mercoledì 30 gennaio 2019

DICIOTTI: CONTE SI ASSUME RESPONSABILITA’. SEA WATCH: CORTE DI STRASBURGO, GARANTIRE ASSISTENZA



IL SOLITO INGANNO DI MACRON "FATELI SBARCARE POI CE LI DIVIDIAMO?".....


SEA WATCH, 5 PAESI UE DISPONIBILI A PRENDERE QUOTE MIGRANTI

Vertice di un’ora nella notte a Palazzo Chigi tra Conte, Salvini e Di Maio sui due fronti caldi dell’immigrazione: Diciotti e Sea Watch. Oggi in giunta Immunita’ del Senato al via l’esame della domanda d’autorizzazione a procedere contro il ministro dell’Interno, col premier che ieri s’e’ assunto la responsabilita’ politica della gestione dello sbarco. Germania, Francia, Portogallo, Romania e Malta si sono detti pronti a prendere una quota dei migranti fermi da cinque notti al largo di Siracusa.


Ancora una lunga giornata per il governo, alle prese con le questioni Sea Watch e caso Diciotti. E con il rimpallo sulla presenza in Afghanistan. Da Nicosia torna Giuseppe Conte che, a vertice euromediterraneo terminato, lancia un segnale di peso sulla questione Diciotti, che coinvolge Matteo Salvini e che vede una certa fibrillazione nella maggioranza a proposito della richiesta di autorizzazione a procedere chiesta per il ministro dell’Interno. “Sono responsabile di questa politica di governo”, scandisce il presidente del Consiglio che poi chiarisce senza mezzi termini: “Mi assumo la piena responsabilita’ politica di cio’ che e’ stato fatto e della vicenda Diciotti“.

Sul quel dossier M5s sceglie la linea della prudenza e si attesta sulla necessita’ di “studiare le carte”. Cosi’ si chiude l’incontro tra Luigi Di Maio e i senatori pentastellati della Giunta di Palazzo Madama, avvenuto a casa di uno dei senatori stessi.

Anche Matteo Salvini fa il punto con i suoi parlamentari. Un si’ a quell’autorizzazione a procedere sarebbe un problema per la maggioranza, ribadiscono i leghisti. Salvini conferma di aver agito come ministro e lascia che sia Giulia Bongiorno, ministro della P.A. ma anche nota penalista, a spiegare che il reato contestato al segretario della Lega di fatto non esiste e che un processo a suo carico durerebbe otto anni, per poi finire con un’assoluzione. Se Forza Italia e Fratelli d’Italia (alleati della Lega nella coalizione di centrodestra) hanno gia’ annunciato che diranno no a un processo contro Salvini, gli alleati del Carroccio al governo dunque valutano i documenti e studiano.

Alessandro Di Battista, invece, dagli studi di Porta a Porta, dice che Salvini dovrebbe rinunciare all’immunita’, “come – dice – avrebbe fatto Luigi Di Maio”, ribadisce che alla fine il Movimento voterebbe a favore dell’autorizzazione a procedere ma lascia anche cadere – molto prima che le auto dei protagonisti varchino il portone di Palazzo Chigi, per un nuovo vertice notturno – che “il governo debba assumersi in modo formale questa responsabilita'”, e che siccome “mancano due settimane” si puo’ uscire dall’impasse se “si mettono attorno a un tavolo Salvini, Di Maio, Conte e Toninelli per trovare una soluzione che rafforzi il governo”.

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha chiarito che sulla presenza dei minori a bordo della nave della Ong SeaWatch, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha da poco “adottato un pronunciamento” dopo la richiesta di misura cautelare richiesta “dal capo missione e dal comandante” della nave. “Non c’e’ ordine di sbarco ma in sostanza semplicemente si invita l’Italia a perseguire quello che sta facendo, offrire assistenza sanitaria, se necessaria, e offrire generi di conforto e continuare quindi a provvedere con assistenza delle persone a bordo”, ha chiarito Conte. 

“La Corte ha riconosciuto che vi sia una violazione di diritti umani in corso e ne ha indicato a riguardo la responsabilita’ del governo italiano”. E’ Giorgia Linardi, portavoce di Sea-Watch, a fare cosi’ il punto dopo la pronuncia di Strasburgo. “In attesa che si disponga lo sbarco dei naufraghi in mare da 11 giorni, attendiamo – spiega – la nomina dei tutori garanti per i minori non accompagnati, mentre segnaliamo come l’approvvigionamento di beni a bordo, pur necessario, abbia conseguenze deterioranti sulla salute mentale dei naufraghi, in quanto segno di una soluzione sempre piu’ lontana”. “Cio’ che sta accadendo – denuncia – e’ vergognoso e disumano. Chiediamo che ci si attivi per una soluzione immediata e accogliamo con speranza il piano di accoglienza disposto dalla citta’ di Siracusa. Stiamo tenendo esseri umani in ostaggio a un miglio da terra. Questo – rimarca ancora – riguardera’ da domani anche il capitano e l’equipaggio, che hanno necessita’ di sbarcare per il regolare avvicendamento”.

“Quei 47 bisogna farli scendere e sequestrare la nave”. Lo ha detto Beppe Grillo in un passaggio del suo spettacolo ‘Insomnia’, a proposito dei migranti a bordo della Sea Watch 3, da giorni nel Mediterraneo.

Il tema migranti, e in particolare la vicenda Sea Watch 3, sono stati al centro del vertice di Nicosia tra i capi di Stato e di governo dei sette Paesi Ue del Mediterraneo: Italia, Francia, Cipro, Grecia, Malta, Spagna e Portogallo. Al termine del summit si è arrivata ad una Dichiarazione comune dei 7 paesi in cui, sul tema migranti, in cui si ribadisce “all’unanimità la necessità di uno sforzo collettivo, di una maggiore solidarietà tra i paesi Ue anche per risolvere una questione che vede gli Stati europei del Mediterraneo in prima linea e che rimanere prioritaria”, sottolinea il presidente cipriota Nicos Anastasiades nel corso di una conferenza stampa al termine del vertice che si è svolgo al Filoxenia Conference Center. Una solidarietà che, come sottolinea il premier Giuseppe Conte, non deve rimanere una questione di principio ma essere tradotti in passi concreti. I primi passi che arrivano riguardano la vicenda Sea Watch 3 e i suoi 47 migranti. Cinque paesi, infatti, si sono dichiarati disponibili “per la redistribuzione”, annuncia Conte al termine del Summit: oltre a Germania e Romania al vertice di Nicosia “hanno dichiarato la loro disponibilità Francia, Portogallo e Malta”. Una disponibilità della Francia ad accogliere alcuni migranti della Sea Watch 3 che arriva in un momento delicato nei rapporti con l’Italia dopo le dichiarazioni del presidente francese, Emmanuel Macron, dei vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio e del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. “La Francia rispetta i tre principi che sono il rispetto del diritto umanitario, lo sbarco nel primo porto sicuro che in questo caso è in Italia e la distribuzione degli oneri. Quello che la Francia fa e che continuerà a fare. E lo dico anche per i 47 migranti della SeaWatch 3”, sottolinea Macron.


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