lunedì 29 ottobre 2018

La Corona Angelica e la devozione a San Michele Arcangelo di S. Francesco

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La devozione all’Arcangelo Michele, soprattutto nel suo santuario di Monte S.Angelo al Gargano, dove è apparso, nel Medioevo è particolarmente forte e divulgata. Anche San Francesco d’Assisi nel 1216 passò in visita al santuario di San Michele Arcangelo, ma, non sentendosi degno di entrare nella grotta, si fermò in preghiera e raccoglimento all’ingresso, baciando ripetutamente la terra e incidendo su una pietra il segno di croce in forma di “T” (Tau), segno che ancor oggi è visibile e venerato come una reliquia del passaggio del Santo di Assisi nella Celeste e angelica Basilica (in realtà è una copia, essendo il graffito originale andato distrutto dalle “orde” napoleoniche). Presso la porta della grotta, a sinistra, fu poi eretto un altare in onore del Santo e a ricordo del suo pellegrinaggio.

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Sappiamo che per prepararsi alla festa di San Michele Arcangelo, (29 SETTEMBRE), San Francesco d’Assisi osservava una sua speciale e personale quaresima. Fu proprio durante uno di quei ritiri in onore del Santo Arcangelo che ricevette le stimmate sul monte della Verna ( il 17 settembre 1224). 

Tale QUARESIMA MICHAELITICA suole cominciarsi circa dalla fine di agosto al 28 settembre, vigilia della festa di San Michele e dei Santi Arcangeli Gabriele e Raffaele (29 Settembre). E’ un periodo di particolari preghiere e “fioretti” in onore di San Michele Arcangelo, Principe della Milizia Celeste. Qui riportiamo la Corona Angelica o Rosario di San Michele Arcangelo con le litanie e la Consacrazione.

LA CORONA ANGELICA
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Questo pio esercizio fu rivelato dall’Arcangelo Michele stesso alla serva di Dio Antonia de Astonac in Portogallo. Il Principe degli Angeli apparendo alla Serva di Dio disse che voleva essere venerato con nove invocazioni in ricordo dei nove Cori degli Angeli. Ogni invocazione doveva comprendere il ricordo di un Coro angelico e la recita di un Padre nostro e tre Ave Maria. La Corona Angelica doveva concludersi con la recita di quattro Padre nostro: il primo in suo onore, gli altri tre in onore di S.Gabriele, S.Raffaele e degli Angeli custodi. L’Arcangelo promise ancora di ottenere da Dio che colui che l’avesse venerato con la recita di questa coroncina prima della Comunione, sarebbe stato accompagnato alla sacra Mensa da un Angelo di ciascuno dei novi Cori. A chi l’avesse recitata ogni giorno prometteva la continua particolare assistenza sua e di tutti gli Angeli santi durante la vita e in Purgatorio dopo la morte. La speranza di ricevere le grazie promesse e’ stata alimentata e sostenuta dal fatto che il Sommo Pontefice Pio IX fece arricchire di numerose indulgenze questo pio e salutare esercizio.

INIZIO DELLA PREGHIERA

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
O Dio, vieni a salvarmi. 
Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Recitare il Credo.
“San Michele Arcangelo, difendici nella lotta, per essere salvati nell’estremo giudizio”
1 INVOCAZIONE Ad intercessione di S.Michele e del celeste Coro dei Serafini, ci renda il Signore degni della fiamma di perfetta carita’. 
Un Padre nostro e tre Ave Maria al 1 Coro Angelico.


2 INVOCAZIONE Ad intercessione di S.Michele Arcangelo e del Coro celeste dei Cherubini, voglia il Signore darci grazia di abbandonare la vita del peccato e correre in quella della cristiana perfezione.
Un Padre nostro e tre Ave Maria al 2 Coro Angelico.


3 INVOCAZIONE Ad intercessione di S.Michele Arcangelo e del sacro Coro dei Troni, infonda il Signore nei nostri cuori lo spirito di vera e sincera umilta’.
Un Padre nostro e tre Ave Maria al 3 Coro Angelico.


4 INVOCAZIONE Ad intercessione di S.Michele e del Coro celeste delle Dominazioni, ci dia grazia il Signore di dominare i nostri sensi e correggere le corrotte passioni. 
Un Padre nostro e tre Ave Maria al 4 Coro Angelico.


5 INVOCAZIONE Ad intercessione di S.Michele e del celeste Coro delle Potesta’, il Signore si degni di proteggere le anime nostre dalle insidie e tentazioni del demonio. 
Un Padre nostro e tre Ave Maria al 5 Coro Angelico.


6 INVOCAZIONE Ad intercessione di S.Michele e del Coro delle ammirabili Virtu’celesti, non permetta il Signore che cadiamo nelle tentazioni, ma ci liberi dal male.
Un Padre nostro e tre Ave Maria al 6 Coro Angelico.


7 INVOCAZIONE Ad intercessione di S.Michele e del Coro celeste dei Principati, riempia Dio le anime nostre dello spirito di vera e sincera obbedienza.
Un Padre nostro e tre Ave Maria al 7 Coro Angelico.


8 INVOCAZIONE Ad intercessione di S.Michele e del Coro celeste degli Arcangeli, ci conceda il Signore il dono della perseveranza nella fede e nelle opere buone. 
Un Padre nostro e tre Ave Maria al 8 Coro Angelico.


9 INVOCAZIONE Ad intercessione di S.Michele e del Coro celeste di tutti gli Angeli, si degni il Signore concederci di essere da essi custoditi nella vita presente e poi introdotti nella gloria dei cieli. 
Un Padre nostro e tre Ave Maria al 9 Coro Angelico.  

ALLA FINE DELLA CORONA: Un Padre nostro a San Michele. Un Padre nostro a San Gabriele. Un Padre nostro a San Raffaele. Un Padre nostro all’Angelo Custode.

PREGHIAMO

Onnipotente, sempiterno Dio, che con prodigio di bonta’ e misericordia, per la salvezza degli uomini hai eletto a Principe della tua Chiesa il glorioso San Michele, concedici, mediante la sua benefica protezione, di essere liberati da tutti i nostri spirituali nemici. Nell’ora della nostra morte non ci molesti l’antico avversario, ma sia il tuo Arcangelo Michele a condurci alla presenza della tua divina Maesta’. Amen
consacrazione a SAN MICHELE

LITANIE DI S.MICHELE ARCANGELO
Signore, pieta’Signore, pieta’
Cristo, pieta’Cristo, pieta’
Signore, pieta’Signore, pieta’
Cristo, ascoltaciCristo, ascoltaci
Cristo, esaudisciciCristo, esaudiscici
Padre celeste, che sei Dioabbi pieta’ di noi
Figlio redentore del mondo, che sei Dioabbi pieta’ di noi
Spirito Santo, che sei Dioabbi pieta’ di noi
Santa Trinita’, unico Dioabbi pieta’ di noi
Santa Mariaprega per noi
S. Michele Arcangeloprega per noi
S. Michele Principe dei Serafiniprega per noi
S. Michele Ambasciatore del Signore, Dio d’Israeleprega per noi
S. Michele Assessore della SS. Trinita’prega per noi
S. Michele Preposito del Paradisoprega per noi
S. Michele chiarissima stella dell’ordine angelicoprega per noi
S. Michele Mediatore delle divine grazieprega per noi
S. Michele sole splendidissimo di carita’prega per noi
S. Michele primo modello di umilta’prega per noi
S. Michele esempio di mansuetudineprega per noi
S. Michele prima fiamma di ardentissimo zeloprega per noi
S. Michele degno di ammirazioneprega per noi
S. Michele degno di venerazioneprega per noi
S. Michele degno di lodeprega per noi
S. Michele ministro della divina clemenzaprega per noi
S. Michele duce fortissimoprega per noi
S. Michele consolatore degli sfiduciatiprega per noi
S. Michele Angelo di paceprega per noi
S. Michele consolatore dei malatiprega per noi
S. Michele guida degli errantiprega per noi
S. Michele sostegno di coloro che speranoprega per noi
S. Michele custode di chi ha fedeprega per noi
S. Michele protettore della Chiesaprega per noi
S. Michele dispensatore generosoprega per noi
S. Michele rifugio dei poveriprega per noi
S. Michele sollievo degli oppressiprega per noi
S. Michele vincitore dei demoniprega per noi
S. Michele nostra fortezzaprega per noi
S. Michele nostro rifugioprega per noi
S. Michele nostro difensoreprega per noi
S. Michele duce degli angeliprega per noi
S. Michele conforto dei Patriarchiprega per noi
S. Michele guida dei Profetiprega per noi
S. Michele guida degli Apostoliprega per noi
S. Michele sollievo dei Martiriprega per noi
S. Michele letizia dei Confessoriprega per noi
S. Michele custode delle Verginiprega per noi
S. Michele onore di tutti i Santiprega per noi

PREGHIAMO

O Signore, la potente intercessione del tuo Arcangelo Michele ci protegga sempre e in ogni luogo: ci liberi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Per Cristo nostro Signore. Amen

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Preghiere da recitare il 31 Ottobre contro le messe nere che si tengono nella notte di Halloween

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PREGHIERA ALLA REGINA DEL CIELO


O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli,
a te che hai ricevuto da Dio
il potere e la missione di schiacciare la testa a Satana,
noi chiediamo umilmente di mandarci le legioni celesti,
perché al Tuo comando inseguano i demoni,
li combattano dappertutto, reprimano la loro audacia
e li respingano nell’abisso
Amen.



A GESU’ SALVATORE


Gesù Salvatore,
Signore mio e Dio mio,
che con il sacrificio della Croce ci hai redenti
e hai sconfitto il potere di satana,
ti prego di liberarmi /(di liberare me e la mia famiglia)
da ogni presenza malefica
e da ogni influenza del maligno.

Te lo chiedo nel Tuo Nome,
te lo chiedo per le Tue Piaghe,

te lo chiedo per il Tuo Sangue,
te lo chiedo per la Tua Croce,
te lo chiedo per l’intercessione
di Maria Immacolata e Addolorata.

Il Sangue e l’acqua
che scaturiscono dal tuo costato
scendano su di me/(noi) a purificarmi (purificarci)
a liberarmi/(liberarci) a guarirmi/(guarirci).
Amen



PREGHIERA A SAN MICHELE ARCANGELO


San Michele Arcangelo,
difendici nella battaglia
contro le insidie e la malvagità del demonio,
sii nostro aiuto.

Te lo chiediamo supplici
che il Signore lo comandi.

E tu, principe della milizia celeste,
con la potenza che ti viene da Dio,
ricaccia nell’inferno Satana e gli altri spiriti maligni,
che si aggirano per il mondo a perdizione della anime.
Amen



Si consiglia di recitare il Santo Rosario per interno. Infatti lo stesso lucifero in un esorcismo per bocca del posseduto ha detto che per lui il Santo Rosario completo (gaudiosi, dolorosi, gloriosi) è un flagello ed ha un maggiore merito di un esorcismo solenne.


Ex satanista avverte del pericolo Halloween
Un quotidiano nazionale ha pubblicato la testimonianza di una donna che confessa di aver fatto un culto in una setta satanica e mette in guardia dai pericoli di celebrare Halloween o notte delle streghe.
Il quotidiano “El Norte”, riporta le dichiarazioni di Cristina Kneer Vidal, ex occultista, ex satanista e spiritista di origine americana che vive a Hermosillo, Sonora, che si dice molto preoccupata del fatto che ogni 31 ottobre decine di giovani e bambini vengono uccisi in tutto il Messico dalle sette sataniche.
Cristina Kneer Vidal ha chiesto alle famiglie di prendersi cura dei loro figli, nel paese vi sarebbero circa 1.500 “adoratori di Satana”, che sono distribuiti principalmente in città come Guadalajara, Monterrey, Messico. Dice Cristina: “Non voglio spaventare nessuno, ognuno è libero di credere a quello che vuole, ma le mie parole devono essere prese in considerazione, almeno vi chiedo di ascoltarmi, ragionare e decidere“.
Secondo la Kneer, “migliaia di persone hanno inconsapevolmente adottato una pratica satanica [Halloween] e quindi stanno propiziando la crescita del satanismo in Messico, soprattutto nelle grandi città come Guadalajara e Monterrey.”
Il quotidiano “El Norte” dice che Cristina Kneer ha trascorso molto tempo vicino al satanismo, ha incontrato il male e la cattiveria di molti satanisti con i quali viveva e dice: “Questi sono argomenti poco conosciuti, ho praticato la meditazione e ancora adesso me ne pento, sono arrivata a detestare Dio”.
Secondo la Kneer il satanismo esiste in tutto il mondo e la sua pratica è antica quanto il culto a Dio. “Gli ambiziosi”, ella nota, “hanno firmato un patto con il diavolo in cambio di ricchezza e di potere ed hanno offerto in cambio la loro anima”. Dice Cristina Kneer: “Essi pagano un prezzo terribile; non arriveranno mai ad avere la pace e inoltre sono puniti brutalmente anche dopo la loro morte” e avverte che “riconoscere un satanista è molto difficile perché sono politici, artisti, funzionari pubblici o commercianti che godono di prestigio” ma aggiunge “Ciò non significa che tutti i politici siano satanisti”. La Kneer sostiene, inoltre, che in date come quella di Halloween [31 ottobre], i satanisti fanno la “messa nera” e spiega che “la Messa è officiare nel campo o in edifici chiusi fortemente protetti e iniziare con l’evocazione di Satana che spesso non si presenta perché, a differenza di Dio, non può essere ovunque“. A metà della “messa”, ella dice, sono macellati animali come gatti, cani, e quando la “messa” è molto importante, come Halloween, sono fatti sacrifici umani. Per la Kneer “preferibilmente vengono scelti i bambini perchè non hanno peccato e sono i preferiti da Dio; prima della macellazione sono violati e privati della loro purezza “. Secondo la Kneer, oltraggiare o ferire un bambino dà il potere di Satana al satanista ed è un modo per prendersi gioco di Dio. Per la Kneer le celebrazioni sataniche, sono sempre tenuti in otto date diverse, anche se la più importante è la festa di Samhain o Halloween il 31 ottobre che celebra il nuovo anno satanico, spiega, “E’ come il compleanno del Diavolo”. “Le vittime”, dice la Kneer, “sono state sacrificate, togliendo loro il cuore che viene consumato dai presenti, poi il corpo viene cremato e gettato in mare”. Dice la Kneer, “Per i satanisti è molto facile sbarazzarsi dei corpi perché coloro che fanno la ‘messa’ nera sono molto importanti’. Si avverte che nella notte di Halloween molti satanisti nascondono nei dolci e nella frutta che regalano ai bambini: coltelli, droghe, veleno o chiodi.
Attualmente, la Kneer e le altre donne che hanno partecipato a culti satanici hanno costituito un gruppo denominato SAL che mira a inviare ai satanisti un messaggio di speranza e la richiesta di non fare più danni. Dice la Kneer: "Ogni satanista che legge queste informazioni e desidera rifiutare o abbandonare il satanismo può con l’aiuto di Dio, come abbiamo fatto, noi".

Gianini, operatore aeroporto Malpensa: ‘Tutti sanno delle scie chimiche’

Scie chimiche, Gianini: se smontate un aereo scoprite tutto- articolo originale di Libreidee

«Mi portino pure in tribunale», dice. «Gli dirò di fare una cosa semplicissima: basta prendere un aereo e smontarlo, per capire subito da dove vengono quelle scie».

Enrico Gianini, per anni operatore aeroportuale a Milano Malpensa, ha le idee chiarissime sulle strane tracce, bianche e persistenti, che da circa 15 anni intasano letteralmente i nostri cieli.

«Tutti sanno tutto, in aeroporto, ma nessuno dice niente», dichiara Gianini ai microfoni di “Border Nights”, denunciando l’omertà generale che coprirebbe la cosiddetta irrorazione quotidiana dell’atmosfera.

«Sanno tutto anche i piloti, la cui mortalità sembra sia in aumento: tumori e infarti».

Da quando le normative antiterrorismo li obbligano a volare in cabine sigillate, aggiunge, proprio i piloti sono i primi a respirare l’aria inquinata dai composti destinati a essere rilasciati dall’aereo sotto forma di aerosol.


Gianini è convinto di aver scoperto il dispositivo clandestino: serbatoi supplementari inseriti in coda, nelle stive dei velivoli.

Per trent’anni addetto al carico e scarico dei bagagli, se n’è accorto stazionando sotto gli aerei, da cui sgocciola liquido anomalo, pieno di metalli pesanti.

Ne ha parlato tempo fa in un video su YouTube, che ha fatto notizia. E oggi conferma: l’operazione “cieli a strisce” continua, nell’indifferenza generale, senza che nessuna autorità di vigilanza protesti per il costante inquinamento indotto dai jet di linea trasformati abusivamente in “tanker”, aerei-cisterna.
Alluminio e cadmio, bario, manganese. E poi ferro, torio e stronzio: sono gli elementi chimici riscontrati nel liquido che gli aerei perdono, una volta a terra.
Gianini: gli eventi catastrofici sono artificiali

L’atmosfera è cambiata, da quando è diventato massiccio il ricorso alla geoingegneria. Sul sito “Tanker Enemy”, Rosario Marcianò spiega che i primi esperimenti risalgono agli anni ‘80, ma il “trattamento dei cieli” è diventato intensivo, anche in Italia, dopo che l’allora primo ministro Berlusconi firmò con gli Usa nel 2001 l’accordo “Open Skies Treaty”, divenuto operativo il 23 giugno 2003. Motivazione: il contrasto del surriscaldamento climatico.

Di fatto, secondo lo stesso Gianini, era un pretesto per manipolare le condizioni atmosferiche con esiti anche catastrofici, come si è visto anche nella recentissima alluvione che ha devastato il Sud, in particolare la Calabria.


Ma in fenomeno è vistoso anche in Sicilia e Sardegna. «Da allora – dice Gianini – è aumentata la concentrazione anomala di piogge, capaci di trasformare ruscelli asciutti in impetuosi torrenti».

Gianini crede alla manipolazione sistematica usata come arma: cita i vigneti della Loira e della Borgogna, qualche anno fa distrutti dalle intemperie (caldo africano, seguito da gelate) allo scopo di “convincere” François Hollande a rinunciare alla sua iniziale politica anti-austerity.

Nel dossier “Owning the weather”, il generale Fabio Mini, già a capo delle forze Nato in Kosovo, conferma che la “guerra climatica” è ormai una realtà: si possono creare nubi artificiali per “accecare” le difese avversarie, ma quelle stesse nubi possono essere “fabbricate” per provocare siccità o eventi alluvionali, danneggiando l’agricoltura e le infrastrutture.

Gianini parla di voli-fantasma, militari, che una volta in Italia vengono classificati civili. Ma cita soprattutto le compagnie low-cost, Ryanair e EasyJet, come i maggiori vettori dell’aerosol atmosferico: sospetta che alcune compagnie campino, letteralmente, con questo “lavoro” clandestino, non essendo sostenibile il bilancio economico del solo trasporto dei passeggeri a bassissimo costo.
La polvere metallica sul cofano delle macchine

Inoltre, aggiunge, la recentissima liberalizzazione delle quote da seguire, all’interno delle rotte, rende ancora più efficace l’azione di “disseminazione chimica” del cielo, consentendo sorvoli a minore altitudine.

Visivamente, lo strano spettacolo a cui tutti possono assistere è ormai familiare: mentre le ormai rarissime “contrails” (scie di condensazione) svaniscono quasi subito, le “chemtrails” rilasciate dagli aerei restano nell’aria per ore, fino ad espandersi e abbassarsi, creando un velo capace di appannare il sole e ingrigire il cielo.


Fate un esperimento semplicissimo, dice Gianini: se al mattino trovate la vostra auto cosparsa di una leggera polverina, vedrete che quella polvere – stranamente – si attaccherà alla calamita che avrete cura di far scorrere sul parabrezza.

E’ vero che la “sabbia del deserto” può essere anche ferrosa, ammette Gianini, ma ben di rado la sabbia del Sahara “piove” fino alle nostre latitudini, dove invece la “polverina” è pressoché quotidiana.

«Oppure – scherza – fate la prova del nove con il comandante di un aereo: quando vi imbarcate, provate a domandargli “scusi, oggi spruzziamo o voliamo puliti?”, e state a vedere che faccia fa».

Non teme ritorsioni sul lavoro, Gianini: «Ho di fatto già abbandonato Malpensa, ma per altri motivi. Mai mi avrebbero licenziato per la mia denuncia pubblica: avrebbe fatto troppo rumore e avrebbe costretto i media a parlare del caso, cioè delle scie».

Movente e regia? I massimi poteri, secondo Gianini: «I mafiosi, in confronto, sono dei dilettanti».

Ma perché nessuno parla, a parte lui? E soprattutto – gli domanda il conduttore di “Border Nights”, Fabio Frabetti – come si fa a custodire un segreto così ingombrante? Non è improbabile che tutte quelle persone – piloti, assistenti, meccanici, controllori di volo – tengano sempre la bocca chiusa, per anni, senza che a nessuno scappi mai una parola?
La spiegazione di Gianini

Enrico Gianini ha una spiegazione anche per questo: il programma di irrorazione dei cieli, dice, è stato avviato in modo graduale, dopo una partenza in sordina affidata a pochissimi voli. Poi l’operazione è cresciuta progressivamente, poco alla volta, ma in modo inesorabile.

Quello che ieri poteva sembrare un’anomalia, oggi è la normalità – di cui tutti, sostiene, sono al corrente. «E se lavori in aeroporto a chi la racconti, questa cosa, sapendo che i tuoi colleghi la sanno già?». E la polizia aeroportuale? «Mi rivolsi anche a loro», racconta sempre Gianini, «e ho visto che non erano molto contenti delle mie curiosità».


Ma, aggiunge, non è stato mai ostacolato nelle sue ricerche, quando si aggirava sotto la pancia degli aerei armato della bottiglietta con cui raccogliere il liquido, inquinatissimo, che colava sull’asfalto. «In fondo, a nessuno – nemmeno ai poliziotti – fa piacere scoprire che qualcuno può avvelenare impunemente l’aria che poi respiriamo tutti».

Che fare? «Semplice: continuare a denunciare il fenomeno, sperando che prima o poi qualcuno si svegli, controlli e intervenga. Ripeto: basta prendere un aereo a caso e smontarlo, per vedere che la coda è ingombra di cisterne piene di liquido».

Il caso è clamoroso: di scie chimiche, semplicemente, è vietato parlare. Chi lo fa viene deriso, preso per un cretino visionario e complottista.
Le tante interrogazioni parlamentari, sul tema (presentate anche da esponenti del Pd) sono rimaste senza risposta.

Ogni tanto, anche sui media mainstream filtra qualche notizia, perlomeno riguardo all’impalpabile mondo dei voli civili, sempre protetto dalla massima discrezione: la “Stampa” ricorda che, se un pilota muore d’infarto mentre è ai comandi, viene sostituito dal suo vice fino all’atterraggio, senza che i passeggeri abbiano il minimo sentore dell’accaduto.

Su “Smartweek”, Federico Ciapparoni scrive: «Non è raro che fumi tossici facciano breccia nella cabina di pilotaggio».

E aggiunge che molti piloti hanno condotto aerei affollati «mentre respiravano dalle mascherine attraverso cui fluisce l’ossigeno, mentre tutti i passeggeri erano ignari di ciò che accadeva nella cabina».

Sulle “chemtrails”, però, la rimozione più eclatante sembra quella della gente comune: ormai ci si è abituati a vedere il cielo “a strisce”, quasi fosse un fatto naturale.

Il fenomeno è invece palesemente artificiale: tutti vedono che sono gli aerei a depositare quelle strisce, che poi diventano “nuvole”, ma quasi nessuno si chiede perché.

Già: perché, oggi, i cieli sono diventati “sporchi”? Nessuno sente il bisogno di scoprire come mai – da una quindicina d’anni – i normalissimi aerei di linea “sporcano” il cielo, fino a cancellare l’azzurro?



Black Axe, l’orrore che ignoriamo

Un fenomeno preoccupante e largamente diffuso sul territorio italiano, anche se ampiamente sottovalutato è quello della mafia nigeriana. L’episodio di Roma San Lorenzo, del truce omicidio della povera Desirée, come quello precedente di Pamela a Macerata, violentata, uccisa e fatta a pezzi dai nigeriani, sembrano confermare l’allarme. Del resto il presunto quarto assassino della ragazza di Roma, Salia Yusif, in fuga dalla polizia, aveva lasciato Roma per tornare a Borgo Mezzanone, nel Foggiano, dove aveva già soggiornato fino al 2014 presso il C.A.R.A. Si era anche tagliato i capelli per non farsi riconoscere e viveva nella baraccopoli adiacente, ove è sorto  un insediamento di immigrati che non hanno più titolo ad essere ospitati all’interno della struttura, e dove la mafia nigeriana ha creato dei potenti feudi di controllo sull’intera area.
Li chiamano «cult», dominano il racket da Torino a Palermo, tengono legami anche con i clan di Ballarò. «Ho fatto tre informative a tre procure diverse, Roma, Bologna e Palermo, interessate al fenomeno che si sta espandendo a macchia d’olio in tutta Italia e tutta Europa», ha detto alla Commissione parlamentare sulle periferie il commissario della municipale Fabrizio Lotito. Gerarchia mafiosa, riti d’iniziazione, cosche: «Torino è la città con il maggior numero di immigrati nigeriani, a ruota segue l’Emilia Romagna. Le nostre indagini su questo fenomeno mafioso vedono come attori principali i ‘cult’, nati nelle università nigeriane degli anni Settanta, poi evolutisi fuori e giunti anche in Italia».
Probabilmente anche l’agguato dello scorso settembre ai giardini Alimonda di Torino contro due poliziotti antidroga circondati e pestati da una trentina di spacciatori africani, dimostra la violenza del fenomeno. La mafia nigeriana comanda ormai in molte periferie italiane, anche in quel corso Giulio Cesare così multietnico che gli ultimi bottegai locali espongono in vetrina il cartello «negozio italiano».


Black Axe, Maphite, Supreme Eiye Confraternity, Ayee sono nomi di «cult» che riempiono ormai da anni le cronache giudiziarie, molto bene lo sanno gli inquirenti e gli abitanti delle zone più interessate, il fenomeno però è meno conosciuto per l’opinione pubblica. Le prime vittime dei «don» (i capi) sono ragazze nigeriane vendute come schiave e giovani nigeriani (baseball cap) ridotti a elemosinare davanti ai bar delle grandi città per ripagare debiti di famiglia contratti in Nigeria.
Il traffico di giovani nigeriane verso l’Europa, che diventano schiave del racket e di riti vudù,  è in continua ascesa. Secondo i dati dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), in Italia nel 2014 sono arrivate dalla Nigeria, via mare, 1.450 donne, 5.600 nel 2015, oltre 11.000 nel 2016, in buona parte minorenni. Il 2017 sembra confermare il trend, con 4.000 ragazze sbarcate nei primi sei mesi dell’anno. Le stime di OIM dicono che l’80% delle giovani in arrivo dal Paese africano è destinato alla prostituzione. Le nigeriane sono diventate una fetta consistente del mercato italiano che vale 4 miliardi di euro all’anno: il 55% delle prostitute in Italia sono straniere e il 36% di loro è di nazionalità nigeriana (Istat). L’85% delle prostitute nigeriane proviene dalla stessa città: Benin City, l’hub africano della prostituzione.  
Il traffico degli esseri umani è una delle sue più importanti fonti di sostentamento, con introiti che non sfamano diversi strati della popolazione, comprese le famiglie delle vittime. «Ti chiamano trafficante e vogliono processarti», dice Exodus che per venti anni ha vissuto tra Benin City e la Libia e si è arricchito grazie alla tratta. «Guardiamo però alle operazioni del Naptip: arrestano un trafficante, ma poi si scopre che la famiglia era coinvolta, era d’accordo. Quindi anche loro sono trafficanti. E il passeur non è un trafficante? I poliziotti? La polizia prende i soldi dalle persone e permette loro di andarsene. Vuoi dirmi che non ci sono poliziotti nelle città al confine con il Niger? Vuoi dirmi che non ci sono funzionari dell’immigrazione? Vuoi dirmi che non ci sono posti di blocco? Dove sono tutti, dormono? E i giudici? Anche loro trafficanti! Le Ong? Ti dico solo una cosa: soldi, soldi, soldi. In America dicono ‘Money talks, bullshit walks’».
Exodus dice di non sentirsi in colpa, anzi di considerarsi un benefattore perché ha aiutato i suoi concittadini ad andarsene da un Paese povero e corrotto, inoltre secondo lui Tv, giornali e social media spaccerebbero dati gonfiati sulle morti «Nessuna delle ragazze che ho portato in Libia è mai morta nel Sahara. A non farcela sono le persone che partivano già malate». Purtroppo non è così, come dimostra anche l’ultimo ritrovamento, a novembre 2017, di 26 corpi senza vita di donne arrivate a Salerno, tutte di nazionalità nigeriana. Comunque non esiste un boss in questo business, dicono sia lui che il comandante del Naptip, là chiunque può diventare un trafficante, basta conoscere delle ragazze che vogliano partire e non serve nemmeno sforzarsi troppo per convincerle.
È un errore di valutazione dunque sottovalutare la mafia nigeriana, perché interessa almeno venti città (Torino e Bologna in testa) e dieci regioni coinvolte nella sua rete, e che conta in giro per il mondo trentamila affiliati in quaranta Stati.
Al Sud dove le mafie autoctone mantengono il controllo militare, la mafia venuta da Benin City ha stretto patti, come a Ballarò. Al Nord picchia duro: nel 2017, su 12.387 reati firmati dalla criminalità nigeriana (un quinto di quelli commessi da tutti gli stranieri da noi), 8.594 avvengono al Nord, 1.675 al Centro, 1.434 al Sud, 684 nelle Isole.
A Torino si è aperta l’operazione dei carabinieri Athenaeum, che documenta il legame tra Maphite e Eiye. Giovanni Falconieri sul Corriere di Torino ha raccontato di un pentito che descrive i Maphite in termini sconvolgenti: «Sono sbarcati a Lampedusa e la gente ha paura di loro… Non hanno rispetto per la vita».
Poi il giudice torinese Stefano Sala, in quasi 700 pagine di ordinanza, motiva le sentenze su 21 membri di Eiye e Maphite: «I moduli operativi delle associazioni criminali nigeriane sono stati trasferiti in Italia in coincidenza con i flussi migratori massivi cui assistiamo in questi anni» (…), «tra gli immigrati appena sbarcati vengono reclutati i corrieri che ingoiano cocaina».
Se Torino è la nostra città più permeata dalla migrazione nigeriana, Bologna è considerata «la capitale» del cultismo, lo spaccio nella centrale Bolognina e nelle periferie è da anni in mano ai Black Axe. Ma le ordinanze che si moltiplicano, con le operazioni di carabinieri e polizia, descrivono un’onda assai più lunga: Black Axe, a Palermo, 2016; Aquile Nere, Caserta, stesso anno. Cults, a Roma, 2014. Niger, Torino 2005. Ancora Black Axe, Castello di Cisterna, Napoli, 2011.
«Noi siamo nate morte», raccontano le schiave nigeriane della Domiziana al sociologo Leonardo Palmisano in un libro di prossima uscita «Ascia Nera».
Nella «pista» di Borgo Mezzanone (Foggia) incomincia la bidonville dei migranti, Ogni giorno tirano su nuove baracche, sorte tra montagne di rifiuti, roghi di plastiche, fumi neri, prive di bagni, dove le ragazze appena arrivate sostano davanti al bordello.


Una vera e propria bidonville «il Ghetto» dei migranti, di cui nessuno sa niente in Italia, se non gli abitanti della zona, preoccupati per alcune bande nigeriane che controllano il territorio, dove la legalità è sparita da un pezzo e gli episodi di violenza minacciano quotidianamente quella terra di nessuno.
I militari presidiano il Cara, ma qualche metro più in là la baraccopoli ha una vita propria, e così un docente ammette «Qui i problemi sono troppi. Si mischiano diverse forme di illegalità. Diversi tipi di migrazione. Siamo soli, abbandonati, inascoltati. Qui manca tutto, bisognerebbe ripristinare la legalità ad ogni livello».
Naturalmente i media globalisti cercano di oscurare queste notizie, zitti e mosca sulla nuova mafia nigeriana, che attraverso l’immigrazione fuori controllo di questi ultimi anni è approdata in Italia ed ha tutta l’intenzione di usare il nostro Paese come terra da sfruttare, per poi dilagare in tutta Europa. Il business è già radicato sul territorio e attraverso l’esportazione del crimine, della violenza contro le donne, dello spaccio di droga, garantisce non solo l’aumento del tasso di criminalità, ma anche di aggiungere un altro nuovo rischio per una serena convivenza urbana, in una società sempre più multiculturale.
Nonostante Gad Lerner dica un’altra cosa «Dopo Pamela, guardiamo attoniti la vita e la morte di Desirée: dipendente da eroina, figlia di spacciatore italiano e madre 15enne, vittima di pusher immigrati. Vicende tragiche che dovrebbero suggerirci qualcosa di più e di diverso dall’odio razziale».
Credo che Gad, da buon radical chic, collezionista di rolex, cerchi di scaricare le responsabilità di chi ha permesso che le periferie delle città italiane venissero infestate dalla presenza della mafia nigeriana, tanto che intere strade sono ormai infestate dallo spaccio di droga e dalla prostituzione h24. Il nostro buonista globalizzato condanna l’odio razziale, ma non ha tenuto conto che può esistere un ‘razzismo’ naturale, di chi cerca di difendersi dall’invadenza di un’immigrazione fuori controllo, come quello degli animali che marcano il loro territorio, e quindi sono pronti a difenderlo da qualunque ingerenza esterna, e c’è un ‘razzismo’ culturale, indotto da archetipi che si perdono nella notte dei tempi (KG Jung, Gli archetipi dell’inconscio collettivo).
Nessun odio razziale quindi, ci basterebbe non assistere più a queste orribili vicende, e poter garantire anche la sicurezza delle donne italiane per le strade delle nostre città, ma ormai non credo sarà più possibile per molto tempo ancora.

Rosanna Spadini

Presenze demoniache a Catania: ‘ecco la causa di terremoti e maltempo’


presenze
Psicosi da superstizione: terremoto e maltempo dipendono da presenze demoniache – di Gelsomino Del Guercio
Accade in provincia di Catania, il parroco frena: quello che sta accadendo ci riporta al Medioevo. 
Apparizioni mariane, presenze diaboliche, piogge alluvionali, scosse di terremoto. Per tutti questi motivi le attese celebrazioni di San Placido, patrono della cittadina di Biancavilla, in provincia di Catania, quest’anno si sono svolte in modo decisamente sottotono.
Parecchi biancavillani hanno collegato i fatti naturali avvenuti (scossa con epicentro sull’Etna, maltempo come non si vedeva da anni) a presunti eventi soprannaturali che si sarebbero verificati nella cittadina.

Apparizioni, presenze demoniache ed eventi naturali: una psicosi

C’è chi sostiene di aver visto apparire la Madonna in diversi luoghi, chi sostiene che ci siano diverse persone che sono vittime di possessione demoniache e influiscano sugli eventi naturali, i danni alle chiese e la caduta di alcuni crocifissi al loro interno.
False visioni apocalittiche. Insomma si è creata una sorta di psicosi contro la quale il parroco Don Pino Salerno è sceso in campo in prima persona. 
«Credo che dopo la paura, adesso, ci sia una grande voglia di ripresa – dice a MeridioNews (24 ottobre) – Ci sono persone che approfittano della buona fede e del momento di panico per fare passare visioni apocalittiche».
Il Medioevo. «Gli eventi calamitosi – spiega ancora il prelato – scoperchiano un substrato culturale molto basso, che torna indietro fino al Medioevo».
Un po’ come accade quando ci si rivolge a «cartomanti e maghi». «Terremoti e calamità sono eventi naturali e, per questo, bisogna essere pronti e preparati», aggiunge padre Salerno. Rimandando quindi al mittente ogni riferimento più o meno sacro che è stato accostato all’ultimo periodo.

“Difetto di comunicazione”

«Sentire tremare la terra, in piena notte, ha scioccato tutti – conclude don Pino – Oggi abbiamo il dovere di prendere coscienza e capire come costruire la prevenzione.
Non siamo abituati alle evacuazioni e all’intervento della protezione civile, non sappiamo dove dirigerci, come comportarci e a chi rivolgerci. C’è un difetto di comunicazione».
In mezzo al quale si mette anche la superstizione: «Che serve solo a deprimere le persone».
Gli esorcismi al “Cristo Re”. Eppure Biancavilla già in passato è salita agli onori delle cronache per la superstizione dei suoi abitanti.
La trasmissione televisiva “Le Iene” nel 2017, si è recata in più occasioni nella cittadina etnea per filmare i presunti fenomeni demoniaci che si manifestavano nella Chiesa di Cristo Re (L’Urlo News, 18 maggio 2017).
Fonte Aleteia – Titolo originale: Psicosi

Bolsonaro presidente, Brasile a tutta destra contro l’aborto e per i lavoratori

bolsonaro presidente
Bolsonaro presidente con il 56%. Il Brasile vira a destra – di Anna Pedri, da Il primato nazionale
San Paolo, 29 ott – Jair Bolsonaro è il nuovo presidente del Brasile. A scrutinio completato per l’88,44%, il candidato di estrema destra si è affermato con il 55,70%.
Il suo sfidante, Fernando Haddad, definito l’erede politico di Luiz Inácio Lula da Silva, progressista, nonostante nelle ultime settimane fosse cresciuto nei sondaggi, si è fermato al 44,30%.
Già al primo turno elettorale Bolsonaro si era affermato sul suo avversario, ottenendo il 46,27% dei consensi e superando tutte le aspettative della vigilia del voto, dato che i sondaggi lo davano non sopra il 40%.
Saputo a caldo il risultato di questo secondo turno elettorale, che lo hanno portato alla vittoria, il nuovo presidente ha dichiarato che il suo principale impegno sarà quello di essere un “difensore della democrazia e della Costituzione”, cercando di rassicurare i numerosi osservatori brasiliani e internazionali preoccupati dalla sua elezione:
“Non è solamente una promessa di partito, o la parola di un uomo. È un giuramento davanti a Dio”.
Dal canto suo lo sfidante Haddad, che ha vinto nelle zona del nord del Brasile, ha affermato che non smetterà di lavorare, stando all’opposizione.
Le due campagne elettorali, sia quella del primo turno sia quella per il ballottaggio, sono state caratterizzate da toni assai accesi, con accuse reciproche tra i candidati, che mettevano in guardia gli elettori sulla pericolosità, se fosse stato eletto l’avversario, per il futuro del Paese. Bolsonaro, prima del primo turno, è stato addirittura accoltellato.

Bolsonaro presidente: i voti determinanti

Determinanti per la vittoria di Bolsonaro sono stati i voti degli elettori cristiani evangelici, che con il neopresidente condividono le idee in materia di omosessualità e aborto.
Ma sono stati anche molti tra gli elettori del partito dei Lavoratori, quello a cui appartiene lo sfidante, a votare per lui, essendo stanchi di anni e anni di promesse mai mantenute e impegni traditi, oltre che dalla strisciante corruzione che ha messo in ginocchio le casse dello Stato.
Non a caso Bolsonaro si è assunto tra i suoi impegni quello di rilanciare l’economia del Paese
Tra i primi a congratularsi con il neoeletto Bolsonaro, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Dalla Casa Bianca è arrivata una nota in cui si afferma che Trump e Bolsonaro si sono impegnati a “lavorare fianco a fianco per migliorare le vite di americani e brasiliani”. Il nuovo presidente brasiliano entrerà in carica ufficialmente il prossimo 1 gennaio.

Benjamin Fulford: Messaggio all'elite bancaria: dolcetto o scherzetto

Di Benjamin Fulford

Sarà un'Halloween particolarmente persecutoria per l'élite della mafia  Khazariana, perché è stata data la scadenza del 31 ottobre per restituire l'oro rubato o scegliere di essere braccata e sterminata, dicono la società segreta asiatica, CIA e fonti della Società White Dragon. Dopo questa scadenza, i premi in oro saranno assegnati ai banchieri senior a partire dai capi della Banca Centrale Europea, della Banca del Giappone, del Consiglio della Riserva Federale e della BRI, dicono le fonti. La White Dragon Society (WDS) ha offerto alla mafia kazariana una via d'uscita da questa situazione. Tutto quello che devono fare è monetizzare, in modo costruttivo e basato sulla realtà, 40 trilioni di dollari del 1934, Henry Morgenthau Bonds, per finanziare l'istituzione di una futura agenzia di pianificazione meritocratica. Questo sarebbe sufficiente per porre fine alla povertà, fermare la distruzione ambientale e finanziare l'espansione umana nell'universo. L'alternativa è la morte per tutti i gangster kazariani coinvolti nella frode della banca centrale e nella schiavitù del debito babilonese. Negli Stati Uniti, intanto, fonti del Pentagono dicono che il presidente degli Stati Uniti Donald "Trump ha tenuto un briefing e una cena con i migliori militari alla Casa Bianca il 23 ottobre indirizzando un brusco messaggio a Israele, ai democratici, allo stato profondo e al suo esercito invasore dal Messico di non turbare le elezioni di medio termine". La foto sotto mostra chiaramente dove si trova l'esercito americano. 

C'è anche una grande spinta in atto per abbattere il regime canaglia dell'Arabia Saudita, come concordano diverse fonti. L'omicidio del giornalista Jamal Khashoggi è stato, nonostante i tentativi da parte dei kazariani di distrarci con false bandiere, ecc..., il risultato di un errore fatale.

I capi di Stato di Russia, Germania e Francia si sono recati a Istanbul la scorsa settimana per incontrare il presidente turco Recep Erdogan per discutere di questo omicidio e del futuro del regime sionista saudita di Israele, secondo fonti russe.

Fonti della CIA cercarono di convincermi che l'omicidio non avvenne mai in realtà inviando la seguente dichiarazione sul summit, a cui gli Stati Uniti, Israele e la Cina non furono invitati: "Sono lì per discutere della questione Khashoggi. Stanno cercando di capire come rilasciare la verità su Khashoggi. NON è morto. Ma nessuno può incontrarlo. I capi dei poteri speciali che sono Stati Uniti, Russia, Cina, Turchia, Francia, Germania, Arabia Saudita e Israele, sanno esattamente dove si trova. Diciamo solo che Khashoggi li ha fregati tutti. Ha trasformato la propria arma del programma di applicazione speciale non riconosciuta contro di loro. Aveva i codici di accesso. "

I russi risposero inviando le orribili fotografie del corpo smembrato di Khashoggi con la testa mozzata.