venerdì 20 marzo 2020

LE MISURE DI EMERGENZA DEL GOVERNO SOVIETICO ITALIANO

I NUOVI ORARI DI APERTURA DEI SUPERMERCATI PER EMERGENZA COVID 19 SONO UN PARADOSSO ASSURDO. SAREBBE STATO MOLTO PIU' SAGGIO ANTICIPARE L'ORARIO DI APERTURA MATTUTINA (ORE 6,30?) PER LIMITARLO NELLE ORE SERALI. QUINDI, L'ORARIO DI APERTURA ALLE 8,30 DI MATTINA STA PEGGIORANDO LA SITUAZIONE DI ASSEMBRAMENTO FUORI DEGLI ESERCIZI COMMERCIALI. INOLTRE, UN MONITO ANCHE AI MASS MEDIA CHE STANNO ALIMENTANDO UNA PSICOSI INUTILE NELLA GENTE, CHE COMINCIA A GUARDARSI IN CAGNESCO SE SI ESCE SENZA MASCHERINA O SI ACQUISTA QUALCOSA SENZA GUANTI. I GUANTI SONO SOMMAMENTE INUTILI PER PROTEGGERE DAI VIRUS SE POI CON GLI STESSI SI TOCCANO MILLE COSE....RIFLETTETE E NON FATEVI PRENDERE IN GIRO. ANCHE I PROVVEDIMENTI D'URGENZA PRESI DAL GOVERNO IN MERITO ALL'ECONOMIA NON CONSIDERANO MINIMAMENTE I LAVORATORI AUTONOMI E LE PARTITE IVA, ESISTONO SOLO I DIPENDENTI PUBBLICI. LO STILE DEL REGIME COMUNISTA SOVIETICO DI QUESTO GOVERNO E' ORMAI EVIDENTE....


L’emergenza Coronavirus non accenna a diminuire. E gli italiani non sempre si comportano bene. Lo dimostrano i dati appena divulgati, che rivelano come negli ultimi giorni siano più le multe per violazione delle regole restrittive legate al Covid-19 che i contagi.

Il monito di Governo e Regioni

Mentre il Governo valuta una proroga al blockdown, considerata a questo punto piuttosto “inevitabile” dallo stesso premier Conte, sembra che al vaglio dell’Esecutivo ci sia anche l’opzione di rivedere le regole di apertura e chiusura dei negozi alimentari.

Se i cittadini continueranno a uscire “senza comprovato motivo” saranno vietati gli sport all’aperto e imposti nuovi divieti, dice con fermezza il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora. Il governatore della Lombardia Attilio Fontana ribadisce ai suoi cittadini di restare a casa, “altrimenti saremo costretti a provvedimenti più rigorosi”. E, ora, anche i negozi alimentari potrebbero subire nuove restrizioni.

Le ipotesi in campo

Se le limitazioni agli spostamenti imposti con il decreto dell’11 marzo non basteranno, una delle ipotesi è la riduzione dell’orario di apertura degli alimentari e dei supermercati per impedire alle persone di stare fuori fino a tardi e consentire l’ingresso nei negozi più piccoli a una persona per volta per evitare contatti.

Se anche questo non dovesse bastare, dicono i rumors a Palazzo Chigi, Conte e i suoi potrebbero vedersi costretti a limitare la spesa e andare in farmacia a un unico componente di ogni nucleo familiare, ma si tratta di una misura estrema.
Cosa ha deciso la Regione Lazio

La Regione Lazio ha già fatto un passo avanti, forse anticipando il resto d’Italia. Ha emesso un’ordinanza in cui regolamenta gli orari di apertura degli esercizi commerciali attualmente autorizzati, a partire dai supermercati. Sono escluse però le farmacie e parafarmacie. Il provvedimento, motivato dall’emergenza Coronavirus e finalizzato a tutelare la salute dei lavoratori del settore del commercio, sarà valido fino al 5 aprile e prevede questi nuovi orari:
dal lunedì al sabato: apertura alle ore 8.30 e chiusura obbligatoria di tutti gli esercizi commerciali entro le ore 19;
la domenica: chiusura obbligatoria di tutti gli esercizi commerciali entro le ore 15.
Cosa hanno deciso alcuni Comuni in Puglia

Anche in Puglia regole più ferree in diverse città: a Bari il sindaco Antonio Decaro ha deciso di chiudere i locali con i distributori automatici h24 per via delle troppe file per acquistare bibite e alimenti.

Stessa decisione presa anche a Foggia dal sindaco Franco Landella e a Taranto da Rinaldo Melucci, che ha anche vietato l’accesso alle spiagge dopo che i cittadini le avevano prese d’assalto lo scorso weekend.

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