il cosiddetto focolaio costituiva un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale e che la decisione era stata presa sulla base di 150 casi confermati fuori dalla Cina.
Non sto suggerendo alcun tipo di relazione cospiratoria, ma sto solo dicendo che c’è stata una simulazione e un paio di mesi dopo l’intera cosa va in diretta con gli stessi attori coinvolti nella simulazione che ora sono coinvolti nel salvare il mondo dal coronavirus.
Questa simulazione non è stata svolta da un organo indipendente di scienziati, ricercatori ed economisti. No, non lo era.
È stata condotta da Big Money e Big Pharma.”
L’aspetto che più mi inquieta in tutta la vicenda, è che esiste la concreta possibilità che il virus sia fuoriuscito (più o meno intenzionalmente) da un laboratorio militare.
Gli indizi che portano in questa direzione sono numerosi, e sicuramente sono più rilevanti di quelli che possano legare l’epidemia in corso ai cambiamenti climatici.
La cosa sconcertante è che nonostante queste evidenze, nessuna voce autorevole si è levata per mettere al bando gli studi sul guadagno di funzione degli agenti patogeni. Piuttosto si preferisce cianciare di fantomatiche correlazioni con i cambiamenti climatici.
E’ un teatro dell’assurdo continuo.
Coronavirus, primo focolaio fu negli Usa? Gli intrecci fra Wuhan e Fort Detrick e le indagini delle Iene su una possibile “andata e ritorno” del Covid.
Il Coronavirus è nato in Cina e più precisamente a Wuhan oppure sarebbe stato portato nella metropoli cinese da militari americani: la domanda sull’origine della pandemia di Coronavirus che da mesi imperversa ormai in tutto il mondo resta di grande interesse e anche Le Iene non si sono sottratte a un tema di questo genere. Secondo la nota trasmissione Mediaset, che ha dedicato un servizio di oltre un quarto d’ora alle origini del Coronavirus, le due ipotesi potrebbero essere collegate.
Che sia nato in modo del tutto naturale o che ci sia lo zampino dell’ormai famigerato laboratorio di Wuhan, ufficialmente il Coronavirus è nato in Cina, ma per il portavoce del ministero degli Esteri cinese la colpa potrebbe essere dell’esercito americano, a causa del gran numero di soldati Usa presenti a Wuhan nell’ottobre del 2019 per i Giochi mondiali militari.
Il laboratorio di Wuhan è classificato al massimo livello (4) di sicurezza biologica, come quello di Fort Detrick nel Maryland che ospita il Niaid, l’agenzia federale per le ricerche sulle malattie infettive diretta da Anthony Fauci, e Usamriid, il principale centro militare americano per la ricerca sulle contromisure da adottare in caso di “guerra biologica”. Nel febbraio del 2018 la rivista di virologia del laboratorio di Wuhan pubblica uno studio sul Coronavirus dei pipistrelli nella città cinese di Jinning, dove avrebbero scoperto un nuovo Sars Coronavirus che infetta direttamente l’essere umano senza bisogno di passare attraverso un ospite intermedio.
ORIGINI CORONAVIRUS, LE RICERCHE DEI LABORATORI AMERICANI E DI WUHAN
Il professor Matteo Bassetti, virologo dell’ospedale San Martino di Genova, ha spiegato alle Iene: “I ricercatori cinesi sono andati a valutare 220 persone che vivevano nella zona di Jinning e hanno fatto uno studio sierologico. Hanno trovato sei persone che avevano gli anticorpi per il Sars Coronavirus dei pipistrelli”, che potrebbe essere un progenitore del Sars-Cov-2.
Tra i finanziatori della ricerca vi era pure il Niaid, con più di 3 milioni di dollari erogati tra il 2014 e il 2018. Inoltre fra i membri del comitato scientifico della rivista di Virologia del laboratorio di Wuhan troviamo il professor Sina Bavari, lo scienziato militare a capo del laboratorio di Usamriid. Gli americani logicamente lavorano sulla prevenzione di minacce come “la creazione, il trasferimento o l’uso di agenti patogeni dal potenziale pandemico potenziato”, quindi potrebbero aver studiato gli stessi virus che hanno studiato prima di loro i cinesi.
Bassetti aggiunge: “Il laboratorio per vedere se un antivirale funziona deve avere il virus o devi avere una coltura del virus e testare i nuovi farmaci”. In questo modo ad esempio si è scoperto che il Remdesivir, sviluppato per Ebola, è efficace pure contro il Coronavirus. I virus del pipistrello scoperti a Wuhan con il finanziamento di Niaid potrebbero essere stati tra quelli studiati e potenziati a Fort Detrick da Sina Bavari per testare il Remdesivir.
CORONAVIRUS, LA MALATTIA A FORT BELVOIR E I GIOCHI MILITARI A WUHAN
A luglio 2019 il laboratorio di Usamriid è stato chiuso per un incidente di biocontenimento per “motivi di sicurezza nazionale”, come riferì il New York Times. Proprio a luglio nella zona si segnalarono casi (compresi alcuni morti) di una malattia respiratoria con sintomi “che vanno da una brutta tosse alla polmonite senza indizi chiave su come sia scoppiata la malattia improvvisa”, anche in due case di riposo. Le Iene si chiedono se ci sia correlazione tra la fuga di biocontenimento di Fort Detrick e le epidemie anomale. Vicino alle due case di riposo c’è Fort Belvoir, un ospedale per i militari che assiste anche quelli di Fort Detrick.
Se il contagio fosse passato anche a Fort Belvoir, ecco che è possibile che poi alcuni dei militari di questa struttura, che hanno partecipato ai Giochi militari, potrebbero avere portato il contagio guarda caso proprio a Wuhan, dove durante la manifestazione fu segnalata la diffusione di un “virus influenzale” riportato anche dagli atleti italiani, come l’olimpionico di scherma Matteo Tagliariol, che ricorda la scarsità di farmaci disponibili proprio perché moltissimi ne ebbero bisogno. Magari anche questo ha contibuito a far diffondere ovunque il Sars-Coronavirus del pipistrello di Jinning, remota zona rurale della Cina…
Di seguito il servizio delle Iene.
Di seguito l’incredibile affermazione (successivamente ritrattata) del collega italiano della Cristoforetti in merito al coronavirus
Luca Parmitano: «Nello spazio sapevo del Coronavirus già da novembre». Informato dall’Intelligence americana? Il sospetto
FONTE Giorgio Bianchi pagina fb
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