giovedì 27 giugno 2019

La sottile linea rossa tra la fusione Bayer / Monsanto e la IG-Farben 1.0


La sottile linea rossa tra la fusione Bayer / Monsanto e la IG-Farben
La banalità del male della Globalizzazione


"La lezione di storia che credo dovremmo imparare è che la seconda guerra mondiale, non è stata la sconfitta del nazismo inteso come il male assoluto che si presenta perché un giorno c’è un pazzo a cui la mamma non ha voluto bene e che decide di dare fuoco agli ebrei. Non è così, è un poco più complicato. La seconda guerra mondiale è stata la sconfitta, la prima sconfitta pesante, di un disegno liberista di gestione dell’economia, che ha ripreso il sopravvento dagli inizi degli anni ottanta."




Alberto Bagnai - tratto dal video "Deficit - Il punto sull’Europa tra sogno e realtà"


E’ notizia recente l’acquisizione della Monsanto da parte della Bayer, una fusione costata alla multinazionale tedesca circa 66 miliardi di dollari.

Sono stati scritti molti articoli su questa vicenda e finalmente sembra esserci qualcuno che comincia a chiedersi se chi fa profitto con farmaci e pesticidi possa veramente avere a cuore la salute delle persone. Domanda, come vedremo, più che pertinente.

Fusioni come questa sono abbastanza ricorrenti sia nella storia recente che in quella meno recente: DuPont-Dow Chemical (2015, 115 miliardi), Syngenta-ChemChina (feb 2016, 43 miliardi). Da queste grandi fusioni l’unica multinazionale rimasta fuori sembra essere la “povera” BASF.

Ma la fusione di cui vorrei qui raccontare qualche piccolo dettaglio in più è quella che avvenne a cavallo delle due guerre mondiali, la fusione che creò il mostro chiamato IG-Farben, un gigantesco blocco industriale dedicato alla chimica e alla farmaceutica. La IG-Farben, fu in quel tempo la più grande azienda Europea e la più grande industria chimico-farmaceutica del mondo.

La IG-Farben (Interessen-Gemeinschaft Farbenindustrie AG) nacque nel 1925 da un accordo tra l’Agfa, la BASF, la Bayer, la Hoechst e una manciata di altre società che gravitavano nel mondo della chimica.

La IG-Farben fu il cuore pulsante dell’economia tedesca, ma non solo. In quel periodo vennero effettuate una serie di conquiste scientifiche e tecnologiche come in nessun altro periodo storico a memoria d’uomo. Sono diversi gli scienziati appartenenti alla IG-Farben che presero il nobel per le loro scoperte.Ancora oggi, molti dei prodotti brevettati in quel periodo vengono utilizzati in tutto il mondo, quel che resta da capire è a che prezzo e in che modo tutto questo è potuto succedere.

La Germania era uscita perdente dal primo grande conflitto mondiale (1914-1918) e "riconosciuta come principale responsabile del conflitto”, gli vennero assegnati tutti i costi della guerra, dai danni civili fino ai costi degli interventi degli alleati, per l’ammontare di circa 31,35 miliardi di dollari (46.000 tonnellate d’oro).

Nel 1924, per la gestione del debito venne ideato il Piano Dawes (Charles Gates Dawes politico, banchiere e ambasciatore statunitense, vicepresidente degli Stati Uniti d'America dal 1925 al 1929).

Questo piano permise all’America di esportare in Europa merci e capitali in sovrapproduzione, legare i mercati tedeschi ed europei agli USA e di rilanciare l’economia europea al fine di farsi ripagare i debiti. Qualche anno dopo questo piano venne rivisto a causa dell’impossiblità della Germania di affrontare il debito e nacque il Piano Young. (Owen Young, industriale ed economista americano).

Dietro gli interessi della IG-Farben sono stati nascosti una serie di interessi Americani che è possiblie intravedere sia grazie agli investimenti provenienti d’oltreoceano sia da quanto avvenne in seguito. Tutto ciò che riguarda gli “interessi americani” durante quel periodo è ben documentato nel libro "Wallstreet and the rise of Hitler” by Antony C. Sutton, dove emergono gli interessi di Wallstreet e di molte aziende americane tra cui General Electrics, ITT (International Telephone & Telegraph), Standard Oil, la cui tecnologia rese possibile le campagne militari tedesche.
Questo fu il terreno che rese possibile alla IG-Farben di diventare il motore della Germania di Hilter.

In un documento denominato "Report of the Investigation of I. G. Farbenindustrie A. G.”, pubblicato nel novembre 1945 a cura del Presidio Militare del Governo Americano (Office of Military Government) in Germania, troviamo scritto:

"The investigation reported herein, however, has confirmed what heretofore have been mere speculations; and has uncovered a wealth of evidence proving conclusively that without I. G.’s immense productive facilities, its intensive research, and vast international affiliations, Germany’s prosecution of the war would have been unthinkable and impossible;"

In sintesi, senza l’aiuto della IG-Farben la Germania non avrebbe mai potuto proseguire la guerra e sarebbe stata costretta alla resa, questo quanto riportato nel Report Investigativo sulla IG-Farben.

FOTO: Painting "The Council of the Gods" In all likelihood, represents the moment of the decision on the restoration of IG Farben 25 December 1925.
In the foreground, the legendary directors of IG Farben - Carl Bosch (left) and Carl Duisberg (right)
The IG Farben supervisory board in 1926, with Arthur von Weinberg, Carl Müller, Edmund ter Meer, Adolf Haeuser, Franz Oppenheim, Theodor Plieninger, Ernst von Simson, Carl Bosch, Walther vom Rath, Wilhelm Kalle, Carl von Weinberg and Carl Duisberg.

Non molti sono a conoscenza del fatto che il Processo di Norimberga, in realtà, è il nome di due distinti gruppi di processi: il primo e il più famoso è il Processo dei principali criminali di guerra (20 novembre 1945 al 1º ottobre 1946), dove vennero processati 24 dei principali capi nazisti. L'altro gruppo di processi definiti “secondari” (dodici in tutto), comprende il Processo alla IG-Farben e il “famoso"Processo ai Dottori. Tutti i processi secondari vennero condotti da tribunali militari americani, nella città di Norimberga dal 9 dicembre del 1946 fino al 13 aprile del 1949.


Il processo alla IG-Farben terminò il 30 luglio del 1948. Dei ventiquattro imputati, tredici furono incolpati e condannati al carcere con pene che andavano dall’anno e mezzo fino ad un massimo di otto.
Cinque furono i capi d’accusa:


1) Partecipazione al piano di preparazione, inizio e entrata in guerra della Germania con l’aggressione e l’invasione di altri Paesi in violazione alle leggi internazionali ed ai trattati. Gli imputati con alte posizioni nella finanza e nell’economia tedesca commisero crimini contro la pace, cominciando dalla fornitura di tutto il materiale necessario alla guerra e partecipando attivamente al saccheggio, la privazione, la riduzione in schiavitù e l’uccisione.


2) Crimini di guerra e crimini contro l’umanità per aver saccheggiato e derubato i territori occupati e varie installazioni nei vari paesi occupati (principalmente appropriazione di società e industrie della chimica)


3) Crimini di guerra e crimini contro l’umanità per aver partecipato alla deportazione e riduzione in schiavitù su larga scala dei detenuti dei campi di concentramento:
la IG-Farben costruì impianti nelle vicinanze dei campi di lavoro per poter ottenere forza lavoro, utilizzando gas tossici e facendo esperimenti medici sui prigionieri.


4) Alcuni degli imputati furono accusati di essere membri delle SS.


5) Cospirazione a commettere i crimini dei capi d’accusa 1,2 e 3.

La IG-Farben deteneva il brevetto del famigerato Zylikon B, un insetticida cianogenetico sviluppato negli anni venti da Fritz Haber, nei laboratori della Bayer. Parte della fortuna di questo complesso industriale furono proprio i brevetti. Il progresso scientifico che venne reso possibile in quel periodo storico produsse una quantità impressionante di brevetti e progressi tecnologici tanto che molti dei prodotti sviluppati in quel periodo sono in uso ancora oggi. In alcuni casi le attività di quel periodo diedero un forte impulso a nuove scoperte e la loro indagine: dall’aspirina al metadone, dai composti sulfamidici alla atebrina, la novocaina, il salvarsan (trattamento per la sifilide, primo chemioterapico conosciuto), agfacolor, antibiotici, vaccini, fino all’ingegneria dei razzi, le prime tute spaziali e i primi utilizzi dell’energia atomica (Operazione Alsos).

Anche l’iprite, conosciuto anche come gas mostarda, che fa la sua comparsa durante la prima guerra mondiale per iniziativa dell’esercito tedesco (12 luglio 1917, Ypres, Belgio) verrà poi successivamente utilizzato come trattamento chemioterapico.

Il Processo ai Dottori fu il primo dei dodici processi, iniziò il 9 dicembre del 1946 e si chiuse il 20 agosto del 1947, vennero processate 23 persone tra dottori, amministratori e accusati di aver preso parte ai crimini di guerra e contro l’umanità partecipando a esperimenti nazisti su esseri umani in nome della scienza. Furono ascoltati 85 testimoni ed esaminati 1471 documenti. Tutti gli imputati si dichiararono non colpevoli, sette furono assolti, sette furono condannati a morte, i rimanenti furono condannati con diversi gradi di imputazione.

Gli imputati condannati, alcuni appartenenti alle SS, furono accusati di aver effettuato esperimenti senza il consenso dei soggetti civili tedeschi e di altre nazionalità, uccidendo e praticando le torture più atroci.

Tra i principali esperimenti condotti sugli essere umani ricordiamo:


“Gli Esperimenti sulle Altitudini”.
Condotti principalmente a Dachau, a beneficio della Luftwaffe, furono effettuati per testare la resistenza umana alle altitudini elevate.


“Gli Esperimenti sul Freddo”
Condotti principalmente a Dachau, a beneficio della Luftwaffe, test sulla resistenza al freddo e l’assideramento dell’uomo.


"Esperimenti sulla Malaria"
Esperimenti per la ricerca del vaccino sulla Malaria. Persone sane venivano infettate usando come veicolo le zanzare , oggetto di studio e delle sperimentazioni, oppure utilizzando delle iniezioni. In seguito furono testati vari farmaci per valutarne l’efficacia.


"Esperimenti con i Sulfamidici"
Nel campo di Ravensbruck vennero inflitte ferite ai prigionieri per poi infettarle con batteri come Streptococcus e Clostridium Tetani.


"Esperimenti con il gas"
In diversi campi di concentramento, tra cui Sachsenhausen e Natzweiler, vennero condotti esperimenti con il Gas Mostarda (iprite). Ferite volutamente inflitte furono “trattate” con il gas.


“Rigenerazione di ossa, muscoli e nervi e trapianto di ossa”
Ravensbruck, sezioni di ossa, muscoli e nervi furono rimossi dai soggetti. Le vittime soffrivano intense agonie, mutilazioni e inabilità permanente.


“Esperimenti epidermici sull’Itterizia”.
Esperimenti furono condotti per la ricerca delle cause e di un possibile vaccino per l’itterizia.
I soggetti venivano deliberatamente fatti ammalare d’itterizia provocando gravi danni fino a provocare la morte.
(L’itterizia in realtà riguarda problematiche del sangue/fegato, non è di origine batterica, ne virale. ndr)


“Esperimenti di Sterilizzazione"
Il fine di questi esperimenti era sviluppare un metodo che risultasse appropriato alla sterilizzazione di milioni di persone in poco tempo e con minimo sforzo. Furono utilizzati i raggi X, operazioni chirurgiche e svariate droghe, provocando la sterilizzazione e molteplici menomazioni fisiche e mentali, se non la morte. Esperimenti di sterilizzazione furono eseguiti ad Auschwitz, nel famigerato Blocco 10 e furono diretti principalmente dai Dottori Carl Clauberg e Horst Schumann.
Qualche sopravvissuta a tali esperimenti sostiene che venissero effettuati anche esperimenti di inseminazione artificiale e che le donne prigioniere avevano il terrore che venisse impiantato un mostro nel proprio utero. Questo tipo di esperimenti non è stato provato. L'esperimento di sterilizzazione consisteva nell'iniettare una sostanza caustica nella cervice uterina per ostruire le tube di Falloppio. I soggetti scelti per l'esperimento erano donne sposate di età compresa fra i venti ed i quarant’anni, preferibilmente che avessero avuto già dei figli. L'iniezione veniva eseguita in tre fasi nel giro di qualche mese, anche se alcune superstiti ricordano di aver subito anche cinque iniezioni. Clauberg era un grande ricercatore ed un professionista di considerevole reputazione all'epoca; si consideri, ad esempio, che i preparati ormonali Progynon e Proluton da lui elaborati per curare la sterilità, sono usati ancora oggi, come pure è usato il "Test di Clauberg" per misurare l'azione del progesterone.


“Esperimenti sul tifo petecchiale”
Nei campi di Buchenwald e Natzweiler furono condotti esperimenti per testare l’efficacia del vaccino per il tifo petecchiale. A Buchenwald numerosi prigionieri furono deliberatamente infettati con il batterio per valutarne la sopravvivenza; più del 90% morirono. Ad altri detenuti furono iniettati svariati vaccini e sostanze chimiche per valutarne l'efficacia: il 75% fu vaccinato o alimentato con sostanze chimiche e dopo un periodo di 3-4 settimane, infettati dal batterio di tifo petecchiale. L'altro 25% furono infettati senza prevederne una vaccinazione per vedere i risultati. Esperimenti simili furono condotti sulla febbre gialla, vaiolo, tifo e paratifo A e B, colera e difterite.



"Esperimenti sul veleno"
Nel campo di Buchenwald furono condotti esperimenti sugli effetti di diversi veleni sull'essere umano. Il veleno veniva segretamente somministrato ai prigionieri nel loro cibo; chi non moriva per avvelenamento, veniva ucciso per poterne effettuare l’autopsia.


“Tubercolosi”
Da maggio 1942 a gennaio 1944 Blome e Rudolf Brandt volontariamente, deliberatamente e illegalmente si resero partecipi di crimini di guerra provocando la morte di civili e di appartenenti alle forze armate nemiche durante la guerra contro la Germania e mentre erano in loro prigionia. Infettarono 10.000 persone di nazionalità polacca dal batterio della tubercolosi senza poi provvedere ad un’adeguata assistenza medica.


"Aktion T4"
Da settembre 1939 ad aprile 1945 Karl Brandt, Blome, Brack e Hoven, volontariamente, deliberatamente e illegalmente si resero partecipi di crimini di guerra partecipando e consentendo l'attuazione del cosiddetto programma "eutanasia" per lo sterminio di migliaia di persone ritenute insane, incurabili, deformi e mentalmente ritardate, utilizzando gas, iniezioni letali o altre soluzioni.


Inoltre vennero fatti esperimenti sulle cure ormonali, sui gemelli monozigoti, sulle condizioni precancerose della cervice uterina, l’eugenetica e altri ancora.
Come conseguenza di questi fatti nasce Il Codice di Norimberga, un codice formato da dieci punti che tracciano il confine tra “sperimentazione lecita” e tortura, sperimentazioni non regolate e prive di fondamenti etici.

E’ doveroso ricordare che alcuni tra i medici e gli imputati dei vari processi furono forzati contro la loro volontà a lavorare nei laboratori e nelle strutture della IG-Farben o, più in generale, all’interno del regime nazista, come Gerhard Domagk lo scopritore del Prontosil (scoperto nei laboratori della Bayer ai tempi della fusione con la IG-Farben), il primo antibiotico disponibile in commercio per il quale vinse il premio Nobel nel 1939, ma dichiaratosi avverso ai metodi nazisti. Gerhard Domagk fu inoltre il fondatore della chemioterapia antibatterica tramite sulfamidici. Sono stati riscontranti anche casi in cui gli imputati negarono le loro implicazioni con i crimini commessi ma furono poi scoperti colpevoli di avervi attivamente partecipato. Altri ancora tornarono ai propri ruoli ricoperti prima della grande fusione e della guerra o in altri ruoli importanti, altri vennero riciclati tramite l’Operazione Paperclip. Infine ci furono alcuni che non vennero neanche processati, grazie all’intervento della CIA.


L’operazione Paperclip è stata una operazione condotta principalmente dalla CIA che aveva come scopo il reclutamento degli scienziati nazisti subito dopo la fine della guerra. Alcuni riuscirono così a sfuggire al processo di Norimberga. Secondo il governo USA questa operazione fu portata avanti per far sì che le conoscenze scientifiche naziste non finissero in mano all’Unione Sovietica. Furono circa 2000 gli scienziati tedeschi e i loro familiari ad essere “importati" in America, principalmente tra il 1945 e il 1970.
Ma le operazioni continuarono anche durante la guerra fredda. Durante il corso di questa operazione furono prese azioni anche nei riguardi del Giappone e del suo progetto UNIT 731, un altro “gruppo” che eseguì esperimenti sugli essere umani condotti dai Giapponesi, i cui risultati venivano condivisi con i tedeschi.

Anche la Russia portò avanti un’operazione simile al Progetto Paperclip americano, denominata Operation Osoaviakhim ma di dimensioni assai inferiori, ma nonostante le piccole dimensioni di questa iniziativa la CIA rispose con un’altra operazione d’intelligence, l’Operazione Bloodstone, per tentare di recuperare tutti quei nazisti che finirono nelle aree di influenza russe.


Di seguito alcuni esempi.


Erich Traub
Fu un veterinario e un virologo tedesco, specializzato in afte epizoiche, peste bovina e nella malattia di Newcastle (malattia infettiva degli uccelli). Lavorò direttamente per Himmler, capo delle SS, come capo del laboratorio che si occupava di armi biologiche nell’isola di Riems. Nel 1949 venne portato negli USA sotto il programma governativo “Operazione Paperclip”, lavorando per la marina americana dal 1949 al 1953 sempre nel settore delle armi biologiche. Ricevette anche incarichi dalla FAO e dalle Nazioni Unite (UN).


Hubertus Strughold
Fisiologo e medico ricercatore tedesco. Dall’inizio del 1935 fu a capo della divisione Aeromedica della Luftwaffe, ma dichiarò agli alleati, che nonostante la sua posizione d’influenza non sapesse nulla delle atrocità commesse a Dachau e degli esperimenti riguardanti alte altitudini e la resistenza al freddo. Nel 1947 fu portato in America grazie all’Operazione Paperclip e guadagnò posizioni rilevanti sia nell’Aeronautica Militare americana che nella NASA. Grazie ai suoi studi pionieristici sugli effetti del volo nello spazio, viene ricordato come il Padre della Medicina Spaziale. Furono condotte diverse investigazioni dal governo americano sulla sua condotta durante la SGM, ma senza nessun risultato.
Solo dopo la sua morte, nel 1986, le connessioni con i crimini commessi a Dachau vennero alla luce grazie anche al rilascio di alcuni documenti da parte dell’Intelligence.


Kurt Blome
Scienziato di alto rango, specializzato nella ricerca del cancro. Ammise di aver sperimentato sui prigionieri il vaccino per la peste. Nel 1947 fu implicato nel processo ai dottori per eutanasia e per aver condotto esperimenti sugli essere umani. Fu direttore del programma nazista delle armi biologiche e aveva grande interesse per l’utilizzo militare delle sostanze chimiche e i virus che causavano il cancro.
Blome lavorò anche ai metodi di stoccaggio e di dispersione di agenti biologici come la peste, il colera, l’antrace, il tifo, testando anche i vaccini sui prigionieri. Si specializzò nella diffusione delle malattie usando come vettori gli insetti, come nel caso della malaria. Sperimentò insetticidi e gas nervini della IGFarben e collaborò anche con la UNIT731 giapponese. Nel 1951 venne assunto da una divisione militare americana sotto il progetto Paperclip, per lavorare su progetti di guerra biologica. Il suo fascicolo non venne menzionato a Norimberga.


Carl Wurster
Fu un chimico e una importante figura dell’economia tedesca, durante e dopo la guerra.
Venne assunto dalla BASF nel 1924 e lavorò a stretto contatto con Carl Bosh. Nel 1926, dopo la fusione, divenne capo del più grande laboratorio che lavorava sui materiali inorganici della IG-Farben. Durante l’occupazione della Polonia verificò personalmente quali fossero le aziende e le strutture polacche che potevano essere inglobate dalla IG-Farben per fini bellici. Assolto al processo di Norimberga fu incaricato di ristabilire la BASF dopo lo scioglimento della IG-Farben. Nel 1959 come capo della BASF ospitò una riunione per i veterani della IG-Farben.
Venne insignito di diverse onorificenze.


Hans Globke e Walter Hallstein
Entrambi furono promotori delle leggi razziali del tempo, il primo grazie all’appoggio della CIA passò indenne il processo di Norimberga diventando uno dei maggiori autori dei commentari delle leggi di Norimberga. In seguito diventò Direttore della Cancelleria della Repubblica Federale tra il 1953 e il 1963, diventando poi uno dei più stretti collaboratori di Konrad Adenauer. Hallesten, divenne il primo Presidente della Commissione europea tra il 1958 e il 1967.


Fritz ter Meer
Chimico tedesco, dal 1925 al 1945 fece parte del consiglio direttivo della IG-Farben. Venne condannato a sette anni di prigionia ma nel 1950 fu rilasciato per “buona condotta”.
Quando al processo gli venne chiesto cosa pensasse degli esperimenti sugli esseri umani effettuati nel campo di Monowitz, rispose che la cosa fosse irrilevante: “Ci furono prigionieri ai quali non vennero inflitti particolari danni, ma furono uccisi ugualmente”.
Nel 1956 diventò Presidente del consiglio direttivo della BAYER. Negli anni seguenti rivestì anche altri alti incarichi in altre società e banche.
In sua memoria i suoi sottoposti misero su il Fritz-ter-Meer-Stiftung oggi chiamato Bayer Science & Education Fondation che si occupa di promuovere la chimica attraverso l’insegnamento.

Come abbiamo già raccontato in seguito al processo di Norimberga la IG-Farben venne nuovamente suddivisa, perché non poteva esser lasciata così com’era, e le società che le diedero vita, tornarono ad essere società individuali.
Questa fu la sorte che toccò anche alla BAYER, della quale Fritz Tre Meer, dopo esser stato rilasciato per buona condotta, divenne capo dopo qualche anno. Ed è proprio con la BAYER, con la quale abbiamo aperto questo scritto, che vogliamo concludere questa seppur breve ma sufficientemente dattagliata ricostruzione.


LA BAYER
Questa azienda nasce in Germania nel 1863. La Bayer è una delle più grandi aziende tedesche e una delle maggiori case farmaceutiche del mondo. Ha circa 112mila dipendenti, nel 2011 ha fatturato 36,53 miliardi di euro, con un utile netto di 2,470 miliardi di euro. L’attuale presidente è il Dr. Marijin Dekkers.

L'aspirina e la Prima guerra mondiale
Uno dei primi e principali prodotti della Bayer è l’aspirina (acido acetilsalicilico), una modifica chimica dell’acido salicilico, un rimedio popolare estratto dalla corteccia del salice (ricordiamo che uno dei principali interessi dell’industria in generale sono i brevetti che spesso sono una modifica artificiale di ciò che si trova in natura e che non può essere brevettato. ndr). Nel 1899 il marchio Aspririna venne registrato in tutto il mondo, ma successivamente alla confisca da parte degli americani di tutti i beni della Bayer durante la prima guerra mondiale, il prodotto perse la sua copertura brevettuale. Ad oggi il marchio "Aspirina" è di uso libero negli Stati Uniti, in Francia e nel Regno Unito mentre rimane marchio registrato in oltre 80 paesi tra cui l'Italia, la Svizzera, il Canada, la Germania ed il Messico. Come parte delle sanzioni dopo la prima guerra mondiale, tutte le attività della Bayer, compresi i diritti sul nome ed i marchi, furono confiscate negli Stati Uniti, in Canada, e parecchi altri Paesi. In particolare negli Stati Uniti ed in Canada i beni della Bayer furono acquistati dalla Sterling Drug, precorritrice della Sterling Winthrop, la quale ha cessato l'attività nel 1994. Capire come l’interesse per la detenzione di alcuni brevetti muove il mondo è assolutamente necessario.

Tra i prodotti scoperti dalla bayer troviamo: l’aspirina, l’eroina, il Prontosil, l’Iprite, il Tabun (gas nervino), Poliuretani, Policarbonato, Ciproflaxacina (un antibiotico), Vardenafil (farmaco per la disfunzione erettile).


Avendo già trattato il conivolgimento della Bayer durante la seconda guerra mondiale all’interno del conglomerato della IG-Farben, vogliamo portare all’attenzione del lettore un altro fatto, successivo, avvenuto tra gli anni ’80 e ’90: Lo scandalo del sangue infetto, considerata una delle vicende più oscure e dolorose di mani pulite.


Durante quegli anni infatti alcune case farmaceutiche (compresa la Bayer) immisero sul mercato alcuni flaconi di sangue presi da individui ad alto rischio (es. carcerati, tossicodipendenti, persone con comportamenti sessuali classificati come a rischio, etc.) e di conseguenza infettarono molte migliaia di persone in tutto il mondo con i virus dell'AIDS e dell'epatite C. Bisogna dire che all'epoca non esistevano test specifici contro l'AIDS o l'epatite C, ma la scelta delle case farmaceutiche di usare sangue di persone ad alto rischio venne ritenuta criminale, inoltre la Bayer e la Baxter continuarono la vendita dei flaconi infetti anche dopo che lo scandalo venne reso pubblico. Le case farmaceutiche corrompevano o pressavano i politici o il personale sanitario per vendere i loro prodotti che anche all'epoca erano conosciuti per essere facilmente infetti con i virus dell'HIV e delle epatiti.


Nella sola Italia le industrie farmaceutiche hanno corrotto numerose persone, a causa di ciò vennero indagate diverse figure istituzionali incluso l'allora direttore del servizio farmaceutico del ministero della Sanità Duilio Poggiolini il quale è stato indagato anche dalla Procura della Repubblica di Trento per il reato di epidemia colposa. Secondo i dati dell'Associazione politrasfusi, tra il 1985 ed il 2008, sono state 2605 le vittime di trasfusioni con plasma infetto ed emoderivati. 66.000 furono le richieste di risarcimento giunte dai pazienti al Ministero della Salute. A dicembre 2008 circa 49.000 persone hanno ottenuto un assegno di 1080 euro a bimestre.

Alcuni processi riguardanti questa vicenda sono ancora in corso e in seguito a questa vicenda venne stabilita la legge 210/1992, del 25 Febbraio 1992 (in Gazzetta Ufficiale, 6 Marzo, n. 55) riguardante l'INDENNIZZO A FAVORE DEI SOGGETTI DANNEGGIATI DA COMPLICANZE DI TIPO IRREVERSIBILE ACAUSA DI VACCINAZIONI OBBLIGATORIE, TRASFUSIONI.
Questo scandalo non ebbe luogo solamente in Italia, come molti di noi hanno sempre creduto, ma in realtà lo stesso fatto, con risultati diversi, avvenne in molti paesi di tutto il mondo: Canada, Francia, Iran, Iraq, Irlanda, Giappone, Portogallo, Stati Uniti D’America. Lo scandalo del sangue infetto ebbe dimensioni globali.

C’e’ da riflettere seriamente su tutta questa storia che nessuno ha finora raccontato nella sua totalità, di cui questo è solo un racconto parziale. C’è da riflettere in virtù degli innumerevoli scandali di cui l’industria del farmaco si è resa colpevole negli ultimi decenni. C’é da riflettere sul confitto d’interesse di cui l’industria si fa portatrice, sull’’influenza che questa ha sui vari Ministeri della Salute e relativi SSN sia a livello locale che globale. C’è da riflettere sull’influenza che questa industria ha avuto e tutt’ora ha sulla scienza e il suo progresso ma ancor di più sui risultati della medicina moderna che, in molti, conoscono benissimo (per es. la chemioterapia e le vaccinazioni), al di la della propaganda che li accompagna. Ci sarebbero da ricordare scandali come quello dell’H1N1, la lingua blu, oppure ricordare la diffusione di farmaci come il talidomide, il vioxx, l’avastin, ecc., così come ci sarebbe da riflettere sui tanti scandali riguardanti i maltrattamenti degli anziani, dei bambini e dei degenti in generale in determinate strutture ospedaliere e simili.
C’è da riflettere quando ci rendiamo conto che la stessa industria oggi protagonista sul piano scientifico, discuta e promulghi la diffusione di pratiche come gli OGM, l’utero in affitto e in generale, l’uso sempre più diffuso di tutti i loro prodotti, imponendoli sul mercato con diverse strategie.

C’è da riflettere seriamente se il modello economico che accompagna tutto questo abbia in realtà scatenato un mostro che nessuno riesce più a domare. Comprendere questo vuol dire avere la capacità di analizzare il presente. Conoscere il passato ci aiuta a capire il presente e ad essere consapevoli che certe mostruosità possono accadere, e sono accadute, non solo nei film o negli “scenari complottisti”.


"La sanità italiana era tra le migliori ma adesso è in crisi per colpa della politica che ha inserito il profitto.
Gli ospedali sono diventati delle aziende. Oggi il medico viene rimborsato a prestazione, che è una follia razionale, scientifica e etica. Si mette il medico in condizioni di dover fare o di ambire a fare più prestazioni perchè così si guadagna e quindi si inventano nuove malattie e cure, oppure si fanno interventi chirurgici inutili.
L'obiettivo non è più la salute, ma il fatturato. Il profitto va abolito nella sanità, perchè abolendolo e rendendo una sanità gratuita a tutti coloro che sono sul territorio italiano, si avrebbero 30 miliardi di euro da investire ogni anno".
Gino Strada


"Nella politica si dicono sempre gli stessi luoghi comuni alla fine della fiera. Siamo un paese clientelare, siamo un paese strutturato a stato sociale, dove c’è un grande dragaggio fiscale e una pessima ridistribuzione del medesimo. Il governo italiano, come molti governi nel mondo, è governato da altri tre governi. Noi nello specifico dalla finanza internazionale e dalle multinazionali degli USA e dal vaticano. Quindi contiamo ben poco. Questo è quanto, te la poi girà come te pare”.
Paolo Bonolis

"Coloro che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo." 
George Stantayana.

Le informazioni sono state tratte e riprese quasi esclusivamente da wikipedia.
Collage e raccolta informazioni a cura di:
Ivan Ingrillì
La Leva di Archimede


- RIFERIMENTI:


- LETTURE CONSIGLIATE:
Il conflitto che nessuno vuole vedere - ma tutti conoscono - di Ivan Ingrillì
IL CONFLITTO CHE NESSUNO VUOLE VEDERE, ma tutti conoscono RELOADED - in risposta alla FEDAIISF - di Ivan Ingrillì
Il Sesso e l'Eugenetica ai tempi di Veronesi & Gates - di Ivan Ingrillì
The Dark Roots of the “Brussels EU”
LIBRI, disponibili on-line
Wallstreet and the Rise of Hitler (html text)
Report of the Investigation of I.G. Farbenindustrie A.G. - 1945

I.G. FARBEN: LA FABBRICA DEI LAGER NAZISTI

I.G.FARBEN




LA MULTINAZIONALE CHIMICO FARMACEUTICA IG FARBEN CHE FINANZIAVA IL NAZISMO E I LAGER PROMUOVE LA SPERIMENTAZIONE DI VACCINI MORTALI IN AFRICA E LA VACCINAZIONE OBBLIGATORIA GLOBALE


╬ HITLER e le Multinazionali $$$ I finanziatori del NAZISMO ╬




La IG Farben fu un conglomerato di aziende tedesche formato nel 1925, alcune delle quali attive dalla I guerra mondiale. Farben è una parola tedesca che significa "vernici", "tinture", o "colori", e inizialmente molte di queste aziende producevano tinture, ma ben presto iniziarono a dedicarsi a una chimica sempre più avanzata. Prima della guerra, le aziende tedesche produttrici di coloranti per tessuti avevano praticamente il monopolio del mercato mondiale, che persero durante il conflitto. Una soluzione per riottenere questo primato fu quella di effettuare una grossa fusione. La fondazione della IG Farben fu una reazione alla sconfitta della Germania nel primo conflitto mondiale. La IG Farben detenne un monopolio quasi totale sulla produzione chimica durante il periodo della Germania Nazista. L'azienda chimica tedesca fu il cuore finanziario del regime di Hitler e fu la principale fornitrice delloZyklon-B (la sostanza mortale utilizzata nelle camere a gas dei lager) al governo tedesco, durante l'Olocausto. La IG Farben fu anche una delle società che più richiesero deportati come cavie per esperimenti e test di medicinali di vario genere, grazie ai quali furoni inventati il gas nervino, l'eroina, il metadone e altre sostanze (specialmente a opera della Bayer, una delle società costitutive).


I responsabili dei Lager Nazisti della I.G. Farben - Processo di Norimberga


La IG Farben consisteva delle seguenti grandi aziende, banche e ovviamente la Standard Oil di Rockefeller e di diverse altre più piccole.




BASF (Badische Anilin und Soda Fabrik)


ZYKLON B


Fritz Haber inventore dello Zyklon B 


"Perchè questo articolo ? Perchè tanti medici facevano i medici in quel contesto storico (la Germania nazista) inquadrati nell’industria dello sterminio razziale; nello specifico selezionando chi poteva esser utile (lavoro nei campi forzati fino all’esaurimento fisico e poi camera a gas + crematorio) e chi invece andava eliminato immediatamente o – come l’igienista Kurt Gestner – a livelli più alti pianificando a livello teorico la massimizzazione dell’efficienza dello sterminio abbattendo il più possibile i costi da sostenere....".




DOCUMENTARIO

Un breve ma chiaro documento sulla creazione del Nazismo e della diretta partecipazione di politici militari e multinazionali del profitto senza regole che oggi comandano i mercati del consumo. 
Il Nazismo un Olocausto programmato da chi oggi gestisce le nostre Democrazie.


IPRITE DETTO "GAS MOSTARDA" 
UNA VERGOGNA PER L'UMANITA'


Il 2 dicembre 1943 la flotta alleata, attraccata nel porto di Bari venne bombardata da un centinaio di aerei tedeschi, subendo forti danni. La nave alleata John Harvey scoppiò e colò a picco. Essa conteneva nelle stive 2000 bombole di iprite (100 tonnellate) pronte all’uso nonostante la firma del contratto di Ginevra nel 1923 che impediva l’uso di gas asfissianti e/o tossici.
Nell’Adriatico, ancora oggi sono depositate sul fondo alcune centinaia di tonnellate di Iprite, in bombole fatte affondare subito dopo il 1945 dal Comando Alleato per nascondere all’opinione pubblica il loro impiego durante la guerra.

Nell’attacco al porto di Bari vi furono 600 intossicati, con il corpo coperto di vesciche, cui seguirono diversi morti nelle successive ventiquattro ore.
I tedeschi comunque non erano stati da meno. Infatti prima della ritirata essi avevano distrutto un impianto chimico nel pressi di Foggia, dove producevano iprite scaricando nell’Adriatico, in prossimità di Molfetta, Manfredonia, Trani e Margherita di Savoia, diverse tonnellate del gas chiuso in bombole che negli ultimi 50 anni sono spesso finite nelle reti dei pescatori dell’Adriatico.


CRONACA 

La Spezia - 14 Dicembre 2012:


IPRITE a LA SPEZIA
Sequestrate 4 tonnellate di gas


Bari - 25 giugno 2012:

IPRITE a BARI
Crimini Alleati



BARI 1943, LA SECONDA PEARL HARBOR

Delle 30 navi nel porto almeno 17 sono state affondate, fra le quali cinque mercantili americani, e otto molto danneggiate. Le perdite in uomini sono state almeno un migliaio». Lo stesso generale Dwight David Eisenhower, comandante supremo delle forze alleate in Europa, confermò l’episodio nel 1949: «Il 2 dicembre '43 avvenne nel porto di Bari un incidente molto spiacevole e inquietante (…). Il porto fu soggetto a un’incursione e subimmo la più grave perdita inflittaci durante l’intero periodo della campagna militare nel Mediterraneo e in Europa. Perdemmo sedici navi (…)».
Ma né l’autorevole quotidiano americano, né Eisenhower scrissero che tra le navi distrutte c’era la John Harvey, esplosa con il carico di un centinaio di tonnellate di bombe all’iprite (o gas mostarda), sostanza chimica vescicante e mortale – già usata dai tedeschi a Ypres (Belgio) durante la Grande Guerra, nonostante il Protocollo di Ginevra,....continua


J. D. ROCKEFELLER 
(FUTURI FONDATORI DEL GRUPPO BILDERBERG)

IL NAZISMO UN BUSINESS MILIARDARIO DELLA STANDARD OIL E I.G. FARBEN



Uno dei maggiori finanziatori dell' Olocausto Nazista

Nel 1932, John D. Rockefeller nomina William Stamps Farish a capo della Standard Oil. Farish è amico di Hermann Schmitz, capo della IG Farben, e arruola IvyLee per una propaganda filo nazista sulla stampa Usa. William Farish è il principale artefice e successivamente gestore del cartello Standard Oil-Farben per la produzione in Germania di benzina sintetica, nafta dal carbone e gas. Le due società avevano in comune vari stabilimenti in Germania e nel resto d'Europa, fra i quali la Deutsche-Amerikanische Petroleum A.G.(DAPAG), nei pressi diAuschwitz, la principale sussidiaria tedesca della Standard Oil. Direttore del DAPAG era Karl Lindemann, membro del Circolo degli Amici diHeinrich Himmler. Auschwitz si trovava nelle vicinanze di ricchi giacimenti di carbone. La IG Farben vi impianta una fabbrica, la Buna Chemical Plant, per la produzione di petrolio e gomma (dal carbone) che impiega i prigionieri dei campi come operai-schiavi che, nel 1944, arrivano ad essere 83.000. La IG Farben detiene tra l'altro il brevetto dello Zyklon B, un pesticida che verrà usato nelle camere a gas dei campi di sterminio. 

IL BANKSTER PRESCOTT BUSH ALIAS"GAMBY" IL SOCIO DI ADOLF HITLER




Il padre di "Poppy” si chiamava Prescott Sheldon Bush. Come lo sarebbero stati a loro volta i suoi discendenti, fu membro della Skull andBones, società che gli permise di entrare in contatto con le famiglieHarriman e Walker, formatesi anch’esse all' Università di Yale. L'unione con Dorothy Walker, figlia del ricco industriale George Herbert Walker, non era destinata a generare solo molti figli, ma anche grandi affari tra il clan dei Bush e quello dei Walker (sempre sotto l'ala protettrice degliHarriman e dei Rockefeller, naturalmente).
Il 20 ottobre 1942, dieci mesi dopo la dichiarazione di guerra al Giappone e alla Germania da parte degli Stati Uniti, il presidente Roosevelt ordinò la confisca delle azioni della Union Banking Corporation (UBC) in quanto accusata di finanziare Hitler e di avere ceduto quote azionarie a importanti gerarchi nazisti. Prescott Bush era allora azionista e direttore dell'UBC. Una questione del massimo interesse, considerato che, dopo essere salito al potere nel 1933, Hitler aveva decretato l'abolizione del debito estero tedesco, contratto in larga parte in seguito al Trattato di Versailles. 
Ogni credito internazionale alla Germania nazista era pertanto interrotto. La famiglia Harriman e il suo socio Prescott Bush si incaricarono di effettuare presso la borsa di Wall Street le operazioni necessarie affinché tramiteFranz Thyssen e Friedrich Flich - grande amico di Himmler e patrocinatore delle "camicie brune", le SS e le truppe di assalto (SA) - Hitler potesse avere parziale accesso a crediti internazionali, senza i quali non sarebbe mai riuscito a finanziare le importazioni richieste dalla sua industria bellica.
Il 28 ottobre 1942, Roosevelt ordinò la confisca delle azioni di due compagnie statunitensi che contribuivano ad armare Hitler, la Holland American Trading Corporation e la Seamless Equipment Corporation, entrambe amministrate dalla banca di proprietà della famiglia Harriman, di cui era allora direttore Bush. L’8 novembre 1942, mentre in Africa, vicino ad Algeri, si registravano sanguinosi scontri in cui migliaia di soldati americani perdevano la vita, il presidente Roosevelt ordinò la confisca delle azioni dellaSilesian-American Corporation, gestita ormai da diversi anni da Prescott Bush e da suo suocero George Walker. Le quattro confische ebbero luogo nel quadro del "Trading with the Enemy Act”, legge volta a punire chiunque portasse avanti affari con il nemico... continua

tratto dal libro di Graziano Walter
HITLER HA VINTO LA GUERRA



I BAMBINI ZOMBI DELL'AFRICA. MALATTIA NATURALE O TEST DI VACCINI FINITI MALE?

La SCIENZA UFFICIALE dice di BRANCOLARE nel BUIO - By Claudio Prandini



Che cos'è che riduce i bambini in vegetali: malattia naturale o test di vaccini?

INTRODUZIONE
Un'orrenda malattia sta devastando la gioventù di alcuni paesi africani: cause naturali o prove di vaccini sperimentali andate male? In Uganda, in uno di questi paesi poverissimi dell'Africa, sta avvenendo qualcosa di strano e di sconvolgente. Bambini nati sani che a partire dai 5 anni sviluppano una malattia che li trasforma praticamente in zombi, tanto che i genitori devono legarli per impedire loro di farsi del male, cadendo nei pozzi o di bruciare nei focolari domestici. La malattia si sta sviluppando in una vera e propria epidemia e la scienza ufficiale brancola ancora nel buio. 
Vi invito a dare una rapida lettura a questa pagina di Wikipedia: Nodding Disease. 

Una patologia grave come questa difficilmente si sviluppa per cause naturali in così poco tempo. E poi perché prende di mira solo ragazzi dai 5 ai 19 anni? 
Si sa che le multinazionali dei vaccini, protette dai militari americani presenti nel continente africano, hanno usato per decenni, con la compiacenza dei governi locali, le popolazioni africane per dei test a loro insaputa. Hanno usato questi popoli come vere e proprie cavie da esperimento... 
Che sia stata una di queste sperimentazioni di uno o più vaccini la vera causa di questa malattia che rende i bambini degli zombi ? 
Non lo sapremo mai anche se si sa che nei vaccini c'è il mercurio, letale per il sistema nervoso.

«Domanda: chi può essere la mente e il braccio di questa operazione? Innanzitutto, un nome non ci è nuovo: Bill Gates, infatti, ha investito 100 milioni di dollari nell’affare tramite la sua fondazione “benefica”; fu lui che, proprio un anno fa, dichiarò en passant che i vaccini provocano la sterilità, contribuendo a ridurre la popolazione mondiale. Ed è proprio lui che, in questi giorni, ha proposto di registrare tutti i neonati del pianeta e tracciarli con tecnologie wireless per sottoporli alle vaccinazioni. 
A produrre il vaccino in questione è la GlaxoSmithKline, colosso farmaceutico già sotto inchiesta in Argentina per la morte di 14 bambini su cui stava sperimentando un vaccino contro la polmonite e l’otite. 
Glaxo è inoltre membro fondatore di EuropaBio, lobbi industriale per la legalizzazione degli OGM in Europa. Sia Bill Gates che la GlaxoSmithkline sono grossi fornitori del Dipartimento di Difesa americano: 
GSK ha fornito all’esercito statunitense oltre 75 milioni di dollari in vaccini, farmaci e attrezzature sanitarie, mentre Bill Gates ha fatto affari per oltre 270 milioni di dollari in hardware e software. 
E così ora, guarda caso, scopriamo GSK, Bill Gates e l’esercito statunitense impiegati da oltre una dozzina d’anni in una massiccia campagna di vaccinazioni, in cui sono stati investiti oltre mezzo miliardo di dollari. 
È dal 1998, infatti, che il vaccino RTS, S/AS02 viene testato nell’Africa Subsahariana, in collaborazione con la USAMRU-K, unità speciale africana dell’esercito americano». (fonte)

Nodding disease baffles experts: una malattia (da super vaccinazione) che preoccupa e fa orrore

I giornali e i siti del mondo anglofono ne parlano insistentemente da tempo e nell'ultimo mese in particolare (in Italia, come spesso avviene, la notizia, salvo alcune eccezioni, come l'Indro, non ha destato ancora l'interesse di nessuno). 
(NdR: Questa malattia neurologica che ammala solo i vaccinati, sta preoccupando le autorita' sanitarie di quei paesi, che pero' occultano le vere cause: le campagne di vaccinazioni dell'OMS...)
Provate a digitare "nodding disease"su un motore di ricerca e vedrete un numero considerevole di articoli postati nell'ultimo periodo, oltre che video di ogni genere. 
Nel Nord dell'Uganda, in Tanzania e in Sud Sudan, le autorità sanitarie, le organizzazioni internazionali e le ONG sono preoccupate per un'epidemia di una malattia dai contorni, per ora ancora "misteriosi", e che coinvolge i bambini (NdR: vaccinati). 
Una malattia che per le sue caratteristiche, ad esempio colpire i bambini e ridurli ad uno stato di "automi", tocca non solo la mente, ma anche il cuore di chi guarda con attenzione questi luoghi, forse un po' dimenticati, del mondo. Un'ennesima tragedia che rischia di abbattersi su un area del nostro pianeta dove già la vita non è facile, per tutti e per i bambini in particolare.
Tecnicamente la malattia, chiamata per ora Nodding Disease (il nome deriva dall'inglese nod, annuire, che sottolinea un gesto tipico e patognomonico della malattia), potrebbe essere definita una "nuova malattia", nel senso che la scienza biomedica ancora non è in grado di identificarne con certezza eziologia (NdR: da cosa deriva = dai vaccini), delinearne le modalità di trasmissione e di conseguenza le cure efficaci.
In realtà la malattia fu osservata per la prima volta nel 1962 in Sudan, (NdR: dopo le campagne vaccinali dell'OMS) sebbene la relazione con l'attuale sindrome, sia stata solo recentemente confermata.

La malattia - che come dicevamo colpisce solo bambini tra i 5 e 15 anni - è caratterizzata da un forte ritardo mentale (su base di un'atrofia cerebrale), da sintomi neurologici tra cui appunto il movimento del capo nel senso di annuire (da cui appunto il nome della malattia) e da crisi tonico-cloniche, simil epilettiche, tanto che inizialmente si pensò al una forma appunto di epilessia (ancora oggi l'OMS nelle sue schede continua a scrivere malattia legata all'epilessia).
Il risultato è che questi bambini deambulano in questo stato "semi-catatonico" nei villaggi, al punto che qualcuno(anche www.mednat.org ) ha anche paragonato, questi bambini a dei moderni "zombi". 
Il risultato è che avvengono molti incidenti (affogamenti, ustioni, cadute) e quindi spesso i bambini vengono legati (vedi la foto in alto) per tutelare la loro incolumità. Cosa che a noi fa inorridire e gridare alla scandalo, ma vi assicuro che nelle realtà rurali africane diventa spesso, purtroppo tristemente, l'unica possibilità per evitare incidenti e permettere alla famiglie di continuare a vivere. 
Senza andare molto lontani, nel nostro paese si facevano cose analoghe e peggiori, fino ad alcuni decenni or sono, per molte patologie mentali.
Gli studi attuali portano ad una stretta relazione tra la nodding disease e l'Onchocerca Volvulus, un nematode (verme) responsabile della cecità dei fiumi, ad una relazione con alcune carenze vitaminiche, mentre sembra esclusa qualsiasi trasmissione tra uomo e uomo. 
Solo in Uganda sono stati diagnosticati 3097 casi a partire dal 2010 e di questi 174 sono morti.
Naturalmente da tempo l'Organizzazione Mondiale della Sanità segue la faccenda, sia da un punto di vista epidemiologico, sia di quello degli studi, sia sul piano delle eventuali modalità di trattamento dei giovani pazienti. Recentemente in Uganda è stato aperto il primo Centro per il Trattamento dei Malati di Nodding Disease.
Infine mi sembra corretto segnalare che avviene in queste aree del mondo quando sorgono (o si modificano) nuove patologie, qualcuno inizia già a parlare di una relazione con alcuni vaccini somministrati ai bambini
Ora che l'Africa sia stata - e purtroppo continua a esserlo - soggetta a sperimentazioni di ogni genere è cosa risaputa (qualche volta si è riusciti perfino ad ottenere risarcimenti da parte delle multinazionali del farmaco) per cui ogni ipotesi andrebbe seriamente investigata. 
Certo, finchè la malattia colpirà solo un po' di bambini neri dell'Uganda, sarà molto difficile che la comunità scientifica internazionale, e l'opinione pubblica, si attivino seriamente per evitare l'ennesima violenza sull'infanzia africana. Forse parlarne può aiutare.
Ecco una buona analisi sulla patologia, dal sito ScienceBlogs, postata solo qualche settimana fa.

La “Sindrome di Nod” (una pandemia mortale non ancora identificata) è molto simile alla “Narcolessia”, una malattia neurologica caratterizzata da ipersonnia, i cui sintomi principali sono: eccessiva sonnolenza diurna, cataplessia, allucinazioni ipnagogiche, paralisi del sonno e in alcuni casi anche da paralisi ipnagogica (inabilità da parte dell’individuo di muoversi o parlare). La differenza però sta nel fatto che molti di questi bambini, di età compresa tra i 5 e i 15 anni, muoiono per via di crisi epilettiche (la ”Sindrome di Nod” provoca spasmi incontrollabili) e a causa della malnutrizione.
I decessi talvolta sono dovuti ad incidenti di vario tipo, causati dagli svenimenti improvvisi dovuti alle forti convulsioni. Finora gli esperti non sono riusciti a curarla né a contenerla, e soprattutto non si spiegano da cosa nasca. Inizialmente, il CDC sospettava che si trattasse di una specie di isteria collettiva, ma poco tempo dopo, dagli scanning cerebrali effettuati sui pazienti, è emerso che si tratta di una malattia che causa una forte atrofia cerebrale.
In realtà i sintomi di questa malattia sembrerebbero rientrare nelle reazioni avverse da vaccino.

Come leggiamo nel sito ufficiale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, vi è una dichiarazione sulla correlazione della “malattia del sonno” con il vaccino contro l’H1N1. In Svezia, per esempio, è stato riferito che il rischio di contrarre la malattia era quattro volte maggiore nei bambini e negli adolescenti vaccinati rispetto ai soggetti non vaccinati.
La Finlandia ha aperto un’indagine sul vaccino Pandemrix in seguito alla comparsa di casi di “nodding Disease” in bambini vaccinati; tra i sintomi che questi presentavano, c’era la completa perdita del tono muscolare durante gravi attacchi.
Anche il giornale tedesco Bilde Zeitung ha pubblicato un articolo sui casi di narcolessia presentatisi in seguito a vaccinazione.
Sul sito ”Age of Autism”, compare un’interessante notizia sulla “Sindrome di Nod” in Uganda in cui la giornalista afferma che: 
“la popolazione del nord Uganda, è stata largamente coinvolta in sperimentazioni sui vaccini H1N1″ e che:
“il governo Ugandese ha sempre permesso alle case farmaceutiche di fare test sulla popolazione, compresa la sperimentazione dei farmaci contro l’AIDS. Questo è ben noto al governo, anche se non credo che la popolazione venga informata di questi test”.
I veri “invisible children” sono i bambini africani utilizzati come cavie per sperimentare dei vaccini contenenti sostanze nocive all’organismo. I “bambini invisibili” in Uganda sono quelli che muoiono per questa “malattia misteriosa” che nessun “esperto” ha mai pensato di ricollegare ai vaccini.
Come il mercurio contenuto in alcuni vaccini causa processi neurodegenerativi cerebrali.

L’Europa sarà africana. Lo vuole l’élite

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LE PAROLE DEL CAPITANO DELLA SEA WATCH 3: "DEVO ENTRARE IN ACQUE ITALIANE....". DEVE? PER FORZA! HA RICEVUTO ORDINI DALL' "ALTO"!

NE STANNO ARRIVANDO 100 MILIONI
Nel 2050 l’Africa avrà 2,5 miliardi di abitanti, oltre 1 miliardo in più di oggi. L’Europa 450 milioni, 50 milioni in meno di oggi. E già ora, mentre parliamo, oltre il 40% degli africani ha meno di 15 anni. Siamo di fronte alla “più impressionante crescita demografica della storia umana”.
Lo spiega Stephen Smith conoscitore profondo dell’Africa in una recente intervista: “nel giro di due generazioni saranno almeno 100 milioni i giovani africani pronti a venire in Europa”.

Smith spiega che è essenziale capire che non sono i poveri a migrare, ma le classi più benestanti che possono permetterselo, coloro che ormai sono “emersi dalla sussistenza”e possono pagare per intraprendere un viaggio oltre il continente; coloro che godono di“reti di supporto”, cioè comunità di africani già residenti in Europa che facilitano la migrazione.

Sono 100 milioni i giovani africani pronti a venire in Europa nel giro di due generazioni

I media occidentali “trasmettono cliché miserevoli” di “disperati in fuga dall’inferno – che sarebbe l’Africa – ma la maggior parte dei migranti oggi proviene da paesi in crescita come Senegal, Ghana, Costa D’Avorio o Nigeria”.

Il processo è imminente perché “milioni di africani stanno per compiere questo passaggio” legato al processo di trasformazione demografica e economica della società africana: “quando famiglie numerose con alta mortalità” (tipiche delle società più povere) “si trasformano in famiglie più piccole con aspettative di vita più lunga la migrazione tende ad avvenire in maniera massiccia e l’Africa non farà eccezione”.

Quindi non profughi che fuggono da guerre o persecuzioni (fattori circoscritti) ma migranti economici che appartengono alle classi più agiate (non i poveri) che si sposteranno a fronte di una pressione demografica senza precedenti e di un miglioramento delle proprie condizioni di vita che li spingerà a salire la scala sociale dell’Occidente.

Ovviamente Smith esclude la possibilità che l’Europa possa chiudersi come una fortezza a questo processo ma avverte del rischio di non affrontarlo e non governarlo: “l’Europa deve essere parte della soluzione (…)ma non può essere la “soluzione”.


Quindi avete capito bene? 100 milioni di essere umani, per lo più maschi di età compresa tra i 18 e i 35 anni, arriveranno in Europa entro il 2050; come si possa non aver paura di questo scenario è cosa incomprensibile che sfiora la follia. E non per un retroterra razzista o per odio nei confronti di questi uomini e di queste donne che cercano il loro futuro; ma perché questo esodo destabilizzerà le nostre società non solo da un punto di vista economico e sociale ma anche culturale, perché “l’integrazione è un processo lungo e il suo successo spesso è visibile solo dopo la seconda o terza generazione”; e a volte neppure dopo quelle se le culture di provenienza sono inconciliabili con quella d’arrivo.

Come sia possibile che leader politici, intellettuali del mainstream, élite dei potenti circoli finanziari ed economici non si rendano conto di quello che sta per avvenire? Forse perché è proprio ciò che vogliono.


UN DISEGNO SEMPRE PIÙ CHIARO
Nel 2017 spiegammo in questo articolo come l’immigrazione sia un fenomeno indotto dall’élite globalista che governa processi decisionali e immaginario mediatico, con lo scopo di garantirsi forza lavoro a basso costo in Europa e con l’obiettivo di disarticolare l’attuale ordine sociale. Lo scopo, scrivevamo, è “generare conflitti endemici (guerra tra poveri), imporre legislazioni più autoritarie, alterare l’equilibrio demografico e generare un’appiattimento della stratificazione sociale per ridurre il peso di quella classe media, elemento da sempre in conflitto con le élite”. Questo disegno, per semplificare, l’abbiamo chiamato: “lo schema Soros”.

Il calo demografico dell’Europa mette in crisi il meccanismo del debito/credito su cui si fonda l’intero sistema della finanza globale

Ma c’è un altro fenomeno che spiega le ragioni per cui l’élite favorisce l’immigrazione in Europa; un fenomeno che nessuno aveva previsto nei decenni passati e che ancora oggi non trova soluzione: il calo demografico dell’Occidente.
L’Europa sta morendo per mancanza di figli; questo è il tratto caratteristico della nostra epoca non generato da guerre o povertà ma, al contrario, da pace e eccesso di ricchezza. Le società occidentali semplicemente non fanno più figli perché la cultura individualista e consumistica spinge a contrarre la dimensione del futuro. 

Un articolo su Gefira analizza le conseguenze: “Tutte le teorie, tutti i modelli che conosciamo di economia, finanza e mercato sono stati sviluppati quando le popolazioni europee crescevano”.

Meno popolazione significa riduzione di consumi e quindi di produzione; non minore qualità della vita, semmai meno circolazione di denaro e meno dipendenza dal meccanismo del debito su cui è costruita l’intera economia finanziaria che domina l’Occidente. Ecco perché l’élite ha bisogno di integrare la popolazione che sta scomparendo in Europa. Non solo per avere lavoratori a basso costo ma anche per mantenere in piedi gli ingranaggi del sistema debito-credito.

Se il modello economico occidentale si alterasse ne risentirebbe l’intera struttura della finanza globale poiché ancora oggi l’economia mondiale dipende dal mondo industrializzato dell’Occidente (e dell’Asia Orientale occidentalizzata); se l’Europa collassasse il resto del mondo andrebbe dietro: “senza l’Europa, gli sceicchi di Dubai tornerebbero a vivere nelle tende”, spiegano gli esperti di Gefira; e ancora oggi “i paesi africani i dipendono dalle importazioni alimentari che acquistano con le esportazioni di materie prime” necessarie a mantenere il modello industriale occidentale.

I milioni di giovani africani sono un dividendo demografico, un tesoro per la finanza globale da capitalizzare in Europa

Ecco perché le grandi istituzioni finanziarie e l’élite globalista spingono per l’immigrazione di massa in Europa; questi centinaia di milioni di giovani africani sono un “dividendo demografico” un vero e proprio “tesoro” per la finanza globale che dev’essere sfruttato. Se non possono essere “capitalizzati in Africa” perché ancora le condizioni socio-economiche non ci sono, “devono essere portati in Europa”. E poco importa se le conseguenze saranno devastanti per le società, i popoli e le nazioni del vecchio continente.


UN CAMBIO DI ROTTA RADICALE
La domanda è semplice: se l’Europa già ora non è in grado di assorbire poche centinaia di migliaia di migranti, come può pensare di resistere alla prossima onda d’urto di decine di milioni? Come è possibile continuare ad accettare checialtroni del mainstream sponsorizzino questa immigrazione di massa mentendo su dati, numeri e conseguenze?

Come spiegano gli esperti di Gefira: “se il ritmo di questo processo rimarrà lo stesso, prima che questo secolo sia finito, il 50% della popolazione delle nazioni occidentali sarà sostituita da persone del Terzo Mondo”.

Stephen Smith è chiaro in questo: “il principio secondo cui l’Europa decide chi entra e chi non entra nel suo spazio comunitario è fondamentale”.

Non si può fermare l’immigrazione che peraltro, se governata e limitata, è una valore di crescita fondamentale per le società che accolgono; ma si può fermare la folle politica di apertura indiscriminata fino ad oggi adottata dall’Ue.

L’Europa deve imporre:
  1. Immediato blocco dei propri confini 
  2. Adozioni di numeri d’ingresso rigorosamente chiusi e selezionati
  3. Imposizione ai governi africani del controllo del proprio territorio anche a costo di pressioni militari e atti di forza se occorre perché un confine è “uno spazio negoziale tra vicini che non possono ignorare i problemi dall’altra parte”
  4. Creazione di hotspot nei territori di partenza (come del resto previsto nel recente vertice Ue)
  5. Fine delle politiche e dei messaggi di accoglienza e di falso umanitarismo che alimentano le masse in movimento
  6. Guerra totale alle organizzazioni criminali che prosperano sul nuovo mercato degli schiavi 
  7. Cessazione delle politiche di aggressione criminale
  8. Adozione di una forte politica d’investimenti nella parte di Africa emergente affinché quel continente diventi spazio di migrazione interna come lo è stata l’Europa dopo la caduta del muro di Berlino.

La barbarie di questa globalizzazione non lascia spazio a mediazioni: l’Europa africana che l’élite è disposta ad accettare per mantenere in vita il suo sistema di controllo e dominio va combattuta.

Nel 2018 il Presidente dell’Inps Tito Boeri, nella relazione annuale al Parlamento italiano, ribadiva: “senza immigrati il sistema pensionistico italiano non reggerà”. È proprio vero, il saggio indica la luna e lo stolto guarda il dito. Il saggio spiega che entro due generazioni 100 milioni di africani potrebbero arrivare in Europa; lo stolto pensa che ci pagheranno le pensioni. La classe dirigente delle nazioni europee non comprende l’epoca in cui sta vivendo. Per questo è stata messa lì: stolti o utili idioti il risultato non cambia.