“Non potevamo togliere tutte le sanzioni per quel settore che loro volevano”, quindi tutte le sanzioni rimangono, questo ha dichiarato Trump durante la conferenza stampa seguita al vertice con il leader coreano, per giustificare il fallimento dell’accordo. Ma, nonostante non sia stato raggiunto alcun obiettivo strategico alla fine del vertice di Hanoi, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump e il leader della Corea del Nord, Kim Jong-un, hanno avuto un incontro costruttivo e gioviale, lo ha dichiarato ieri la portavoce della Casa Bianca, Sarah Sanders.
L’intento di promuovere la denuclearizzazione della penisola coreana rimane calendarizzato per gli incontri futuri. Anche il presidente Trump, in una conferenza stampa, ha confermato che i negoziati sono stati produttivi ma che sarebbero presto conclusi.
Stando a quanto dichiarato alla stampa dal segretario di Stato americano Mike Pompeo, Kim Jong-un non era pronto a “fare di più”. Nel giugno del 2018, Donald Trump e Kim Jong-un hanno avuto il loro primo incontro a Singapore, il cui risultato è stato la firma di un documento “dettagliato”.
Dopo la guerra di Corea del 1950-1953, la Corea del Nord e gli Stati Uniti sono rimasti formalmente in stato di guerra poiché hanno firmato solo un accordo di armistizio. Ora i due Paesi stanno cercando di concordare le fasi della denuclearizzazione della Corea del Nord, la normalizzazione delle relazioni bilaterali e la revoca dellesanzioni a Pyongyang. Ma se proprio la revoca delle sanzioni alla Corea costituisce il nucleo centrale degli accordi bilaterali tra Usa e Corea del Nord, il rifiuto di Trump di mantenere fede all’accordo raggiunto a giugno del 2018 preoccupa e inquieta.
Allora la domanda è: gli Usa vogliono davvero la pacificazione con la Corea e, di riflesso, con il mondo intero? La buona volontà per la denuclearizzazione sembra esserci più da parte coreana che statunitense. Molti analisti politici accreditati concordano sul fatto che Trump segua anche il piano Chabad di suo genero Jared Kushner per iniziare la III Guerra Mondiale con un’aggressione contro l’Iran, dicono le fonti. Il risultato è che l’intelligence militare statunitense conclude che Trump deve andarsene perché è diventato un ostacolo alla giustizia negli Stati Uniti. Non solo, si è unito pubblicamente ai fanatici radicali di Chabad che cercano in tutti i modi, da decenni, di dar inizio alla Terza Guerra Mondiale.
A giudicare dal dipanarsi degli eventi nel mondo, possiamo dire che le predizioni apocalittiche passate e moderne, si stanno avverando ad un ritmo davvero incalzante. Ma l’incognita maggiore è proprio l’avvento dell’Anticristo che riuscirà, come è scritto, a portare la «Pace e la Sicurezza» a tutte le nazioni e a far erigere il Terzo Tempio a Gerusalemme, dove si proclamerà Messia, l’”Unto di Dio”, prima che tutto gli precipiti addosso.
Che sia proprio Jared Kushner, l’ultraortodosso genero ebreo di Donald Trump, ad aver convinto suo suocero a non accettare le condizioni di Kim Jong-un per la pacificazione tra le due super potenze nucleari? E che intenzioni hanno nel prossimo futuro? Ammesso che il mondo ne abbia ancora uno.
di Cinzia Palmacci
Scrittrice e blogger
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