mercoledì 14 ottobre 2020

Cosa e’ l’eugenetica? 4 modi per distruggere la dignità umana.



“Disciplina che si prefigge di favorire e sviluppare le qualita’ innate di una razza, giovandosi delle leggi dell’ereditarieta’ genetica. Il termine fu coniato nel 1883 da F. Galton. Sostenuta da correnti di ispirazione darwinistica e malthusiana, l’e. si diffuse inizialmente nei paesi anglosassoni e successivamente nella Germania nazista, trasformandosi nella prima metà del XX sec. in un movimento politico-sociale volto a promuovere la riproduzione dei soggetti socialmente desiderabili (e. positiva ) e a prevenire la nascita di soggetti indesiderabili (e. negativa ) per mezzo di infanticidio e aborto. Perché la Chiesa si è opposta e continua ad opporsi alle teorie eugenetiche? (ENCICLOPEDIA TRECCANI)”

“Nella pratica medica, pertanto, tutto ciò che favorisce i meccanismi di selezione e miglioramento della specie viene ritenuto lecito. Sotto il profilo scientifico l’unica maniera per prevenire le malattie è quella di sopprimere i soggetti geneticamente predisposti ad ammalarsi. Sotto il profilo etico, l’e. moderna presuppone un’eliminazione sistematica, programmata di esseri umani, nella maggior parte dei casi motivata da ragioni e pressioni di origine economica (etica utilitarista) (ENCICLOPEDIA TRECCANI)”.

Ad oggi l’eugenetica è praticata in quattro modi:

aborto: “selezionando” il figlio in caso di qualche disabilità (anche minima come il labbro leporino) o qualche tratto non gradito o in base al sesso (gendericidio, praticato in milioni di casi in India e Cina, con conseguenze sul bilanciamento uomo-donna che provocheranno grossi danni nei prossimi anni), oppure selezionando un solo figlio sopprimendo gli altri in caso di gravidanza gemellare (caso molto ricorrente con la procreazione assistita).

fecondazione assistita (fecondazione artificiale): “selezionando” il donatore esterno alla coppia (fecondazione eterologa) con i tratti somatici desiderati (colore occhi, altezza, Q.I. del donatore, colore capelli, colore della pelle), o con Dna esente da alcune predisposizioni genetiche scegliendolo da cataloghi ed elenchi online. O modificando il Dna del donatore.
Selezionando gli embrioni da impiantare nell’utero materno in base a propri criteri.

eutanasia: “selezionando” i malati terminali, cui proporre o imporre (numerosi i casi di medici che hanno procurato in alcune nazioni la morte di decine di pazienti) l’eutanasia. Propagandando l’eutanasia tra i malati e gli anziani (“per non essere un peso ai figli e alla società”). Diffondendo il concetto che sia non solo possibile l’eutanasia dei neonati disabili (una sorta di aborto post nascita) ma anche doveroso per “evitare loro sofferenze”. Confondendo il concetto di “non accanimento terapeutico” (la pratica legittima di interrompere delle cure mediche sproporzionate e senza possibilità di miglioramenti della salute proporzionati alle cure. Cibare e dissetare un paziente non sono cure mediche ma cure ordinarie e non possono essere interrotte) con l’eutanasia (procurare la morte di un paziente con un intervento diretto).

sterilizzazione: “selezionando” classi di popolazione ritenute inadatte (come i paria in India) o gruppi tribali o etnie intere, proponendo o imponendo la sterilizzazione forzata di migliaia di donne, in parte con la scusa della lotta alla sovrappopolazione, in parte con la scusa della diffusione dei “diritti riproduttivi” (diritto a non poter più avere figli?), diritto raramente proposto a donne acculturate ma prevalentemente a donne ignare o inconsapevoli della non retroattività della sterilizzazione.

Concludendo:
Eugenetica: metodi di perfezionamento della specie umana, che ledono gravemente la dignita’ umana. L’eugenetica non cura nulla ma “seleziona” offendendo il valore di ogni essere umano. Va combattuta con la cultura, la conoscenza e l’impegno.
Non esistono e non vanno ricercati/creati/prodotti esseri umani di serie A (geneticamente migliori) rispetto a quelli di serie B.

Tutti siamo unici, diversi ognuno dall’altro, sani e malati, disabili e normodotati, malati terminali e atleti, belli o brutti, coscienti o in stato comatoso. “Le teorie eugenetiche, introducono una discriminante arbitraria nella definizione di uomo.”
La genetica deve curare le malattie non eliminare chi ha geni malati.
La genetica non ha il diritto di diffondere l’idea che chi è malato o meno performante di altri è inferiore e non avrebbe dovuto essere messo al mondo o non debba riprodursi per migliorare la specie umana.



LITURGIA DEL GIORNO


Mercoledì della XXVIII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)


Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Se consideri le nostre colpe, Signore,
chi potrà resistere?
Ma presso di te è il perdono,
o Dio di Israele. (Sal 130,3.4)

Colletta
Ci preceda e ci accompagni sempre la tua grazia,
Signore,
perché, sorretti dal tuo paterno aiuto,
non ci stanchiamo mai di operare il bene.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Gal 5,18-25)
Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati

Fratelli, se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge.
Del resto sono ben note le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere. Riguardo a queste cose vi preavviso, come già ho detto: chi le compie non erediterà il regno di Dio.
Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c’è Legge.
Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri. Perciò se viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 1)
Rit: Chi ti segue, Signore, avrà la luce della vita.

Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte.

È come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene.

Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde;
poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina.

Canto al Vangelo (Gv 10,27)
Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia.

VANGELO (Lc 11,42-46)
Guai a voi, farisei; guai a voi dottori della legge.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio. Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle. Guai a voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo».
Intervenne uno dei dottori della Legge e gli disse: «Maestro, dicendo questo, tu offendi anche noi». Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
I frutti dello Spirito sono amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé. Chiediamo dunque di camminare sempre alla sua luce, dicendo insieme:
Manda su di noi il tuo Spirito, o Signore.

Perché coloro che hanno il compito di guidare il popolo di Dio, siano aiutati dalla grazia a comprendere e condividere la vita del gregge loro affidato. Preghiamo:
Perché le leggi che governano la Chiesa siano il frutto dell'attento e umile ascolto della parola di Dio, nascano dal cuore dei pastori, e vengano accolte con amore dai fedeli. Preghiamo:
Perché gli uomini non abusino della pazienza del Signore, ma riconoscano che usa misericordia perché vuole la conversione e l'impegno secondo i doni ricevuti. Preghiamo:
Perché chi è caduto nella colpa e nell'errore, non sia solo oggetto di giudizio e di condanna, ma venga fraternamente aiutato a ritornare alla verità e alla piena comunione con gli altri. Preghiamo:
Perché la ricerca del progresso e della tecnica sia indirizzata unicamente alla dignità della persona, senza seminare vittime ed emarginazione. Preghiamo:
Perché i cristiani siano i primi a domandare perdono.
Perché nessuno si ritenga dispensato dal pagare le tasse.

O Dio che vedi nel segreto dei cuori, aiutaci ad essere unicamente preoccupati della tua maggior gloria e di vivere sempre con lo sguardo rivolto a te. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, le nostre offerte e preghiere,
e fa’ che questo santo sacrificio,
espressione perfetta della nostra fede,
ci apra il passaggio alla gloria del cielo.
Per Cristo nostro Signore.



Antifona di comunione
I ricchi impoveriscono e hanno fame,
ma chi cerca il Signore non manca di nulla. (Sal 34,11)

Oppure:
Quando il Signore si manifesterà, saremo simili a lui,
perché lo vedremo così come egli è. (1Gv 3,2)

Preghiera dopo la comunione
Padre santo e misericordioso,
che ci hai nutriti con il corpo e sangue del tuo Figlio,
per questa partecipazione al suo sacrificio
donaci di comunicare alla sua stessa vita.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.



Commento
Ascoltiamo oggi con umiltà le parole amare e severe che Cristo rivolge ai farisei e ai dottori della legge. Oggi queste parole vengono rivolte a noi. Vediamo quanta verità vi sia anche per noi? Pagare la decima significava riconoscere le proprie dipendenze nei confronti di colui a cui la si pagava, in questo caso a Dio. E Dio oggi ci dice: “Non ho bisogno dei vostri beni, perché tutto appartiene a me. Non smetto invece di richiamarvi alla giustizia e all’amore”. Nelle nostre società che posto spetta alla giustizia e all’amore?
La morte interiore è molto più temibile della morte fisica, perché la morte spirituale ha conseguenze eterne. È spaventoso essere dei “sepolcri” già da vivi, perché allora bisogna cambiare ancora molto, mentre l’uomo persiste volentieri in quanto in lui è negativo. Come uscire da questa situazione? Ritornare a vivere è rispondere alla chiamata di Cristo.
È molto facile essere giudici degli altri. È facile far rimarcare agli altri i loro errori e le loro mancanze. Invece, quando si tratta di noi stessi, ci risparmiamo: troviamo per noi delle regole più elastiche, con numerose scappatoie e riserve per giustificare il nostro comportamento. Cristo ha detto che siamo tutti uguali di fronte a Dio. Bisogna imparare a misurare sia noi sia gli altri con le stesse regole: quelle di Cristo.

martedì 13 ottobre 2020

PREMIO NOBEL AL PROGRAMMA ALIMENTARE MONDIALE. ABUSI E CORRUZIONE CI SVELANO ALTRI SCENARI

IL NOBEL PER LA PACE CONFERITO AL PROGRAMMA ALIMENTARE MONDIALE (WFP). MA I RETROSCENA DI QUESTA ONG RIVELANO UN ALTRO SCENARIO. ABUSI E RICATTI SESSUALI IN CAMBIO DI CIBO E AIUTI RACCONTANO UN'ALTA VERITA' ALL'OMBRA DELL'ONU....

Il premio Nobel per la Pace 2020 va al Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (Wfp), per “i suoi sforzi nella lotta alla fame, il suo contribuito nel migliorare le condizioni di pace nelle aree interessate da conflitti e per il suo ruolo determinante negli sforzi per prevenire che la fame venga sfruttata come arma nelle guerre e nei conflitti”. Il Wfp è la più grande organizzazione umanitaria che combatte la fame e promuove la sicurezza alimentare. Solo nel 2019 ha assistito oltre 100 milioni di persone in 88 paesi.


Come abbiamo potuto constatare nel Mediterraneo, le ONG di fatto non hanno salvato le vite dei migranti, ma addirittura hanno contribuito, con il pull factor da esse fomentato, ad aumentare esponenzialmente le vittime della tratta richiamate in Libia.


Abbiamo già discusso altresì delle organizzazioni non governative, vere false flag, inviate in Siria in sostegno dei ribelli/terroristi, e finanziate dai Governi occidentali (Primato Nazionale, rivista di giugno 2018: Attacco alla Siria: il ruolo delle ONG). Una vera invasione del territorio di uno Stato sovrano sotto le mentite spoglie di missione umanitaria. Spesso i finanziamenti dei Governi e della allineate Nazioni Unite passano attraverso fondazioni, come la Open Society Foundations di George Soros, che poi provvedono alla distribuzione dei fondi presso le ONG che operano sia nei teatri di guerra internazionali, sia nei cosiddetti “Stati canaglia”, come la Siria, sia in Paesi dove si vuole fomentare un “regime change pulito”, come l’Ucraina.

Ora gli scandali investono anche la Norvegia: tre organizzazioni non governative sono state accusate dei reati di “appropriazione indebita” e “riciclaggio internazionale di denaro”.

Un dirigente della Norwegian Refugee Council (NRC) è stato indagato per essersi intascato 100mila dollari provenienti dalle donazioni dell’organizzazione per scopi decisamente ludici, come le vacanze ai Caraibi. NRC non è nuova agli scandali: all’inizio del 2018, era già finita nell’elenco delle ONG accusate di abusi sessuali. Raggiunta dalla Reuters, Cathrine Ulleberg, responsabile del personale, ha dichiarato: “Sappiamo che le segnalazioni non sono insufficienti (13 presunti abusi sessuali) per questo tipo di problemi, che è comune nel settore nel suo complesso, e che probabilmente si verifica anche qui, ma stiamo lavorando per aumentare la consapevolezza della questione”.

In seguito, NRC ha licenziato i 5 dipendenti accusati di “abuso sessuale, molestie e sfruttamento”. Tra i finanziatori di Norwegian Refugee Council troviamo: il Ministero degli Esteri norvegese, la Direzione generale per la protezione civile e le operazioni di aiuto umanitario europee (ECHO) della Commissione Europea, le agenzie della Nazioni Unite UNHCR e UNICEF, il Dipartimento per la Cooperazione Internazionale britannico, svedese e tedesco, e l’immancabile americano USAID.

NRC, come è logico presumere dagli “investitori governativi” opera in Siria, Libano, Giordania, Afghanistan, Iraq, Etiopia e Ucraina. La seconda ONG indagata dalle autorità norvegesi è la Norwegian People’s Aid (NPA). L’accusa è appropriazione indebita e riguarda tre dirigenti che avrebbero sottratto dalle casse dell’organizzazione ben 120mila dollari.

Come NRC, la Norwegian People’s Aid si sostiene quasi totalmente con i finanziamenti dei Governi, rendendolo quindi distante dall’essere “non governativa”: le Agenzie per lo Sviluppo norvegese, svedese e canadese, USAID, Commissione Europea sono solo alcuni dei donatori istituzionali a cui si aggiunge l’Open Society Institute di Soros. NPA è impegnata in Siria, Libano, Giordania, nei Paesi dei Balcani, oltre a gestire l’accoglienza dei rifugiati in Norvegia.

Le accuse più gravi sono tuttavia quelle rivolte alla Global Network for Rights and Development (GNRD) che hanno già avuto esiti giudiziari: il fondatore della ONG, Loai Mohammed Deeb è al momento sotto processo presso la Corte distrettuale di Stavanger, in Norvegia, per avere intrattenuto relazioni economiche opache con istituzioni del Qatar, del Kuwait e degli Emirati Arabi Uniti, dal 2013 al 2015.


Ad insospettire le autorità e l’intelligence norvegesi, è stata la rapida crescita di GNRD, che in soli due anni è riuscita ad assumere ben 140 dipendenti e aprire sette uffici in altrettanti Paesi, per poi trovarsi improvvisamente in bancarotta. Gli investigatori hanno scoperto donazioni pari a 114 milioni di corone norvegesi (circa 12 milioni di euro) provenienti dagli Stati del Golfo e una possibile vicinanza di Deeb, rifugiato palestinese arrivato a Oslo nel 2001, alle autorità del suo Paese di origine grazie anche ad un passaporto diplomatico a suo nome ritrovato.

Il paradosso: nel 2014, la Global Network for Rights and Development è stata inserita nel Registro per la Trasparenza del Parlamento Europeo e della Commissione Europea. Ora hanno avuto il buongusto di cancellare la ONG dall’elenco.

Concludiamo con un’inchiesta del britannico The Times che ha svelato che “I lavoratori di oltre 40 organizzazioni non governative hanno sfruttato bambini e donne rifugiati nell’Africa occidentale scambiando cibo per sesso, secondo una rapporto consegnato alle Nazioni Unite 16 anni fa” e mai pubblicato integralmente.

Il rapporto di 84 pagine, che The Times è riuscito a rintracciare, è del 2001 e riguarda gli abusi sessuali che sono avvenuti nei campi profughi gestiti da UNHCR e Save The Children in Africa (Guinea, Sierra Leone e Liberia). Il rapporto è stato consegnato all’UNHCR nel 2002, ma è stato pubblicato solo un estratto delle accuse. Dalle testimonianze dei profughi, emersero le responsabilità di diversi operatori umanitari: cibo, petrolio, accesso all’istruzione e teli di plastica venivano dati in cambio di prestazioni sessuali.

Oltre a UNHCR e Save The Children, nel rapporto compaiono: il Programma Alimentare Mondiale, Medici Senza Frontiere, Care International, l’International Rescue Committee, la Federazione internazionale delle società di Croce Rossa, e il Norwegian Refugee Council.

Nel 2005, Ruud Lubbers, Alto commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, ha minimizzato quanto contenuto nel rapporto: “Dobbiamo trovare prove concrete (degli abusi). Per ora sono molto scarse. Quindi l’idea di uno sfruttamento sessuale diffuso da parte degli operatori umanitari, penso che non sia chiaramente la verità“.

Quanti abusi sessuali sarebbero stati evitati a tante donne e bambini, se quel rapporto fosse stato preso in seria considerazione da chi di dovere?

Il vaccino si può e si deve evitare: gli anticorpi REGN-COV2 prevengono e trattano l'infezione da SARS-CoV-2 nei macachi rhesus e nei criceti

SCOPERTA SENSAZIONALE E TACIUTA DAI MEDIA: ALTRO CHE VACCINO PER TORNARE ALLA NORMALITA'! LA RICERCA CLINICA FA PASSI DA GIGANTE. NATURALMENTE BILL GATES NON E' D'ACCORDO E IN UN'INTERVISTA DI IERI SU CNBC HA DICHIARATO: "NON CHIAMATE IL TRATTAMENTO CON ANTICORPI PER IL COVID DI TRUMP UNA CURA".... 





Studiosi di fama mondiale coinvolti nella scoperta:




Abstract


È in corso un'urgente ricerca globale di terapie efficaci per prevenire e curare la malattia COVID-19. Abbiamo descritto in precedenza REGN-COV2, un cocktail di due potenti anticorpi neutralizzanti (REGN10987 + REGN10933) diretti a epitopi non sovrapposti sulla proteina spike SARS-CoV-2. In questo rapporto, valutiamo l'efficacia in vivo di questo cocktail di anticorpi sia nei macachi rhesus, che possono modellare malattie lievi, sia nei criceti dorati, che possono modellare malattie più gravi. Dimostriamo che REGN-COV-2 può ridurre notevolmente il carico di virus nelle vie aeree inferiori e superiori e diminuire le sequele patologiche indotte dal virus quando somministrato a scopo profilattico o terapeutico nei macachi rhesus. Allo stesso modo, la somministrazione nei criceti limita la perdita di peso e riduce i titoli polmonari e l'evidenza di polmonite nei polmoni.I nostri risultati forniscono la prova del potenziale terapeutico di questo cocktail di anticorpi.


LITURGIA DEL GIORNO


Martedì della XXVIII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)



Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Se consideri le nostre colpe, Signore,
chi potrà resistere?
Ma presso di te è il perdono,
o Dio di Israele. (Sal 130,3.4)

Colletta
Ci preceda e ci accompagni sempre la tua grazia,
Signore,
perché, sorretti dal tuo paterno aiuto,
non ci stanchiamo mai di operare il bene.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Gal 5,1-6)
Non è la circoncisione che vale, ma la fede che si rende operosa per mezzo della carità.


Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati

Fratelli, Cristo ci ha liberati per la libertà! State dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù.
Ecco, io, Paolo, vi dico: se vi fate circoncidere, Cristo non vi gioverà a nulla. E dichiaro ancora una volta a chiunque si fa circoncidere che egli è obbligato ad osservare tutta quanta la Legge. Non avete più nulla a che fare con Cristo voi che cercate la giustificazione nella Legge; siete decaduti dalla grazia.
Quanto a noi, per lo Spirito, in forza della fede, attendiamo fermamente la giustizia sperata. Perché in Cristo Gesù non è la circoncisione che vale o la non circoncisione, ma la fede che si rende operosa per mezzo della carità.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 118)
Rit: Venga a me, Signore, il tuo amore.

Venga a me, Signore, il tuo amore,
la tua salvezza secondo la tua promessa.
Non togliere dalla mia bocca la parola vera,
perché spero nei tuoi giudizi.

Osserverò continuamente la tua legge,
in eterno, per sempre.
Camminerò in un luogo spazioso,
perché ho ricercato i tuoi precetti.

La mia delizia sarà nei tuoi comandi,
che io amo.
Alzerò le mani verso i tuoi comandi che amo,
mediterò i tuoi decreti.

Canto al Vangelo (Eb 4,12)
Alleluia, alleluia.
La parola di Dio è viva, efficace;
discerne i sentimenti e i pensieri del cuore.
Alleluia.

VANGELO (Lc 11,37-41)
Date in elemosina, ed ecco, per voi tutto sarà puro.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo.
Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Il Signore dà a ogni uomo la possibilità di conoscerlo e di amarlo. Perché questo suo dono si avveri, diciamo insieme:
Purifica il nostro cuore, Signore.

O Signore, suscita costantemente nella tua Chiesa dei maestri di verità e dei testimoni di carità, perché essa sia, in mezzo al mondo, fiaccola che illumina ed esempio che trascina. Preghiamo:
O Signore, aiuta gli uomini a non offuscare il loro cuore con il disordine morale del peccato e con l'orgoglio della mente, ma riconosciamo te, creatore e redentore. Preghiamo:
O Signore, conforta tutti quelli che non si sentono amati e riconosciuti, perché gustino il tuo amore incondizionato di Padre e sia colmato il vuoto del loro cuore. Preghiamo:
O Signore, aiuta tutti noi ad essere sempre schietti e sinceri, e fà che il servizio della verità non ostacoli mai il rispetto reciproco e la carità. Preghiamo:
O Signore, ravviva la sorgente del nostro amore, perché le nostre relazioni con gli altri non si fermino alla superficie ma arrivino al cuore dei fratelli. Preghiamo:
Perché la diplomazia internazionale sia basata sull'onestà e il disinteresse.
Perché gli educatori sappiano coltivare l'innocenza e la purezza di cuore dei bambini.

O Padre, tu che ami incondizionatamente le tue creature, e pur detestando il peccato non rifiuti il peccatore, concedi sempre a noi il coraggio di stare dinanzi a te per essere ricolmati della tua grazia santificante. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, le nostre offerte e preghiere,
e fa’ che questo santo sacrificio,
espressione perfetta della nostra fede,
ci apra il passaggio alla gloria del cielo.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
I ricchi impoveriscono e hanno fame,
ma chi cerca il Signore non manca di nulla. (Sal 34,11)

Oppure:
Quando il Signore si manifesterà, saremo simili a lui,
perché lo vedremo così come egli è. (1Gv 3,2)


Preghiera dopo la comunione
Padre santo e misericordioso,
che ci hai nutriti con il corpo e sangue del tuo Figlio,
per questa partecipazione al suo sacrificio
donaci di comunicare alla sua stessa vita.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.



Commento
Nel brano che abbiamo ascoltato oggi accanto alle parole di Cristo, di una grandezza decisiva, le parole del fariseo sembrano ancora più meschine. Ai tempi di Gesù a decidere della condotta morale erano solo alcune persone. Tutta una serie di precetti, rispettati minuziosamente, rappresentavano la grandezza dei farisei in confronto agli altri che, non rispettandole allo stesso modo, venivano da loro disprezzati. Il fariseo doveva avere familiarità con molteplici ordini e divieti; la sua vita era caratterizzata da un alto rispetto per la morale “codificata”. Perché Gesù ha dovuto scatenare tali lotte e tali discussioni con i farisei? Perché la legge, quando è pura legge, perde l’uomo. I Romani, che erano giuristi impeccabili, in teoria ed in pratica, facevano notare che la più perfetta legge è la più perfetta ingiustizia (summum ius, summa iniuria). In nome della dignità umana, Gesù accende molte polemiche con i farisei, mostrando loro che l’uomo è per Dio il valore più alto e che la legge deve essere al di sotto dell’uomo. “Voi farisei purificate l’esterno... ma il vostro interno è pieno di rapina e di iniquità”. San Paolo, uno tra i farisei, l’ha capito molto bene: per lui agire sull’interiorità è necessario prima di lasciarsi formare da Cristo.

lunedì 12 ottobre 2020

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Lunedi 12 Ottobre 2020

Lunedì della XXVIII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)



Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Se consideri le nostre colpe, Signore,
chi potrà resistere?
Ma presso di te è il perdono,
o Dio di Israele. (Sal 130,3.4)

Colletta
Ci preceda e ci accompagni sempre la tua grazia,
Signore,
perché, sorretti dal tuo paterno aiuto,
non ci stanchiamo mai di operare il bene.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Gal 4,22-24.26-27.31;5,1)
Non siamo figli di una schiava, ma della donna libera.


Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati

Fratelli, sta scritto che Abramo ebbe due figli, uno dalla schiava e uno dalla donna libera. Ma il figlio della schiava è nato secondo la carne; il figlio della donna libera, in virtù della promessa.
Ora, queste cose sono dette per allegoria: le due donne infatti rappresentano le due alleanze. Una, quella del monte Sinai, che genera nella schiavitù, è rappresentata da Agar. Invece la Gerusalemme di lassù è libera ed è la madre di tutti noi. Sta scritto infatti:
«Rallégrati, sterile, tu che non partorisci,
grida di gioia, tu che non conosci i dolori del parto,
perché molti sono i figli dell’abbandonata,
più di quelli della donna che ha marito».
Così, fratelli, noi non siamo figli di una schiava, ma della donna libera.
Cristo ci ha liberati per la libertà! State dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 112)
Rit: Sia benedetto il nome del Signore, da ora e per sempre.

Lodate, servi del Signore,
lodate il nome del Signore.
Sia benedetto il nome del Signore,
da ora e per sempre.

Dal sorgere del sole al suo tramonto
sia lodato il nome del Signore.
Su tutte le genti eccelso è il Signore,
più alta dei cieli è la sua gloria.

Chi è come il Signore, nostro Dio,
che si china a guardare sui cieli e sulla terra?
Solleva dalla polvere il debole,
dall’immondizia rialza il povero.

Canto al Vangelo (Sal 94)
Alleluia, alleluia.
Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore.
Alleluia.

VANGELO (Lc 11,29-32)
Non sarà dato alcun segno a questa generazione, se non il segno di Giona.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Gesù Cristo è l'inviato di Dio. Se noi ascolteremo la sua parola, saremo liberi veramente. Per questo preghiamo insieme, dicendo:
O Signore, fà che ascoltiamo oggi la tua voce.

O Signore, fà che la Chiesa rinunci a qualsiasi segno di prestigio esteriore e mondano, e affidi l'efficacia della sua missione unicamente alla forza della verità che tu le hai donato. Preghiamo:
O Signore, aiuta tutti gli uomini a impegnarsi per la vera libertà. Fà loro comprendere che solo tu li rendi liberi interiormente e capaci di vivere la fraternità con tutti. Preghiamo:
O Signore, conforta tutte le persone che soffrono a causa dell'oppressione politica, sociale, psicologica, e dona loro, con la pazienza e il coraggio che viene dalla risurrezione, la forza di camminare verso la liberazione. Preghiamo:
O Signore, illumina i membri della nostra comunità: rendili attenti e sensibili ai segni della tua presenza nel mondo, che richiedono continua purificazione e conversione. Preghiamo:
O Signore, donaci gli occhi della fede per celebrare questa eucaristia: il pane e il vino diventino per noi il più grande segno del tuo amore. Preghiamo:
Per chi cerca di comprendere Cristo solo attraverso la ragione e l'intelligenza.
Perché i giovani della nostra comunità incontrino il Signore risorto.

O Padre che prolunghi nel mondo, attraverso l'opera santificante della Chiesa, l'azione redentrice di Cristo, rendici partecipi della tua opera salvifica come testimoni del tuo amore senza limiti. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, le nostre offerte e preghiere,
e fa’ che questo santo sacrificio,
espressione perfetta della nostra fede,
ci apra il passaggio alla gloria del cielo.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
I ricchi impoveriscono e hanno fame,
ma chi cerca il Signore non manca di nulla. (Sal 34,11)

Oppure:
Quando il Signore si manifesterà, saremo simili a lui,
perché lo vedremo così come egli è. (1Gv 3,2)


Preghiera dopo la comunione
Padre santo e misericordioso,
che ci hai nutriti con il corpo e sangue del tuo Figlio,
per questa partecipazione al suo sacrificio
donaci di comunicare alla sua stessa vita.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.



Commento
Siamo anche noi una generazione malvagia che esige dei segni e tenta di mettere alla prova Gesù? Sembra di sì. Noi siamo troppo fissati sulle possibilità umane, soprattutto su quelle tecniche. Per questo facciamo a meno di altri segni, in particolare dei segni divini. Di qui le parole che ci sono rivolte: a noi non sarà dato “nessun segno fuorché il segno di Giona”. E qual è? In Luca è il richiamo alla penitenza rivolto a Ninive. Invece in Matteo è la risurrezione. Per noi il segno di Giona è Gesù Cristo stesso che ci chiama alla penitenza. Il tempo è compiuto, il regno di Dio è vicino: “Convertitevi e credete al Vangelo”. Di fronte a noi, restii alla conversione, al tribunale appariranno molti testimoni che invece hanno accolto i segni che chiamano alla conversione: la regina di Saba che ha riconosciuto in Salomone il segno divino, gli abitanti di Ninive che si son convertiti alla voce di Giona profeta e molti altri. Sul mondo contemporaneo incombe la sentenza del Signore ad Abramo: Se si trovassero persone giuste, il mondo non sarebbe rovinato. Con l’adesione all’invito a convertirci, possiamo essere tra i dieci giusti!

domenica 11 ottobre 2020

LA STORIA DEL BEATO CARLO ACUTIS UN ESEMPIO PER I MILLENNIALS






Figlio primogenito di Andrea Acutis e Antonia Salzano, Carlo nacque a Londra, dove i genitori si trovavano per motivi di lavoro del padre, il 3 maggio 1991. Trascorse l’infanzia a Milano, circondato dall’affetto dei suoi cari e imparando da subito ad amare il Signore, tanto da essere ammesso alla Prima Comunione ad appena sette anni. Frequentatore assiduo della parrocchia di Santa Maria Segreta a Milano, allievo delle Suore Marcelline alle elementari e alle medie, poi dei padri Gesuiti al liceo, s’impegnò a vivere l’amicizia con Gesù e l’amore filiale alla Vergine Maria, ma fu anche attento ai problemi delle persone che gli stavano accanto, anche usando da esperto, seppur autodidatta, le nuove tecnologie. Colpito da una forma di leucemia fulminante, la visse come prova da offrire per il Papa e per la Chiesa. Lasciò questo mondo il 12 ottobre 2006, nell’ospedale San Gerardo di Monza, a quindici anni compiuti. Il 5 luglio 2018 papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto che dichiarava Venerabile Carlo, i cui resti mortali riposano dal 6 aprile 2019 ad Assisi, nella chiesa di Santa Maria Maggiore – Santuario della Spogliazione. Nel medesimo anno il Pontefice ha citato Carlo nell'Esortazione apostolica post-sinodale "Christus vivit". Il 21 febbraio 2020, ha autorizzato la promulgazione del decreto relativo a un miracolo attribuito all’intercessione di Carlo, che è stato solennemente beatificato ad Assisi il 10 ottobre seguente.
Forse un giorno, neppur troppo lontano, avremo un santo, regolarmente canonizzato, come patrono di internet e protettore di tutti i cybernauti. Già comunque adesso abbiamo un valido intercessore in Carlo Acutis, un ragazzo di 15 anni, “patito” di internet come i suoi coetanei, ma a differenza di tanti di loro, convinto che debba diventare “veicolo di evangelizzazione e di catechesi”.
Sul web è ancora presente (www.miracolieucaristici.org), la mostra virtuale progettata e realizzata da lui a 14 anni, che sta facendo il giro del mondo e che testimonia come davvero per Carlo l’Eucaristia è stata la sua “autostrada per il cielo”. Già, perché Carlo continua ad essere un mistero: con i suoi 15 anni limpidi e solari, con la sua voglia di vivere e la sua prorompente allegria, ma soprattutto con la sua fede che scomoda ed interpella quella di noi adulti.
Nasce il 3 maggio 1991 a Londra, dove i suoi genitori si trovano per esigenze di lavoro. Cresce a Milano, come tutti gli altri, differenziandosi solo per una particolare inclinazione per le pratiche religiose che a 12 anni lo porta alla messa ed alla comunione quotidiana. E non è tutto: di pari passo con l’adolescenza arriva anche il rosario quotidiano e l’adorazione eucaristica, convinto com’è che quando “ci si mette di fronte al sole ci si abbronza... ma quando ci si mette dinnanzi a Gesù Eucaristia si diventa santi”.
Già, la santità: è il suo chiodo fisso, il suo obiettivo, la molla che lo fa stare in modo “diverso” sui banchi di scuola, in pizzeria con gli amici o in piazzetta per la partita di pallone. Non è geloso del suo “kit per diventare santi”, che regala generosamente a tutti e che, molto semplicemente, contiene: un desidero grande di santità, Messa, Comunione e Rosario quotidiano, una razione giornaliera di Bibbia, un po’ di adorazione eucaristica, la confessione settimanale, la disponibilità a rinunciare a qualcosa per gli altri.
Per lui, che così tanto desidera la santità, è normale cercare amici in cielo; così nel suo sito internet c’è la sezione “scopri quanti amici ho in cielo”, dove compaiono i santi “giovani”, quelli che hanno raggiunto la santità in fretta.
Anche lui è convinto di non invecchiare; “Morirò giovane”, ripete, ma intanto riempie la sua giornata di vorticosa attività: con i ragazzi del catechismo, con i poveri alla mensa Caritas, con i bambini dell’oratorio.
Tra un impegno e l’altro trova ancora il tempo per suonare il sassofono, giocare a pallone, progettare programmi al computer, divertirsi con i videogiochi, guardare gli adorati film polizieschi, girare filmini con i suoi cani e gatti. Oltre a studiare, naturalmente, perché frequenta con profitto (pur senza essere il primo della classe) il liceo milanese “Leone XIII”.
Dagli amici è amato, per la ventata di allegria che sa portare nella compagnia, anche se lui non cerca lo sballo come gli altri, sempre misurato e padrone dei suoi sentimenti e dei suoi slanci. Così, anche chi lo avversa e lo deride, finisce per subirne il fascino e per lasciarsi attrarre da lui.
Poi, improvvisa come un fulmine a ciel sereno, arriva la leucemia, quella acuta che non lascia scampo, e che lui accoglie con un sorriso, offrendo la sua vita per il Papa e per la Chiesa. Cerca la guarigione perché ama la vita, ma sorride alla morte come all’incontro con l’Amato e perché sa che oltre ad essa non c’è il nulla.
Muore il 12 ottobre 2006 e lo seppelliscono nella nuda terra ad Assisi, la città di san Francesco, che più di altre ha amato e nella quale tornava così volentieri per ritemprare lo spirito. Proprio nel cimitero cittadino di Assisi viene sepolto, ma nel gennaio 2019 i suoi resti mortali sono stati riesumati, per essere traslati, il 6 aprile dello stesso anno, nella chiesa di Santa Maria Maggiore – Santuario della Spogliazione, nella stessa città.
«Tutti nasciamo come degli originali, ma molti muoiono come fotocopie», amava dire, citando il filosofo inglese Edward Young. Un destino a cui egli evidentemente è sfuggito se, appena trascorsi i cinque anni previsti dalle norme canoniche, la diocesi di Milano, nel cui territorio si trova Monza, ha dato inizio alle fasi preliminari della sua causa di beatificazione e canonizzazione.
Il 15 febbraio 2013 la Conferenza Episcopale Lombarda ha dato il proprio assenso all'inizio della sua causa, seguito, il 13 maggio 2013 dal nulla osta da parte della Santa Sede.
concesse il nulla osta per l’avvio della sua causa di beatificazione, è stato aperto il processo diocesano. La prima sessione si svolse il 12 ottobre 2013, l’ultima il 24 novembre 2016.
Il 5 luglio 2018 papa Francesco autorizzò la promulgazione del decreto con cui Carlo veniva dichiarato Venerabile. Intanto, in Italia e all’estero, sono cresciute sempre più la fama e la stima per questo ragazzo che ha cercato la santità in modo straordinario, pur nell’ordinarietà della sua vita.
Il 14 novembre 2019 la Consulta Medica della Congregazione delle Cause dei Santi espresse parere positivo circa un presunto miracolo, avvenuto nel 2013. Si trattava della guarigione di un bambino brasiliano affetto da importanti disturbi all’apparato digerente, con rara anomalia anatomica congenita del pancreas. I genitori del bambino e l’intera comunità parrocchiale cui appartenevano si unirono nella preghiera, chiedendo espressamente l’intercessione di Carlo.
Il 21 febbraio 2020, ricevendo in udienza il cardinal Giovanni Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, papa Francesco autorizzò la promulgazione del decreto con cui la guarigione era ritenuta miracolosa e ottenuta per intercessione di Carlo.
La sua beatificazione si svolse il 10 ottobre 2020, nella Basilica Superiore di San Francesco ad Assisi. La celebrazione è stata presieduta dal cardinal Agostino Vallini, Legato Pontificio per le Basiliche di San Francesco e di Santa Maria degli Angeli, come rappresentante del Papa. La memoria liturgica del Beato Carlo venne fissata al 12 ottobre, giorno esatto della sua nascita al Cielo.

Autore: Gianpiero Pettiti ed Emilia Flocchini





Il 3 maggio 1991, a Londra, dove i suoi illustri genitori, Andrea e Antonia, si trovano in quel momento per motivi di lavoro, nasce Carlo Acutis. Nel settembre dello stesso anno, rientrano tutti e tre a Milano, la loro città.
Molto presto, Carlo si rivela un bambino di straordinaria intelligenza, quindi di una geniale capacità di utilizzare i computer e i programmi informatici. È affettuoso, vuole molto bene ai suoi genitori, trascorre del tempo con i nonni. Frequenta le scuole elementari e medie presso le Suore Marcelline di Milano, poi passa al Liceo Classico Leone XIII retto dai Padri Gesuiti. Ama il mare, i viaggi, le conversazioni, fa amicizia con i domestici di casa, è aperto a tutti e a tutti rivolge saluto e parola. Ha un temperamento solare, senza alcuna difficoltà a parlare con i nobili o con i mendicanti che incontra per strada. Nessuno è mai escluso dal suo cuore davvero buono.

Tutto per Gesù
Ma che cosa distingue Carlo da tanti suoi coetanei? Nel corso della sua esistenza, molto presto ha scoperto una Persona singolare: Gesù Cristo, e di Lui, crescendo, si innamora perdutamente. Fin, da piccolo, l’incontro con Gesù sconvolge la sua vita. Carlo trova in Lui l’Amico, il Maestro, il Salvatore, la Ragione stessa della sua esistenza. Senza Gesù nel suo vivere quotidiano, non si comprende nulla della sua vita, in tutto simile a quella dei suoi amici, ma che custodisce in sé questo invincibile Segreto.
Cresce in un ambiente profondamente cristiano, in cui la fede è vissuta e testimoniata con le opere, ma è lui che sceglie liberamente di seguire Gesù con grande entusiasmo. In un mondo basato sull’effimero e sulla volgarità, testimonia Gesù e il suo Vangelo, che i più hanno smarrito o dimenticato, che molti combattono. Non ha paura di presentarsi come un’eccezione al mondo (ebbene, lo sia!) e di andare contro-corrente, contro la mentalità imperante oggi.
Sa che per seguire Gesù, occorrono una grande umiltà e un gran sacrificio. I suoi modelli sono i Pastorelli di Fatima, Giacinta e Francesco Marto, S. Domenico Savio e S. Luigi Gonzaga, e poi S. Tarcisio martire per l’Eucaristia. Carlo, con continua coerenza e non in modo passeggero, si inserisce in questo stuolo di piccoli che con la loro esistenza narrano la gloria di Gesù. Si impegna fino al sacrificio per vivere continuamente nell’amicizia e nella grazia con Gesù. Trova, assai presto per la sua vita, due colonne fondamentali: l’Eucaristia e la Madonna.

L’Ostia lo trasforma
La sua vita è interamente eucaristica: non solo ama e adora profondamente il Corpo e il Sangue di Gesù, ma ne accoglie in sé l’aspetto oblativo e sacrificale. Già innanzi la sua 1a Comunione, ricevuta a soli 7 anni nel monastero delle Romite di S. Ambrogio ad Nemus, di Perego, poi sempre di più, alimenta una grande devozione al SS. Sacramento dell’altare, in cui sa e crede che Gesù è realmente presente accanto alle sue creature, come Dio e l’Amico più grande che esista. Partecipa alla Messa e alla Comunione – incredibile, ma vero anche per un ragazzo d’oggi – tutti i giorni. Dedica molto tempo alla preghiera silenziosa di adorazione davanti al Tabernacolo, dove sembra rapito dall’amore. Proprio così: dal Mistero eucaristico, impara a comprendere l’infinito amore di Gesù per ogni uomo.
Tutto questo è una continua "scuola" di dedizione così che non gli basta essere onesto e buono, ma sente che deve donarsi a Dio e servire i fratelli: tendere alla santità, essere santo! Nasce di lì, il suo zelo per la salvezza delle anime. Non si limita a pregare, ciò che è già grande cosa, ma parla spesso di Gesù, della Madonna, dei Novissimi (=le ultime cose: morte, giudizio di Dio, inferno, paradiso) e del rischio di potersi perdere con il peccato mortale nella dannazione eterna.
Carlo cerca di aiutare soprattutto coloro che vivono lontani da Gesù immersi nell’indifferenza per Lui e nel peccato. Spesso si offre, prega e ripara i peccati e le offese compiute contro l’Amore divino, contro il Cuore di Gesù, che sente vivo e palpitante nell’Ostia consacrata. Come S. Margherita Maria Alacoque, anche lui alimenta dentro di sé il desiderio di condurre le anime al Cuore di Gesù, nel quale confida e si abbandona ogni giorno. In particolare, si comunica tutti i primi venerdì del mese per riparare i peccati e meritarsi il Paradiso, secondo la "grande promessa" di Gesù, nel 1675, a S. Margherita Maria. Tra i suoi scritti, le sue "note d’anima", forse l’affermazione più bella è proprio questa: "L’Eucaristia? E’ la mia autostrada per il Cielo!".
Questa sua assidua e quotidiana abitudine di accostarsi all’Eucaristia, vivifica e rinnova il suo ardore verso Gesù e fa di lui un suo intimo amico, come confermano i sacerdoti che lo hanno conosciuto da vicino e anche i suoi compagni. Gesù gli fa bruciare le tappe nel suo cammino di ascesa.
Ora ne conosciamo il perché: la sua esistenza sarebbe stata breve e la via della perfezione doveva essere percorsa da lui in poco tempo. Carlo non si sottrae e non si tira indietro e, pur sapendo di essere così diverso dalla società che lo circonda, sa anche che la santità è in realtà la norma della vita: si lascia condurre per mano, sicuro che Gesù ha scelto per lui "la parte migliore", che non gli verrà tolta. Prova dentro di sé la certezza di essere amato da Dio e tanto gli basta per essere a sua volta apostolo della Verità e dell’amore, che è Gesù stesso.

Annunciatore di Gesù
E’ apprezzato e stimato dai suoi compagni di scuola, che lui aiuta sempre, anche se talvolta viene canzonato per la sua fede vivissima. Non è mai un alieno, ma è solo consapevole di aver incontrato Gesù e, per essergli fedele, è pronto anche a sfidare la maggioranza, "che ha solo ragione quando è nella Verità, mai perché è maggioranza". Quindi non teme le critiche e le derisioni, ma sa che sono ineluttabili per conquistare alla causa di Gesù compagni e amici. Sì, Carlo intende conquistare anime e ci sono dei non-cristiani, uomini di altre religioni, che per averlo conosciuto e parlato con lui, hanno chiesto il Battesimo nella Chiesa Cattolica.
E’ un genio del computer, nonostante e suoi versi anni, e un campione dello spirito, per la sua fede salda e operosa. I suoi compagni lo cercano per farsi insegnare a usare al meglio il computer, e Carlo, mentre spiega programmi e comandi, dirige il discorso verso le Verità eterne, verso Dio. Mobilitato e posseduto da Gesù Eucaristico, non perde occasione per evangelizzare e catechizzare. Il suo esempio trascina, la sua parola suadente spiega i Misteri della salvezza. Emana un fascino singolare, ha un ascendente straordinario, diremmo, un’autorevolezza che non è della sua età anagrafica. I suoi compagni sono ora concordi nel dire che Carlo è stato un vero testimone di Gesù e annunciatore del suo Vangelo.
Ha capito che è indispensabile un grande sforzo missionario per annunciare il Vangelo a tutti. Apprezza l’intuizione del Beato Giacomo Alberione (1884-+1971) a usare i mass-media a servizio del Vangelo. Il suo obiettivo è quello dei missionari più veri: giungere a quante più persone possibili per far loro conoscere la bellezza e la gioia dell’amicizia con Gesù.
In questa visione della realtà, prende come modello S. Paolo, l’apostolo delle genti, che impegna tutto se stesso per portare il Vangelo a ogni creatura, fino al sacrificio della vita.
E’ un vero figlio della Chiesa, Carlo Acutis: per la Chiesa, prega e offre sacrifici. Il suo pensiero continuo è rivolto al Papa, nel quale, Giovanni Paolo II o Benedetto XVI che sia, crede e vede il Vicario di Cristo: per il Papa offre penitenze e preghiere. Si appassiona a ascoltare il Magistero del Papa e a seguirlo. Matura così una conoscenza della Fede, fuori dal comune, tanto più se si considera la sua età: comprende e illustra concetti di fede con parole semplici e comprensibili, che neppure un teologo potrebbe utilizzare meglio.
Meraviglia e incanta sia il suo parroco sia i religiosi e le persone che incontra e lo ascoltano. Chi lo avvicina, se ne va con una certezza di fondo: che Gesù è davvero l’unico Salvatore atteso dall’umanità anche oggi e il solo che sa riempire a pieno il cuore dell’uomo.

Consacrato alla Madonna
L’altra colonna fondamentale su cui costruisce la sua vita è la Madonna: a Lei consacra più volte tutta la sua vita; a Lei ricorre nei momenti della necessità, certo che Maria SS.ma nulla rifiuta. E’ impossibile parlare di Carlo, senza considerare la sua forte devozione alla Madonna. E’ affascinato dalle sue apparizioni a Lourdes e a Fatima e ne vive il messaggio di conversione, penitenza e preghiera. Da Fatima, impara a amare il Cuore Immacolato di Maria, a pregare e a offrire sacrifici per riparare le offese che molti le arrecano.
Maria SS.ma è la sua Avvocata, la sua Mamma: è fedele, per amor suo, alla recita quotidiana del Rosario, diffonde la devozione mariana tra i conoscenti, visita i suoi santuari, Lourdes e Fatima compresi. Tra i "suoi" santi, predilige S. Bernardette Sobirous e i Beati Pastorelli di Fatima e parla di loro assai volentieri, per invitare molti a vivere i messaggi della Madonna. È impressionato dal racconto della visione dell’inferno, come riferito da suor Lucia di Fatima, e pertanto decide di aiutare più persone che può a salvarsi l’anima. Sembra impossibile per un ragazzo, eppure Carlo legge il Trattato del Purgatorio di S. Caterina Fieschi da Genova (1447-1510), in cui la santa descrive le pene delle anime in Puragatorio. Carlo offre preghiere, penitenze e Comunioni in loro suffragio.
In un mondo chiuso alla grande Verità della fede, Carlo scuote le coscienze e invita a guardare spesso all’"Aldilà", che non tramonta. In famiglia, nella scuola, in mezzo alla società, diventa testimone dell’Eternità. Vive puro come un angelo, affidando la sua purezza alla Madonna e chiedendo preghiere per la sua purezza alle monache di clausura che frequenta, interessatissimo alla loro vita di preghiera. Difende la santità della famiglia contro il divorzio, e la sacralità della vita contro aborto e eutanasia, nei dibattiti in cui si trova coinvolto.
Non conosce compromessi. E’ umile e ardente. Contagioso nella fede, come un fuoco che si appicca dovunque e incendia di Verità e di amore a Cristo.

"Voglio subito il Paradiso"
Non possiamo scriverne di più, tanto è affascinante. La sua storia bellissima è narrata nel libro di Nicola Gori, Eucaristia, la mia autostrada per il Cielo. Biografia di Carlo Acutis, S. Paolo, Milano, 2007.
Questo angelo in carne, all’inizio d’ottobre 2006, è colpito da una gravissima forma di leucemia, incurabile. E’ ricoverato in ospedale. Non si spaventa, ma dice: "Offro tutte le sofferenze che dovrò patire, al Signore, per il Papa e per la Chiesa, per non fare il Purgatorio e andare dritto in Paradiso". Si Confessa molto sovente, ma ora è Gesù che lo accoglie nel suo abbraccio. Riceve l’Unzione degli infermi, Gesù-Ostia come Viatico per la vita eterna. Sorride a tutti con uno sguardo bellissimo, con un coraggio senza pari. Alle 6,45 del 12 ottobre 2006, Carlo Acutis, di appena 15 anni, contempla per sempre Iddio. Piccolo grande meraviglioso intimo amico e apostolo di Gesù Cristo.
Solo il divino Redentore e la sua Chiesa possono formare ragazzi così, segno che "anche oggi, come scrisse Montalembert, Colui che pende dalla croce continua ad attirare a Sé la gioventù e l’amore.


LITURGIA DELLA XXVIII DOMENICA T.O.


XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)



Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Se consideri le nostre colpe, Signore,
chi potrà resistere?
Ma presso di te è il perdono,
o Dio di Israele. (Sal 130,3-4)

Colletta
Ci preceda e ci accompagni sempre la tua grazia,
Signore,
perché, sorretti dal tuo paterno aiuto,
non ci stanchiamo mai di operare il bene.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Oppure:
O Padre,
che inviti il mondo intero alle nozze del tuo Figlio,
donaci la sapienza del tuo Spirito,
perché possiamo testimoniare
qual è la speranza della nostra chiamata,
e nessun uomo
abbia mai a rifiutare il banchetto della vita eterna
o a entrarvi senza l’abito nuziale.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Is 25,6-10)
Il Signore preparerà un banchetto, e asciugherà le lacrime su ogni volto.


Dal libro del profeta Isaìa

Preparerà il Signore degli eserciti
per tutti i popoli, su questo monte,
un banchetto di grasse vivande,
un banchetto di vini eccellenti,
di cibi succulenti, di vini raffinati.
Egli strapperà su questo monte
il velo che copriva la faccia di tutti i popoli
e la coltre distesa su tutte le nazioni.
Eliminerà la morte per sempre.
Il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto,
l’ignominia del suo popolo
farà scomparire da tutta la terra,
poiché il Signore ha parlato.
E si dirà in quel giorno: «Ecco il nostro Dio;
in lui abbiamo sperato perché ci salvasse.
Questi è il Signore in cui abbiamo sperato;
rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza,
poiché la mano del Signore si poserà su questo monte».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 22)
Rit: Abiterò per sempre nella casa del Signore.

Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia.

Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.

SECONDA LETTURA (Fil 4,12-14.19-20)
Tutto posso in colui che mi dà forza.


Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési

Fratelli, so vivere nella povertà come so vivere nell’abbondanza; sono allenato a tutto e per tutto, alla sazietà e alla fame, all’abbondanza e all’indigenza. Tutto posso in colui che mi dà la forza. Avete fatto bene tuttavia a prendere parte alle mie tribolazioni.
Il mio Dio, a sua volta, colmerà ogni vostro bisogno secondo la sua ricchezza con magnificenza, in Cristo Gesù.
Al Dio e Padre nostro sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Ef 1,17-18)
Alleluia, alleluia.
Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo
illumini gli occhi del nostro cuore
per farci comprendere a quale speranza ci ha chiamati.
Alleluia.

VANGELO (Mt 22,1-14)
Tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse:
«Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire.
Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: Dite agli invitati: “Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città.
Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali.
Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”.
Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».

Parola del Signore.

Forma breve:

Dal Vangelo secondo Matteo (22, 1-10)

In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse:
«Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire.
Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: Dite agli invitati: “Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città.
Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Rivolgiamo le nostre preghiere al Padre, perché asciughi dal nostro volto ogni lacrima e ci accolga al suo banchetto eterno, donandoci la salvezza e la felicità eterna.
Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.

1. Perché la Chiesa annunci con gioia al mondo che Dio ha preparato per gli uomini un banchetto nuziale, la vita eterna, e che li attende per condividere con loro la felicità. Preghiamo.
2. Perché chi regge le sorti delle nazioni si orienti a pensieri e progetti di pace e di solidarietà, impegnandosi a costruire per tutti una società migliore. Preghiamo.
3. Perché nel cuore di ogni uomo, catturato e oppresso dagli affanni terreni, rinasca la speranza nella misericordia di Dio e nella vita beata. Preghiamo.
4. Perché i giovani attirati dal consumismo, dall’edonismo e dall’individualismo scoprano la bellezza dell’impegno solidale per gli altri, specialmente per i più poveri e deboli. Preghiamo.
5. Per tutti noi, affinché ci rivestiamo degli abiti della fede autentica e della carità operosa, della speranza che non delude. Preghiamo.

O Padre, che ci hai raccolti nella Chiesa, comunità dei credenti, rendici forti per affrontare le prove della vita, testimoniando al mondo che la fede nel tuo nome conduce alla consolazione, in attesa del banchetto eterno nei cieli. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, le nostre offerte e preghiere,
e fa’ che questo santo sacrificio,
espressione perfetta della nostra fede,
ci apra il passaggio alla gloria del cielo.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
I ricchi impoveriscono e hanno fame,
ma chi cerca il Signore non manca di nulla. (Sal 34,11)

Oppure:
Quando il Signore si manifesterà, saremo simili a lui,
perché lo vedremo così come egli è. (1Gv 3,2)

Oppure:
“Il regno dei cieli è simile a un re
che fece un banchetto di nozze per suo figlio”. (Mt 22,2)


Preghiera dopo la comunione
Padre santo e misericordioso,
che ci hai nutriti con il corpo e sangue del tuo Figlio,
per questa partecipazione al suo sacrificio
donaci di comunicare alla sua stessa vita.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.



Commento
Come riuscirà la Chiesa, Sposa di Cristo, a presentare agli uomini del nostro mondo, della nostra società post-cristiana, l’incredibile invito del Padre alle nozze di suo Figlio? Come far sedere alla tavola di questo “banchetto di grasse vivande, di cibi succulenti, di vini raffinati” un’umanità apparentemente senza appetito? Questo compito appassionante di tutta la Chiesa - questa nuova evangelizzazione - deve occupare tutti i figli del nuovo popolo di Dio. Ne va di mezzo la vita e la vita del mondo.
Sembra che annunciare l’invito con un nuovo ardore, con nuovi metodi, con una nuova espressione non sia un mezzo superato. Alcuni tra coloro che trasmettono questo invito alle nozze saranno forse maltrattati, forse uccisi. Ci saranno certamente quelli che rifiutano l’invito. Poco importa. C’è gente agli angoli delle strade. Basta annunciare con convinzione che noi andiamo a un banchetto, che l’invito di Cristo è arrivato fino a noi e che noi conosciamo le portate. Basta sapere che noi possiamo tutto in colui che ci conforta.
L’annunciamo così? Siamo convincenti perché abbiamo già partecipato a questo banchetto? Non c’è niente di più ripugnante di coloro le cui parole ripetono quello che dicono gli altri, senza dare prova di alcuna esperienza.