lunedì 2 marzo 2020

Big Pharma ringrazia il coronavirus, “previsto” da Bill Gates

Nov 19Dic 19Gen 20Feb 204 Nov2 Dic30 Dic27 Gen24 Feb010203040506070
Mercoledi 4 Dic 2019
 VIR: 13,60

VI SEMBRA NORMALE CHE UN LABORATORIO AD ALTO RISCHIO BIOLOGICO SI TROVI ALL'INTERNO DI UN CENTRO DENSAMENTE ABITATO COMA LA CITTA' DI WUHAN IN CINA? NON DOVREBBERO ESISTERE NORMATIVE CHE VIETANO DI ESPORRE AD INUTILI E GRAVI RISCHI LA POPOLAZIONE CIVILE?!!....


Chi guadagna dalla diffusione della paura da contagio? I colossi farmaceutici privati quotati in Borsa. Per appurarlo basta osservare gli andamenti borsistici. Chi aveva puntato i propri investimenti, per fare un esempio, su trasporti aerei o aziende che fondano la propria attività sul turismo (migliaia i voli cancellati), è indotto a venderle e comprare azioni di istituti che mostrano di impegnarsi nel settore della ricerca di vaccini contro il virus. Le azioni di Vir Biotechnologies, ad esempio, fondata nel 2016, che sviluppa trattamenti per le malattie infettive, dall’inizo del 2020 ha visto il valore delle proprie azioni crescere del 97%, con conseguente impennata della capitalizzazione dell’azienda che è arrivata a ben 3 miliardi di dollari. L’offerta di azioni Vir è guidata da Goldman Sachs, Jp Morgan Chase, Cowen e Barclays. Le azioni sono negoziate su Nasdaq Global Select Market venerdì con il simbolo Vir. Come Vir, Inovio Pharmaceuticals, Moderna e Novavax. Quest’ultima ha registrato un rialzo del 113%. La Coalizione for Epidemic Preparedness Innovations, ente non profit pubblico-privato con sede in Norvegia, ha donato 11 milioni di dollari in finanziamenti alle prime due per incentivarle a sviluppare vaccini contro il coronavirus. Il Pirbright Institute per la prevenzione e il controllo delle malattie virali ha ricevuto cospicui finanziamenti dalla Bill & Melinda Gates Foundation.




A pensar male si potrebbe ipotizzare che la capacità di assemblare virus in laboratorio (Sars 2002, Aviaria 2005, Suina 2009) a partire da modifiche a virus esistenti (uso privatistico delle applicazioni della scienza in mano a settori privati senza scrupoli) sia parte integrante della criminale strategia affaristica. Un po’ come è successo e succede con i virus informatici. Diffondi il virus, vendi l’antivirus… Forse non è a caso che a guadagnare da questo stato di cose ci siano, tra i partner di Vir Biotechnologies, la Bill & Melinda Gates Foundation… La Bill & Melinda Gates Foundation è partner di Inovio Pharmaceuticals, insieme a Darpa (Defence Advanced Research Projects Agency – Agenzia di ricerca militare progetti avanzati), di Novavax, Moderna (insieme a Darpa) e Vaxarta. Su un altro versante, però, la fondazione di Bill Gates sembra volersi sdebitare donando 100 milioni di dollari in finanziamenti per soccorritori di prima linea, misure di prevenzione e sforzi terapeutici in tutto il mondo. Il presidente Xi Jinping esprime «sincera gratitudine a Bill e Melinda Gates per il sostegno della loro fondazione alla Cina dopo lo scoppio del nuovo coronavirus».

Tutto questo risuona con quanto denunciato da Simone Lombardini (membro del Comitato No Guerra No Nato): 1. Wuhan è la città che ospita, dal 2014, l’unico laboratorio di materiale biologico potenzialmente impiegabile come arma militare biologica; 2. Nel 2015 è stato depositato, da un istituto di cui è partner la solita Bill e Melinda Gates Fondation, un brevetto di coronavirus attenuato, disponibile all’uso dal 2018; 3. Nel marzo 2019 viene inviato al laboratorio di Wuhan un pacchetto di virus infettivi letali dal laboratorio Bls-4 canadese; 4. Il 18 ottobre, poco prima della apparizione dei primi casi di infezione, Bill e Melinda Gates organizzano una simulazione di pandemia globale da coronavirus con le stesse caratteristiche di quello che si sta diffondendo; 5. A due settimane dalle prime manifestazioni del virus, nel pieno rispetto dei suoi tempi di incubazione, arrivano a Wuhan 300 militari statunitensi in occasione della partecipazione ad una manifestazione della Military World Games. C’è poi la pubblicazione di uno studio scientifico, opera di ricercatori cinesi, che necessita di ulteriori conferme, che sostiene che le popolazioni asiatiche abbiano più recettori per questo coronavirus.


Ecco l’abstract del paper: «Il nuovo coronavirus (2019-nCov) è stato identificato a Wuhan, nella provincia di Hubei, in Cina, nel dicembre del 2019. Questo nuovo coronavirus ha portato a migliaia di casi di malattia letale in Cina, con ulteriori pazienti identificati in un numero in rapida crescita a livello internazionale. È stato segnalato che 2019-nCov condivide lo stesso recettore, l’enzima 2 di conversione dell’angiotensina (Ace2), con Sars-Cov. Qui sulla base del database pubblico e della tecnica Rna-Seq a cella singola all’avanguardia, abbiamo analizzato il profilo di espressione dell’Rna Ace2 nei normali polmoni umani. Il risultato indica che l’espressione del recettore del virus Ace2 è concentrata in una piccola popolazione di cellule alveolari di tipo II (At2). Sorprendentemente, abbiamo scoperto che questa popolazione di At2 che esprime Ace2 esprimeva anche molti altri geni che regolano positivamente la riproduzione e la trasmissione virale. Un confronto tra otto singoli campioni ha dimostrato che il maschio asiatico ha un numero estremamente elevato di cellule che esprimono Ace2 nel polmone. Questo studio fornisce un background biologico per l’indagine epidemica della malattia da infezione 2019-nCov e potrebbe essere importante per il futuro sviluppo della strategia terapeutica anti-Ace2».


Naturalmente, in agguato c’è il solito rischio di bolla finanziaria, nel caso in cui le società su cui si punta falliscano nei loro obiettivi dichiarati, ma questo risulta secondario. Nella logica della finanza speculativa, infatti, tutto sta a sfruttare al meglio il periodo in cui i titoli aumentano di valore consentendo il solito gioco: vendere al momento opportuno ad un prezzo più alto di quello di acquisto. Più in generale, se si diffonde il panico finanziario (in questo periodo sui mercati borsistici si vendono titoli e si compra oro, che è un bene-rifugio) a perderci saranno i piccoli e medi investitori, a guadagnarci i ricchissimi – ossia quelli che sanno come guadagnare da qualsiasi congiuntura economica. Sono quelli che approfittano del panico diffuso ad arte, aspettano la fuga dei “piccoli” e quando arriva il momento che reputano più opportuno fanno man bassa, comprando a pochissimo titoli da cui i più sono fuggiti, diventando ancora più ricchi. A ben pensare capiamo anche perché l’impresa farmaceutica pubblica è stata via via marginalizzata e in gran parte svenduta e privatizzata. Il virus sembrerà riconoscere tutti quei paesi fragili dal punto di vista dell’organizzazione e dell’efficienza della loro sanità pubblica e si diffonderà rapidamente tra le loro popolazioni. Un singolo virus potrebbe inoltre riuscire a sgonfiare l’enorme bolla della finanza globale mettendo a nudo la instabilità della “economia” dominante, che ha lasciato prevalere le assurde quanto criminali pretese della finanza speculativa sulla economia reale e sulla politica.

(Francesco Cappello, “A pensar male…”, da “Scenari Economici” del 23 febbraio 2020).

Rete 5G, rischi e opportunità per le connessioni del futuro. I medici ISDE: «Danni a fertilità. Niente ‘crociate’ ma applicare principio di precauzione»

Sarà commercializzata nel 2020, già partita l’asta. Il segretario dell’Associazione dei Medici per l’Ambiente Italia spiega i dubbi sulla rete di quinta generazione: «Ci sarà una moltiplicazione dei ripetitori. Servono pratiche di monitoraggio parallele a questa enorme dilatazione dell’esposizione all’elettromagnetismo»



È già sperimentato in molti paesi d’Europa e sarà alla base della prossima generazione di rete mobile. Parliamo del 5G, la tecnologia che assicurerà una connessione sempre più veloce e che aumenterà la qualità del servizio, oltre ad essere alla base della Internet of Things e di tante tecnologie a supporto della telemedicina. E la commercializzazione si avvicina: ieri, nell’asta delle frequenze per il 5G, Tim per ora l’ha spuntata su due blocchi generici nella banda 700 MHz, in uno nella banda 3700 MHz e uno nella banda 26 GHz. Il minimo di incasso garantito per lo Stato è di 2,48 miliardi di euro. «Le infrastrutture del nostro tempo sono la banda ultra larga e il 5G e devono essere il volano di un nuovo miracolo economico», ha detto il Ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio.


Con l’arrivo delle innovazioni, però, arrivano puntuali anche i timori di potenziali danni per la salute. Non sfugge a questa regola anche il 5G che, in effetti, registra una frequenza delle onde elettromagnetiche più elevata rispetto alle tecnologie precedenti e che arriva fino alle decine di gigahertz (GHz), ossia corrispondenti a lunghezze d’onda dell’ordine del millimetro o poco inferiori. Inoltre le onde impiegate dal 5G hanno una minore capacità rispetto alle tecnologie precedenti di penetrare attraverso l’aria, la vegetazione e le pareti degli edifici, richiedendo dunque una più elevata presenza di micro-antenne. Fattori su cui i medici da mesi stanno mettendo in guardia, tanto che lo scorso settembre 170 scienziati da 37 paesi hanno chiesto all’Unione europea di bloccare lo sviluppo della tecnologia 5G in attesa che si accertino i rischi per la salute per i cittadini europei. Una richiesta a cui si è accodata anche l’ISDE Italia, l’International Society of Doctors for the Environment. «Le prime evidenze che stanno venendo fuori dalla sperimentazione del 5G sono abbastanza preoccupanti. Sono state segnalate alterazione dell’espressione genica, effetti sulla cute, effetti sulla proliferazione cellulare, sulla sintesi di proteine, sui processi infiammatori», spiega a Sanità Informazione il dottore Agostino Di Ciaula, internista della ASL Barletta-Andria-Trani e Segretario Scientifico e Presidente del Comitato Scientifico ISDE.

Dottore, perché il 5G può essere pericoloso?

«Per vari motivi. Intanto ci sono già numerose evidenze scientifiche che mettono in relazione genericamente emissioni da campi elettromagnetici ad alta frequenza e ed effetti biologici sugli esseri umani. Indipendentemente dal rischio di cancro, ci sono studi che mettono questa nuova forma di inquinamento in relazione con rischi della fertilità, con conseguenze neurologiche e metaboliche, soprattutto in età infantile. Su questo panorama di fondo, che è caratterizzato tra l’altro da limiti di legge che non tutelano affatto la salute umana, si è iscritta questa nuova realtà del 5G. Nel 2017 in diversi paesi della Comunità europea, compresa l’Italia, è stata avviata una sperimentazione che ha previsto l’utilizzo di frequenze di campi elettromagnetici mai sperimentate prima su così larga scala. Si utilizzano in una prima fase frequenze superiori ai 3GHz, che sono preliminari all’introduzione delle frequenze tipiche del 5G, che saranno oltre i 30 Gigahertz, le cosiddette onde millimetriche. Questa sperimentazione è stata già avviata in Italia in tre grosse aree geografiche nel 2018, ha interessato circa 4 milioni di persone ed è preliminare alla commercializzazione in larga scala entro il 2020. Il problema è che sui rischi di fondo dei campi elettromagnetici si inserisce questa enorme moltiplicazione dei dispositivi. Lei pensi che l’AgCom, il Garante delle comunicazioni, ha calcolato che ci saranno in Italia circa un milione di dispositivi per kilometro quadrato, con un incremento abnorme del traffico. Alla luce delle evidenze scientifiche che abbiamo a disposizione è difficile pensare che questo non possa causare effetti biologici sugli esposti».


Lei sostiene che questo aumento dei microripetitori è in effetti una cosa di cui non si conoscono gli effetti sulla popolazione…

«Assolutamente no. Noi partiamo da dati di fatto ormai consolidati: il primo è che le onde elettromagnetiche ad alta frequenza causano effetti biologici soprattutto in termini di stress ossidativo, che lei sa è alla base di numerose patologie croniche e dello stesso cancro. Poi causa alterazioni dell’espressione del genoma, alterazioni della fertilità, conseguenze neurologiche. Ci sono numerosissime evidenze che documentano danni del neurosviluppo comportamentali, persino danni metabolici, ecc. Da un lato ci sono gli effetti biologici che sono stati ben documentati dalle evidenze scientifiche. Dall’altro abbiamo dei limiti di legge (quelli imposti a livello internazionale dall’ICNIRP, International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection), che valutano soltanto gli effetti termici acuti delle onde elettromagnetiche e non gli effetti biologici e le esposizioni croniche. Ci sono evidenze, anche in questo caso, che hanno dimostrato effetti biologici per esposizioni a campi elettromagnetici centinaia di volte inferiori ai limiti di legge, soprattutto nei feti e nei bambini. Ci sono addirittura studi che, seppure da confermare, documenterebbero un aumento dell’antibiotico-resistenza e quindi un effetto sui microrganismi. A questo si somma l’incertezza delle frequenze legate al 5G, che sono onde millimetriche che non sono mai state utilizzate prima con una diffusione e con una intensità così elevate».

Voi chiedete una moratoria di questa sperimentazione?

«Le evidenze preliminari sugli effetti del 5G sono abbastanza preoccupanti. Sono state segnalate alterazione dell’espressione genica, effetti sulla cute, effetti sulla proliferazione cellulare, sulla sintesi di proteine, sui processi infiammatori, per cui a nostro parere è quantomeno imprudente avviare un’esposizione di questo tipo senza tenere minimamente in conto le possibili implicazioni di tipo sanitario. Ovviamente nessuno vuole fare una crociata contro la tecnologia. Noi riteniamo sia etico non aspettare dimostrazioni a posteriori ma quanto meno gestire il rischio con metodologie che puntino alla prevenzione primaria. Il principio di precauzione dovrebbe quantomeno imporre prudenza e l’avvio di adeguate pratiche di monitoraggio ambientale e sanitario parallelamente a questa enorme dilatazione dell’esposizione all’elettromagnetismo».

Lei ha parlato di silenzio della politica, piuttosto strano visto che questa tecnologia è alle porte…

«Assolutamente sì. Questa purtroppo non è soltanto una caratteristica italiana. Noi come ISDE abbiamo diffuso vari appelli a livello nazionale. Con i colleghi di ISDE International abbiamo diffuso appelli simili a livello internazionale insieme ad altre associazioni ambientaliste e ad altri autorevoli ricercatori di tutto il mondo. In tutto il mondo si riscontra una bassa sensibilità della politica sui rischi del 5G. Adesso, in alcuni paesi europei, si incomincia a prestare attenzione ai rischi derivanti dai campi elettromagnetici in genere, ci sono delle iniziative (per esempio in Francia) per tutelare bambini in ambito scolastico, ma assolutamente nulla sul 5G».

È vero che ci sono paesi dove si parla anche di vietare il 5G?

«Ci sono state iniziative pubbliche, soprattutto negli Stati Uniti, ci sono stati alcuni Stati dove associazioni, soprattutto di consumatori e ambientaliste, hanno chiesto delle limitazioni a livello locale. A livello nazionale ancora niente. La sperimentazione è stata avviata nel 2017 e, entro nel 2020, il 5G sarà commercializzato in larga scala».

Alcuni dicono: anche del telefonino si diceva che dovesse far male invece non è vero…

«Queste affermazioni non sono in linea con le evidenze scientifiche più recenti. La determinazione della IARC (International Agency for Research on Cancer) che classifica come possibili cancerogeni i campi magnetici è del 2011. Dopo il 2011 sono state pubblicate altre evidenze che hanno rafforzato la relazione di rischio tra l’esposizione ai telefonini e alcuni tumori come glioma, meningioma, schwannoma tra le quali quella, recente, dell’Istituto Ramazzini. Al di là di questo, non dobbiamo lasciarci fuorviare dalla “cancrocentricità”. Il cancro è una evenienza che sembra molto probabile ma è soltanto la punta dell’iceberg. Perché le incertezze che ci sono ancora nel rapporto tra esposizione a campi elettromagnetici e cancro non ci sono per una serie di altri problemi come la fertilità. Ormai ci sono pochissimi dubbi che l’esposizione all’elettromagnetismo causi alterazione della fertilità soprattutto maschile, così come conseguenze sul neurosviluppo. Ci sono recentissime evidenze che hanno registrato persino alterazioni anatomiche e studi che hanno documentato nei bambini alterazioni metaboliche. Il problema vero dei nostri tempi non è solo il cancro ma sono le malattie croniche degenerative».

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Lunedi 2 Marzo 2020
Lunedì della I settimana di Quaresima


Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Viola

Antifona d'ingresso
Come gli occhi dei servi
sono attenti ai cenni del padrone,
così i nostri occhi
sono rivolti al Signore, nostro Dio,
finché abbia pietà di noi.
Pietà di noi, Signore, pietà di noi. (Sal 123,2-3)

Colletta
Convertici a te, o Padre, nostra salvezza
e formaci alla scuola della tua sapienza,
perché l’impegno quaresimale
lasci una traccia profonda nella nostra vita.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Lv 19,1-2.11-18)
Giudica il tuo prossimo con giustizia.


Dal libro del Levìtico

Il Signore parlò a Mosè e disse:
«Parla a tutta la comunità degli Israeliti dicendo loro: “Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo.
Non ruberete né userete inganno o menzogna a danno del prossimo.
Non giurerete il falso servendovi del mio nome: profaneresti il nome del tuo Dio. Io sono il Signore.
Non opprimerai il tuo prossimo, né lo spoglierai di ciò che è suo; non tratterrai il salario del bracciante al tuo servizio fino al mattino dopo.
Non maledirai il sordo, né metterai inciampo davanti al cieco, ma temerai il tuo Dio. Io sono il Signore.
Non commetterete ingiustizia in giudizio; non tratterai con parzialità il povero né userai preferenze verso il potente: giudicherai il tuo prossimo con giustizia. Non andrai in giro a spargere calunnie fra il tuo popolo né coopererai alla morte del tuo prossimo. Io sono il Signore.
Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai d’un peccato per lui. Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore”».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 18)
Rit: Le tue parole, Signore, sono spirito e vita.

La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.

I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.

Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.

Ti siano gradite le parole della mia bocca;
davanti a te i pensieri del mio cuore,
Signore, mia roccia e mio redentore.

Canto al Vangelo (2Cor 6,2)
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Ecco ora il momento favorevole,
ecco ora il giorno della salvezza!
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

VANGELO (Mt 25,31-46)
Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.
Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.
Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”.
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Il Signore santo e misericordioso è il nostro Dio, e noi siamo il suo popolo, Chiesa che edifica e anima con il suo Spirito di santità. Invochiamo il suo aiuto, per essere santi secondo la sua Parola, dicendo:
Donaci il tuo Spirito di santità.

Per il Papa che visita la Chiesa sparsa in tutto il mondo: lo Spirito di Dio lo renda forte contro la violenza e l'oppressione, instancabile nell'annuncio missionario del vangelo, solidale con i poveri. Preghiamo:
Per i governanti e le classi politiche: illuminati dai comandamenti che sono spirito e vita, operino per la diffusione degli autentici valori dell'uomo e per il consolidamento del bene comune. Preghiamo:
Per le persone che soffrono e muoiono di fame, sete, freddo, malattie, violenza, guerre, droga: la loro speranza di vita possa contare sempre sul nostro amore. Preghiamo:
Per la nostra Chiesa locale: la sua sollecitudine pastorale per i poveri sia condivisa nelle comunità e nelle famiglie cristiane. Preghiamo:
Per noi, che nell'eucaristia celebriamo il sacramento della fratellanza cristiana: la nostra vita sia eucaristia per gli altri amando il prossimo come noi stessi. Preghiamo:
Per chi è senza lavoro e senza casa.
Per le comunità di accoglienza degli emarginati e dei poveri.

O Padre, che mandi incontro a noi nella persona dei poveri lo stesso tuo Figlio, disponi i nostri cuori all'accoglienza e al dono dell'amore, liberandoli dalla freddezza e dall'egoismo. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, queste offerte,
segno della nostra devozione;
perdonaci nella tua misericordia
e trasforma tutta la nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DI QUARESIMA I
Il significato spirituale della Quaresima

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Ogni anno tu doni ai tuoi fedeli di prepararsi con gioia,
purificati nello spirito,
alla celebrazione della Pasqua,
perché, assidui nella preghiera e nella carità operosa,
attingano ai misteri della redenzione
la pienezza della vita nuova
in Cristo tuo Figlio, nostro salvatore.
E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni
e alla moltitudine dei Cori celesti,
cantiamo con voce incessante
l’inno della tua gloria: Santo...


Antifona di comunione
“In verità vi dico:
ciò che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli
più piccoli
l’avete fatto a me”, dice il Signore.
“Venite, benedetti del Padre mio,
prendete possesso del regno preparato per voi
fin dall’inizio del mondo”. (Mt 25,40.34)


Preghiera dopo la comunione
La partecipazione a questo sacramento, Signore,
ci sostenga nel corpo e nello spirito,
perché, completamente rinnovati,
possiamo gloriarci della pienezza del tuo dono.
Per Cristo nostro Signore.

Commento
Il brano del Vangelo di oggi è chiaro: saremo giudicati sull’amore. Gesù ci mostra molti modi di esercitare la carità fraterna. E aggiunge queste parole straordinarie: “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Lui, il Figlio di Dio, che ha voluto nascere, vivere e soprattutto morire in una povertà estrema, si identifica in tutti i poveri, in tutti i più piccoli. Il cristiano che vuole prendere sul serio questo brano del Vangelo, vede con occhi nuovi ogni povero che incontra sul suo cammino. Spesso noi ci preoccupiamo molto per un membro della nostra famiglia che è disoccupato, per esempio, oppure che si trova in prigione. Ma siamo afflitti nello stesso modo quando, leggendo il giornale o ascoltando le notizie, apprendiamo le sofferenze terribili che colpiscono tanti altri uomini? Riusciamo almeno a pregare per loro come faceva Teresa di Lisieux per quel criminale di cui ottenne, da lontano, la conversione? Gesù dice: “questi miei fratelli” e non “vostri”. Durante questa Quaresima, se vogliamo essere fedeli al nostro battesimo, ricordiamoci che la Chiesa è la nostra prima famiglia, la Chiesa non soltanto dei battezzati, ma di tutti gli uomini, poiché Gesù è morto per tutti. Almeno nella preghiera, cerchiamo di essere più aperti ad ogni miseria dei nostri fratelli. Facciamo dei sacrifici per tutti coloro che soffrono. Sappiamo essere il buon Samaritano per il prossimo che Gesù mette sul nostro cammino.

MESSAGGIO DELLA SANTISSIMA VERGINE MARIA ALLA SUA AMATA FIGLIA LUZ DE MARIA 24 FEBBRAIO 2020

Amati figli del Mio Cuore Immacolato:

DIO È PERFETTO, FA TUTTO IN MODO PERFETTO, MENTRE LA VOSTRA RISPOSTA È CONTRARIA ALLA VOLONTÀ DIVINA, DECISAMENTE CONTRARIA.

Grandi e gravi eventi succederanno sulla terra e continueranno ad aumentare senza sosta, il tempo non è più tempo e quello che vi Ho annunciato nel corso degli anni sta arrivando… di fronte ad un’umanità che vive priva di consapevolezza del suo modo di operare e di agire.

Quando vivete eventi naturali che vi mettono in pericolo sembrate avere paura, ma appena il momento è passato, tornate ad essere quelli di prima. Ipocriti!
E tornate a vivere godendo delle cose mondane ed il dolore e l’angoscia spariscono con la sparizione degli eventi che vi avevano fatto temere.

VIVETE DESIDERANDO IL MEGLIO, VOLENDO ESSERE I MIGLIORI, I PIÙ APPLAUDITI, I PIÙ ELOGIATI, MA… DESIDERATE DI ESSERLO ANCHE SPIRITUALMENTE O VIVETE DI APPARENZE?

L’uomo non vede la realtà, quella che si è forgiato con le sue leggi immorali, con la sfrontatezza di una mente concentrata su quello che gli permetta di vivere senza Dio, senza dover rendere conto delle proprie opere o azioni, per questo viene rifiutato tutto quello che evochi Dio.

È stato forgiato un nuovo dio, un dio del peccato e della sfrenatezza, che permette all’uomo quello CHE L’UNICO E VERO DIO NON VI PERMETTE, PERCHÈ VI AMA E VUOLE CHE VI SALVIATE L’ANIMA.
Invece voi avete creato un dio mondano, liberale e lo definite innovativo, lo applaudite e gli rendete onore con festini degenerati e degradati, con droghe, con alcool e libertinaggio, che è quello… che vi offre satana e che, come umanità, non vi fate scrupoli di desiderare.

Però voi, figli, mentre vi allontanate dalla Parola Divina, affermate che il Paradiso e la Vita Eterna sono una fantasia, disprezzate gli Appelli che la Trinità Sacrosanta vi trasmette e dite che sono bugie e idee diffuse da alcuni pazzi e senza farvi scrupolo alcuno e senza la minima paura, dite che il rispetto della Legge Divina è una cosa che ormai appartiene al passato, la credete fuori moda e ritenete che l’obbedire e l’affidarsi a Dio perché Lo si ama, non sia per questa generazione.

Pensate che seguire gli Appelli del Cielo sia qualcosa che fanno solo gli inetti, i folli e quelli che hanno poca intelligenza.

Questo è il modo di pensare dell’avanguardia di questa generazione, questo è il pensiero che impera sull’umanità.

Le ribellioni ed i rifiuti soprattutto all’ordine spirituale, sono cose di tutti i giorni, distruggere statue ed irrompere in Chiesa durante la Celebrazione Eucaristica, è diventato un diversivo per quelli che si sono contaminati con il modo di agire di satana.

MI RAMMARICO PER TANTI OLTRAGGI ALLA DIVINA VOLONTÀ E NEI CONFRONTI DELL’AMORE DEGLI AMORI, “L’ALFA E L’OMEGA”!

MI RAMMARICO PER TANTI MIEI FIGLI CHE NON DESIDERANO LA SALVEZZA E SI OSTINANO A RIMANERE NELLE TENEBRE DEL PECCATO, DELLA DISOBBEDIENZA E DELLA RIBELLIONE, CON I QUALI FANNO CONTENTO SATANA!

MIO FIGLIO È LA VIA, LA VERITÀ E LA VITA E CHIUNQUE CREDA IN LUI, VIVRÀ IN ETERNO. (Cfr. Gv 14,6).


Questa è la verità, Popolo di Dio, questa è la Verità: rispettare, accettare ed amare i Comandamenti, i Sacramenti ed amare e mettere in pratica la Parola Divina.


“MOLTI SONO I CHIAMATI E POCHI GLI ELETTI” (Mt 22,14), NON PERCHÈ LA TRINITÀ SACROSANTA NON VI AMI, MA PERCHÉ CIASCUNO DI VOI VI RINUNCIA DI LIBERO ARBITRIO.


Voi, figli, siete chiamati a seguire Mio Figlio e i Suoi Insegnamenti, siete chiamati a conoscerlo e a far conoscere la Sua Parola Divina agli uomini.


Questo non è il momento di stare con le braccia conserte e di restare muti senza predicare!


Dovete svegliare il Popolo di Mio Figlio che sta dormendo e non Lo riconosce. Dovete ricevere l’Alimento Divino per fortificarvi, ma dovete essere debitamente preparati.



Figli, tornate sulla Via di Mio Figlio, perché il bottino di satana sta crescendo giorno dopo giorno, non disprezzate i Suoi Appelli ora che la notte è vicina ed i lamenti degli uomini si diffonderanno su tutta la terra.


Gli esseri umani hanno sempre aspettato fino all’ultimo momento e questa generazione non fa differenza. L’attesa continua e satana intanto ruba le anime.

LA MALATTIA STA AVANZANDO (1) E L’UOMO RIMANE IN SILENZIO, MA IO, COME MADRE DELL’UMANITÀ VI CHIEDO DI STARE IN ALLERTA DI FRONTE AL VIRUS CHE È USCITO DALLE MANI DELL’UOMO E CHE SI STA DIFFONDENDO TRA L’UMANITÀ.
L’UOMO TEME L’UOMO, PERCHÈ SI CONOSCE.


VOI NON INDUGIATE FIGLI MIEI, LA PESTILENZA STA AVANZANDO DI PAESE IN PAESE E SI STA GENERALIZZANDO. È PER QUESTO MOTIVO CHE IO VI HO FATTO CONOSCERE IN ANTICIPO I MEDICAMENTI (2) CON I QUALI DOVRETE COMBATTERE QUESTA ED ALTRE MALATTIE CON LE QUALI SARETE ATTACCATI.



E mentre l’uomo sta dormendo, la terra continuerà a tremare fortemente.



Pregate figli Miei, pregate per gli Stati Uniti.



Pregate figli Miei, pregate per il Cile.



Pregate figli Miei, pregate per il Giappone.



PREGATE PER IL CENTRO AMERICA.

Amati figli del Mio Cuore Immacolato, la meta è la VITA ETERNA e non la otterrete, se continuerete a rimanere attaccati alle cose mondane.
Per poter resistere, rimanete uniti, rimanete sulla Via alla quale Mio Figlio vi ha chiamato.

Non temete figli, è necessario che Io come Madre vi parli in questo modo.


NON TEMETE, IO SONO VOSTRA MADRE E NON VI ABBANDONO.
RICORRETE A MIO FIGLIO, RISPONDETE AL SUO APPELLO.


IL MIO AMORE E LA MIA BENEDIZIONE SIANO PER CIASCUNO DI VOI UN NUOVO RISVEGLIO.

Mamma Maria

AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO







domenica 1 marzo 2020

La manifestazione dello spirito di Bergoglio e della sua nuova “religione” mondiale

Tutti i veri cristiani e tutti gli uomini di buona volontà hanno compreso che Bergoglio ha fondato nei fatti una nuova “religione”, seppur nel nascondimento, in modo subdolo e ingannando i cristiani. Questa nuova religione, che è in realtà una ridicola filosofia umana basata su concetti umani, prende origine dall’unione di tutte le più grandi così dette religioni che, superando ciò che le caratterizza, si uniscono nella parola “amore”.

Questo progetto di nuova “religione” è stato manifestato (ma in modo celato, non esplicito, non trasparente) il giorno 6 gennaio, lo stesso giorno in cui i cristiani autentici sono chiamati a celebrare la Solennità della Manifestazione di Cristo alle genti. Il video messaggio diffuso il 6 gennaio non celebra Cristo ma Lo annulla, mischiando Gesù con chi Lo rifiuta.

Bergoglio e il Consiglio da egli istituito per guidare il cambiamento nella Chiesa cattolica romana (dieci persone che, al pari dei dieci re descritti nell’Apocalisse, guidano le sorti di milioni di anime) stanno in realtà guidando i cristiani a cambiare religione, per abbracciare un nuovo progetto di religione che si fonda sull’umano concetto di “amore” il cui ispiratore è Sai Baba, un uomo che molti falsamente idolatrano come dio, superiore a Cristo, ma che nei fatti propone un messaggio che è in anti tesi a Cristo. Solo Cristo è morto e risorto per salvare l’umanità, in quanto Cristo è l’unico Salvatore del mondo, Colui che solo salva. Non Sai Baba.

Bergoglio ha preparato per tempo il terreno nel quale dare vita a tale progetto di nuova religione, che dà compimento alle profezie della grande Apostasia che avrebbe afflitto la Chiesa a partire dai suoi vertici. Ora tutto si compie. La Madonna a La Salette annunciò che Roma avrebbe perso la fede e sarebbe divenuta sede dell’anti Cristo. Lo spirito di Bergoglio non serve Cristo e i Suoi insegnamenti autentici, ma è al servizio del nemico di Cristo. Con i suoi insegnamenti Bergoglio allontana i cristiani da Cristo.

Bergoglio da tempo ha manifestato di essere animato da uno spirito contrario a Cristo, ai Suoi insegnamenti autentici e al Piano di Salvezza di Dio Padre Onnipotente, che si attua solo e soltanto in, con e per Cristo.

Bergoglio ha affermato che: non esiste un Dio cattolico (ma il vero Dio, universale, rivelato dal Padre è Cristo, il Figlio del Dio vivente); non c’è, nemmeno per chi crede, una Verità assoluta (ma Cristo per i cristiani è l’unica Verità assoluta rivelata dal Padre); il Bene è secondo coscienza (ma per i veri cristiani l’unico e Sommo Bene è Cristo, che è Bene in senso assoluto, al di là di ciò che pensano le singole coscienze); la chiesa missionaria non fa proselitismo, la missione della chiesa è non fare proselitismo; il proselitismo è una solenne sciocchezza (ma Gesù ha comandato che, per salvarsi, le genti devono credere in Cristo e che devono essere battezzate nel Suo nome); il Paradiso è uno stato dell’anima (ma per i veri cristiani il Paradiso è una dimensione concreta, reale, dove in Cristo si è nella pienezza); l’Alleanza di Dio con il popolo ebraico è irrevocabile, non è stata revocata (ma il Padre stabilisce una nuova Alleanza in Cristo, che rinnova e supera la precedente).

Di seguito si riportano i documenti ufficiali di Bergoglio che aiutano a capire quali sono i principi su cui si ispira questa nuova e falsa religione, che cerca di attrarre le persone con concetti banali e facili da accogliere, facendo credere che così facendo si possa vivere un mondo di gioia, senza più sofferenza; di pace, senza più guerra; di sincerità, senza più menzogna; di amore, senza più morte. Ma per i cristiani autentici una è la Verità: la Gioia, la Pace, la Sincerità e l’Amore si compiono solo in Cristo.

Il Compimento di Salvezza per il mondo intero voluto da Dio Padre Onnipotente si compie e si compirà definitivamente solo in Cristo. Una è e sempre sarà la vera religione: quella che si fonde su Cristo, la Pietra.

Una è e sempre sarà la vera Chiesa: quella animata dallo Spirito Santo, che si fonda su Cristo e sui Suoi insegnamenti. Dove vi è la Presenza dello Spirito Santo che procede dal Padre e dal Figlio, là vi è la Chiesa di Cristo, con la quale il Padre stipula la Sua Alleanza.

Il Padre ha ritirato il Suo Santo Spirito e ha rotto la Sua Alleanza con la chiesa guidata da Bergoglio, perché quegli uomini hanno tradito Cristo e i suoi insegnamenti per dare vita ad una nuova falsa religione mondiale animata dallo spirito dell’anti-cristo.

Solo in Cristo vi è salvezza, non in altri. Chi vuole vivere un mondo di gioia, senza più sofferenza; di pace, senza più guerra; di sincerità, senza più menzogna; di amore, senza più morte, deve credere in Cristo.

Per i cristiani autentici una è la Verità: la vera Gioia, la vera Pace, la vera Sincerità e il vero Amore si compiono e sono solo in Cristo.

Bergoglio e i suoi ministri invece vogliono far credere, in modo nascosto e subdolo, che la salvezza si compie in Sai Baba, al cui spirito sono devoti e al cui spirito sono soggetti e soggiogati, senza libertà e senza pietà.

La manifestazione della nuova pseudo religione mondiale di Bergoglio contenuta nel Videomessaggio Gennaio 2016:



Coronavirus. Tutto quello che c’è da sapere in 10 domande e risposte

I VIDEO DALLA CINA CHE MOSTRANO LE PERSONE CHE COLLASSANO A TERRA ERANO ATTORI IMPEGNATI IN UN FAKE PER SPARGERE IL PANICO? IN ITALIA I POSITIVI AL CORONAVIRUS PRESENTAVANO "SOLO" FEBBRE E TOSSE SENZA CONVULSIONI O COLLASSI, DUNQUE? L'UNICO COLLASSO E' STATO QUELLO DEL'ECONOMIA ITALIANA CHE SI E' FERMATA CAUSANDO GRAVI PERDITE RISCHIANDO ORA UN CROLLO DELL'INTERO SISTEMA PAESE. A CHI GIOVA QUESTO CAOS? E' COSI' CHE IL NUOVO ORDINE MONDIALE DELL'ANTICRISTO AVEVA PENSATO DI ESSERE INSTAURATO CON L'INGANNO SOSTENUTO DAL REGIME COMUNISTA DITTATORIALE CINESE AL QUALE SOMIGLIA NEL MODUS OPERANDI?....


Le domande più insistenti sul coronavirus e le risposte di don Roberto Colombo, genetista clinico e specialista nella diagnostica molecolare delle malattie rare

Immagine al microscopio del coronavirus Sars-Cov-2
Abbiamo chiesto a don Roberto Colombo, genetista clinico e specialista nella diagnostica molecolare delle malattie rare, docente presso la Facoltà di medicina e chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, di rispondere alle domande che circolano con maggiore insistenza in questi giorni a proposito dell’infezione da coronavirus.

Partiamo dal virus. È stato ripetuto che si tratta di un “nuovo virus” di cui conosciamo ancora molto poco. È davvero così misterioso questo nemico della nostra salute?

I virus (dal latino vīrus, “veleno”; origina dalla radice indoeuropea vis-, “essere aggressivo”) sono particelle subcellulari quasi-biologiche (dette virioni, prive delle principali caratteristiche di un organismo vivente), di dimensioni (diametro: 20-300 nanometri) assai più ridotte anche dei batteri, e per questo “visibili” solo attraverso il microscopio elettronico. Non possedendo una “macchina molecolare e cellulare” in grado di organizzare un metabolismo proprio e consentire la loro autoriproduzione, si moltiplicano esclusivamente infettando “cellule ospiti”, quelle del nostro corpo, o di quello di animali, vegetali e batteri, di cui sono “parassiti obbligati”. Semplificando, un virus è il risultato dell’assemblaggio di sole due componenti biochimiche: un acido nucleico (RNA o DNA) e un involucro proteico (capside). Quale sia l’origine evolutiva dei virus sulla terra è oggetto di vivace dibattito e non vi è al momento una ipotesi consensuale. Certo è che i virus cambiano le loro caratteristiche (“microevoluzione”) con una rapidità superiore a qualunque organismo vivente e, per questa ragione, ne sorgono continuamente di nuovi.

Si è cercato di descrivere la diversità dei virus denominandoli e raggruppandoli sulla base di somiglianze genomiche, strutturali e funzionali. Il nuovo virus di origine geografica cinese, denominato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come SARS-CoV-2, non è mai stato identificato prima di venire segnalato come causa della sindrome respiratoria a Wuhan, in Cina, nel dicembre 2019. La sindrome è stata chiamata COVID-19: “CO” sta per corona, “VI” per virus, “D” per disease e “19” è l’anno di identificazione.

Il SARS-CoV-2 appartiene al secondo (“beta”) dei 4 sottogruppi della sottofamiglia dei Coronavirinae nella famiglia dei Coronaviridae. I betacoronavirus che sinora si sono dimostrati in grado di infettare l’uomo, cui appartiene il SARS-CoV-2, sono cinque. Due (HCoV-OC43 e HCoV-HKU1) sono causa dei raffreddori comuni, della sinusite e anche di infezioni del tratto respiratorio inferiore. Altri due (SARS-CoV e MERS-CoV), cui ora si aggiunge il SARS-CoV-2, possono causare sindromi respiratorie acute gravi, come la SARS (scoperta nel novembre 2002 nella provincia cinese di Guangdong, contagiò oltre 8 mila persone in una trentina di paesi) e la MERS (segnalata per la prima volta nel settembre 2012 a Gedda, in Arabia Saudita, ha sinora contagiato circa 2.500 persone in diversi paesi). In generale, si stima che circa il 2% della popolazione sia portatore sano di un coronavirus e che un coronavirus sia stato isolato nel 5-10% delle infezioni respiratorie acute.

Il SARS-CoV-2 è un virus “giovane”. Essendo stato identificato solo tre mesi fa, del SARS-CoV-2 conosciamo relativamente poco sia dal punto di vista biologico che da quello clinico ed epidemiologico. Alcune sequenze di riferimento (RefSeq NC_045512: lunghezza pari a 29903 coppie di basi di ss-RNA) dell’intero genoma di SARS-CoV-2 sono già disponibili a tutti i ricercatori del mondo e depositate nella banca dati del NCBI (Usa). Si hanno già alcuni dati preliminari sulla struttura proteica del capside di SARS-CoV-2, importanti per la predisposizione di un vaccino. Iniziamo a conoscere alcune caratteristiche molecolari del virus, e in particolare quelle riguardanti la proteina Spike che consente al virus di attaccarsi e infettare le cellule umane. Anche la regione E del suo genoma, che codifica per una proteina altamente conservata nelle varie specie di virus, è molto interessante: tra SARS e SARS-CoV-2 vi è differenza di un solo aminoacido in questa proteina e questo potrebbe costituire un elemento importante per lo sviluppo di vaccini nel prossimo futuro.

Le conoscenze scientifiche e mediche stanno crescendo rapidamente, man mano che ceppi autoctoni vengono identificati in pazienti di focolai epidemici (come proprio nei giorni scorsi è avvenuto nei laboratori dell’Ospedale Sacco di Milano, a partire da campioni isolati da quattro pazienti di Codogno), si raccolgono i dati clinici anamnestici, diagnostici e prognostici e si studia l’andamento epidemiologico nei centri di diffusione in Cina e al di fuori di essa.

Sembra dunque che il nuovo coronavirus assomigli biologicamente, da una parte, al temibile ma raro virus della SARS e, dall’altra, a quelli più comuni che causano malattie da raffreddamento benigne.

Il nuovo betacoronavirus SARS-CoV-2 è strettamente correlato geneticamente al “fratello” SARS-CoV che ha provocato la sindrome respiratoria acuta grave (SARS) nel 2002-2003. Ma se guardiamo ai dati clinici ed epidemiologici sinora disponibili, il quadro clinico che si manifesta nei pazienti positivi per la presenza del SARS-CoV-2 presenta una variabilità intersoggettiva notevole.

In un numero di casi positivi per il virus (sinora non stimabile con sufficiente certezza: i dati in nostro possesso si riferiscono quasi esclusivamente ai pazienti ospedalizzati in Cina, in Italia e in altri paesi, che sono quelli con un quadro clinico conclamato e più grave), l’infezione può risultare asintomatica. In altri casi – che sembrano essere la maggior parte di alcuni campioni statistici disponibili (ancora limitati: le cifre di alcune prime indagini epidemiologiche parlano dell’80-85% dei casi) – la sintomatologia è lieve o moderata, paragonabile a quella di infezioni benigne delle vie aeree superiori o dell’influenza stagionale da ceppi virali già in circolazione in questi anni (in Europa, nel 2019-2020, prevale il tipo A, come H1N1pdm09 e H3N2, che rappresenta circa il 60% dei casi, con la presenza minoritaria di quelli di tipo B, come il Victoria).


In un numero più limitato di casi (circa il 15-20%, secondo alcune rilevazioni in corso), l’interessamento polmonare grave con febbre prevale e si rende necessario il ricovero ospedaliero in un reparto per infettivi. Tra questi ultimi, solo una quota minoritaria (pari o inferiore al 5%) necessita di degenza in terapia intensiva a causa di distress respiratorio. Si tratta quasi sempre di soggetti con patologie gravi pregresse, spesso di natura respiratoria, di anziani debilitati, di pazienti con immunodeficienze primitive oppure secondarie da tumori (in particolare quelli a carico del sistema ematopoietico e linforeticolare), chemioterapia o trattamento immunosoppressivo. Da quanto si evidenzia a partire dai dati (limitati) sinora disponibili, la gravità dell’infezione risulta crescente con l’età del soggetto, risparmiando prevalentemente i bambini (ma vi sono alcuni casi pediatrici sia in Cina che in Italia), i giovani e gli adulti in buona salute, mentre incide maggiormente sugli anziani e i soggetti con altre patologie importanti non risolte o parzialmente risolte.

È verosimile che il virus abbia avuto origine o sia stato trasmesso da animali selvatici cinesi all’uomo?

È, questa, una delle ipotesi in corso di verifica da parte degli studiosi, ed è la più accreditata in considerazione degli studi sulle infezioni “parenti” della COVID-19: la SARS e la MERS. Le analisi filogenomiche del virus SARS-Cov mostrano con buona probabilità che questo betacoronavirus possa essersi sviluppato inizialmente nei pipistrelli e abbia contagiato l’uomo direttamente o attraverso specie animali selvatiche presenti nei mercati cinesi nel 2002. Il betacoronavirus MERS-CoV ha come “serbatoio naturale” i pipistrelli che infettano con i loro escrementi i datteri e i cammelli e l’ipotesi prevalente è che da questi il virus sia passato al paziente 0 (o ai pazienti 0) in Arabia Saudita nel 2012.

Veniamo ora alla sua pericolosità. Seguendo le notizie da giornali e tv, pare di capire che molti (i pessimisti) ricorrono ai dati sul numero di decessi tra gli infettati; altri (gli ottimisti) al numero di guarigioni degli ammalati risultati positivi per la presenza del coronavirus. È corretto trarre conclusioni da questi numeri?

Quando ci si riferisce alla cosiddetta “pericolosità” (che fa riferimento alla gravità della sindrome causata dall’infezione virale, ma che può comprendere anche altre concause presenti nel paziente), l’occhio cade subito sui dati della mortalità che, però, è solo uno dei possibili esiti (quello infausto) dell’infezione da SARS-CoV-2. Andrebbero invece considerati appropriatamente anche la durata della manifestazione della malattia, l’intensità dei sintomi, la propensione allo sviluppo di ulteriori quadri clinici, la gravità delle possibili complicanze e la terapia richiesta per risolverle, la debilitazione del paziente e i giorni di lavoro e di studio persi, l’impegno assistenziale (domiciliare od ospedaliero) richiesto e i suoi costi, e altro ancora.

Comunque, per quanto concerne la mortalità della COVID-19, gli studi disponibili riportano dati che vanno da meno dell’1% a oltre il 10%, in dipendenza del campione studiato e del paese indagato. In Cina è stimata al 2,5-4%, mentre negli altri negli altri paesi scende fino allo 0,4-0,7%. Un recente studio cinese su oltre 72 mila pazienti rileva che il tasso di mortalità è praticamente zero nei bambini sotto i 10 anni, ma arriva a circa il 15% negli ultra 80enni.

A titolo di paragone, l’epidemia stagionale di influenza presenta in Europa una mortalità del 0,1-0,2%. Occorre però tenere presente che una parte della popolazione più sensibile alle complicanze gravi di questa infezione è difesa dalla profilassi vaccinale annuale e che il campione studiato è molto più ampio.

In epidemiologia non è rilevante solo il tasso di mortalità o di complicanze che aggravano una infezione virale, ma anche il potere di contagio, spesso chiamato “tasso di riproduzione” di un’infezione (Basic Reproductive Ratio; in sigla R0). Il concetto venne applicato in epidemiologia per la prima volta dal dottor George McDonald nel 1952, che costruì un modello statistico-popolazionistico per la diffusione della malaria. R0 indica il numero di nuovi casi di malattia generati in media in una data popolazione da un singolo ammalato durante il proprio periodo infettivo, ossia quante nuove infezioni ci possiamo attendere che si sviluppino a partire da ogni persona che ha contratto la stessa infezione. Secondo i modello epidemiologici SIR (che divide i soggetti in suscettibili, infettivi e ristabiliti) e SIRS (che aggiunge anche i ristabiliti che non sono stabilmente immuni e ritornano ad essere suscettibili), R0 viene calcolato con un’apposita equazione differenziale. Per esempio, se R0 vale tre, significa che mediamente ogni persona infetta ne contagia altre tre. Per fare qualche esempio, l’influenza stagionale ha R0 = 1,2‒1,4, il morbillo 10‒15 e la parotite 8‒10. Questo numero dipende non solo dalla virulenza dell’agente patogeno, ma anche dalla capacità di resistenza al virus nei soggetti di una popolazione (per esempio, per immunità naturale o indotta da vaccinazione), dalla densità della popolazione urbana o rurale e dalle misure profilattiche poste in essere (contenimento dei focolai infettivi attraverso quarantene, divieti di assembramenti, cordoni sanitari territoriali, disinfezione, e altro ancora). Più elevato è il valore di R0, più difficile è controllare l’espandersi di una epidemia.


Lei distingue tra gravità e contagiosità del COVID-19. Può fornire qualche dato su quest’ultima, anche in relazione alla possibilità che l’epidemia si arresti in tempi brevi?

Sul piano sociale, la gravità di una malattia determina oneri assistenziali più elevati (strutture di ricovero e cura, personale medico e infermieristico specializzato, terapie, riabilitazione e giorni di assenza dal lavoro o dallo studio) che si moltiplicano nel caso in cui la sua contagiosità in una determinata popolazione e a fronte di misure profilattiche adottate permanga alta. Una stima approssimativa e provvisoria dell’R0 per il SARS-CoV-2 oscilla tra 2 e 3, di poco superiore a quello dell’influenza. Se in queste settimane l’R0 del COVID-19 non scenderà sotto questi livelli, l’infezione potrà diffondersi ulteriormente nelle popolazioni colpite.

L’obiettivo di sanità pubblica è quello di far scendere l’R0 al di sotto del valore uno, ossia che ogni soggetto infettato contagi in media meno di un altro soggetto. In questo modo i focolai infettivi si spegneranno in breve tempo perché il numero dei guariti supererà progressivamente quello dei malati. Questo è possibile attraverso la rigorosa applicazione delle misure profilattiche e igieniche raccomandate dall’Istituto Superiore di Sanità alle autorità pubbliche e private e ai singoli cittadini: dall’evitare luoghi affollati e poco aerati al detergere frequentemente e prolungatamente le mani ed evitare i contatti con le mucose nasali e oculari, dall’isolamento domiciliare od ospedaliero (a seconda della gravità dei sintomi) dei pazienti accertati con COVID-19 ai controlli sulla movimentazione di persone da e per le “zone rosse” del contagio.


Si parla in continuazione di “tamponi” per la diagnosi della COVID-19. In cosa consiste esattamente questo test?

Esistono diversi test diagnostici e di monitoraggio epidemiologico per le infezioni da coronavirus e anche per il SARS-CoV-2. Di principio li possiamo dividere in due tipi: i test di laboratorio che individuano la presenza di virioni in campioni di liquidi o tessuti biologici del soggetto (i più rapidi ed attuabili su vasta scala sono i test molecolari, basati sull’analisi del genoma virale), i quali, ovviamente, rilevano solo la infezione in atto, sia essa asintomatica oppure sintomatica; e i test di laboratorio per la ricerca degli anticorpi antivirali che il paziente ha sviluppato in corso di infezione e che permangono per un certo periodo di tempo anche dopo la guarigione (è così possibile sapere se un soggetto è stato esposto al virus anche se non ha sviluppato i sintomi della malattia oppure se è guarito senza essere stato diagnosticato come affetto dall’infezione).

Il test molecolare (“test rapido”) del tampone faringeo consiste nella raccolta di materiale biologico dalla cavità orale mediante strofinamento e/o rotazione un bastoncino cotonato sterile sul retrofaringe e sulle tonsille palatine, isolamento del materiale genetico (acidi nucleici) e ricerca di sequenze di basi nucleotidiche che sono tipiche del genoma del virus ricercato, in questo caso del SARS-CoV-2. Questa ricerca avviene con una tecnologia di genetica molecolare che si avvale dell’amplificazione specifica di piccole regioni di sequenze di acidi nucleici, nel caso specifico del betacoronavirus l’RNA mediante reazione polimerasica a catena (PCR) a trascrizione inversa (RT), seguita dal sequenziamento diretto dei frammenti genomici amplificati, ossia dalla “lettura” completa dell’ordine delle basi nucleotidiche. È una tecnica simile a quella utilizzata per i test genomici nella diagnosi delle malattie genetiche.

I ricercatori cinesi sono stati i primi a mettere a punto il test molecolare del tampone per il SARS-CoV-2 (il protocollo cinese ha come bersaglio genomico specifico sequenze di ORF1ab e N) seguiti da altri studiosi tedeschi (sequenze di RdRP, E e N), statunitensi (tre sequenze nel gene N), giapponesi (sequenze di Pancorona, proteina Spike e altri) e di Hong Kong (sequenze di ORF1b-nsp14 e N), per citarne solo alcuni tra quelli raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Negli ultimi giorni è sorta una discussione sull’attendibilità dei test del tampone eseguiti dalle Regioni interessate all’epidemia e sulla necessità o meno di una conferma da parte dell’Istituto Superiore di Sanità…

Come l’esito ogni singolo test genomico per la ricerca di virus specifici, anche quello per il SARS-CoV-2 può non avere – considerato da solo – un valore di certezza diagnostica-molecolare dirimente per quanto concerne l’individuazione di un particolare agente patogeno virale. Le ragioni dell’incertezza posso essere intrinseche alla metodologia utilizzata e all’analisi manuale e bioinformatica dei risultati grezzi ottenuti dal sequenziamento, ma anche estrinseche al protocollo adottato, derivanti da errori degli operatori nella raccolta del campione, nella sua conservazione durante il trasferimento dal punto di prelievo al laboratorio, nell’isolamento e processamento degli acidi nucleici, nel sequenziamento e nell’analisi dei dati genomici. Errori che possono andare dall’inquinamento del campione con altro materiale di origine biologica all’uso di reagenti e materiali di laboratorio non in condizioni ottimali, sino ad errori strumentali e manuali.


Per questa ragione, il risultato di un test di questo genere, che è abbastanza complesso e per alcuni aspetti automatizzato e per altri manuale, dovrebbe essere confermato da un test simile eseguito in altro laboratorio specializzato sullo stesso campione biologico e/o su uno prelevato dal medesimo paziente in un tempo successivo. Tutto questo non per sfiducia negli operatori sanitari e di laboratorio di un centro regionale, ma per una buona pratica clinica e biotecnologica. Per questa ragione, le polemiche tra l’Istituto Superiore di Sanità e le Sanità regionali appaiono fuori luogo e talora pretestuose.

La eventuale discordanza tra i risultati del tampone eseguito in loco e quelli centralizzati a Roma non deriva necessariamente da errori strumentali o degli operatori e non deve portare a nessun biasimo verso i sanitari e i laboratoristi regionali: può semplicemente riflettere una differenza nei protocolli adottati e/o nel momento in cui è stato eseguito il prelievo del campione biologico rispetto al decorso dell’infezione. Lo stesso paziente può risultare positivo o negativo alla ricerca dell’agente virale in determinati stadi dell’infezione. In questo caso, può essere utile la ricerca degli anticorpi antivirali nel siero.


Per quale ragione il numero di pazienti positivi al virus in Italia risulta essere più elevato, almeno sinora, rispetto a quello di altri paesi europei che intrattengono scambi commerciali e di persone con la Cina di volume simile o più elevato del nostro?

Occorre tenere presente due fattori. Il virus lo si trova nei soggetti solo se lo si cerca, e si riscontra il suo livello di diffusione in una popolazione solo se si mette in atto un protocollo sistematico di screening dei possibili portatori. Inoltre – nel caso di virus che possono dare luogo a infezioni asintomatiche o paucisintomatiche o con sintomi in alcuni casi sovrapponibili a quelli di differenti infezioni virali (per esempio, tra COVID-19 e affezioni influenzali e simil-influenzali) – la positività di un test del tampone faringeo non coincide con la manifestazione clinica della malattia e la presenza di sintomi apparentemente riconducibili alla malattia non implica che il test debba essere positivo.

Questi due fattori possono aiutare a spiegare, almeno in parte, le apparenti discrepanze nell’individuazione dei soggetti infettati da SARS-CoV-2 in Italia e in altri paesi e nel numero di pazienti diagnosticati come affetti da COVID-19 riscontrati nel nostro paese rispetto ad altri. Il numero di test molecolari per la ricerca del virus sinora effettuati in Italia per abitante nelle aree colpite dall’epidemia risulta tra i più elevati nei paesi colpiti dal COVID-19 e questo può contribuire alle differenze osservate. È stato giusto farlo finora, perché ha aiutato a individuare i ceppi autoctoni presenti sul nostro territorio, a tracciare la filiera dei contagi e a circoscrivere i focolai epidemici. Ma è giunto il momento, come ha correttamente chiesto l’Istituto Superiore di Sanità, di limitare ora i test del tampone ai soli soggetti sintomatici per i quali vi sia necessità di una diagnosi differenziale della COVID-19 rispetto ad altre patologie simili diffuse in Italia in questa stagione.

Se non facessimo così, oltre a dissipare risorse sanitarie preziose in questo momento senza alcun reale beneficio per la salute dei nostri cittadini, contribuiremmo ad alimentare fenomeni di allarmismo e psicosi da contagio sia nel nostro paese che in altri, che già hanno iniziato a guardare con sospetto o paura ogni contatto con le nostre popolazioni, sia di tipo commerciale che culturale e turistico.

Non bisogna infatti dimenticare che un test di laboratorio per la ricerca di un ceppo virale specifico in un soggetto, qualora risulti positivo, non significa affatto che egli o ella necessariamente manifesti o possa manifestare nei giorni successivi i sintomi della malattia e contagiare altri soggetti. La diagnosi di una malattia è sempre un atto clinico integrale (che include la valutazione complessiva del quadro clinico attraverso l’anamnesi, l’esame obiettivo e le indagini strumentali e di laboratorio), e non può mai essere inferita da un solo reperto molecolare, per quanto accurata e precisa sia la metodica adottata e la specificità del bersaglio prescelto.

Quali sono i farmaci sinora risultati efficaci per il trattamento dei pazienti affetti da COVID-19 che si trovano in condizioni più gravi e rischiano la vita? Per un vaccino, occorre davvero attendere molto tempo?

Per i pazienti con COVID-19 conclamata, grave compromissione respiratoria e ricoverati in ospedale, sia i medici cinesi che quelli italiani e di altri paesi stanno utilizzando i migliori farmaci a disposizione oggi, sia già in commercio per il trattamento di altre patologie virali (come la SARS, la MERS, la malattia da virus Ebola e AIDS), sia ancora in fase di sperimentazione clinica. A questi si aggiunge, ove clinicamente appropriata, l’ossigenoterapia, la ventilazione assistita e ogni altro supporto alle funzioni vitali dei pazienti più compromessi.

Per esempio, il Remdesivir (codice farmaceutico di sviluppo GS-5734), un analogo nucleotidico prodotto da Gilead Sciences ormai giunto in Fase III di sperimentazione clinica, è stato sviluppato in origine per trattare i pazienti affetti dalla malattia da virus Ebola e ha poi dato risultati incoraggianti anche per il trattamento di altri due infezioni virali simili alla COVID-19, quelle da SARS-Cov e da MERS-Cov. Anche la combinazione di due antivirali, il Lopinavir (ABT-378, un inibitore delle proteasi prodotto dalla Abbott) e il Ritonavir (ABT-538, un potenziatore dell’azione degli inibitori delle proteasi, realizzato anch’esso dalla Abbott), già usata nei pazienti con HIV, promette di dare risultati positivi, ma servono ulteriori dati prima di raggiungere conclusioni certe.

Per quanto concerne un vaccino contro l’infezione da SARS-CoV-2, sono al lavoro numerosi laboratori sia industriali che universitari e di centri di ricerca scientifica in diversi paesi. I tempi – considerata anche la necessaria fase di sperimentazione preclinica e clinica necessaria per validare un vaccino – non potranno essere brevi. Gli esperti parlano di non meno di 18-24 mesi, salvo possibili belle sorprese…

Quale posizione umana e cristiana dovremmo coltivare per affrontare con serietà ma anche con serenità la situazione presente?

Ritengo che dobbiamo affrontare questa circostanza della vita personale e sociale serietà, serenità e fiducia.

Anzitutto con serietà. Conosco la storia delle epidemie virali e la letteratura biomedica internazionale: i virus sono “nemici biologici” dell’uomo e di altre specie viventi che non bisogna assolutamente sottovalutare, ma studiare nelle loro mosse, conoscere nelle loro caratteristiche (ogni ceppo di virus ha le proprie) e imparare a combattere, senza sottovalutarli. Il realismo scientifico e, ancor prima, quello quotidiano, ci dicono di considerare questo evento secondo tutti i suoi fattori, senza censurarne nessuno, ma neppure assolutizzarne altri.

Ma anche con serenità. La virologia, l’infettivologia, l’immunologia e la farmacologia hanno fatto passi da gigante e non siamo nelle stessa situazione di un secolo fa, quando vi fu la terribile “spagnola” (che tra il 1918 e il 1920 infettò oltre 500 milioni di persone in tutto il mondo e ne uccise alcune decine di milioni): allora non disponevamo né di antivirali né di vaccini, e neppure di test molecolari per identificare il tipo di virus. Neanche gli antibiotici per le complicanze batteriche erano disponibili. Oggi noi sappiamo che – in Italia e in altri paesi – dalla COVID-19 si può guarire e che sinora è guarito circa il 95% dei malati seguiti clinicamente.

E, soprattutto, vivere questo tempo con fiducia, perché la nostra vita non dipende ultimamente né da noi, né dalla medicina, ma è nelle mani di Dio. La fede ci fa riconoscere che, in ogni circostanza della vita, noi apparteniamo a un Altro, nelle cui braccia ci affidiamo e affidiamo i nostri cari, i nostri amici e i nostri pazienti. La speranza in Cristo, morto e risorto, è la certezza della nostra vita. Nessuna certezza scientifica può fare a meno di una certezza morale che nasce dal senso religioso di ognuno di noi.

Mi consenta di chiudere con una battuta. Mia mamma, con la saggezza che derivava dalle sue origini che erano quelle di una famiglia contadina, di fronte alla paura per la salute e all’eccesso di medicalizzazione nella vita diceva: «Non si può vivere tutta la vita da ammalati per poi morire sani». Il Signore l’ha chiamata a sé quando aveva compiuto cento anni, spirando in pace.


   

Lettera di mons. Viganò al Cardinale Zen


Lettera di Mons Viganò al card Zen + profezie sull'anticristo





Eminenza Carissima,

Sono l’arcivescovo Carlo Maria Viganò, già Nunzio Apostolico negli Stati Uniti d’America.

Ho seguito con profonda partecipazione, condividendo la Sua sofferenza nella preghiera, i Suoi numerosi accorati Appelli a papa Bergoglio, per la drammatica situazione della Chiesa Martire in Cina, che lui stesso ha colpevolmente aggravato con il proditorio e sciagurato Accordo segreto firmato dalla Santa Sede con il Governo Comunista Cinese.

I Suoi accorati Appelli, Caro Fratello in Cristo, sono rimasti sistematicamente inascoltati e persino derisi in modo ipocrita e perverso. Quanto al Cardinale Parolin, ha agito da mero sconsiderato esecutore di un malvagio ordine superiore.

Ho letto stamane la ignominiosa e vergognosa Lettera che il Card. Giovanni Battista Re ha indirizzato a tutti i cardinali contro di Lei. Ne sono profondamente rattristato e indignato, e desidero esprimerLe tutto il mio affetto, la mia preghiera e la mia solidarietà fraterna nell’episcopato.

Lei è un coraggioso Confessore della Fede a cui va tutta la mia venerazione e ammirazione!

Purtroppo la menzogna in Vaticano è eretta a sistema, la verità è totalmente stravolta, l’inganno più perverso è spudoratamente praticato anche dai più insospettabili, che ora si prestano ad agire da strumenti complici dell’Avversario. Si è giunti addirittura ad affermare che “papa Benedetto XVI aveva approvato il progetto di Accordo” firmato nel 2018, quando invece tutti sappiamo della sua strenua resistenza e della sua reiterata riprovazione delle condizioni poste da un Regime persecutorio e sanguinario.

Il Vaticano ha fatto di tutto e di più per consegnare nelle mani del Nemico la Chiesa Martire Cinese: lo ha fatto siglando il Patto segreto; lo ha fatto legittimando “vescovi” scomunicati, agenti del regime; lo ha fatto con la deposizione di Vescovi legittimi; lo ha fatto imponendo ai Sacerdoti fedeli di registrarsi presso la chiesa succube della dittatura comunista; lo fa quotidianamente tacendo sulla furia persecutoria che proprio a partire da quell’infausto Accordo è andata inasprendosi in un inaudito crescendo. Lo sta facendo ora con questa ignobile missiva a tutti i cardinali, volta ad accusarLa, a denigrarLa e ad isolarLa.

Nostro Signore ci assicura che niente e nessuno potrà mai strappare dalla Sua mano coloro che resistono al nemico infernale e ai suoi accoliti, trionfando su di loro “per mezzo del Sangue dell’Agnello e grazie alla testimonianza del loro martirio” (Ap. 12, 11).

Il Vostro esempio, Caro Cardinale, e il prezzo altissimo che state pagando per difendere la Causa di Dio e della sua Chiesa, provochi in noi un salutare scossone, ci strappi dall’inerzia e dall’assuefazione con le quali assistiamo supini alla resa della Chiesa Cattolica nei suoi più alti vertici e nella sua gerarchia, all’eresia e all’apostasia, per essersi messa a seguire il Principe di questo mondo, menzognero e omicida sin da principio.

quem redemisti, Christe, sanguine tuo, ne in aeternum irascaris nobis.

+ Carlo Maria Viganò

Arcivescovo tit. di Ulpiana

Nunzio Apostolico