mercoledì 6 novembre 2019

Aree ex Ilva, se si liberassero sarebbe un’opportunità per Genova?


PUNTARE SU INSEDIAMENTI INDUSTRIALI DI ALTRO TIPO COME  LA TRASFORMAZIONE DEI RIFIUTI IN ENERGIA?....



di Maurizio Rossi



Chiarisco ancora prima di iniziare: tutti - e dico tutti - dobbiamo lottare perché sia garantito il lavoro a chi oggi è dipendente di ArcelorMittal in Liguria, E su questo non si discute. Ho forse il difetto di vedere solo quello che accade nella nostra regione, nella nostra città. Non mi sento in grado di dibattere dei massimi sistemi, se e come sia così necessario che si continui a produrre acciaio.

Inizio però a riflettere su come situazioni nazionali abbiano ricadute sul nostro territorio e se da contesti apparentemente negativi possano invece aprirsi opportunità di sviluppo, di maggiore occupazione, investimenti, migliore qualità della vita. Anche di chi lavora e di chi abita intorno allo stabilimento ex Ilva, ora ArcelorMittal, di Cornigliano. Non voglio confondere quindi il tema generale che vede contrapposte forze politiche e la multinazionale indiana (di cui non mi fido né per il presente, né per il nel futuro) con quello che dobbiamo vedere con obiettività.

Quando iniziavo a lavorare a Radio Genova Sound, nel 1977, l’Italsider occupava su quelle aree circa 15mila persone. Poi sappiamo come si arrivò a un accordo tra l’industriale Riva e il presidente della Regione Biasotti. Furono chiuse le lavorazioni a caldo iper inquinanti e in cambio però vennero lasciati all’azienda gli stessi spazi, anche se con un numero di dipendenti ben inferiore. Riva negò sempre la possibilità di pensare a qualsiasi altra operazione su quelle aree.

Un grande progetto lo propose Riccardo Garrone quando la Disney aveva pensato di aprire un parco in Europa. Garrone voleva che anche Genova si mettesse in gioco. La partita non si aprì anche a causa delle opposizioni in consiglio comunale, senza alcuna ‘vision’. La storia sappiamo come è finita: la Disneyland europea ha aperto a Parigi.

Le aree Ilva ancora oggi sono le stesse, solo che ci sono circa 1.500 lavoratori occupati: tantissimi per Genova, ma pochissimi per la dimensione delle aree in cui si trova, su cui neppure si può progettare un futuro che deve andare ben oltre il sacrosanto diritto di difendere i posti di lavoro che attualmente sono legati alla vecchia acciaieria. Quello che accadrà quindi nella diatriba nazionale lo vedremo nei prossimi giorni. Quello che dovremo fare invece, lo ribadiamo, è difendere certamente l’occupazione esistente.

Confindustria, le istituzioni e il sindaco Bucci (che ha sempre idee esplosive) devono pensare a come quelle aree potrebbero diventare una grande opportunità per il rilancio di Genova, per aprire a insediamenti industriali di altro tipo, incentivando chi volesse venire a occupare parte di quelle aree creando di nuovo posti di lavoro. Stretti come siamo tra mare e montagne dobbiamo pensare e capire come possiamo utilizzare ogni metro quadrato per creare ricchezza e occupazione.

Gli impianti a biomasse crescono in Italia



UN'IDEA PER RICONVERTIRE L'ILVA DI TARANTO IN STABILIMENTI PER LA PRODUZIONE DI BIOMASSE. LE ENERGIE RINNOVABILI POSSONO RAPPRESENTARE IL FUTURO LAVORATIVO IN ITALIA CON UN INDOTTO RAGGUARDEVOLE NELLA PRODUZIONE DI PIL. INCREMENTIAMO ED INCENTIVIAMO QUESTO FONDAMENTALE SETTORE!....

Crescono in Italia gli impianti a biomasse per la produzione di energia. A un ritmo che si è fatto sostenuto nel quadriennio 2009-2013 dopo quasi dieci anni di crescita lenta. Dal 2000 al 2008 il numero degli impianti a biomasse è infatti aumentato meno del 50% (da 186 a 352 unità) per poi esplodere nel 2009 con un tasso di crescita dell’81% rispetto all’anno precedente (dati ISPRA – La produzione di energia elettrica da impianti a fonte rinnovabile in Italia).

I motivi di questa accelerazione sono rintracciabili nella redditività degli impianti a biomasse garantita da incentivi come la tariffa omnicomprensiva (valida per gli impianti sotto il megawatt di potenza), i certificati verdi e il CIP6.

Ma qual è la fotografia oggi degli impianti a biomasse in Italia? A fine 2012, ultimi dati certi disponibili, la potenza efficiente lorda aveva raggiunto i 3.801 MW rispetto ai 685 installati nel 2000, con un tasso di crescita medio di circa il 17% annuo. In termini di produzione lorda di energia elettrica, l’aumento è stato costante di anno in anno passando da 1.906 GWh nel 2000 a 12.487 GWh nel 2012, con un tasso di crescita medio del 17,5% (elaborazione ISPRA su dati di TERNA).

Ancora più significativa della crescita è la posizione di leadership mondiale detenuta dall’Italia nelle applicazioni alla produzione di elettricità da biomassa solida con tecnologia ORC (Organic Rankine Cycle), il che rende strategico per il Paese il ruolo degli impianti a biomasse e di tutta la filiera biomassa-energia.

Di tutto questo si parla a mcTER Forest 2015 (Milano – 25 giugno) la quinta edizione della mostra convegno dedicata alle migliori tecnologie e soluzioni per gli impianti a biomassa. L’evento è organizzato dall’Ente Italiano Organizzazione Mostre e dal Comitato Termotecnico Italiano (CTI) e sarà affiancato da due appuntamenti paralleli: mcTER, dedicato ai temi della cogenerazione in ambito industriale, e mcTER Bio-Gas dedicato ai combustibili gassosi.

Distribuzione regionale in Italia degli impianti a biomasse per la produzione di energia elettrica (fonte TERNA):
Lombardia (26,4%)
Veneto (14%)
Emilia Romagna (12,2%)
Piemonte (10,6%)
Trentino Alto Adige (7%)
Toscana (5,3%)
Friuli Venezia Giulia (4,1%)
Lazio (3,4%)
Marche (2,5%)
Umbria (2,3%)
Puglia (2,2%)
Sicilia (2%)
Campania (1,9%)
Abruzzo (1,5%)
Calabria (1,4%)
Sardegna (1,3%)
Liguria (0,6%)
Basilicata (0,6%)
Molise (0,4%)
Valle d’Aosta (0,2%)

LITURGIA DEL GIORNO

Mercoledì della XXXI settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde 

Antifona d'ingresso
Non abbandonarmi, Signore mio Dio, 
da me non stare lontano; 
vieni presto in mio aiuto, 
Signore, mia salvezza. (Sal 38,22-23) 

Colletta
Dio onnipotente e misericordioso, 
tu solo puoi dare ai tuoi fedeli 
il dono di servirti in modo lodevole e degno; 
fa’ che camminiamo senza ostacoli 
verso i beni da te promessi. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo... 

PRIMA LETTURA (Rm 13,8-10)
Pienezza della Legge è la carità.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani 

Fratelli, non siate debitori di nulla a nessuno, se non dell’amore vicendevole; perché chi ama l’altro ha adempiuto la Legge. 
Infatti: «Non commetterai adulterio, non ucciderai, non ruberai, non desidererai», e qualsiasi altro comandamento, si ricapitola in questa parola: «Amerai il tuo prossimo come te stesso». 
La carità non fa alcun male al prossimo: pienezza della Legge infatti è la carità.

Parola di Dio 

SALMO RESPONSORIALE (Sal 111)
Rit: Felice l’uomo pietoso, che dona ai poveri. 

Beato l’uomo che teme il Signore
e nei suoi precetti trova grande gioia.
Potente sulla terra sarà la sua stirpe,
la discendenza degli uomini retti sarà benedetta. 

Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti:
misericordioso, pietoso e giusto.
Felice l’uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia. 

Egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua fronte s’innalza nella gloria. 

Canto al Vangelo (1 Pt 4,14) 
Alleluia, alleluia.
Beati voi, se venite insultati per il nome di Cristo,
perché lo Spirito di Dio riposa su di voi.
Alleluia. 

VANGELO (Lc 14,25-33
Chi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo. 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro: 
«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”. 
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace. 
Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».

Parola del Signore 

Preghiera dei fedeli
A Colui che tutto può e tutti conosce, esprimiamo con fiducia le nostre attese, nella certezza che egli ama donare più di quanto sappiamo domandare. Diciamo insieme:
Dio della vita, ascoltaci.

Perché noi, tua Chiesa, spogliandoci di orgoglio e asprezza, sappiamo somigliare a Cristo mite, umile e crocifisso. Preghiamo:
Perché nei nostri cuori penetri la benevolenza, vinca la fraternità, fiorisca la carità. Preghiamo:
Perché le nostre comunità d'occidente siano generose nel donare persone e mezzi alle missioni. Preghiamo:
Perché negli ospedali, nelle carceri e nei ricoveri, chi soffre possa oggi incontrare un animo cristiano. Preghiamo:
Perché i ragazzi e i giovani, sostenuti dalla nostra preghiera e dagli esempi, sappiano andare incontro alla vita con fede e onestà. Preghiamo:
Per chi non ha fede, ideali e avvenire.
Per i catechisti e gli animatori della comunità.

Altissimo Signore, il tuo popolo è in cammino nella valle delle prove dove s'attarda, si stanca, si ferisce. Sostienilo, Padre, con la fede incrollabile di Abramo, la fortezza di Mosè, la saggezza di Salomone. Per Cristo nostro Signore. Amen. 

Preghiera sulle offerte
Questo sacrificio che la Chiesa ti offre, Signore, 
salga a te come offerta pura e santa, 
e ottenga a noi la pienezza della tua misericordia. 
Per Cristo nostro Signore. 



Antifona di comunione
Tu mi indichi il sentiero della vita, Signore, 
gioia piena nella tua presenza. (Sal 16,11) 

Oppure: 
Dice il Signore: “Come il Padre che ha la vita ha mandato me 
e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me”. (Gv 6,57) 

Preghiera dopo la comunione
Continua in noi, o Dio, la tua opera di salvezza, 
perché i sacramenti che ci nutrono in questa vita 
ci preparino a ricevere i beni promessi. 
Per Cristo nostro Signore. 

Commento
Così inizia il passo evangelico odierno: "Siccome molta gente andava con lui, Gesù si voltò e disse: "Se qualcuno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo"". E Luca, l'evangelista della mitezza che esprime con queste parole l'esigenza di Gesù. Dobbiamo "odiare", ed è un comando di Gesù... Sono parole che ci sconcertano. Gesù infatti vuoi togliere ogni illusione alla molta gente che gli va dietro. E facilmente comprensibile che quando uno dice: Non c'è altra legge che l'amore, l'amore riassume tutti i comandamenti, suscita entusiasmo, soddisfazione e anche molte illusioni, perché tutti ci riteniamo capaci di amare: se basta amare, siamo a posto! Gesù ci indica una via che non presenta nessuna difficoltà.
Ma "Gesù si voltò e disse: "Se uno viene a me... Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo"". E una esigenza fortissima, e Gesù la fa seguire da due esempi di persone che devono ben riflettere prima di impegnarsi. Se uno vuol costruire qualcosa, deve prima fare i conti e vedere se il capitale che possiede basta per arrivare a finire la costruzione; se si vuoi fare guerra, bisogna avere truppe ed armamenti sufficienti per combattere fino alla vittoria.
E qual è il capitale necessario per costruire la torre, qual è l'equipaggiamento sufficiente per vincere la guerra? Gesù dice: la condizione è questa: rinunciare a tutto quello che si ha. "Chiunque di voi non rinunzia a tutti i sudi averi, non può essere mio discepolo".
Eccoci dunque presi in una specie di contraddizione fra l'amore e il distacco. Se ci pensiamo bene, Gesù non fa altro che indicarci le condizioni del vero amore. Non dobbiamo illuderci: da soli non saremo mai capaci di amare, perché l'amore è disciplina, l'amore esige un profondo distacco, un distacco completo. Spesso, quando noi crediamo di amare, amiamo il nostro interesse, non amiamo veramente né gli altri né Dio. Cerchiamo la nostra soddisfazione, la nostra gioia, invece di cercare la felicità degli altri nell'adesione alla volontà divina.
San Luca è l'evangelista della misericordia, e tuttavia è proprio lui che dice: "Se qualcuno viene a me senza odiare, non può essere mio discepolo". Perché? Perché Luca è anche l'evangelista che insiste di più sull'impegno del discepolo nei confronti del Maestro.
San Matteo ha espresso diversamente questa parola di Gesù. Egli dice: "Se qualcuno viene a me e ama suo padre o sua madre più di me, non è degno di me". Da un lato si capisce che è la stessa cosa che vuoi dire san Luca, però la formulazione lucana ha il vantaggio di presentare la questione molto nettamente.
Non si tratta di rinunciare ad ogni amore, è chiaro; si tratta di rinunciare all'amore possessivo. Gesù infatti non domanda solo di odiare il padre, la madre, i figli, ma anche di odiare la propria vita. Ora, questa aggiunta ci fa capire in che direzione vada la sua esigenza: egli impone il distacco da ogni possesso.
"Chi non rinunzia a tutti i Suoi averi, non può essere mio discepolo".
C'è un modo di amare che in realtà è una ricerca di comfort nella vita: il comfort affettivo, l'appoggio, la soddisfazione del cuore. E a questo modo di amare che Gesù chiede di rinunciare.
Egli stesso ha rinunciato, egli stesso, si può dire, "ha odiato", nel significato evangelico, sua madre, i suoi fratelli. Ci colpisce vedere che nel Vangelo, tutte le volte che si parla di sua madre o dei suoi fratelli, è sempre per sfociare ad una parola che sembra dura, di rifiuto. "Tua madre e i tuoi fratelli sono qui fuori e chiedono di te...". "Mia madre e i miei fratelli sono quelli che fanno la volontà di Dio". "Felice la donna che ti ha portato!". "Molto più felice chi ascolta la parola di Dio e la mette in pratica".
Gesù è andato davvero molto lontano in questo atteggiamento. Guardando le cose umanamente si può dire che ha "disonorato" sua madre. Si disonora la madre, quando non le si dimostra amore; si disonora la madre, quando si accetta di morire come un criminale... Gesù è veramente giunto al totale distacco dall'amore possessivo, insegnandoci così la strada del vero amore, dell'amore generoso, l'amore capace di tutti i sacrifici, l'amore che dona la vita e che accetta l'umiliazione quando è il mezzo per compiere il piano di Dio. Questo è l'amore vero. Non è più un'illusione di amore, è l'amore al quale possiamo spalancare il cuore e che riempie di gioia, perché è amore che viene da Dio.

martedì 5 novembre 2019

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Martedi 5 Novembre 2019
Martedì della XXXI settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde 

Antifona d'ingresso
Non abbandonarmi, Signore mio Dio, 
da me non stare lontano; 
vieni presto in mio aiuto, 
Signore, mia salvezza. (Sal 38,22-23) 

Colletta
Dio onnipotente e misericordioso, 
tu solo puoi dare ai tuoi fedeli 
il dono di servirti in modo lodevole e degno; 
fa’ che camminiamo senza ostacoli 
verso i beni da te promessi. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo... 

PRIMA LETTURA (Rm 12,5-16)
Siamo membra gli uni degli altri.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e, ciascuno per la sua parte, siamo membra gli uni degli altri. 
Abbiamo doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi: chi ha il dono della profezia la eserciti secondo ciò che detta la fede; chi ha un ministero attenda al ministero; chi insegna si dedichi all’insegnamento; chi esorta si dedichi all’esortazione. Chi dona, lo faccia con semplicità; chi presiede, presieda con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia.
La carità non sia ipocrita: detestate il male, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nel fare il bene, siate invece ferventi nello spirito; servite il Signore. Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera. Condividete le necessità dei santi; siate premurosi nell’ospitalità.
Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. Rallegratevi con quelli che sono nella gioia; piangete con quelli che sono nel pianto. Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non nutrite desideri di grandezza; volgetevi piuttosto a ciò che è umile.

Parola di Dio 

SALMO RESPONSORIALE (Sal 130)
Rit: Custodiscimi, Signore, nella pace. 

Signore, non si esalta il mio cuore
né i miei occhi guardano in alto;
non vado cercando cose grandi
né meraviglie più alte di me. 

Io invece resto quieto e sereno:
come un bimbo svezzato in braccio a sua madre,
come un bimbo svezzato è in me l’anima mia.

Israele attenda il Signore,
da ora e per sempre. 

Canto al Vangelo (Mt 11,28) 
Alleluia, alleluia.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, 
e io vi darò ristoro, dice il Signore.
Alleluia. 

VANGELO (Lc 14,15-24
Esci per le strade e lungo le siepi e costringili ad entrare, perché la mia casa si riempia. 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, uno dei commensali, avendo udito questo, disse a Gesù: «Beato chi prenderà cibo nel regno di Dio!». 
Gli rispose: «Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: “Venite, è pronto”. Ma tutti, uno dopo l’altro, cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: “Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Mi sono appena sposato e perciò non posso venire”. 
Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al suo padrone. Allora il padrone di casa, adirato, disse al servo: “Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi”. 
Il servo disse: “Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c’è ancora posto”. Il padrone allora disse al servo: “Esci per le strade e lungo le siepi e costringili ad entrare, perché la mia casa si riempia. Perché io vi dico: nessuno di quelli che erano stati invitati gusterà la mia cena”».

Parola del Signore 

Preghiera dei fedeli
Interpreti delle necessità di ogni uomo, rivolgiamo al Padre la nostra preghiera: da lui solo osiamo sperare quanto sappiamo di non poter realizzare con le nostre forze. Diciamo insieme:
Ascoltaci, Signore.

Per i battezzati di tutte le confessioni cristiane: si uniscano in un cuor solo e un'anima sola per lodare Dio e servire l'umanità. Preghiamo:
Per i governanti e per coloro dai quali dipendono le sorti dei popoli: si lascino indurre dallo Spirito a scelte di giustizia sociale e fraternità universale. Preghiamo:
Per le coppie in difficoltà: vogliano rifondare il loro rapporto su comprensione, perdono e tenerezza. Preghiamo:
Per chi porta la croce nel corpo e nell'anima: la fede lo sostenga, la nostra fraternità lo conforti. Preghiamo:
Per i sacerdoti della nostra comunità: risplenda nella loro vita il primato di Dio, l'unione affettuosa con Cristo, la delicatezza verso i fratelli. Preghiamo:
Per chi si raccomanda alla nostra preghiera.
Per chi è alla ricerca del fidanzato, del lavoro, della casa.

O Dio nostro Padre, accogli e benedici queste invocazioni che noi intendiamo unire al coro di preghiere che oggi la Chiesa ha elevato a te, in Cristo Gesù nostro Signore. Amen. 

Preghiera sulle offerte
Questo sacrificio che la Chiesa ti offre, Signore, 
salga a te come offerta pura e santa, 
e ottenga a noi la pienezza della tua misericordia. 
Per Cristo nostro Signore. 



Antifona di comunione
Tu mi indichi il sentiero della vita, Signore, 
gioia piena nella tua presenza. (Sal 16,11) 

Oppure: 
Dice il Signore: “Come il Padre che ha la vita ha mandato me 
e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me”. (Gv 6,57) 

Preghiera dopo la comunione
Continua in noi, o Dio, la tua opera di salvezza, 
perché i sacramenti che ci nutrono in questa vita 
ci preparino a ricevere i beni promessi. 
Per Cristo nostro Signore. 

Commento
Gesù ci fa capire la nostra insipienza, la strettezza del nostro cuore che non è disponibile ai suoi doni. Quella del padrone nel Vangelo odierno non è esigenza vera e propria, ma generosità: egli vuoi colmarci dei doni della sua munificenza e noi preferiamo le nostre meschine cose.
La "grande cena" è la cena della carità divina per chi ha il cuore largo, non per chi lo abbarbica ai beni della Terra con un amore possessivo, soffocante.
"Ho comprato un campo... Ho comprato cinque paia di buoi... Ho preso moglie...". Sono i nostri affetti limitati, vissuti in modo possessivo, con tutte le preoccupazioni che ne derivano.
Dio invece ci invita al banchetto della carità universale. È il banchetto che viviamo ad ogni Eucaristia, se vi partecipiamo con cuore aperto, preoccupato solo delle preoccupazioni divine e pronto a ricevere con gioia e riconoscenza i suoi doni.
Allora sentiremo non come un dovere pesante, ma come una necessità di amore mettere al servizio degli altri le grazie diverse che abbiamo ricevuto, secondo l'esortazione di san Paolo: "Chi ha il dono della profezia la eserciti secondo la misura della fede; chi ha un ministero attenda al ministero; chi l'insegnamento, all'insegnamento, chi l'esortazione, all'esortazione. Chi dà, lo faccia con semplicità, chi presiede, lo faccia con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia".

lunedì 4 novembre 2019

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Lunedi 4 Novembre 2019
San Carlo Borromeo

Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco

Antifona d'ingresso
“Cercherò le pecore del mio gregge,
dice il Signore, “e farò sorgere un pastore
che le conduca al pascolo;
io, il Signore, sarò il loro Dio”. (cf. Ez 34,11.23.24)

Colletta
Custodisci nel tuo popolo, o Padre,
lo spirito che animò il vescovo san Carlo,
perché la tua Chiesa si rinnovi incessantemente,
e sempre più conforme al modello evangelico,
manifesti al mondo il vero volto del Cristo Signore.
Egli è Dio, e vive e regna con te...

PRIMA LETTURA (Rm 11,29-36)
Dio ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per essere misericordioso verso tutti!

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili! Come voi un tempo siete stati disobbedienti a Dio e ora avete ottenuto misericordia a motivo della loro disobbedienza, così anch’essi ora sono diventati disobbedienti a motivo della misericordia da voi ricevuta, perché anch’essi ottengano misericordia. Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per essere misericordioso verso tutti!
O profondità della ricchezza, della sapienza e della conoscenza di Dio! Quanto insondabili sono i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie! Infatti, chi mai ha conosciuto il pensiero del Signore? O chi mai è stato suo consigliere? O chi gli ha dato qualcosa per primo tanto da riceverne il contraccambio?
Poiché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. A lui la gloria nei secoli. Amen.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 68)
Rit: Nella tua grande bontà, rispondimi, Signore.

Io sono povero e sofferente:
la tua salvezza, Dio, mi ponga al sicuro.
Loderò il nome di Dio con un canto,
lo magnificherò con un ringraziamento.

Vedano i poveri e si rallegrino;
voi che cercate Dio, fatevi coraggio,
perché il Signore ascolta i miseri
e non disprezza i suoi che sono prigionieri.

Perché Dio salverà Sion,
ricostruirà le città di Giuda:
vi abiteranno e ne riavranno il possesso.
La stirpe dei suoi servi ne sarà erede
e chi ama il suo nome vi porrà dimora.

Canto al Vangelo (Gv 8,31)
Alleluia, alleluia.
Se rimanete nella mia parola,
siete davvero miei discepoli, dice il Signore,
e conoscerete la verità.
Alleluia.

VANGELO (Lc 14,12-14)
Non invitare i tuoi amici, ma poveri, storpi, zoppi e ciechi.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse al capo dei farisei che l’aveva invitato:
«Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio.
Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
A Dio, fonte di ogni dono perfetto, manifestiamo con fiducia le nostre attese. Gli raccomandiamo i presenti, i nostri cari e tutta l'umanità, dicendo:
Ascoltaci, o Signore.

Perché il Papa, i vescovi e i sacerdoti sappiano guidare il popolo cristiano come pastori buoni e maestri umili. Preghiamo:
Perché oggi riusciamo a dare tempo, esempi e cuore a chi il Signore ci farà incontrare. Preghiamo:
Perché dal bene che realizziamo, non abbiamo mai a pretendere riconoscenze ed umane gratificazioni. Preghiamo:
Perché dove c'è solitudine, emarginazione e delusione non venga a mancare la nostra carità. Preghiamo:
Perché nell'intimità delle nostre case sappiamo far rivivere lo stile della famiglia di Nazaret. Preghiamo:
Per la solidarietà nella nostra parrocchia.
Per i giovani in difficoltà, gli anziani emarginati.

Padre santo, custodisci nella serenità i giorni dei tuoi figli, fortifica i loro propositi di bene, dona ai loro cuori quella gioia che sarà perfetta quando più nulla esisterà se non il tuo volto. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Guarda con bontà, Signore,
i doni che portiamo al tuo altare
nel ricordo di san Carlo,
pastore vigilante e modello di santità,
e per la potenza di questo sacrificio
concedi anche a noi di produrre nella tua Chiesa
frutti genuini di vita cristiana.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona di comunione
Il buon pastore dona la vita
per il suo gregge. (cf. Gv 10,11)

Preghiera dopo la comunione
La partecipazione al tuo sacramento, Signore, 
ci comunichi lo spirito di fortezza 
che animò san Carlo e lo rese fedele alla sua missione 
e pronto a donare la vita per i fratelli. 
Per Cristo nostro Signore. Commento
Un pastore buono è un dono eccellente per la Chiesa, come san Carlo è stato per la Chiesa di Milano e per tutta la Chiesa. Consacrato vescovo a soli 25 anni, questo giovane, vissuto negli agi e negli onori del suo rango, si diede tutto al servizio del suo popolo, profondendo ricchezze e salute, sostenendo fatiche e penitenze estreme, che certamente gli abbreviarono la vita. Propugnò con energia e pazienza l'applicazione del Concilio di Trento, con la costante preoccupazione di formare sacerdoti santi e pieni di zelo. 
L'amore di Gesù crocifisso era per lui modello e continuo sprone. "San Carlo è stato detto fu l'uomo della preghiera, delle lacrime, della penitenza intesa non come opera eroica ma come partecipazione misteriosa, appassionata alle sofferenze di Cristo, al suo entrare nel peccato del mondo, fin quasi allo scoppio del cuore e alla divisione dell'animo". 
Oggi preghiamo in modo speciale per il nostro papa, vero buon pastore intrepido e noncurante di sé, che moltiplica i viaggi, i discorsi, che accoglie tutti, che annuncia con coraggio e franchezza la verità del Vangelo in ogni circostanza e in ogni punto del mondo.

sabato 2 novembre 2019

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Sabato 2 Novembre 2019
COMMEMORAZIONE DI TUTTI I FEDELI DEFUNTI (Messa I)

Risultati immagini per festa defunti

Grado della Celebrazione: COMMEMORAZIONE
Colore liturgico: Viola o Nero 

Antifona d'ingresso
Gesù è morto ed è risorto; 
così anche quelli che sono morti in Gesù 
Dio li radunerà insieme con lui. 
E come tutti muoiono in Adamo, 
così tutti in Cristo riavranno la vita. (1Ts 4,14; 1Cor 15,22) 

Colletta
Ascolta, o Dio, la preghiera che la comunità dei credenti 
innalza a te nella fede del Signore risorto, 
e conferma in noi la beata speranza 
che insieme ai nostri fratelli defunti 
risorgeremo in Cristo a vita nuova. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo... 

PRIMA LETTURA (Gb 19,1.23-27)
Io lo so che il mio redentore è vivo. 

Dal libro di Giobbe

Rispondendo Giobbe prese a dire: 
«Oh, se le mie parole si scrivessero,
se si fissassero in un libro,
fossero impresse con stilo di ferro e con piombo,
per sempre s’incidessero sulla roccia!
Io so che il mio redentore è vivo
e che, ultimo, si ergerà sulla polvere!
Dopo che questa mia pelle sarà strappata via,
senza la mia carne, vedrò Dio.
Io lo vedrò, io stesso,
i miei occhi lo contempleranno e non un altro».

Parola di Dio 

SALMO RESPONSORIALE (Sal 26)
Rit: Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi. 

Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?

Una cosa ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del Signore
e ammirare il suo santuario. 

Ascolta, Signore, la mia voce.
Io grido: abbi pietà di me, rispondimi!
Il tuo volto, Signore, io cerco.
Non nascondermi il tuo volto. 

Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore. 

SECONDA LETTURA (Rm 5,5-11
Giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui. 

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, la speranza non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi. Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. 
A maggior ragione ora, giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui. Se infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più, ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, grazie al quale ora abbiamo ricevuto la riconciliazione.

Parola di Dio 

Canto al Vangelo (Gv 6,40) 
Alleluia, alleluia.
Questa è la volontà del Padre mio: 
che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; 
e io lo risusciterò nell’ultimo giorno, dice il Signore.
Alleluia. 

VANGELO (Gv 6,37-40
Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. 

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse alla folla: 
«Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. 
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. 
Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».

Parola del Signore 

Preghiera dei fedeli
La meta della nostra speranza è l’abbraccio amoroso e appassionato del Padre, che ci attende nella gloria del cielo. Chiediamogli aiuto, perché ci attiri a sé e ci sostenga nelle prove della vita terrena. 
Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.

1. Per la Chiesa, dove convivono i peccati degli uomini e la santità di Dio, perché i credenti non si lascino scoraggiare dalle cadute e dalle sconfitte, ma perseverino nel santo viaggio che li condurrà nella comunione divina.Preghiamo. 
2. Per tutti i fratelli e le sorelle che nel mondo sono perseguitati a causa della loro fede, perché trovino il coraggio di testimoniare la coerenza dell’essere cristiani e la forza per essere fedeli al Vangelo. Preghiamo. 
3. Perché tutti gli uomini di buona volontà si impegnino ad aiutare i poveri, coloro che hanno fame e sete di giustizia, promuovendo il bene comune. Preghiamo. 
4. Per chi soffre nel corpo e nello spirito, perché sappia associare le sue sofferenze alla croce di Cristo, nell’attesa fiduciosa della gloria celeste, quando i santi lo accoglieranno in Paradiso. Preghiamo. 
5. Per tutti noi che partecipiamo a questa assemblea eucaristica, perché il Signore ci doni la beatitudine dei puri di cuore, al fine di comprendere a quale speranza ci ha chiamati e di quale amore ci ha rivestiti. Preghiamo.

O Padre, i nostri santi nel cielo pregano con noi e per noi. Uniamo le nostre suppliche alle loro, perché tu le ascolti e ci renda capaci di essere come ci vuoi. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. 

Preghiera sulle offerte
Accetta, o Padre, i doni che ti offriamo 
in questo sacramento di amore 
che tutti unisce in Cristo tuo Figlio, 
e accogli i nostri fratelli defunti 
nella gloria del tuo regno. 
Per Cristo nostro Signore. 

Prefazio dei defunti. 

Antifona di comunione
Dice il Signore: 
“Io sono la risurrezione e la vita. 
Chi crede in me, anche se muore, vivrà; 
e chiunque vive e crede in me, 
non morrà in eterno”. (Gv 11,25-26) 

Preghiera dopo la comunione
Abbiamo celebrato, Signore, il mistero pasquale, 
invocando la tua misericordia 
per i nostri fratelli defunti; 
dona loro di partecipare alla pasqua eterna 
nella tua dimora di luce e di pace. 
Per Cristo nostro Signore. 

Commento 


NOTA: Le liturgie della Messa II e della Messa III sono in questa pagina, sotto la Messa I. 



Fino a quando il Signore Gesù verrà nella gloria, e distrutta la morte gli saranno sottomesse tutte le cose, alcuni suoi discepoli sono pellegrini sulla terra, altri che sono passati da questa vita stanno purificandosi, altri infine godono della gloria contemplando Dio. Tutti però comunichiamo nella stessa carità di Dio. L’unione quindi di coloro che sono in cammino con i fratelli morti non è minimamente spezzata, anzi è conservata dalla comunione dei beni spirituali (cfr Conc. Vat. II, Costituzione dommatica sulla Chiesa, «Lumen gentium», 49). La Chiesa fin dai primi tempi ha coltivato con grande pietà la memoria dei defunti e ha offerto per loro i suoi suffragi (ibidem, 50). Nei riti funebri la Chiesa celebra con fede il mistero pasquale, nella certezza che quanti sono diventati con il Battesimo membri del Cristo crocifisso e risorto, attraverso la morte, passano con lui alla vita senza fine. (Cfr Rito delle esequie, 1). Si iniziò a celebrare la Commemorazione di tutti i fedeli defunti, anche a Roma, dal sec. XIV.
COMMEMORAZIONE DI TUTTI I FEDELI DEFUNTI (Messa II) 


Grado della Celebrazione: COMMEMORAZIONE
Colore liturgico: Viola o Nero 

Antifona d'ingresso
L’eterno riposo dona loro, Signore, 
e splenda ad essi la luce perpetua. (cf. 4 Esd 2,34-35) 

Colletta
O Dio, gloria dei credenti e vita dei giusti, 
che ci hai salvati con la morte 
e risurrezione del tuo Figlio, 
sii misericordioso con i nostri fratelli defunti; 
quando erano in mezzo a noi 
essi hanno professato la fede nella risurrezione: 
tu dona loro la beatitudine senza fine. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo... 

PRIMA LETTURA (Is 25,6.7-9)
Il Signore eliminerà la morte per sempre. 

Dal libro del profeta Isaìa

In quel giorno, preparerà il Signore degli eserciti
per tutti i popoli, su questo monte,
un banchetto di grasse vivande.
Egli strapperà su questo monte
il velo che copriva la faccia di tutti i popoli
e la coltre distesa su tutte le nazioni.
Eliminerà la morte per sempre.
Il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto,
l’ignominia del suo popolo
farà scomparire da tutta la terra,
poiché il Signore ha parlato.
E si dirà in quel giorno: «Ecco il nostro Dio;
in lui abbiamo sperato perché ci salvasse.
Questi è il Signore in cui abbiamo sperato;
rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza».

Parola di Dio 

SALMO RESPONSORIALE (Sal 24)
Rit: Chi spera in te, Signore, non resta deluso. 

Ricòrdati, Signore, della tua misericordia
e del tuo amore, che è da sempre.
Ricòrdati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore. 

Allarga il mio cuore angosciato,
liberami dagli affanni.
Vedi la mia povertà e la mia fatica
e perdona tutti i miei peccati. 

Proteggimi, portami in salvo;
che io non resti deluso,
perché in te mi sono rifugiato.
Mi proteggano integrità e rettitudine,
perché in te ho sperato. 

SECONDA LETTURA (Rm 8,14-23
Aspettiamo la redenzione del nostro corpo. 

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!». 
Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria. 
Ritengo infatti che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi. L’ardente aspettativa della creazione, infatti, è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio. 
La creazione infatti è stata sottoposta alla caducità – non per sua volontà, ma per volontà di colui che l’ha sottoposta – nella speranza che anche la stessa creazione sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio.
Sappiamo infatti che tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del parto fino ad oggi. Non solo, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l’adozione a figli, la redenzione del nostro corpo.

Parola di Dio 

Canto al Vangelo (Mt 25,34) 
Alleluia, alleluia.
Venite, benedetti del Padre mio, 
ricevete in eredità il regno preparato per voi 
fin dalla creazione del mondo.
Alleluia. 

VANGELO (Mt 25,31-46
Venite benedetti del Padre mio. 

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. 
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. 
Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. 
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. 
Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. 
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

Parola del Signore 

Preghiera dei fedeli
La meta della nostra speranza è l’abbraccio amoroso e appassionato del Padre, che ci attende nella gloria del cielo. Chiediamogli aiuto, perché ci attiri a sé e ci sostenga nelle prove della vita terrena. 
Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.

1. Per la Chiesa, dove convivono i peccati degli uomini e la santità di Dio, perché i credenti non si lascino scoraggiare dalle cadute e dalle sconfitte, ma perseverino nel santo viaggio che li condurrà nella comunione divina.Preghiamo. 
2. Per tutti i fratelli e le sorelle che nel mondo sono perseguitati a causa della loro fede, perché trovino il coraggio di testimoniare la coerenza dell’essere cristiani e la forza per essere fedeli al Vangelo. Preghiamo. 
3. Perché tutti gli uomini di buona volontà si impegnino ad aiutare i poveri, coloro che hanno fame e sete di giustizia, promuovendo il bene comune. Preghiamo. 
4. Per chi soffre nel corpo e nello spirito, perché sappia associare le sue sofferenze alla croce di Cristo, nell’attesa fiduciosa della gloria celeste, quando i santi lo accoglieranno in Paradiso. Preghiamo. 
5. Per tutti noi che partecipiamo a questa assemblea eucaristica, perché il Signore ci doni la beatitudine dei puri di cuore, al fine di comprendere a quale speranza ci ha chiamati e di quale amore ci ha rivestiti. Preghiamo.

O Padre, i nostri santi nel cielo pregano con noi e per noi. Uniamo le nostre suppliche alle loro, perché tu le ascolti e ci renda capaci di essere come ci vuoi. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. 

Preghiera sulle offerte
Dio onnipotente, 
che nell’acqua del battesimo hai rigenerato 
i nostri fratelli defunti, 
per questo sacrificio di riconciliazione 
che la Chiesa ti offre, 
lava le loro colpe nel sangue del Cristo 
e ricevili fra le braccia della tua misericordia. 
Per Cristo nostro Signore. 

Prefazio dei defunti. 

Antifona di comunione
Splenda ad essi la luce perpetua, 
insieme ai tuoi santi, in eterno, Signore, 
perché tu sei buono. 
L’eterno riposo dona loro, Signore, 
e splenda ad essi la luce perpetua, 
insieme ai tuoi santi, in eterno, Signore, 
perché tu sei buono. (cf. 4 Esd 2,35.34) 

Preghiera dopo la comunione
O Padre, che in questo sacramento pasquale 
ci hai uniti al tuo Figlio, 
vincitore del peccato e della morte, 
fa’ che i nostri fratelli defunti, liberi da ogni colpa, 
partecipino alla gloria del Signore risorto, 
che vive e regna nei secoli dei secoli. 


COMMEMORAZIONE DI TUTTI I FEDELI DEFUNTI (Messa III) 


Grado della Celebrazione: COMMEMORAZIONE
Colore liturgico: Viola o Nero 

Antifona d'ingresso
Dio, che ha risuscitato Cristo Gesù dai morti, 
darà la vita anche ai nostri corpi mortali 
per mezzo del suo Spirito, che abita in noi. (cf. Rm 8,11) 

Colletta
Dio onnipotente, 
il tuo unico Figlio, nel mistero della Pasqua, 
è passato da questo mondo alla gloria del tuo regno; 
concedi ai nostri fratelli defunti 
di condividere il suo trionfo sulla morte 
e di contemplare in eterno te, o Padre, 
che li hai creati e redenti. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo... 

PRIMA LETTURA (Sap 3,1-9)
Il Signore li ha graditi come l’offerta di un olocausto. 

Dal libro della Sapienza

Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio,
nessun tormento li toccherà.
Agli occhi degli stolti parve che morissero,
la loro fine fu ritenuta una sciagura,
la loro partenza da noi una rovina,
ma essi sono nella pace.
Anche se agli occhi degli uomini subiscono castighi,
la loro speranza resta piena d’immortalità.
In cambio di una breve pena riceveranno grandi benefici,
perché Dio li ha provati e li ha trovati degni di sé;
li ha saggiati come oro nel crogiolo
e li ha graditi come l’offerta di un olocausto.
Nel giorno del loro giudizio risplenderanno,
come scintille nella stoppia correranno qua e là.
Governeranno le nazioni, avranno potere sui popoli
e il Signore regnerà per sempre su di loro.
Coloro che confidano in lui comprenderanno la verità,
i fedeli nell’amore rimarranno presso di lui,
perché grazia e misericordia sono per i suoi eletti.

Parola di Dio 

SALMO RESPONSORIALE (Sal 41)
Rit: L’anima mia ha sete del Dio vivente. 

Come la cerva anela
ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anela
a te, o Dio.

L’anima mia ha sete di Dio,
del Dio vivente:
quando verrò e vedrò
il volto di Dio?

Avanzavo tra la folla, 
la precedevo fino alla casa di Dio,
fra canti di gioia e di lode
di una moltitudine in festa.

Manda la tua luce e la tua verità:
siano esse a guidarmi,
mi conducano alla tua santa montagna,
alla tua dimora.

Verrò all’altare di Dio,
a Dio, mia gioiosa esultanza.
A te canterò sulla cetra,
Dio, Dio mio.

Perché ti rattristi, anima mia,
perché ti agiti in me?
Spera in Dio: ancora potrò lodarlo,
lui, salvezza del mio volto e mio Dio. 

SECONDA LETTURA (Ap 21,1-5.6-7
Non vi sarà più la morte. 

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo

Io, Giovanni, vidi un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e il mare non c’era più. E vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. 
Udii allora una voce potente, che veniva dal trono e diceva:
«Ecco la tenda di Dio con gli uomini!
Egli abiterà con loro 
ed essi saranno suoi popoli
ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio.
E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi
e non vi sarà più la morte
né lutto né lamento né affanno,
perché le cose di prima sono passate».
E Colui che sedeva sul trono disse: 
«Ecco, io faccio nuove tutte le cose. 
Io sono l’Alfa e l’Omèga,
il Principio e la Fine.
A colui che ha sete 
io darò gratuitamente da bere
alla fonte dell’acqua della vita.
Chi sarà vincitore erediterà questi beni;
io sarò suo Dio ed egli sarà mio figlio».

Parola di Dio 

Canto al Vangelo (Mt 11,25) 
Alleluia, alleluia.
Ti rendo lode, Padre, 
Signore del cielo e della terra, 
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del regno.
Alleluia. 

VANGELO (Mt 5,1-12
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. 

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

Parola del Signore 

Preghiera dei fedeli
La meta della nostra speranza è l’abbraccio amoroso e appassionato del Padre, che ci attende nella gloria del cielo. Chiediamogli aiuto, perché ci attiri a sé e ci sostenga nelle prove della vita terrena. 
Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.

1. Per la Chiesa, dove convivono i peccati degli uomini e la santità di Dio, perché i credenti non si lascino scoraggiare dalle cadute e dalle sconfitte, ma perseverino nel santo viaggio che li condurrà nella comunione divina.Preghiamo. 
2. Per tutti i fratelli e le sorelle che nel mondo sono perseguitati a causa della loro fede, perché trovino il coraggio di testimoniare la coerenza dell’essere cristiani e la forza per essere fedeli al Vangelo. Preghiamo. 
3. Perché tutti gli uomini di buona volontà si impegnino ad aiutare i poveri, coloro che hanno fame e sete di giustizia, promuovendo il bene comune. Preghiamo. 
4. Per chi soffre nel corpo e nello spirito, perché sappia associare le sue sofferenze alla croce di Cristo, nell’attesa fiduciosa della gloria celeste, quando i santi lo accoglieranno in Paradiso. Preghiamo. 
5. Per tutti noi che partecipiamo a questa assemblea eucaristica, perché il Signore ci doni la beatitudine dei puri di cuore, al fine di comprendere a quale speranza ci ha chiamati e di quale amore ci ha rivestiti. Preghiamo.

O Padre, i nostri santi nel cielo pregano con noi e per noi. Uniamo le nostre suppliche alle loro, perché tu le ascolti e ci renda capaci di essere come ci vuoi. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. 

Preghiera sulle offerte
O Dio, Signore dei vivi e dei morti, 
pieno di misericordia verso le tue creature, 
concedi il perdono e la pace ai nostri fratelli defunti, 
perché, immersi nella tua beatitudine, 
ti lodino in eterno. 
Per Cristo nostro Signore. 

Prefazio dei defunti. 

Antifona di comunione
Aspettiamo il nostro salvatore Gesù Cristo; 
egli trasfigurerà il nostro corpo mortale 
a immagine del suo corpo glorioso. (cf. Fil 3,20-21) 

Preghiera dopo la comunione
Accogli nell’abbraccio della tua misericordia, o Padre, 
i nostri fratelli defunti, 
per i quali ti abbiamo offerto questo sacrificio; 
e poiché nel battesimo li hai resi tuoi figli, 
dona loro nella tua casa la gioia senza fine. 
Per Cristo nostro Signore.

venerdì 1 novembre 2019

La truffa crescente dell'antisemitismo

LA SCUSA DELL'ANTISEMITISMO PER TAPPARE LA BOCCA AI CRITICI E' GENIALE. QUELLO CHE MANCA ALLA POLITICA ITALIANA E' LA COERENZA E IL CORAGGIO. LA SINISTRA LO DIMOSTRA....



La deputata statunitense Ilhan Omar

Nel suo romanzo “1984”, George Orwell ha coniato l'espressione "neolingua" per descrivere l'uso ambiguo o deliberatamente fuorviante del linguaggio allo scopo di fare propaganda politica e limitare le "opzioni di pensiero" di coloro cui ci si rivolge. Nel contesto del discorso politico di oggi, o di quanto passa per tale, sarebbe interessante sapere cosa Orwell penserebbe dell'uso attuale del termine “antisemitismo" come strumento tattico per chiudere la bocca ai critici, impiegato per porre fine a ogni disputa attraverso la condanna dell’interlocutore mettendolo ai margini, come fosse un mostro da consegnare per sempre alla derisione e all'oscurità.

Gli israeliani e, certamente, molti ebrei della diaspora sanno esattamente come l'espressione sia utilizzata con precisione militare. L'ex ministro israeliano Shulamit Aloni ne ha spiegato il meccanismo: "antisemita" ... "è un trucco, lo usiamo sempre".

Leggendo i media mainstream statunitensi, che riportano quasi sempre il punto di vista istituzionale ebraico, si potrebbe pensare che ci sia stato un drammatico crescendo dell'antisemitismo in tutto il mondo, ma tale affermazione è errata. Ciò che è avvenuto non è un aumento dell’odio verso gli ebrei, ma piuttosto una confluenza di due fattori.

Il primo fattore è il fatto innegabile che Israele si comporta veramente male, anche in relazione ai suoi standard particolarmente bassi. Il massacro dei palestinesi a Gaza è stato insolitamente sotto gli occhi di tutti, nonostante i tentativi dei media di evitare di menzionarlo; il suo appoggio ai terroristi in Siria e gli attacchi contro quel paese hanno sollevato anche domande sulle intenzioni dell’attuale regime cleptocratico di Tel Aviv di realizzare un attacco all'Iran. E siccome Israele si autodefinisce “Stato ebraico”, la negativa percezione di Israele solleva inevitabilmente delle domande anche sulla comunità ebraica internazionale che lo appoggia incondizionatamente. Ma il cambiamento di percezione è prodotto dal comportamento israeliano, non dagli ebrei in quanto etnia o religione.

In secondo luogo, il presunto aumento degli incidenti antisemiti dipende in gran parte da come essi vengono definiti. Israele e i suoi amici hanno lavorato intensamente per ampliare i parametri della discussione, per fare sì che ogni critica a Israele o ai suoi comportamenti venisse considerata come un crimine di odio o, ipso facto, una manifestazione di antisemitismo. La definizione operativa fornita dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti dell’antisemitismo include "... prendersela con lo Stato di Israele", avvertendo che l'antisemitismo è un reato. La legislazione più recente a Washington, e anche in Europa, ha criminalizzato i tentativi finora legali e non violenti di esercitare pressioni su Israele per sanzionare la sua disumanità nei confronti dei Palestinesi. La critica legittima a Israele diventa quindi nello stesso tempo antisemita e criminale, contribuendo all’aumento dei cosiddetti incidenti antisemiti. Ciò significa che i numeri salgono inevitabilmente, alimentando una risposta repressiva.

Si potrebbe aggiungere che Hollywood, i media mainstream e il mondo accademico hanno contribuito ad alimentare l’idea di una crescita dell'antisemitismo, sommergendoci con un torrente senza fine di documenti finalizzati a togliere di mezzo i presunti antisemiti e i cosiddetti negazionisti dell'olocausto, contemporaneamente esaltando Israele e sui suoi successi. Deborah Lipstadt, professore di studi sull’olocausto, ha scritto un libro, Antisemitism: Here and Now, su ciò che ella considera il nuovo antisemitismo, affermando che esso sta crescendo sia in Europa che negli Stati Uniti. C'è anche un film sul suo scontro con il critico dell'olocausto David Irving, che si intitola Denial .

Tutta la copertura mediatica sul cosiddetto antisemitismo ha un obiettivo politico, intenzionale o meno, che è quello di tenere indenne lo Stato di Israele da ogni critica e di attribuire a tutti gli ebrei uno status di vittime perpetue che consente a molti della diaspora di sostenere, senza doverne rendere conto a nessuno, gli interessi di un paese straniero (Israele), contro quelli del paese in cui sono nati, cresciuti e hanno fatto fortuna. Si chiama doppia lealtà e, nonostante le frequenti smentite da parte degli apologeti israeliani, è frequente tra gli ebrei statunitensi che amano lo Stato ebraico, compresi alcuni esponenti dell’amministrazione Trump, come Jason Greenblatt, David Friedman e Jared Kushner.

La scorsa settimana, un membro del Congresso neoeletto è stato deriso, insultato e poi costretto a ritrattare e a scusarsi per aver detto qualcosa che è manifestamente vero: il denaro ebraico corrompe il sistema politico statunitense per favorire Israele. La polemica è scoppiata dopo che il leader della minoranza repubblicana della Camera, il repubblicano Kevin McCarthy, ha dichiarato che avrebbe avviato indagini su due donne musulmane del Congresso, Rashida Tlaib del Michigan e Ilhan Omar del Minnesota, per le loro critiche nei confronti di Israele. McCarthy ha chiesto che le due fossero denunciate dal Partito democratico come antisemite, dopo che Tlaib aveva detto che i fautori del progetto di legge intendevano avvantaggiare Israele limitando la libertà di parola: "... hanno dimenticato quale paese rappresentano. Negli Stati Uniti il boicottaggio è un diritto e fa parte della nostra storica tradizione di lotta per la libertà e l'uguaglianza. Forse un aggiornamento sulla nostra Costituzione degli Stati Uniti è necessario, ma nella direzione di una maggiore apertura del vostro governo, non per ridurre i nostri diritti".

In effetti, Tlaib aveva ragione di dire che i lobbisti israeliani eletti al Congresso hanno da tempo dimenticato che loro dovere sarebbe quello di difendere la Costituzione degli Stati Uniti, promuovendo al tempo stesso gli interessi dei loro elettori e non quelli di un paese distante settemila miglia. Glenn Greenwald di Intercept ha replicato alla notizia della minaccia di McCarthy con un tweet "È incredibile quanto tempo i leader politici statunitensi dedicano alla difesa di una nazione straniera, anche se ciò significa attaccare i diritti di libertà di parola degli Statunitensi". Ilhan Omar ha quindi twittato la propria risposta piccata a Greenwald domenica 10 febbraio: "E’ questione di Benjamins, baby!" riferendosi al ritratto del fondatore Benjamin Franklin che campeggia sulle banconote da cento dollari. Il suo commento è stato subito interpretato come un’accusa rivolta a McCarthy di essere stata comprata dagli ebrei. Poi ha risposto, alla domanda su chi l’avesse comprata, twittando: "AIPAC", e questo ha fatto sì che qualcosa come una tempesta di merda di accuse di antisemitismo le si rovesciasse addosso.

Si è prodotta un’autentica indignazione, coi leader politici di entrambi i partiti che facevano freneticamente a gara a chi la sparava più grossa. Anche se è del tutto legittimo per un membro del Congresso della commissione per gli affari esteri contestare quello che fa l'AIPAC e chiedersi da dove prende il suo denaro, il presidente della Camera Nancy Pelosi si è lamentato del fatto che Omar "ricorra a luoghi comuni antisemiti e a pregiudizi contro i sostenitori di Israele", cosa "profondamente offensiva." Chelsea Clinton ha accusato Omar di "traffico di antisemitismo". Il presidente Donald Trump, che ha ammesso che la sua politica in Medio Oriente è destinata a servire interessi israeliani piuttosto che statunitensi, è intervenuto anche lui, dicendo: "Penso che dovrebbe dimettersi dal Congresso o almeno dimettersi dalla Commissione Affari Esteri della Camera".

Ilhan Omar ha subito capito di avere toccato un filo elettrico, si è arresa e ha ritrattato. Si è scusata lunedì pomeriggio, 18 ore dopo il suo primo tweet, dicendo "L'antisemitismo è reale e sono grata agli alleati e ai colleghi ebrei che mi stanno istruendo sulla dolorosa storia dei luoghi comuni antisemiti. La mia intenzione è di non offendere mai i miei elettori o gli ebrei statunitensi nel loro complesso. Dobbiamo sempre essere disposti a fare un passo indietro e riflettere sulle critiche, così come mi aspetto che le persone mi ascoltino quando gli altri mi attaccano per la mia identità. Questo è il motivo per cui chiedo scusa senza equivoci". Ma ha anche scritto coraggiosamente: "Allo stesso tempo, riaffermo il ruolo problematico dei lobbisti nelle nostre politiche, che si tratti dell'AIPAC, dell'ANR o dell'industria dei combustibili fossili. Dura da troppo tempo e dobbiamo essere disposti ad affrontarlo".

Pelosi ha approvato le scuse. La senatrice Amy Klobuchar, una democratica del Minnesota candidata alla presidenza nel 2020, è intervenuta dicendo che tutti sanno quanto ella ami Israele, aggiungendo: "Sono felice che si sia scusata. Era la cosa giusta da fare. Non c'è proprio spazio per questo tipo di parole. Penso che Israele sia il nostro faro di democrazia. Sono stata una forte sostenitrice di Israele e non cambierò mai. "

Due giorni dopo, una mozione presentata dal deputato Lee Zeldin di New York è passata con 424 voti contro 0. Era specificamente destinata a servire come monito a Omar. Afferma che "è nell'interesse della sicurezza nazionale degli Stati Uniti combattere l'antisemitismo in tutto il mondo perché ... c'è stata una quantità significativa di odio antisemita e anti-israeliano che deve essere fortemente condannato".

Nonostante i voti del Congresso che professano amore per Israele, è un fatto che vi sia una continua e massiccia corruzione del governo USA in favore di Israele. Tutto ciò ad opera di quella che viene eufemisticamente chiamata Lobby israeliana, anche se è in gran parte ebraica e si vanta apertamente del suo potere quando parla con i suoi amici più stretti, e di come il suo denaro influenzi le decisioni prese a Capitol Hill e alla Casa Bianca. Il suo budget complessivo supera il miliardo di dollari l'anno e comprende gruppi di pressione come l'American Israel Public Affairs Committee (AIPAC) che, da sola, ha realizzato entrate per 229 milioni di dollari nel 2017, pagando più di 200 dipendenti. Esiste solo per promuovere gli interessi israeliani a Capitol Hill e in tutti gli Stati Uniti con un esercito di lobbisti. Le sue attività consistono soprattutto nell’utilizzo, discutibile dal punto di vista legale, di fondi per pagare viaggi di “orientamento” a Israele, regalati a tutti i nuovi membri del Congresso e ai loro coniugi.

McCarthy e gli altri tirapiedi del Congresso hanno deliberatamente rigirato la frittata sostenendo che Ilhan Omar avesse affermato che ella aveva personalmente ricevuto denaro da fonti filo-israeliane e che il denaro aveva influenzato il suo voto. Ebbene, le cose stanno proprio così ed è stato anche documentato tre anni fa dal rispettato Foreign Policy Journal, che ha pubblicato un pezzo intitolato "Il miglior Congresso che l'AIPAC può acquistare", e più recentemente da un’inchiesta investigativa di al-Jazeera con l’utilizzo di una telecamera nascosta.

E Kevin McCarthy riceve effettivamente denaro dai PAC israeliani - $ 33.200 nel 2018. Le somme destinate a ciascun membro del Congresso dipendono dal loro valore attuale o potenziale per Israele. Il senatore Robert Menendez del New Jersey, completamente corrotto ed entusiasta, ha ricevuto $ 548.507 nel 2018. Alla Camera, Beto O'Rourke del Texas ha ricevuto $ 226,690. I numeri non includono i contributi individuali inferiori a $ 200, che sono incoraggiati dall'AIPAC e possono essere considerevoli. In generale, i membri del Congresso ricevono in media oltre $ 23.000 dalle principali organizzazioni pro-Israele mentre i senatori ottengono $ 77.000.

Ma, naturalmente, non tutto si esaurisce con le donazioni dirette. Se un membro del Congresso è ostile a Israele, i soldi si muovono nella direzione opposta, verso il finanziamento di un avversario quando si avvicina la rielezione. L'ex deputato Brian Bard ha osservato che "Qualsiasi membro del Congresso sa che l'AIPAC gli assicurerà ingenti finanziamenti se sta con loro, e stanzierà importi significativi contro di lui se non sta con loro." Lara Friedman, che ha lavorato in Campidoglio per 15 anni su Israele / Palestina, ha evidenziato come i membri del Congresso e lo staff di "entrambi partiti mi abbiano ripetuto più volte che erano d'accordo con me ma non osavano dirlo pubblicamente per paura delle ritorsioni dell'AIPAC".

Un membro del Congresso, recentemente deceduto, Walter Jones del North Carolina, è un buon esempio di come la cosa funziona. Nel 2014, "miliardari di Wall Street, lobbisti dell'industria finanziaria e falchi neoconservatori" hanno cercato di spodestare Jones finanziando il suo più forte avversario. I "fondi neri" che servivano a sconfiggerlo provenivano da un PAC chiamato "Il Comitato di emergenza per Israele", diretto dal leader neoconservatore Bill Kristol. Le idea sulla guerra che Jones professava, in particolare quella di evitare una guerra contro l'Iran, erano chiaramente percepite come anti-israeliane.

E bisogna considerare anche i contributi diretti ai partiti politici. I due cittadini israeliani / statunitensi Sheldon Adelson e Haim Saban sono i maggiori donatori singoli del GOP e dei Democratici, avendo rispettivamente versato $ 82 milioni e $ 8.780.000 nella campagna presidenziale del 2016. Entrambi hanno precisato con chiarezza che Israele è, per loro, la priorità assoluta.

Se danno prova di fedeltà verso Israele mentre sono in carica, molti membri del Congresso scoprono che la lealtà paga anche dopo il pensionamento, con seconde carriere ben remunerate in settori dominati dagli ebrei, come i servizi finanziari o i media. E ci sono centinaia di organizzazioni ebraiche che fanno donazioni a Israele in quanto enti di beneficenza, anche se il denaro spesso va a finanziare attività illegali, come gli insediamenti. Il denaro è anche usato per comprare giornali e mezzi di comunicazione che poi aderiscono ad una linea filo-israeliana, o, dove ciò non funziona, per comprare pubblicità a condizione che la linea editoriale sia amichevole verso Israele. Alla base, quindi, ci sono davvero "i Benjamin" e tanta corruzione.

Karen Pollock, dell'Holocaust Education Trust, ha dichiarato a gennaio che "una persona che mette in dubbio la verità dell'Olocausto è una di troppo". È un'assurdità. Tutti gli eventi storici dovrebbero essere regolarmente analizzati, un principio che è particolarmente vero nei settori caratterizzati da un forte bagaglio emotivo. La lobby israeliana vorrebbe che tutti gli Statunitensi credano che qualsiasi critica a Israele sia motivata da un odio storico per gli ebrei e sia quindi antisemita.

Non ci credete. Quando la folla dell'AIPAC urla che collegare ebrei e denaro è un classico luogo comune antisemita, rispondete dicendo che ebrei e denaro giocano un ruolo essenziale nella corruzione del Congresso e dei media su Israele. Cose terribili si stanno facendo in Medio Oriente nel nome degli ebrei e di Israele. Tutto si riduce a quei Benjamin e al silenzio che comprano accusando di antisemitismo tutti i critici. Ricordate quello che il ministro israeliano ha detto in proposito: "È un trucco, lo usiamo sempre".