lunedì 28 settembre 2020

LITURGIA DEL GIORNO


Lunedì della XXVI settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)



Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Signore, tutto ciò che hai fatto ricadere su di noi
l’hai fatto con retto giudizio; abbiamo peccato contro di te,
non abbiamo dato ascolto ai tuoi precetti:
ma ora glorifica il tuo nome e opera con noi
secondo la grandezza della tua misericordia. (Dn 3,31.29.30.43.42)

Colletta
O Dio, che riveli la tua onnipotenza
soprattutto con la misericordia e il perdono,
continua a effondere su di noi la tua grazia,
perché, camminando verso i beni da te promessi,
diventiamo partecipi della felicità eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Gb 1,6-22)
Il Signore ha dato, il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signore!


Dal libro di Giobbe

Un giorno, i figli di Dio andarono a presentarsi al Signore e anche Satana andò in mezzo a loro. Il Signore chiese a Satana: «Da dove vieni?». Satana rispose al Signore: «Dalla terra, che ho percorso in lungo e in largo». Il Signore disse a Satana: «Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, timorato di Dio e lontano dal male». Satana rispose al Signore: «Forse che Giobbe teme Dio per nulla? Non sei forse tu che hai messo una siepe intorno a lui e alla sua casa e a tutto quello che è suo? Tu hai benedetto il lavoro delle sue mani e i suoi possedimenti si espandono sulla terra. Ma stendi un poco la mano e tocca quanto ha, e vedrai come ti maledirà apertamente!». Il Signore disse a Satana: «Ecco, quanto possiede è in tuo potere, ma non stendere la mano su di lui». Satana si ritirò dalla presenza del Signore.
Un giorno accadde che, mentre i suoi figli e le sue figlie stavano mangiando e bevendo vino in casa del fratello maggiore, un messaggero venne da Giobbe e gli disse: «I buoi stavano arando e le asine pascolando vicino ad essi. I Sabèi hanno fatto irruzione, li hanno portati via e hanno passato a fil di spada i guardiani. Sono scampato soltanto io per raccontartelo».
Mentre egli ancora parlava, entrò un altro e disse: «Un fuoco divino è caduto dal cielo: si è appiccato alle pecore e ai guardiani e li ha divorati. Sono scampato soltanto io per raccontartelo».
Mentre egli ancora parlava, entrò un altro e disse: «I Caldèi hanno formato tre bande: sono piombati sopra i cammelli e li hanno portati via e hanno passato a fil di spada i guardiani. Sono scampato soltanto io per raccontartelo».
Mentre egli ancora parlava, entrò un altro e disse: «I tuoi figli e le tue figlie stavano mangiando e bevendo vino in casa del loro fratello maggiore, quand’ecco un vento impetuoso si è scatenato da oltre il deserto: ha investito i quattro lati della casa, che è rovinata sui giovani e sono morti. Sono scampato soltanto io per raccontartelo».
Allora Giobbe si alzò e si stracciò il mantello; si rase il capo, cadde a terra, si prostrò e disse:
«Nudo uscii dal grembo di mia madre,
e nudo vi ritornerò.
Il Signore ha dato, il Signore ha tolto,
sia benedetto il nome del Signore!».
In tutto questo Giobbe non peccò e non attribuì a Dio nulla di ingiusto.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 16)
Rit: Tendi a me l’orecchio, Signore, ascolta le mie parole.

Ascolta, Signore, la mia giusta causa,
sii attento al mio grido.
Porgi l’orecchio alla mia preghiera:
sulle mie labbra non c’è inganno.

Dal tuo volto venga per me il giudizio,
i tuoi occhi vedano la giustizia.
Saggia il mio cuore, scrutalo nella notte,
provami al fuoco: non troverai malizia.

Io t’invoco poiché tu mi rispondi, o Dio;
tendi a me l’orecchio, ascolta le mie parole,
mostrami i prodigi della tua misericordia,
tu che salvi dai nemici chi si affida alla tua destra.

Canto al Vangelo (Mc 10,45)
Alleluia, alleluia.
Il Figlio dell’uomo è venuto per servire
e dare la propria vita in riscatto per molti.
Alleluia.

VANGELO (Lc 9,46-50)
Chi è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, nacque una discussione tra i discepoli, chi di loro fosse più grande.
Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande».
Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi». Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Fratelli, Dio che ci ama infinitamente, nell'eucaristia ci dona il suo Figlio Gesù. Riconoscenti e fiduciosi, attingiamo alla sua inesauribile bontà e preghiamo:
Signore, donaci un cuore nuovo.

- Per la Chiesa, sposa di Cristo, perché ponga tutta la sua forza unicamente nella fede e nella parola del Signore. Preghiamo:
- Per gli uomini di tutte le nazioni, perché si lascino illuminare dal vangelo, cioè dalla buona notizia che Dio è venuto a salvare tutti i suoi figli. Preghiamo:
- Per i sacerdoti ministri della riconciliazione, e per quanti hanno il compito di accogliere e di ascoltare, perché in loro si riverberi l'attenzione amorosa di Cristo verso i piccoli e i poveri. Preghiamo:
- Per chi, con troppa disinvoltura, divide gli uomini in buoni e cattivi, perché riconosca in ogni persona i germi di bene seminati dal Cristo. Preghiamo:
- Per noi qui riuniti attorno a questo pane eucaristico, perché lasciamo che Gesù maestro ci renda pazienti nella prova e umili nel servizio. Preghiamo:
- Per chi, nella nostra comunità, ha subito di recente una perdita negli affetti.
- Per i bambini abbandonati o trascurati della nostra parrocchia.

Padre buono, tu che ascolti la voce del povero e sai compiere prodigi d'amore, accogli le suppliche che ti presentiamo, fiduciosi della mediazione di Cristo Salvatore, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, Padre misericordioso, i nostri doni,
e da quest’offerta della tua Chiesa
fa’ scaturire per noi la sorgente di ogni benedizione.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
Ricorda, Signore, la promessa fatta al tuo servo:
in essa mi hai dato speranza,
nella mia miseria essa mi conforta. (Sal 119,49-50)

Oppure:
Da questo abbiamo conosciuto l’amore di Dio:
egli ha dato la sua vita per noi,
e anche noi dobbiamo dar la vita per i fratelli. (1Gv 3,16)


Preghiera dopo la comunione
Questo sacramento di vita eterna
ci rinnovi, o Padre, nell’anima e nel corpo,
perché, comunicando a questo memoriale
della passione del tuo Figlio,
diventiamo eredi con lui nella gloria.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Chi è il più grande fra loro? Questa domanda assilla molto gli apostoli. Gesù ha risolto questo problema in un modo molto semplice: prendendo come esempio un bambino, con la sua semplicità, con la sua umiltà, con la sua dipendenza da qualcun altro. Gesù voleva così insegnare che i valori del regno di Dio sono completamente diversi da quelli terreni, perché essi vanno oltre la logica umana.
Questo brano del Vangelo è una lezione per ogni uomo. Ma, ad avere sete di potere per dominare gli altri e mettersi al di sopra degli altri, non è soltanto l’individuo. Interi popoli hanno queste aspirazioni. Che cosa sono le guerre, se non l’espressione tragica della volontà, da parte di un popolo, di essere più potente degli altri? I popoli più indifesi sono vittime delle aspirazioni orgogliose dei più potenti, dei più forti. Preghiamo Dio perché sia fatta pace nel rispetto di tutti. Ogni uomo è figlio di Dio.

domenica 27 settembre 2020

LITURGIA DELLA DOMENICA T.O.

XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)



Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Signore, tutto ciò che hai fatto ricadere su di noi
l’hai fatto con retto giudizio;
abbiamo peccato contro di te,
non abbiamo dato ascolto ai tuoi precetti;
ma ora glorifica il tuo nome e opera con noi
secondo la grandezza della tua misericordia. (Dn 3,31.29.30.43.42)

Colletta
O Dio, che riveli la tua onnipotenza
soprattutto con la misericordia e il perdono,
continua a effondere su di noi la tua grazia,
perché, camminando verso i beni da te promessi,
diventiamo partecipi della felicità eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Oppure:
O Padre, sempre pronto ad accogliere
pubblicani e peccatori
appena si dispongono a pentirsi di cuore,
tu prometti vita e salvezza
a ogni uomo che desiste dall’ingiustizia:
il tuo Spirito ci renda docili alla tua parola
e ci doni gli stessi sentimenti
che sono in Cristo Gesù.
Egli è Dio, e vive e regna con te...

PRIMA LETTURA (Ez 18,25-28)
Se il malvagio si converte dalla sua malvagità, egli fa vivere se stesso.


Dal libro del profeta Ezechièle

Così dice il Signore:
«Voi dite: “Non è retto il modo di agire del Signore”. Ascolta dunque, casa d’Israele: Non è retta la mia condotta o piuttosto non è retta la vostra?
Se il giusto si allontana dalla giustizia e commette il male e a causa di questo muore, egli muore appunto per il male che ha commesso.
E se il malvagio si converte dalla sua malvagità che ha commesso e compie ciò che è retto e giusto, egli fa vivere se stesso. Ha riflettuto, si è allontanato da tutte le colpe commesse: egli certo vivrà e non morirà».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 24)
Rit: Ricòrdati, Signore, della tua misericordia.

Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza;
io spero in te tutto il giorno.

Ricòrdati, Signore, della tua misericordia
e del tuo amore, che è da sempre.
I peccati della mia giovinezza
e le mie ribellioni, non li ricordare:
ricòrdati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore.

Buono e retto è il Signore,
indica ai peccatori la via giusta;
guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via.

SECONDA LETTURA (Fil 2,1-11)
Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù.


Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési

Fratelli, se c’è qualche consolazione in Cristo, se c’è qualche conforto, frutto della carità, se c’è qualche comunione di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire e con la stessa carità, rimanendo unanimi e concordi.
Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso. Ciascuno non cerchi l’interesse proprio, ma anche quello degli altri.
Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù:
egli, pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio
l’essere come Dio,
ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.
Dall’aspetto riconosciuto come uomo,
umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,
perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,
e ogni lingua proclami:
«Gesù Cristo è Signore!»,
a gloria di Dio Padre.

Parola di Dio.

Forma Breve:

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési (2, 1-5)

Fratelli, se c’è qualche consolazione in Cristo, se c’è qualche conforto, frutto della carità, se c’è qualche comunione di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire e con la stessa carità, rimanendo unanimi e concordi.
Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso. Ciascuno non cerchi l’interesse proprio, ma anche quello degli altri.
Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Gv 10,27)
Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia.

VANGELO (Mt 21,28-32)
Pentitosi andò. I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Chiediamo al Padre di guidarci nella sua verità e di istruirci, perché è lui il Dio della nostra salvezza e perché nella sua bontà e rettitudine noi speriamo, convinti che ci guiderà secondo giustizia.
Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.

1. Perché nella Chiesa ci sia consolazione in Cristo, conforto derivante dalla carità, comunanza di spirito e sentimenti di amore e di compassione. Preghiamo.
2. Perché i cristiani siano consapevoli di essere stati scelti e mandati da Dio a lavorare la vigna del mondo, portando tra gli uomini gli stessi sentimenti di Cristo. Preghiamo.
3. Per tutti coloro che si spendono a favore dei poveri, dei malati e degli emarginati, perché il Signore doni loro l’energia dello Spirito e la consolazione della sua amicizia. Preghiamo.
4. Per coloro che rifiutano Cristo, perché non smettano di cercare la verità ed il senso della vita, al fine di lasciare spazio al Signore che troverà la via per farsi riconoscere. Preghiamo.
5. Perché nella nostra comunità non ci siano vignaioli pigri, egoisti o ipocriti, ma persone amorevoli e buone, umili e zelanti. Preghiamo.

Ricordati, Padre, della tua fedeltà e della tua misericordia. Non punirci per i nostri peccati, ma esaudisci le nostre preghiere, perché possiamo essere come tu ci vuoi, seguendo la via tracciata dal tuo Figlio Gesù. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte
Accogli, Padre misericordioso, i nostri doni,
e da quest’offerta della tua Chiesa
fa’ scaturire per noi la sorgente di ogni benedizione.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
Ricorda, Signore, la promessa fatta al tuo servo:
in essa mi hai dato speranza,
nella mia miseria essa mi conforta. (Sal 119,49-50)

Oppure:
Da questo abbiamo conosciuto l’amore di Dio:
egli ha dato la sua vita per noi,
e anche noi dobbiamo dar la vita per i fratelli. (1Gv 3,16)

Oppure:
“È venuto Giovanni Battista
e i peccatori gli hanno creduto” (cf. Mt 21,32)


Preghiera dopo la comunione
Questo sacramento di vita eterna
ci rinnovi, o Padre, nell’anima e nel corpo,
perché, comunicando a questo memoriale
della passione del tuo Figlio,
diventiamo eredi con lui nella gloria.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
C’è una frase conclusiva, comune alle due parabole della XXVI e XXVII domenica, che svela il segreto intendimento del discorso complessivo di Gesù: “Perciò vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare” (Mt 21,41).
La domanda posta da Gesù è la seguente: “Chi è allora il vero destinatario della promessa, il vero credente?”. Anche la parabola dei due figli deve essere letta in questa prospettiva.
Molte volte, infatti, può verificarsi una forma di sintonia solo apparente, perché ultimamente interessata, tra la nostra volontà e quella del Padre. Siamo capaci di dirgli dei “sì” speciosi e superficiali, non maturati al sole di quella vera obbedienza interiore, che può solamente essere il frutto di una profonda conversione a Dio. Una forma di obbedienza disobbediente perché non tocca le radici del nostro cuore e non cambia la nostra esistenza.
In questa ipotesi è vero che, pur immersi in una vita ancora disordinata, coloro che hanno deciso di seguire Cristo, senza reticenze e senza cercare in ultima analisi il loro interesse, si riscatteranno e avranno la precedenza nel regno dei cieli.
La parabola ci fa capire quanto sia anche per noi reale il pericolo di partecipare, con apparente docilità, durante tutta la nostra vita, alle celebrazioni liturgiche e alle attività della Chiesa, senza mai diventare veri cristiani.

sabato 26 settembre 2020

BENVENUTI IN MATRIX

LA DISUMANIZZAZIONE MESSA IN ATTO CON IL COVID 19 ATTRAVERSO PROTOCOLLI SANITARI QUALI IL DISTANZIAMENTO SOCIALE SI STANNO RIVELANDO FUNZIONALI AL PASSAGGIO VERSO L'ERA TRANSUMANISTA. UN'ERA IN CUI LA COMPASSIONE, L'ALTRUISMO, L'AMORE,  LE FORME ARTISTICHE QUALI MUSICA, LETTERATURA, LA CULTURA IN GENERE, VERRANNO TRASCESI DALLA FREDDA LOGICA DELLE MACCHINE   


Dalle visioni distopiche di Aldous Huxley alle ricerche scientifiche, l'utero artificiale è realtà. Le prossime generazioni nasceranno per ectogenesi?



Nel 1486 il noto umanista e filosofo Giovanni Pico della Mirandola scrisse la sua celebre orazione, Discorso sulla dignità dell’uomo (Oratio de hominis dignitate), per dimostrare e celebrare la potenza dell’intelletto che mette l’essere umano al centro dell’Universo, distinguendolo così dalle altre creature.
L’uomo per Pico è il medium tra la condizione di bestia e quella di Dio: può innalzarsi al cielo o rendersi animale. Avvalendosi delle sue capacità intellettive, l’uomo può diventare artefice del proprio destino. Su ciò si basa il concetto di “dignità umana” ovvero la qualità suprema che solo l’uomo ha ricevuto da Dio: egli può coltivarla e farla crescere facendo buon uso del libero arbitrio che gli è stato assegnato, oppure degradarsi tradendo la sua stessa natura.

A distanza di cinque secoli, l’insegnamento di Pico e degli altri filosofi dell’Umanesimo sono convogliati in un sistema che porta lo stesso nome ma che ha poco in comune con il Rinascimento. L’Umanesimo promosso infatti da pensatori mondialisti come i fratelli Aldous e Julian Sorel Huxley (cofondatore e primo direttore dell’UNESCO), ha abbracciato la filosofia positiva di Comte e il neodarwinismo, dando vita a un’ideologia ibrida che unisce eugenetica, neo-malthusianesimo, socialismo e una spiccata attenzione per le scienze e il controllo sociale, arrivando a prevedere un ulteriore passo avanti nell’evoluzione umana: il Transumanesimo. Si tratta, in estrema sintesi, di un progetto dai connotati demiurgici, che, come spiega il professor Antonio Marazzi, docente di antropologia culturale all’Università di Padova, «si è affermato come una sorta di new age dai contorni ambigui, quasi una setta, che predica l’avvento di un futuro utopico in cui l’uomo potrà finalmente essere libero dalle sue catene biologiche».

Un futuro che vedrà l’alba di un uomo nuovo.

Le tappe del Transumanesimo

È stato lo stesso Julian a dichiarare in New Bottles for New Wine: Essays la sua “professione di fede” in questo nuovo “credo” scientifico:
«La specie umana può, se lo desidera, trascendere sé stessa – non solo sporadicamente, un individuo qui in un modo, un individuo là in un altro modo, ma nella sua totalità, come umanità […] “Credo nel transumanesimo”: una volta che vi siano sufficienti persone che possono seriamente affermarlo, la specie umana sarà sulla soglia di un nuovo tipo di esistenza, diverso dal nostro quanto il nostro lo è da quello dell’uomo di Pechino e realizzando così, consapevolmente, il proprio destino».

La «nuova visione del destino umano» promossa da Julian Huxley si è però “convertita” in uno scenario che neppure romanzieri quali Isaac Asimov e Philip Dick avrebbero potuto immaginare, tra scenari di ibridazione e di interfaccia virtuale. L’uomo è stato infatti scalzato dal suo ruolo di libero plasmatore del proprio destino dalle stesse macchine che con tanta dedizione sta ora costruendo. Nessuna battaglia fantascientifica all’orizzonte: semplicemente l’uomo si è fatto “plagiare” dalla pigrizia e ammaliare dalla possibilità di abbattere la natura per abbracciare tutto ciò che è artificiale. L’atteggiamento demiurgico, persino prometeico, di abbattere la natura, riscrivere i confini di ciò che è “umano” per modificare, migliorare e aumentare le proprie capacità è un atteggiamento tipicamente moderno all’insegna dell’idea visionaria di “evoluzione”.
Per questo motivo il Transumanesimo è l’ideologia di riferimento del mondialismo che attraverso tappe forzate sta traghettando l’umanità verso una vera e propria rivoluzione antropologica: creazione di spermatozoi in vitro, apprendimento tramite alimentazione del cervello (HRL Laboratories), rianimazione di soggetti clinicamente morti (società biotech Bioquark, progetto Reanima), creazione di robot umanoidi (University of Science and Technology of China), microchip dermali NFC, realtà virtuale, ecc. La pulsione dell’uomo moderno è infatti quella di migliorare le proprie potenzialità, per giungere infine a sostituirsi alla compiuta evoluzione naturale, per proseguire il proprio corso secondo autonome finalità.
Ogni aspetto della vita dell’uomo sembra che stia per essere “riscritta” in chiave tecnologica: alle maglie di questa “evoluzione” indotta non scappa nemmeno la riproduzione, passando dalla maternità surrogata all’ectogenesi (utero artificiale).

Dalla maternità surrogata all’ectogenesi

La maternità surrogata o gestazione per altri (gpa), a cui ho dedicato il saggio Utero in affitto (rEvoluzione Edizioni) rientra in questo discorso: è infatti uno dei molteplici aspetti dell’incombente presenza dell’artificiale nella nostra vita. Come spiega ancora l’antropologo Antonio Marazzi, essa «rappresenta un intervento radicale di manipolazione del normale periodo di gestazione. L’espressione generale “utero in affitto” chiarisce bene di cosa si tratta […] Non vi è da stupirsi che tale tecnica abbia sollevato forti discussioni: a molti è sembrata una violazione di un ambito che in tutte le culture è oggetto di una particolare sensibilità, bisognoso di protezione più che di manipolazione e ancora avvolto in un alone di mistero».

L’attuale orizzonte post-umano verso cui ci sta traghettando la modernità impone di oltrepassare le possibilità naturali, intese come un evidente “limite” per giungere fino all’estremo: il punto di approdo è una società in cui gli uomini conviveranno con i robot (e verranno persino scalzati da questi sul posto di lavoro!), come sempre più articoli ci ricordano. Spermatozoi in provetta e uteri artificiali sono sgusciati dalle distopie per divenire reali. Semplicemente l’uomo della strada non ne è consapevole perché i Media mainstream hanno appena iniziato a occuparsene. Siamo cittadini di una zona grigia in cui realtà e finzione si fondono, in cui i deliri prometeici stanno riscrivendo la nostra società.

Così George B. Dyson, figlio del celebre fisico Freeman Dyson e docente alla Western Washington University, sposa la causa dell’artificiale contro ogni timore che la tecnologia dei computer renda l’uomo “antiquato” o le macchine possano in futuro scontrarsi con esso. Nel suo L’evoluzione delle macchine da Darwin all’intelligenza globale, Dyson asserisce che la vita, avendo avuto origine «a partire dalle sostanze materiali e dalle forze esistenti al mondo […] potrebbe svilupparsi di nuovo dalle sostanze materiali e dalle forze che muovono le macchine». Come nota ancora Marazzi, in questo passo Dyson rispolvera lo scrittore inglese Samuel Butler, autore del racconto satirico Erewhon, testo culto dei fanta-transumanisti a cui si ispirò lo stesso Aldous Huxley per il suo capolavoro distopico Mondo Nuovo, che nel 1872 si domandava: «Perché allora noi non potremmo fare parte del sistema riproduttivo delle macchine?».


Il monito di Bill Joy, il papà di Java


Se però Dyson immagina che la teoria darwiniana si adatti anche alle macchine, arrivando quindi a sostenere la silenziosa evoluzione delle macchine, nell’aprile del 2000 su Wired, una delle riviste di punta della nuova era digitale, il papà di Java, Bill Joy, pubblicava una specie di risposta alle ricerche di Dyson.
Nell’articolo “Perché il futuro non ha bisogno di noi”, l’epilogo (cupo) di Joy è esattamente opposto a quello immaginato da Dyson. Joy teme che la digitalizzazione delle discipline scientifiche come biologia e nanotecnologie possa produrre effetti sgradevoli e persino pericolosi. L’incipit del suo articolo è emblematico:
«Dal momento che sono stato coinvolto nella creazione di nuove tecnologie, la loro dimensione etica mi ha preoccupato, ma è stato solamente nell’autunno del 1998 che sono diventato ansiosamente consapevole di quanto grandi siano i pericoli che ci si propongono nel XXI secolo».

Le macchine prenderanno il sopravvento e la specie umana rischia di scomparire nella competizione tra materia organica e inorganica. Scrive Joy:

«…Ciascuna di queste [nuove] tecnologie offre una promessa non detta […] Insieme potrebbero in maniera significativa aumentare la nostra soglia di vita e migliorare la qualità della nostra vita. Tuttavia, con ciascuna di queste tecnologie una sequenza di piccoli, individualmente sensibili passi in avanti portano a un accumulo di enorme potere e in concomitanza quindi a un grande pericolo. […] Credo non sia affatto un’esagerazione l’affermare che siamo sulla soglia per l’ulteriore perfezionamento del male, un male le quali possibilità si aprono ben al di là delle armi di distruzione di massa lasciate alle nazioni-stato, verso un sorprendente e terribile conferimento di potere di individualità estreme».

Questo potere si sta oggi concentrando anche sulla riproduzione sessuale. Il ricorso all’artificiale che riguarda la maternità surrogata può essere intesa come l’anticamera per l’ectogenesi. La scelta di ricorrere alla maternità per procura avviene inoltre anche per futili motivi: a ricorrere all’utero in affitto non sono solo coppie sterili ma anche le classiche donne “manager” che non vogliono dover portare in grembo per nove mesi il bambino e privarsi così dei ritmi frenetici del proprio lavoro. Insomma, per non rischiare la propria carriera o per non “rovinare” il proprio corpo nel caso di attrici o modelle, molte donne si rivolgono alle madri surroganti affinché queste le sostituiscano nel lato più gravoso della gravidanza (e del parto ovviamente, che ormai è divenuto un tabù nella società occidentale). Ciò è evidentemente classista e ferocemente egoista, eppure Hollywood, le serie tv e i Media ci hanno abituato negli ultimi vent’anni ad accettare come “normale” anche le derive della gestazione per altri. L’egoismo non viene solo “compreso” ma anche giustificato, persino promosso, ribaltando di fatto la realtà e inculcando nell’immaginario collettivo una nuova morale. Inoltre si è instillato nella mente delle donne che la gravidanza sia una malattia e che vada ospedalizzata, giustificando così, come vedremo, le ricerche nel campo dell’utero artificiale.


Il Mondo Nuovo di Aldous Huxley

In Mondo Nuovo, Aldous Huxley immaginava infatti che le “nuove” generazioni sarebbero state generate con sofisticate tecniche scientifiche e nate in uteri artificiali all’interno di apposite fabbriche. Il romanziere inglese nel lontano 1932 preconizzava un traguardo tecnologico che solo settant’anni dopo sarebbe stato sfiorato. La potenza del saggio distopico huxleyano è di aver anticipato con sconcertante precisione temi quali lo sviluppo delle tecnologie della riproduzione (prima ancora della scoperta del dna da parte di Watson e Crick), l’eugenetica e il controllo mentale (dall’ipnosi al metodo farmacologico) usati per forgiare e manipolare un nuovo modello di uomo.
Il mondo globale descritto da Huxley è solo in apparenza un modello perfetto: per ottenere la pace e l’apparente soddisfazione di tutti i bisogni primari, sono stati soppressi quegli elementi che contraddistinguono l’essere umano nel profondo, la famiglia, l’amore, la filosofia, il libero arbitrio, l’arte, la letteratura.
La società globale che è stata instaurata dopo una guerra devastante, è basata sui principi della riproduzione in serie elaborati da Henry Ford nelle sue industrie. Gli uomini − divisi in caste − sono omologati e addirittura creati in serie come se fossero oggetti, “merce”: la riproduzione umana avviene ormai soltanto per via extrauterina. Gli embrioni vengono prodotti e fatti sviluppare in apposite fabbriche secondo quote prestabilite e pianificate dai coordinatori mondiali in modo da contenere il numero di abitanti. Si è passati così dall’uomo mercificato all’uomo merce, fabbricato grazie alle tecniche biotecnologiche.
Come nella Repubblica di Platone, non esistono più vincoli familiari di alcun tipo («ognuno appartiene a tutti») e i bambini vengono sottratti alle rispettive madri per essere allevati dall’intera comunità. Nel Mondo Nuovo i bambini, ormai generati in provetta, vengono educati dallo Stato, essendo ormai venuta a mancare l’idea di famiglia.
Il condizionamento psicofisico avviene fin dal concepimento attraverso l’eugenetica e nei primi anni di vita attraverso l’ipnagogia, una forma di condizionamento psichico che utilizza l’ipnosi per controllare e indirizzare le menti dei bambini. L’educazione è stata così sostituita dal “condizionamento”.
Per impedire nascite naturali, e quindi non controllate, vengono usate apposite pratiche di contraccezione, insegnate ai giovani nelle scuole. Per impedire il “bisogno” di crearsi una famiglia, gli individui vengono educati fin dall’infanzia ad avere rapporti sessuali liberi scevri da sentimento affettivo: la monogamia è infatti vietata e il sesso è svincolato dall’amore. Le attività dilettevoli più elementari sono incessanti e la promiscuità sessuale, in particolare, è vista quasi come un dovere sociale a tutte le età: dai “giochi sessuali” dei preadolescenti al continuo scambio di partner fra adulti (un rapporto affettivo stabile, infatti, dopo l’abolizione della famiglia, sarebbe visto addirittura come un elemento socialmente pericoloso per il sistema).

Le ricerche sull’utero artificiale

Dall’incubo huxleyano alla realtà, però, il passo è breve. Se a volte i libri profetizzano eventi destinati ad accadere in futuro, dall’altro sembra che certi eventi siano sgusciati dalle pagine di un romanzo per la loro assurdità. Negli ultimi anni il cinema ci ha lentamente abituato a “vedere” un mondo in cui la popolazione si riproduce per via extrauterina: dal film The Island a Matrix. Queste pellicole non hanno però evitato di denunciare le derive del Transumanesimo, mostrando le diseguaglianze di una società divisa tra cloni e cittadini o semplicemente suddivisa in caste, o ancora dove gli esseri umani sono sfruttati come “cibo” energetico per le macchine.
Nel 2002, a settant’anni esatti dalla pubblicazione di Mondo Nuovo, un gruppo di ricercatori al Centro di Medicina Riproduttiva della Cornell University, sotto la direzione della dottoressa Hung-ching Liu, ha realizzato il primo utero umano artificiale, riuscendo così a far crescere un embrione al suo interno per sette giorni. L’equipe ha costruito l’utero artificiale «servendosi prima di una specie di stampo fatto con tessuti al collagene, al cui interno sono state applicate delle cellule prelevate dall’endometrio di una donna, che hanno sostituito a poco a poco i tessuti artificiali, ricostruendo un ambiente simile a quello dell’utero naturale (l’endometrio è la mucosa che ne riveste le pareti interne). L’organo artificiale è stato poi “arricchito” con ormoni e sostanze nutrienti, e infine vi è stata inserita una blastula, cioè un embrione nelle primissime fasi di sviluppo, prelevata tra quelli soprannumerari di interventi di fecondazione artificiale. La blastula ha aderito alle pareti dell’utero artificiale e si è impiantata, proseguendo nello sviluppo fino a che i ricercatori non hanno interrotto il test».

In Giappone il dottor Yoshinori Kuwabara della Juntendo University lavora invece da anni alla realizzazione di un utero artificiale per ottenere l’incubazione fetale extrauterina. Un modo per allevare feti senza neppure più il supporto dell’utero femminile: nel suo embrio-incubatore, riesce a preservare lo sviluppo di un cucciolo di capra per tre settimane. Si dice che questa tecnologia potrebbe essere disponibile per gli umani nell’imminente futuro…

DAVID ICKE – 06/04/2020 (ROSE-ICKE II) INTERVISTA INTEGRALE CON SOTTOTITOLI IN ITALIANO

ESCLUSIVA


“Questa isteria da coronavirus dà loro una scusa per fare quello che stanno facendo, e le conseguenze di quello che stanno facendo sono lo smantellamento del sistema economico mondiale“. – David Icke

Mercoledì, David Icke è apparso come ospite su London Real per discutere la sua prospettiva sul coronavirus e sul blocco globale in corso. La maggiore implicazione, dice, è che mentre le persone sono in uno stato di paura, stanno permettendo passivamente di aumentare i controlli autoritari sulle loro vite, e che questa nuova presa di potere non verrà srotolata quando la crisi finirà.

I tipi di totalitarismo governativo che vengono spinti in mezzo all’epidemia di coronavirus includono l’incoraggiamento ad andare senza contanti, le vaccinazioni obbligatorie e, soprattutto, i vasti controlli economici che non abbiamo mai visto prima di questo evento.
“Il modo in cui l’intero sistema economico viene chiuso è un suicidio. Cosa succede quando raggiunge un punto in cui, allo stato attuale, non può sopravvivere? . David Icke.

Nella maggior parte degli Stati Uniti, i governi locali hanno chiuso ristoranti, bar, parrucchieri e caffetterie contro gli interessi degli imprenditori come mezzo per fermare la diffusione del coronavirus. Di conseguenza, milioni di persone hanno già perso il lavoro e non sono sicure di poter pagare l’affitto. I governi sostengono che senza misure estreme, molti altri moriranno e i letti degli ospedali si riempiranno presto.
“Bisogna mantenere la reazione in proporzione al problema“, dice David. “quindi forse c’è bisogno di fare di più in alcune parti d’Italia e di meno in altre“.

David ha sostenuto per anni che l’élite finanziaria sta cercando di creare quella che lui definisce la “società Hunger Games”, dove la maggior parte delle persone vive in povertà, mentre alcuni ai vertici godono di una vasta ricchezza e sono protetti da uno stato di polizia che impone controlli rigorosi sulla maggior parte delle persone.

“Questa società è stata progettata per non avere piccole imprese, nessuna media impresa a livello globale, solo gigantesche corporazioni che controllano e producono tutto… Quello che questa isteria da coronavirus sta creando è proprio ciò che l’elite finanziaria mondiale mondiale vuole, è una situazione che si sta sviluppando in tutto il mondo che sta distruggendo le piccole imprese, le imprese familiari, e anche le medie imprese“. ~David Icke

È difficile non essere d’accordo sul fatto che il maggiore impatto del virus sarà economico, e che il coronavirus rappresenta una manna dal cielo per l’elite finanziaria globalista per raggiungere i propri obiettivi sopra citati.

TUCKER CARLSON DENUNCIA LA CENSURA DI FACEBOOK SUL VIROLOGO CINESE LI MENG YAN: “CI STA FACENDO TORNARE ALL’UNIONE SOVIETICA”



Facebook e altri giganti della tecnologia si sono impegnati in un modello preoccupante di censura che circondano le principali questioni sul dibattito del coronavirus , ha affermato il conduttore di Fox News Tucker Carlson durante il suo monologo di mercoledì sera.

I commenti di Carlson sono arrivati ​​dopo che Facebook ha schiaffeggiato con un’etichetta di avvertimento il video della sua intervista di martedì con il virologo cinese Dr. Li-Meng Yan, che ha affermato di avere prove che dimostrano che la Cina ha rilasciato “intenzionalmente” COVID-19 alla popolazione generale.

VIDEO INCRIMINATO


“A poche ore dalla sua intervista di ieri sera”, ha detto Carlson, “un video del segmento ha raggiunto 1,3 milioni di persone su Facebook”.

“E perché non dovrebbe? La pandemia di coronavirus ha toccato la vita di ogni americano. E giustamente, le persone vogliono sapere da dove proviene. Ma Facebook ancora non vuole che tu lo sappia.

Quindi Facebook ha soppresso il video, presumibilmente per conto del governo cinese. I dirigenti di Facebook hanno reso più difficile per gli utenti guardare il nostro segmento. Coloro che hanno scoperto il video hanno dovuto ignorare che l’intervista “ripete le informazioni su COVID-19 che i verificatori indipendenti affermano essere false”, ha aggiunto.

“Anche su Instagram, di cui Facebook è proprietaria, ha fatto la stessa cosa. Twitter ha sospeso completamente l’account del dottor Yan. Non ha spiegato perché. .. “


“Né le aziende tecnologiche hanno spiegato come avrebbero saputo di più sulla trasmissione della malattia di un medico virologo, dottoressa come il dottor Li-Meng Yan. Invece, Facebook e Instagram si sono collegati a tre cosiddetti fact check che presumibilmente hanno dimostrato che Yan mentiva.

“Ma se hai cliccato sui link forniti, hai notato qualcosa di strano. I fact check sono stati tutti pubblicati mesi fa, molti mesi – a gennaio, febbraio e marzo, e non avevano assolutamente nulla a che fare con ciò che il dottor Li-Meng Yan ha detto nel nostro programma … Uno dei fact check attacca un’affermazione completamente non correlata , il virus è stato brevettato e che un vaccino è stato preparato e pronto per l’uso.

Ora il video potete trovarlo qui. La dottoressa Yan è intervistata nientepopodimeno che dalla giornalista Maria Luisa Rossi Hawkins inviata del TG5




ESCLUSIVO: BILL GATES CHIESE A TRUMP DI NON CREARE UNA COMMISSIONE SULLA SICUREZZA DEI VACCINI (SOTTOTITOLI)

 

QUESTA E' UNA PROVA SCHIACCIANTE PER INCRIMINARE BILL GATES DI GENOCIDIO E STRAGE FINO ALLA FINE DEI SUOI GIORNI E OLTRE!!



LITURGIA DEL GIORNO


Sabato della XXV settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)


Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
“Io sono la salvezza del popolo”,
dice il Signore,
“in qualunque prova mi invocheranno, li esaudirò
e sarò il loro Signore per sempre”.

Colletta
O Dio, che nell’amore verso di te e verso il prossimo
hai posto il fondamento di tutta la legge,
fa’ che osservando i tuoi comandamenti
meritiamo di entrare nella vita eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Qo 11,9-12,8)
Ricòrdati del tuo creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che ritorni la polvere alla terra e il soffio vitale torni a Dio.


Dal libro del Qoèlet

Godi, o giovane, nella tua giovinezza,
e si rallegri il tuo cuore nei giorni della tua gioventù.
Segui pure le vie del tuo cuore
e i desideri dei tuoi occhi.
Sappi però che su tutto questo
Dio ti convocherà in giudizio.
Caccia la malinconia dal tuo cuore,
allontana dal tuo corpo il dolore,
perché la giovinezza e i capelli neri sono un soffio.
Ricòrdati del tuo creatore
nei giorni della tua giovinezza,
prima che vengano i giorni tristi
e giungano gli anni di cui dovrai dire:
«Non ci provo alcun gusto»;
prima che si oscurino il sole,
la luce, la luna e le stelle
e tornino ancora le nubi dopo la pioggia;
quando tremeranno i custodi della casa
e si curveranno i gagliardi
e cesseranno di lavorare le donne che macinano,
perché rimaste poche,
e si offuscheranno quelle che guardano dalle finestre
e si chiuderanno i battenti sulla strada;
quando si abbasserà il rumore della mola
e si attenuerà il cinguettio degli uccelli
e si affievoliranno tutti i toni del canto;
quando si avrà paura delle alture
e terrore si proverà nel cammino;
quando fiorirà il mandorlo
e la locusta si trascinerà a stento
e il cappero non avrà più effetto,
poiché l’uomo se ne va nella dimora eterna
e i piagnoni si aggirano per la strada;
prima che si spezzi il filo d’argento
e la lucerna d’oro s’infranga
e si rompa l’anfora alla fonte
e la carrucola cada nel pozzo,
e ritorni la polvere alla terra, com’era prima,
e il soffio vitale torni a Dio, che lo ha dato.
Vanità delle vanità, dice Qoèlet,
tutto è vanità.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 89)
Rit: Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.

Tu fai ritornare l’uomo in polvere,
quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo».
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte.

Tu li sommergi:
sono come un sogno al mattino,
come l’erba che germoglia;
al mattino fiorisce e germoglia,
alla sera è falciata e secca.

Insegnaci a contare i nostri giorni
e acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi!

Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:
rendi salda per noi l’opera delle nostre mani,
l’opera delle nostre mani rendi salda.

Canto al Vangelo (2Tm 1,10)
Alleluia, alleluia.
Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte
e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.
Alleluia.

VANGELO (Lc 9,43-45)
Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato. Avevano timore di interrogarlo su questo argomento.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel giorno, mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, Gesù disse ai suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini».
Essi però non capivano queste parole: restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Dio ama ogni vita e conosce ciascuno per nome. Confortati da questa certezza, invochiamolo con fiducia, dicendo:
Dio, amico degli uomini, ascoltaci.

- Benedici la tua Chiesa perché, umile e obbediente, diventi uno spazio sempre più ampio di fraternità e di salvezza. Ti preghiamo:
- Aiuta chi si dedica a restaurare il tessuto della vita civile, perché la società sia risanata dalle ferite dell'ingiustizia e della violenza. Ti preghiamo:
- Guida i nostri figli, perché sappiano radicare stabilmente in Cristo i progetti e le gioie della giovinezza. Ti preghiamo:
- Soccorri chi, stretto dalle angustie della vita, sente spegnere in sé energia ed entusiasmo, perché incontri amici e testimoni di speranza. Ti preghiamo:
- Illumina noi che spesso non capiamo il senso della croce, perché ci lasciamo docilmente associare alla missione di Cristo, servo sofferente. Ti preghiamo:
- Per i nostri ragazzi, impegnati a vivere un nuovo anno scolastico. Ti preghiamo:
- Perché, per fede, crediamo anche ciò che non comprendiamo. Ti preghiamo:

O Dio, che in Cristo Gesù ci hai amati con vero amore e attraverso il suo sacrificio hai donato a tutti gli uomini la vita eterna, fà che comprendiamo il valore di ogni vita, e che conserviamo la capacità di meravigliarci sempre di fronte ai prodigi della tua misericordia. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, o Padre, l’offerta del tuo popolo
e donaci in questo sacramento di salvezza
i beni nei quali crediamo e speriamo con amore di figli.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
Hai dato, Signore, i tuoi precetti,
perché siano osservati fedelmente.
Siano diritte le mie vie nell’osservanza
dei tuoi comandamenti. (Sal 119,4-5)

Oppure:
“Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore,
e le mie pecore conoscono me”, dice il Signore. (Gv 10,14)


Preghiera dopo la comunione
Guida e sostieni, Signore, con il tuo continuo aiuto
il popolo che hai nutrito con i tuoi sacramenti,
perché la redenzione operata da questi misteri
trasformi tutta la nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Le due letture odierne ci richiamano i due aspetti del mistero di Cristo, che la Chiesa celebra nella Messa e al quale tutti partecipiamo. Nel Vangelo troviamo l'aspetto della sofferenza: "Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato in mano degli uomini". E un aspetto difficile da accettare, perché è contrario ai sogni umani, nei quali la gloria è senza pena, mentre Dio glorifica attraverso la prova che trasforma l'uomo per portarlo all'unione con lui. Anche noi spesso siamo distanti, appunto come i discepoli, dai pensieri di Gesù; è una distanza fatta di autosufficienza, di tradizioni ben radicate, di convinzioni incrollabili. E accade anche a noi: "essi non comprendevano". Non è questione ovviamente di non comprendere le parole. Il problema è che non comprendiamo la sostanza stessa della missione di Gesù, il suo Vangelo: ossia che la salvezza viene dalla sua morte per la redenzione di tutti. Ma come si può accettare un Messia sconfitto? È scandalo per i giudei e follia per i pagani. Eppure è dalla croce che nasce la salvezza. I discepoli sono anche rattristati per non aver compreso.

venerdì 25 settembre 2020

LITURGIA DEL GIORNO


Venerdì della XXV settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)


Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
“Io sono la salvezza del popolo”,
dice il Signore,
“in qualunque prova mi invocheranno, li esaudirò
e sarò il loro Signore per sempre”.

Colletta
O Dio, che nell’amore verso di te e verso il prossimo
hai posto il fondamento di tutta la legge,
fa’ che osservando i tuoi comandamenti
meritiamo di entrare nella vita eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Qo 3,1-11)
Ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo.


Dal libro del Qoèlet

Tutto ha il suo momento, e ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo.
C’è un tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e un tempo per sradicare quel che si è piantato.
Un tempo per uccidere e un tempo per curare,
un tempo per demolire e un tempo per costruire.
Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
un tempo per fare lutto e un tempo per danzare.
Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
Un tempo per cercare e un tempo per perdere,
un tempo per conservare e un tempo per buttar via.
Un tempo per strappare e un tempo per cucire,
un tempo per tacere e un tempo per parlare.
Un tempo per amare e un tempo per odiare,
un tempo per la guerra e un tempo per la pace.
Che guadagno ha chi si dà da fare con fatica?
Ho considerato l’occupazione che Dio ha dato agli uomini perché vi si affatichino. Egli ha fatto bella ogni cosa a suo tempo; inoltre ha posto nel loro cuore la durata dei tempi, senza però che gli uomini possano trovare la ragione di ciò che Dio compie dal principio alla fine.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 143)
Rit: Benedetto il Signore, mia roccia.

Benedetto il Signore, mia roccia,
mio alleato e mia fortezza,
mio rifugio e mio liberatore,
mio scudo in cui confido.

Signore, che cos’è l’uomo perché tu l’abbia a cuore?
Il figlio dell’uomo, perché te ne dia pensiero?
L’uomo è come un soffio,
i suoi giorni come ombra che passa.

Canto al Vangelo (Mt 10,45)
Alleluia, alleluia.
Il Figlio dell’uomo è venuto per servire
e dare la propria vita in riscatto per molti.
Alleluia.

VANGELO (Lc 9,18-22)
Tu sei il Cristo di Dio. Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto.


+ Dal Vangelo secondo Luca

Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».
Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».
Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Dio Padre, Signore del tempo, conduce le stagioni e il fluire degli anni e guida con sapienza la nostra vita. A lui ci rivolgiamo, colmi di gratitudine e speranza, confidando nella mediazione del suo Figlio Gesù, dicendo:
Dio di Gesù Cristo, ascoltaci.

Per la Chiesa di Dio, perché sia sempre laboriosa e fedele sulle orme del Cristo morto e risorto. Preghiamo:
Per gli uomini e le donne del nostro tempo, perché con l'impegno quotidiano, sappiano condurre la storia verso un'era di pace internazionale. Preghiamo:
Per coloro che, nel mondo del lavoro o tra le mura domestiche, sono pressati da fatiche fisiche o tensioni spirituali, perché trovino ristoro nella certezza che Dio non abbandona. Preghiamo:
Per chi nasce e per chi muore oggi nella nostra comunità, perché nell'entrare o nell'uscire dall'esistenza sia assistito dalla madre Chiesa e dallo Spirito Santo. Preghiamo:
Per noi fedeli qui riuniti, perché sappiamo rispondere con fede umile e pronta alla domanda che Cristo rivolge a ciascuno in questa eucaristia. Preghiamo:
Per i gruppi di preghiera della parrocchia.
Per chi non riesce a capire la croce di Cristo.

O Dio, che con sollecitudine paterna ti prendi cura di ogni vivente, posa il tuo sguardo su tutto ciò che è in crescita e, nella tua provvidenza, portalo a compimento. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, o Padre, l’offerta del tuo popolo
e donaci in questo sacramento di salvezza
i beni nei quali crediamo e speriamo con amore di figli.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
Hai dato, Signore, i tuoi precetti,
perché siano osservati fedelmente.
Siano diritte le mie vie nell’osservanza
dei tuoi comandamenti. (Sal 119,4-5)

Oppure:
“Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore,
e le mie pecore conoscono me”, dice il Signore. (Gv 10,14)


Preghiera dopo la comunione
Guida e sostieni, Signore, con il tuo continuo aiuto
il popolo che hai nutrito con i tuoi sacramenti,
perché la redenzione operata da questi misteri
trasformi tutta la nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
I pareri della massa sulla vera identità di Gesù sono molto diversi. Alcuni lo considerano Giovanni Battista risorto, altri Elia o uno degli antichi profeti. Dopo avere ascoltato questi pareri, Cristo si rivolge direttamente agli apostoli: “Ma voi chi dite che io sia?”. La risposta di Pietro è pronta e sicura: “Il Cristo di Dio”.
Possiamo supporre che la condizione stessa di Pietro gli offriva molte possibilità di rispondere subito e senza alcuna esitazione. Noi, come tutti i nostri contemporanei, non abbiamo sempre un atteggiamento così sicuro, una convinzione così assoluta. I dubbi ci avvolgono. Inoltre, bisogna dirlo, nella maggior parte dei casi i nostri contemporanei non hanno convinzione alcuna in proposito. Si perdono nella folla degli “ismi” di moda. Eppure la questione di chi sia Cristo
viene posta continuamente e ha ancora tutta la sua importanza.
Il nostro mondo non è certo pronto a dare una risposta chiara ed esauriente. E questa incapacità si fa via via più grande. Perché?
L’insegnamento filosofico delle nostre scuole ne è la causa nella maggior parte dei casi. Un tale insegnamento ci fornisce infatti strumenti atti alla ricerca, che si rivelano però inefficaci se applicati a questa questione. Esso ci insegna a porci infinite domande, al punto che finisce per porre tutto in dubbio, compresi i valori più antichi che pure sembravano immutabili. Si arriva al punto di porci talmente tante domande, che ci si dimentica della ragione che le aveva generate e del fine stesso della nostra indagine.
L’insegnamento dei maestri d’oggi sLa Liturgia di Venerdi 25 Settembre 2020

Venerdì della XXV settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)


Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
“Io sono la salvezza del popolo”,
dice il Signore,
“in qualunque prova mi invocheranno, li esaudirò
e sarò il loro Signore per sempre”.

Colletta
O Dio, che nell’amore verso di te e verso il prossimo
hai posto il fondamento di tutta la legge,
fa’ che osservando i tuoi comandamenti
meritiamo di entrare nella vita eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Qo 3,1-11)
Ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo.


Dal libro del Qoèlet

Tutto ha il suo momento, e ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo.
C’è un tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e un tempo per sradicare quel che si è piantato.
Un tempo per uccidere e un tempo per curare,
un tempo per demolire e un tempo per costruire.
Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
un tempo per fare lutto e un tempo per danzare.
Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
Un tempo per cercare e un tempo per perdere,
un tempo per conservare e un tempo per buttar via.
Un tempo per strappare e un tempo per cucire,
un tempo per tacere e un tempo per parlare.
Un tempo per amare e un tempo per odiare,
un tempo per la guerra e un tempo per la pace.
Che guadagno ha chi si dà da fare con fatica?
Ho considerato l’occupazione che Dio ha dato agli uomini perché vi si affatichino. Egli ha fatto bella ogni cosa a suo tempo; inoltre ha posto nel loro cuore la durata dei tempi, senza però che gli uomini possano trovare la ragione di ciò che Dio compie dal principio alla fine.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 143)
Rit: Benedetto il Signore, mia roccia.

Benedetto il Signore, mia roccia,
mio alleato e mia fortezza,
mio rifugio e mio liberatore,
mio scudo in cui confido.

Signore, che cos’è l’uomo perché tu l’abbia a cuore?
Il figlio dell’uomo, perché te ne dia pensiero?
L’uomo è come un soffio,
i suoi giorni come ombra che passa.

Canto al Vangelo (Mt 10,45)
Alleluia, alleluia.
Il Figlio dell’uomo è venuto per servire
e dare la propria vita in riscatto per molti.
Alleluia.

VANGELO (Lc 9,18-22)
Tu sei il Cristo di Dio. Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto.


+ Dal Vangelo secondo Luca

Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».
Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».
Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Dio Padre, Signore del tempo, conduce le stagioni e il fluire degli anni e guida con sapienza la nostra vita. A lui ci rivolgiamo, colmi di gratitudine e speranza, confidando nella mediazione del suo Figlio Gesù, dicendo:
Dio di Gesù Cristo, ascoltaci.

Per la Chiesa di Dio, perché sia sempre laboriosa e fedele sulle orme del Cristo morto e risorto. Preghiamo:
Per gli uomini e le donne del nostro tempo, perché con l'impegno quotidiano, sappiano condurre la storia verso un'era di pace internazionale. Preghiamo:
Per coloro che, nel mondo del lavoro o tra le mura domestiche, sono pressati da fatiche fisiche o tensioni spirituali, perché trovino ristoro nella certezza che Dio non abbandona. Preghiamo:
Per chi nasce e per chi muore oggi nella nostra comunità, perché nell'entrare o nell'uscire dall'esistenza sia assistito dalla madre Chiesa e dallo Spirito Santo. Preghiamo:
Per noi fedeli qui riuniti, perché sappiamo rispondere con fede umile e pronta alla domanda che Cristo rivolge a ciascuno in questa eucaristia. Preghiamo:
Per i gruppi di preghiera della parrocchia.
Per chi non riesce a capire la croce di Cristo.

O Dio, che con sollecitudine paterna ti prendi cura di ogni vivente, posa il tuo sguardo su tutto ciò che è in crescita e, nella tua provvidenza, portalo a compimento. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, o Padre, l’offerta del tuo popolo
e donaci in questo sacramento di salvezza
i beni nei quali crediamo e speriamo con amore di figli.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
Hai dato, Signore, i tuoi precetti,
perché siano osservati fedelmente.
Siano diritte le mie vie nell’osservanza
dei tuoi comandamenti. (Sal 119,4-5)

Oppure:
“Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore,
e le mie pecore conoscono me”, dice il Signore. (Gv 10,14)


Preghiera dopo la comunione
Guida e sostieni, Signore, con il tuo continuo aiuto
il popolo che hai nutrito con i tuoi sacramenti,
perché la redenzione operata da questi misteri
trasformi tutta la nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
I pareri della massa sulla vera identità di Gesù sono molto diversi. Alcuni lo considerano Giovanni Battista risorto, altri Elia o uno degli antichi profeti. Dopo avere ascoltato questi pareri, Cristo si rivolge direttamente agli apostoli: “Ma voi chi dite che io sia?”. La risposta di Pietro è pronta e sicura: “Il Cristo di Dio”.
Possiamo supporre che la condizione stessa di Pietro gli offriva molte possibilità di rispondere subito e senza alcuna esitazione. Noi, come tutti i nostri contemporanei, non abbiamo sempre un atteggiamento così sicuro, una convinzione così assoluta. I dubbi ci avvolgono. Inoltre, bisogna dirlo, nella maggior parte dei casi i nostri contemporanei non hanno convinzione alcuna in proposito. Si perdono nella folla degli “ismi” di moda. Eppure la questione di chi sia Cristo
viene posta continuamente e ha ancora tutta la sua importanza.
Il nostro mondo non è certo pronto a dare una risposta chiara ed esauriente. E questa incapacità si fa via via più grande. Perché?
L’insegnamento filosofico delle nostre scuole ne è la causa nella maggior parte dei casi. Un tale insegnamento ci fornisce infatti strumenti atti alla ricerca, che si rivelano però inefficaci se applicati a questa questione. Esso ci insegna a porci infinite domande, al punto che finisce per porre tutto in dubbio, compresi i valori più antichi che pure sembravano immutabili. Si arriva al punto di porci talmente tante domande, che ci si dimentica della ragione che le aveva generate e del fine stesso della nostra indagine.
L’insegnamento dei maestri d’oggi semina il dubbio nei nostri cuori al punto che ne dimentichiamo la verità. Limitando il nostro sguardo alla terra e ai suoi confini, trascuriamo il soprannaturale, giungendo anzi a negarlo. Disumanizziamo e, peggio, despiritualizziamo la vita umana. L’uomo d’oggi ha la sensazione di essere condannato a non poter soddisfare il suo desiderio di verità.


Bisogna tornare alla fonte, interrogare di nuovo il Vangelo e la tradizione della Chiesa che contengono il “deposito” della fede. Le domande e i dubbi non devono farci paura. Dobbiamo saper cercare la verità dove essa è stata rivelata. Non corriamo dietro ai falsi profeti e ai dottori della legge che si sono autoproclamati tali: solo le parole di Vita possono fornirci le risposte giuste. Ritorniamo a Gesù Cristo e al suo Vangelo.emina il dubbio nei nostri cuori al punto che ne dimentichiamo la verità. Limitando il nostro sguardo alla terra e ai suoi confini, trascuriamo il soprannaturale, giungendo anzi a negarlo. Disumanizziamo e, peggio, despiritualizziamo la vita umana. L’uomo d’oggi ha la sensazione di essere condannato a non poter soddisfare il suo desiderio di verità.
Bisogna tornare alla fonte, interrogare di nuovo il Vangelo e la tradizione della Chiesa che contengono il “deposito” della fede. Le domande e i dubbi non devono farci paura. Dobbiamo saper cercare la verità dove essa è stata rivelata. Non corriamo dietro ai falsi profeti e ai dottori della legge che si sono autoproclamati tali: solo le parole di Vita possono fornirci le risposte giuste. Ritorniamo a Gesù Cristo e al suo Vangelo.