mercoledì 3 ottobre 2018

“Se la gente sapesse che cos’è lo spread, scoppierebbe la violenza nelle strade”
















LO SPREAD E' UNA TRUFFA A VANTAGGIO DELLE BANCHE E A DISCAPITO DELLA STABILITA' ECONOMICA DEI PAESI! NAZIONALIZZANDO LE BANCHE LO STATO DIVENTEREBBE L'UNICO INTERMEDIARIO NELLE TRANSAZIONI ECONOMICHE CON ALTRI PAESI NON PERMETTENDO PIU' ALLE BANCHE DI SPECULARE SUL DIFFERENZIALE TRA BTP E CERTIFICATI D'ASSICURAZIONE!

Un Grande Nando Ioppolo “Che cos’è lo spread… io penso che se la gente lo sapesse scoppierebbe la guerra nelle strade da oggi a domani “SPREAD, LA TRAPPOLA MORTALE”. In una recente intervista il Professor Nando Ioppolo (avvocato ed Economista, recentemente scomparso), sostiene che lo SPREAD è una cosa che se la gente sapesse cos’è, molto probabilmente scoppierebbe la violenza nelle strade perché sullo SPREAD é stata fatta una campagna mediatica vergognosa basata sulla bugia.
Ioppolo spiega che il gioco inizia dalla BCE (Banca Centrale Europea) che presta alle banche private allo 0,75% tutti gli euro che gli richiedono per qualunque motivo glieli richiedono. Dopodiché la banca (UNICREDIT nell’esempio del Professore), con questo 0,75 ci compra i BTP che tecnicamente dovrebbero essere allo 0,76. Perché allora al 5 %? Perché così la Banca ci può speculare.
Quindi il dissanguamento generale dei cittadini italiani viene fatto per far arricchire i privati. Il funzionamento di questo indice (SPREAD) é abbastanza complesso. Se un BTP ha un funzionamento del 2 % ed ha un Valore Nominale di 100, va venduto a 98. Come farlo arrivare al 5 % ? E’ molto semplice.
Se l’ Italia fallisce ? Oggi vediamo le tv nazionali parlare di agenzie di rating come Standard & Poor’s che parlano di declassamento, andamento finanziario di un paese. Ora, se queste agenzie dicono che l’ Italia fallisce, l’ investitore o la banca vorrà assicurarsi sul fallimento dello stato e quindi comprerà un certificato assicurativo sui BTP chiedendo uno sconto che gli consente di acquistare il certificato assicurativo, il CDS (Credit Default Swap). Se lo Spread é a 300 (3 %), il BTP di Valore Nominale 100 che dovrebbe essere venduto a 98 viene venduto a 95. Ma sorge un problema: Perché le banche e gli investitori non comprano i CDS?
Non credono nel fallimento dell’ Italia ? Ma allora tutto questo é una balla per spaventare? A quest’ultima domanda, Nando Ioppolo risponde che lo SPREAD é stato usato, oltre che per strumento di speculazione, anche per fine politico, ovvero per poter scalzare qualcuno che fa resistenza e mettere al suo posto qualcuno che di resistenza non ne fa. E ne abbiamo avuto un esempio con il nostro Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano che ha fatto dello SPREAD uno spauracchio, qualcosa di imprescindibile, forse per ingenuità, forse perché non conosce l’ economia. Sui CDS va fatto un discorso a parte. E’ vero che nessun acquirente dei BTP compra i CDS per assicurarsi sul fallimento dell’Italia, ma é anche vero che molti speculatori e molti investitori di BTP comprano CDS senza usare i BTP, perché essi non sono un derivato assicurativo di copertura ma uno strumento di speculazione usato appunto per far utilizzare lo SPREAD per poterci guadagnare e costringere il popolo italiano a sacrifici, a stringere la cinghia per poterci speculare sui CDS. Questo porta ad un disastro pazzesco sia politico che economico, i disoccupati continuano ad aumentare ma le banche e gli speculatori continuerebbero a speculare su BTP e CDS e far in modo che lo SPREAD si alzi per poter aumentare i loro guadagni .
Secondo i dati Istat del 2009 (prima dello SPREAD), abbiamo avuto una spesa pubblica di 500 miliardi, degli Oneri Finanziari (soldi che lo Stato da alle banche per i servizi) di 130 miliardi e 80 miliardi di Interessi sui BTP. Sul PIL di 1820 miliardi vanno tolti i servizi bancari e gli interessi e in questo caso sono 210 miliardi che lo Stato ha dato alle banche per chissà quale motivo. Ha senso ? Ha senso che i cittadini italiani si dissanguino, paghino più tasse, stringano la cinghia solo per arricchire le banche?
E perché nessuno ha mai parlato di come si possa contenere o arginare lo SPREAD? Secondo il Professor Ioppolo per contenere lo SPREAD basterebbero 2 cose: 1 effettuare il collocamento alla giapponese ovvero sia obbligare le banche sul territorio dello stato ad agire ad un tasso ridotto. 2 Obbligare la BCE a prestarci allo 0,75% e far acquistare i BTP allo 0,76%. Ci sarebbe un risparmio di 70 miliardi l ‘anno. Purtroppo queste cose la gente non sa o fa finta di non sapere oppure è colpa della campagna di disinformazione in atto, che é complice, di giornali e televisioni complici che non raccontano la verità.
Persone come Nando Ioppolo hanno speso la loro vita a cercare di far capire il sistema truffaldino di speculatori e banche assassine che continuano la loro politica di dissanguamento e Austerità che non porteranno mai da nessuna parte, solo a morte e distruzione, e ci chiediamo, quante vite debbano ancora essere spezzate affinché qualcuno possa veramente pensare al bene dell’Italia.

LO SPREAD SPIEGATO A TUTTI
Lo spread è un indice utilizzato come parametro di riferimento per poter determinare la stabilità economica di un paese in correlazione con il contesto internazionale.

In realtà, il termine generico spread in economia indica la differenza esistente fra due valori e può assumere diversi significati in base al contesto in cui è inserito tuttavia, di recente, ha assunto un significato specifico e determinato. Dal 2011, di fatti, denota nella fattispecie il differenziale esistente fra il rendimento dei titoli di stato decennali italiani, i BTP, e quelli tedeschi, detti Bund.

Il rendimento di uno Stato viene essenzialmente percepito come la misura della sua stabilità, un rendimento basso identifica un paese in grado di ripagare facilmente i suoi debiti, mentre un rendimento elevato equivale a una situazione di incertezza e, dunque, gli investitori richiedono incentivi per il rischio che si assumono. Lo spread viene misurato in “punti base”, ogni punto base è un centesimo di punto percentuale.
Lo spread, fino a pochi anni fa, era un indice noto quasi esclusivamente agli addetti del settore: tutti i paesi appartenenti all'eurozona erano considerati economicamente stabili e gli operatori non necessitavano di stimoli per acquistare da nazioni economicamente meno dinamiche.
L'equilibro si è spezzato a partire dal 2008, con il fallimento della banca Lehman Brothers e l'innesco della crisi economica internazionale, e subì un ulteriore scossone dal 2010 con il tracollo della Grecia.
Le variazioni brusche dello spread hanno, perciò, portato questo indice sotto i riflettori dell'attenzione pubblica.

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