mercoledì 30 ottobre 2019

Matteo Renzi a New York prende il premio dal GEI e manda messaggi “sereni” a Conte


PURE IL PREMIO....

L'ex premier e ora leader di "Italia Viva", durante un pranzo del GEI, parla in inglese "gattopardesco" di politica per far capire a chi vuol capire 

29 Ott 2019

Anche ai giornalisti che gli fanno le domande in italiano, Matteo Renzi risponde in inglese. Dopo le elezioni in Umbria, tenuta del governo Conte in pericolo? "L'Umbria è bella, ma è solo una regione..." Il governo dura fino all'elezione del Presidente della Repubblica? "C’è un governo per i prossimi tre anni poi vedremo cosa succederà… La priorità del prossimo anno è dare stabilità all’Italia”.


Matteo Renzi è a New York (per partecipare alla maratona?) e il Gruppo Esponenti Italiani (GEI) neo diretto da Mario Calvo Platero ne approfitta per organizzare al volo un evento con l’ospite d’eccezione. Un premio per un ex presidente del Consiglio, ci sta. Ufficialmente, oltre che senatore della Repubblica, Renzi è ora “solo” il leader di un partitello politico da lui appena fondato (Italia Viva) che secondo certi sondaggi, si votasse oggi, non andrebbe oltre il 5%. Eppure Renzi parla, anche a New York, col piglio di un capo di governo. O comunque il suo “tutore”. E infatti il governo del BisConte lo ha praticamente vistato lui, e senza l’appoggio dei suoi parlamentari ex PD, ora di Italia Viva, per il premier “Giuseppi” battezzato pure da Trump l’obiettivo di arrivare a mangiare il panettone sarebbe già un miraggio.

Intervenuto al pranzo offerto dal GEI, onorato dalla presenza dell’Ambasciatore Armando Varricchio, tutto all’elegante ristorante sulla 54 e Sesta Ave che di nome fa il Gattopardo, Renzi è sembrato come il Principe di Salina del celebre romanzo, che questa volta dall’isola di Manhattan, con un inglese un po’ difficile da tradurre (questa volta forse per colpa del microfono malfunzionante…) invia messaggi su quello che dovrà cambiare per far restare in Italia tutto com’è. I populisti alla Salvini (e alla Di Maio?) anti globalizzazione? Per Renzi i populisti non arrivano a capire che “l’Italia, un paese di soli 60 milioni di abitanti, piccolo com’è, è il paese che trae più vantaggi” dal mercato globale. Secondo Renzi, il rischio è che tra populisti nostrani e populisti alla Trump, tornino le barriere dei dazi e che si cambi tutto per davvero per tornare al passato remoto della storia, con l’Italia che farebbe la fine del vaso di coccio.


Matteo Renzi al pranzo del GEI

Renzi dice che tre sono i grandi temi di cui si deve prestare attenzione adesso: Trump e le sue politiche, Brexit e le sue conseguenze, il futuro della UE. Poi, quando gli fanno una domanda sulla Libia, Renzi ammette: “La Libia è stata e continua ad essere la maggiore preoccupazione per la politica estera italiana”.

Quando gli chiedono sul peso nel governo della cocente sconfitta del MS5-PD nelle elezioni regionali in Umbria, dove Salvini ha sfondato e ora pretende che il governo ne prenda atto e vada a casa, lui fa spallucce: “Salvini chiede ogni settimana che il governo si dimetta… E’ stato solo un voto regionale. L’Umbria è una regione molto bella, ma è solo una regione”.

Quando noi della Voce, successivamente, gli abbiamo chiesto se per caso lui farà durare il governo solo fino alla elezione del prossimo presidente della Repubblica, Renzi ha continuato a mandare messaggi di ‘star sereno’ a Conte: “C’è un governo per i prossimi tre anni poi vedremo cosa succederà… La priorità del prossimo anno è dare stabilità all’Italia, che è importante per i mercati, e ridurre il costo del debito”.

A proposti di Presidente della Repubblica o nuovo premier: l’ex presidente della Bce Mario Draghi, che farà? “Parlo solo del passato”. E ancora ‘Conte stai sereno’: “Non tocca a me decidere chi è il presidente del Consiglio, per me è Giuseppe Conte. Quello che può accadere nei prossimi anni non è nelle mie mani. Io lavoro per la stabilità…. Non posso dire se cambieranno i governi nei prossimi anni. Nessuno può dirlo. Negli ultimi 50 anni ci sono stati più di 60 governi in Italia. Siamo abituati a questo. Il fatto che il mio governo sia durato tre anni è stato quasi un record, ma questa maggioranza durerà sino alla fine della legislatura…” E ancora “Conte ha innanzitutto un presente, ovviamente ha anche un futuro. La cosa importante è che il presidente del Consiglio sia aiutato da tutti a fare il presidente del consiglio. È un lavoro molto difficile” ha continuato il leader di Italia Viva.


Ad una domanda sulla manovra, ancora in corso e che potrebbe far traballare il governo, Renzi ha detto: “Sono contentissimo che abbiamo bloccato l’aumento dell’Iva e ora anche la cedolare secca, la vera sfida sarà nei prossimi mesi bloccare la sugar tax e altre misure: tutto quello che è tassa fa male all’Italia… il nuovo governo nasce per evitare la Salvini tax”. Cioè lo spread BtP-Bund che con il leader della Lega ancora al governo sarebbe, secondo Renzi, andato fuori controllo. Per Renzi l’obiettivo “è quota 50”. Cioè da 77 miliardi all’anno di costo degli interessi di quando prese lui le redini del governo, ora siamo scesi a 59 miliardi. “L’obiettivo è scendere fino a 50 miliardi entro fine legislatura».

Ma quanto vale il suo partito per le prossime dispute elettorali regionali ? “Italia Viva è ancora una start up, non ci saremo in lista in Emilia Romagna, e neanche in Toscana o in Liguria”. E se la Lega di Salvini con in più Meloni-Berlusconi continuasse a vincere? Che succede al governo? “Nulla”, secondo Renzi il governo Conte vivrà “fino al 2023…”

Ad un certo punto Renzi ha voluto riaffermare che l’amicizia con gli Stati Uniti per l’Italia rappresenta un valore imprescindibile, e che le relazioni non possono essere equiparate a quelle con la Russia (messaggio a Matteo Salvini?). “Credo che ci sia solo una grande amicizia per l’Italia nel mondo, quella con gli Stati Uniti. I rapporti tra Italia e Stati Uniti sono un punto chiave per noi. Cambiano i governi, cambiano i presidenti, oggi Trump, prima Obama o Bush o Clinton… ma non cambiano le buone relazioni tra i nostri due Paesi”. E per riaffermare questo concetto ha ricordato il recente viaggio del Presidente Sergio Mattarella a Washington.

Noi della Voce, gli abbiamo fatto notare che, quando lui era premier, il suo ministro degli Esteri Gentiloni aveva fatto un endorsement pubblico proprio a New York in favore di Hillary Clinton alle elezioni del 2016. E allora abbiamo chiesto: lui ha forse delle preferenze per le prossime elezioni presidenziali americane o preferisce questa volta la prudenza?


Abbiamo avuto difficoltà a capire la risposta, non sappiamo se per colpa del microfono mal funzionante o dell’inglese di Renzi. Ci sembra sia stata, pressapoco, questa: “Io ho lavorato molto bene con il presidente Obama. Ma questa è una democrazia e ci sarà ancora una volta una scelta tra un leader democratico e uno repubblicano. Non credo che le preferenze di Paolo Gentiloni abbiano avuto un peso nelle precedenti elezioni…”.

Quante altre domande si sarebbero potute fare a Renzi. Chi scrive queste righe, prima di andare al pranzo del GEI, aveva chiesto agli amici sul suo account di FB quale domanda avrebbero rivolto a Renzi. Andate a vederle, domande toste, non c’è che l’imbarazzo della scelta…

BENJAMIN FULFORD: La terza (quarta?) Morte dell'agente del Mossad Shimon Elliot “al-Baghdadi” significa in realtà un grande cambiamento in Medio Oriente



I SOSPETTI DELLA RUSSIA SULLA MORTE DI AL-BAGHDADI SONO FONDATI....

Mentre solo pochi irriducibili propagandisti delle corporate, i tracannatori di Kool-Aid credono all'annuncio americano che il "maestro terrorista al-Baghdadi" sia stato ucciso ancora una volta, questa volta però significa qualcosa, dicono fonti del Pentagono. Il terzo annuncio della sua morte significa che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump "è pronto con l'aiuto russo a tagliare il traffico illegale di petrolio, armi, esseri umani e droga a beneficio dei sionisti, della CIA e dello stato profondo", spiegano.








Fondamentalmente, ora che è finita la pretesa di combattere l'ISIS o Al Qaeda o qualsiasi marchio commerciale usato, Trump ora sta apertamente dicendo la verità: le guerre in Medio Oriente riguardano il furto di petrolio. Il fatto che Trump menzioni la Exxon Mobil controllata da Rockefeller come la società che può sviluppare i giacimenti petroliferi siriani significa anche che Trump è ora un portavoce ufficiale dei big del petrolio.


In ogni caso, Gordon Duff di Veteran's Today , che ha fonti mediorientali migliori delle mie, afferma che l'agente del Mossad Shimon Elliot, detto anche "al-Baghdadi", è ancora vivo. Puoi leggere il suo eccellente rapporto qui:




Si presume che si sta godendo la sua morte ufficiale in una casa sicura insieme al suo amico del Mossad Jeffrey Epstein.

Questa foto dell'agente della CIA Tim Osman, alias "Bin Laden", con i suoi gestori, immagini inviateci dai tedeschi, sostiene ciò che riferisce Duff.



Sebbene non possiamo confermare se queste immagini sono autentiche, la storia che trasmettono ci è stata confermata da più fonti nel corso degli anni.

Nel frattempo, un segno della guerra civile non dichiarata negli Stati Uniti sta raggiungendo un crescendo, l'elenco dei politici scomparsi a Washington, DC continua a crescere. Né il presidente della Camera Nancy Pelosi né il capo del Comitato per i servizi segreti della Camera, Adam Schiff, sono apparsi in pubblico dal loro improvviso viaggio in Giordania la scorsa settimana.

La frusta repubblicana alla Camera Steve Scalise ha cercato di tenere il passo con questa frase ampiamente citata: “I miei colleghi e io siamo andati a confrontarci faccia a faccia con Schiff nella sua stanza chiusa nel seminterrato del Campidoglio per vedere cosa si nascondeva. Quando siamo arrivati, ha immediatamente chiuso l'udienza ed è fuggito con il testimone. ”




Tuttavia, un collega a Washington, DC con un pass per la stampa afferma che Pelosi, Schiff e molti altri non sono stati visti in pubblico durante la scorsa settimana benché non siano emersi nuovi video. Anche l'ex capo della CIA John Brennan, che appariva costantemente nei media, non si è più visto in pubblico da due settimane, ha osservato il giornalista. (Nota per gli agenti grafici del computer: è ora di mettervi al lavoro.)

Inoltre, il fatto che i resoconti dei media sulle corporate in corso nei procedimenti con l'impeachment "Ucraina" contro Trump ora citano altri politici diversi da Schiff o Pelosi , che conferisce credibilità all'idea che se ne siano andati.

Fonti del Pentagono spiegano: "Quando le accuse sigillate raggiungono le 130.000, molti notabili possono scegliere la morte piuttosto che il disonore, il Gitmo o i tribunali militari, e può essere dato loro il Trattamento di Rommel. "(Il maresciallo di campo Erwin Rommel ha avuto la possibilità di suicidarsi ed essere elogiato come eroe di guerra dopo il suo fallito tentativo di colpo di stato contro Adolph Hitler.) Quindi tenete d'occhio gli annunci della prematura morte dell'eroe di guerra Generale James Mattis e alcuni dei suoi colleghi.

L'ultimo annuncio ufficiale di morte è stato del deputato di lunga data afroamericano John Conyers.






Conyers, "che è stato espulso nel 2017 per cattiva condotta sessuale", è stato ucciso dai suoi capi della mafia di Detroit "mentre i loro soldi provenienti dalla Siria e dall'Iraq vengono bloccati", affermano le fonti del Pentagono.

Alla domanda sull'indagine Russiagate di venerdì, Trump ha detto: "Non posso dirvi cosa sta succedendo", ma "Vi dirò questo: penso che vedrete molte cose davvero brutte. Penso che vedrete cose a cui nessuno avrebbe mai creduto ", ha aggiunto.





Trump ha anche lasciato intendere che la scorsa settimana l'ex presidente Barack Obama era stato giustiziato quando lo aveva accusato pubblicamente del reato di tradimento. “Quello che hanno fatto è stato un tesoro, ok? È stato un tesoro. ”





“Il presidente del Pentagono l'abbiamo installato per contrastare la mafia khazariana (Hillary Clinton, ecc.) Ha reagito alla spazzatura sull'intelligence russa che purtroppo è stata messa insieme da uno dei nostri a Londra. Inutile dire che ci sono alcune persone molto scomode a Londra dal punto di vista della ricezione ”, è stato il modo in cui una fonte dell'MI6 senior ha descritto l'azione a Washington, DC. Alla fine della giornata, le agenzie occidentali di "intelligence" hanno accidentalmente "lavorato per scopi trasversali", ha aggiunto. Questo ora viene corretto, ha detto.

Nel frattempo, il resto del mondo si sta stufando di tutta l'attività puerile del mondo politico anglosassone. "Dopo che lo stato islamico è stato sconfitto dall'esercito del governo siriano con il sostegno delle forze aerospaziali russe all'inizio del 2018, l'ennesima" morte "di Abu Bakr al-Baghdadi non avrà alcun impatto né sulla situazione in Siria né sulle azioni dei terroristi che soggiornano a Idlib ", ha detto il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov.





Tass ha anche citato "l'agente" russa Maria Butina, recentemente rilasciata, dicendo: "Gli Stati Uniti hanno perso il loro sistema giudiziario".


L'agenzia cinese Xinhua News ufficiale, da parte sua, dopo aver citato Trump su "al-Baghdadi", ha osservato che "Nel corso degli anni, al-Baghdadi, è stato segnalato più volte che sia stato ucciso".




Naturalmente i turchi, gli iraniani e altri hanno pubblicamente affermato cose simili.

Allo stesso tempo, il piano americano di utilizzare l'India come contrappeso alla Cina è esploso, l'India ha sospeso la sua cooperazione nella difesa con gli Stati Uniti , la scorsa settimana.






Ciò significa che il regime USA e i suoi controllori sionisti stanno perdendo la capacità di controllare la trama. Questo sta accadendo anche all'interno dei paesi che ancora controllano come gli Stati Uniti. Un esempio di questo è stato visto quando il candidato democratico Tulsi Gabbard ha dichiarato in un dibattito presidenziale che gli Stati Uniti stavano sponsorizzando Al Qaeda. Ha vinto il dibattito con il 40% di supporto mentre i top runner ufficiali come Elizabeth Warren e Joe Biden hanno ottenuto il 7%, secondo un sondaggio Drudge Report . Quindi, con una mossa orwelliana, il Comitato Nazionale del Partito Democratico ha annunciato di non avere abbastanza supporto per partecipare al prossimo dibattito.




Nel frattempo, la California brucia di nuovo. Fonti dell'intelligence militare giapponese affermano che gli incendi della California degli ultimi anni sono stati deliberatamente impostati per preparare la terra per un collegamento ferroviario dalla California alla Cina attraverso l'Alaska. Questo è fatto come parte di un accordo per prevenire il fallimento del governo corporate americano, affermano le fonti. La mappa a questo link di incendi passati mostra che sembrano effettivamente essere in una linea di formazione lungo quello che sarebbe un buon percorso per una ferrovia.






L'altra cosa da notare sugli Stati Uniti è che un improvviso e radicale picco di declassamento dei prestiti è l'ultimo chiaro segnale che una sorta di evento finanziario da cigno nero è imminente.


Secondo fonti della famiglia reale europea, i negoziati stanno proseguendo verso "una dichiarazione veramente globale della BRI / FMI / Banca mondiale / ONU che sostenga la pace e le prosperità permanenti" che verrebbe sottoposta al voto del Consiglio di sicurezza dell'ONU. L'FMI ​​(Francia e Germania) e il Vaticano (loggia P2), gli svizzeri e la City di Londra sono tutti coinvolti in questi negoziati, dice la fonte. Gli inglesi stanno spingendo affinché venga istituita una futura agenzia di pianificazione con personale meritocratico per sovrintendere a ciò, mentre i controllori vaticani del vecchio sistema vogliono mettere in carica il FMI, dice la fonte. Un compromesso che darà a entrambi un ruolo è stato elaborato, ha aggiunto. Naturalmente i cinesi e gli asiatici dovrebbero approvare, ha detto.

Questa settimana i cinesi terranno un incontro speciale per discuterne insieme ad altre questioni, affermano fonti della società segreta asiatica.





Da parte sua, il complesso militare-industriale, rilascia brevetti sulla tecnologia "UFO", reattori a fusione compatti e altre meraviglie, ha indicato che è pronto per una trasformazione delle spade in vomeri ([come detto nella profezia di Isaia. Is:2,4 ]). Come parte di questo, "Boeing potrebbe essere soggetto al controllo militare con l'ex ammiraglio John Richardson paracadutato nel suo consiglio, poiché il CEO Dennis Muilenburg potrebbe essere licenziato", affermano fonti del Pentagono.

Il Pentagono sta anche pensando di scuotere il complesso militare-industriale gonfio e inefficiente condividendo la tecnologia e aprendo un contratto di difesa e fa offerte alle società russe, dicono le fonti.

In ogni caso, possiamo aspettarci più drammi nelle prossime settimane e mesi quando il vecchio sistema crollerà. La domanda è: sarà una demolizione controllata seguita da ricostruzione, o sarà una discesa nel caos, nell'anarchia e nella miseria. Le nostre fonti affermano che una demolizione controllata e un'emergenza fenomenica di qualcosa di nuovo e migliore è lo scenario più probabile. Le riunioni previste per novembre che coinvolgono il Papa, gli asiatici e il Pentagono possono rivelarsi decisive.

Inoltre, anche se non sono un grande amante di UFO e alieni, mi è stato detto che è un buon momento per tenere gli occhi sul cielo e cercare eventi insoliti come ologrammi giganti.

La morte di al-Baghdadi per mano americana non è necessariamente una bella notizia



Il Califfo è stato “neutralizzato” e Trump ha chiosato felice : “Il mondo ora è un posto più sicuro”. Ma è proprio così? 

Difficile credere che Trump abbia contribuito alla sicurezza mondiale “neutralizzando” il barbuto Califfo, così come non lo aveva fatto Barack Obama con l’eliminazione (anche in quel caso con la sparizione del corpo) di Osama Bin Laden. 


Lasciando da parte i molti dubbi che si possono avere in questo caso (come in quello di Osama Bin Laden) in merito alla reale dinamica degli eventi che ovviamente non può essere resa integralmente pubblica, appare chiaro che il progetto di al-Baghdadi era ormai fallito. 

L’idea di abbinare al terrorismo internazionale la conquista di vaste aree di territorio sulle quali imporre la sharia ed il proprio dominio, ambizioso progetto avviato nel 2013, aveva già mostrato le sue criticità. Il controllo territoriale che l’IS era riuscito ad imporre su vaste e porzioni di Siria e Iraq, si era ormai ridotto a lumicino ed era destinato a scomparire con o senza l’eliminazione dell’auto proclamato Califfo. 

Non c’era più bisogno di intervenire con le forze speciali americane. 

Fornendo adeguato supporto a forze arabe locali, il Califfo avrebbe potuto essere preso anche da soldati o miliziani di religione islamica. 

e lo avessero eliminato altri islamici, non si sarebbero poste le basi per farne un “martire” dell’Occidente infedele. Peraltro è chiaro che una simile scelta, che avrebbe forse pagato nel lungo periodo in termini di sicurezza internazionale, non avrebbe fornito dividendi domestici immediati all’inquilino della Casa Bianca! 

Anche la cattura di al-Baghdadi vivo (ammesso che rientrasse tra le opzioni della Delta Force) ed un suo successivo processo avrebbe evitato di farne un “martire” e avrebbe potuto mettere in mostra le tante debolezze del “Califfo” compromettendone figura e carisma. 

Invece al-Baghdadi è diventato un “martire” e la sua immagine, per gli estremisti islamici di oggi e di domani, non potrà più essere scalfita. Bel risultato! 

Molti analisti temono che ora si scatenerà la guerra di successione, con diversai aspiranti leader che sgomiteranno per prendere lo scettro che fu dell’uomo di Samarra, soprattutto se, come riportato, è stato eliminato a Jarabulus anche il suo ”presunto” braccio destro, Abu Hassan al-Muhajir. 

Gli aspiranti saranno tanti (non solo il più noto Abdullah Qardash) e tutti, indistintamente, tenteranno di mettersi in mostra organizzando attentati e attacchi il più spettacolare e il più sanguinoso possibile. 


Non si può neppure escludere una fusione di ciò che resta del network terroristico dell’ISIS con quello di al-Qaeda, cosa che finchè al-Baghdadi era vivo non avrebbe potuto accadere considerata la bellicosa rivalità manifestatasi tra i due movimenti in Siria. 

Una ulteriore preoccupazione riguarda il ritorno dei foreign fighters. 

E’ inevitabile che quelli che furono i “soldati” dell’ISIS non possano più restare nelle zone che hanno per anni terrorizzato. Però occorreva evitare che potessero rientrare nei paesi di origine dove costituirebbero una grave minaccia. Ciò avrebbe richiesto un’accurata pianificazione e la stretta cooperazione in proposito tra USA, Russia, UE, Turchia, Iraq, Siria e milizie curde. 


La consegna dei jihadisti catturati ai governi iracheno e siriano (a seconda dell’area di cattura) affinché venissero giudicati (e possibilmente sentenziati a morte) da tribunali locali sarebbe stata per l’Europa la soluzione più comoda. 

Peraltro, avrebbe comportato attribuire a tali governi una legittimità che non gli si vuole riconoscere (soprattutto ad Assad) e fornirgli adeguate contropartite per aver fatto (al nostro posto) il “lavoro sporco”. 

Sarebbe stato poco realistico per l’Europa accettare una simile soluzione (anche se molti jihadisti francesi sono stati processati e giustiziati in Iraq), ma non sono state cercate per tempo neppure altre soluzioni. 

Con la morte del “capo” e il caos che ne seguirà, migliaia di jihadisti (europei o meno, catturati o ancora in libertà) e le loro famiglie potrebbero cercare di raggiungere l’Europa sfruttando i canali dell’immigrazione clandestina.

ESCLUSIVO: Mosca smentisce il raid Usa contro il califfo Al Baghdadi. Per l’intelligence russa è vivo in Iraq

ESCLUSIVO: Mosca smentisce il raid Usa contro il califfo Al Baghdadi. Per l’intelligence russa è vivo in Iraq

di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

I dubbi sulla morte del califfo Isis Abu Bakr Al Baghdadi, ritenuto da varie fonti OSINT agente del controspionaggio americano CIA ma anche di quello israeliano MOSSAD, ora diventano grossi come una montagna.

Tutti i sospetti esternati nel precedente articolo circa una falsa operazione di depistaggio americano vengono confermati ora da un reportage esclusivo dell’ex marines Gordon Duff, esperto di intelligence militare e consulente internazionale, nonchè Senior Editor del sito americano Veterans Today per il quale mi onoro di collaborare come corrispondente dall’Italia.

«I servizi segreti russi all’interno della Siria hanno riferito che i loro sistemi radar S400 che coprono Idlib non hanno visto aerei americani nell’area in cui è stato rivendicato il raid contro Al Baghdadi» scrive Duff insieme al responsabile dell’ufficio VT di Damasco and Nahed al Husaini, riportando in anteprima le dichiarazioni del Ministero della Difesa di Mosca diffuse intorno alle 17 ore italiana. Accanto a ciò viene pubblicata un’immagine notturna dei radar.

L’immagine di una visione dei radar militari russi diffusa da Veterans Today

«La coalizione americana non ha nemmeno effettuato attacchi aerei a Idlib di recente. In precedenza, Trump ha tenuto un raro discorso domenicale dalla Casa Bianca informando il mondo che al-Baghdadi è stato eliminato nel nord-ovest della Siria in un “audace raid notturno” con il coinvolgimento di forze speciali, aerei, elicotteri e droni statunitensi». Il riferimento è al blitz riferito anche da Gospa News alcune ore fa, sebbene con molte perplessità…

«Ma il ministero della Difesa russo ha insistito sul fatto che “c’erano legittime domande e dubbi sul fatto stesso [dell’operazione americana] e, soprattutto, sul suo successo” – scrive Duff anticipando di un’ora il successivo articolo di Russia Today in merito – Ha anche respinto le affermazioni di Trump secondo cui le forze russe hanno aperto lo spazio aereo sotto il suo controllo in Siria agli aerei americani per facilitare l’operazione contro il leader dell’IS».

«Il ministero della Difesa russo non ha informazioni affidabili sui militari statunitensi che hanno condotto un’operazione per “l’ennesima” eliminazione dell’ex leader del Daesh Abu Bark al-Baghdadi nella parte controllata dalla Turchia nella zona di descalation di Idlib» lo ha dichiarato in serata il generale maggiore Igor Konashenkov portavoce del ministero.


Mosca, secondo quanto riportato da Veterans Today, ha sottolineato che non ha registrato attacchi aerei della coalizione americana nell’area di Idlib nella Siria nord-occidentale sabato quando si sarebbe tenuto il presunto raid.

Ed effettivamente a conferma della notizia c’è solo un video di attacchi notturni che potrebbero essere stati registrati in qualsiasi parte del mondo e un cumulo di macerie di un qualsiasi bombardamento tra le quali i soccorsi hanno trovato 7 vittime che non provano alcun legame con il fondatore dello Stato Islamico.

Le macerie dalle quali sarebbero stati estratti nottetempo i resti del califfo dell’Isis sotto le quali, secondo gli Usa, si sarebbe fatto saltare in aria con un giubbotto esplosivo

A sostenere che lì sotto c’era il compound del califfo sono i suoi rivali qaedisti di Hayat Tahrir al-Sham coi loro alleati della Turchia, gli Usa per il tramite della Casa Bianca ed i Curdi: che avrebbero avuto un ruolo nell’operazione in quella zona dove non sono mai stati presenti…

Il ministero russo ha messo in dubbio la possibilità stessa della presenza di al-Baghdadi a Idlib, in quanto l’area è detenuta dai rami di Al-Qaeda, già Jabhat al-Nusra ed ora HTS, che sono sempre stati mortali nemici dello Stato islamico. Una tesi già evidenziata in un precedente articolo di Gospa News sviluppato anche sulla “caccia al califfo” effettuata da parte degli Hashid iracheni (i miliziani paramilitari delle Forze di Mobilitazione Popolare) nella zona del confine orientale siriano con l’Iraq, ben lontana da Idlib.




Anche il ministro della Difesa francese Florence Parly ha messo in dubbio il significato del presunto successo degli Stati Uniti, sottolineando che il raid ha segnato solo “un pensionamento anticipato per un terrorista [al-Baghdadi], ma non per la sua organizzazione.”




«Mosca ha notato che lo Stato Islamico è stato schiacciato in Siria all’inizio del 2018 in uno sforzo congiunto del governo di Damasco e delle forze russe, il che significa che l’ennesimo rapporto della morte di al-Baghdadi “non ha alcun effetto sulla situazione operativa in Siria o sulle azioni dei restanti terroristi a Idlib”» riferisce Duff citando i commenti russi.

 

L’ex marines reduce del Vietnm Gordon Duff, Senior Editor di Veterans Today

«Mosca ci ha detto, solo pochi istanti fa, che Baghdadi è vivo, sano e lavora con gli Stati Uniti in Iraq. Queste informazioni sono esclusive, direttamente da fonti di intelligence di alto livello che hanno sempre ragione e VT ha accertato più e più volte» aggiunge ancora il Senior Editor di Veterans Today



«Quello che non sappiamo è se Trump ha mentito consapevolmente, qualcosa che fa continuamente in ogni caso, o viene semplicemente gestito – aggiunge Duff – Ora che il ritiro di Trump dalla Siria è stato invertito e tutte le truppe inviate in Iraq sono ora tornate in Siria, il 100% di loro, appena ridistribuito a Deir Ezzor da Hasakah, la sua “mossa di pace” è ora esposta come un falso totale. Più su questo in un po ‘sul perché, e su ciò che il Deep State ha in serbo per la Siria e poi l’Iran».



Ma, aggiungo io, come dimostrato nel precedente articolo, il pericolo c’è anche per l’Iraq. E pure per il Libano come dimostreremo in un prossimo reportage sulle cospirazioni in atto in Medio Oriente tra Sionisti israeliani, Nato e paesi Arabi Sunniti per eliminare gli Sciiti, pericolosi perchè indipendenti da Washington e dal Deep International State.


Fabio Giuseppe Carlo Carisio
© COPYRIGHT GOSPA NEWS
riproduzione vietata senza autorizzazione

LITURGIA DEL GIORNO


Mercoledì della XXX settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)


Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde 

Antifona d'ingresso
Gioisca il cuore di chi cerca il Signore. 
Cercate il Signore e la sua potenza, 
cercate sempre il suo volto. (Sal 104,3-4) 

Colletta
Dio onnipotente ed eterno, 
accresci in noi la fede, la speranza e la carità, 
e perché possiamo ottenere ciò che prometti, 
fa’ che amiamo ciò che comandi. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo... 

PRIMA LETTURA (Rm 8,26-30)
Tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio.
Del resto, noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno. Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinato, li ha anche chiamati; quelli che ha chiamato, li ha anche giustificati; quelli che ha giustificato, li ha anche glorificati.

Parola di Dio 

SALMO RESPONSORIALE (Sal 12)
Rit: Nella tua fedeltà ho confidato, Signore. 

Guarda, rispondimi, Signore, mio Dio,
conserva la luce ai miei occhi,
perché non mi sorprenda il sonno della morte,
perché il mio nemico non dica: «L’ho vinto!»
e non esultino i miei avversari se io vacillo.

Ma io nella tua fedeltà ho confidato;
esulterà il mio cuore nella tua salvezza,
canterò al Signore, che mi ha beneficato. 

Canto al Vangelo (2Ts 2,14) 
Alleluia, alleluia.
Dio ci ha chiamati mediante il Vangelo, 
per entrare in possesso della gloria 
del Signore nostro Gesù Cristo.
Alleluia. 

VANGELO (Lc 13,22-30
Verranno da oriente a occidente e siederanno a mensa nel regno di Dio. 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». 
Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno. 
Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”. Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori. 
Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».

Parola del Signore 

Preghiera dei fedeli
Come popolo di Dio siamo in cammino verso la salvezza, dono gratuito del Padre per coloro che corrispondono alla fede in Cristo Gesù. In questa attesa, preghiamo insieme e diciamo:
Salva il tuo popolo, Signore.

Perché la fede del popolo cristiano tragga forza dalla liturgia e dalla lode, per diventare testimonianza per le strade delle nostre città. Preghiamo:
Perché non consideriamo la vocazione cristiana come un comportamento civile ed educato, ma l'essere nuove creature, convertite ogni giorno dalla parola del Signore. Preghiamo:
Perché il dialogo con le religioni e i popoli del mondo arricchisca la Chiesa di nuova vita e la stimoli al rinnovamento della propria fedeltà al Signore. Preghiamo:
Perché il popolo ebreo, primo destinatario della salvezza, apra il cuore alla luce del Cristo e creda alla sua missione redentrice. Preghiamo:
Perché l'eucaristia, pegno della nostra salvezza, ci prepari all'incontro definitivo con Cristo, quando siederemo a mensa nel regno di Dio. Preghiamo:
Perché non ci confrontiamo con il male, ma con il bene compiuto dagli altri. 
Per ottenere il dono del timore di Dio.

Signore, che non vuoi la morte del peccatore, apri le braccia della tua misericordia al popolo in cammino verso la patria del cielo, dove per sempre sarà impresso il tuo nome sulla fronte di tutti. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen. 

Preghiera sulle offerte
Guarda, Signore, i doni che ti presentiamo: 
quest’offerta, 
espressione del nostro servizio sacerdotale, 
salga fino a te e renda gloria al tuo nome. 
Per Cristo nostro Signore. 



Antifona di comunione
Esulteremo per la tua salvezza 
e gioiremo nel nome del Signore, nostro Dio. (Sal 20,6) 

Oppure: 
Cristo ci ha amati: per noi ha sacrificato se stesso, 
offrendosi a Dio in sacrificio di soave profumo. (Ef 5,2) 

Preghiera dopo la comunione
Signore, questo sacramento della nostra fede 
compia in noi ciò che esprime 
e ci ottenga il possesso delle realtà eterne, 
che ora celebriamo nel mistero. 
Per Cristo nostro Signore. 

Commento
Il Vangelo di oggi ci dà un'impressione di severità. Gesù non risponde alla domanda che gli è stata rivolta:
"Signore, sono pochi quelli che si salvano?", non dice se sono pochi o tanti, ma esorta: "Sforzatevi di entrare per la porta stretta...". Perché non risponde? Per una preoccupazione d'amore. Chi gli domanda se i salvati sono pochi si mette su un piano teorico, di speculazione, e Gesù non vuol lasciarlo in questa attitudine di staticità, l'attitudine di chi non si dà da fare ma si accontenta di guardare da lontano. Egli vuol mettere i suoi ascoltatori in movimento perché entrino nell'amore di Dio. Invece di domandarsi se saranno pochi o tanti a salvarsi, bisogna ed è questo il desiderio del cuore di Gesù che ognuno si sforzi di entrare nel piano di Dio, di corrispondere all'amore che lo chiama: così quelli che si salvano saranno molti.
"Sono pochi quelli che si salvano?". Se Gesù avesse risposto: "Anzi, sono molti!", si sarebbero messi tranquilli, dicendosi: "I salvati saranno tanti! Non è il caso di prendersela troppo!"; se avesse risposto: "Sì, sono pochi! " sarebbero rimasti bloccati: "Se sono pochi, io non sarò certamente uno di loro!" e avrebbero mancato di fiducia e di generosità. Ora, Gesù non vuole né il primo né il secondo atteggiamento. Egli desidera accendere in noi il fuoco dell'amore e impegnarci a corrispondere con tutte le nostre forze all'amore di Dio.
"Sforzatevi di entrare". È l'inquietudine dell'amore che glielo fa dire; se non desiderasse che tutti entriamo non parlerebbe così. Ed è ancora l'inquietudine dell'amore che gli fa usare parole severe, che lo spinge a farci conoscere quale rischio corriamo se non siamo fedeli ai suggerimenti dello Spirito in noi. Egli ci fa vedere quello che accadrebbe, proprio perché non accada. E alla fine si direbbe che Gesù lasci traboccare dal suo cuore il suo ardente desiderio, che vede realizzato:
"Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio". Ecco dunque: anche nella severità di questo Vangelo noi riconosciamo Gesù, il suo amore, il desiderio della nostra salvezza, per la quale è venuto a morire.

martedì 29 ottobre 2019

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Martedi 29 Ottobre 2019
Martedì della XXX settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)


Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde 

Antifona d'ingresso
Gioisca il cuore di chi cerca il Signore. 
Cercate il Signore e la sua potenza, 
cercate sempre il suo volto. (Sal 104,3-4) 

Colletta
Dio onnipotente ed eterno, 
accresci in noi la fede, la speranza e la carità, 
e perché possiamo ottenere ciò che prometti, 
fa’ che amiamo ciò che comandi. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo... 

PRIMA LETTURA (Rm 8,18-25)
L’ardente aspettativa della creazione è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, ritengo che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi. 
L’ardente aspettativa della creazione, infatti, è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio. La creazione infatti è stata sottoposta alla caducità – non per sua volontà, ma per volontà di colui che l’ha sottoposta – nella speranza che anche la stessa creazione sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio. 
Sappiamo infatti che tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del parto fino ad oggi. Non solo, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l’adozione a figli, la redenzione del nostro corpo. Nella speranza infatti siamo stati salvati. 
Ora, ciò che si spera, se è visto, non è più oggetto di speranza; infatti, ciò che uno già vede, come potrebbe sperarlo? Ma, se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza.

Parola di Dio 

SALMO RESPONSORIALE (Sal 125)
Rit: Grandi cose ha fatto il Signore per noi. 

Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia.

Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia.

Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia.

Nell’andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni. 

Canto al Vangelo (Mt 11,25) 
Alleluia, alleluia.
Ti rendo lode, Padre, 
Signore del cielo e della terra, 
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.
Alleluia. 

VANGELO (Lc 13,18-21
Il granello crebbe e divenne un albero. 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami».
E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».

Parola del Signore 

Preghiera dei fedeli
La diffusione del regno di Dio è opera anche delle mani operose dell'uomo. Rivolgiamoci al Padre che tutto porta alla piena realizzazione, dicendo insieme:
Venga il tuo regno, Signore.

Il regno di Dio è più vasto della Chiesa. Perché il popolo di Dio sia specchio e icona del Cristo salvatore. Preghiamo:
Il mondo è alla ricerca spasmodica della libertà. Perché ogni uomo trovi, nella fede o nell'ascolto della retta coscienza, la verità che pienamente lo realizza. Preghiamo:
Il regno di Dio è come lievito che fermenta la massa. Perché tutti i cristiani fecondino il mondo con la preghiera e la testimonianza operosa. Preghiamo:
Il regno di Dio è già presente tra noi. Perché chi ha scelto il celibato annunci con semplicità e gratuità il primato assoluto di Dio. Preghiamo:
Cristo ha inaugurato il regno. Perché questa nostra celebrazione eucaristica anticipi quello che ancora, nella fede, stiamo aspettando. Preghiamo:
Perché la preghiera sia attesa della rivelazione di Dio.
Perché impariamo la pazienza e la fiducia dai nostri contadini.

Il tuo aiuto, o Dio, ci conforti nella partecipazione alla costruzione del tuo regno e ogni nostra opera sia per la santificazione del tuo nome. Per Cristo nostro Signore. Amen. 

Preghiera sulle offerte
Guarda, Signore, i doni che ti presentiamo: 
quest’offerta, 
espressione del nostro servizio sacerdotale, 
salga fino a te e renda gloria al tuo nome. 
Per Cristo nostro Signore. 



Antifona di comunione
Esulteremo per la tua salvezza 
e gioiremo nel nome del Signore, nostro Dio. (Sal 20,6) 

Oppure: 
Cristo ci ha amati: per noi ha sacrificato se stesso, 
offrendosi a Dio in sacrificio di soave profumo. (Ef 5,2) 

Preghiera dopo la comunione
Signore, questo sacramento della nostra fede 
compia in noi ciò che esprime 
e ci ottenga il possesso delle realtà eterne, 
che ora celebriamo nel mistero. 
Per Cristo nostro Signore. 

Commento
Oggi ascoltiamo due parabole, una per l'uomo e una per la donna: è una delicatezza del Signore che in Luca troviamo altre volte, per esempio nella parabola della pecora smarrita che il pastore ricerca e della dramma che una donna cerca con diligenza. Vuol dire che il Signore invita tutti, uomini e donne, alla pazienza e alla vera speranza. Le due parabole odierne parlano infatti del dinamismo del regno di Dio, che sembra niente ed è una forza potente. Un granellino di senapa si vede appena, ma ha in sé una forza vitale che lo fa crescere fino a diventare un grande arbusto, sul quale gli uccelli del cielo possono posarsi. ~ lievito nascosto nella farina sembra una cosa da niente, ma la fa tutta fermentare e le dà la possibilità di diventare pane. La stessa cosa è per la nostra vita: dobbiamo accogliere in noi il regno di Dio, la parola di Dio, che è poca cosa, come parola: un po' d'aria in movimento. Ma la sua forza in noi può trasformare, deve trasformare tutta la nostra vita. Noi però dobbiamo avere insieme pazienza e fiducia. Pazienza perché il miracolo non avviene in un attimo. Una volta gettato il seme bisogna aspettare, perché per un certo tempo sembra persino che non esista più; una volta impastato il lievito con la farina, se non gli si dà il tempo di lievitare la pasta, non succede niente. Ricordo che quando ero piccolo mia madre ci faceva un po' di dolci e, messo il lievito, ci raccomandava di non avvicinarci al recipiente che conteneva l'impasto, perché se lo toccavamo si interrompeva la lievitazione, e addio al dolce che aspettavamo con tanto ardore! E un esempio di pazienza: è inutile voler affrettare i tempi. La stessa cosa avviene nella vita spirituale. Noi vogliamo veder subito il cambiamento e se questo non avviene ci sforziamo di affrettare i tempi, invece di fidarci del Signore e di aspettare con tranquillità. Sappiamo che la forza, il lievito, egli lo ha messo nella nostra vita e che quindi la difficoltà sarà superata, la cosa avverrà. Soltanto dobbiamo fidarci, invece di pensare che se facciamo più sforzi, se ce la mettiamo tutta, vedremo il risultato: questa in fondo è mancanza di fiducia. Pazienza e fiducia: il Signore vuole soltanto questo.
San Paolo nella lettera ai Romani dice la stessa cosa, in modo più tormentato, secondo il suo temperamento:
"Tutta la creazione geme e soffre... attendendo", ma sono i gemiti del parto, quindi pieni di speranza. Devono essere gemiti di speranza, perché se non trova fede e speranza Dio non può operare ciò che vuole nella vita di ogni uomo e in tutta la creazione. Se invece ci fondiamo sulla sua parola e l'accogliamo nel silenzio e nella pazienza, possiamo dire con san Paolo: "Le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi".