Un suicidio che svela come la Germania sia ora la padrona del parlamento europeo. Silenzio dei media in Italia.
C’è più di un sospetto sulla morte per suicidio della funzionaria italiana Laura Pignataro avvenuta il 17 dicembre lanciandosi nel vuoto dal quinto piano di un palazzo di Bruxelles. Per la polizia belga l’estremo gesto sarebbe da ricondurre al suo matrimonio ormai concluso con il marito Michael Nolin. Da qualche giorno la funzionaria non si sentiva bene e sembrava molto agitata. Figlia di un giurista italiano, donna combattiva formatasi in Italia, Stati Uniti, Francia e Spagna, faceva parte dell'esclusivo gruppo di alti funzionari della Commissione Europea e si interessava degli aspetti giuridici delle nomine all’interno della commissione UE e forse qui si nasconde qualche segreto che non sarà mai dato sapersi fino in fondo. Tuttavia qualcosa di certo è emerso.
Questa morte ha fatto emergere una inquietante verità: il presidente della commissione Juncker non conta più nulla ed è stato sostituito dal tedesco Martin Selmayr. La commissione europea è, di fatto, governata dalla Germania. La sua promozione è stata illegale, programmata in gran segreto da una cerchia ristrettissima di alti vertici della Commissione europea, tra cui il presidente. Nominato dapprima “aggiunto” in un concorso con molte ombre, scalzò il segretario generale in carica, Alexander Italianer, che “pallido e tremante”, annunciò a sorpresa e in modo del tutto irrituale le proprie dimissioni. A quel punto la strada era libera per la “promozione” da “aggiunto” a segretario generale.
Era da tempo che questo personaggio aveva di fatto preso il comando della commissione europea manipolando e forzando le regole e le procedure in modo evidente per imporre le sue decisioni ai commissari. Juncker sapeva e lasciava fare, ormai destituito. Selmayr, tedesco di ferro, è stato il protagonista nel 2015 contro l’Italia in occasione degli sbarchi dei migranti accusandoci di non aver raccolto le impronte digitali e chiarendo che tutti i migranti sarebbero dovuti restare sul suolo italiano. L’allora governo del PD chinò, ovviamente, la testa.
La nomina illegale di Selmayr darà il via al Selmayrgate. Emily O’Reilly, incaricato di svolgere le indagini sulla nomina, chiede di avere accesso a tutte le mail interne relative alla nomina di Selmayr. Il Segretario generale avrebbe respinto la richiesta, ma la Pignataro avrebbe deciso di alla fine di fornire tutto il materiale all’irlandese O’Reilly: “non posso più continuare a mentire”, avrebbe confidato la donna.
Quattro giorni dopo la funzionaria sale all’ultimo piano dell’edificio e compie l'estremo gesto.
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