venerdì 24 gennaio 2020

La massoneria contro Salvini e contro il popolo








La situazione politica che stiamo vivendo non è assolutamente bella. Per niente. Attaccato internamente ed esternamente, al leader del Carroccio non resta che una sola possibilità, che sta già attuando: mobilitare gli italiani, portarsi il popolo dalla propria parte e convincere tutti alle elezioni anticipate. E’ una corsa contro il tempo: se non ce la fa, è finito.

A questo punto è lecito chiedersi: perché tanto accanimento contro Salvini? Chi c'è dietro questa "persecuzione politicamente scorretta"? La risposta è: i grandi poteri massonici del “dietro le quinte” detestano Salvini. Forse perché il suo consenso è stato molto rapido, e perché è capace di colpi di testa; è fuori dalle righe e difficilmente si piega, forse perché non ha ancora trovato un burattinaio che lo gestisca. La massoneria odia chi "ce la fa da solo" senza la sua "protezione eccellente".



Sul canale Border Nights Carpeoro fa nomi e cognomi delle figure che starebbero allestendo la trappola per Salvini. Si inizia con il politologo Michael Ledeen (massone, esponente di Ur-Lodges e membro del potente Jewish Institute) vicino a Di Maio e a Renzi. Segue Jacques Attali, massone e persona fidata del presidente francese Emmanuel Macron. Si conclude con Steve Bannon, ideologo di Trump e del sovranismo europeo, anche lui massone e “in relazione con potenti massonerie reazionarie di segno diverso”. Bannon è stato il primo ad annunciare la rottura gialloverde, ma “Non perché stesse davvero con Salvini, ma solo perché sapeva quello che Salvini stava per fare”. Carpeoro ha una visione non proprio ottimista, ed ha profetizzato bene sull’arrivo dell'attuale governo imposto dall’estero. “Solo gli elettori italiani, se lo vorranno, potranno salvare il leader della Lega”, dice Carpeoro.



La massoneria vuole Zaia a capo della Lega? A giudicare da questo interessante articolo dal titolo "Salvini non è massone. E Zaia?"  parrebbe di sì. Dopo la trappola moscovita dei soldi russi inesistenti, arriva anche l'imputazione per l'affare della nave Gregoretti per la quale Salvini rischia 15 anni di carcere. Ma prestate attenzione a quanto dichiarato in questo documento:

Salvini non è massone. E Zaia?

“Massonofobo illiberale” sono stato definito poco dopo aver proposto, durante una conferenza stampa a Montecitorio, che i dipendenti pubblici avessero l’obbligo di rivelare la loro appartenenza alla libera muratoria, specificando rango e loggia. Malgrado la svolta verso la trasparenza degli ultimi anni, che vorrebbe le consorterie italiane ansiose di far conoscere a chicchessia l’elenco dei propri iscritti, di fatto un alone di mistero le circonda tuttora, con particolare riguardo a quegli iscritti la cui identità è all’orecchio del solo Grande 33. Leggendo i quotidiani di oggi emerge che dietro lo sgambetto moscovita subito da Salvini c’è lo zampino della massoneria francese, mentre una loggia italiana si affretta a farci sapere che il principale sospettato fu da essa espulso tempo fa. Excusatio non petita accusatio manifesta dicevano i romani ed io oramai mi sono convinto che Salvini ha commesso la stessa leggerezza dell’uomo cui più sembrano ispirarsi le sue mosse, Benito Mussolini. Quale? Non essersi mai iscritto ad una loggia massonica. Ma lo vieta lo statuto della Lega, direte voi. Se è per questo, vi rispondo io, la Chiesa Cattolica commina l’automatica scomunica per tutti i massoni, eppure grandi cardinali lo furono e lo sono tutt’ora. Anni orsono ricordo la liaison fra il cardinal Ravasi, allora convinto di diventare Papa, e Stefano Bisi, all’epoca gran maestro del Grande Oriente d’Italia, tutta incentrata sui comuni nobili ideali.
Mino Pecorelli il 12 settembre 1978 pubblicò, vuolsi indotto dal suo amico Carlo Alberto Dalla Chiesa, l’elenco dei prelati cattolici iscritti alla massoneria. Fra le ipotesi che si fanno del vero movente che vide Cosa Nostra solo esecutrice di un omicidio deciso altrove, quella che prediligo io è proprio che Chiesa Cattolica e Massoneria abbiano voluto sbarazzarsi del generale che consideravano acerrimo ed irriducibile nemico. L’articolo di Pecorelli si intitolava “La gran loggia vaticana”, e ne indicava i massimi esponenti nei cardinali Sebastiano Baggio, Salvatore Pappalardo, Ugo Poletti e Jean Villot. Vi trascrivo qui il giuramento di ogni massone italiano, introdotto nel 1976 dal Gran Maestro Livio Salvini (parente? non credo):

“Al fine di impedire che le nostre arti segrete e i nostri misteri nascosti possano essere impropriamente conosciuti per colpa della mia imprudenza, io solennemente giuro di non palesare giammai i segreti della Libera Massoneria, pena, violando anche uno solo di essi, di avere la mia gola tagliata di tondo, la lingua strappata dalla sua radice, con seppellimento del mio corpo sotto la riva del mare, a livello della bassa marea, a distanza di una gomena dalla riva, dove il flusso ed il riflusso della marea arriva regolarmente due volte ogni 24 ore.”

Esattamente ciò che accadde al banchiere cattolico piduista Roberto Calvi, strozzato per impiccagione (gola tagliata di tondo e lingua strappata dalla sua radice) e ritrovato a distanza di una gomena dalla riva del fiume, dove il deflusso del Tamigi si incrocia due volte al giorno con il flusso delle maree. E vengo alla domanda che pongo nel titolo dell’articolo.

Io ho prestato servizio a Treviso per molti anni, ed ho assistito alla nascita ed al progredire della carriera di Luca Zaia. Se Treviso fosse stata in Sicilia, quando ci arrivai per la prima volta, il 31 luglio 1994, e subito si presentò da me un appuntato in pensione ansioso di conoscere quali fossero i miei problemi pratici, avrei avuto la stessa diffidenza che di fatto egli mi ispirò, a partire dalle sue origini pugliesi.

Gli offrii comunque un caffè, lo ringraziai della visita, ed appena uscì dal mio ufficio presi informazioni su di lui. Mi fu spiegato che era un impiegato dei fratelli Venerandi, proprietari di tutte le discoteche della provincia. Aveva un solo compito a giustificare il suo stipendio: ogni mattina faceva una visita in Questura, e poi altre due, la prima al comando provinciale della Guardia di Finanza e la seconda da noi carabinieri. I funzionari di polizia, gli ufficiali della GdF e quelli dei carabinieri dovevano vederlo, prendere dimestichezza con lui e confidargli i loro problemi pratici, in modo che i fratelli Venerandi potessero risolverli. Io, per esempio, avevo un incarico, comandante del Reparto Operativo, per cui non era previsto l’alloggio di servizio, e quindi cercavo casa.

Dopo il primo mese all’albergo Le Beccherie, dove la mia Land Rover pick up corse il rischio di essere sfrattata dal parcheggio perché rozza ed inelegante com’era turbava il senso estetico del sostituto procuratore De Lorenzi, ospite dello stesso parcheggio, avendo un appartamento in locazione per una cifra irrisoria nella vicina Ca Dei Ricchi, affittai una mansarda arredata limitrofa alla caserma per un milione al mese il primo anno, ed un milione e 50 mila lire l’anno successivo, prezzo di mercato (e salato per allora).

Quando pochi mesi dopo arrivò il nuovo comandante della compagnia carabinieri, Michele Sarno, e dovette aspettare più di un anno prima che il suo predecessore gli liberasse l’alloggio, fu ospite per 18 mesi gratuitamente di una villetta messa a sua disposizione dai fratelli Venerandi.

Durante la stagione della caccia, poi, tutti i funzionari di polizia, gli ufficiali dei carabinieri e della finanza che sapevano imbracciare un fucile erano ogni domenica ospiti della riserva di caccia dei fratelli, dove facevano strage di selvaggina. Seguiva un pranzo conviviale presieduto dal più grande dei Venerandi, che aveva atteggiamenti degni di un patriarca (scrivo border line la querela, per cui altro sostantivo con la p avrei voluto usare). Io ci andai una sola volta, partecipando solo al pranzo e, simulando una idiosincrasia per la caccia, mi astenni sempre, nei cinque anni successivi.

Avevo allora un tenente, già maresciallo, grande ed onestissimo sbirro di origini siciliane, che mi comandava il nucleo investigativo. Il tenente Giordano aveva una teoria, e cioè che tutti i proventi delle discoteche, sto parlando di centinaia di milioni in contanti ogni mese, venissero custoditi nella camera blindata della più grande di esse, e che periodicamente, quando superavano il miliardo di lire, tutti quei soldi venissero movimentati verso banche compiacenti, non necessariamente ubicate in Italia.

Cercava un superiore gerarchico disponibile ad avallare sue perquisizioni senza mandato, e sperava di averlo trovato in me. Non fu così, e so che vi deludo confessandovelo. Ero reduce da tre anni di esilio comminatomi da Bettino Craxi per la Duomo Connection, avevo avviato Mani Pulite interessandomi per primo di Mario Chiesa, ed avevo visto il mio collega Roberto Zuliani trasferito a Lamezia Terme dopo che il Chiesa aveva osato addirittura arrestarlo.

Quanto propostomi da Giordano non mi sembrava un granché, rispetto allo sfregio che avrei dovuto infliggere al Procuratore Stitz che ammiravo incondizionatamente. Feci con lui timide avances, e capii che stimava il patriarca come un buon compagno di caccia della cui onesta’ non aveva mai dubitato. In quegli stessi anni i massoni italiani erano oggetto di indagini da parte di due magistrati molto rinomati, Mastelloni a Venezia, ed Agostino Cordova prima in Calabria e poi a Napoli.

A Treviso il massone più autorevole era il vecchio procuratore della repubblica Cesare Palminteri, ed il prefetto Torda, l’unico non laureato in tutta Italia, cenava ogni venerdì con lui e con gli altri maggiorenti della loggia locale.

Ebbi una parziale conferma che Giordano non aveva torto quando a Maserada il maresciallo Marini che comandava la stazione (oggi sindaco), si beccò un proiettile di Kalasnikov per sventare una rapina in banca, apparentemente priva di senso, visto che quell’agenzia di Cassamarca movimentava ufficialmente poche centinaia di migliaia di lire.

Quando Marini uscì dalla sala operatoria mi confidò che secondo lui il direttore aveva taciuto di un sacco contenente 80 milioni in contanti provento delle discoteche. Chi era stato fino a poco prima quello che teneva i conti dei fratelli Venerandi? Luca Zaia, che dopo il diploma dell’istituto tecnico (non dubito che oggi sia una laurea magistrale) era stato assunto da loro e con loro era rimasto fino al suo debutto in politica.

Quando due anni dopo diventai comandante provinciale ed ebbi con lui una dura polemica perché da presidente della provincia di Treviso non voleva vendere, se non a prezzo di mercato, l’immobile limitrofo alla caserma che ci avrebbe consentito di incrementare un organico asfittico perché non avevamo dove far dormire i carabinieri, chiamai il patriarca Venerandi e lo pregai di intercedere per noi.

Feci una sceneggiata a suo favore: chiesi in archivio il fascicolo più alto che avessimo e mi portarono quello di Adriano Udorovich, pregiudicato per una antica e sempre rinnovata quantità di reati. Io ci misi sopra una copertina nuova, sulla quale scrissi Luca Zaia, e dissi al padrino che se il Presidente non cambiava idea, avrei sfogliato il fascicolo pagina per pagina, imparandolo a memoria, alla ricerca di quei segreti che ogni uomo nasconde e che solo i carabinieri sono capaci di scoprire.

La mattina dopo mi telefonò la segretaria di Zaia, chiedendomi di fissare un appuntamento, ma io mi dissi tanto onorato che mi sarei precipitato subito ad ossequiarlo nel suo ufficio. Un quarto d’ora dopo, entrambi seduti sulle poltrone del suo salotto sorseggiando un caffè, mi propose di far realizzare direttamente alla provincia l’allargamento della caserma e, vedendomi entusiasta, mi disse che lui dava del tu al maggiore Forte (oggi mitico presidente del Forte Group), mio collega elicotterista, e che ambiva ad analogo privilegio per i nostri futuri rapporti.

Io gli risposi che l’onore era tutto mio. Da allora nel corso degli anni l’ho visto solo durante le feste in Prefettura, dove si studia di evitarmi con grande determinazione. Forse teme che gli dia del tu, ed in questo senso lo rassicuro che non sarà così: mi comporterò da suddito ossequiente per amore di mia moglie.

L’allargamento della caserma poi non c’è stato perché il mio ottuso successore eccepì che il progetto non era in linea con quello standard diffuso dall’Ufficio Infrastrutture del Comando Generale. Ma io allora, era il 1999, mi chiesi subito cosa Zaia temesse da me, tanto da fargli mutar parere nell’arco di una notte.

E finalmente trovai la risposta in una sua misteriosa vacanza in Transilvania, nel corso della quale sarebbe diventato fratello muratore, onore che prima di lui ebbero Mazzini e Garibaldi, ma evidentemente non Salvini. Se l’inciampo moscovita sarà fatale a quest’ultimo, vedrete che il suo posto sarà preso da Luca Zaia e così ogni tessera del puzzle andrà al suo posto. Scommettiamo?".

Da: 

Non ci resta, dunque, che lottare per un governo scelto davvero dal popolo, possibilmente della durata prestabilita dalla legge. Si comincia dall'Emilia Romagna? Qui c'è in ballo molto di più che un'elezione politica. Salvini è la testa di ponte contro un qualcosa di ben più diabolico e inquietante. Siamo alle strette finali....

LITURGIA DI OGGI

La Liturgia di Venerdi 24 Gennaio 2020
San Francesco di Sales

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Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco

Antifona d'ingresso
Darò a voi dei pastori secondo il mio cuore,
essi vi guideranno con sapienza e dottrina. (Ger 3,15)

Colletta
O Dio, tu hai voluto
che il santo vescovo Francesco di Sales
si facesse tutto a tutti nella carità apostolica:
concedi anche a noi di testimoniare sempre,
nel servizio dei fratelli,
la dolcezza del tuo amore.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (1Sam 24,3-21)
Non stenderò la mano su di lui, perché egli è il consacrato del Signore.


Dal primo libro di Samuèle

In quei giorni, Saul scelse tremila uomini valorosi in tutto Israele e partì alla ricerca di Davide e dei suoi uomini di fronte alle Rocce dei Caprioli. Arrivò ai recinti delle greggi lungo la strada, ove c’era una caverna. Saul vi entrò per coprire i suoi piedi, mentre Davide e i suoi uomini se ne stavano in fondo alla caverna.
Gli uomini di Davide gli dissero: «Ecco il giorno in cui il Signore ti dice: “Vedi, pongo nelle tue mani il tuo nemico: trattalo come vuoi”». Davide si alzò e tagliò un lembo del mantello di Saul, senza farsene accorgere. Ma ecco, dopo aver fatto questo, Davide si sentì battere il cuore per aver tagliato un lembo del mantello di Saul. Poi disse ai suoi uomini: «Mi guardi il Signore dal fare simile cosa al mio signore, al consacrato del Signore, dallo stendere la mano su di lui, perché è il consacrato del Signore». Davide a stento dissuase con le parole i suoi uomini e non permise loro che si avventassero contro Saul. Saul uscì dalla caverna e tornò sulla via.
Dopo questo fatto, Davide si alzò, uscì dalla grotta e gridò a Saul: «O re, mio signore!». Saul si voltò indietro e Davide si inginocchiò con la faccia a terra e si prostrò. Davide disse a Saul: «Perché ascolti la voce di chi dice: “Ecco, Davide cerca il tuo male”? Ecco, in questo giorno i tuoi occhi hanno visto che il Signore ti aveva messo oggi nelle mie mani nella caverna; mi si diceva di ucciderti, ma ho avuto pietà di te e ho detto: “Non stenderò le mani sul mio signore, perché egli è il consacrato del Signore”. Guarda, padre mio, guarda il lembo del tuo mantello nella mia mano: quando ho staccato questo lembo dal tuo mantello nella caverna, non ti ho ucciso. Riconosci dunque e vedi che non c’è in me alcun male né ribellione, né ho peccato contro di te; invece tu vai insidiando la mia vita per sopprimerla. Sia giudice il Signore tra me e te e mi faccia giustizia il Signore nei tuoi confronti; ma la mia mano non sarà mai contro di te. Come dice il proverbio antico:
“Dai malvagi esce il male,
ma la mia mano non sarà contro di te”.
Contro chi è uscito il re d’Israele? Chi insegui? Un cane morto, una pulce. Il Signore sia arbitro e giudice tra me e te, veda e difenda la mia causa e mi liberi dalla tua mano».
Quando Davide ebbe finito di rivolgere a Saul queste parole, Saul disse: «È questa la tua voce, Davide, figlio mio?». Saul alzò la voce e pianse. Poi continuò rivolto a Davide: «Tu sei più giusto di me, perché mi hai reso il bene, mentre io ti ho reso il male. Oggi mi hai dimostrato che agisci bene con me e che il Signore mi aveva abbandonato nelle tue mani e tu non mi hai ucciso. Quando mai uno trova il suo nemico e lo lascia andare sulla buona strada? Il Signore ti ricompensi per quanto hai fatto a me oggi. Ora, ecco, sono persuaso che certamente regnerai e che sarà saldo nelle tue mani il regno d’Israele».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 56)
Rit: Pietà di me, o Dio, pietà di me.

Pietà di me, pietà di me, o Dio,
in te si rifugia l’anima mia;
all’ombra delle tue ali mi rifugio
finché l’insidia sia passata.

Invocherò Dio, l’Altissimo,
Dio che fa tutto per me.
Mandi dal cielo a salvarmi,
confonda chi vuole inghiottirmi;
Dio mandi il suo amore e la sua fedeltà.

Innàlzati sopra il cielo, o Dio,
su tutta la terra la tua gloria.
Grande fino ai cieli è il tuo amore
e fino alle nubi la tua fedeltà.

Canto al Vangelo (2Cor 5,19)
Alleluia, alleluia.
Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo,
affidando a noi la parola della riconciliazione.
Alleluia.

VANGELO (Mc 3,13-19)
Chiamò a sé quelli che voleva perché stessero con lui.


+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù salì sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici – che chiamò apostoli –, perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni.
Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè “figli del tuono”; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda Iscariota, il quale poi lo tradì.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Fratelli e sorelle, uniamo le nostre invocazioni alla preghiera che Cristo rivolge al Padre, e alla voce dello Spirito che è in noi, dicendo:
Signore, ascoltaci.

Concedi, Signore, al tuo popolo fondato sugli apostoli, giorni sereni e frutti di bene. Noi ti preghiamo:
Benedici, Signore, il Papa, i vescovi e i loro collaboratori che tu invii a evangelizzare, e dona loro amore e sapienza. Noi ti preghiamo:
Illumina, Signore, i ragazzi e le ragazze che compiono una decisiva scelta di vita e chiama nuovi operai nella tua messe. Noi ti preghiamo:
Dona, Signore, a tutti i cristiani un rapporto personale e profondo con Cristo, perché comunichino con gioia agli altri la propria fede. Noi ti preghiamo:
Suscita, Signore, nella nostra comunità parrocchiale, un rinnovato impegno ad evangelizzare, con le parole e con le opere, l'ambiente in cui viviamo. Noi ti preghiamo:
Perché anche noi ci lasciamo evangelizzare.
Per i sacerdoti, i religiosi e le religiose della nostra parrocchia.

O Signore, tu ci hai chiamati per nome affidandoci una missione particolare nella tua Chiesa, e ci ami di amore eterno: attiraci sempre di più a te e rendici strumenti della tua salvezza. Per Gesù tuo Figlio, nostro fratello e salvatore, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
O Padre, questo sacrificio,
suprema testimonianza dell’amore del tuo Figlio,
comunichi a noi l’ardore del tuo Santo Spirito,
che infiammò il cuore mitissimo
di san Francesco di Sales.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
Il buon pastore dona la vita
per la salvezza del suo gregge. (cf. Gv 10,11)


Preghiera dopo la comunione
O Signore, che ci hai dato la gioia
di partecipare ai tuoi sacramenti
nel ricordo di san Francesco di Sales,
fa’ che in ogni circostanza della vita
imitiamo la sua carità paziente e benigna
per condividere la sua gloria nel cielo.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
San Francesco di Sales ha reso amabile la Chiesa in un tempo di lotte; è un esempio di dolcezza e ha saputo mostrare che il giogo del Signore è facile da portare e il suo carico leggero, attirando così molte anime.
E un vero riposo per l'anima contemplare questo santo, leggere i suoi scritti, tale è la carità, la pazienza, l'ottimismo profondo che da essi si sprigiona. Qual è la sorgente di questa dolcezza? Essa viene da una grandissima speranza in Dio. Nella vita di san Francesco di Sales si racconta che nella sua giovinezza visse un periodo di prove terribili in cui si sentiva respinto da Dio e perdeva la speranza di salvarsi. Pregò, fu definitivamente liberato e da allora fu purificato dall'orgoglio e preparato a quella dolcezza che lo contraddistinse. Non faceva conto su di sé: aveva sentito con chiarezza quanto fosse capace di perdersi, come da solo non potesse giungere alla perfezione, all'amore, alla salvezza e questa consapevolezza lo rendeva dolce e accogliente verso tutti. Ma più ancora dell'umiltà quella prova gli insegnò la bontà del Signore, che ci ama, che effonde il suo amore nel nostro cuore.
San Francesco esultava di gioia al pensiero che tutta la legge si riassume nel comandamento dell'amore e che nell'amare non dobbiamo temere nessun eccesso. Scrisse un lungo Trattato dell'amore di Dio e anche un libro più semplice, ma delizioso: Introduzione alla vita devota. Quest'ultimo lo compose capitolo per capitolo scrivendo lettere ad una giovane donna attirata da Dio. Parlandone a santa Giovanna de Chantal che già conosceva diceva di aver scoperto un'anima che era "tutta d'oro" e che egli cercava di guidare nella vita spirituale.
Non riuscì però ad estendere il suo apostolato come avrebbe voluto. Non potè mai risiedere a Ginevra sua città episcopale, diventata roccaforte dei calvinisti che gliene proibirono l'accesso sotto pena di morte. Tentò una volta a rischio della vita ma inutilmente. Avrebbe potuto provare dispetto e amarezza di fronte a questo ostacolo insormontabile, ma la sua fiducia e il suo amore lo mantennero nella profonda pace di chi compie l'opera di Dio secondo le proprie possibilità. Anche questo è un trionfo della pazienza e della mitezza: non irrigidirsi, non amareggiarsi davanti a difficoltà che non si riesce a vincere ma continuare a vedere dovunque la grazia del Signore e a rendere amabili le sue vie.
Domandiamo al Signore che ci faccia assomigliare a questo santo nella sua pazienza, dolcezza, semplicità, fiducia, che lo resero così simile a Gesù mite e umile di cuore.

giovedì 23 gennaio 2020

L’AMERICA LATINA SANGUINA

Una tragedia annunciata!
di Luz de Maria




L’agitazione che si sta vivendo nel mondo, sia in ambito politico, che in quello sociale, economico e spirituale, è il risultato di ciò che l’uomo ha dentro di sé e denota il caos e la tragedia di questa generazione, che si ribella perché è concentrata solo su di sé ed è in questo modo che si sta formando la tirannia nell’uomo, che poi la diffonde attorno a sé.



L’umanità viene manipolata da decine di anni per fare in modo che si privi della spiritualità e perché creda di non avere bisogno dello spirito per continuare a vivere. È in questo modo che organizzazioni internazionali di ogni genere hanno raggiunto i loro obiettivi, che erano quelli di formare un essere umano vuoto. Di fatto la mentalità moderna mette in pratica una ribellione interiore che innesca un disgregamento intrinseco, che porta gli uomini ad essere schiavi di tutto.

L’uomo va in cerca di qualcosa che nemmeno lui sa cosa sia: della giustizia, del benessere, della comodità, di salire nella scala sociale o di altri interessi particolari che si differenziano caso per caso, ma nell’inseguire questa ricerca ha trascurato la pace con sé stesso e con gli altri.


Questo assillo tiene oggigiorno l’America Latina in uno stato di agitazione catastrofico, sul quale siamo stati allertati dal Cielo da molti anni a questa parte e questi sintomi sono ripetutamente indicati nella Sacra Scrittura come i segni degli ultimi tempi. 

Si tratta di un’epidemia che si sta estendendo di paese in paese ed in questo momento gli eventi si stanno verificando in tutto il mondo in base ad un medesimo modello, ma in particolare stanno accadendo nell'America Latina e nei paesi fratelli come il Cile, la Bolivia, l'Argentina, l'Ecuador ed il Brasile e molte altre saranno le cose che dovremo vedere o vivere.

Si pretende giustizia mentre non si dà a Dio quello che è di Dio ma Lo si ignora completamente. Dio viene relegato, così come viene relegata la spiritualità dell’uomo e la realtà di riconoscersi peccatori, in quanto l’uomo si rifiuta di guardarsi dentro.

Quello che gli uomini hanno dentro, quello che stanno di fatto vivendo, viene evidenziato dall’attuale livello di incertezza dell’umanità, un’incertezza che si riscontra perfino in campo religioso ed è entrata tra il Popolo di Dio, creando una divisione che non è casuale, ma ne è la causa.

L’uomo necessita la conversione, i segni ed i segnali di dove ci troviamo in questo momento dell’umanità non c’è bisogno di cercarli con la lente d’ingrandimento, ma si rivelano davanti ai nostri occhi in un modo che non lascia adito a dubbi, tuttavia non si vuole considerare da un punto di vista spirituale, il fatto che si stia cercando di far scomparire Cristo, quando sappiamo che Cristo è l’unica via di salvezza.

L’umanità è giunta a confidare solo in sé stessa, nella sua autosufficienza, ritenendo di poter agire senza dipendere da altro che da sé stessa.



Si tratta forse di un caso che questo stia succedendo in questo momento?
L’uomo sta tradendo sé stesso e ne ottiene una frustrazione interiore che è il risultato di aver rifiutato Dio.

Molte sono le Rivelazioni che ci hanno messo in allerta su ciò che è essenziale per l’uomo e su ogni accadimento che farà parte di quello che nostro Signore continua a sancire come compimento delle Rivelazioni, tuttavia non si vuole riconoscere che questa parte dello sviluppo e del compimento delle profezie è conseguente all’infedeltà dell’essere umano nei confronti della Trinità Sacrosanta.
Alla fine non si tratta d’altro se non dell’uomo che tradisce sé stesso.

Luz de Maria.


SAN MICHELE ARCANGELO
26 OTTOBRE 2019



Popolo del Nostro Re e Signore Gesù Cristo, pregate per l’America Latina.
Sta venendo attaccata dal comunismo, “tentacolo dell’Anticristo”.
La libertà è il grande ostacolo per questo tentacolo, ma non è completa, per questo i paesi poveri si stanno trasformando in prigionieri del grande potere unico che sta opprimendo i popoli, per consegnare i figli di Dio all’anticristo.





SAN MICHELE ARCANGELO
10 NOVEMBRE 2019



Pregate figli di Dio. La crescita dei gruppi satanici ha attirato l’agitazione sull’America Latina. 





SAN MICHELE ARCANGELO
2 AGOSTO 2019



NON CONTINUATE AD IGNORARE I SEGNALI DI QUESTI MOMENTI.
Il subbuglio si sta generalizzando, di paese in paese, di persona in persona, come una pestilenza che si diffonde e che si insedia nella mente dell’uomo, indurendo il cuore riguardo a quello che è il bene. 



La violenza sta avanzando di paese in paese ed il Cielo ci ha avvertito di questo da molti anni… 





NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO
10 AGOSTO 2011



La contaminazione della peste della violenza dimora GIA’ sulla terra e questa violenza accelererà il passo, di mente in mente, di paese in paese. Pregate, pregate per combattere questa peste con la preghiera e con l’amore per Mia Madre e per Me. 





LA SANTISSIMA VERGINE MARIA
3 DICEMBRE 2014



Il terrore giungerà di nazione in nazione..., la violenza è un’arma di satana. NON DIMENTICATEVI CHE IO GLI SCHIACCERO’ NUOVAMENTE IL CAPO E IL POPOLO CHE MIO FIGLIO MI HA AFFIDATO, SARA’ LIBERATO DALLA SCHIAVITU’ DEL MALE, e l’uomo, dopo la Purificazione, cercherà da solo il Balsamo riconfortante del suo Creatore, ed Io, come madre d’Amore, vi accoglierò nel Mio Cuore Immacolato. 




NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO
23 MARZO 2017



In questo momento l’umanità ha così tanta violenza nel suo cuore, perché ha ceduto alle proprie debolezze e l’astuto demonio ve le presenta in ogni momento, perché cadiate. Sono addolorato per voi figli Miei, sono addolorato per la direzione che avete intrapreso e che non volete abbandonare. 



NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO
3 AGOSTO 2017



L’incoscienza dell’umanità sta incitando alla violenza su sé stessa e questa violenza si sta espandendo come una pestilenza da un paese all’altro, fino a quando diventerà incontrollabile.
Voi vedrete quanto sia difficile per l’uomo represso sopravvivere senza il necessario, ma allo stesso tempo, se la vostra fede sarà pari ad un granello di senape, non vi mancherà il necessario alla sopravvivenza, se questa sarà la Mia Volontà.

A partire dall’anno 2010, siamo stati allertati riguardo a diversi accadimenti che succederanno in vari paesi dell’America, insistendo che pregassimo per diminuire l’impatto del male…





LA SANTISSIMA VERGINE MARIA
25 MARZO 2010



America del Sud, mantieniti in allerta. La tua preghiera deve essere instancabile!





LA SANTISSIMA VERGINE MARIA
28 GIUGNO 2010



Figli amatissimi del Mio Cuore Immacolato: il comunismo si è impossessato delle nazioni, poco a poco, di nascosto e molti dei Miei figli sono caduti nelle sue reti. Oggi vi chiamo a pregare con forza per i Miei figli del Venezuela.
L’America del Sud è in pericolo.



LA SANTISSIMA VERGINE MARIA
8 MARZO 2010



Bolivia: guardami!


MESSAGGIO DI SAN MICHELE ARCANGELO A LUZ DE MARIA 19 GENNAIO 2020








Amato Popolo di Dio:



VI CHIEDO DI NON ASPETTARE A CONVERTIRVI, GRATI ALLA TRINITÀ SACROSANTA.



La Nostra Regina e Madre di tutto il creato, vi invita a fare questo passo ADESSO!



Sto vedendo i demoni affrontare l’uomo, favorire i fallimenti, le disillusioni, li vedo puntare sull’ego umano per farvi perdere la pace, la Fede, la fiducia e per lasciarvi nella disperazione, cosicché vi sentiate abbandonati dal Nostro Re e Signore Gesù Cristo. 



Vi trovate in un momento di dura battaglia tra il bene ed il male (Cfr. Gn 3,6).
Il bene avanza in modo discreto mentre il male si scaglia su tutto e contro tutto, travolgendo al suo passaggio quello che può essere un impedimento ai suoi piani nefasti; adesso ha smesso di essere strisciante, alza la voce, individua le sue prede da lontano e, quando le vede fragili in qualche aspetto spirituale, le attacca. 



Popolo di Dio, voi vivete nel mondo, ma non siete del mondo (Cfr. 1 Gv 2,15) però lo dimenticate molto facilmente e soprattutto quando siete in preda a scoraggiamenti spirituali vi comportate come quelli che sono del mondo, scordandovi che, siccome fate parte del Corpo Mistico del Nostro Re e Signore Gesù Cristo, dovete comportarvi ed agire con decoro, anche quando vi invade il dolore.



NON VI SIETE ANCORA ADDENTRATI NELLA DESOLAZIONE, PER FARLO DOVETE ESSERE FORTI, DOVETE ESSERE PERSONE DI FEDE, DOVETE COMPIERE LA VOLONTÀ DIVINA E NON DOVETE TITUBARE, PER POTER RIUSCIRE A CONTINUARE IN QUELLO A CUI CIASCUNO DI VOI È CHIAMATO: ESSERE DEGNI FIGLI DEL RE. (Cfr. Gv 1, 12-13).



La terra tremerà intensamente e porterà l’umanità nella paura. L’uomo, che continua a rimanere lontano dalla Santissima Trinità, volgerà lo sguardo al cielo, cercando una risposta, mentre l’ha già dentro di sé.



Come generazione dovete pregare e mettere in pratica la preghiera, dovete ricevere il Corpo ed il Sangue del Nostro Re e Signore Gesù Cristo e mettere in pratica questa Comunione, altrimenti le azioni non daranno frutto, si disperderanno su un terreno arido e l’essere umano non darà frutti di Vita Eterna.


È per questo che vi dovete preparare in anticipo e per non cadere nuovamente nelle stesse azioni peccaminose, dovete pentirvi debitamente dei mali commessi e fare fermo proposito di ammenda.



Come Popolo di Dio, sapete bene che il superbo ed orgoglioso Satana lotta contro di voi, anche se non ve ne accorgete (Cfr. 1 Pt 5,8-9), perché lavora sui minimi dettagli, quelli che per voi sono impercettibili e in questo modo ferisce l' “ego". Lui viene per svolgere il suo compito, mentre voi non lo riconoscete.



Popolo di Dio, l'arroganza spirituale, la superbia spirituale, è il male peggiore per i figli del Nostro Re e Signore Gesù Cristo e sarà questo male, che porterà parte di questa umanità a disertare, perché non riconoscerà i propri errori e perché non metterà al primo posto la carità con i propri simili e l'amore fraterno. (Cfr. 1 Gv 2,26; Rom 12,16; Prov 8,13).



Se volete trovare veramente il Nostro Re e Signore Gesù Cristo, non cercatelo su strade che Lui non vi ha indicato.
L’uomo curioso, quello che vuole provare cose sconosciute, troverà una croce più pesante, un peso imprevisto e vacillerà, fino a quando non diventerà una persona che si meriterà di essere degna della Misericordia Divina.



Il Popolo di Dio deve fortificarsi ed aumentare la Fede, deve cercare l’unità e non deve allontanarsi dagli umili; stanno infatti per arrivare molte persone che fingeranno grande sapienza e che terranno grandi discorsi, con eloquenza vi presenteranno novità inerenti ogni aspetto della vita, ma saranno messaggeri di satana, inviati per allontanarvi dal vero cammino che conduce alla Vita Eterna.



Non esistono metodi per raggiungere la santità, è un lavoro continuo, arduo, che necessita di sforzarsi di essere più umili ed in questo modo essere considerati da Dio con Misericordia. 


Chi ottiene la Misericordia di Dio, non è l'altezzoso ma l'umile, non è colui che umilia, ma colui che si arrende con umiltà, non è colui che nega il perdono, ma colui che perdona con umiltà, non è colui che vuole sopraffare, ma colui che va incontro al prossimo e lo accoglie con amore, non è il dotto, ma colui che, poiché è umile, viene illuminato dallo Spirito Santo.



Popolo di Dio, non dovete aspettare, convertitevi, non accogliete falsi idoli mondani, non cadete nella tentazione, SIATE FEDELI IN QUESTO MOMENTO, PIÙ CHE IN ALTRI MOMENTI.



POPOLO DI DIO, ERAVATE IMPAZIENTI E VI LAMENTAVATE CHE GLI ACCADIMENTI ANNUNCIATI NON SUCCEDEVANO, ADESSO SIATE PERSEVERANTI E NON CROLLATE, PERCHÉ LA FORZA DEGLI EVENTI VI FARÀ SVEGLIARE.



Pregate Popolo di Dio, pregate per la perseveranza.



Pregate Popolo di Dio, pregate per la Fede.



Pregate Popolo di Dio, pregate per l’unità.



Continuate ad essere fedeli al vero Magistero della Chiesa del Nostro Re e Signore Gesù Cristo.


Siate fedeli!

Si dirà: oggi c’è il sole e ci scalda e inaspettatamente arriverà la pioggia.
Si dirà: abbiamo l’acqua, quindi usiamola e inaspettatamente sopraggiungerà la contaminazione.
Si dirà: qui non c’è contaminazione e le pestilenze correranno nell’aria e questo ve l’avevo già detto, correranno nell’aria perché verranno diffuse per mezzo degli aerei.


IL TERRORISMO NON AGISCE SOLO SULLA TERRA, MA ANCHE NELL’ARIA.



Popolo di Dio, pregate il Santo Rosario e invocate la Nostra Regina e Madre di tenervi per mano, non allontanatevi dalla Nostra Regina e Madre, rimanete nelle Mani Divine, cosicché non vi portino fuori strada con novità che vi sorprenderanno.



SE CONTINUERETE AD ESSERE FEDELI AL NOSTRO RE E SIGNORE GESÙ CRISTO, DARETE FRUTTI, ANCHE SE SEMBRERÀ CHE NON SIA COSÌ.



Popolo di Dio, non fatevi sopraffare dalla solitudine, voi siete amati dalla Trinità Sacrosanta.


Che la solitudine non vi invada, voi siete amati dalla Nostra Regina e Madre. Che la solitudine non vi invada, noi vi proteggiamo e vi accompagniamo, invocateci, figli di Dio, noi teniamo costantemente gli occhi su di voi.



Siate forti, rimanete saldi, voi non siete abbandonati, vivete la vita vera, vivete PER DIO E CON DIO.



NON TEMETE, NON TEMETE, NON TEMETE!
VOI SIETE LA PUPILLA DEGLI OCCHI DI DIO.


FORZA POPOLO DI DIO!




CHI È COME DIO?
NESSUNO È COME DIO.



San Michele Arcangelo



AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO



COMMENTO DI LUZ DE MARIA



Fratelli:



Siamo un Popolo in cammino, ma non camminiamo sulle sabbie mobili.
Siamo un Popolo che vuole la Salvezza Eterna.
Siamo un Popolo che ha una Madre e Lei ci ama.



San Michele Arcangelo, con i suoi insegnamenti, ci sta portando a meditare e a non allontanarci DALLA VIA, DALLA VERITÀ E DALLA VITA. (Cfr.Gv 14,6).



Se anche portiamo la croce come il nostro amato Signore Gesù Cristo, ricordiamoci che è una Croce di Gloria e Maestà e quindi non dobbiamo venire meno. 



Siamo un Popolo in cammino, ma è necessario mantenere l’umiltà e un’attitudine servizievole, per essere lavoratori nell’esteso Campo del Signore.


Amen.

Virus Cina: trasmesso dai serpenti?

ATTENZIONE AI RISTORANTI CINESI! CONSIDERATE CHE LE FORNITURE PER I RISTORANTI CINESI IN ITALIA ARRIVANO VIA CARGO DALLA CINA. A VOI LE CONCLUSIONI....

Serpenti arrostiti in vendita in un mercato cinese. 


Dalle analisi eseguite da alcuni scienziati sul virus in Cina emerge il ruolo svolto dai serpenti per consentire la trasmissione del coronavirus all'uomo.

Mentre le autorità locali e internazionali mettono a punto una strategia per arginare il coronavirus, cercando di contenere il contagio del virus in Cina, uno studio pubblicato su Journal of Medical Virology formula un'ipotesi sulla sua origine. Secondo i cinque ricercatori, autori dello studio, un ruolo importante nella diffusione del nuovo coronavirus sarebbe stato giocato da serpenti – in particolare il cobra cinese e il bungaro cinese - che entrano nella dieta di molti cinesi.

Secondo gli scienziati "i serpenti sono i più probabili animali selvatici serbatoi del virus 2019nCoV (il nome dato al virus dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, ndr)". Molte persone infette dal cononavirus, infatti, risulterebbero aver mangiato animali selvatici acquistati al mercato di Wuhan (ora chiuso), dove venivano venduti, oltre a frutti di mare, anche pollame, serpenti, pipistrelli e altri animali da allevamento.



Come accadde con le epidemie provocate da SARS e MERS (che provocarono centinaia di morti), anche con questo nuovo coronavirus i primi pazienti hanno dunque acquisito il virus direttamente dagli animali. Ciò è stato possibile perché il virus stesso, mentre si trovava nell'ospite animale, deve aver mutato il suo codice genetico, circostanza che gli ha poi permesso di infettare anche l'uomo. Alcuni studi sul campo rivelarono poi che la fonte originale di SARS e MERS era stata il pipistrello e che le civette della palma mascherate (mammiferi originari dell'Asia e dell'Africa) e i cammelli avevano fatto da ospiti intermedi tra pipistrelli e umani.



Lo studio del codice genetico di 2019-nCoV ha rivelato che anche in questo caso il pipistrello potrebbe anche essere all'origine della diffusione del virus: quest'ultimo sarebbe "passato" ai serpenti (lo confermerebbe un'analisi dei codici proteici) per poi arrivare all'uomo. A supporto di questa ipotesi c'è il fatto che i serpenti sono "cacciatori" di pipistrelli e che i serpenti stessi venivano venduti nel mercato locale dei frutti di mare a Wuhan.

LITURGIA DI OGGI

La Liturgia di Giovedi 23 Gennaio 2020
Giovedì della II settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Risultati immagini per gesù sul mare

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde 

Antifona d'ingresso
Tutta la terra ti adori, o Dio, e inneggi a te: 
inneggi al tuo nome, o Altissimo. (Sal 66,4) 

Colletta
Dio onnipotente ed eterno, 
che governi il cielo e la terra, 
ascolta con bontà le preghiere del tuo popolo 
e dona ai nostri giorni la tua pace. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo... 

PRIMA LETTURA (1Sam 18,6-9; 19,1-7)
Saul, mio padre, cerca di ucciderti.

Dal primo libro di Samuèle

In quei giorni, mentre Davide tornava dall’uccisione del Filisteo, uscirono le donne da tutte le città d’Israele a cantare e a danzare incontro al re Saul, accompagnandosi con i tamburelli, con grida di gioia e con sistri. Le donne cantavano danzando e dicevano:
«Ha ucciso Saul i suoi mille
e Davide i suoi diecimila».
Saul ne fu molto irritato e gli parvero cattive quelle parole. Diceva: «Hanno dato a Davide diecimila, a me ne hanno dati mille. Non gli manca altro che il regno». Così da quel giorno in poi Saul guardava sospettoso Davide.
Saul comunicò a Giònata, suo figlio, e ai suoi ministri di voler uccidere Davide. Ma Giònata, figlio di Saul, nutriva grande affetto per Davide. Giònata informò Davide dicendo: «Saul, mio padre, cerca di ucciderti. Sta’ in guardia domani, sta’ al riparo e nasconditi. Io uscirò e starò al fianco di mio padre nella campagna dove sarai tu e parlerò in tuo favore a mio padre. Ciò che vedrò te lo farò sapere». 
Giònata parlò dunque a Saul, suo padre, in favore di Davide e gli disse: «Non pecchi il re contro il suo servo, contro Davide, che non ha peccato contro di te, che anzi ha fatto cose belle per te. Egli ha esposto la vita, quando abbatté il Filisteo, e il Signore ha concesso una grande salvezza a tutto Israele. Hai visto e hai gioito. Dunque, perché pecchi contro un innocente, uccidendo Davide senza motivo?». Saul ascoltò la voce di Giònata e giurò: «Per la vita del Signore, non morirà!». 
Giònata chiamò Davide e gli riferì questo colloquio. Poi Giònata introdusse presso Saul Davide, che rimase alla sua presenza come prima.

Parola di Dio 

SALMO RESPONSORIALE (Sal 55)
Rit: In Dio confido, non avrò timore. 

Pietà di me, o Dio, perché un uomo mi perseguita,
un aggressore tutto il giorno mi opprime.
Tutto il giorno mi perseguitano i miei nemici,
numerosi sono quelli che dall’alto mi combattono. 

I passi del mio vagare tu li hai contati,
nel tuo otre raccogli le mie lacrime: 
non sono forse scritte nel tuo libro?
Allora si ritireranno i miei nemici,
nel giorno in cui ti avrò invocato. 

Questo io so: che Dio è per me.
In Dio, di cui lodo la parola,
nel Signore, di cui lodo la parola. 

In Dio confido, non avrò timore:
che cosa potrà farmi un uomo?
Manterrò, o Dio, i voti che ti ho fatto:
ti renderò azioni di grazie. 

Canto al Vangelo (2 Tim 1,10) 
Alleluia, alleluia.
Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte
e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.
Alleluia. 

VANGELO (Mc 3,7-12
Gli spiriti impuri gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse. 

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidòne, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui. 
Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo. 
Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.

Parola del Signore 

Preghiera dei fedeli
Cristo, unico ed eterno sacerdote, si manifesta come l'Inviato di Dio che guarisce l'umanità malata e la libera dal potere del demonio. Invochiamo il Padre celeste, perché anche in noi faccia risplendere la vittoria del Messia, dicendo:
In te, Signore, vinceremo la morte.

Preghiamo per la Chiesa: il Signore continui a guarire e a liberare l'umanità sofferente attraverso l'opera dei cristiani.
Preghiamo per le autorità civili: non ricerchino un potere che divide e opprime, ma che risponda alle necessità degli umili e degli indifesi.
Preghiamo per le folle smarrite dei profughi, degli emigranti rifiutati, degli anziani abbandonati: la Provvidenza di Dio assista ciascuno di loro e muova alla solidarietà i cristiani.
Preghiamo per i malati psichici: la loro infermità, unita alla passione di Cristo, giovi per la salvezza di tutti e ci renda più consapevoli della nostra responsabilità verso i deboli.
Preghiamo per la nostra comunità locale: cerchi con perseveranza la presenza di Cristo nella preghiera e nei sacramenti, per essere da lui rinnovata.
Per la terra di Gesù e i popoli che vi abitano.
Per uno sviluppo della medicina nel rispetto dell'uomo.

O Dio, ti invochiamo per l'intercessione di Gesù, il tuo Cristo: guarisci il nostro cuore e il nostro corpo, perché possiamo oggi e ogni giorno sperimentare la tua misericordia. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen. 

Preghiera sulle offerte
Concedi a noi tuoi fedeli, Signore, 
di partecipare degnamente ai santi misteri 
perché, ogni volta che celebriamo 
questo memoriale del sacrificio del tuo Figlio, 
si compie l’opera della nostra redenzione. 
Per Cristo nostro Signore. 

Antifona di comunione
Dinanzi a me hai preparato una mensa 
e il mio calice trabocca. (Sal 23,5) 

Oppure: 
Abbiamo conosciuto l’amore che Dio 
ha per noi e vi abbiamo creduto. (1Gv 4,16) 

Preghiera dopo la comunione
Infondi in noi, o Padre, lo Spirito del tuo amore, 
perché nutriti con l’unico pane di vita 
formiamo un cuor solo e un’anima sola. 
Per Cristo nostro Signore. 

Commento
Secondo il Nuovo Testamento, è discepolo colui che riconosce in Gesù Cristo il suo Maestro. Sono tanti coloro che lo seguono e si dirigono verso di lui perché hanno sentito dire che fa cose straordinarie. Le sue parole e i suoi gesti contengono la vita divina. Egli parla con autorità. Quando lo si conosce e riconosce, nasce spontaneamente in chi lo ascolta un atto di fede: “Tu sei il Figlio di Dio”. 
Gesù non ama le dimostrazioni spettacolari né le acclamazioni della folla. Egli ama le persone semplici che penetrano e approfondiscono la fede, senza condizioni; queste si fidano delle sue parole. Aderiscono a lui, rompendo con il passato e cominciando una nuova vita. Adatteranno la loro vita alla persona del Maestro. Non seguono un insieme di idee (che costituiscono dei dogmi) ma la persona che è Parola di vita e insegnamento eterno. 
Anche oggi c’è bisogno di discepoli disposti a continuare ad affermare la propria completa adesione alla persona di Gesù Cristo. L’uomo di oggi è in attesa; aspetta che qualcuno lo avvicini al Dio vivo, al Dio risuscitato.