lunedì 30 settembre 2019

DALL'IMPIANTO DEL MICROCHIP OBBLIGATORIO AL TOTALITARISMO DELLE MACCHINE: ECCO IL FUTURO CHE CI STANNO PREPARANDO


Ormai è un dato certo. L'Italia marcia a piede sospinto verso l'impianto obbligatorio del microchip. Da che cosa si deduce? Dal martellamento dei media mainstream che in alcuni talk show più popolari non fanno altro che decantare le nuove politiche fiscali del governo PD-5stelle che prevede la tassazione del contante per disincentivarne l'uso a favore dell'uso sempre più massiccio delle carte di credito. E quale pretesto hanno tirato fuori per convincere la gente dell'opportunità del provvedimento? La lotta all'evasione fiscale. Certo, perché ci vengono a raccontare che i peggiori evasori fiscali sono quelli che usano il contante contraddicendo se stessi quando subito dopo affermano che il contante è usato soprattutto da anziani e fascia media della popolazione, praticamente gli stessi che da sempre pagano le imposte pure per chi non le paga. E sapete chi sono gli evasori fiscali per eccellenza? Proprio gli stessi che si muovono con disinvoltura e abilità all'interno del meccanismo finanziario: banchieri, alta finanza, lobbisti, politici compiacenti, insomma quella stessa pletora di persone che ha la faccia tosta di dare degli evasori fiscali alle persone oneste! Ma quello che fa drizzare i peli è il costante riferimento all'esempio della Svezia, paese che sta per eliminare l'uso del contante in modo definitivo. Proprio la Svezia di Greta Thunberg, sarà un caso? Il caso non esiste. 



La Svezia prima per gli impianti di microchip sottopelle. 

La vita da cyborg è iniziata: 3.000 microchip sono stati impiantati sottopelle, tra pollice e indice della mano, nel 2015 dalla Start-Up Epicenter di Stoccolma. Proposti ai lavoratori dipendenti come uso quotidiano nelle attività di lavoro, un badge innovativo, impiantato sottocute che permette di entrare, far funzionare le stampanti o comprare rifornimenti alimentari ai distributori automatici.
Patrick Mesterton, capo di Epicenter sostiene che impiantare qualcosa di elettronico nel corpo, sia stato un passo veramente importante e soprattutto comodo. Anche in Australia, Stati Uniti e Belgio, molte aziende hanno portato avanti questa scelta e la tendenza ad “incorporare tecnologia nell’uomo”, ci lancia nel futuro immediatamente, dove potremmo persino immaginare i nostri cervelli direttamente collegati in rete.


Il programma “fedeltà” della Svezia

L’anno scorso, la compagnia ferroviaria SJ ha iniziato a scannerizzare i biglietti, direttamente con le mani dei passeggeri muniti di chip biometrici: basta solo essere iscritti al programma di fedeltà e avere già il microchip impiantato nel proprio corpo. I passeggeri svedesi lo utilizzano per viaggiare: possono acquistare il biglietto direttamente in rete e dall’applicazione “SJ”, caricando il titolo di trasporto direttamente sul chip.
Come viene inserito il Microchip sottocutaneo

La procedura è simile a quella di un piercing e coinvolge una siringa che inietta il chip nella mano della persona. Secondo Ben Libberton del Laboratorio Microbiologico della Svezia, gli impianti potrebbero dar luogo a irritazioni e infezioni, non escludendo altre reazioni avverse del sistema immunitario.


Sempre più persone iniziano a utilizzare dispositivi come smartwatch o tness tracker. Circa quattro anni fa, il gruppo biohacking svedese BioNyken ha iniziato a organizzare ”feste implantari”, in cui gruppi di persone inseriscono chip nelle loro mani in paesi come gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Francia, la Germania e il Messico. Circa 50 lavoratori nel distributore automatico di Three Square Market, nello stato del Wisconsin, hanno accettato di inserire volontariamente microchip nelle loro mani; ma sembra che gli svedesi siano i più disposti a provare questa tecnologia.

Il Nuovo Ordine Mondiale, il “666” e il numero della Bestia

Da qui a non poter più vivere, comprare e vendere, se non ci si integra in questo sistema, il passo potrebbe essere davvero breve. Attraverso il denaro e la tecnologia, secondo il parere di molti, l’umanità è caduta completamente in schiavitù: si dice che il potere monetario internazionale abbia confermato definitivamente il ruolo del denaro come nuovo idolo di adorazione, per il quale l’essere umano oggi non vede nient’altro; il nostro presente e la nostra civiltà, assaporano lentamente il veleno della paralisi spirituale.


E ora come se non bastasse, il denaro diventa sintetico, sostituito da una carta di plastica e dal microchip, per prendere le nostre finanze e chissà che altro ancora.

I teorici della cospirazione affermano che la Svezia è solo la “cavia” di un piano oscuro e sinistro, che entro la fine del prossimo anno porterà ad inserire inevitabilmente, il microchip al resto dell’umanità. Gli esseri umani saranno costretti a impiantare il piccolo dispositivo, offrendo la possibilità di chi è al potere, di conoscere i nostri dettagli personali, controllando tutti i nostri movimenti.


Secondo la teoria più seguita, dietro a questa manipolazione tecnologica, ci sono gli Illuminati, il Nuovo Ordine Mondiale e l’Anticristo: i microchip impiantati rappresentano il Marchio della Bestia di cui parla Giovanni nel Libro della Rivelazione:

IL MISTERIOSO MARCHIO DELLA BESTIA: SIAMO SICURI CHE IL MICROCHIP E IL MARCHIO DELLA BESTIA?


Il ruolo dell’ONU

Solo un paio di anni fa l’ONU ha ordinato ai suoi paesi membri di promuovere l’obbligo di utilizzare un chip sottocutaneo.
L’ONU prevede che entro il 2030 ogni persona avrà un’ “identificazione biometrica”, che sarà valida in tutto il mondo. Le informazioni di ogni essere umano verranno archiviate in un “database universale”, situato a Ginevra, in Svizzera. La disposizione delle Nazioni Unite è rivolta a tutti i governi del mondo, che impongono la carta di “Identificazione biometrica universale” ai loro cittadini. Secondo “The Economic Collapse” questo nuovo programma è un modello per il Nuovo Ordine Mondiale,e dietro le quinte di questi nuovi obiettivi globali, sono nascoste informazioni oscure e allarmanti.


Ma quali sono le “reali “funzioni del chip? Oltre a gestire determinati dati medici, denaro e identificazione, le teorie cospirazioniste indicano l’ipotesi di un controllo assoluto sulla popolazione. In questo modo, le masse saranno controllate completamente, e sarà possibile manipolare tutti i nostri dati, nel caso diventassimo un “problema” per l’Ordine Mondiale…. Un’ assoluta negazione delle nostre libertà, schiavi del potere degli Illuminati e della grande “élite”.

Quello che ci attende nel prossimo futuro è qualcosa che ancora non conosciamo, sarebbe più conveniente se le “teorie del complotto” fossero sbagliate, altrimenti potremmo giungere senza rendercene conto, ad un’ assoluta negazione delle nostre libertà.

Italia: poligono per le sperimentazioni politiche

Quando una nuova arma è perfezionata è abitudine sperimentarla in qualche poligono di tiro lontano dal territorio metropolitano, oppure in qualche teatro bellico: ne sanno qualcosa i cittadini sardi che subiscono gli effetti del poligono sperimentale Salto di Quirra, il più grande della NATO in Europa. Le armi convenzionali sono solo uno degli strumenti cui il sistema euro-atlantico ricorre per esercitare il proprio dominio. Esiste poi un vasto arsenale di armi riconducibile alla “guerra psicologica”, combattuta contro nemici esterni o contro le opinioni pubbliche di paesi alleati se non, come sempre più spesso capita, direttamente contro i propri cittadini: rientrano tra le armi psicologiche gli attentati falsa bandiera, la propaganda contro governi ostili, gli omicidi politici e le rivoluzioni colorate. 
Anche in questo campo l’Italia, uscita sconfitta dall’ultima guerra, ha il triste primato di essere uno dei poligoni preferiti dalla NATO, dove sono testate le nuove armi psicologiche che, se funzionanti, sono poi applicate all’occorrenza in altri Paesi. 

È nel Bel Paese ad esempio che è sperimentata la strategia delle tensione, applicata poi negli stessi USA con gli attentati dell’11 settembre e le lettere all’antrace.

Le basi della strategia della tensione sono poste nel settembre 1963, tre mesi prima che nasca il primo governo di centrosinistra (DC,PSI, PSDI, PRI) presieduto da Aldo Moro: è in quei giorni che dall’Ufficio Ricerche Economico Industriali del SIFAR parte una relazione riservata indirizzata al generale Giovanni Allavena, capo del controspionaggio del Servizio Informazione Forze Armate. Qui si contempla, pur di arginare l’avanzata comunista, la possibilità di:

“creare gruppi di attivisti, di giovani, di squadre che possano usare tutti i sistemi, anche quelli non ortodossi, dell’intimidazione, della minaccia, del ricatto, della lotta di piazza, dell’assalto, del sabotaggio, del terrorismo”. Ad attuare questo innovativo, eversivo, disegno (che metabolizza molti dei concetti della guerra rivoluzionaria marxista-leninista) è chiamato il maggiore Adriano Magi Braschi, tra i massimi esperti della NATO in guerra psicologica e futuro ponte tra servizi segreti e terrorismo nero, anche internazionale (è infatti in stretto contatto anche con l’Organisation armée secrète francese).

Due anni dopo, nel maggio del 1965, si svolge presso l’hotel romano Parco dei Principi, il convegno organizzato dall’Istituto di studi militari Alberto Pollio che posa il primo mattone della futura strategia della tensione: intervengono alla conferenza il suddetto maggiore Magi Braschi, alti esponenti delle forze armate e dei servizi, accademici e figure di spicco dell’estremismo di destra (tra cui Pino Rauti e Guido Giannettini).

La fine del mondo bipolare e la volontà di procedere a tappe forzate verso il “nuovo ordine mondiale” (Stati Uniti d’Europa, allargamento della NATO nell’est Europeo, neoliberismo e finanza selvaggia) comporta per l’establishment euro-atlantico la necessità di sbarazzarsi della vecchia classe politica dei “paesi alleati”, con sui si è vinta la guerra fredda: abituati a ritagliarsi una certa libertà di manovra entro i paletti della NATO e propugnatori dell’intervento dello Stato nell’economia, questi politici sono infatti obsoleti nel nuovo assetto unipolare.



L'ebreo Gianroberto Casaleggio

Siamo entrati nella sperimentazione dell’ultima arma psicologica, concepita ed applicata con discreto successo già in Ucraina con la rivoluzione arancione del 2004: l’impiego della rete per influenzare l’opinione pubblica, screditare i governi ostili e, all’occorrenza, organizzare manifestazioni di piazza o moti contro le istituzioni.

È nel 2004 che Casaleggio allestisce il sito Beppegrillo.it e, a distanza di tre anni, replica l’operazione con il sito di Antonio Di Pietro: è singolare che tra le centinaia di esperti di comunicazione operanti in Italia, un ministro della Repubblica italiana si affidi “per imparare a schiacciare i bottoncini di Twitter e di Facebook” allo stesso guru informatico che sta preparando il primo Vaffanculo-day contro il governo Prodi.

La collaborazione tra l’ex-pm di Mani Pulite e Casaleggio prosegue per tre anni, finché Di Pietro si accorge che non è più lui a dettare la linea politica del proprio sito, bensì a subirla, talvolta anche con imbarazzo a causa del toni sempre più aggressivi e denigratori dei contenuti: nel settembre del 2009 si consuma il divorzio tra il segretario dell’Idv e l’esperto informatico.

Da quel momento Di Pietro non è più un socio, seppur di minoranza, della corazzata Casaleggio bensì un rivale politico con cui spartirsi il voto di protesta: a due riprese, man mano che il governo Berlusconi IV affonda sotto il peso degli scandali-mediatici giudiziari e si avvicinano le elezioni, Tonino è liquidato. Nel febbraio del 2010 è pubblicata sul Corriere delle Sera un foto di 18 anni prima che immortala Di Pietro a cena con l’allora capo del Sisde del Lazio, Bruno Contrada, ed uno 007 in servizio all’ambasciata americana. 

Poi, nel novembre del 2012, la conduttrice di Report Milena Gabanelli assesta il colpo letale all’Italia dei Valori con un’inchiesta sui rimborsi elettorali. Il sol dell’avvenire è ora il Movimento 5 Stelle, nato e cresciuto attorno al blog Beppegrillo.it messo a punto da Casaleggio. È quindi il tempo di indagare sul passato del guru informatico, diviso tra Olivetti, esoterismo e finanza anglosassone.

Casaleggio: tra Olivetti, Telecom, Goldman Sachs e nuovo ordine mondiale

Telecomunicazioni e servizi segreti sono pressoché diventati sinonimo dopo le rivelazioni dell’ex-tecnico informatico della CIA Edward Snowden, che nel 2013 dimostra come l’NSA intercetti e sorvegli illegalmente americani e stranieri, semplici cittadini o capi di Stato, appoggiandosi anche a servizi segreti alleati per coprire i rispettivi territori nazionali. Al vertice della piramide che vaglia centinaia di petabite al giorno è il Five Eyes, l’alleanza spionistica tra le potenze anglosassoni (USA, Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda e Canada). Sotto, in base ad affinità politiche e peso internazionale, scendono a cascata gli altri Paesi della NATO.

È superfluo dire che l’Italia, dove il governo Letta neppure fiata quando esplode lo scandalo NSA, è considerata un’espressione geografica, preziosa solo perché dalla Sicilia transitano i fondamentali cavi sottomarini che connettono l’Europa con tutto l’Oriente ed il Sud America: il controllo di Telecom Italia cui fa capo la rete fissa e le linee transoceaniche (Telecom Sparkle) è quindi fondamentale per Washington, tanto che ciclicamente ricorre l’ipotesi di una fusione con la texana AT&T. La penetrazione dei servizi angloamericani nell’ex-monopolio dei telefoni affonda le radici già nel dopoguerra e, dal confezionamento di dossier alle intercettazioni diffamatorie, è sempre stata usata per esercitare il ferreo controllo sul Paese.

È nella cornice Telecom/servizi segreti che deve essere inquadrata la figura di Gianroberto Casaleggio. Perito informatico, mai laureato, entra nel 1975 alla Olivetti dove incontra la prima moglie, la britannica Elizabeth Clare Birks da cui ha un figlio, Davide. Il padre di Gianroberto è interprete di lingua russa e questo è dato interessante perché Adriano Olivetti (1901-1960), l’imprenditore visionario che lascia un’impronta indelebile all’azienda, è appassionato di letteratura russa. In particolare Adriano Olivetti, che con il nome in codice “Brown” è in stretto contatto con i servizi segreti inglesi sin dalla primavera del 1943, è un fervido seguace dell’esoterismo ed occultismo russo: Helena Blavatsky, fondatrice della Società teosofica ed autrice del libro Iside Svelata, ed il teosofo russo Vladimir Sergeevič Solov’ëv.

Ad un occultista russo, George Gurdjieff (1877-1949), Gianroberto Casaleggio si richiama espressamente, definendosi suo discepolo. Il profilo esoterico di Gianroberto Casaleggio si arricchisce poi di nuovi importanti particolari nel marzo del 2013, quando sul settimanale Panorama compare l’intervista al massone Giuliano Di Bernardo, ex-Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, dove, commentando la visione del guru di M5S, sono evidenziate le forti analogie tra il Casaleggio-pensiero e l’esoterismo della massoneria speculativa. 

Sia per Casaleggio che per l’ex- Gran Maestro del GOI, in un futuro non troppo lontano scompariranno le differenze ideologiche, politiche e religiose, ma secondo Di Bernardo:

Per me a governare sarà una comunione di illuminati, presieduta dal “tiranno illuminato”, per Casaleggio a condurre l’umanità sarà la rete. Nel 1999, con un’azzardata scalata a debito che lascerà un segno indelebile, la Olivetti di Roberto Colaninno, attiva nella telefonia con Omnitel ed Infostrada, lancia un’offerta pubblica d’acquisto su Telecom Italia, arrivando a detenerne il 51%. Da circa un anno l’ex-monopolio dei telefoni è guidato da Franco Bernabé che, legato a doppio filo con l’establishment euro-atlantico (è uno dei massimi referenti italiani del Round Table, nella veste di membro del Council on Foreign Relations, gruppo Bilderberg, International Council di JP Morgan evice presidente di Rothschild Europe), è reduce dell’esperienza in ENI, dove da amministratore delegato ha curato la privatizzazione del gigante petrolifero italiano al motto di “vendere, vendere, vendere”.


Davide Casaleggio all'ONU e l'avveramento della profezia orwelliana

Nel 2016, proprio nel giorno del compleanno del M5s, Davide Casaleggio pubblicò l'ultimo video realizzato dal padre Gianroberto. Il tema affrontato è quello della cosiddetta "Singularity", ovvero il momento nel quale secondo il fisico Stephen Hawking l'uomo smetterà di comprendere le scelte delle intelligenze artificiali da lui create. "A mio padre piaceva riflettere sul futuro e il tema della Singularity lo aveva appassionato nell’ultimo periodo", spiega Davide Casaleggio in un lungo post su Facebook. Secondo la profezia di Hawking, in perfetta analogia con la profezia di George Orwell in "1984", le macchine avrebbero preso il sopravvento sull'uomo e sulla sua capacità di essere in grado di provare emozioni e sentimenti. Una visione distopica in cui la fredda razionalità delle macchine prenderebbe il posto dell'uomo come essere spirituale. 
Intanto Casaleggio, grazie alla mediazione di governo di Luigi Di Maio come Ministro degli Esteri, è riuscito ad arrivare all'ONU per parlare della sua "visione" del futuro. Un evento piuttosto inquietante non trovate?.....

CINZIA PALMACCI




Singularity: il punto di non ritorno dell'evoluzione umana





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