lunedì 9 marzo 2020

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Lunedi 9 Marzo 2020
Lunedì della II settimana di Quaresima

Risultato immagini per «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Viola

Antifona d'ingresso
Salvami, o Signore, e abbi misericordia.
Il mio piede è sul retto sentiero;
nelle assemblee benedirò il Signore. (Sal 26,11-12)

Colletta
O Dio,
che hai ordinato la penitenza del corpo
come medicina dell’anima,
fa’ che ci asteniamo da ogni peccato
per avere la forza di osservare
i comandamenti del tuo amore.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Dn 9,4-10)
Abbiamo peccato e abbiamo operato da malvagi.


Dal libro del profeta Daniele

Signore Dio, grande e tremendo, che sei fedele all’alleanza e benevolo verso coloro che ti amano e osservano i tuoi comandamenti, abbiamo peccato e abbiamo operato da malvagi e da empi, siamo stati ribelli, ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi! Non abbiamo obbedito ai tuoi servi, i profeti, i quali nel tuo nome hanno parlato ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri e a tutto il popolo del paese.
A te conviene la giustizia, o Signore, a noi la vergogna sul volto, come avviene ancora oggi per gli uomini di Giuda, per gli abitanti di Gerusalemme e per tutto Israele, vicini e lontani, in tutti i paesi dove tu li hai dispersi per i delitti che hanno commesso contro di te.
Signore, la vergogna sul volto a noi, ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri, perché abbiamo peccato contro di te; al Signore, nostro Dio, la misericordia e il perdono, perché ci siamo ribellati contro di lui, non abbiamo ascoltato la voce del Signore, nostro Dio, né seguito quelle leggi che egli ci aveva dato per mezzo dei suoi servi, i profeti.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 78)
Rit: Signore, non trattarci secondo i nostri peccati.

Non imputare a noi le colpe dei nostri antenati:
presto ci venga incontro la tua misericordia,
perché siamo così poveri!

Aiutaci, o Dio, nostra salvezza,
per la gloria del tuo nome;
liberaci e perdona i nostri peccati
a motivo del tuo nome.

Giunga fino a te il gemito dei prigionieri;
con la grandezza del tuo braccio
salva i condannati a morte.

E noi, tuo popolo e gregge del tuo pascolo,
ti renderemo grazie per sempre;
di generazione in generazione narreremo la tua lode.

Canto al Vangelo (Gv 6,63.68)
Lode e onore a te, Signore Gesù.
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita;
tu hai parole di vita eterna.
Lode e onore a te, Signore Gesù.


VANGELO (Lc 6,36-38)
Perdonate e sarete perdonati.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati.
Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Il Signore che nella santa Quaresima chiama a conversione il suo popolo, perchè riconosca e confessi le colpe, ora guarda a noi con particolare sollecitudine ascoltando la nostra supplica:
Perdona, Signore, le nostre colpe.

Per la Chiesa che parla alle coscienze degli uomini, perchè il suo messaggio sia accolto con favore e contribuisca al discernimento della verità. Preghiamo:
Per l'uomo che è tentato di costruirsi una morale personale, perchè con umiltà si metta in ascolto e in dialogo con Dio e con gli altri. Preghiamo:
Per quanti, specialmente fra i giovani, hanno perso il senso del peccato, perchè riconoscano l'opportunità di lasciarsi nuovamente evangelizzare. Preghiamo:
Per i bambini della prima confessione, perchè nell'incontro sacramentale con il sacerdote sperimentino la gioia dell'incontro con Dio Padre. Preghiamo:
Per noi che abbiamo iniziato questa eucaristia confessando i nostri peccati, perchè, liberati da ogni male, perseveriamo nella grazia divina sicuri da ogni turbamento. Preghiamo:
Per i fedeli che ritornano al sacramento della riconciliazione dopo molti anni.
Per il sacerdote che accoglie, ascolta, riconcilia, esorta il peccatore convertito.

O Dio, che non misuri il tuo perdono secondo le nostre categorie, aiutaci a non giudicare e condannare, ma a praticare la misericordia e il perdono. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli con bontà, Signore, le nostre preghiere;
tu che ci dai il privilegio di servirti nei santi misteri
liberaci dalle seduzioni del peccato.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DI QUARESIMA II
La penitenza dello spirito

È veramente giusto renderti grazie,
è bello cantare la tua gloria,
Padre Santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Tu hai stabilito per i tuoi figli
un tempo di rinnovamento spirituale,
perché si convertano a te con tutto il cuore,
e liberi dai fermenti del peccato
vivano le vicende di questo mondo,
sempre orientati verso i beni eterni.
Per questo dono della tua benevolenza,
uniti agli angeli e ai santi,
con voce unanime
cantiamo l’inno della tua lode: Santo...


Antifona di comunione
“Siate misericordiosi,
come è misericordioso il Padre vostro”,
dice il Signore. (Lc 6,36)


Preghiera dopo la comunione
Ci purifichi da ogni colpa, Signore,
questa comunione al tuo sacramento
e ci renda partecipi della gioia eterna.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Gesù ci chiama di nuovo ad imitare il Padre celeste con l’essere misericordiosi. Questa insistenza è dolcissima, poiché noi tutti abbiamo esperienza della nostra miseria e attraverso questa esperienza possiamo capire cosa sia la misericordia. Ma è anche rigorosissima, poiché Gesù ci avverte che vi è una esatta proporzione tra la misericordia che esercitiamo nei confronti dei nostri fratelli e quella che riceveremo dal Padre. Una frase sconvolgente, a pensarci bene! Dio ci ama al punto di mettere nelle nostre mani la “misura” stessa di cui egli si serve per elargire il suo amore. Ma egli vuole che noi ce ne serviamo come lui, per dare senza misura.
Gesù ci indica quattro modi assai pratici di esercitare la misericordia. Primo: non giudicare. Durante questa Quaresima prendiamo la decisione di non giudicare mai. Cerchiamo di fare un digiuno di quei giudizi spontanei che diamo così spesso, in parole o in pensieri. Anche se siamo responsabili di qualcuno, non dobbiamo mai giudicare le sue intenzioni; non sappiamo quali siano i suoi sentimenti profondi, e il segreto del suo cuore non appartiene che a Dio.
Condannare è ancor peggio: è dare un giudizio definitivo. Evitiamo la più piccola condanna, nelle nostre parole e nei nostri gesti. Al contrario, sforziamoci sempre di assolvere, di scusare, di rimettere a ciascuno il suo debito; cerchiamo di perdonare sempre e riceveremo anche il perdono del Padre. È così che verrà il regno di Dio “come in cielo così in terra”.

sabato 7 marzo 2020

Gesù tornerà mai sulla Terra?

L'UNIONE FINALE DELLE NAZIONI EUROPEE SARA' L'INSTAURAZIONE DEGLI STATI UNITI D'EUROPA CHE CONSEGNERANNO LO SCETTRO DEL COMANDO ALL'ANTICRISTO....

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L’unione finale delle nazioni europee

In Daniele 2 e 7 leggiamo delle profezie che parlano di quattro grandi imperi di origine non ebraica che ascenderanno al potere nel periodo compreso tra il tempo di Daniele e la futura fondazione del Regno di Dio (Daniele 2:44). Daniele stesso visse al tempo del primo di questi grandi imperi (Daniele 7:4), come esule nell’antica Babilonia.

Dopo la caduta di Babilonia nel 539 a.C., la Persia diventò la potenza più forte, per essere poi seguita dalla Grecia (versetti 5-6). Dopo la Grecia fu la volta dell’Impero Romano, «spaventevole, terribile e straordinariamente forte.» Questo impero dalle «dieci corna» resisterà fino alla fondazione del Regno di Dio quando Cristo farà il Suo ritorno (versetti 7-9).

Come abbiamo visto nella sezione precedente, le corna rappresentano dei capi o dei governi. Qui le 10 corna simboleggiano 10 tentativi di rifondare l’impero romano e di portarlo ai fasti dei tempi antichi. Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente nell’anno 476 ci si è mossi più volte in tale direzione, ma il tentativo finale verrà compiuto poco prima del ritorno di Gesù Cristo.

Apocalisse 17 ci fornisce ulteriori dettagli. Qui leggiamo di un tentativo finale di riportare in vita l’impero romano per mano di «dieci re, che non hanno ancora ricevuto regno; ma riceveranno potestà, come re, assieme alla bestia, per un’ora. Costoro hanno uno stesso pensiero e daranno la loro potenza e la loro autorità alla bestia» (versetti 12-13).

Inoltre, «costoro guerreggeranno contro l’Agnello [Gesù Cristo], e l’Agnello li vincerà, perché egli è il Signor dei signori e il Re dei re» (versetto 14). Come le altre citate prima, anche questa profezia si riferisce chiaramente ad un evento futuro.

Gli sforzi di fondare un impero europeo unito compiuti in passato, da Giustiniano a Carlo Magno, da Napoleone a Mussolini e Hitler, erano stati basati tutti sulla forza. La resurrezione finale dell’Impero Romano, al contrario, avverrà diversamente.

Apocalisse 17 suggerisce che quest’unione avverrà in modo del tutto spontaneo. Quando questi 10 capi riceveranno il potere, lo cederanno volontariamente nelle mani di uno solo di essi. La profezia chiama questa figura o la nuova superpotenza come «la bestia», riconoscendole il ruolo di successore dei quattro imperi non ebraici profetizzati nel libro di Daniele, ognuno dei quali è rappresentato come una «bestia» o animale selvaggio.

Solo ora sussistono le condizioni necessarie al compimento di questa profezia.

Nel 1957 fu firmato il Trattato di Roma da sei nazioni europee che formarono la Comunità Economica Europea. La CEE si è poi evoluta nell’odierna Unione Europea (UE) formata da 27 stati membri, da cui molto probabilmente emergeranno come leader quelle 10 nazioni o quei 10 leader che faranno risorgere l’ultimo impero della storia umana, simile all’antico Impero Romano. (Per maggiori dettagli, leggere L’ascesa della nuova superpotenza mondiale, a pagina 13).

Alcuni hanno ipotizzato che i 10 re a cui ci si riferisce in questa profezia saranno i leader di 10 regioni dell’UE che ridisegneranno i confini dell’Europa, eliminando l’attuale divisione territoriale in nazioni-stati. Nella Bibbia non sono contenuti elementi che indichino quali saranno esattamente le dieci regioni o popolazioni che riporteranno in vita l’ultima superpotenza della storia umana; tuttavia la profezia biblica afferma che essa emergerà poco prima del ritorno di Gesù Cristo.

Le basi necessarie al compimento di questa profezia vennero tuttavia gettate solo nel 1981, anno in cui la Grecia, importante dal punto di vista storico-profetico, diventò il decimo membro dell’Unione Europea.


La Russia e il Covid-19 (con l’incubo Černobyl’)



DALLA RELIGIONE ORTODOSSA UNA LEZIONE ALLA TIEPIDEZZA DEI CATTOLICI D'OCCIDENTE....


Al momento, in Russia sono stati accertati 6 casi di coronavirus: a inizio febbraio in due persone di ritorno dalla Cina, a fine mese in tre cittadini russi sulla Diamond Princess e il 2 marzo in un’altra persona rientrata dall’Italia.

Lo scetticismo di molti rispetto ai dati ufficiali è ben espresso da Anton Orech, opinionista di Radio Echo: «Russia e Cina condividono un confine lungo più di quattromila chilometri. Abbiamo intere regioni in cui ci sono più cinesi che gente nostra. Ma non ci sono pazienti, e nemmeno morti. O il virus cinese non agisce su di noi, o i cinesi malati, dopo aver superato il confine, in Russia guariscono. (…) Oltre alle proprietà antisettiche della madrepatria, non trovo altre spiegazioni per la nostra resistenza al coronavirus. Potrebbero esserci però ragioni meno romantiche: ad esempio, la presenza del virus può essere confermata solamente grazie a un test particolare. Se i test effettuati non sono in numero sufficiente, anche i malati saranno pochi. E se i test non li fai del tutto, i dati statistici risulteranno imbattibili!».

Sarcasmo a parte, la sensazione che si ha è che la Russia sia impreparata a fronteggiare l’emergenza Covid-19, ma che per vari motivi – politici, di orgoglio nazionale – la questione resti per ora in sordina o faccia notizia solo se riferita «agli altri».


Il 22 aprile dovrà svolgersi infatti il referendum sugli emendamenti alla Costituzione, fortemente voluti da Putin, e il Cremlino non può permettersi una situazione di psicosi da epidemia con relativo flop elettorale. C’è penuria di mascherine e disinfettanti adatti, ne è stata anche vietata l’esportazione, ma il governo sta spendendo 12 milioni e mezzo di euro per pubblicizzare il referendum. La memoria torna all’infausto Primo maggio dell’86 nella zona di Černobyl’.

Accantonando le teorie complottiste sulla nascita e diffusione del virus – su cui peraltro già si preparano volumi – la situazione anche in Russia è a rischio. Ovviamente è già partita la prevenzione mirata: i famosi controlli agli aeroporti per chi arriva da zone ritenute a rischio, compresa l’Italia, con eventuale odissea in strutture sanitarie aventi «forti differenze di standard» – secondo l’espressione delle nostre autorità diplomatiche. Al capitolo «stranieri sospetti» va aggiunto il controllo delle loro attività recenti (spostamenti, frequentazioni) e le limitazioni degli impegni di studio o lavoro.

A Mosca è stato elaborato un piano in tre step per contenere la diffusione. Per il momento, le misure prevedono il controllo quotidiano della temperatura di bambini e studenti con sospensione delle lezioni di nuoto e, a campione, il controllo dei viaggiatori della metro. Persone con sintomi riconducibili al Covid-19 verranno isolate nel nuovo mega-complesso sanitario di Kommunarka.


Secondo il dottor Ašichmin della Fondazione medica Stolkovo, molti ospedali non sono attrezzati per fronteggiare emergenze di questo tipo. La procedura per la popolazione, consigliata dalla responsabile del Servizio federale del welfare è questa: «Se vedi un tuo caro che non sta bene, devi collocarlo in una stanza isolata e chiamare il medico».

I locali pubblici sono tenuti alla disinfezione sistematica degli ambienti, il personale dovrebbe indossare guanti e mascherina e le stoviglie andrebbero lavate per 90 minuti a non meno di 65°. «Ma come facciamo, se mascherine non ce ne sono?… Certo, si può alzare la temperatura delle lavastoviglie, ma è semplicemente ridicolo», dice un imprenditore del settore. Per un locale pubblico tutto questo comporta anche notevoli spese: solo installare un filtro dell’aria costa quasi 700 euro.

«Uno viene qui a prendersi un caffè, e il cameriere in guanti e mascherina si avvicina a disinfettargli la tazzina e a spruzzare sul tavolo una strana soluzione maleodorante. Al cliente sembrerà di stare in ospedale», osserva sconsolato Aleksej, proprietario del Take and Wake.

Intanto è cominciata la caccia e l’abbattimento di cani e gatti randagi, ritenuti potenziali portatori del virus – una misura che molti considerano del tutto inutile.


Il centro Levada ha pubblicato i dati del sondaggio condotto a fine febbraio su un campione di 1614 persone. La prima delle due domande riguardava il timore di contrarre il coronavirus. Oltre il 60% degli intervistati ha risposto di non temere la malattia, al contrario del rimanente 30%.

Parlando di prevenzione, oltre la metà dei rispondenti (53%) ha sottolineato l’importanza dell’igiene personale; il 24% crede sia meglio evitare contatti personali. Stesso 17% per chi correrebbe in farmacia e per chi invece non farebbe proprio nulla. Infine il 16% degli intervistati preferirebbe evitare acquisti nei negozi gestiti da cinesi.

La Chiesa ortodossa non ha ancora espresso una linea ben precisa: il Consiglio dei cosacchi – associazione storico-patriottica – ha vietato ai propri membri il bacio alle icone e alle mani del sacerdote durante le celebrazioni liturgiche. Il protoierei Dimitrij Smirnov della Commissione patriarcale per la famiglia, non nuovo a esternazioni imbarazzanti, ha detto che i fedeli ortodossi residenti in Italia hanno il diritto di non ottemperare alle misure del nostro governo sulle celebrazioni liturgiche.

Altri prelati sono convinti che non sia necessario sospendere le funzioni, come successo da noi, perché «attraverso l’Eucarestia non si può contrarre né il virus né altre malattie».

«Se succederà veramente qualcosa, possiamo sperare solo in noi stessi – osserva una docente dell’Istituto biblico S. Andrea. – Il virus più pericoloso è altrove, dentro di noi, ma in questo caso le mascherine non aiutano, serve solo una piena e profonda purificazione».


L’emergenza coronavirus ha mostrato di che pasta è fatta la sanità lombarda

Nella regione dei contagi, la sinergia tra pubblico e privato funziona. Medici, infermieri e amministrativi fanno il possibile, ma «marzo sarà critico»



È la regione record dei contagi (2.251 al 5 marzo) ma anche quella del principio di sussidiarietà che da vent’anni (dal varo della legge n. 31 del 11/7/1997 e seguenti), permette ad ogni povero cristo d’Italia di ricevere cure in strutture di eccellenza grazie all’accreditamento del privato nel servizio sanitario. C’è chi ha usato il coronavirus per polemizzare col partenariato, c’è chi ha attaccato un sistema che vanta centinaia di migliaia di ricoveri extraregionali e indici di migrazione sanitaria tra i più bassi del paese. Ma è una “fortuna” che il coronavirus sia esploso nella patria italiana di libera scelta, ricerca e innovazione, e dove il Piano messo a punto a Palazzo Lombardia questa settimana si fonda sul pilastro che regge il sistema sanitario da oltre un ventennio: un’alleanza tra strutture sanitarie private accreditate e ospedali pubblici che non costerà nulla ai cittadini. «La sanità privata sta mettendo a disposizione i propri spazi – aveva spiegato l’assessore lombardo al welfare Giulio Gallera nel corso del vertice con Aiop (Associazione italiana ospedalità privata), Aris (Associazione religiosa istituti socio-sanitari) e Assolombarda – è un utilizzo che avviene attraverso i budget già assegnati alle strutture, non ci sono costi in più per il pubblico: il sistema si sta stringendo senza porre la questione del rendiconto economico».

Posti letto

«Il privato si è attivato fin dal 21 febbraio (giorno della diagnosi del “paziente uno” di Codogno, ndr) quando è suonato il primo campanello d’allarme, in poche ore c’è stato un incontro con i vertici regionali e il giorno successivo con i direttori sanitari per diventare immediatamente operativi a supporto degli ospedali pubblici – spiega a tempi.it Dario Beretta presidente di Aiop Lombardia -. Questo significava far fronte subito a tre richieste: posti letto in terapia intensiva per pazienti “coronapositivi”, posti letto per la degenza di questi pazienti, posti letto per ricoveri ordinari che sgravassero gli ospedali pubblici da pazienti con patologie differenti dal Coronavirus».

Ancora prima dell’appello della Regione, il San Raffaele aveva già reso disponibili 20 posti di terapia intensiva e circa 80 di degenza, ricoverando subito 12 pazienti coronapositivi. E il 4 marzo aveva già recuperato e trasferito a Milano quattro pazienti “molto gravi”, ricoverati in Terapia intensiva all’ospedale di Lodi e ventilati a causa di serie difficoltà respiratorie. La decisione era stata presa dalla task force del Gruppo San Donato e a gestire le operazioni di trasferimento, a bordo delle ambulanze, c’era Alberto Zangrillo, direttore della Terapia intensiva cardiovascolare e generale del San Raffaele.

Le competenze

«La pronta risposta del San Raffale è esemplare di quanto può fare il privato per contenere l’emergenza. Il giorno del vertice avevamo già reso disponibili una cinquantina di letti nei reparti di Rianimazione (140 quelli ricavati nei pubblici e quasi del tutto occupati, ndr). Oggi in Lombardia ci sono 350 posti tra quelli delle strutture private dotate di terapia intensiva e unità coronarica, e circa 8.000 posti letto per acuti. L’obiettivo è incrementare il più possibile le disponibilità, liberarne un centinaio tra i primi e diverse centinaia fra i secondi. Il problema però non sono solo i posti letto».

Beretta loda la delibera approvata il 4 marzo da Regione Lombardia e che consente, come già anticipato da San Raffaele e da altri ospedali del Gruppo San Donato, da cui sono partiti già domenica scorsa una ventina tra anestesisti e intensivisti per aiutare i colleghi nelle zone più critiche, di inviare medici e personale di strutture private a lavorare nel pubblico nei prossimi giorni, «in questo momento c’è bisogno di letti, ma anche di competenze, di personale medico e infermieristico addestrato. Buona parte dei pazienti col Coronavirus soffre di insufficienza respiratoria non sempre trattabile con ossigenoterapia: in molti casi sono necessari i Cpap, ovvero i caschi respiratori (dall’acronimo inglese che indica “ventilazione meccanica a pressione positiva continua”, ndr), intubazione. Noi stiamo addestrando il personale». Quaranta milioni stanziati subito dalla Regione per acquistare i nuovi ventilatori, adeguare i reparti, 10 per assumere nuovo personale sanitario subito.

Terapie intensive

«Stimiamo in 500 il numero di medici di cui abbiamo bisogno e mille gli infermieri qualificati», è l’appello di Gallera. «Il governo ha scritto alle Regioni di aumentare del 50 per cento le terapie intensive e del 100 per cento le pneumologie», ma per farli funzionare «servono personale e risorse». E in fretta, aggiunge Beretta, «la sfera di cristallo non ce l’ha nessuno ma marzo sarà un mese critico».

E la regione si prepara ad affrontarlo. Con i suoi ospedali pubblici, il 40 per cento dei quali gestiti dai privati, i suoi 11 Irccs privati, un sistema di eccellenza che non ha bisogno di presentazioni, un’alleanza tra pubblico e privato fatta di medici, cure, terapie e strategie mai così necessarie come ai tempi del Coronavirus.

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Sabato 7 Marzo 2020

Sabato della I settimana di Quaresima
Risultato immagini per In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Viola

Antifona d'ingresso
La legge del Signore è perfetta e rinfranca il cuore;
la testimonianza del Signore è verace
e rende saggi i semplici. (Sal 19,8)

Colletta
O Dio, Padre di eterna misericordia,
fa’ che si convertano a te i nostri cuori,
perché nella ricerca dell’unico bene necessario
e nelle opere di carità fraterna
siamo sempre consacrati alla tua lode.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Dt 26,16-19)
Sarai un popolo consacrato al Signore tuo Dio.


Dal libro del Deuteronòmio

Mosè parlò al popolo, e disse:
«Oggi il Signore, tuo Dio, ti comanda di mettere in pratica queste leggi e queste norme. Osservale e mettile in pratica con tutto il cuore e con tutta l’anima.
Tu hai sentito oggi il Signore dichiarare che egli sarà Dio per te, ma solo se tu camminerai per le sue vie e osserverai le sue leggi, i suoi comandi, le sue norme e ascolterai la sua voce.
Il Signore ti ha fatto dichiarare oggi che tu sarai il suo popolo particolare, come egli ti ha detto, ma solo se osserverai tutti i suoi comandi.
Egli ti metterà, per gloria, rinomanza e splendore, sopra tutte le nazioni che ha fatto e tu sarai un popolo consacrato al Signore, tuo Dio, come egli ha promesso».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 118)
Rit: Beato chi cammina nella legge del Signore.

Beato chi è integro nella sua via
e cammina nella legge del Signore.
Beato chi custodisce i suoi insegnamenti
e lo cerca con tutto il cuore.

Tu hai promulgato i tuoi precetti
perché siano osservati interamente.
Siano stabili le mie vie
nel custodire i tuoi decreti.

Ti loderò con cuore sincero,
quando avrò appreso i tuoi giusti giudizi.
Voglio osservare i tuoi decreti:
non abbandonarmi mai.

Canto al Vangelo (2Cor 6,2)
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Ecco ora il momento favorevole,
ecco ora il giorno della salvezza!
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

VANGELO (Mt 5,43-48)
Siate perfetti come il Padre vostro celeste.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Il Signore che ci ha scelti come suo popolo, donandoci la legge perfetta dell'amore, perchè divenissimo simili a lui che è l'amore, ora ci viene incontro e ascolta la nostra umile preghiera. Per questo diciamo:
Insegnaci ad amare, Signore.

Per il Papa, i vescovi e i sacerdoti che, come Mosè, hanno il compito di far conoscere la legge dell'amore cristiano: siano loro i primi a praticarla con l'umiltà e il coraggio dei pastori del gregge. Preghiamo:
Per le società lacerate da divisioni e conflitti: il messaggio di Gesù sull'amore dei nemici favorisca la ricerca di nuovi rapporti di giustizia e di pace. Preghiamo:
Per il mondo della sofferenza che invoca amore e solidarietà: trovino nella nostra comunità lo spazio della speranza e della vita. Preghiamo:
Per i gruppi delle comunità ecclesiali: vivano la carità e promuovano servizi efficaci con la gratuità del vangelo. Preghiamo:
Per noi che rinnoviamo il sacrificio della croce: sappiamo offrire amore e pace ai nostri vicini. Preghiamo.
Per quelli che rifiutano la legge di Dio credendola estranea all'uomo.
Per coloro che all'amore preferiscono la forza, il prestigio, l'onore, ecc.

O Dio, noi siamo qualcosa di particolare per te, perchè siamo il tuo popolo; aiutaci ad imitarti nel dono dell'amore, perchè ogni nostro fratello, anche il nemico, diventi qualcosa di particolare per noi. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Signore Dio nostro,
l’offerta di questi santi misteri
ci renda degni di ricevere il dono della tua salvezza.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DI QUARESIMA I
Il significato spirituale della Quaresima

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Ogni anno tu doni ai tuoi fedeli di prepararsi con gioia,
purificati nello spirito,
alla celebrazione della Pasqua,
perché, assidui nella preghiera e nella carità operosa,
attingano ai misteri della redenzione
la pienezza della vita nuova
in Cristo tuo Figlio, nostro salvatore.
E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni
e alla moltitudine dei Cori celesti,
cantiamo con voce incessante
l’inno della tua gloria: Santo...


Antifona di comunione
“Siate perfetti”, dice il Signore,
“come è perfetto il vostro Padre
che è nei cieli”. (Mt 5,48)


Preghiera dopo la comunione
Non manchi mai la tua benevolenza, Signore,
a coloro che nutri con questi santi misteri,
e poiché ci hai accolti
alla scuola della tua sapienza,
continua ad assisterci con il tuo paterno aiuto.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Quando leggiamo il brano di Vangelo di oggi, dobbiamo soprattutto pregare, dobbiamo implorare Gesù per poterlo vivere pienamente. Dobbiamo supplicare lo Spirito Santo di cambiare i nostri cuori al punto di poter perdonare e amare come Gesù, che ci ha dato la più grande prova del suo amore per noi sulla croce.
È umano, è naturale che noi non possiamo amare i nostri nemici. Possiamo a stento evitare di ripagarli con gli stessi torti, ed è già molto! Ma Gesù ci chiama a molto di più. Egli ci dice di “amarli e di pregare per loro”. Dio ha creato il nostro cuore in modo che esso non possa essere neutrale. Quando restiamo indifferenti nei confronti di qualcuno, siamo incapaci di scoprire ciò che vi è di migliore in lui, siamo incapaci di perdonarlo veramente. Si tratta ancora, quindi, di imitare il nostro Padre celeste, non nella sua potenza, nella sua saggezza, nella sua intelligenza, ma nella sua bontà e nella sua misericordia. Lui che non solo “fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti”, ma che ha sacrificato il suo Figlio, il suo Figlio prediletto, per Giuda come per il buon ladrone, per tutti gli uomini.

venerdì 6 marzo 2020

Le lunghe mani del gruppo Bilderberg

TRA GLI "EVENTI INASPETTATI" DEL BLINDATISSIMO GRUPPO BILDERBERG 2019, OLTRE A CINA E RUSSIA SI E' PARLATO ANCHE DI PANDEMIE VARIE?.... 

L’arrivo di Henry Kissinger e di Mike Pompeo al Montreux Palace per la 67^ riunione annuale del Gruppo Bilderberg.

Da anni si scrivono molte stupidaggini sul Gruppo Bilderberg, sebbene si possa ricostruirne un’immagine affidabile basandosi sulla documentazione disponibile. Molti ricercatori si sono dedicati all’impresa. Il Gruppo Bilderberg non è affatto un governo mondiale, bensì una rete d’influenza che CIA e MI6 hanno formato per sostenere la NATO.

Tre italiani sono stati invitati quest’anno alla riunione del gruppo Bilderberg, svoltasi a Montreux in Svizzera dal 30 maggio al 2 giugno. Accanto a Lilli Gruber, la conduttrice televisiva de La7 ormai ospite fissa del Bildelberg, è stato invitato un altro giornalista: Stefano Feltri, vicedirettore del Fatto Quotidiano diretto da Marco Travaglio.

Il «terzo uomo» scelto dal Bildenberg è Matteo Renzi, senatore del Partito Democratico, già presidente del Consiglio.

Il gruppo Bilderberg, costituitosi nel 1954 formalmente per iniziativa di «eminenti cittadini» statunitensi ed europei, fu in realtà creato dalla Cia e dal servizio segreto britannico MI6 per sostenere la Nato contro l’Urss. Dopo la guerra fredda, ha mantenuto lo stesso ruolo a sostegno della strategia Usa/Nato [1].

Alle sue riunioni vengono invitati ogni anno, quasi esclusivamente da Europa occidentale e Stati uniti, circa 130 esponenti del mondo politico, economico e militare, dei grandi media e dei servizi segreti, che formalmente partecipano a titolo personale. Essi si riuniscono a porte chiuse, ogni anno in un paese diverso, in hotel di lusso blindati da ferrei sistemi militari di sicurezza.

Non è ammesso nessun giornalista od osservatore, né viene pubblicato alcun comunicato. I partecipanti sono vincolati alla regola del silenzio: non possono rivelare neppure l’identità dei relatori che hanno fornito loro determinate informazioni (alla faccia della declamata «trasparenza»).

Si sa solo che quest’anno hanno parlato soprattutto di Russia e Cina, di sistemi spaziali, di uno stabile ordine strategico, del futuro del capitalismo. Le presenze più autorevoli sono state, come al solito, quelle statunitensi: Henry Kissinger, «figura storica» del gruppo a fianco del banchiere David Rockfeller (fondatore del Bilderberg e della Trilateral, morto nel 2017); Mike Pompeo, già capo della Cia e attuale segretario di stato [2]; David Petraeus, generale già capo della Cia [3]; Jared Kushner, consigliere (nonché genero) del presidente Trump per il Medio Oriente e intimo amico del premier israeliano Netanyahu.

Al loro seguito Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, che ha ricevuto un secondo mandato per i suoi servigi agli Usa. Per quattro giorni, in incontri segreti multilaterali e bilaterali, questi e altri rappresentanti dei grandi poteri (aperti e occulti) dell’Occidente hanno rafforzato e allargato la rete di contatti che permette loro di influire sulle politiche governative e sugli orientamenti dell’opinione pubblica.

I risultati si vedono.

Sul Fatto Quotidiano Stefano Feltri difende a spada tratta il gruppo Bilderberg, spiegando che le sue riunioni si svolgono a porte chiuse «per creare un contesto di dibattito franco e aperto, proprio in quanto non istituzionale», e se la prende con «i tanti complottisti» che diffondono «leggende» sul gruppo Bilderberg e anche sulla Trilateral [4].

Non dice che, fra «i tanti complottisti», c’è il magistrato Ferdinando Imposimato, presidente onorario della Suprema Corte di Cassazione (deceduto nel 2018), che riassumeva così il risultato delle indagini effettuate: «Il gruppo Bilderberg è uno dei responsabili della strategia della tensione e quindi anche delle stragi» a partire da quella di Piazza Fontana, di concerto con la Cia e i servizi segreti italiani, con Gladio e i gruppi neofascisti, con la P2 e le logge massoniche Usa nelle basi Nato [5].

In questo prestigioso club è stato ammesso ora anche Matteo Renzi. Escludendo che lo abbiano invitato per le sue doti di analista, resta l’ipotesi che i potenti del Bilderberg stiano preparando in modo occulto qualche altra operazione politica in Italia.

Ci scuserà Feltri se ci uniamo così ai «tanti complottisti».


Si legga Il Gruppo Bilderberg, l’élite del potere mondiale, di Domenico Moro, Aliberti Editore, maggio 2014 (euro 14,50).


Abbiamo pubblicato la lista ufficiale dei partecipanti alla riunione 2019 del Gruppo Bilderberg, indicandone le funzioni: «Liste des partecipants à la réunion 2019 du Groupe de Bilderberg», Réseau Voltaire, 1er juin 2019.


L’annuncio di accadimenti politici inaspettati è una peculiarità del Gruppo Bilderberg. Per esempio, Emmanuel Macron, invitatovi nel 2014, annunciò la rottura con François Hollande e nel 2016 il sindaco di Le Havre, Édouard Philippe, comunicò di aver aderito alla formazione politica di Macron. Macron e Philippe divennero rispettivamente presidente della repubblica e primo ministro.

DALLA VACCINAZIONE OBBLIGATORIA ALLA SORVEGLIANZA DI MASSA. IL RUOLO DELL'ITALIA CON RENZI


Vediamo un orgoglioso premier Matteo Renzi (siamo sempre nel 2016) a presentare il Piano Nazionale Industria 4.0 all’Auditorium GSK di Verona (4)

Nelle ultime settimane tutti ci siamo chiesti: cosa c’è dietro un tale accanimento e attacco propagandistico, che non dà più via di scampo a milioni di persone e impone, proclamando di salvaguardare la comunità, la ‘necessità’ dell’obbligo di vaccinazione di massa in nome dell’effetto gregge? Con una ferocia mai vista in questi ultimi decenni dalle nostre parti, la ministra porta avanti il suo decreto, calpestando i diritti garantiti dalla costituzione, sottoponendo una intera generazione ad una sperimentazione di massa (da 0 a 16 anni).



Una simile combinazione di attacchi intenzionali al sistema immunitario delle persone non ha precedenti. La ministra, e chi con lei contava evidentemente su un certo tipo di effetto gregge già raggiunto, si trova invece ora a dover screditare una resistenza crescente a questa illegale costrizione che chiede di sacrificare i propri figli ad interessi ben diversi da quelli espressi (vedi Montanari su Burioni ) .

Il retroscena di tutto questo è un accordo stipulato negli Stati Uniti nel 2014. L’Italia ha ricevuto un incarico del tutto speciale e ‘onorevole’ secondo qualcuno. Il donatore di tanto onore era un Summit di 40 Paesi cui è intervenuto anche il Presidente USA Barack Obama. La ministra Lorenzin (non eletta) e chi con lei, ha assicurato che l’Italia è pronta ad eseguire.

Italia capofila per le strategie vaccinali a livello mondiale, si è letto in ritardo sul sito dell’Aifa. La popolazione italiana offerta in dono come cavia. Washington, 29 settembre 2014 – L’Italia guiderà nei prossimi cinque anni le strategie e le campagne vaccinali nel mondo. È quanto deciso al Global Health Security Agenda (GHSA) che si è svolto venerdì scorso alla Casa Bianca. (1) 

Con la scoperta di questo contratto cruciale, altri accordi stipulati in seguito acquistano nuovi sensi. 

Analizzando i dati, includendo anche gli atti governativi correlati, si intravede chiaramente una roadmap in via di rapida realizzazione. 

Si tratta di una serie di operazioni annunciate, pubblicizzate e sponsorizzate. Sappiamo a livello europeo di Horizon 2020 e 2030 che finanzia progetti per la Ricerca e l’Innovazione in Europa investendo miliardi in direzioni ben precise: il mondo progettato è hightech, digitale, smart, dove l’intelligenza artificiale diventa il ‘cuore’ di case, cose, persone, amministrazione pubblica e privata. Questo cuore traccia, seleziona, valuta e infine manipola e guida. 

In questo quadro, la vaccinazione di massa pare che abbia una funzione assai importante e complessa.

Un filo rosso ci porta dall’incarico ricevuto nel 2014 (capofila vaccinazione) ad una richiesta parlamentare nel 2015 che chiede l’Istituzione della rete nazionale e delle reti regionali dei registri dei tumori. Questa richiesta è stata approvata a testo unificata giusto in questi ultimi giorni, e con un nuovo titolo “Istituzione e disciplina della Rete nazionale dei registri dei tumori e dei sistemi di sorveglianza e del referto epidemiologico per il controllo sanitario della popolazione”.link alla fonte ultimo status: 29/06/2017 (3)

In seguito alla divulgazione prolungata di non-verità da parte della ministra e come tali smascherate (una delle tante l’epidemia di morbillo) è stato presentato con urgenza un decreto legge che chiede l’obbligo di VACCINAZIONI DI MASSA per ben 12 malattie.

Momentaneamente si focalizza sui piccoli e giovani tra i 0 e 16 anni, ma l’estensione della misura su altre fasce della popolazione è indicata nei piani di vaccinazione del governo (link).

Pochi mesi prima potevamo leggere sul Sole 24 Ore (13 aprile 2016) come la GlaxoSmithKline ha investito per la sola Italia, un miliardo di euro per il prossimo quadriennio. 

Renzi (anche lui mai eletto) era appena tornato da un viaggio negli USA, dov’era stato co-protagonista: il 31 marzo 2016 ha firmato a Boston un accordo con la multinazionale IBM, passo determinante per la creazione di una nuova realtà a Milano di cui dovremmo essere fieri. Si tratta di un accordo da 150 milioni di dollari per dare vita nell’ex-Area Expo di Milano alla sede dello Human Technopole e la creazione del centro Watson Health europeo.

Il centro è dedicato alla ricerca e allo sviluppo delle tecnologie cognitive per il mondo della salute, per le scienze della vita e, in prospettiva, anche per la Pubblica Amministrazione. Più precisamente: il centro Watson Health di Milano opererà per la ricerca genomica, oncologica, dell’invecchiamento e della nutrizione e punta a creare nel capoluogo lombardo un hub per tutta l’Europa.

Il Sud che brucia in questi giorni, con l’agricoltura locale compromessa, il turismo, la biodiversità, si deve sentir onorato di ospitare il Hub NATO/USA a Napoli (mentre le isole ospitano impianti militari cruciali). Milano diventa hub europeo per lo stoccaggio e il controllo dei nostri dati. Bologna invece avrà un hub tecnologico e scientifico dedicato alla sfida climatica dei prossimi decenni.

Il nostro Paese è in pieno sviluppo no? Tutti i fili si uniscono sotto cieli non sereni.

Il 17 febbraio 2017 il Corriere della Sera illumina la scelta progressista milanese: 
“Per il centro di Milano che si dovrà occupare di Watson Health, di gran lunga il principale investimento di Ibm sull’intelligenza artificiale…. Ma da Ibm fanno capire che una multinazionale non può attendere troppo a lungo i tempi del disaccordo pubblico. Ci vuole un’agenda politica forte. Sulla ipotetica cessione di dati sanitari dei cittadini italiani, sollevata in questi giorni, lo stesso Curioni afferma che «i dati arrivano già anonimi all’Ibm. Non potrebbe essere altrimenti: noi stessi non li vorremmo con i dati anagrafici proprio per evitare di essere accusati di qualcosa o che, mettiamo, un singolo possa fare dei danni svelandoli. In ogni caso per la normativa della privacy è il cittadino che deve accettare di fornire i propri dati sanitari“.(5)

Cosa fare?
Era dunque scattato il falso l’allarme epidemia seguito dal decreto strategico Lorenzin che obbliga ad iniettare ai figli 12 vaccini (ora 10 più 4 raccomandati). La legge Lorenzin (in caso di approvazione il 18.7.2017) creerà le condizioni per fornire dati a valanghe e consensuali (obbligati) .

La legge (ancora decreto) prevede l‘istituzione dell’Anagrafe Vaccinale Nazionale.

Pare tutto sommato un insieme di passi ben congegnati per traghettare tutti quanti in un MONDO NUOVO.


Le ultime mosse della Fondazione Bill Gates: cacciata dall’India trova rifugio in Italia

Di Gino Favola

La fondazione di Bill Gates, e di sua moglie Melinda, si è recentemente “scontrata” con il governo indiano. Materia del contendere: alcuni programmi vaccinali nel Paese. Ma l’ente caritatevole sembra aver trovato subito una nuova casa…(NDR: NOTA IMPORTANTE vedi 1)

Forse non tutti sanno che Bill Gates, il noto miliardario fondatore di Microsoft, ha dato vita a una fondazione umanitaria che porta il suo nome. Per essere precisi, il suo nome è Bill & Melinda Gates Foundation (BMGF). Nata nel 2000, pare che oggi sia la più grande fondazione privata al mondo. Con una dotazione complessiva di 43,5 miliardi di dollari, finanzia in tutto il mondo programmi sanitari per ridurre il divario tra Paesi ricchi e poveri. In particolare, è stata impegnata negli ultimi anni nel contrasto di malattie molto gravi come malaria, poliomielite, tubercolosi e HIV. Recentemente, però, pare che il governo indiano abbia rifiutato alcuni dei programmi della Fondazione. Un contrasto che appare inspiegabile, viste le emergenze sanitarie che colpiscono alcune zone del Paese. La BMGF sembra però godere di immutata stima nel nostro Paese. Dove lancia nuovi progetti e programmi di ricerca.

L’India rompe con la Fondazione di Bill Gates

«A me non sembra di certo così». In questo modo risponde Nachiket Mor, direttore della Fondazione in India, a chi gli chiede conto della preoccupazione del Paese asiatico nei confronti delle azioni della BMGF. Eppure che ci siano problemi l’ha detto Reuters. Che qualche mese fa titolava: “L’india taglia alcuni legami finanziari con la Gates Foundation sull’immunizzazione”.

La questione sarebbe sorta intorno all’Immunization Technical Support Unit (ITSU) un programma di “immunizzazione” del governo di Nuova Delhi, che prevede la vaccinazione di 27 milioni di bambini, ogni anno. Il programma è stato ampiamente finanziato dalla fondazione di Bill Gates. Soumya Swaminathan, funzionario del Ministero della Salute indiano, ha spiegato che il governo avrebbe da quel momento in poi finanziato di tasca propria lo ITSU. La ragione? «C’era la percezione che se un’agenzia esterna avesse finanziato l’operazione, ci sarebbe potuta essere un’influenza da parte sua».

Il problema pare sia dovuto al fatto che la Fondazione abbia dei conflitti di interessi. «Questo perché – scrive Reuters – la Fondazione finanzia anche la GAVI, l’alleanza globale per i vaccini, che conta su alcune grosse compagnie farmaceutiche tra i propri partner».

Poche settimane dopo, la Fondazione aveva dovuto interrompere le proprie linee di finanziamento con un ente simile, sempre in India (il Public Health Foundation of India, PHFI). Un provvedimento del governo Modi, infatti, bloccava tutti i contributi stranieri nelle ong indiane. Circa 11mila organizzazioni venivano colpite dal giro di vite. Ma è stato fatto notare che il PHFI era la più grande tra gli enti coinvolti. Ed era appunto finanziata da un colosso come la Bill Gates Foundation.

Bill Gates Foundation e la controversia Gardasil

La Fondazione era stata al centro delle polemiche già qualche anno fa, in India, proprio a causa di un programma di vaccinazione. Nel 2009, nelle scuole tribali del distretto di Khammam, venivano somministrate 16mila dosi di vaccino Gardasil, impiegato per l’HPV (Human Papilloma Virus). Mesi dopo le vaccinazioni, le ragazze coinvolte mostravano diversi disturbi di salute: attacchi epilettici, gravi dolori addominali, mal di testa, sbalzi di umore. Alcune di loro sono purtroppo decedute prematuramente.

L’investigazione successiva ha però dimostrato che le morti “non erano direttamente connesse con la vaccinazione”.

La Bill Gates Foundation in Italia

Questa estate a molti sarà balzato agli occhi l’attivismo della Fondazione nel nostro Paese. In particolare, evidenziamo due notizie. La prima notizia è che a giugno è stata resa pubblica l’apertura di un centro sperimentale facoltà di Medicina di Terni. Il progetto prende il nome di “Target Malaria”. Al suo interno viene ricreato un clima tropicale, adatto per ospitare una specie di zanzara creata in laboratorio e geneticamente modificata. L’obiettivo, spiegano i promotori, è “di sviluppare nuove tecnologie genetiche per l’eliminazione delle sole specie di zanzare che trasmettono la malaria”. Il laboratorio è finanziato proprio dalla Bill & Melinda Gates Foundation.

Anche la seconda notizia d’interesse riguarda la sanità nel nostro Paese. A luglio veniva infatti presentato presso l’Università di Siena l’IFGH, l’Institute for Global Health. Si tratta, si legge in un comunicato, di un “progetto strategico internazionale dell’Ateneo dedicato ai temi della salute pubblica”. L’obiettivo? Sviluppare vaccini e farmaci “per il controllo e la prevenzione delle malattie infettive”.

Per raggiungere il suo scopo, l’IFGH ha dato vita a partnership e relazioni con altri enti di ricerca, università, ong e aziende. In particolare, viene sottolineata la collaborazione proprio con la Bill & Melinda Gates Foundation. Trevor Mundel, presidente della divisione per la Salute Globale (Global Health Division) della Fondazione, è intervenuto direttamente alla presentazione del progetto.

Forse che, dopo il niet dell’India, la BMGF abbia trovato “asilo” in Italia?

FONTE https://www.ambientebio.it/societa/le-ultime-mosse-della-fondazione-bill-gates-cacciata-dallindia-trova-rifugio-italia/


Nasce all’Università di Siena l’Institute for Global Health, un progetto strategico internazionale dedicato alla salute pubblica

Si è tenuto questa mattina all’Università di Siena, presso il Santa Chiara Lab, l’evento inaugurale dell’Institute for Global Health (IFGH), il progetto strategico internazionale dell’Ateneo dedicato ai temi della salute pubblica, dello sviluppo di vaccini e di farmaci per il controllo e la prevenzione delle malattie infettive. Obiettivo è la creazione di un centro di eccellenza dedicato all’alta formazione, anche attraverso processi di capacity building e technology transfer, coinvolgendo i migliori ricercatori, docenti e manager farmaceutici attivi a livello mondiale.
A questo proposito, molte sono le partnership e le reti con istituzioni di ricerca internazionali, università, organizzazioni no profit e industrie a cui l’IFGH ha dato già vita. Tra queste, in particolare la collaborazione con la Bill & Melinda Gates Foundation, il cui presidente (Global Health Division), Trevor Mundel – che fa parte del collegio dei docenti – è intervenuto alla presentazione pubblica del progetto.
Con grande soddisfazione, il rettore dell’Ateneo, Francesco Frati, ha evidenziato che “l’Institute for Global Health si propone come la naturale evoluzione della solida tradizione che la ricerca nell’ambito della salute pubblica ha presso l’Università di Siena. Il suo scopo – ha spiegato il rettore – è concentrare le migliori iniziative e i programmi di alta formazione, definendo una strategia unica che consenta di mettere a frutto sinergie internazionali e attrarre investimenti mirati. Grazie alle nostre competenze scientifiche e di didattica intendiamo offrire a studenti di tutto il mondo occasioni formative per dare impulso alla ricerca innovativa e allo sviluppo di competenze elevate nelle discipline della vaccinologia e della salute pubblica”.
Nell’ambito della nuova iniziativa, è stato anche presentato il master in “Public Health, Pharmaceutical Biotechnology and Clinical Development”, organizzato in collaborazione con la coreana Incheon National University, alla presenza del suo rettore, il professor Dong-Sung Cho. Le lezioni del master, per il quale è stato recentemente firmato dalle due Università un accordo in Corea, partiranno nei prossimi mesi e si svolgeranno presso i due Atenei.
L’Institute for Global Health, che ha sede nel Santa Chiara Lab, sarà presieduto dal professor Emanuele Montomoli e diretto dalla professoressa Sue Ann Costa Clemens, fondatori del progetto. Le iniziative di collaborazione internazionale che prevederanno il coinvolgimento di corsi di dottorato dell’Università di Siena, incubate dall’IFGH, verranno coordinate dal professor Pietro Lupetti, delegato del rettore e anch’egli fondatore dell’Institute.
Tra le attività dell’IFGH, oltre ai master e ai dottorati, saranno attivati programmi di formazione e aggiornamento specifici, destinati a professionisti dei settori vaccinologico e farmaceutico, che saranno svolti anche all’estero, con particolare riguardo all’approfondimento di tematiche di interesse per i Paesi in via di sviluppo.
Il sito della iniziativa è consultabile al link:  www.ifgh.org

(1) NOTA Svelato il rapporto che evidenzia l’occultamento delle morti infantili post vaccinali Due medici a Nuova Delhi hanno esposto un tentativo da parte di un produttore multinazionale di farmaci di nascondere morti improvvise nei neonati dopo la somministrazione del vaccino. Jacob Puliyel, un pediatra presso l’ospedale di Santo Stefano e C. Sathyamala, un epidemiologo, hanno riportato la loro scoperta nella rivista peer reviewed Indian Journal of Medical Ethics. Vedi anche: WHO eliminated death as a consequence of pentavalent vaccine; UK seeks to mandate vaccines




(1) .http://www.aifa.gov.it/content/italia-capofila-le-strategie-vaccinali-livello-mondiale

(2) http://www.sanita24.ilsole24ore.com/pdf2010/Editrice/ILSOLE24ORE/QUOTIDIANO_SANITA/Online/_Oggetti_Correlati/Documenti/2016/10/28/Art_LB_OK.pdf?uuid=ADsqRPkB

(3) https://parlamento17.openpolis.it/singolo_atto/58107

(4) https://www.gsk.it/news/il-premier-matteo-renzi-presenta-oggi-il-piano-italia-40-in-auditorium-gsk-a-verona

(5) http://www.corriere.it/economia/17_febbraio_17/intelligenza-artificiale-polo-ibm-monaco-che-ci-curera-futuro-77e1069c-f486-11e6-9cca-0c3deaabbf55.shtml


LE ZANZARE COME ARMA BIOLOGICA

CAPITO PERCHE' MUSSOLINI FECE BONIFICARE LA PIANURA PONTINA DALLE PALUDI?...


Liberare milioni di zanzare geneticamente modificate per combattere Zika, Chikungunya e Dengue. Per gli scienziati dell’istituto di ricerca brasiliano Fiocruz, rappresenta l’unico sistema per sconfiggere questi virus. Parlano di primi risultati incoraggianti ottenuti nel 2014, l’istituto aveva iniziato a liberare zanzare portatrici del batterio Wolbachia sull’Ilha do Governador, a Rio de Janeiro.

“La femmina – spiega il ricercatore Luciano Moreira della Fondazione Oswaldo Cruz – trasmette questo batterio alle larve. Quando si riproducono con altre zanzare in natura trasmettono il batterio. E in breve tempo la popolazione di zanzare avrà il batterio Wolbachia”. 1,6 milioni le zanzare prodotte ogni settimana. Al programma scientifico, pilotato dall’Australia partecipano Colombia, India, Indonesia e Vietnam. … Vedi qui. 

Ma La Zika che fine ha fatto chiede questo articolo?

L’epidemia sembra in via di esaurimento, probabilmente perché gran parte della popolazione ha ormai contratto l’infezione. …È praticamente sparita nel sud degli Stati Uniti, e anche nei paesi dell’America Latina e dei Caraibi dove fino a pochi mesi fa si contavano decine di migliaia di casi. Il pericolo Zika, l’infezione trasmessa dalle zanzare che può provocare gravi danni al nascituro se contratta in gravidanza, sembra essersi improvvisamente sgonfiato. Perché?

TUTTI IMMUNI. Gli esperti sono in difficoltà a spiegare l’accaduto. Il migliorato controllo sulle zanzare della specie Aedes aegypti, che trasmettono la malattia, sembra avere poco a che fare con il fenomeno….Rispetto al 2016, quando si erano registrati in Brasile oltre 200.000 casi di infezione, nei primi mesi del 2017 ne sono stati confermati solo circa 13.000. Negli Stati Uniti, addirittura, è stato registrato un solo caso di trasmissione locale, e poche decine di casi importati da persone che avevano viaggiato nelle aree dove l’infezione resiste.

E L’INVASIONE DEGLI INSETTI TRANSGENICI pare inarrestabile. 

4 millioni di zanzare sono state rilasciate in California. Le zanzare sarebbero state progettate per cercare di ridurre la trasmissione delle malattie. 

Il campo di prova, Debug Fresno, è in corso di svolgimento. In collaborazione con MosquitoMate e con il Fresno County’s Consolidated Mosquito Abatement District (CMAD), il test, a partire da ora, mira a mettere a punto metodi per ridurre la popolazione della zanzara Aedes aegypti, che porta malattie tra cui Zika, dengue e chikungunya. La specie invasiva della zanzara è emersa a Fresno nel 2013, ma non sono stati riportati casi delle malattie citate. Per affrontare la questione, Verily rilascerà ogni settimana almeno un milione di zanzare sterili maschili nella contea. Gli insetti saranno trattati con Wolbachia, un batterio naturale che impedisce alle uova prodotte dai maschi e dalle femmine di svilupparsi e di essere covate. Leggi qui 

L’Italia non manca in questi sforzi di ‘salvataggio’.

VACCINI ‘VOLANTI’, ‘TARGET MALARIA’ E FONDI DI BILL GATES A TERNI

C’è chi vorrebbe sconfiggere la malaria sterminando le zanzare, la prima via del contagio della patologia, e chi pensa invece a trasformare gli insetti in una formidabile arma per diffondere più rapidamente i vaccini. Leggete qui.

Utilizzare le zanzare per contagiare le persone è un’idea coltivata da tempo, quindi non per debellare, ma per innescare la malattia (epidemia). 

Quando i nazisti usarono le zanzare italiane come arma biologica


Himmler ordinò a Dachau una ricerca segreta per infettare le truppe alleate con la malaria

Di Umberto Mazzantini

Il centro venne davvero realizzato nel sottosuolo del famigerato campo di concentramento e sterminio di Dachau, dove si stavano già effettuando ricerche abominevoli sui prigionieri, ma fino ad ora non si sapeva se era stato coinvolto nella ricerca sulla guerra biologica.Klaus Reinhardt, un ricercatore dell’Institut für Evolution und Ökologie dell’Universität Tübingen, ha pubblicato su Endeavour lo studio “The Entomological Institute of the Waffen-SS: evidence for offensive biological warfare research in the third Reich” nel quale dimostra che «nel gennaio del 1942, Heinrich Himmler, capo della Schutzstaffel (SS) e della polizia nella Germania nazista, ha ordinato la creazione di un istituto entomologico per studiare la fisiologia e il controllo degli insetti che infliggono danni agli esseri umani».

L’articolo pubblicato su Endeavour esamina protocolli di ricerca di Eduard May, che Himmler aveva messo a capo del progetto. Documenti che «confermano l’esistenza di un programma di ricerca di guerra biologica offensiva nella Germania nazista».

Studiando i documenti dell’Entomologischen Institut delle Waffen-SS Reinhardt si è chiesto perché il feroce braccio armato del partito nazista avesse bisogno di studiare gli insetti. «Non aveva senso – dice il ricercatore – durante la Seconda Guerra Mondiale, la Germania aveva già diversi rispettati centri di ricerca entomologica, e gli insetti studiati dall’istituto SS non rappresentavano una potenziale minaccia per nessuno dei più importanti rifornimenti alimentari della Germania».

Dopo aver setacciato gli archivi e sulla base di studi del dopoguerra, Reinhardt è giunto alla conclusione che «anche se l’istituto era destinato a combattere le malattie trasmesse dagli insetti come il tifo, ha effettuato attività di ricerca sulle zanzare – ospiti della malaria – che potrebbero essere state utilizzate nella guerra biologica».

E’ noto che le potenze dell’Asse, a cominciare dall’Italia in Etiopia, hanno utilizzato armi chimiche, ma per molti anni si è discusso se la Germania nazista – nonostante il divieto di Adolf Hitler che nel 1925 aveva firmato il protocollo di Ginevra contro le armi biologiche – avesse cercato di produrre armi biologiche. I risultati di Reinhardt riaccenderanno questa discussione.

A quanto pare Himmler, nel gennaio 1942, presumibilmente dopo segnalazioni di infestazione da pidocchi tra le truppe delle SS, e in seguito ad un’epidemia di tifo nel campo di concentramento di Neuengamme, incaricò l’Entomologischen Institut di Dachau di effettuare le ricerche di base necessarie per combattere i germi trasportati dagli insetti, che riguardavano i cicli di vita, le malattie, i predatori e gli ospiti preferiti di scarafaggi, pidocchi, pulci e mosche. Secondo Reinhardt, nel 1944, a guerra ormai persa e con gli alleati che avanzavano in Italia, all’Entomologischen Institut delle Waffen-SS «Venne dato anche il compito di testare la capacità di diverse specie di zanzare di sopravvivere senza cibo o acqua e, quindi, la loro idoneità a essere infettate con la malaria e lanciate in aria in territorio nemico».

Reinhardt ha esaminato le note di laboratorio di May, che dettagliano esperimenti con le zanzare Anopheles, che ospitano la malaria durante una parte del loro sviluppo e spiega che «May raccomanda l’uso di una particolare specie di zanzara anofele, che poteva sopravvivere per più di quattro giorni». Secondo Reinhardt «questo è un chiaro indicatore che gli insetti dovevano essere usati come arma biologica offensiva».

Fortunatamente May non era proprio una cima dal punto di vista scientifico e Reinhardt nel suo articolo descrive come sia stato preferito a candidati scientificamente più validi solo perché era un fanatico nazista. Una ragione delle ragioni per le quali le SS avevano scelto Dachau come luogo per lo studio di armi biologiche è che in quel campo di sterminio erano già in corso gli infami esperimenti del dal professor Claus Schilling (poi giustiziato a Norimberga) che prevedevano anche di inoculare la malaria agli ebrei, zingari e prigionieri politici. Ma Reinhardt non ha trovato prove che al progetto abbia collaborato anche Schilling: «May sapeva che qualcuno aveva effettuato esperimenti legati alla malaria sui prigionieri del campo, ma non è chiaro se non se ne sia deliberatamente occupato o semplicemente se non gli sia stato permesso entrare nel campo di concentramento». Al processo di Norimberga un ufficiale amministrativo delle SS, Wolfram Sievers, testimoniò che May si era rifiutato di svolgere ricerche su soggetti umani.

La ricerca di Reinhardt conferma quanto asserisce lo storico Frank Snowden, secondo il quale i nazisti, invertendo il flusso delle pompe drenanti, avevano ri-allagato le paludi delle bonifiche pontine, che si trovavano sulla strada che portava gli Alleati a Roma, per introdurre milioni di larve di zanzare portatrici della malaria. Ma i soldati britannici e americani resistettero bene all’attacco biologico perché erano stati somministrati loro farmaci antimalarici. A non cavarsela tanto bene fu la popolazione civile italiana: nell’area i casi di malaria aumentarono dai 1.217 del 1943 ai 54.929 nel 1944 (ma i numeri reali potrebbero essere stati più elevati), su una popolazione che allora era di 245.000 persone. La malaria in Italia è stata dichiarata eradicata dall’Organizzazione mondiale della sanità solo nel 1970.

Ma alla fine la ricerca delle SS sulle zanzare killer è stata un fallimento: come ha detto Reinhardt alla Süddeutsche Zeitung dietro il progetto c’erano «un bizzarro mix di infarinatura di conoscenze scientifiche di Himmler, la sua paranoia personale, una visione del mondo esoterica e reali preoccupazioni riguardo alle sue truppe SS. In confronto alla ricerca biologica delle forze alleate, la ricerca nazista era risibile» FONTE 

Le conclusioni non sono rassicuranti. Basti pensare alle previsioni di Bill Gates (evidentemente in possesso della sfera di cristallo e non solo…..) che spiega come un virus patogeno sintetico contagioso per via aerea possa uccidere più di 10 milioni di persone in meno di un anno.
Le zanzare come vettore si prestano bene.

VEDI ANCHE:

ZANZARE USATE COME ARMI BATTERIOLOGICHE DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE

La “guerra entomologica” è un tipo di guerra biologica che usa gli insetti per attaccare il nemico. Il concetto esiste da secoli.




LA GERMANIA CI NASCONDE QUALCOSA? I LABORATORI SEGRETI PER LA BIOGUERRA DELLA II GUERRA MONDIALE SONO ANCORA ATTIVI?


Fonti storiche riferiscono che a partire dal 1942 fu reso operativo, nel campo di concentramento di Dachau, un istituto di entomologia destinato allo studio di pesticidi in grado di difendere la Germania da attacchi esterni effettuati con insetti (soprattutto zanzare), oltre che eliminare quelli già presenti in essa.Klaus Reinhardt, un ricercatore dell’università di Tubingen, basandosi su documentazione inedita, ha pubblicato un articolo nel quale sostiene che, molto probabilmente le finalità dell’istituto fossero invece relative allo studio di armi batteriologiche, basate sull’uso di zanzare portatrici di malaria da scatenare contro gli Alleati.

Scrive Reinhardt: «In un documento appena scoperto il direttore del campo, Eduard May scrive che le zanzare Anopheles maculipennis resistono molto meglio delle A. bifurcatus quando vengono aviotrasportate» spiega l’esperto «e aggiunge ‘per l’applicazione pratica sarebbe meglio usare questa specie’. Questa frase suggerisce che gli studi erano indirizzati a come utilizzare gli insetti contro i nemici».

Lo studio di armi batteriologiche da parte delle nazioni coinvolte nella seconda guerra mondiale è un dato di fatto: mentre però è noto che sia alcuni Alleati che il Giappone avessero condotto studi in tale senso, non si hanno notizie certe di quanto fatto dai laboratori di ricerca nazisti. Pare che, infatti, Hitler avesse una grande repulsione per i germi ed il sudiciume in generale e questa sua fobia lo avesse indotto a non dare mai l’avvio ad una ricerca su questa tipologia di armi.

Il ricercatore spiega che alcune fonti inglesi ed americane ritengono che i nazisti abbiano invece fatto qualche sperimentazione con zanzare portatrici di malaria e proprio in Italia. Sfortunatamente, dato che gran parte della documentazione in merito è stata distrutta proprio dai tedeschi poco prima della fine della guerra, tutto quanto ipotizzato è difficilmente provabile. Fonte: I nazisti e la guerra batteriologica FONTE

Operazione May Day

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

L’operazione May Day (let. “primo maggio”) si riferisce a una serie di ricerche militari clandestine condotte a Savannah (Giorgia) nel 1956 da parte dell’US Army come parte di un programma per la guerra entomologica (EW).

Svolgimento

Dall’aprile al novembre del 1956, una serie di test sull’EW furono effettuati. Lo scopo principale era quello di verificare gli effetti delle dispersioni di alcune zanzare tigre egiziane in un’area urbana. Il progetto fu quindi effettuato a Savannah, e le zanzare vennero in seguito catturate attraverso trappole innescate con ghiaccio secco. FONTE

La guerra entomologica 

o EW (abbreviazione dall’inglese entomological warfare) è un tipo di guerra non convenzionale ove s’impiegano particolari specie di insetti a scopo tattico e strategico. Il concetto esiste da secoli, e diverse nazioni sono state accusate di aver creato programmi appositi per la realizzazione di tattiche di guerra entomologica o di averne fatto uso nel corso di conflitti…

Con guerra entomologica si intende un particolare sottogenere della guerra biologica, nella quale gli insetti sono usati come arma per attacchi diretti o come vettori per il trasporto di agenti biologici, come peste o colera. In grossa sostanza, l’EW si differenzia in tre categorie: utilizzo degli insetti come mezzo di spargimento di agenti patogeni in specifiche aree, utilizzo degli insetti come vettore per infettare qualsiasi entità vivente (uomini o animali) nell’area di azione, utilizzo dell’insetto a scopo strategico per la rovina di aree agricole o coltivabili. Un altro metodo, il più convenzionale, è quello di usare insetti non infetti, ad esempio api, per attaccare frontalmente il nemico. FONTE