giovedì 12 agosto 2021

L’ANTICRISTO E I SUOI PARALLELISMI



Alcune recenti catechesi di Pedro Regis, il veggente di Anguera, mi hanno offerto lo spunto per continuare l’analisi mediante le quartine della situazione di crisi in cui è precipitata la Chiesa. In queste catechesi Pedro si è soffermato sulla figura dell’Anticristo identificando la sua azione in quei messaggi che parlano di un “oppositore” (o colui che si oppone a Cristo) che riuscirà ad introdursi all’interno della Chiesa e da lì ad agire nel mondo.
Ha sostenuto che il possibile luogo di origine di questo personaggio sia lo Yemen e che il suo tempo verrà in futuro, in un arco temporale di qualche decennio.
Questa opinione sui tempi deriva da cinque messaggi di Anguera, ancora segreti, che conosce solo il veggente e che gli fanno pensare a questa durata temporale.
Chi mi segue sa che questo scenario è perfettamente in linea con quanto sostengo da tempo e cioè che l’Anticristo opererà dopo il tempo di pace promesso a Fatima, più o meno intorno al 2060.
E anche Pedro ritiene debbano passare ancora trenta o quarant’anni e che lui, probabilmente, non sarà vivo.
La presenza di questo Anticristo tuttavia non deve far dimenticare che già oggi operano vari anticristi, personaggi cioè che agiscono in aperta contraddizione all’insegnamento cristiano. Personaggi che ovviamente godono di ampia influenza nel mondo.

In tal senso il ragionamento di Pedro si è soffermato ancora una volta sulla “falsa chiesa”, quella parte di consacrati cioè che sta rinnegando la Verità del Vangelo per sposare le ideologie del mondo. L’esempio tipico è quello del sinodo tedesco e delle sue derive protestanti.
La falsa chiesa ovviamente opera in condizioni di forza avvalendosi del silenzio se non della complicità di chi dovrebbe invece difendere la vera Chiesa.
Sono pochi e sempre gli stessi i consacrati che difendono pubblicamente la dottrina.
Ho voluto dunque indagare se potesse rintracciarsi nelle quartine una situazione di possibile parallelismo fra i tempi attuali e quelli che dovranno venire.

Siccome il mio interesse fondamentale si sofferma sulla figura di papa Francesco ho voluto usare come base di partenza la quartina 878 analizzata a suo tempo in “Un Soldataccio di Dio” e in articoli successivi. L’articolo è stato scritto nell’Ottobre del 2016, prima cioè che il mio pensiero su questo pontificato cambiasse in seguito ad una rassegnata presa di coscienza su ciò che veramente stava avvenendo.

Se la realtà contraddice la teoria ad essere sbagliata non è la realtà, ma la teoria.

La 878 è al centro anche dei ragionamenti fatti ancora prima, in tempi non sospetti (diciamo così…), riguardanti l’anticristo sudamericano.

Rivediamo dunque la 878:


878
Vn bragamas auec la langue torte,
Viendra des dieux le sanctuaire:
Aux heretiques il ouurira la porte,
En suscitant l'Eglise militaire.

878
Un soldataccio dalla lingua contorta,
Verrà (da) il santuario degli dei:
Agli eretici egli aprirà la porta,
Suscitante la Chiesa militante.


La quartina è ispirata a S.Ignazio di Loyola, soldato di ventura che si convertì fondando una congregazione “militare” volta ad evangelizzare i luoghi più lontani del mondo, come il Sud America, terra pagana dalle molteplici divinità.
Proprio dal Sud America verrà un papa gesuita che aprirà le porte agli eretici.
Partendo da questa quartina, con il solito sistema delle concatenazioni, ho voluto vedere cosa usciva fuori. Ed ecco il risultato:


873
Soldat Barbare le grand Roy frapper,
Iniustement non esloigné de mort
L'auare mere du fait cause sera,
Coniurateur & regne en grand remort.

874
En terre neufue bien auant Roy entré,
Pendant subiets luy viendront faire acueil:
Sa perfidie aura tel rencontré,
Qu'aux citadins lieu de feste & recueil.

875
Le pere & fils seront meurdris ensemble,
Le prefecteur dedans son pauillon:
La mere à Tours du fils ventre aura enfle,
Caiche verdure de fueilles papillon.

876
Plus Macelin que Roy en Angleterre,
Lieu obscur n'ay par force aura l'empire:
Lasche sans foy sans loy saignera terre,
Son temps s'approche si pres que ie souspire.

877
L'antechrist trois bien tost annichilez,
Vingt & sept ans sang durera sa guerre:
Les heretiques morts, captifs exilez,
Sang corps humain eau rogie gresler terre.

878
Vn bragamas auec la langue torte,
Viendra des dieux le sanctuaire:
Aux heretiques il ouurira la porte,
En suscitant l'Eglise militaire.

879
Qui par fer pere perdra n'ay de Nonnaire,
De Gorgon sur la sera sang perfetant:
En terre estrange fera si tout de taire,
Qui bruslera luy mesme & son entant.

880
Des innocens le sang de vefue & vierge,
Tant de maux faits par moyen se grand Roge:
Sains simulachres trempez en ardant cierge,
De frayeur crainte ne verra nul que boge.


La prima cosa che mi ha colpito è la consonanza fra queste quartine analizzate in tempi diversi. La 878 si trova là dove compare la 877 (Anticristo), la 876 (Cromwell, il primo anticristo nostradamico- Risolto il Mistero di Marcellino) e la 879 sul primo viaggio a Lampedusa del pontificato di papa Francesco dove viene inaugurato il tema dei migranti.
Emerge poi la ridondanza di termini negativi: congiura, rimorso, perfidia, eretici, lingua contorta, grandi mali, finire nel fuoco e tempi prossimi.
I versi estrapolati sono i seguenti, direi divisi in due parti.


Coniurateur & regne en grand remort.
Sa perfidie aura tel rencontré,
Le pere & fils, le prefecteur dedans son pauillon
La mere Caiche verdure de fueilles papillon
Son temps s'approche si pres que ie souspire
Les heretiques morts, captifs exilez,
Vn bragamas auec la langue torte,
Aux heretiques il ouurira la porte,
Qui bruslera luy mesme & son entant
Tant de maux faits par moyen se grand Roge:


E questi sono gli stessi riordinati (in blu una parte apparentemente separata molto interessante):


Le pere & fils, le prefecteur dedans son pauillon
La mere Caiche verdure de fueilles papillon
Vn bragamas auec la langue torte,
Aux heretiques il ouurira la porte
Son temps s'approche si pres que ie souspire
Sa perfidie aura tel rencontré,
Coniurateur & regne en grand remort.
Tant de maux faits par moyen se grand Roge:
Qui bruslera luy mesme & son entant
Les heretiques morts, captifs exilez


Il padre e il figlio, il prefetto, saran nella sua dimora
La mater, nel verde leggero nascosta;
Un soldataccio dalla lingua contorta,
Agli eretici aprirà la porta,
Il suo tempo s’avvicina che già io sospiro,
La sua perfidia avrà un tale riscontro,
Che per congiura il regno cadrà in gran rimorso.
Molti mali saran fatti per mezzo di questo gran Rosso:
Che lui stesso brucerà coi suoi intenti.
E gli eretici morti, banditi, esiliati.


Cominciamo dai versi in blu. Sorprendentemente ben descrivono cosa è accaduto a Benedetto XVI. Dopo le dimissioni si è ritirato in Vaticano presso il monastero “Mater Ecclesiae” insieme a Mons. Ganswein.
Quest’ultimo poco prima delle dimissioni era stato nominato prefetto della Casa Pontificia. Il prelato tedesco in diversi articoli è etichettato come una specie di “figlio” per il papa.
Il monastero Mater Ecclesiae è stato specificamente ristrutturato per accogliere il papa emerito e fungere da sua personale dimora vaticana. Così è descritto in wikipedia:


“Il complesso, intitolato a Maria Madre della Chiesa, è stato costruito tra il 1992 e il 1994 al posto di un edificio amministrativo della Gendarmeria Vaticana, integrandolo con la vecchia residenza dei giardinieri. La struttura, a forma di parallelepipedo, è divisa in due parti: a ovest si trova la cappella di due piani, a est gli ambienti monastici e le 12 celle, strutturati su quattro piani. Accanto al monastero si trova un orto, dove vengono coltivate frutta e verdura con metodi biologici. […] L'11 febbraio 2013 padre Federico Lombardi, nel commento ufficiale alla rinuncia al ministero petrino di papa Benedetto XVI, ha annunciato che il monastero avrebbe ospitato il papa emerito appena ultimata la ristrutturazione dell'edificio.
Il 30 aprile 2013 viene reso noto che i lavori di ristrutturazione del monastero sono terminati. Il papa emerito Benedetto XVI vi si è trasferito il 2 maggio 2013, insieme al suo segretario particolare e prefetto della casa pontificia monsignor Georg Gänswein e a quattro Memores Domini.”


I versi successivi ribadiscono quanto visto già in altri articoli: il regno della Chiesa cadrà in una profonda crisi, ma alla fine gli eretici e colui che li ha fatti entrare saranno sconfitti con i loro intenti e rispettive ambizioni. Interessante l’espressione “gran rosso”: in un certo senso questa può essere interpretata in due modi. Rosso come un cardinale o rosso come un rivoluzionario.

Mentre la parte in blu resta ben centrata sulle vicende che riguardano Benedetto XVI la parte successiva cambia il suo significato al cambiare del soggetto.
In questo brano, trattando l’attuale crisi della Chiesa, il soggetto è papa Francesco.
Ma se al posto del “soldataccio di Dio” mettiamo invece “l’Anticristo” ecco che l’azione nefasta contro la Chiesa si sposta verso uno scenario futuro.

Questo è il parallelismo di cui parlavo e che in un certo senso ha analizzato anche Pedro Regis. Verrà un Anticristo, ma anche oggi ce ne sono diversi. Sia quelli di oggi che quelli di domani attaccheranno la Chiesa, vorranno colpirla dall’interno, vorranno introdursi in essa e grazie a ciò agire nel mondo. E potranno farlo grazie al tradimento e al silenzio di molti.
Il brano è perfettamente applicabile ad entrambi gli scenari.
Tra l’altro in alcune tradizioni, soprattutto islamiche, l’Anticristo sarà rosso di capelli.
Un particolare ulteriore da non sottovalutare per “il grande Rosso”.

In prosa il brano può essere letto così:

“Il Padre insieme al “figlio”, prefetto della Casa Pontificia, saranno nella sua dimora personale, la Mater Ecclesiae, nascosta nel verde. Verrà un gesuita dal parlare ambiguo (verrà l’Anticristo) che aprirà la porta agli eretici. Il suo tempo s’avvicina che già sospiro. La sua perfidia sarà grande che a causa di questo congiurato la Chiesa cadrà in gran costernazione. Molti mali si compiranno per questo gran Rosso ma alla fine lui stesso brucerà con le sue ambizioni e gli eretici saranno banditi o moriranno.”

LA BATTAGLIA E’ COMINCIATA: UN RIASSUNTO SUL PAPATO



Ad un segnale convenuto l’Occidente ha cominciato a marciare compatto verso la dittatura neo-comunista, l’ordine neo-feudale di cui da tempo ho parlato. In poche settimane i governanti hanno cominciato ad attuare il piano e a minacciare i propri cittadini di discriminazioni varie e privazioni di libertà costituzionali.
La risposta a queste decisioni autoritarie tipiche delle dittature determinerà la vita sociale dei prossimi mesi e forse anni. Già l’Autunno potrà dare indicazioni in questo senso. Finita la sbornia sportiva di questi mesi estivi che ha aiutato a dimenticare, il ritorno alla realtà dopo l’Estate potrebbe essere piuttosto brusco.
Lo dico in particolare per quei lettori che pensano che determinate situazioni abbiano bisogno di molto tempo per verificarsi. E poi, in men che non si dica, la vita cambia. O addirittura si perde.
Siamo in quella seconda metà del 2021 dove come da programma ci si aspettava l’inizio dei dolori.

In attesa di vedere cosa accadrà in questa povera Europa, sapendo già per grandi linee quel che dovrà succedere, pubblico un riassunto dei precedenti articoli dedicati alla crisi della Chiesa e alla figura del pontefice regnante. Questo riassunto nasce dall’unione dei vari brani ottenuti per concatenazione che ci restituiscono un’ampia descrizione di quanto avvenuto a partire dalle dimissioni del pontefice.
Come sempre si tratta di un lavoro parziale che può arricchirsi cammin facendo.


Aupres du Rhin des montaignes Noriques
Naistra vn grand de gens trop tard venu
En nauigeant captif prins grand Pontife
Le pere & fils, le prefecteur, dedans son pauillon
La mere, caiche verdure de fueilles papillon
Le bon vieillard tout vif enseuely pres du grand fleuue,
Qu'on ne sçaura qu'il sera deuenu
Et Romain sceptre sera par Coq frappé
Par grand fureur le Roy Romain Belgique
Peste, tonnerre, & gresle à fin de Mars
Barbare empire par le tiers vsurpé,
Quand dans le regne paruiendra le boiteux
Vn bragamas auec la langue torte,
Aux heretiques il ouurira la porte
Son temps s'approche si pres que ie souspire
Sa perfidie aura tel rencontré,
Coniurateur & regne en grand remort.Mis à son lieu sçauant & debonnaire
D'vn que on graue d'argent d'or les medalles
Qui onc ne fut si maling
Au Royal change deuiendront appouuris,
Franche non point par appuy Germanique
La court sera en vn bien fascheux trouble
Le regne mis en mal & doute double
Tant de maux faits par moyen se grand Roge:
Qui bruslera luy mesme & son entant
Les heretiques morts, captifs exilez
De blanc & noir des deux entre meslee,
Fratricider les deux seront seduicts.
A son haut pris plus la lerme sabee
Les coniurez l'iron à mort mettre.
Quand le plus grand emportera le pris
L'vn des plus grans fuira aux Espagnes
Par mort senile par luy le quart frappé
Sang versera par absolution,
D'vn ieune noir remply de felonnie




Dalle bavaresi Alpi vicino al Reno
Nascerà un grande troppo tardi venuto
In navigazione preso prigioniero gran Pontefice,
Il padre e il figlio, il prefetto, saran nella sua dimora
La Mater, nel verde leggero nascosta;
Il buon vegliardo sepolto ben vivo nei pressi di un gran fiume
Che non si saprà cosa sarà divenuto
E il romano scettro sarà dal Gallo colpito
Per gran furore del re romano belga
Peste, fulmine e grandine verso la fine di Marzo
L’impero dal terzo barbaro usurpato,
Quando al regno giungerà lo sciancato;
Un soldataccio dalla lingua contorta,
Agli eretici aprirà la porta,
Il suo tempo s’avvicina che già io sospiro,
La sua perfidia avrà un tale riscontro,
Che per congiura il regno cadrà in gran rimorso.
Messo al suo posto uno astuto e “debonnaire”,
Da uno che si grava di medaglie d’argento,
Che mai ve ne fu uno così maligno,
Al Real cambio diverranno “poveri”,
Non del tutto Francesco libero da appoggio germanico
La corte sarà allora in un momento tormentato
E il regno andrà a male in un doppio dubbio.
Molti mali saran fatti per mezzo di questo gran Rosso:
Che lui stesso brucerà coi suoi intenti.
E gli eretici morti, banditi, esiliati.
I due, bianco e nero, fra lor mischiati,
Saran sedotti al fratricidio.
Ad un prezzo più alto della mirra:
I congiurati lo metteranno a morte.
Quando il più grande porterà il prigioniero
Uno solo dei più grandi fuggirà alle Spagne
Per morte senile, per lui il quarto colpito
E sangue si verserà per l’assoluzione
Di un nero severo ripien di fellonia.


"Dalle genti delle Alpi bavaresi vicino al Reno nascerà un grande che giungerà al soglio in tarda età. Durante il pontificato il gran Pontefice sarà preso come prigioniero; il Padre insieme al “figlio”, prefetto della Casa Pontificia, saranno nella sua dimora personale, la Mater Ecclesiae, nascosta nel verde. Il buon vegliardo nei pressi del Tevere sarà sepolto ben vivo. Alla fine non si saprà cosa sarà divenuto.
Così il Romano Scettro sarà dal S.Gallo colpito, per il furore del primate del Belgio. Peste fulmine e grandine verso la fine di Marzo e l'impero della Chiesa sarà usurpato dal terzo straniero. Al regno, messo al suo posto, giungerà lo sciancato. Un gesuita dal parlare ambiguo che aprirà la porta agli eretici. Il suo tempo s’avvicina che già sospiro. La sua perfidia sarà grande che a causa di questo congiurato la Chiesa cadrà in gran costernazione. E’ astuto, viene da Buenos Aires e porta il crocifisso d’argento invece che oro: mai prima ve ne fu uno così maligno.
Al cambio papale tutti diventeranno improvvisamente “poveri”.
Francesco non sarà del tutto libero dall'appoggio tedesco e la corte vivrà un momento di grande tormento così come il regno che andrà alla malora confuso dal dubbio della doppia conduzione. Molti mali si compiranno per questo gran Rosso ma alla fine lui stesso brucerà con le sue ambizioni e gli eretici saranno banditi o moriranno. I due però, il bianco e il nero, saranno sedotti al fratricidio: ad un alto prezzo i congiurati lo metteranno a morte. Quando il più grande fra loro porterà via il prigioniero, solo uno fuggirà verso le Spagne. Il quarto eletto sarà danneggiato da una morte senile e sangue si verserà per l'assoluzione del nero austero ripieno di fellonia"


Per chi può buone vacanze a tutti.

Un altro scenario pandemico per il 2025-2028? Il nuovo coronavirus SPARS presentato dalla Johns Hopkins


Un altro scenario pandemico per il 2025-2028? Il nuovo coronavirus SPARS presentato dall'università Johns Hopkins dei Rockefeller. Questa rigorosa e simulata emergenza sanitaria offre a professionisti e studiosi l'opportunità di provare mentalmente le risposte valutando al contempo le implicazioni delle loro azioni. Allo stesso tempo, i lettori hanno la possibilità di discernere quali potenziali misure implementate nell'ambiente di oggi potrebbero evitare dilemmi comunicativi o classi di dilemmi comparabili in futuro"

I Rockefeller prevedono che il covid non sarà sufficiente a dimezzare la popolazione mondiale quindi pensano già alla prossima pandemia: la SPARS. 


La John Hopkins presenta uno scenario pandemico da nuovo coronavirus SPARS e gli dà una datazione nell’arco temporale tra il 2025 ed il 2028.


Si tratta di uno scenario di esercizio di comunicazione del rischio incentrato sulle contromisure mediche da prendere in caso di pandemia.


Lo scenario illustra anche “i dilemmi della comunicazione riguardanti le contromisure mediche (MCM) che potrebbero plausibilmente emergere in un futuro non troppo lontano”, scrive il Johns Hopkins Center for Health Security.


Questo racconto futuristico degli esercizi pandemici SPARS ha lo scopo di spingere gli utenti, “sia individualmente che in discussione con gli altri ad immaginare le circostanze dinamiche e spesso conflittuali in cui avviene la comunicazione sullo sviluppo, la distribuzione e l’adozione di MCM di emergenza”, continua la John Hopkins.


Secondo l’università “mentre sono impegnati in una rigorosa emergenza sanitaria simulata, i lettori di scenari hanno l’opportunità di ‘provare mentalmente’ le risposte mentre soppesano le implicazioni delle loro azioni”.


I lettori hanno però anche la possibilità di considerare “quali potenziali misure implementate nell’ambiente di oggi che potrebbero evitare dilemmi comunicativi o classi di dilemmi comparabili in futuro”.


Lo scenario di esercizio autoguidato, indirizzato ai comunicatori di salute pubblica e ai ricercatori di comunicazione del rischio, copre una serie di temi e dilemmi associati appunto nella comunicazione del rischio:
controllo delle voci, coordinamento e coerenza dei messaggi interagenzia, gestione dei problemi, relazioni con i media proattivi e reattivi, competenza culturale e preoccupazioni etiche;
raccoglie anche resoconti storici delle passate crisi di contromisure mediche, resoconti dei media contemporanei e letteratura accademica in sociologia, preparazione alle emergenze, salute educazione e comunicazione di rischi e crisi.

Lo scenario della nuova pandemia SPARS


“Lo scenario SPARS – come scrivono nel comunicato alla John Hopkins – presenta un’epidemia del nuovo coronavirus SPARS identificato per la prima volta in una delle principali città degli Stati Uniti nel 2025.


In un periodo di 3 anni, il virus si diffonde in tutti gli stati degli Stati Uniti e in più di 40 paesi, dove i tassi di mortalità variano a seconda delle capacità dei sistemi sanitari locali.


Negli Stati Uniti, un farmaco esistente viene riproposto per trattare i sintomi di SPARS mentre i regolatori federali collaborano con un’azienda farmaceutica per accelerare la produzione di un vaccino SPARS.


La risposta è diversa in altre nazioni.


Quello che segue è uno sforzo di vaccinazione a livello nazionale e tensioni persistenti sul settore sanitario degli Stati Uniti da un flusso costante di pazienti in cerca di cure per gravi complicazioni post-SPARS”.


Ma l’Università americana, che aveva già organizzato Event 201, la simulazione virtuale di una pandemia globale da coronavirus (18 Ottobre 2019 a New York City), ha prodotto anche un libro sulla nuova pandemia da coronavirus SPARS, dove si parla di un arco temporale che va dal 2025 al 2028.


(Ricordiamo che Event 201 fu ospitato appunto dal Johns Hopkins Center for Health Security in collaborazione con il World Economic Forum (che ha a capo Klaus Schwab) e la Bill & Melinda Gates Foundation).


Il piccolo volume di 89 pagine rappresenta uno scenario di esercizio per una possibile epidemia. Il manuale è autoguidato ed è destinato fondamentalmente ai professionisti delle comunicazione nell’ambito della salute pubblica. Ma rimane utile anche per i ricercatori della comunicazione del rischio che vogliono approfondire le modalità di comunicazione, oltreché le eventuali problematiche che potrebbero sorgere quando le contromisure mediche vengono sviluppate e distribuite durante una pandemia.


Il documento, che presenta lo scenario SPARS, della Johns Hopkins Center for Health Security (centro che fa parte John Hopkins Bloomberg School of Public Health), è stato prodotto nell’ottobre del 2017.


Quindi ricapitoliamo in breve: Lo scenario mostra un’epidemia del nuovo coronavirus SPARS identificato per la prima volta in una grande città degli Stati Uniti nel 2025. Per trattare e curare i sintomi di SPARS viene riproposto un farmaco già esistente, ma nel frattempo le autorità di regolamentazione federali collaborano con un’azienda farmaceutica per accelerare la produzione un vaccino contro la SPARS.


La Johns Hopkins Center for Health Security scrive che “lo scenario è ipotetico; l’agente patogeno infettivo, le contromisure mediche, i personaggi, gli estratti dei media, i post sui social media e le risposte delle agenzie governative sono interamente fittizi”.

Il comunicato ufficiale integrale tradotto

Il Centro per la sicurezza sanitaria pubblica uno scenario di esercizio di comunicazione del rischio incentrato sulle contromisure mediche in caso di pandemia


L’esperienza di formazione da tavolo autoguidata sfida i comunicatori della salute pubblica ei ricercatori della comunicazione del rischio a considerare i complessi dilemmi di messaggistica di un’epidemia futura che richiede lo sviluppo di un nuovo vaccino.


Il Johns Hopkins Center for Health Security ha rilasciato uno scenario di esercizio autoguidato per comunicatori di salute pubblica e ricercatori di comunicazione del rischio desiderosi di approfondire la loro comprensione dei dilemmi di comunicazione che potrebbero sorgere quando le contromisure mediche vengono sviluppate e distribuite durante una pandemia.


Lo scenario SPARS presenta un’epidemia del nuovo coronavirus SPARS identificato per la prima volta in una delle principali città degli Stati Uniti nel 2025. In un periodo di 3 anni, il virus si diffonde in tutti gli stati degli Stati Uniti e in più di 40 paesi, dove i tassi di mortalità variano a seconda delle capacità dei sistemi sanitari locali. Negli Stati Uniti, un farmaco esistente viene riproposto per trattare i sintomi di SPARS mentre i regolatori federali collaborano con un’azienda farmaceutica per accelerare la produzione di un vaccino SPARS. La risposta è diversa in altre nazioni. Quello che segue è uno sforzo di vaccinazione a livello nazionale e tensioni persistenti sul settore sanitario degli Stati Uniti da un flusso costante di pazienti in cerca di cure per gravi complicazioni post-SPARS.


I partecipanti allo scenario devono affrontare una serie di dilemmi comunicativi che derivano da questa trama. Gli elementi di azione riguardano le comunicazioni sui rischi, il controllo delle voci, il coordinamento e la coerenza dei messaggi tra agenzie, la gestione dei problemi, le relazioni con i media proattivi e reattivi, la competenza culturale e le preoccupazioni etiche.


“Questa rigorosa e simulata emergenza sanitaria offre a professionisti e studiosi l’opportunità di provare mentalmente le risposte valutando al contempo le implicazioni delle loro azioni. Allo stesso tempo, i lettori hanno la possibilità di discernere quali potenziali misure implementate nell’ambiente di oggi potrebbero evitare dilemmi comunicativi o classi di dilemmi comparabili in futuro. Siamo entusiasti di mettere questo prezioso strumento a disposizione di chiunque si impegni a rafforzare le strategie di comunicazione delle crisi e dei rischi nel campo della salute pubblica”, ha affermato Monica Schoch-Spana, PhD, senior associate presso il Centro e responsabile del progetto SPARS. 


Il team di Schoch-Spana comprendeva gli autori principali dello scenario Matthew Shearer, MPH, analista senior presso il Centro, ed Emily Brunson, PhD, professore associato di antropologia alla Texas State University, insieme agli autori del Centro Sanjana Ravi, MPH, analista senior; i soci senior Tara Kirk Sell, PhD, MA e Gigi Kwik Gronvall, PhD; e Hannah Chandler, assistente di ricerca.


Per garantire che lo scenario rappresenti una rapida innovazione tecnologica e superi le aspettative dei partecipanti, il team del progetto del Centro ha raccolto informazioni da esperti in materia, resoconti storici delle passate crisi di contromisure mediche, resoconti dei media contemporanei e letteratura accademica in sociologia, preparazione alle emergenze, salute educazione e comunicazione di rischi e crisi.


Lo scenario si conclude con una breve sezione sui dilemmi di comunicazione che potrebbero emergere durante il recupero dell’incidente.


La Liturgia di Giovedi 12 Agosto 2021 Giovedì della XIX settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)



Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Volgi lo sguardo, Signore, alla tua alleanza,
non dimenticare per sempre la vita dei tuoi poveri.
Alzati, o Dio, difendi la mia causa,
non dimenticare la supplica di chi ti invoca.
(Cf. Sal 73,20.19.22)

Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
guidati dallo Spirito Santo,
osiamo invocarti con il nome di Padre:
fa' crescere nei nostri cuori lo spirito di figli adottivi,
perché possiamo entrare nell'eredità che ci hai promesso.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Gs 3,7-10.11.13-17)
L’arca dell’alleanza del Signore sta per attraversare il Giordano dinanzi a voi.


Dal libro di Giosuè

In quei giorni, il Signore disse a Giosuè: «Oggi comincerò a renderti grande agli occhi di tutto Israele, perché sappiano che, come sono stato con Mosè, così sarò con te. Da parte tua, ordina ai sacerdoti che portano l’arca dell’alleanza: “Una volta arrivati alla riva delle acque del Giordano, vi fermerete”».
Disse allora Giosuè agli Israeliti: «Venite qui ad ascoltare gli ordini del Signore, vostro Dio». Disse ancora Giosuè: «Da ciò saprete che in mezzo a voi vi è un Dio vivente: proprio lui caccerà via dinanzi a voi il Cananeo, l’Ittita, l’Eveo, il Perizzita, il Gergeseo, l’Amorreo e il Gebuseo. Ecco, l’arca dell’alleanza del Signore di tutta la terra sta per attraversare il Giordano dinanzi a voi. Quando le piante dei piedi dei sacerdoti che portano l’arca del Signore di tutta la terra si poseranno nelle acque del Giordano, le acque del Giordano si divideranno: l’acqua che scorre da monte si fermerà come un solo argine».
Quando il popolo levò le tende per attraversare il Giordano, i sacerdoti portavano l’arca dell’alleanza davanti al popolo. Appena i portatori dell’arca furono arrivati al Giordano e i piedi dei sacerdoti che portavano l’arca si immersero al limite delle acque – il Giordano infatti è colmo fino alle sponde durante tutto il tempo della mietitura –, le acque che scorrevano da monte si fermarono e si levarono come un solo argine molto lungo a partire da Adam, la città che è dalla parte di Sartàn. Le acque che scorrevano verso il mare dell’Aràba, il Mar Morto, si staccarono completamente. Così il popolo attraversò di fronte a Gerico.
I sacerdoti che portavano l’arca dell’alleanza del Signore stettero fermi all’asciutto in mezzo al Giordano, mentre tutto Israele attraversava all’asciutto, finché tutta la gente non ebbe finito di attraversare il Giordano.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 113)
Rit: Trema o terra, davanti al Signore.

Quando Israele uscì dall’Egitto,
la casa di Giacobbe da un popolo barbaro,
Giuda divenne il suo santuario,
Israele il suo dominio.

Il mare vide e si ritrasse,
il Giordano si volse indietro,
le montagne saltellarono come arieti,
le colline come agnelli di un gregge.

Che hai tu, mare, per fuggire,
e tu, Giordano, per volgerti indietro?
Perché voi, montagne, saltellate come arieti
e voi, colline, come agnelli di un gregge?

Canto al Vangelo (Sal 118, 135)
Alleluia, alleluia.
Fa’ risplendere il tuo volto sul tuo servo
e insegnami i tuoi decreti.
Alleluia.

VANGELO (Mt 18,21-19,1)
Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?».
E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto.
Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».
Terminati questi discorsi, Gesù lasciò la Galilea e andò nella regione della Giudea, al di là del Giordano.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Rivolgiamoci a Dio Padre, che è più grande del nostro povero cuore e può aprire il nostro animo al perdono e all'amore. Preghiamo insieme e diciamo:
Aiutaci a perdonare, o Signore.

Per il Papa, i vescovi, i sacerdoti, perché siano sempre esempio e strumento di riconciliazione e di pace. Preghiamo:
Per la nostra società, perché scompaia da essa l'assurda legge della vendetta organizzata e sostenuta dalla tradizione. Preghiamo:
Per tutti i cristiani, perché pensando alla bontà di Dio che continuamente perdona, aprano il cuore alla tolleranza e alla comprensione. Preghiamo:
Per i coniugi che si trovano in crisi, perché nel perdono reciproco possano riscoprire e approfondire il loro amore. Preghiamo:
Per noi qui presenti, perché l'eucaristia alla quale partecipiamo, liberi il nostro animo dall'indifferenza, dalla diffidenza e dal rancore. Preghiamo:
Perché anche noi collaboriamo alla perequazione dei beni.
Perché le difficoltà non irrigidiscano i nostri cuori.

Accogli, o Padre, queste invocazioni che ti rivolgiamo con grande umiltà, sapendo di essere spesso simili al servo ingrato ed esoso, e dona la pace ai nostri cuori. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accetta con bontà, o Signore, i doni della tua Chiesa:
nella tua misericordia li hai posti nelle nostre mani,
con la tua potenza trasformali per noi in sacramento di salvezza.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
Celebra il Signore, Gerusalemme!
Egli ti sazia con fiore di frumento.
(Sal 147,12.14)


Preghiera dopo la comunione
La partecipazione ai tuoi sacramenti
ci salvi, o Signore,
e confermi noi tutti nella luce della tua verità.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Nel bel racconto del passaggio del Giordano da parte degli Israeliti, possiamo notare l'insistenza sull'arca dell'alleanza. il personaggio principale, si può dire, non è Giosuè, non è il popolo: è l'arca, l'arca dell'alleanza, che viene chiamata anche "arca di Dio", "arca dell'alleanza del Signore di tutta la terra".
Grazie all'arca dell'alleanza un ostacolo insormontabile, cioè il Giordano, che era in piena durante tutto il tempo della mietitura, come avviene ancora oggi, viene superato con facilità.
Questo ci dimostra che l'elemento decisivo nella nostra vita, per superare le difficoltà, per vincere gli ostacoli, non sono le nostre forze, non sono le nostre capacità, ma è la presenza di Dio, l'unione con Dio. L'arca si chiama "arca dell'alleanza"; l'arca simboleggiava proprio la presenza di Dio in mezzo al suo popolo; l'arca conteneva due realtà, esprimenti la presenza di Dio: da un lato un dono di Dio, la manna e, dall'altro lato, una esigenza di Dio, le tavole dell'alleanza, cioè il Decalogo.
Se vogliamo essere uniti a Dio dobbiamo accogliere allo stesso modo questi due aspetti della presenza di Dio nella nostra vita.
Per questo è anche necessario accogliere l'altro aspetto della presenza divina, cioè l'esigenza divina. Le tavole dell'alleanza esprimevano la volontà di Dio per il suo popolo; una volontà di amore, una volontà di liberazione; una volontà molto positiva, però che talvolta può anche sembrare un'esigenza severa, sgradevole, che non ci permette di seguire i nostri capricci, di cercare le nostre soddisfazioni.
Nel Nuovo Testamento l'esigenza di Dio è diventata ancora più profonda e più positiva allo stesso tempo, perché è stata riassunta da Gesù nel duplice comandamento dell'amore: "Amerai il Signore tuo Dio... Amerai il tuo prossimo".
Anzi l'esigenza è diventata:
"Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato", una esigenza meravigliosa, in fondo: soltanto amare. Siamo fatti per amare, lo sentiamo. Quindi è una esigenza che accogliamo con entusiasmo, quando la capiamo bene. Però d'altra parte è una esigenza reale, perché l'amore è esigente, l'amore non si vive senza accettare sacrifici, senza accettare rinunce. L'amore è duro come l'inferno, dice il Cantico dei Cantici. In certe circostanze sentiamo che non è facile amare sul serio. È quindi una vera esigenza. Però una esigenza che è contemporaneamente un dono di Dio. Gesù viene in noi per amare; possiamo amare grazie al suo cuore, che ci è dato. Sant'Agostino diceva: "Dammi ciò che comandi, comanda ciò che vuoi". La vita cristiana è proprio questo accogliere il dono di Dio, il dono dell'amore di Dio, non soltanto in modo passivo, essendo amati da lui, ma in modo anche attivo: amando con lui. E così tutte le difficoltà diventano occasione di crescita e di cammino.

venerdì 6 agosto 2021

LA SANITA' IN MANO AI ROCKEFELLER E LA POLITICA IN MANO AI ROTHSCHILD. SE TUTTO VA BENE....

LA SANITA' ITALIANA IN MANO AI ROCKEFELLER E LA POLITICA IN MANO AI ROTHSCHILD. L'ITALIA VASO DI COCCIO TRA VASI DI FERRO. QUESTO SPIEGA L'ATTEGGIAMENTO A DIR POCO ONDIVAGO DEI POLITICI NOSTRANI. LA STORIA INSEGNA.... 


Da una parte Berlusconi che ha fatto parte della P2 organizzata dai Servizi Segreti e gestita da Andreotti (tramite l’assistente Gelli) per conto di Kissinger il quale è un abitudinario di casa Rothschild. Questa fazione è direttamente collegata ai Cavalieri di Malta (Berlusconi accompagna il figlio alle riunioni) i quali gestiscono il FMI. La mafia e alcune Multinazionali chiudono il cerchio. Dall’altra parte la finta opposizione è stata pian piano creata attraverso i finanziamenti del Consigliere (CdA) di Banca Rothschild Carlo De Benedetti (il quale ha Colaninno come braccio destro – Colaninno ha il figlio nel PD e gestisce gente come Casaleggio [manager e gestore di Grillo]), alcune Corporation e la Massoneria deviata hanno un ruolo molto importante anche in questo caso dato che i leader di tale schieramento hanno TUTTI avuto a che fare con indagini massoniche: Prodi durante il rapimento Moro, Veltroni ed i Cavalieri di Malta, Napolitano con le onorificenze massoniche acquisite, la famiglia della Bonino serva dei banchieri da generazioni, la Casaleggio che “unisce” la massoneria con Di Pietro e Grillo, Pannella tramite il fidanzato e moltissimi altri casi. Paola Ferrari, per esempio, è una famosa giornalista sportiva (immortale) sposata con Marco De Benedetti (Presidente del Carlyle Italia e figlio di Carlo il quale, come ho riportato sopra, finanzia il centrosinistra in Italia) si è candidata con La Destra assieme a Storace ed alla Santanchè. Fini si arruolò tra le fila dei Rothschild quando fu finanziato da loro stessi a metà anni novanta (durante un tour europeo) tramite un dipendente della Banca Rothschild di nome Sir Derek Thomas. Di Pietro dal ’90 al ’92 passò quasi 2 anni ad apprendere tecniche politiche da Michael Leeden (un Neocon con strettissimi collegamenti con i vertici della CIA che fù indagato per la strage del 9/11), quest ultimo è l’ideatore delle rivoluzioni colorate come quella arancione in Ucraina, la verde in Iran, la Viola in Italia (il popolo viola è collegato al magnate George Soros) e tantissime altre… Berlusconi fa i propri interessi, a lui interessa non andare in galera e farsi le ragazzine... intanto persone come Tremonti (collaboratore di grandi banchieri, Bilderberg e Aspen Institute), Frattini (pro Sion), Letta e altri continuano ad attuare politiche a favore dei Rothschild. Prodi (BCE) aveva come braccio destro l’ex cestista Angelo Rovati il quale si è da poco dimesso da dipendente della Banca Rothschild affermando che comunque resterà sempre un fedelissimo. Casini segue le ideologie del suocero Caltagirone (azionista BdI come lo sono Berlusconi e De Benedetti) il quale ha entrambi i piedi nel Vaticano (Vaticano di proprietà dei Rothschild da almeno 150 anni). Bertinotti sottostava agli ordini dei D’Urso ed in particolare a Mario D’Urso (uno dei migliori amici di Jacob de Rothschild), ora al vertice dell’estrema sinistra c’è il suo pupillo Vendola. Bossi aveva le prove che Berlusconi fosse mafioso ma dopo un incontro con Silvio liquidò le prove e abbandonò i testimoni come il poliziotto svizzero Cattaneo, fu condannato per una tangente e si alleò con Berlusconi. La Lega Nord si è unita in campo europeo in un gruppo che è presieduto da Francesco Speroni (Lega Nord) e da Nigel Farage (UKIP) – Nigel Farage fa parte del UKIP (Partito per l’Indipendenza del Regno Unito) voluto e fondato dai Rothschild attraverso James Goldsmith (discendente della dinastia dei Banchieri Goldsmith è cugino di Jacob de Rothschild ed era considerato uno della Famiglia). Henry Kissinger (amico e stretto collaboratore di Andreotti) è un assiduo frequentatore delle ville dei Rothschild, è stato condannato per genocidio da un Tribunale Europeo e non può entrare in Europa altrimenti verrebbe arrestato, è stato il mandante dell’assassinio di Aldo Moro secondo la moglie di Moro stesso (Moro non era un santo ma fece stampare le 500 lire di carta esenti da signoraggio, non sottostava ad ordini precisi inviati dagli USA e stava per creare un potente Movimento di Centrosinistra non controllabile), e lo fece infiltrando agenti CIA nelle brigate rosse, Kissinger ebbe come assistente Lapo Elkann mentre il fratello John è l’erede di Gianni Agnelli (Nobiltà Nera che ha tra le fila anche Montezemolo ed è controllata dai Rothschild) ed inoltre Vice Presidente dell’Italian Aspen Institute, Bilderberg e frequenta i Rothschild, sposato con la sorella di Beatrice Borromeo, Lavinia, la quale Beatrice collabora da tempo con Travaglio e si reputa una del Popolo Viola. La Famiglia Borromeo è una famiglia nobile ed importante: Beatrice (anche ex collaboratrice di Santoro ad Anno Zero) è moglie dell’erede del principato di Monaco e figlio di Carolina di Monaco (l’attuale erede al trono Pierre Casiraghi), Lavinia è sposata con John Elkann e l’altra sorella, Isabella, è la moglie del Proprietario del Gruppo API (API, IP, etc..) Ugo Maria Brachetti Peretti. Nel 2002 Rutelli s’incontrò con Blair, Clinton ed altri sul tema «Building new coalitions», costruire nuove coalizioni. Un ritiro blindato, tre giorni di seminario alla Hartwell House. Anfitrione della cena il barone e banchiere Evelyn de Rothschild. La moglie di Rutelli è Barbara Palombelli, la giornalista onnipresente in tv. Saviano, co-conduttore del programma Vieni Via Con Me (prodotto dalla Endemol di Berlusconi), si dichiara apertamente a favore del Movimento Sionista Israeliano genocida! L’Israele che conosciamo ora è una creazione (in tutti i sensi) dei Rothschild. Su Confindustria non penso che ci sia bisogno di scrivere qualcosa. A questo punto chiedo: c’è bisogno che aggiunga altro? Jürg Heer dovrebbe avere grande spazio negli Istituti Scolastici. Due strade che portano in cima alla piramide entrambe portano ai Rothschild. Ci vogliono studi, ci vuole tempo ma… scoprirlo non è poi tanto difficile!
A proposito. Due anni fa a Roma hanno festeggiato i 70 anni di Israele (creatura Rothschild). All'evento erano presenti la Lorenzin e Salvini. Salvini nella questione vaccini recita il ruolo di free-vax per impedire l'emergere (come ha fatto per l'UE e l'Euro) di realtà politiche free/no-vax ed infatti nel contratto di governo non ha tolto l'obbligatorietà. Anche sul Green Pass il suo atteggiamento è apparso alquanto ambiguo.
All'evento erano presenti due membri dell'Aspen Institute (Rockefeller), Luigi Abete ed Enzo Moavero Milanesi. Ed ovviamente non poteva mancare l'ambasciatore americano a dimostrazione dei fortissimi legami tra Israele ed USA (entrambi controllati dai Rothschild).
Fonti:






Silenzio dei media sulla calorosa accoglienza riservata a #Salvini durante il ricevimento per i 70 anni di Israele. Si continua a parlare di una Lega isolata. Mah...In questa foto, scattata alla festa, Salvini, l'Ambasciatore USA, Eisenberg, e il Prof. Enrico Mairov.#Israel70
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LA SANITA' ITALIANA NELLE MANI DEI ROCKEFELLER CHE VOGLIONO LA DEPOPOLAZIONE MONDIALE!

SAPETE IN ITALIA CHI HA FINANZIATO L'ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA'? LA FONDAZIONE ROCKEFELLER! QUESTO SPIEGA TANTE COSE IN TEMPO DI "PANDEMIA", ANCHE I PROTOCOLLI SBAGLIATI, LE FALSITA' ANTISCIENTIFICHE SCIORINATE IN TELEVISIONE E IL GREEN PASS. L'OSSESSIONE DEI ROCKEFELLER E' STATA SEMPRE QUELLA DELLA DEPOPOLAZIONE MONDIALE CONVINTI CHE IL MIGLIORAMENTO DELLA SALUTE PUBBLICA HA FATTO DIMINUIRE IL TASSO DI MORTALITA' GLOBALE. E SAPETE A CHI APPARTIENE L'ASPEN INSTITUTE DEL QUALE FA PARTE ANCHE GIORGIA MELONI? AI ROCKEFELLER. LA STORIA INSEGNA....A GUARDARSI LE SPALLE


Rockefeller all’ONU — Bisogna dimezzare la popolazione mondiale


La Fondazione Rockefeller

La Rockefeller Foundation, organizzazione filantropica creata nel 1913 da John Davison Rockefeller e da suo figlio John Davison Jr., proprietari della Standard Oil, fu certamente tra i protagonisti della storia della malaria nell’Italia del Novecento. Dapprima impegnata sul fronte della eradicazione dell’anchilostoma e della febbre gialla, la Rockefeller Foundation affrontò la lotta alla malaria con primi piccoli esperimenti nelle aree rurali del sud degli Stati Uniti, con una strategia che aveva come priorità il controllo della malaria tramite l’eradicazione larvale del suo vettore, piuttosto che la cura della patologia nei malati; incassati i successi di questi primi interventi antimalarici la Rockefeller espanse la sua azione anche al di là degli USA, nell’America del Sud, in Asia e in Europa Meridionale e Orientale, in particolare promuovendo a partire dagli anni Venti il Verde di Parigi (acetoarseniato di rame) per il suo potere larvicida. In Italia la fama della Fondazione è certamente legata alla missione di un suo rappresentante, Lewis W. Hackett, iniziata nel 1924 e alla sua stretta collaborazione con il malariologo del Laboratorio di Sanità Pubblica Alberto Missiroli. Tutt’altro che impressionato dal cosiddetto metodo italiano nella lotta alla malaria, Hackett riscontrò da una prima visita della Penisola che la malaria era ancora endemica in molte regioni e in linea con la Fondazione respinse la fiducia italiana nel chinino, da lui considerato un mero palliativo, ed insieme la concezione retrostante a un tale tipo d’approccio. Per una conoscenza epidemiologica delle situazioni locali più approfondita e una migliore organizzazione tecnica, Hackett propose l’istituzione di un ente separato, che si realizzò nel 1925 con la creazione della Stazione Sperimentale per la Lotta Antimalarica, alla cui direzione congiunta erano Hackett e Missiroli. La Stazione sperimentò il Verde di Parigi in varie regioni d’Italia (Paludi Pontine, Calabria, Sicilia, Sardegna, Lucania); la Rockefeller finanziò attraverso il nuovo ente anche la malarioterapia, con la creazione nel 1927 del Centro di Malarioterapia e Malariocoltura presso l’Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà, a Roma.La Stazione Sperimentale per la Lotta Antimalarica ebbe vita sino al 1934, anno in cui la Rockefeller si ritirò dall’Italia. Sempre in questi anni alla Fondazione si deve il finanziamento alla costruzione di una nuova istituzione, l’Istituto di Sanità Pubblica, in seguito denominato Istituto Superiore di Sanità, i cui lavori iniziarono nel 1929, e al cui interno operava il Laboratorio di Malariologia diretto da Alberto Missiroli, che di fatto assorbiva lo staff della Stazione Sperimentale. Per quanto la preferenza della Rockefeller per una soluzione “tecnologica” del problema malarico non ottenesse risultati impeccabili, come dimostrarono ripetuti rapporti interni, la Fondazione continuò in questo approccio, esportando questo modello strategico sino agli inizi degli anni Quaranta in Nord e Sud America, Europa e Subcontinente indiano. La Seconda Guerra Mondiale determinò un cambiamento nell’operato della Rockefeller: dal 1942, anno che segnò l’inizio dell’intervento statunitense nel conflitto, la Fondazione operò di concerto con le agenzie militari americane, dapprima in supporto della difesa nazionale con un controllo della malaria nelle basi militari, poi sviluppando un programma di controllo dell’infezione nelle zone di guerra. Proprio la guerra stimolò ulteriormente la ricerca della Fondazione: il chinino e il piretro erano infatti in mano a un mercato controllato dal nemico giapponese, e il Verde di Parigi, per quanto disponibile, si dimostrò inefficace con le zanzare adulte. In Italia nel 1944 fu sperimentato l’uso del DDT a effetto residuo contro la malaria in Campania, estendendo l’uso dell’insetticida utilizzato per combattere l’epidemia di tifo scoppiata nella zona di Napoli nel 1943. Si apriva l’era del DDT, basata su una concezione vecchia quanto la Rockefeller: la lotta alla malaria attraverso uno strumento rapido ed economico, per l’eradicazione della zanzara, prima che della malattia. L’Italia e la Sardegna in particolare ne saranno teatro di sperimentazione nell’immediato dopoguerra, con risultati poco soddisfacenti quanto a disanofelizzazione. La malaria fu comunque debellata, grazie all’uso del DDT coniugato con gli altri metodi di lotta alla malattia sviluppati a partire dal primo Novecento.



 


Il larvicida "Verde di Parigi", introdotto in Italia nel 1924 dalla Rockfeller Foundation, fu utilizzato fino all'arrivo del DDT (Foto Archivio Guido Casini).


Un ufficiale sanitario della Rockefeller Foundation con una famiglia malarica a Caicara in Brasile, nel 1939.
http://profiles.nlm.nih.gov/VV/B/B/C/H/