NELLA CIVILTA’ CRISTIANA
LE STRAGI DEI SOLDATI DI MAOMETTO
NELL’ASIA MUSULMANA
L’OLOCAUSTO DELLA NATURA.
IL VIDEO DELLO TSUNAMI SUL CONCERTO
___di Fabio Giuseppe Carlo Carisio ___
Dal Vangelo secondo Matteo (10,26-29): «Non li temete dunque, poiché non v’è nulla di nascosto che non debba essere svelato, e di segreto che non debba essere manifestato. Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio predicatelo sui tetti. E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l’anima e il corpo nella Geenna. Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrà a terra senza che il Padre vostro lo voglia».
EUROPEI AMMAZZATI DA ISLAMISTI, MUSULMANI UCCISI DALLA NATURA
Piaccia o non piaccia a tiepidi cristiani ed atei incalliti per Gesù Cristo la morte corporale non è il centro della vita dell’uomo bensì la sua anima. In epoca di relativismo scientemente ordito dalla massoneria teista ed ateista e di mondanizzazione propapalata dal consumismo capitalista (figlio dei medesimi padri) è arduo deglutire nella coscienza queste frasi del Figlio del Dio di Abramo ed Israele, unico culto religioso sopravvissuto da circa 7 millenni ad ogni tentativo di distruzione. Ciò non toglie che esse possano essere meditate in questi giorni di morte, nel vicino Occidente sempre meno cristiano come nel lontano Oriente sempre più musulmano, proprio nel periodo dell’Avvento del Salvatore e della ricorrenza del Natale celebrata anche da atei, laici e pagani. Ebbene le parole evangeliche di Gesù potrebbero dare un senso anche alle più atroci tragedie tanto da indurre a registrare una curiosa concomitanza: mentre in Europa ed in Marocco cittadini figli della cultura cristiana e del libero arbitrio muoiono ammazzati come animali dai seguaci della Jihad predicata da Maometto nel Corano per imporsi sugli infedeli, centinaia di musulmani devoti ad Allah dell’Indonesia, ancora una volta, vengono sterminati dalla natura che, per chi crede, ha il nome miracoloso e meraviglioso di Creato. Non è in questa riflessione che voglio soffermarmi a sbugiardare la teoria dell’evoluzionismo darwiniano sempre più smentita da autorevoli scienziati sostenitori del Creazionismo; non è questo il contesto in cui fare discettazioni geologiche sulle grandi caldere che potrebbero causare, da un giorno all’altro, alcuni scenari dell’Apocalisse profetizzato dall’apostolo evangelista san Giovanni. E’ il momento per registrare questa coincidenza, secondo i cinici laici, o ultimatum della Divina Provvidenza secondo i veri cristiani.
LA DEVASTAZIONE DELLO TSUNAMI IN INDONESIA
«Un’onda di tsunami ha devastato le spiagge attorno allo stretto della Sonda, che separa le isole di Giava e Sumatra, in Indonesia. Il drammatico bilancio, ancora purtroppo provvisorio, è di almeno 222 morti e 28 dispersi, i feriti sono 843 feriti: il numero delle vittime “crescerà sicuramente”, ha ammonito il presidente indonesiano Joko Widodo, mentre i soccorritori sottolineano che molte delle aree colpite non sono state ancora raggiunte – narra l’Ansa – Al momento, non ci risultano vittime tra gli stranieri, tantomeno australiani”, ha detto il premier australiano Scott Morrison, mentre l’Unità di crisi della Farnesina e l’ambasciata d’Italia a Giacarta “sono attive per prestare ogni assistenza necessaria ai connazionali sul posto”. La massa d’acqua ha distrutto decine di abitazioni e danneggiato “seriamente” 9 hotel. L’onda ha fatto strage tra gli impiegati della compagnia statale Pln, riuniti per celebrare la fine dell’anno. Le immagini mostrano l’onda devastante che si abbatte sul palco dove una band rock, i Seventeen, stava suonando per l’evento: il bassista è rimasto ucciso insieme al manager, altri 4 componenti del gruppo risultano tra i dispersi». La devastazione può essere compresa e vista in un video postato su youtube proprio da Al Jazeera, la tv politicamente corretta che fiancheggia i soldati di Allah in tutto il mondo celebrandone le gesta eroiche o velando con poco risalto quelle più infamanti. L’Indonesia è il più grande paese musulmano al mondo per numero di credenti, con circa 202,9 milioni di fedeli (l’87,2% della popolazione indonesiana nel 2011). La maggior parte di essi è di professione sunnita (99%): ovvero quell’orientamento islamico che vive la Sharia rigorosa, legitima le spose bambin e predica la Jihad ad oltranza da cui sono nati i fanatici salafiti come gli assassini del mercatino di Strasburgo e delle turiste in Marocco. Nel giorno dedicato al primo martire cristiano Santo Stefano, il 26 dicembre 2004, uno dei più micidiali tsunami della storia fece 226mila morti. Cento volte di più di quelli causati dall’attacco alle Twin Towers di New York dai jihadisti in quell’11 settembre che voleva vendicare la sconfitta dell’impero ottomano nel 1683 a Vienna ad opera della Lega Santa: l’alleanza intessuta da Papa Innocenzo XI facendo appello a tutti i regnanti cristiani grazie ai consigli ed alle mediazioni diplomatiche del frate cappuccino Marco d’Aviano, al secolo Carlo Domenico Cristofori.
I 13 TERREMOTI PIU’ MICIDIALI TUTTI IN PAESI NON CRISTIANI
UNIONI GAY E CROLLO DELLA BASILICA DEL PATRONO D’EUROPA
Questa riflessione ci rimanda dritti dritti ad una polemica innescata due anni fa dal teologo dominicano Giovanni Cavalcoli con un intervento su Radio Maria che suscitò la reazione sdegnata delle lobby gay e la sua immediata censura da parte del Vaticano. Il frate mise infatti in correlazione l’approvazione della legge sulle Unioni civili, varata dal governo del Pd di Matteo Renzi nel maggio 2016 per adeguarsi agli orientamenti dell’Unione Europea, con la scia di onde sismiche che culminarono nelle scosse devastanti del 24 agosto e del 30 ottobre, tali da far crollare persino la Basilica di San Benedetto di Norcia, antica culla del monachesimo medievale ma anche altare del patrono di quell’Europa cui Bruxelles negò il risconoscimento delle radici storiche cristiane per essere più libera di approvare leggi Ue laiche a favore dell’omosessualità e dell’eutanasia. Molto semplice e schietto il ragionamento di monsignor Cavalcoli: «Catechismo, Scrittura e dottrina sono chiari e nessuno è autorizzato a cambiarli. Dio manda i castighi e il terremoto lo è davanti ai nostri peccati, come ogni catastrofe. Dio castiga quando l’uomo pecca e non si pente. Il castigo divino è una risposta all’azione dell’uomo. Faccio un esempio. Se mi bevo dieci litri di liquore e dopo muoio, me la sono cercata e questo è il mio castigo. La Sacra Scrittura è piena di castighi di Dio». Nonostante ciò, nella pur sempre cristiana Italia, gli sciami sismici che perdurarono dall’estate 2016 all’inverno 2017 nelle regioni di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria fecero soltanto 299 vittime.
MALEDETTA O BENEDETTA MORTE?
Ma torniamo all’incipit di questo scritto: la morte. Evento doloroso, traumatico e sconvolgente dell’esistenza umana, forse più per chi resta che per chi parte, rimane un mistero insondabile nel cuore della pietà di Dio che può anche concederla per il bene dell’individuo, come recita anche la preghiera “porta in cielo le anime più bisognose della tua misericordia”. In tanti anni di cronaca nera ho provato a spiegarmi così la morte prematura, improvvisa ed assurda dei bimbi innocenti di famiglie sbandate che chissà quali empietà avrebbero subito o fatto nella loro crescita. Rimane aperta l’ultima macroscopica incognita sulla morte violenta che proprio la strage di Strasburgo ed i barbari assassini delle due turiste scandinave in Marocco evocano, scontrandosi con quella frase evangelica: «Neanche uno di essi cadrà a terra senza che il Padre vostro lo voglia». Non ci sono risposte dinnanzi a queste immani tragedie che quantomeno hanno il potere di scuotere coscienze addormentate. Posso solo citare esempi opposti: San Giuseppe, padre putativo di Gesù, e San Giovanni apostolo, a lui fedele anche sotto la croce quando gli altri discepoli impauriti scapparono, sono entrambi trapassati semplicemente addormentandosi. I santi Barnaba e Paolo sopravvissero sebbene scagliati su una scogliera da un dirupo. La devotissima Santa Brigida è stata addirittura avvisata alcuni giorni prima del momento della sua morte. San Francesco giunse a benedirla: «Laudato si’ mi’ Signore per sora nostra morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò skappare: guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali; beati quelli ke trovarà ne le tue santissime voluntati, ka la morte secunda no ‘l farrà male». Il fraticello d’Assisi si preoccupava soltanto della seconda morte: la condanna di Dio per i peccatori impenitenti. Jihadisti seguaci del falso profeta almeno lo sappiano…
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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