lunedì 1 ottobre 2018

Mediterraneo centro del mondo. Ecco il nuovo Atlante geopolitico

 Mediterraneo centro del mondo. Ecco il nuovo Atlante geopolitico
L’edizione 2018 dell’Atlante geopolitico del Mediterraneo (Edizioni Bordeaux), curato dall’Istituto di studi politici “S. Pio V” e dal Cesi, e con la prefazione di Stefano Polli dell’Ansa, si focalizza sul fenomeno delle migrazioni le cui ricadute umanitarie e politiche continuano a trovare un’Europa divisa
Il Mediterraneo è diventato da anni il centro del mondo: negli Stati del versante sud sono in corso guerre, crisi economiche e migrazioni che stanno caricando di responsabilità gli Stati del versante nord, cioè quelli dell’Unione europea. Se a questo si aggiungono gli interessi contrapposti degli Stati Uniti e della Russia verso determinati equilibri mediorientali e quelli della Cina, che sta “comprando” l’Africa a colpi di decine di miliardi di dollari sotto forma di aiuti, appare definitivamente chiaro che buona parte del futuro del mondo si gioca intorno a casa nostra.
L’edizione 2018 dell’Atlante geopolitico del Mediterraneo (Edizioni Bordeaux), curato dall’Istituto di studi politici “S. Pio V” e dal Cesi, Centro studi internazionali, è focalizzato sul fenomeno delle migrazioni le cui ricadute umanitarie e politiche continuano a trovare un’Europa divisa e incapace di capire che è obbligatoria una risposta comune, pur con gli inevitabili interessi nazionali.
Le 400 pagine dell’Atlante sono ricche di analisi, schede e approfondimenti che spiegano come, a sette anni dalle Primavere arabe, la fragilità sembra l’elemento comune a un’area immensa e che esploderà demograficamente nei prossimi decenni. Economia e sicurezza, investimenti che favoriscano lo sviluppo e guerra al terrorismo internazionale dovrebbero essere obiettivi comuni dell’Occidente transatlantico, impegnato anche nel raggiungere difficili equilibri diplomatici.
Le undici schede fotografano con grande accuratezza Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Israele, Autorità nazionale palestinese, Libano, Siria, Giordania e Turchia. Il vicedirettore dell’Ansa Stefano Polli nella postfazione scrive: “È il momento di scendere in campo senza riserve e retropensieri, con la forza dell’economia e della politica della vecchia Europa. Ma anche con orgoglio, visione e coraggio. E con programmi concreti e condivisi. E con la forza dei valori e dei principi europei che rimangono unici nel mondo e faro di riferimento nelle buie navigazioni notturne nel Mediterraneo”. È un Atlante che andrebbe letto con attenzione nelle ambasciate.

La Russia si rafforza in Libia. E fa affari

Il passo di Mosca in Libia lancia un ulteriore importante messaggio sia alla comunità internazionale sia alle forze che si contendono la regione. Giusto poche settimane fa, infatti, Haftar aveva invocato l'aiuto di Putin
Gli investimenti in Libia attraggono, i disordini nel Paese spaventano, le materie prime di cui la regione è ricca continuano ad alimentare le tensioni. È inutile dire che la possibilità di guadagno resta uno dei motori principali che alimentano le interferenze che in questi anni hanno accompagnato la Libia verso il grande vuoto con cui si trova a combattere in questo momento storico. E mentre la tregua a Tripoli sembra attualmente scongiurare il rogo definitivo sulla stabilizzazione del Paese, ad ormai poco più di un mese dalla Conferenza internazionale che si terrà in Sicilia, la Russia entra a gamba tesa nella delicata situazione e firma un’intesa con Tripoli per attrarre investimenti. Il ministro dell’Economia del governo di accordo nazionale, Naser al Darsi ha firmato ieri a Mosca il protocollo d’intesa, accompagnato da diversi dirigenti d’impresa libici. Secondo quanto riferito dal ministro libico al giornale Kommersant, la delegazione di alto livello si muoverà sul terreno riguardante progetti di cooperazione nel settore della costruzione ferroviaria. Un accordo preceduto da altre visite, l’ultima appena poche settimane fa, durante la quale, sempre secondo al Darsi, si sono tenuti “meravigliosi negoziati” con la dirigenza delle Ferrovie russe (Rzd) e si è discusso sul progetto del progetto di una ferrovia che colleghi le città libiche di Bengasi e Sirte. “Una delegazione composta da alti funzionari responsabili delle ferrovie in Libia visiterà presto Mosca accompagnata da ingegneri ed esperti finanziari. Ci sarà una discussione sulla ripresa dei vecchi accordi. La delegazione è pronta ad arrivare non appena la Russia rilascerà loro i visti e fisserà una data per la visita. Abbiamo davvero bisogno di buone strade. In precedenza ci siamo concentrati sugli aeroporti, ma non abbiamo aerei a causa della guerra”, ha detto al Darsi. Un’idea che era già in cantiere da diverso tempo. Il primo vice amministratore delegato delle ferrovie russe, infatti, ha riferito al sito informato Sputinik come l’azienda stesse valutando la possibilità di riprendere la costruzione della ferrovia, i cui lavori iniziato sotto il regime di Gheddafi, erano stati interrotti nel 2011, a patto che Tripoli avesse compensato i costi. D’altra parte, il passo di Mosca in Libia lancia un ulteriore importante messaggio sia alla comunità internazionale, che alle forze che si contendono la regione. Giusto poche settimane fa, infatti, Khalifa Haftar aveva invocato l’aiuto russo nella crisi del Paese. Durante l’incontro con l’attivista politico libico Aref Ali Nayed, il rappresentante presidenziale speciale russo per il Medio Oriente e i paesi africani e il vice ministro degli esteri Mikhail Bogdanov hanno confermato la disponibilità di Mosca a promuovere la regolamentazione libica sotto l’egida dell’Onu. “Il punto focale della conversazione è stato lo sviluppo della situazione di crisi in Libia e le prospettive di regolamentazione. Abbiamo confermato la disponibilità a promuovere lo sviluppo sostenibile del processo politico in Libia sotto l’egida dell’Onu e nel quadro della realizzazione del piano d’azione sviluppato dal rappresentante speciale del segretario generale delle Nazioni Unite in Libia Ghassan Salame“, aveva osservato il ministero. La parte russa aveva inoltre rilevato “l’importanza di stabilire un ampio dialogo nazionale con la partecipazione di rappresentanti delle principali forze politiche e regioni del paese”.

IL TRASFERIMENTO DELL'ONU A GERUSALEMME E' PROSSIMO?


In questi giorni, è accaduto un fatto estremamente importante per la storia futura dell'umanità, al quale i media mainstream non hanno dato il minimo risalto. Un fatto di importanza epocale passato completamente in sordina. Il fatto è questo: il 28 settembre 2018 lo Stato di Palestina ha presentato un’istanza contro gli Stati Uniti alla Corte Internazionale di Giustizia, organo arbitrale delle Nazioni Unite. La Palestina contesta il trasferimento dell’ambasciata statunitense a Gerusalemme basandosi sulla risoluzione 181 per la divisione della Palestina, adottata nel 1947 dall’Assemblea Generale dell’ONU. Il piano di partizione della risoluzione 181 stabilisce che la città di Gerusalemme, nella sua definizione più ampia, è corpus separatum dagli Stati indipendenti ebreo e arabo. Quindi, Gerusalemme non può essere la capitale né di Gerusalemme né della Palestina. La stessa disputa era sorta nel 1980, quando Israele approvò una Legge Costituzionale che dichiarava Gerusalemme capitale. All’epoca il Consiglio di Sicurezza confermò, con la risoluzione 476, che la proclamazione di Gerusalemme capitale d’Israele violava la Convenzione di Ginevra per i profughi e ingiunse a Tel Aviv di abrogare la Legge Costituzionale. Poiché Israele non vi ottemperò, il Consiglio di Sicurezza adottò la risoluzione 478, con cui ordinò agli Stati membri che avevano stabilito le sedi delle ambasciate a Gerusalemme di spostarle. Bolivia, Cile, Colombia, Costarica, Equador, Guatemala, Haiti, Panama, Olanda, Repubblica Dominicana, Salvador, Uruguay e Venezuela vi si conformarono immediatamente. L’attuale istanza dello Stato di Palestina si basa su un ragionamento diverso da quello delle istanze precedenti. Esso rinvia all’idea contenuta nella risoluzione 303 dell’Assemblea Generale: la città di Gerusalemme, per il suo particolare statuto, dovrebbe essere internazionalizzata e governata dalle Nazioni Unite. 
Ora vi starete chiedendo dov'è la notizia sensazionale. In fondo, sembrerebbe l'ennesima querelle tra Palestina e Israele a colpi di carte bollate e colpi d'arma da fuoco. Ebbene, a prima vista sembrerebbe così, ma ad un'attenta disamina delle profezie bibliche per questi "tempi ultimi" e, a giudizio di un occhio e un orecchio attenti all'interpretazione in chiave escatologica degli eventi mondiali, questo è il primo passo verso il compimento dell'Apocalisse giovannea: il trasferimento dell'ONU da New York a Gerusalemme con a capo l'Anticristo. Vediamo passo per passo cosa ci rivelano le Scritture.

Gerusalemme Est dopo che l’ONU da New York andrà nella Spianata delle Moschee. 



Le Nazioni Unite calpesteranno la Città Santa (Gerusalemme Est) per quarantadue mesi. 
Apocalisse 11:2: "Ma il cortile esterno del tempio, lascialo da parte, e non lo misurare, perché è stato dato alle nazioni, le quali calpesteranno la città santa per quarantadue mesi". I quarantadue mesi inizieranno dal giorno dell’inizio dei lavori per la costruzione del Nuovo Tempio che sarà concesso agli ebrei in cambio dell’accettazione della soluzione “dei due stati per due popoli”. Questa falsa soluzione satanica incarnerà la Bestia che sale dalla terra (la terra di Israele). 
Apocalisse 13:11: "Poi vidi un'altra bestia, che saliva dalla terra, e aveva due corna simili a quelle di un agnello, ma parlava come un dragone. I lavori inizieranno quando inizierà la seconda metà dell’ultima settimana di Daniele". 
Daniele 9:27: "L'invasore stabilirà un patto con molti, per una settimana; in mezzo alla settimana farà cessare sacrificio e offerta; sulle ali delle abominazioni verrà un devastatore. Il devastatore commetterà le cose più abominevoli, finché la completa distruzione, che è decretata, non piombi sul devastatore". Le “ali delle abominazioni” saranno le due Moschee che verranno a trovarsi ai due lati del nuovo Tempio. Il Tempio, anticamente, era posto al centro dove ora si trova la Moschea di Omar, o della Roccia e la Moschea di Al-Aqsa che verranno a trovarsi ora ai lati del nuovo Tempio = “le ali delle abominazioni”. Si dovrà trovare spazio anche per la nuova Sede dell’ONU che sarà il pegno globale per un futuro di “Pace e Sicurezza” per Israele, per la Palestina e per tutto il mondo, sotto la direzione dell’Anticristo Segretario Generale ONU. Il Nuovo Tempio, ovviamente, non potrà avere a disposizione tutto lo spazio che aveva il Tempio antico ed è perciò che la sede delle Nazioni Unite dovrà trovare realizzazione nel cortile esterno del Nuovo Tempio. Per questo Apocalisse 11:2 ci dice: "Ma il cortile esterno del tempio, lascialo da parte, e non lo misurare, perché è stato dato alle nazioni, le quali calpesteranno la città santa per quarantadue mesi".

Israele ha fatto con il re del Nord un patto di sette anni.

Daniele 9:27: "L'invasore stabilirà un patto con molti, per una settimana; in mezzo alla settimana farà cessare sacrificio e offerta; sulle ali delle abominazioni verrà un devastatore. Il devastatore commetterà le cose più abominevoli, finché la completa distruzione, che è decretata, non piombi sul devastatore". La settimana è divisa in due metà formate ciascuna da tre anni e mezzo. Tra le due metà ci sarà un intermezzo non quantificato che servirà per realizzare alcuni avvenimenti descritti nella Profezia di Apocalisse.

In mezzo alla settimana il re del Nord romperà il patto dei sette anni.

LE NAZIONI = L’ONU = UNITED NATIONS = NAZIONI UNITE calpesteranno la Città Santa Per quarantadue mesi cioè per tutta la durata della seconda metà dell’ultima settimana di Daniele. Calpesteranno in quanto, oltre a prendere possesso del territorio della Spianata, dovranno lavorare per costruire quello che va costruito = il nuovo Tempio e la nuova Sede dell’Onu. Quando il nuovo Tempio sarà pronto l’Anticristo farà ciò che predice la Profezia: 
2 Tessalonicesi 2:4: "L'avversario, colui che s'innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando sé stesso e proclamandosi Dio". L’anticristo, Segretario Generale dell’ONU, sposterà il Suo ufficio, dalla sede Onu, al Santissimo del Tempio (per questo sta scritto che “si siederà nel Tempio di Dio”). 
Daniele 11:36: "Il re agirà a suo piacimento, s'innalzerà, si esalterà al di sopra di ogni dio e pronunzierà parole inaudite contro il Dio degli dèi; prospererà finché non sia finita l'ira, poiché ciò che è stato deciso si compirà". 
2 Tessalonicesi 2:9-10: "La venuta di quell'empio avrà luogo, per l'azione efficace di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi, con ogni tipo d'inganno e d'iniquità a danno di quelli che periscono perché non hanno aperto il cuore all'amore della verità per essere salvati. Probabilmente terminerà così la seconda metà dell’ultima settimana di anni della Profezia di Daniele: Satana e i potenti di “questo” mondo inizieranno la Grande Battaglia contro Gesù ad Harmaghedon". Apocalisse 16:13-14: "E vidi uscire dalla bocca del dragone, da quella della bestia e da quella del falso profeta tre spiriti immondi, simili a rane. Essi sono spiriti di demòni capaci di compiere dei miracoli. Essi vanno dai re di tutta la terra per radunarli per la battaglia del gran giorno del Dio onnipotente". 
Apocalisse 16:16: "E radunarono i re nel luogo che in ebraico si chiama Harmaghedon. Poi verrà la fine. Terminerà con l’instaurazione del Regno Millenario del nostro Signore Gesù". 
Daniele 12:11-12: "Dal momento in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà rizzata l'abominazione della desolazione, passeranno milleduecentonovanta giorni". Beato chi aspetta e giunge a milletrecentotrentacinque giorni!

CINZIA PALMACCI

Fonte della notizia:




Lo Stato di Palestina fa ricorso alla Corte Internazionale di Giustizia contro gli Stati Uniti


Il 28 settembre 2018 lo Stato di Palestina ha presentato un’istanza contro gli Stati Uniti alla Corte Internazionale di Giustizia, organo arbitrale delle Nazioni Unite.
La Palestina contesta il trasferimento dell’ambasciata statunitense a Gerusalemme basandosi sulla risoluzione 181 per la divisione della Palestina, adottata nel 1947 dall’Assemblea Generale dell’ONU [1].
Il piano di partizione della risoluzione 181 stabilisce che la città di Gerusalemme, nella sua definizione più ampia, è corpus separatum dagli Stati indipendenti ebreo e arabo. Quindi, Gerusalemme non può essere la capitale né di Gerusalemme né della Palestina.
La stessa disputa era sorta nel 1980, quando Israele approvò una Legge Costituzionale che dichiarava Gerusalemme capitale.
All’epoca il Consiglio di Sicurezza confermò, con la risoluzione 476, che la proclamazione di Gerusalemme capitale d’Israele violava la Convenzione di Ginevra per i profughi e ingiunse a Tel Aviv di abrogare la Legge Costituzionale.
Poiché Israele non vi ottemperò, il Consiglio di Sicurezza adottò la risoluzione 478, con cui ordinò agli Stati membri che avevano stabilito le sedi delle ambasciate a Gerusalemme di spostarle. Bolivia, Cile, Colombia, Costarica, Equador, Guatemala, Haiti, Panama, Olanda, Repubblica Dominicana, Salvador, Uruguay e Venezuela vi si conformarono immediatamente.
L’attuale istanza dello Stato di Palestina si basa su un ragionamento diverso da quello delle istanze precedenti. Esso rinvia all’idea contenuta nella risoluzione 303 dell’Assemblea Generale: la città di Gerusalemme, per il suo particolare statuto, dovrebbe essere internazionalizzata e governata dalle Nazioni Unite.
Traduzione 
Rachele Marmetti
Il Cronista 


La comunicazione di Benjamin Netanyahu

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha imparato la lezione del generale Colin Powell. È riuscito così ad aggiornare la retorica d’Israele, che prima si limitava alla strumentalizzazione della «soluzione finale».
Quando Stati Uniti e Regno Unito decisero d’invadere l’Iraq e di rovesciare il presidente Saddam Hussein, Powell, allora segretario di Stato degli Stati Uniti, non esitò a brandire davanti al Consiglio di Sicurezza dell’ONU una fiala che affermò contenesse antrace. Per terrorizzare l’auditorio precisò anche che conteneva una quantità di veleno sufficiente a uccidere tutti i newyorkesi.
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Emulo di Powell, Benjamin Netanyahu nel 2012 brandì davanti all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite uno schema che spiegava l’imminenza della fabbricazione della bomba atomica iraniana.
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Ad aprile 2018 Netanyahu rivelò il furto da parte dei servizi segreti israeliani degli archivi nucleari iraniani. Asserì di essere in possesso della prova che Teheran aveva continuato le ricerche sul nucleare, nonostante gli impegni internazionali assunti. Peccato! La verifica dimostrò che non si trattava di ricerche, bensì di uno studio di fattibilità.
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Nel suo ultimo discorso davanti all’Assemblea Generale dell’ONU, Netanyahu ha rivelato l’esistenza di una località segreta di stoccaggio di materiale indispensabile alla ricerca nucleare, in piena città di Teheran. Peccato! I giornalisti occidentali (foto in alto: Euronews) che si sono precipitati sul posto non hanno trovato che un’impresa di pulizia di tappeti.
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Traduzione 

Come Rockefeller ha finanziato la Russia sovietica




Nel 1971, Gary Allen pubblicò il suo libro, None Dare Call it Conspiracy . È diventato rapidamente un best seller non ufficiale.
Nel corso degli anni sono stati venduti diversi milioni di copie.
La tesi di Allen era cruda: i capitalisti americani super ricchi stavano finanziando il socialismo. Questo bizzarro paradosso fu risolto quando il socialismo fu capito correttamente, non come "potere per il popolo", ma come potere d'élite sul popolo. In altre parole, come una bufala.
In questi giorni, la bufala socialista è ancora sconosciuta alla maggior parte della popolazione.
Cappa di potere globale come progresso per tutta l'umanità.
Qui, dal capitolo 6 di None Dare Call it Conspiracy, "The Rockefellers and the Reds", è un passaggio devastante che commenta il periodo subito dopo la rivoluzione russa del 1917: "I Rockefeller hanno incaricato la loro agente di pubbliche relazioni, Ivy Lee, di vendere al pubblico americano l'idea che i bolscevichi fossero solo degli idealisti fraintesi che erano in realtà dei buoni benefattori dell'umanità". 
"Il professor Antony Sutton della Hoover Institution della Stanford University, nota nel suo autorevole Western Technology e in Soviet Economic Development:"
"'Prevedibilmente ... [Ivy] Lee conclude che il problema comunista è puramente psicologico. A questo punto sta parlando di "russi" (non comunisti) e conclude "stanno bene". Egli suggerisce che gli Stati Uniti non dovrebbero impegnarsi nella propaganda; fa un appello per la pacifica convivenza; e suggerisce che gli Stati Uniti troverebbero solide politiche per riconoscere l'Unione Sovietica e anticipare i crediti [concedere prestiti]. " (Antony Sutton, Tecnologia occidentale e sviluppo economico sovietico, 1917-1930, Hoover Institution on War, Revolution and Peace, Stanford University, California, 1968, p.292) "
"Dopo la rivoluzione bolscevica, il campione del New Jersey [Rockefeller] acquistò il 50% degli enormi giacimenti petroliferi del Caucaso del Nobel nonostante la proprietà teorica fosse stata nazionalizzata [dalla Russia]. (O'Connor, Harvey, The Empire Of Oil, Monthly Review Press, New York, 1955, p.270.) "
"Nel 1927, la Standard Oil di New York [Rockefeller] costruì una raffineria in Russia, aiutando così i bolscevichi a rimettere in sesto la loro economia. Il professor Sutton afferma: "Questo è stato il primo investimento degli Stati Uniti in Russia dopo la Rivoluzione". (Ibid, Vol.1, p.38) "
"Poco dopo Standard Oil di New York e la sua controllata, Vacuum Oil Company [Rockefeller], hanno concluso un accordo per commercializzare il petrolio sovietico nei paesi europei e è stato riferito che è stato organizzato un prestito di $ 75,009.000 ai bolscevichi. (Repubblica nazionale, settembre 1927). "
"... Ovunque andasse la Standard Oil, Chase National Bank avrebbe sicuramente seguito. (La Rockefeller's Chase Bank fu in seguito fusa con la Manhattan Bank di Warburg per formare l'attuale Chase Manhattan Bank.) Per salvare i bolscevichi, che presumibilmente erano un arcinemico, la Chase National Bank fu determinante nello stabilire la Camera di Commercio Americana-Russa nel 1922. Il presidente della Camera era Reeve Schley, un vicepresidente della Chase National Bank. (Ibid, Vol.11, p.288) Secondo il professor Sutton: "Nel 1925, i negoziati tra Chase e [Russian] Prombank si estesero oltre la finanza delle materie prime e tracciarono un programma completo per il finanziamento delle esportazioni di materie prime sovietiche negli Stati Uniti. e le importazioni di cotone e macchinari statunitensi ». (Ibid, Vol.11, p. 226) Sutton riporta anche che "Chase National Bank e la Equitable Trust Company erano leader nel settore del credito sovietico". (Ibid, p.277) "
"La National Bank della Rockefeller's Chase fu anche coinvolta nella vendita di obbligazioni bolsceviche negli Stati Uniti nel 1928. Le organizzazioni patriottiche denunciarono la Chase come una" recinzione internazionale ". Chase è stato definito "una vergogna per l'America ... Faranno di tutto per ottenere qualche profitto in dollari". (Ibid, Vol.11, p.291) Il deputato Louis McFadden, presidente della House Banking Committee, ha tenuto un discorso ai suoi colleghi membri del Congresso: "
"Il governo sovietico ha ricevuto fondi del Tesoro degli Stati Uniti dal Federal Reserve Board e dalle banche della Federal Reserve che agiscono attraverso la Chase Bank e la Guaranty Trust Company e altre banche di New York City".
"Aprite i libri di Amtorg, l'organizzazione commerciale del governo sovietico a New York, e di Gostorg, l'ufficio generale dell'Organizzazione del Commercio sovietico, e della Banca statale dell'Unione delle Repubbliche socialiste sovietiche e sarete barcollati per vedere quanti soldi americani sono stati prelevati dal Tesoro degli Stati Uniti a beneficio della Russia. Scopri quali affari sono stati effettuati per la Banca di Stato della Russia Sovietica dal suo corrispondente, la Chase Bank di New York ". (Record del Congresso, 15 giugno 1933). "
"Ma i Rockefeller apparentemente non erano soli nel finanziare il braccio comunista della cospirazione degli Insider. Secondo il professor Sutton "... esiste un rapporto nei fascicoli del Dipartimento di Stato che nomina Kuhn, Loeb & Co. (la lunga e importante casa finanziaria di New York) come finanziere del piano quinquennale [dei russi]. Vedi il file decimale del Deputato degli Stati Uniti, 811.51 / 3711 e 861.50 PIANO DELL'ANNO CINQUE / 236. " (Sutton, op.cit., Vol. II, p. 340n.) "
"Il professor Sutton dimostra in modo conclusivo nella sua storia in tre volumi sullo sviluppo tecnologico sovietico che l'Unione Sovietica è stata quasi letteralmente fabbricata dagli Stati Uniti ..."
"... Sutton mostra che non c'è quasi un segmento dell'economia sovietica che non sia il risultato del trasferimento della tecnologia occidentale, in particolare americana".
"Questo non può essere interamente il risultato di un incidente. Per cinquant'anni la Federal Reserve-CFR-Rockefeller-lnsider ha sostenuto e attuato politiche volte ad aumentare la potenza del loro satellite, l'Unione Sovietica. Nel frattempo, l'America spende 75 miliardi di dollari all'anno in difesa per proteggersi dal nemico che gli Insider stanno accumulando ".
NOTA: I discendenti di questi banchieri stanno facendo tutto il possibile per costruire la storia che Donald Trump ha vinto la presidenza colludendo con i russi. Definirla un'ironia, in considerazione delle informazioni di cui sopra, sarebbe un enorme eufemismo.
Tuttavia, i motivi di questi globalisti attuali sono chiari: indipendentemente dal fatto che Trump intendesse mantenere le sue promesse di distruggere il Globalismo (noto anche come socialismo mondiale), la sua semplice menzione del Globalismo come nemico, durante la campagna presidenziale, e la sua dichiarata opposizione al Globalist " trattati di libero scambio, era sufficiente per giustificare un attacco a tutto campo contro di lui.
L'intera idea del nazionalismo come preferibile al globalismo potrebbe agire come un germe contagioso che si diffonde al popolo di altri paesi, così Trump come il volto e il simbolo di tali sentimenti dovevano essere diffamati e schiacciati.
Attraverso varie organizzazioni di facciata, ritagli, ingannatori, utili idioti e teppisti violenti, l'operazione per schiacciare Trump è già in corso.
Molti, molti dei sostenitori di Trump vogliono vedere seppellire il Globalismo. In definitiva, loro sono il vero obiettivo dei globalisti, che vogliono neutralizzarli e disperderli e renderli passivi e demoralizzati.

Foto con ex ladro che alza il dito medio, Macron: “amo ogni figlio della Repubblica”

UN DEPRAVATO ALLA "CORTE DI FRANCIA" CHE DIFENDE CHI UMILIA LA FRANCIA E I FRANCESI

Nuove polemiche hanno investito il presidente francese Emmanuel Macron per una fotografia scattata a Saint Martin che lo ritrae al fianco di due uomini, uno dei quali a torso nudo e con il dito medio rivolto all’obiettivo. L’immagine è subito diventata virale sui social media, scatenando un acceso dibattito che Macron ha cercato ieri sera di sdrammatizzare, affermando che il Capo dello stato “ama ogni figlio della Repubblica, qualunque stupidaggine abbia fatto”.
Il secondo uomo ritratto al fianco del presidente ha infatti confessato al presidente di essere un ex ladro. La fotografia, scattata sabato scorso durante il viaggio del presidente nell’isola caraibica devastata dagli uragani dello scorso anno, è stata subito rilanciata su Twitter dalla leader di Rassemblement national, Marine Le Pen: “Non trovo nemmeno le parole per esprimere la nostra indignazione. La Francia di certo non lo merita. È imperdonabile!”.
Interpellato a riguardo dalla stampa, Macron ha risposto: “Quello per cui mi sono battuto per essere eletto contro Marine Le Pen e per cui sono qui oggi, è che amo ogni figlio della Repubblica, a prescindere dalle stupidaggini fatte”. Quindi, il presidente ha spiegato che dopo lo scatto della fotografia i due giovani avevano portato una ragazza disabile che voleva abbracciarlo. “E lo hanno fatto perché li ho guardati con fiducia, perché li ho rispettati. Questa è la Repubblica”. (askanews)

Fusaro: ‘militonti’ Pd in piazza contro il popolo e in difesa dell’élite

«Guardo la piazza del Pd, semivuota, con bandiere Ue. Ripenso a quanto hanno fatto. Ripenso a come hanno tradito il popolo, i lavoratori e la patria. E canto tra me e me: “O partigiano, portali via…”».
Il filosofo Diego Fusaro, su Twitter, ha scritto un post senza peli sulla lingua e poi ha anche pubblicato un video su youtube criticando la presenza di tante bandiere europee, simbolo dell’élite finanziaria.
«Piazza del Pd vuota. Gli italiani hanno capito chi sono i nemici. I lavoratori hanno capito chi sono i loro traditori». E poi ancora: «Gli amabili servi del padronato cosmopolitico volevano la legge contro le fake news. E ora spacciano per piena la loro piazza vuota, presidiata giusto da quattro “militonti” che ancora non hanno capito che il Pd sta a Marx come lo Ior sta a Cristo».


Costruire sulla natura: gli scienziati migliorano un enzima che digerisce la plastica per arginare i rifiuti di plastica




I prodotti in plastica sono una parte considerevole della civiltà moderna, ma smaltirli è uno dei maggiori problemi ambientali di oggi. Un gruppo di ricercatori del Rensselaer Polytechnic Institute ha riportato, in uno studio pubblicato sulla rivista Biochemistry, come hanno trovato i mezzi per migliorare la capacità di un enzima naturale di decomporre la plastica, offrendo la possibilità di riciclo illimitato.
In termini di smaltimento dei rifiuti, il problema più grande con la plastica è la sua longevità. I rifiuti di plastica non durano per sempre, ma possono rimanere intatti per centinaia di anni. In realtà, le stime suggeriscono che i rifiuti di plastica possono impiegare da 450 a 1.000 anni per decomporsi, a seconda della sua composizione.
Ci sono altri materiali di scarto con tassi di decomposizione comparabili. L'alluminio, ad esempio, impiega fino a 200 anni per abbattere. Il vetro è anche peggio. Le stime indicano che i rifiuti di vetro possono richiedere milioni di anni per decomporsi - alcuni esperti dicono che non lo fanno mai. Allora perché la plastica è il problema e questi due non tanto?
La risposta, ovviamente, è che i prodotti in metallo e in vetro sono riciclabili, spesso infinitamente. Il vetro è fatto di sabbia e, come il metallo, può essere fuso e alla fine trasformato in altri prodotti in vetro. Lo stesso non si può dire della plastica.
Con la tecnologia attuale, la plastica non viene riciclata tanto quanto è riciclata, cioè semplicemente riutilizzata come altri prodotti in plastica. Prendiamo ad esempio il polietilentereftalato (PET), il materiale utilizzato per le bottiglie di acqua pulita e altri materiali. Dopo essere state nel cestino, le bottiglie in PET possono essere tagliate o rimodellate in fibre PET o prodotti di imballaggio, tra gli altri. In poco tempo, finiscono nell'oceano e nei laghi dove hanno un impatto negativo sull'ecologia marina.
Quello che serve è un mezzo per abbattere la plastica ai suoi componenti più basilari, in modo che, come vetro e metallo, possa essere riciclato senza limiti. I ricercatori pensano che il loro studio li abbia avvicinati a questo obiettivo.
Le cutinasi sono enzimi che hanno dimostrato la capacità di abbattere il PET. La foglia e il compost cutinase (LCC) sono notevoli a causa della sua elevata attività di idrolisi e termostabilità del PET. Tuttavia, tende a perdere rapidamente questa attività, in particolare alle alte temperature.
Affinché un enzima sia considerato idoneo per applicazioni industriali, deve essere in grado di funzionare per un periodo di tempo sufficientemente lungo a 75 gradi Celsius. Al suo stato normale, LCC conserva almeno metà della sua attività per 40 minuti a 70 gradi Celsius.
I ricercatori hanno scoperto che l'aggiunta di glicani, molecole di zucchero e l'espressione dell'enzima usando il ceppo di lievito Pichia pastoris , potevano migliorare l'abilità cinetica di LCC di ben 60 volte. Hanno anche migliorato la sua emivita a oltre 48 ore a 75 gradi Celsius. Sperano di essere in grado di migliorare l'efficacia dell'enzima con ulteriori ricerche o di trovare altre cutinasi idonee a degradare altri tipi di plastica.
"Questo cutinase è un eccellente candidato per la commercializzazione, ma questo lavoro ci aiuterà anche a ridisegnare altre cutinasi per abbattere altri polimeri, e questo è un endgame molto più ampio", ha detto Richard Gross, autore principale dello studio e professore presso Rensselaer.

Quanto durano i prodotti di scarto?

La maggior parte dei prodotti di scarto si decompone con il tempo, ma lo fa a tassi variabili. Mentre fattori come il loro stesso ambiente possono influenzare la loro velocità di decomposizione, la loro composizione rimane il determinante più significativo. Ecco alcuni prodotti di rifiuto comuni e quanto tempo occorre prima che si degradino:
  • Torsolo di mela o banana - Circa un mese
  • Buccia d'arancia - Sei mesi
  • Legno o legname - Fino a 15 anni
  • Scarpe in pelle - Fino a 40 anni
  • Tessuto di cotone - Circa tre mesi
  • Lana : fino a cinque anni
  • Carta - Circa sei settimane
  • Pannolini usa e getta - Fino a 500 anni
  • Assorbenti igienici - fino a 800 anni
  • Batterie - 100 anni
  • Polistirolo - mai
  • Carta stagnola - mai

Frodi per la salute pubblica: perché la fluorizzazione dell'acqua è uno dei più grandi crimini contro l'umanità





La medicazione di massa dei cittadini attraverso la fluorizzazione dell'acqua potrebbe essere uno dei più grandi crimini contro l'umanità che si sta verificando oggi - ed è anche uno degli scandali più sottovalutati. Osare parlare dei fatti reali sul fluoruro ti farà timbrare come un "pazzo teorico della cospirazione", proprio come mettere in discussione la sicurezza del vaccino o parlare dei pericoli del glifosato ti porterà un passaggio veloce per essere etichettato come "anti-scienza". Ma, anche se il costo può essere grande, alcune anime coraggiose sono ancora disposte a parlare dei pericoli per la salute imposti a noi dai poteri. Il dottor David Kennedy, un dentista biologico, ha recentemente definito la fluorizzazione dell'acqua una "frode nella sanità pubblica" e la sua descrizione non potrebbe essere più corretta.

La frode del fluoruro

Innanzitutto, il fluoruro non è un nutriente essenziale. Gli esseri umani non hanno, e mai lo faranno, bisogno del fluoro per essere sani. In realtà, è vero il contrario: il fluoro è una sostanza altamente tossica. Ecco perché c'è un avviso velenoso sul dentifricio e altri prodotti contenenti fluoro.
Come  spiega il Fluoride Action Network , il fluoruro è stato storicamente utilizzato come pesticida - ed è per questo che consumare troppa fluoro in una sola seduta può portare ad avvelenamenti gravi e persino alla morte. Ma i pericoli del fluoro non finiscono con l'acuto. A lungo termine, ci sono molti altri effetti collaterali negativi .
La fluorosi dentale e la fluorosi scheletrica sono le due forme più evidenti di danno. Gli esperti hanno notato che nel momento in cui il fluoruro è stato depositato nel tessuto osseo, è molto probabile che si siano verificate altre forme di danno meno rilevabile. Ad esempio, alcuni studi hanno dimostrato che il consumo cronico di fluoro può portare a dolore artritico e ad un aumentato rischio di fratture, anche prima che la fluorosi scheletrica si fosse stabilizzata.
Ci sono anche notevoli preoccupazioni circa gli effetti che il consumo di fluoruro nel corso della vita può avere sul cervello e sulla tiroide. Diversi studi hanno dimostrato che il consumo di fluoro può causare danni al cervello e abbassare il QI nei bambini.

La fluorizzazione dell'acqua dovrebbe essere un crimine

Circa 20 anni fa, un'unione che rappresenta scienziati e tossicologi dell'EPA ha affermato che "[W] ritengono che la fluorizzazione dell'acqua sia un  rischio irragionevole ".
L'unione ha, in passato, testimoniato che la fluorizzazione dell'acqua è stata collegata a "cancro, danno genetico, danno neurologico e patologia ossea".
Un tudy del 2012 pilotato dalla Harvard Medical School ha rilevato che la fluorizzazione dell'acqua era legata a un QI inferiore e ad uno sviluppo cognitivo sfavorevole nei bambini.
L'autore senior dello studio Philippe Grandjean ha commentato i risultati. "Il fluoro sembra adattarsi a piombo, mercurio e altri veleni che causano il drenaggio chimico del cervello  [enfasi aggiunta]. L'effetto di ogni sostanza tossica può sembrare piccolo, ma il danno combinato su scala di popolazione può essere serio, soprattutto perché il potere del cervello della prossima generazione è cruciale per tutti noi ", ha affermato.
Nel 2015, Grandjean e il suo team hanno pubblicato una ricerca di follow-up, che ha esaminato gli effetti della fluorizzazione costante dell'acqua a vita nei bambini di prima scelta. E ancora, i risultati hanno confermato i loro sospetti sulla neurotossicità del fluoruro. I ricercatori hanno concluso che i loro dati "supportano l'idea che il fluoruro nell'acqua potabile possa produrre neurotossicità dello sviluppo".
L'evidenza del danno è chiara - ma non viene fatto nulla per ridurre gli sforzi di fluorizzazione dell'acqua. Il pericolo è reale gente; la fluorizzazione dell'acqua non è altro che un programma per rendere docili le masse e far ammalare le personeIn realtà, la fluorizzazione dell'acqua è un crimine; non è solo una forma di medicazione di massa, ma piuttosto un avvelenamento di massaNon c'è motivo per aggiungere questa sostanza tossica alle riserve idriche pubbliche. Per ulteriori informazioni sui pericoli del fluoro e il programma di avvelenamento pubblico dell'acqua, continua a leggere su Fluoride.news.