La Liturgia di Sabato 30 Gennaio 2021
Sabato della III settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Antifona d'ingresso
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Maestà e onore sono davanti a lui,
forza e splendore nel suo santuario. (Sal 95,1.6)
Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
guida le nostre azioni secondo la tua volontà,
perché nel nome del tuo diletto Figlio
portiamo frutti generosi di opere buone.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
PRIMA LETTURA (Eb 11,1-2.8-19)
Aspettava la città il cui architetto e costruttore è Dio stesso.
Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, la fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede. Per questa fede i nostri antenati sono stati approvati da Dio.
Per fede, Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità, e partì senza sapere dove andava.
Per fede, egli soggiornò nella terra promessa come in una regione straniera, abitando sotto le tende, come anche Isacco e Giacobbe, coeredi della medesima promessa. Egli aspettava infatti la città dalle salde fondamenta, il cui architetto e costruttore è Dio stesso.
Per fede, anche Sara, sebbene fuori dell’età, ricevette la possibilità di diventare madre, perché ritenne degno di fede colui che glielo aveva promesso. Per questo da un uomo solo, e inoltre già segnato dalla morte, nacque una discendenza numerosa come le stelle del cielo e come la sabbia che si trova lungo la spiaggia del mare e non si può contare.
Nella fede morirono tutti costoro, senza aver ottenuto i beni promessi, ma li videro e li salutarono solo da lontano, dichiarando di essere stranieri e pellegrini sulla terra. Chi parla così, mostra di essere alla ricerca di una patria. Se avessero pensato a quella da cui erano usciti, avrebbero avuto la possibilità di ritornarvi; ora invece essi aspirano a una patria migliore, cioè a quella celeste. Per questo Dio non si vergogna di essere chiamato loro Dio. Ha preparato infatti per loro una città.
Per fede, Abramo, messo alla prova, offrì Isacco, e proprio lui, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unigenito figlio, del quale era stato detto: «Mediante Isacco avrai una tua discendenza». Egli pensava infatti che Dio è capace di far risorgere anche dai morti: per questo lo riebbe anche come simbolo.
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Lc 1,68-75)
Rit: Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo.
Ha suscitato per noi un Salvatore potente
nella casa di Davide, suo servo,
come aveva detto
per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo.
Salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano.
Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua santa alleanza.
Del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore, in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
Canto al Vangelo (Gv 3,16)
Alleluia, alleluia.
Dio ha tanto amato il mondo
da dare il Figlio, unigenito,
perché chiunque crede in lui non vada perduto,
ma abbia la vita eterna.
Alleluia.
VANGELO (Mc 4,35-41)
Chi è costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel medesimo giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».
Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, càlmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».
E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Fratelli, con il mistero dell'incarnazione, Dio è entrato nella storia degli uomini. La sua presenza è garanzia di salvezza, motivo di speranza e di gioia senza fine. Invochiamolo dicendo:
Aumenta la nostra fede, Signore.
Per la Chiesa, madre di santi ma bisognosa di conversione e di perdono, perché confidi sempre nella fedeltà di Dio. Preghiamo:
Per il mondo intero, perché sappia superare le difficoltà e le sciagure che lo scuotono, preparando il tempo della distensione e del dialogo. Preghiamo:
Per chi è tentato dallo scoraggiamento e si sente oppresso dalla fatica, perché trovi cuori fraterni, disposti all'aiuto e al conforto. Preghiamo:
Per quanti attendono una parola di fiducia e di perdono, perché trovino nelle comunità cristiane lo spirito dell'accoglienza e della festa. Preghiamo:
Per noi qui presenti, perché nell'eucaristia vediamo il pane di ogni giorno, offertoci gratuitamente da Dio per camminare e operare il bene. Preghiamo:
Per coloro che sono in pericolo di vita.
Per chi anima le comunità di accoglienza e di sostegno.
O Padre buono, che in mille modi manifesti la tua misericordia, fà risuonare nel nostro intimo la parola che rianima e ricrea, e dona la vita e la pace. Te lo chiediamo per il nostro Signore, che con te vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Preghiera sulle offerte
Accogli i nostri doni, Padre misericordioso,
e consacrali con la potenza del tuo Spirito,
perché diventino per noi sacramento di salvezza.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Guardate al Signore e sarete raggianti,
non dovranno arrossire i vostri volti. (Sal 33,6)
Oppure:
"Io sono la luce del mondo", dice il Signore;
"chi segue me, non camminerà nelle tenebre,
ma avrà la luce della vita". (Gv 8,12)
Preghiera dopo la comunione
O Dio, che in questi santi misteri
ci hai nutriti col corpo e sangue del tuo Figlio,
fa' che ci rallegriamo sempre del tuo dono,
sorgente inesauribile di vita nuova.
Per Cristo nostro Signore.
Commento
Oggi siamo invitati a riflettere sul grande dono della fede. La lettera agli Ebrei ha in questo capitolo il, del quale qui è riportato solo l'esempio di Abramo e di Sara, una specie di ritornello: "Per fede noi sappiamo... Per fede Abele... Per fede Enoch... Per fede Abramo... Per fede Sara... Per fede Isacco... Per fede... Per fede... Per fede...".
Abbiamo l'esempio di Abramo, che parti senza sapere dove andava, che soggiornò da straniero nella terra promessa, che, messo alla prova, offri il suo unico figlio "e lo riebbe, e fu come un simbolo". E abbiamo l'esempio di Sara che divenne madre quando l'età non lo avrebbe reso possibile, "perché ritenne fedele colui che glielo aveva promesso".
Nel Vangelo gli Apostoli sono richiamati alla fede attraverso la tempesta. Gesù li rimprovera: "Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?". Se lui è presente, perché temere?
E oggi, sabato, abbiamo l'esempio della Madonna, alla quale Elisabetta disse: "Beata che hai creduto!".
Maria ha creduto in una situazione di oscurità al momento dell'annunciazione. Maria ha creduto in una condizione ancora più oscura sul Calvario: si unì all'offerta del suo Figlio donando così con lui la nuova vita all'umanità.
Preghiamola perché ci illumini sempre nell'oscurità della vita quotidiana.
Dio agisce sempre in modo molto discreto, nel quotidiano della vita, ed è la fede la lampada che ci permette di vedere, anche in cose molto banali, la sua azione, la sua volontà.
Maria, pellegrina nella fede come noi su questa terra, ci ottenga questa luce.