mercoledì 29 aprile 2020

UNA PERICOLOSA MUTAZIONE DEL COVID 19 INDOTTA DAL 5G?

IL CORONAVIRUS STA MUTANDO VELOCEMENTE. QUESTA VELOCITA' DI MUTAZIONE PUO' ESSERE NATURALE E ANNICHILIRE IL VIRUS STESSO, MA SE MUTA IN MANIERA PERICOLOSA PER LA SALUTE UMANA E' PROBABILE CHE UN FATTORE ESTERNO NE POSSA ESSERE LA CAUSA SCATENANTE. LE ANTENNE 5G? IN TAL CASO, ANCHE IL VACCINO SAREBBE INUTILE....


Adesso lo dicono pure dal Parlamento Europeo: “5G accelera la ...


TUMORI AL CUORE RARI A CAUSA DI RADIAZIONI DA IPHONE


Luc Montagnier, premio Nobel per la medicina nel 2008. Secondo il professore dell’Istituto Pasteur di Parigi la diffusione del Covid-19 potrebbe essere stata favorita dal lancio della rete 5G in Cina. Ad annunciarlo, creando non poco scalpore, è stato lui stesso durante un'intervista al canale televisivo francese, Cnews. "Penso che viviamo in un ambiente molto diverso da quello dei nostri antenati. Ci piacciono molto le onde. Comunichiamo con le onde elettromagnetiche. Ma ci sono dei progetti più importanti che faranno sì che saremo ancora più circondati dalle onde. Lo ripeto: è un argomento da studiare. Si è detto che la città di Wuhan era molto avanti nell’implementazione di antenne 5G. 10.000 antenne sono in quest’area. Può darsi abbiano contribuito al potere patogeno del virus”.



Il coronavirus è già mutato 33 volte da quando è apparso in Cina nel dicembre 2019.


Il coronavirus non è uno solo. Come fanno anche altri virus continua a mutare, producendo diversi risultati, per esempio la diversa severità dell’infezione nei Paesi che ne sono stati colpiti. E’ questo il risultato di una ricerca appena pubblicata da Li Lanjuan, una dei più stimati ricercatori cinesi. E’ grazie alla sua analisi e ai suoi consigli se Wuhan è stata chiusa in una notte per cercare di contenere il virus. Secondo i risultati dello studio il Sars CoV 2 è stato capace di mutare 33 volte da quando è apparso in Cina nel dicembre 2019. La parola mutazione mette spesso paura perché si pensa sempre porti a qualcosa di molto più potente e mortale. In realtà questo genere di cambiamenti sono pare del ciclo naturale di vita di qualsiasi organismo, e in particolare di quelli più piccoli e ancora di più di quelli formati da una sola stringa di Rna, come il Covid-19. La maggior parte di queste variazioni sono mortali per il virus stesso, perché se non sono utili vengono eliminate. Nathan Grubaugh, un ricercatore del Dipartimento di Epidemiologia della Yale University (Usa),  fa notare che un virus, per diventare più letale, deve cambiare molti tratti genetici contemporaneamente, un’operazione che gli riesce difficile fare in un lasso di tempo così limitato. Già, ma non se un fattore esterno interviene a creare un "brodo" congeniale alla proliferazione del virus in grado di triplicare il tempo di mutazione che impiegherebbe naturalmente. Come le antenne 5g? A giudicare da uno studio accurato e accreditato condotto sulla base del contributo di due valenti scienziati quali il Dott. Fiorenzo Marinelli (Biologo e ricercatore, già Istituto di Genetica Molecolare del CNR) e il Prof. Livio Giuliani (già Dirigente di Ricerca Dirigente di Ricerca dell'Unità Radiazioni dell'Ispesl ora al SSN), il 5G, una volta a regime, funzionerà prevalentemente con delle antenne phased array a 24-26 GHz, ovvero con frequenze altissime. Un singolo array potrà contenere, ad esempio, qualcosa come 64 antenne che collaborano insieme per costituire un'emissione direzionale, cioè un potente fascio di radiazioni diretto verso l'utente. I campi elettromagnetici a bassa frequenza prodotti dalle linee di trasmissione elettrica hanno un cambiamento di polarità di 50 volte al secondo, che induce pertanto delle correnti all'interno degli organismi che ne sono investiti. Immaginate cosa può provocare tutto questo a livello cellulare! In Italia sono già presenti 60.000 antenne 5G (soprattutto in Nord Italia), che secondo l'ARPA arriveranno a 180.000 nei prossimi anni o addirittura mesi (mentre siamo chiusi in casa).

Bambini positivi al Covid 19 si ammalano del morbo di Kawasaki 

Un campanello d'allarme suona anche per i bambini: coronavirus e malattia di Kawasaki? I pediatri sono in allerta perché in Lombardia, a Bergamo, in un mese i casi osservati sono pari a quelli degli ultimi tre anni e i sintomi, più gravi, richiedono addirittura la terapia intensiva. In realtà le segnalazioni del nuovo fenomeno arrivano da tutta Europa. "All'ospedale di Bergamo Giovanni XXIII sono 13 i casi registrati nell'ultimo mese, dai neonati ai 16enni, dichiara il reumatologo e pediatra del nosocomio Lucio Verdoni a Il Fatto Quotidiano, mentre finora ce n'erano stati al massimo quattro all'anno". "Solo 2 dei 13 bambini sono risultati positivi al tampone, mentre 11 lo erano al test sierologico" spiega il medico temendo la probabile correlazione con il coronavirus. "Pensiamo che sia una manifestazione dei bambini che hanno contratto il virus in modo asintomatico, per sviluppare poi questa infiammazione a distanza di tempo, aggiunge Verdoni. Non abbiamo assoluta certezza che sia una patologia causata dal Covid-19, ma certo è che un aumento così significativo di casi in un solo mese, a partire dal 21 marzo e in concomitanza della pandemia, rappresenta un dato molto significativo".

Anche i medici australiani sono in allerta dopo la malattia di Kawasaki nei bambini legati a Covid-19. I medici pediatrici australiani cambieranno il loro approccio ai bambini con una malattia poco conosciuta che provoca infiammazione dei vasi sanguigni e in alcuni casi porta a malattie cardiache, a seguito di segnalazioni all'estero che il Covid-19 potrebbe essere associato alla rara condizione. Il Servizio sanitario nazionale del Regno Unito ha avvertito i medici che oltre una dozzina di bambini erano stati sottoposti a terapia intensiva dopo aver sviluppato la sindrome da shock tossico e in molti, ma non in tutti i casi, una malattia dei vasi sanguigni nota come malattia di Kawasaki. Nonostante la malattia di Kawasaki sia stata identificata per la prima volta circa 50 anni fa, i medici non sanno ancora cosa la causi ma ipotizzano che possa essere scatenata da infezioni infantili. È la causa più comune di malattie cardiache acquisite nei bambini nei paesi sviluppati e la maggior parte dei casi si verifica in bambini di età inferiore ai cinque anni. Funzionari del SSN hanno scritto ai medici di medicina generale esortandoli a inviare in ospedale bambini con sintomi di Kawasaki e sindrome da shock tossico a seguito di un aumento di bambini che necessitano di cure intensive.

Il professor David Burgner, un medico pediatrico e di malattie infettive del Murdoch Children’s Research Institute di Melbourne, ha detto che prima del Covid-19 che ci sarebbe stato un caso di malattia di Kawasaki riportato in un bambino in Australia. Dopo la pandemia, le presentazioni al pronto soccorso e le visite del medico generico sono diminuite in modo significativo poiché le persone rimangono a casa ed hanno meno probabilità di contrarre molte infezioni, ma i tassi di Kawasaki sono rimasti invariati, ha detto Burgner.



"La cosa diversa di questi bambini nel Regno Unito è che stanno anche subendo shock e questa è una rara manifestazione della malattia di kawasaki", ha detto Burgner. "Sembra che alcuni di loro abbiano una forma insolita di Kawasaki ed è per questo che probabilmente è una manifestazione del Covid-19. Di conseguenza, cambieremo leggermente il nostro approccio ai pazienti Kawasaki.” Ha sottolineato che Kawasaki era curabile. Ai bambini viene somministrata immunoglobulina endovenosa da sangue donato, il che riduce la possibilità di sviluppare problemi cardiaci da uno a quattro, a uno su 20. I bambini che subiscono cambiamenti nel loro cuore vedono spesso risolvere il problema man mano che invecchiano. "Raramente abbiamo morti da esso, per fortuna", ha detto Burgner. Il professore associato Luregn Schlapbach, specialista in terapia intensiva pediatrica presso l'ospedale pediatrico del Queensland a Brisbane, ha sottolineato che se un bambino ha sviluppato uno shock tossico è ancora molto più probabile che sia il risultato di batteri comuni come stafilococco o streptococco. Ha aggiunto che l'Australia disponeva di buoni database per monitorare i casi di Covid-19, quindi quando le informazioni provenivano da altrove, i casi potevano essere esaminati più da vicino. "Abbiamo ancora bisogno di più dati su ciò che sta accadendo", ha detto Schlapbach. "Ma sappiamo che in rari casi il Covid-19 ha l'effetto di innescare una risposta iperinfiammatoria in cui il sistema immunitario diventa quasi impazzito. Questi casi nel Regno Unito potrebbero essere una presentazione pediatrica di questo? Non lo sappiamo ancora. Uno specialista in terapia intensiva all'ospedale di Nepean, il dott. Ian Seppelt, ha affermato che è importante che i genitori sappiano che in Australia non sono stati segnalati casi. "Onestamente non so cosa fare del rapporto dal Regno Unito - è ragionevolmente vago ed è nel contesto di un'alta prevalenza della comunità", ha detto. "Non credo che i genitori australiani debbano avere dubbi su questi rapporti al momento ... gli inglesi non sono sicuri se questo sia legato o meno al Covid". Dato che l'Australia ha avuto così pochi casi di virus, gli ospedali erano anche meglio preparati a prendersi cura dei bambini, ha detto. "Non sono a conoscenza di bambini in Australia con Covid-19 ammessi".  “La maggior parte dei bambini è stata curata dalle loro famiglie a casa e non ha avuto bisogno di cure a livello ospedaliero. E' importante che i medici  condividano le loro osservazioni in modo che possiamo essere  preparati e pronti.

https://www.theguardian.com/australia-news/2020/apr/28/australian-doctors-on-alert-after-kawasaki-heart-disease-toxic-s-in-children-linked-to-covid-19

https://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/coronavirus-allarme-pediatri-sindrome-kawasaki-bimbi-154746/

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