mercoledì 3 ottobre 2018

A Piazza Affari la tendenza di lungo periodo è da tempo negativa


A Piazza Affari un'apertura da incubo è opportunamente seguita da una provvidenziale reazione, che assorbe l'emorragia e produce una chiusura sostanzialmente invariata. A fine seduta la compressione dell'ampiezza di mercato produce un segnale di inversione (Landry TRIN Reversal) su cui però non saremmo pronti a giurare: vuoi per l'inconsistenza dei precedenti segnali bullish - quelli bearish invece essendo risultati particolarmente affidabili - vuoi perché non sono stati ancora raggiunti i target verso il basso.

Il Rapporto Giornaliero di oggi infatti ci ricorda gli obiettivi dell'indice MIB, all'indomani della penetrazione della media mobile a 200 giorni; fondamentale spartiacque tecnico di mercato, che a più riprese ha esercitato la sua funzione contenitiva, prima del recente sell-off.

La borsa italiana ha svolto il compitino minimo, andando a realizzare un nuovo minimo, livello più basso degli ultimi diciotto mesi; ma daremmo per scontato un ulteriore declino, in prospettiva, fino al target iniziale raffigurato. Qui oltretutto si andrebbe a colmare un vuoto grafico rimasto aperto nel precedente bull market.
Idealmente, però, l'attenzione è posta sull'area obiettivo inferiore: qui la spinta ribassista dovrebbe conoscere almeno temporaneo appagamento.
Non va dimenticato difatti che Piazza Affari è reduce dalla violazione del long stop mensile. Sicché, sul piano formale, la tendenza di lungo periodo - quella, per intenderci, nata sul finire del 2016 - è da tempo venuta meno.

Resta in piedi soltanto il long stop trimestrale: sull'indice MIB, quando si dice la combinazione, passante in questo momento per 19800 punti.
Nota. Il presente commento è un estratto sintetico del Rapporto Giornaliero, pubblicato tutti i giorni entro le 8.20 da AGE Italia; pertanto eventuali riferimenti a studi tecnici vanno intesi riferiti ai grafici ivi riportati.

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