lunedì 27 maggio 2019

IL VOTO ALLE EUROPEE PREMIA I SOVRANISTI E PUNISCE L’OPPORTUNISMO FILO UE


Se lo dovevano aspettare ed è accaduto come in molti prevedevano: il risultato straordinario delle elezioni europee non è soltanto il trionfo dei sovranisti della Lega (passati al 34% ) e di F.lli D’Italia ma anche il crollo dei 5 Stelle di Gigino Di Maio, l’opportunista che, dalle barricate rivoluzionare del movimento nella sua ascesa, si è ridotto a ossequiare le oligarchie europee, nel presentarsi come moderato, nel promettere il rispetto dei parametri europeisti a partire dal 3%, a presentarsi come un competitor della sinistra cavalcando i temi dell’antifascismo, delle coppie di fatto, del modernismo laicista e dei porti aperti per accogliere i migranti, contrapponendosi alle posizioni intransigenti di Salvini della Lega e della Meloni (F.lli D’Italia).
Di fatto queste elezioni in Italia (come in buona parte d’Europa) hanno segnato un rafforzamento del fronte sovranista ed anti UE ed un crollo (sotto il 20%) o ridimensionamento dei partiti globalisti filo UE, nonostante la piccola “resurrezione” del PD che esulta per i due o tre punti guadagnati.
Il risultato clamoroso è anche quello della Francia dove la Le Pen ed il suo partito (Rassemblement National) hanno scavalcato il fantoccio delle banche, Emmanuel Macron, contestato e messo in minoranza nel suo paese dall’onda sovranista e popolare anti establishment.
Un risultato simile a quello dell’Ungheria dove l’ultra sovranista Viktor Orban e il suo partito (Fidez) si è riaffermato come maggioritario, rappresentando in pieno la volontà del popolo ungherese.
Si apre quindi una nuova stagione in alcuni paesi europei, come Italia Francia, Regno Unito, Polonia, Ungheria, dove si è vista crescere la volontà di staccarsi dalle ricette dell’Unione Europea e dei suoi assurdi vincoli neoliberisti.
Un forte rovescio per il clero giornalistico mediatico che, in modo compatto, in questi mesi da tutte le TV, aveva attaccato a testa bassa Salvini e la Lega ed aveva sostenuto le ragioni del pensiero unico politicamente corretto, cavalcando la UE come il “paradiso” dei popoli, il globalismo multiculturale, come “destino manifesto” e la nuova morale antifamiglia (gender, transessualismo, aborto, matrimonio gay, eutanasia, ecc.) come “progresso” sociale indiscutibile.

Di Maio sconfitto e ridimensionato
Un grande dispiacere per il vero leader della sinistra globalista, Papa Bergoglio ed i suoi adepti, che salutavano le migrazioni e l’avvento della “nuova religione universale” includendo al suo interno il luteranesimo, l’Islam salafita e il sionismo. I popoli cristiani e cattolici, italiani, francesi e polacchi non lo riconoscono più come sommo pontefice e rischia di aprirsi una grande frattura nell’ambito della Chiesa romana.
La croce esibita da Matteo Salvini nella sua conferenza stampa della notte, ha voluto dimostrare che il ritorno alle radici cristiane dell’Europa è sentito da molta parte dell’opinione pubblica al contrario di quanto affermano le oligarchie liberal di Bruxelles e dei circoli progressisti e liberal degli intellettuali radical chic.
A questo punto si aprono i giochi e si vedrà quale sarà la linea di condotta dei sovranisti dichiarati e quanta determinazione avrannno ad affrontare gli ostacoli e le barriere che saranno messe sulla loro strada.
In ogni caso in Europa niente sarà più come prima.

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