lunedì 23 novembre 2020

L’Italia verso la presidenza G20 del 2021

TRUMP SI DICE ENTUSIASTA DI LAVORARE CON IL PRESIDENTE ITALIANO PER IL PROSSIMO G20 (E LO FARA')....

(Guarda il video del discorso di Trump al G20 del 22 novembre 2020)

I leader mondiali hanno un compito fondamentale che nel prossimo G20 deciderà le sorti di miliardi di persone sul pianeta, ma anche i popoli devono ritagliarsi la loro parte di potere indirizzando governi e leader. I tempi sono maturi per capire che il futuro delle nuove generazioni non può essere lasciato nelle mani di pochi potenti....


«Viviamo in un momento in cui si stanno scrivendo pagine importanti della storia: mai prima d’ora la nostra generazione è stata chiamata ad affrontare sfide come quelle prodotte dal Coronavirus. La leadership mondiale ha una responsabilità enorme e le decisioni che verranno prese di qui ai prossimi mesi ridefiniranno il mondo per milioni – o miliardi – di esseri umani. […]. Una prova storica per il nostro Paese, che proprio in questi mesi si appresta a prendere il testimone della guida del G20 dall’Arabia Saudita. Un’occasione unica. Un momento in cui l’Italia può fare sentire la sua voce sulla scena internazionale e contribuire alla riflessione sul nuovo mondo che vogliamo costruire, portando i nostri valori, le nostre conoscenze e la nostra esperienza».


Presi dalla discussione sulla ripartenza economica, non se ne parlava ancora. Poi Fabio Pompei, ad di Deloitte, dalle colonne del Sole 24 Ore con queste parole ha acceso i riflettori sul tema e, forse, ora è venuto il momento che il G20 entri nel dibattito pubblico.


Da gennaio l’Italia assumerà la presidenza


Nel 2021 l’Italia assumerà la presidenza del G20. È la prima volta in assoluto e, ovviamente, è una grande occasione di rilancio del ruolo del nostro Paese sullo scenario internazionale. Un onore, ma anche un onere per il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il Ministero degli Esteri Luigi Di Maio che saranno in prima linea nella gestione del G20, perché il 2021 è l’anno in cui si comincerà a capire qual è stato l’impatto reale della pandemia e quanto è grave la situazione.


I diplomatici ci stanno lavorando intensamente: a Palazzo Chigi il team guidato dal consigliere diplomatico del presidente del Consiglio e Sherpa G7/G20 Pietro Benassi e dal Coordinatore dell’Ufficio Sherpa G7/G20 Fausto Panebianco. Alla Farnesina a lavorarci in prima linea sono il Segretario Generale Elisabetta Belloni e per la direzione generale per la mondializzazione e le questioni globali il direttore generaleLuca Sabbatucci e il vice direttore Generale Alessandro Modiano.


Ora però è il momento che anche la politica e i media ne se occupino.


Tutti i maggiori istituti internazionali sono stati chiari: la posta in gioco è altissima. Le più recenti stime del FMI prevedono un crollo del Pil mondiale del 4,9% e livelli di indebitamento pubblico paragonabili a quelli della II Guerra Mondiale. Molti osservatori ci ammoniscono che quella in arrivo potrebbe essere la più grave recessione economica dai tempi della Grande Depressione. Chi ha un minimo di senso storico lo percepisce: siamo a un punto di svolta. Siamo alla più grande prova per la nostra generazione e dobbiamo dimostrare di essere all’altezza del momento.


L’appello di Gordon Brown


In questo scenario complesso, l’Italia, che prenderà il testimone del G20 dall’Arabia Saudita, deve accogliere l’appello di Gordon Brown lanciato a giugno. Il G20 è la sede perfetta per affrontare una crisi globale come quella innescata dal Covid-19: «Se il coronavirus attraversa tutti i confini, allora deve farlo anche la guerra per sconfiggerlo», ha scritto l’ex Premier britannico. L’inazione della leadership mondiale, sottolinea Brown, «è, potenzialmente, una sentenza di morte per le persone dei paesi più poveri del pianeta, i cui sistemi sanitari hanno bisogno urgente di aiuti internazionali. Ma non solo: da quegli stessi paesi dipende la possibilità di una seconda ondata epidemica che potrebbe abbattersi sui Paesi più ricchi». Un rischio che non possiamo permetterci e a cui si aggiunge anche lo spettro di una regressione storica dei livelli di benessere dei paesi avanzati: «Per la prima volta in questo secolo, la povertà globale sta aumentando e il trend di tre decenni di miglioramento del tenore di vita si sta invertendo», ammonisce Brown. Una dinamica che in Italia le giovani generazioni stanno già sperimentando sulla propria pelle e che potrebbe aggravarsi se il macigno del debito pubblico non verrà alleggerito con investimenti pubblici in grado di far ripartire la crescita del Paese.


La sfida per l’Italia


L’Italia, che per prima in Europa è stata colpita dalla crisi e, tutto sommato, ha retto l’urto dell’ondata epidemica, ora deve dare un colpo di reni e ripartire. Abbiamo pochi mesi prima di prepararci a questo appuntamento e dobbiamo farlo con il massimo impegno, mostrando quello spirito di unità nazionale che dal Quirinale il Presidente della Repubblica Mattarella ci ha chiesto.


Come giustamente ha dichiarato Pietro Benassi, «dovremo puntare sulla valorizzazione di quei beni pubblici – People, Planet, Prosperity, Public Health – che sono condizione per prevenire ed affrontare shock come quelli che stiamo vivendo e immaginare un nuovo modello di sviluppo». Un approccio in linea con i valori e con la visione dell’Italia che, con più convinzione che mai, dovremo portare nel forum internazionale del G20. La presidenza italiana potrebbe avere anche la possibilità di affrontare ed offrire soluzioni a temi troppo spesso procrastinati come la scarsa armonizzazione di tra le regolamentazioni nazionali ed il costo imposto alle imprese nell’ottemperare con procedure troppo spesso ripetitive ed eccessivamente burocratiche, particolarmente per le piccole e medie imprese (PMI), le più deboli nelle diverse filiere. 


L’Italia ha l’opportunità, e il dovere, di affrontare queste problematiche, alcune procrastinate nel tempo: deve sviluppare soluzioni innovative con particolare attenzione alle piccole e medie imprese (PMI), come evidenziato da Gianluca Riccio, vicepresidente della Comitato Finanze del Business at OECD.


«La Presidenza Saudita – spiega Riccio – ha affrontato il COVID-19 in una situazione di emergenza, e ha quindi potuto solo mettere in cantiere alcune proposte, sarà la Presidenza Italiana a dover sviluppare quelle di maggior interesse, definendone le linee guida, e quindi svilupparle nella loro interezza».


Il T20 e il B20: i protagonisti 


Una sfida importante anche per l’ISPI, che presiederà il forum dei think tank, e per Confindustria che presiederà il B20, il business forum che rappresenta la voce del settore privato e dell’imprenditoria all’interno della comunità del G20, fornendo prospettive pratiche e generando nuove proposte di policy sui temi individuati come sfide globali. Un’occasione importante anche per il neo eletto leader di Viale dell’Astronomia Carlo Bonomi, per la vice presidente con la delega all’internazionalizzazione Barbara Beltrame e per la tutta squadra che potrà debuttare nello scenario internazionale da uno dei palcoscenici più importanti.


Un palcoscenico che di sicuro vedrà anche in prima linea i principali leader delle imprese italiane da anni attive nei consessi internazionali a partire da nomi come la presidente del Gruppo Marcegaglia ed ex presidente di Business Europe e Confindustria Emma Marcegaglia che viene considerata candidata a presiedere il B20 italiano, l’ad di Enel Francesco Starace, unico italiano ad entrare nel Consiglio del Global Compact delle Nazioni Unite, il presidente di Generali Group Gabriele Galateri di Genola e quello del gruppo industriale Techint Gianfelice Rocca e gli amministratori delegati di Eni Claudio Descalzi, di Snam Marco Alverà, di Intesa San Paolo Carlo Messina, di Tim Luigi Gubitosi, di Pirelli Marco Tronchetti Provera e di Borsa Italiana Raffaele Jerusalmi. 


Con il Covid-19 ancora tema di discussione potrà esserci una sessione dedicata ai temi della salute, come avvenuto nel B20 tedesco, e un importante presenza di leader italiani dell’industria farmaceutica a partire da Francesco Angelini, Diana Bracco e Sergio Dompé. Probabilmente questa sarà anche l’occasione per una presenza in Italia dell’imprenditore turco-italiano amministratore delegato di Santa Farma Pharmaceuticals e Presidente dell’International Organisation of Employers Erol Kiresepi. 


Il G20 e la sfida del multilateralismo


In altre parole, questo G20 a guida italiana è anche un’opportunità per rafforzare il multilateralismo che la guerra fredda tra Usa e Cina ha messo in crisi. Un multilateralismo che, di fatto, la pandemia ci ha fatto riscoprire come unica via percorribile.


Perché, che si professi la fede sovranista o quella globalista, il Covid-19 ci ha messo di fronte a una realtà innegabile: un problema globale si può risolvere solo con una risposta globale. Se i grandi leader del pianeta non si siederanno intorno a un tavolo e cercheranno di prendere le adeguate contromisure, le conseguenze potrebbero essere pesantissime. Sotto il profilo economico-finanziario, ma anche dal punto di vista della tenuta istituzionale del modello liberal-democratico, che, come diceva Churchill, «è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte le altre forme che sono state sperimentate finora».


Al nostro Paese l’arduo compito.



LITURGIA DEL GIORNO


Lunedì della XXXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)


Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Il Signore parla di pace
al suo popolo, e ai suoi fedeli
e a quanti ritornano a lui con tutto il cuore. (Sal 85,9)

Colletta
Ridesta, Signore, la volontà dei tuoi fedeli
perché, collaborando con impegno alla tua opera di salvezza,
ottengano in misura sempre più abbondante
i doni della tua misericordia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Ap 14,1-3.4-5)
Recavano scritto sulla fronte il nome di Cristo e il nome del Padre suo.


Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo

Io, Giovanni, vidi: ecco l’Agnello in piedi sul monte Sion, e insieme a lui centoquarantaquattromila persone, che recavano scritto sulla fronte il suo nome e il nome del Padre suo.
E udii una voce che veniva dal cielo, come un fragore di grandi acque e come un rimbombo di forte tuono. La voce che udii era come quella di suonatori di cetra che si accompagnano nel canto con le loro cetre. Essi cantano come un canto nuovo davanti al trono e davanti ai quattro esseri viventi e agli anziani. E nessuno poteva comprendere quel canto se non i centoquarantaquattromila, i redenti della terra.
Essi sono coloro che seguono l’Agnello dovunque vada. Questi sono stati redenti tra gli uomini come primizie per Dio e per l’Agnello. Non fu trovata menzogna sulla loro bocca: sono senza macchia.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 23)
Rit: Ecco la generazione che cerca il tuo volto, Signore.

Del Signore è la terra e quanto contiene:
il mondo, con i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondato sui mari
e sui fiumi l’ha stabilito.

Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli.

Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.

Canto al Vangelo (Mt 24,42)
Alleluia, alleluia.
Vegliate e tenetevi pronti,
perché, nell’ora che non immaginate,
viene il Figlio dell’uomo.
Alleluia.

VANGELO (Lc 21,1-4)
Vide una vedova povera, che gettava due monetine.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio.
Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine, e disse: «In verità vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti. Tutti costoro, infatti, hanno gettato come offerta parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Consapevoli che Dio non ha bisogno dei nostri doni, ma chiede piuttosto l'offerta del nostro cuore, rivolgiamogli le nostre preghiere, dicendo insieme:
Ascoltaci, o Signore.

Perché gli uomini, sazi dei beni di questo mondo, non chiudano il loro cuore a Dio, accontentandosi di dargli un culto puramente esteriore. Preghiamo:
Perché i poveri si trovino a loro agio nella Chiesa, accolti e venerati come i semplici del vangelo. Preghiamo:
Perché in questa nostra società consumistica, i cristiani siano esempio di sobrietà nell'uso del denaro e dei beni della terra. Preghiamo:
Perché coloro che vivono ammassati alle periferie delle città, trovino nelle istituzioni civili e religiose i luoghi per il recupero della loro dignità e per l'espressione della loro personalità. Preghiamo:
Perché la nostra comunità impari a donare sempre con gioia e disinteresse, attuando già al proprio interno l'uguaglianza tra fratelli. Preghiamo:
Perché ogni uomo si senta pienamente accettato e amato da Dio.
Per tutti i benefattori della Chiesa e del mondo.

O Dio, Padre di bontà, ogni nostro desiderio è davanti a te. Rendici trasparenti e puri, perché amando la verità, possiamo vivere con cuore libero da ogni inganno e finzione. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, questi santi doni
che ci hai comandato di offrire in tuo onore,
perché, obbedienti alla tua parola,
diventiamo anche noi un’offerta a te gradita.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
Popoli tutti, lodate il Signore,
perché grande è il suo amore per noi. (Sal 117,1.2)

Oppure:
“Ecco, io sono con voi tutti i giorni
sino alla fine del mondo”, dice il Signore. (Mt 28,20)


Preghiera dopo la comunione
O Dio, che in questi santi misteri
ci hai dato la gioia di unirci alla tua stessa vita,
non permettere che ci separiamo mai da te,
fonte di ogni bene.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Dal punto di vista letterario questo capitolo di san Luca può essere definito un apoftegma biografico: si tratta di un racconto di carattere ideale per mezzo del quale, a partire da un aneddoto della vita di Gesù, ci viene trasmessa una verità universale.
Il racconto della vedova indigente, al di là del suo contesto storico e della cultura religiosa, è un avvenimento ricco di insegnamenti e prezioso per la nostra vita.
Gli elementi fondamentali sono:
a) Il contrasto tra il modesto obolo della povera vedova, bene accetto e gradito a Dio, e il dono del ricco, che è meno accetto e gradito a Dio. Siamo sul terreno della polemica con gli scribi (cf. Lc 20,47). Il ricco è lo scriba che dona qualcosa, ma con la sua offerta non rischia nulla. La sua elemosina e i suoi atti religiosi non hanno nessuna profonda ripercussione sulla sua esistenza.
b) Nel Vangelo, l’offerta della vedova e quella del ricco non si limitano a un po’ di denaro o di beni materiali: in fondo, ognuno offre ciò di cui la sua vita è ricca. In questo senso, il breve e sincero gesto di preghiera della vedova vale più di tutte le consacrazioni dello scriba, il quale ha fatto professione di servire la legge e la vita religiosa del suo popolo.
c) Da questo punto di vista, la preghiera prende tutto il suo valore dal fatto di essere legata, confusa con i bisogni vitali. Non dobbiamo donare, offrire ciò che abbiamo in più, ma è necessario che doniamo ciò che “possediamo”, ciò che amiamo di più, ciò che costituisce la verità e il profondo della nostra vita.
Dio accetta le offerte che rappresentano il sacrificio di un cuore puro, fatte con umiltà, con carità e volentieri.

domenica 22 novembre 2020

XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A) NOSTRO SIGNORE GESU' CRISTO RE DELL'UNIVERSO

XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo


Grado della Celebrazione: SOLENNITA'
Colore liturgico: Bianco

Antifona d'ingresso
L’Agnello immolato
è degno di ricevere potenza e ricchezza
e sapienza e forza e onore:
a lui gloria e potenza nei secoli, in eterno. (Ap 5,12; 1,6)

Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
che hai voluto rinnovare tutte le cose
in Cristo tuo Figlio, Re dell’universo,
fa’ che ogni creatura, libera dalla schiavitù del peccato,
ti serva e ti lodi senza fine.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Oppure:
O Padre, che hai posto il tuo Figlio
come unico re e pastore di tutti gli uomini,
per costruire nelle tormentate vicende della storia
il tuo regno d’amore,
alimenta in noi la certezza di fede, che un giorno,
annientato anche l’ultimo nemico, la morte,
egli ti consegnerà l’opera della sua redenzione,
perché tu sia tutto in tutti.
Egli è Dio, e vive e regna con te...

PRIMA LETTURA (Ez 34,11-12.15-17)
Voi siete mio gregge, io giudicherò tra pecora e pecora.


Dal libro del profeta Ezechièle

Così dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna. Come un pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine.
Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del Signore Dio. Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all’ovile quella smarrita, fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia.
A te, mio gregge, così dice il Signore Dio: Ecco, io giudicherò fra pecora e pecora, fra montoni e capri.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 22)
Rit: Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.

Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare.
Ad acque tranquille mi conduce.

Rinfranca l’anima mia,
mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.

SECONDA LETTURA (1Cor 15,20-26.28)
Consegnerà il regno a Dio Padre, perché Dio sia tutto in tutti.


Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. Perché, se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti. Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita.
Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo. Poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo avere ridotto al nulla ogni Principato e ogni Potenza e Forza.
È necessario infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L’ultimo nemico a essere annientato sarà la morte.
E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anch’egli, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Mc 11,9.10)
Alleluia, alleluia.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!
Alleluia.

VANGELO (Mt 25,31-46)
Siederà sul trono della sua gloria e separerà gli uni dagli altri.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.
Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.
Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”.
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Fratelli e sorelle, chiediamo al Padre di renderci servi impegnati e gioiosi del suo Regno, che si manifesterà nella sua pienezza con l’avvento di Gesù nella gloria.
Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.

1. Perché la Chiesa sia segno credibile della signoria di Cristo sul mondo e dell’azione dello Spirito nella storia, verso la manifestazione piena del Regno. Preghiamo.
2. Perché i cristiani sappiano vedere il volto di Cristo nei poveri, negli affamati, negli emarginati. Preghiamo.
3. Perché in coloro che vivono in Paesi travagliati dalla guerra e dalla violenza non venga mai meno la speranza nel Regno di Dio, in cui avranno stabile dimora la giustizia e la pace. Preghiamo.
4. Per i religiosi, le religiose e le persone consacrate, perché il Signore Gesù sia l’unico re della loro vita. Preghiamo.
5. Perché la nostra comunità sappia onorare con la carità fraterna la divina sovranità di Cristo. Preghiamo.

O Padre, che hai inaugurato il tuo Regno di amore con la risurrezione di Cristo, rendici operai appassionati e sinceri, affinché la regalità del tuo Figlio venga riconosciuta in ogni angolo della terra. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.


Preghiera sulle offerte
Accetta, o Padre,
questo sacrificio di riconciliazione,
e per i meriti del Cristo tuo Figlio
concedi a tutti i popoli il dono dell’unità e della pace.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

PREFAZIO
Cristo sacerdote e re dell’universo.

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Tu con olio di esultanza
hai consacrato Sacerdote eterno
e Re dell’universo il tuo unico Figlio,
Gesù Cristo nostro Signore.
Egli, sacrificando se stesso
immacolata vittima di pace sull’altare della Croce,
operò il mistero dell’umana redenzione;
assoggettate al suo potere tutte le creature,
offrì alla tua maestà infinita
il regno eterno e universale:
regno di verità e di vita,
regno di santità e di grazia,
regno di giustizia, di amore e di pace.
E noi,
uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni
e alla moltitudine dei Cori celesti,
cantiamo con voce incessante
l’inno della tua gloria: Santo...


Antifona di comunione
Re in eterno siede il Signore:
benedirà il suo popolo nella pace. (Sal 29,10-11)

Oppure:
“Il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria
per giudicare tutte le genti”. (cf. Mt 25,31-32)


Preghiera dopo la comunione
O Dio, nostro Padre, che ci hai nutriti
con il pane della vita immortale,
fa’ che obbediamo con gioia
a Cristo, Re dell’universo,
per vivere senza fine con lui
nel suo regno glorioso.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.



Commento
Conosciamo questo testo che, ai giorni nostri, è uno dei più citati e discussi. Per alcuni esso riassume quasi tutto il Vangelo. Questa tendenza non dipende da una moda o da una certa ideologia, ma corrisponde a qualcosa di assai più profondo che già esiste in noi. Quando siamo colpiti e sorpresi da un’idea, da un avvenimento o da una persona, sembriamo dimenticare tutto il resto per non vedere più che ciò che ci ha colpiti. Cerchiamo una chiave in grado di aprire tutte le porte, una risposta semplice a domande difficili.
Se leggiamo questo passo del Vangelo con questo spirito, il solo criterio di giudizio, e di conseguenza di salvezza o di condanna, è la nostra risposta ai bisogni più concreti del nostro prossimo. Poco importa ciò che si crede e come si crede, poco importa la nostra appartenenza o meno a una comunità istituzionale, poco importano le intenzioni e la coscienza, ciò che conta è agire ed essere dalla parte dei poveri e dei marginali.
Eppure, questa pagina del Vangelo di san Matteo è inscindibile dal resto del suo Vangelo e del Vangelo intero. In Matteo troviamo molti “discorsi” che si riferiscono al giudizio finale. Colui che non si limita a fare la volontà di Dio attraverso le parole non sarà condannato (Mt 7,21-27). Colui che non perdona non sarà perdonato (Mt 6,12-15; 1-35). Il Signore riconoscerà davanti a suo Padre nei cieli colui che si è dichiarato per lui davanti agli uomini (Mt 10,31-33). La via della salvezza è la porta stretta (Mt 7,13). Per seguire Cristo bisogna portare la propria croce e rinnegare se stessi. Colui che vuole salvare la propria vita la perderà (Mt 16,24-26). San Marco ci dice anche: Colui che crederà e sarà battezzato, sarà salvato. Colui che non crederà sarà condannato (Mc 16,15-16). Queste parole ci avvertono di non escludere dal resoconto finale la nostra risposta ai doni soprannaturali e alla rivelazione. Guarire le piaghe del mondo, eliminare le miserie e le ingiustizie, tutto questo fa parte integrante della nostra vita cristiana, ma noi non rendiamo un servizio all’umanità che nella misura in cui, seguendo il Cristo, liberiamo noi stessi e liberiamo gli altri dalla schiavitù del peccato. Allora solamente il suo regno comincerà a diventare realtà.

venerdì 20 novembre 2020

Joe Biden al secolo Josip Bidenic e l'"amnesia" sulle foibe

I COMUNISTI "DEMOCRATICI" HANNO IN COMUNE LE STESSE ORIGINI MALVAGIE....


Piano piano la verità viene a galla e si capiscono tante cose.

Giorni addietro un imbecille, per giustificare l’amicizia e la stima di Joe Biden verso il noto criminale assassino Josip Broz detto “Tito” (famiglia di boscaioli originaria di Trento emigrata tempo prima in Slavonia), ha azzardato che Joe Biden non sapeva nulla di foibe e di genocidi commessi dai comunisti agli ordini del detto criminale, in danno di italiani e anche croati, sloveni, serbi e di altre etnie. Ciò per il fatto che quegli eventi erano stati volutamente occultati anche dalla stessa Italia (e questo è vero).

Ma i fatti e i documenti dicono altro: non solo che Joe Biden era al seguito del diplomatico USA Averell Harriman, che si incontrò lungamente due volte a Spalato e a Brioni con il noto assassino nel 1980, suo vecchio amico, poco prima che questi morisse (Foreign Relations of the United States, 1977-1980, vol. XX, Eastern Europe – Office of Historian), e non solo partecipò commosso (…) a Lubiana ai funerali di Edward Kardely (che, unitamente a Milan Gilas, erano stati compagni di merende con il satrapo di origine trentina, ma poi litigarono, forse per soldi) – quel Kardely che, assieme a Gilas fu mandato dall’assassino a dar manforte in Istria, Fiume e Dalmazia, agli altri assassini comunisti che infoibavano e uccidevano in altri modi mai immaginati prima dalla più perversa mente umana cittadini italiani (uomini, donne, vecchi, bambini, Sacerdoti e soprattutto povera gente) – ma c’è di più: il detto Joe Biden in realtà si chiama o si chiamava Josip Bidenić (in USA è facile cambiare nome e cognome, come le targhe delle automobili), di chiara origine croata, estremo fautore del proclama-programma “Trst je naš”.

Qualcuno vuole davvero pensare che questo fiore di prato della “democrazia” americana nulla sapesse dei genocidi commessi in Jugoslavia dal satrapo macellaio? È a questo soggetto, che il figlio di Bernardo Mattarella, il Conte Tacchia e l’obnubilato fiorentino, con il Conte marchigiano e il fratello del Commissario Montalbano si sono affrettati a fare le congratulazioni. Che figura di merda!

Figura di merda anche perché il Governatore dell’Ohio e quello della Florida hanno promosso causa contro il governo della Pennsylvania per essere stato questo un organizzatore di frodi. Ne sarà investita la Corte suprema. Poi, se i “media” sono tutti attendibili (?) c’è che il sito di informazione “Real Clear Politics” ha “attribuito” a Trump anche la Pennsylvania. E basterebbe questo per l’acquisita vittoria elettorale di Donald Trump.

Se i controlli in corso nei sette Stati in sospeso non dovessero concludersi nel termine fissato dell’8 dicembre 2020, le Assemblee legislative di questi Stati designerebbero i loro “Grandi Elettori” a prescindere dall’esito delle votazioni. In sei di questi sette Stati la maggioranza è repubblicana e dunque per Donald Trump. E il voto postale è stato espresso per tre quarti su schede elettorali false: il 99% di questi voti è stato fraudolentemente attribuito a Joe Biden.

FINE DEI GIOCHI
Ricevo notizia in questo momento che: 1. Josip Bidenic chiede a Donald Trump di essere estromesso dalle indagini per le frodi elettorali in cambio della sua rinuncia alla "corsa" per la Casa Bianca. 2. Emesso ordine di arresto internazionale per George Soros e il suo principale complice. 3. Richiesta al Congresso USA di interrogare Hillary Clinton e Barak Obama. Complimenti vivissimi al figlio di Bernardo Mattarella e auguri calorosi al Conte Tacchia. Per i vari traditori e complici nostrani, comunico che nelle celle delle galere americane, c'è posto per due detenuti al massimo e dunque nel rispetto del divieto di assembramenti, come vuole il DPCM del ragazzotto di Volturara Appula. Salutiamo il "globalismo" e tutti i suoi manutengoli. É finita l' "emergenza" sanitaria! Trascorreremo un Santo Natale sereno brindando al gaucho argentino!
AUGUSTO SINAGRA


#nostradamus #Trump #Biden #Election2020 #elezioniUsa2020 "...al vincitore appariranno l’Aquila (nazionale) ed il Sole (dopo l’eclissi) mentre allo sconfitto sarà dato un vano responso. Ad essere eletto sarà Trump, il biondo, dissimulando la sua follia” Appuntamento al 14/12
Ok hand

E con questo mi sia consentito rivolgere un affettuosissimo vaffanculo a tutti i cosiddetti “democratici”, a qualsiasi latitudine dell’orbe terracqueo.

Augusto Sinagra (Prof. Avvocato)

10 DIRITTI FONDAMENTALI DEI BAMBINI

OGGI GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI DEI BAMBINI, MA IN TROPPI LUOGHI DEL MONDO E' SOLO UNA RICORRENZA IPOCRITA.... 

Questo non è tutelare il loro diritto alla salute
Questo non è tutelare i bambini chiudendoli in gabbia
Questo non è tutelare il loro diritto al gioco
Questo non è tutelare il loro diritto ad una famiglia strappandoli a quella d'origine
Questo non è tutelare l'infanzia
Questo non è tutelare il loro diritto ad una casa
Questo non è tutelare il loro diritto al cibo

Possa Dio (non?) avere pietà di chi scandalizza e maltratta i bambini

I 10 diritti fondamentali dei bambini

Nel 1990 è entrata in vigore la Convenzione sui diritti dell’infanzia , che non è altro che un trattato che include tutti i diritti dei bambini .
Da quel momento in poi, è stata fornita una nuova visione sui bambini come soggetti che avevano anche i loro diritti di rispetto e realizzazione.

Poiché sono bambini, non hanno meno diritti degli adulti, anche se loro stessi non sanno o possono difendersi, ci sono diritti nell’infanzia basati sui principi di non discriminazione , l’interesse del bambino, il diritto di vita e partecipazione alle situazioni che li riguardano.

I 10 diritti più importanti dei bambini

La Convenzione sui diritti dell’infanzia contiene 54 articoli con tutti i diritti dei bambini, abbiamo selezionato i 10 fondamentali per il benessere dei bambini.

Diritto dei bambini a giocare
Tutti i bambini hanno il diritto di giocare e divertirsi. Diritto dei bambini a giocare

Diritto dei bambini al cibo
Tutti i bambini hanno il diritto al cibo e a nutrirsi adeguatamente

Diritto dei bambini di avere una casa
Tutti i bambini hanno il diritto di avere una casa, una casa dove possano proteggersi dal freddo e dove vivere con la propria famiglia. Oltre ad essere un luogo protetto, deve essere una casa dove il bambino può vivere con comprensione, tolleranza, amicizia, amore e protezione. Il diritto dei bambini di avere una casa e una casa

Diritto dei bambini alla salute
Il diritto alla salute nei bambini è uno dei diritti fondamentali a cui ogni bambino dovrebbe avere accesso. Il diritto alla salute è un compendio tra il benessere fisico, mentale e sociale, e ancora di più nei bambini, che sono più vulnerabili alle malattie. Il 20 novembre di ogni anno è la giornata internazionale dei bambini.

Diritto dei bambini all’educazione
Il diritto dei bambini all’educazione si riflette nella Dichiarazione dei diritti del bambino. Tutti i bambini hanno diritto all’istruzione, indipendentemente dal sesso, dalla religione, dalla nazionalità e da qualsiasi altra condizione. Lo Stato deve fare tutto il possibile per garantire l’accesso dei bambini all’educazione.

Il diritto alla vita dei bambini e avere una famiglia
Il bambino, per il pieno sviluppo della sua personalità, ha bisogno di amore e comprensione. Crescere sotto la responsabilità dei loro genitori e, in un’atmosfera di affetto e sicurezza morale e materiale. Il diritto dei bambini alla vita e ad avere una famiglia.

Diritto di avere nazionalità
Dalla nascita, il bambino ha il diritto di avere un nome e un cognome. Tutti i bambini devono essere registrati immediatamente dopo la loro nascita, poiché i genitori hanno l’obbligo di informare il nome, il cognome e la data di nascita del neonato.

Diritto dei bambini all’uguaglianza
Il diritto dei bambini all’uguaglianza, senza distinzione di razza, religione o nazionalità. Questo ha lo scopo di garantire che tutti i bambini siano trattati allo stesso modo, indipendentemente dalla loro origine e che si trovino nel paese in cui si trovano, o che abbiano il colore della pelle di qualsiasi colore.

Diritto dei bambini di esprimere la propria opinione
La Convenzione sui diritti dell’infanzia riconosce negli articoli 12 e 13 il diritto dei bambini di esprimere la loro opinione e la loro libertà di espressione. Perché i bambini dovrebbero esprimere opinioni liberamente esattamente come gli adulti.

Diritto dei bambini a non lavorare
Il diritto alla protezione contro il lavoro minorile si legge come segue: Il bambino deve essere protetto da ogni forma di abbandono, crudeltà e sfruttamento. Non sarà soggetto a nessun tipo di tratta e al bambino non dovrebbe essere permesso di lavorare prima di un’età minima appropriata.

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Venerdi 20 Novembre 2020

Venerdì della XXXIII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)


Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Dice il Signore:
“Io ho progetti di pace e non di sventura;
voi mi invocherete e io vi esaudirò,
e vi farò tornare da tutti i luoghi dove vi ho dispersi”. (Ger 29,11.12.14)

Colletta
Il tuo aiuto, Signore, ci renda sempre lieti nel tuo servizio,
perché solo nella dedizione a te, fonte di ogni bene,
possiamo avere felicità piena e duratura.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Ap 10,8-11)
Presi quel piccolo libro e lo divorai.


Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo

Io, Giovanni, udii una voce dal cielo che diceva: «Va’, prendi il libro aperto dalla mano dell’angelo che sta in piedi sul mare e sulla terra».
Allora mi avvicinai all’angelo e lo pregai di darmi il piccolo libro. Ed egli mi disse: «Prendilo e divoralo; ti riempirà di amarezza le viscere, ma in bocca ti sarà dolce come il miele».
Presi quel piccolo libro dalla mano dell’angelo e lo divorai; in bocca lo sentii dolce come il miele, ma come l’ebbi inghiottito ne sentii nelle viscere tutta l’amarezza. Allora mi fu detto: «Devi profetizzare ancora su molti popoli, nazioni, lingue e re».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 118)
Rit: Quanto sono dolci al mio palato le tue promesse!

Nella via dei tuoi insegnamenti è la mia gioia,
più che in tutte le ricchezze.
I tuoi insegnamenti sono la mia delizia:
sono essi i miei consiglieri.

Bene per me è la legge della tua bocca,
più di mille pezzi d’oro e d’argento.
Quanto sono dolci al mio palato le tue promesse,
più del miele per la mia bocca.

Mia eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti,
perché sono essi la gioia del mio cuore.
Apro anelante la mia bocca,
perché ho sete dei tuoi comandi.

Canto al Vangelo (Gv 10,27)
Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia.

VANGELO (Lc 19,45-48)
Avete fatto della casa di Dio un covo di ladri.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: “La mia casa sarà casa di preghiera”. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
A Dio di infinita bontà, che ha inviato la sua parola nel mondo perché rimanga con noi fino alla fine dei tempi, rivolgiamo le nostre suppliche, dicendo insieme:
O Signore, ascolta e purifica la nostra preghiera.

- Perché gli uomini custodiscano con amore le realtà create da Dio, e dalla contemplazione delle creature riconoscano e adorino il Creatore. Preghiamo:
- Perché i cristiani amino le proprie chiese e ne curino il decoro e la bellezza, così che siano degne dimore del corpo di Cristo e favoriscano un autentico incontro con Dio. Preghiamo:
- Perché il Signore allontani da noi il pericolo di offuscare le celebrazioni e le cose sacre con interessi puramente umani. Preghiamo:
- Perché qualsiasi azione liturgica o preghiera personale sia lode a Dio e impegno di amore per i fratelli. Preghiamo:
- Perché la nostra comunità si costruisca e cresca sempre più attorno all'ascolto della parola e alla celebrazione dei sacramenti, per diventare segno della presenza del Signore. Preghiamo:
- Per l'unità della preghiera con la vita.
- Per i sacrestani delle nostre chiese.

O Dio, tre volte santo, e che pure sei così vicino da abitare in mezzo a noi, fà che custodiamo e veneriamo sempre con amore il corpo e il sangue del tuo Figlio, nutrimento e vincolo di unità e pegno della nostra salvezza. Egli è Dio e vive e regna con te nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
Quest’offerta che ti presentiamo, Dio onnipotente,
ci ottenga la grazia di servirti fedelmente
e ci prepari il frutto di un’eternità beata.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
Il mio bene è stare vicino a Dio,
nel Signore Dio riporre la mia speranza. (Sal 73,28)

Oppure:
Dice il Signore:
“In verità vi dico: tutto quello che domandate nella preghiera,
abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato”. (Mc 11,23.24)


Preghiera dopo la comunione
O Padre, che ci hai nutriti con questo sacramento,
ascolta la nostra umile preghiera:
il memoriale, che Cristo tuo Figlio
ci ha comandato di celebrare,
ci edifichi sempre nel vincolo del tuo amore.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Da una parte Dio, la vita in un impegno contemplativo e creatore, il dono, la condivisione dei beni, l’azione di grazie.
Dall’altra Mammona, il prestigio, il possesso, il profitto, il gusto del potere, vale a dire la morte.
Allora, come essere certi di scegliere con chiarezza, come sfuggire a questa confusione ingannatrice che intesse nel quotidiano i termini di questa unica alternativa?
Come cacciare i mercanti dai templi dello Spirito che siamo noi stessi?
Ma queste domande inquiete, non sono forse proprio l’indizio che Cristo è all’opera con il potere che appartiene a lui solo, quello di ristabilire una capacità di preghiera in coloro che si sanno abitati dal suo Spirito, di generare la violenza pacifica in quelli che vogliono impadronirsi del suo Regno?