mercoledì 13 maggio 2020

Svelato il mistero della Morte Nera grazie alla ricostruzione del genoma

Scienziati in Canada, Germania e Stati Uniti sono riusciti a ricostruire l'antico genoma del Yersinia pestis, il batterio responsabile della famigerata Morte Nera, una devastante epidemia che raggiunse il suo culmine in Europa a metà del XIV secolo. 


Scienziati in Canada, Germania e Stati Uniti sono riusciti a ricostruire l'antico genoma del Yersinia pestis, il batterio responsabile della famigerata Morte Nera, una devastante epidemia che raggiunse il suo culmine in Europa a metà del XIV secolo. Presentato nella rivista Nature, il risultato di questo studio all'avanguardia potrebbe aiutare a gettare nuova luce sui meccanismi di evoluzione e adattamento dell'agente patogeno per infezioni emergenti o che si ripresentano. I ricercatori potrebbero usare queste nuove informazioni per accrescere la propria conoscenza delle moderne malattie infettive. Condotto dall'Università di Tubinga in Germania e dalla McMaster University in Canada, questo studio è il primo in assoluto a ricostruire il genoma di un antico agente patogeno. Il team scientifico comprendeva esperti provenienti dall'Istituto Max Planck per l'Antropologia Evolutiva in Germania e dall'Università della Carolina del Sud negli Stati Uniti. I ricercatori hanno presentato un nuovo approccio metodologico per estrarre minuscoli frammenti degradati di acido deossiribonucleico (DNA) dell'agente che causa la Peste Nera. Una volta dimostrato come una variante specifica del batterio Yersinia pestis fosse la responsabile della peste che causò la morte di 50 milioni di europei tra il 1347 e il 1351, il team ha messo nel mirino la "preda" e il sequenziamento dell'intero genoma. "I dati genomici mostrano che questo ceppo batterico, o variante, è l'antenato di tutte le pestilenze moderne presenti oggi nel mondo," spiega il professor Hendrik Poinar, un genetista della McMaster University e uno degli autori della ricerca. "Ogni scoppio in tutto il pianeta oggi ha origine da un discendente della peste medievale. Con una migliore comprensione dell'evoluzione di questo patogeno mortale, noi stiamo entrando in una nuova era della ricerca sulle malattie infettive." Commentando il risultato dello studio, l'autore anziano Johannes Krause dell'Istituto di Scienze Archeologiche e del Dipartimento di Genetica Umana dell'Università di Tubinga afferma: "Usando la stessa metodologia, dovrebbe essere ora possibile studiare i genomi di tutti i tipi di agenti patogeni storici. Questo ci fornirà una cognizione diretta dell'evoluzione dei patogeni umani e delle epidemie storiche." I ricercatori affermano che i discendenti diretti della stessa peste bubbonica sono presenti ancora oggi e sono responsabili della morte di circa 2000 persone ogni anno. "Noi abbiamo scoperto che in 660 anni di evoluzione come agente patogeno umano, ci sono stati relativamente pochi cambiamenti nel genoma dell'antico organismo, ma questi cambiamenti, per quanto piccoli, potrebbero giustificare il noto aumento di virulenza del microbo che ha devastato l'Europa," dice il professor Poinar. "Il prossimo passo è quello di determinare perché questo è stato così mortale." Grazie a sofisticate tecniche per il recupero e il sequenziamento del DNA, gli scienziati sono riusciti a espandere in modo significativo la portata dell'analisi genetica di antichi reperti. Alcuni membri del team hanno esaminato i resti scheletrici di vittime sotterrate nelle fosse comuni di East Smithfield a Londra nel Regno Unito, nella zona oggi conosciuta come Royal Mint. I ricercatori hanno estratto, depurato e arricchito in modo specifico il DNA dell'agente patogeno. In effetti, essi hanno ridotto il DNA di sfondo costituito da DNA umano, fungino e altro non relativo alla peste per meglio concentrare il loro esame dell'agente patogeno. Questo studio è stato supportato sia da enti di finanziamento canadesi che tedeschi.Per maggiori informazioni, visitare: Nature: http://www.nature.com/ University of Tübingen: http://www.uni-tuebingen.de/en/landingpage.html McMaster University: http://www.mcmaster.ca/

https://cordis.europa.eu/article/id/33921-how-genome-reconstruction-pieces-together-black-death-puzzle/it

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