La popolazione, se non è controllata, cresce in proporzione geometrica. I mezzi di sussistenza crescono solo in proporzione aritmetica.
Thomas Robert Malthus
Per quanto possa sembrare crudele nel caso singolo, la povertà assistita deve essere considerata una vergogna.
Thomas Robert Malthus
Chi non ha soldi non ha diritto all’esistenza, e soprattutto non ha il diritto di procreare. Dato però che il rapporto sessuale senza volontà di procreare è peccato, i poveri non hanno neppure il diritto di abbandonarsi ai propri istinti sessuali.
Thomas Robert Malthus
Gli scienziati sono i sacerdoti di questo nuovo universo simbolico. Parlano linguaggi ieratici, custodiscono conoscenze che sono precluse alla stragrande maggioranza degli esseri umani. Indossano abiti rituali, i ‘mistici’ camici bianchi che sembrano ricondurre alle tuniche degli officianti di antichi cerimoniali.
Pietro Riccio – L’infinita metafisica corrispondenza degli opposti
Per chi non lo conoscesse, Thomas Robert Malthus è stato un economista e demografo inglese vissuto a cavallo tra il 1700 e il 1800. Le sue teorie, sebbene risalenti a circa 200 anni fa, sono quanto mai attuali, rivalutate negli ultimi anni, soprattutto in questo periodo. Malthus partiva da un presupposto piuttosto semplice, quello secondo il quale le risorse a disposizione dell’umanità siano limitate. Di conseguenza, diventa importante il rapporto tra risorse e popolazione mondiale. Di fronte ad una crescita demografica senza freni, le risorse cominciano a scarseggiare, fino a tendere all’esaurimento. Malthus fa notare come ad aumenti della popolazione corrispondano dei periodi di carestia, di crisi, tali da abbassare le difese degli organismi, fino a sfociare in epidemie e pandemie, o a generare tensioni che poi diventano motivo di guerre, tutte variabili che conducono ad una conseguente riduzione della popolazione e ad un nuovo periodo di benessere economico, con una conseguente nuova crescita demografica. Se le risorse economiche non crescono più della popolazione sarà necessario far diminuire la popolazione stessa, magari utilizzando guerre oppure epidemie, certo non vanno usate politiche assistenziali nei confronti dei poveri che creano solo inutile sovrappopolamento. Sembra di sentire un discorso programmatico di Mario Draghi quando dice: "Spesso mi sono chiesto se noi abbiamo fatto tutto quello che i nostri nonni e padri fecero per noi....Una domanda che non possiamo eludere quando aumentiamo il nostro debito pubblico senza aver speso e investito al meglio risorse che sono sempre scarse. Ogni spreco oggi è un torto che facciamo alle prossime generazioni".
Strano detto da uno come Draghi nato Keynesiano e finito neo malthusiano per parafrasare una famosa canzone. E ancora un'altra perla del premier. "L’Italia sta scomparendo" diceva il presidente Draghi alla conferenza degli "Stati generali della natalità", alla presenza di papa Francesco.
In effetti, in alcuni comuni del Molise e di altre regioni italiane le scuole materne sono state trasformate in case di cura o comunque hanno cambiato destinazione d'uso. Inquietante.
Dopo Mario Draghi, sul problema denatalità si è pronunciato anche il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, annunciando che "Nei prossimi dieci anni avremo un milione e 400 mila ragazzi in meno". La persona giusta al posto giusto non c'è che dire. Se mettiamo assieme Roma, Torino, Palermo e Napoli troviamo quello che perderemo entro il 2065 secondo l’Istat: sei milioni di italiani. Se vogliamo sbizzarrirci con i numeri, basta leggere la rivista medica Lancet per apprendere come l’Italia si trasformerà in un Paese disabitato. Nel 2100, 30 milioni in meno. La rivista poi fa esempi di altri Paesi nel mondo che dimezzeranno i propri abitanti, anche la Cina.
In Europa, sarà la Spagna a perdere più della metà della popolazione entro il 2100. Già tre quarti dei comuni spagnoli sono in declino. La pittoresca Galizia e Castilla e León sono tra le regioni più colpite, poiché interi insediamenti si sono gradualmente svuotati dei loro residenti. Più di tremila villaggi fantasma infestano ora le colline, in vari stati di abbandono. Nel 2016 un rapporto di Lega Ambiente rivelò che anche un terzo dei villaggi e borghi italiani scomparirà a causa del cambiamento demografico. Sembra che la natura si stia riprendendo lo spazio che l’uomo aveva conquistato. Secondo il professore Josè Benayas, professore di Ecologia presso l’Università di Alcalá di Madrid, le foreste spagnole sono triplicate in superficie dal 1900, espandendosi dall’8 al 25 per cento del territorio man mano che il terreno non viene lavorato. Un orso bruno è stato avvistato in Galizia lo scorso anno per la prima volta in 150 anni. La popolazione rurale sta invecchiando e quei pochi giovani rimasti si stanno trasferendo nelle città.
E’ triste doverlo constatare, ma ha anche dei vantaggi ecologici. Linci e orsi bruni hanno registrato un aumento della popolazione in tutta l’Europa continentale. In Italia, l’abbandono dei terreni agricoli ha portato a un rapido rimboschimento in alcune regioni: il Molise ha visto aumentare la copertura boschiva del 17 per cento dal 2005; la Sicilia, del 16 e la Basilicata dell’11. Questa trasformazione può essere sorprendentemente rapida.
Per quanto riguarda il Giappone, si prevede che un terzo di tutto il patrimonio abitativo sarà vacante entro il 2033 e molte scuole stanno già chiudendo a causa della mancanza di bambini. Nel 1958 c’erano 13,4 milioni di bambini giapponesi nelle scuole elementari, scesi a 6,77 milioni nel 2011, e continua a diminuire. Esistono programmi che offrono gratuitamente case sfitte alle famiglie se sono disposte a trasferirsi in campagna.
L’ex Ddr, la Germania dell’Est, sta letteralmente “scomparendo”. Si prevede che molte regioni della Germania orientale perderanno tra il 10 e il 25 per cento della popolazione entro il 2035. Il caso della città di Hoyerswerda, è emblematico, a due ore da Dresda, vicino al confine con la Polonia, ha perso la metà della sua popolazione negli ultimi vent’anni. Si tratta di una città fantasma invecchiata. I giovani se ne sono andati. La popolazione da 70 mila è passata a 32 mila. Dei 22 mila appartamenti, settemila sono stati distrutti.
Che il sogno dei neo malthusiani si sia avverato? Prendiamo anche atto che la pandemia e i vaccini stanno contribuendo in modo vertiginoso alla depopolazione mondiale. Al pari di Draghi e del ministro Bianchi anche il ministro della salute Speranza si è rivelato l'uomo giusto per "gestire" l'ecatombe Covid-19. In passato, la medicina ha allungato e migliorato la vita, ha debellato la maggior parte di quelle malattie che avevano in passato decimato la popolazione mondiale. Peste, vaiolo, colera, tifo, sono per fortuna un ricordo del passato. Così sembrava. A modificare lo scenario interviene il Coronavirus, il famigerato Covid-19, che sta già incidendo pesantemente sull’economia mondiale, che tanto sta condizionando le vite di centinaia di milioni di persone. Paradossalmente potrebbe essere proprio il Coronavirus a sbloccare quella situazione di crisi di cui parlavamo. Non direttamente, certo.
I tassi di mortalità non sono tali da far pensare che possa portare ad un numero di vittime sufficiente a riavviare un ciclo malthusiano. Anche qui l'idea di una longa manus dei neo malthusiani nelle circostanze pandemiche attuali sembra prendere sempre più corpo. A pensar male....
Cinzia Palmacci