mercoledì 22 gennaio 2020

Dove si parla nella Bibbia del celibato sacerdotale?

QUELLI CHE CI RACCONTANO CHE GESU' NON HA MAI PARLATO DI CELIBATO DEI SACERDOTI MENTONO PER IGNORANZA O PER MALAFEDE....  




Ma egli rispose: «Vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre».
(Luca 19:40) 




Facciamo chiarezza…


Domanda: Dove si parla nella Bibbia del celibato sacerdotale? Ho un amico che dice che la Chiesa cattolica va contro la Bibbia richiedendo il celibato per i suoi sacerdoti.

Risposta: Ci sono due passi principali delle Scritture a cui mi riferisco per sostenere l’insegnamento della Chiesa sul celibato sacerdotale. Il primo è Matteo 19, 12: “Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini, e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca”.

Quando Gesù dice che ci sono uomini che “si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli”, parla a livello figurato, non letterale. Si riferisce a coloro che vivono una vita di celibato per servire meglio il regno dei cieli. Chi sappiamo che mette in pratica queste parole di Cristo? Chi sappiamo che ha fatto voto di celibato – si è reso eunuco – per il bene del regno dei cieli? I ministri battisti? I ministri evangelici? I sacerdoti episcopali? No, no e no. Senza offesa per i ministri menzionati, i sacerdoti cattolici sono gli unici che conosco a mettere in pratica queste parole particolari di Gesù.

In Matteo 19, 12 vediamo Gesù Cristo dire qualcosa che si applica direttamente ai sacerdoti cattolici, per cui la disciplina del celibato sacerdotale – ed è una disciplina, non una dottrina – è realmente biblica.

L’altro passo della Scrittura che menziono a sostegno del celibato sacerdotale è 1 Corinzi 7, 32-33: “Io vorrei vedervi senza preoccupazioni: chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore; chi è sposato invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere alla moglie, e si trova diviso!”

Paolo ci sta dicendo che si può servire al meglio il Signore, e il Suo popolo, rimanendo non sposati. Non significa che non si possa servire il Signore se si è sposati, ma piuttosto che si può essere più concentrati nel servire il Signore se non lo si è. È semplicemente una questione di senso comune il fatto che quando una persona è single ha più tempo per occuparsi degli affari del Signore di quanto ne abbia quando è sposata, e sicuramente quando è sposata e ha figli. L’uomo sposato, come dice Paolo, si preoccupa delle cose del mondo e i suoi interessi sono divisi.


Nella prima Lettera ai Corinzi abbiamo quindi un altro passo biblico che sostiene la pratica del celibato sacerdotale. Quanto a chi si oppone alla pratica della Chiesa cattolica a questo proposito dicendo che non è biblica, ciò che fa in realtà è mostrare la propria mancanza di conoscenza circa ciò che dice realmente la Scrittura.

Vale anche la pena di notare che una vita di celibato – sacerdotale o di altro tipo – è un segno che punta all’aldilà. E come si dice in Matteo 22, 30, “alla risurrezione infatti non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli nel cielo”. L’esempio di celibato che ci viene dato dai nostri sacerdoti è quindi un presagio della vita che ci attende.

John Martignoni è un apologeta cattolico e studioso della Bibbia. È fondatore e presidente della Bible Christian Society, dove si può trovare una gran quantità di materiale apologetico – CD, mp3 da scaricare, e-newsletter e altro – e ospite del programma di EWTN “Open Line”.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

BERGOGLIO: IL PAPA CHE PER DIFENDERE IL PENSIERO UNICO OLTRAGGIA PERFINO MARIA SANTISSIMA

PAPA BERGOGLIO SU MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO TI E' SFUGGITO QUALCOSA? ORMAI LE SUE BESTEMMIE CONTRO LO SPIRITO SANTO NON SI CONTANO.... 


BERGOGLIO DICE CHE MARIA ERA METICCIA, E MOLTO ALTRO...

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"LA BARCA DELLA SPERANZA" CARICA DI MIGRANTI IN PIAZZA SAN PIETRO VOLUTA DA BERGOGLIO

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DECRETO PONTIFICIO
In Maria, con Maria e per Maria
Dio ama la donna. Maria è. Dio è Madre

PREFAZIONE

Maria è.
Maria è Madre di Dio2; Maria è Sempre Vergine3, Maria è Immacolata Concezione4; Maria è Assunta in Cielo, in anima e corpo5. Maria è, in Dio, con Dio, per Dio.

Maria è Figlia, Sposa e Madre di Dio6.
Maria è Figlia, Sposa e Madre di Dio. In Dio Uno e Trino, Padre, Figlio e Spirito Santo (Mt 28,19), Maria è Figlia, Maria è Sposa e Maria è Madre.

Maria è Figlia di Dio Padre Onnipotente, che ha concepito Maria prima del tempo, custodendoLa nel proprio Cuore puro e santo così da preservarLa da ogni macchia di peccato.

Maria è Sposa dello Spirito Santo, che nell’unione con Maria, la piena di grazia (Lc 1,28) ha generato Cristo Signore, l’Uomo Dio, unigenito Figlio di Dio, generato dall’unico Spirito, che è Santo, che è Dio.

Maria è Madre di Cristo, generato e non creato della stessa essenza e sostanza di Dio, che è Padre, è Figlio ed è Spirito Santo. Maria è Madre Sempre Vergine, non corrotta dal peccato, essendo Ella rimasta sempre in comunione perfetta di cuore (contenuto nel corpo), di anima e di spirito con il Suo Signore, Uno e Trino.

Maria è Madre Universale. 
Maria è Madre di Cristo e, per volere di Dio, Madre di tutti i figli di Cristo, che non ha voluto tenere solo per Sé Colei che Lo ha generato, ma L’ha voluta donare a tutti noi come Madre universale.
Ai piedi della Croce, nella Celebrazione viva del Sacrificio Eucaristico del Cristo, Maria, “la” Donna, è chiamata direttamente dal Figlio Dio a manifestare il Suo essere “Madre” di tutti i figli diletti (rappresentati, in quel momento, da quel figlio diletto e fedele, Giovanni, l’Apostolo dell’Amore), dicendoLe: “Donna, ecco tuo figlio” (Gv 19,26). Così, in Giovanni l’Apostolo, Gesù invita tutti i Suoi figli diletti a riconoscere e a vivere Maria come buona e tenera Madre, dicendo: “Ecco la tua Madre!” (Gv 19,27). E da quel momento in poi, sull’esempio del figlio diletto, tutti i cristiani fedeli a Cristo, tutti i cristiani che nel tempo si sarebbero riuniti in assemblea per essere in Cristo e manifestarsi universalmente come Chiesa dei credenti in Cristo, sono stati chiamati a vivere Maria come Madre del Figlio di Dio e come Madre di tutti i figli di Dio. Maria è quindi Madre Universale, Maria Madre di tutti i viventi (Gn 3,20; Mc 12,27a), Madre di tutti coloro che, morti al mondo e al peccato, vivono per Dio, in Cristo Signore (Rm 6,11), Madre di tutti coloro che, rimanendo fedeli a Dio, vivono per proclamare giorno e notte: “Santo, santo, santo il Signore Dio, l’Onnipotente, Colui che era, che è e che viene”(Ap 4,8), per vivere eternamente in Cristo, con Cristo e per Cristo.

Maria è Regina del Cielo e della Terra.
Maria è Regina del Cielo e della Terra. Per la grazia particolare che Dio Padre Onnipotente Le riserva, Maria è assunta in Cielo in anima e corpo. Maria sale al Cielo per ricongiungersi al Figlio, così che nel Figlio e per il Figlio possa continuare a vivere la propria missione di redenzione unita al Re dei re e Signore dei signori (Ap 17,14). Dio Uno e Trino incorona Maria, Regina del Cielo e della Terra, affinché, incoronata Regina e rivestita della regalità di Dio, Maria possa, insieme al Figlio, porsi alla testa di tutti gli angeli e i santi e portare a compimento la missione affidataLe dal Padre fin dal principio: schiacciare la testa al serpente antico, per vincere definitivamente il male e sprofondare il maligno negli inferi, per tutti i secoli dei secoli (Ap 20,10).

Maria è Corredentrice Universale.
Maria è Corredentrice Universale:

Ciò che è spirito deve essere compreso alla luce dello Spirito. Se non si rinasce dall’Alto (Gv 3,3) non si può comprendere l’azione dello Spirito Santo che agisce nella storia e che ha animato Maria, la Sua chiamata e la Sua azione, terrena e divina.
Generata dall’Amore in Cristo, con Cristo e per Cristo da Dio Padre Onnipotente per opera dello Spirito Santo prima che il tempo fosse7, Maria SS.ma, l’Immacolata Concezione, l’Immacolata dello Spirito Santo, l’Immacolata della Fedeltà viva, vive per assolvere alla propria chiamata compartecipando in toto con Cristo, in Cristo e per Cristo alla missione di Redenzione che Dio Padre Onnipotente ha affidato al Figlio.
Dio Padre Onnipotente riveste Maria della Sua grazia (Lc 1,30), donandoLe la Sua dignità, fin dal principio. Ella vive nella santità perfetta, assolvendo con volontà viva e totale la chiamata del Padre, mantenendo puro e incorrotto il Suo Cuore Immacolato, rimanendo sempre intimamente unita alla missione salvifica dell’unigenito Figlio, Re e Signore, unico Salvatore e Redentore del Mondo. Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo possono operare totalmente in Maria, che fin da principio si abbandona totalmente alla volontà del Padre, dicendo: “Eccomi. Sono la serva del Signore. Fai di me quel che piace a Te.” (cfr. Lc 1,38).

Maria compartecipa in modo perfetto e totale al Mistero di Redenzione, aderendo volontariamente e perfettamente alla volontà del Cielo e offrendosi totalmente al Padre in Cristo per la salvezza dell’umanità. Così è nel momento dell’Annunciazione (cfr. Lc 1,26-38); così è nel momento della Presentazione al Tempio, incontrando e accogliendo con amore, nel silenzio orante, la profezia di Simeone (cfr. Lc 2,34-35), che Le preannuncia la “spada” che Le avrebbe trafitto l’anima; così è durante tutto il percorso della Sua vita, che La conduce a salire con il Figlio, nel Figlio e per il Figlio il Monte Calvario, per poi raggiungere e unirsi spiritualmente, nella comunione perfetta e totale di cuore, anima e spirito, all’immolazione del Figlio nella celebrazione della Sua Messa, viva, continua e palpitante, alla quale Maria prende parte nella totalità, unendosi totalmente al Figlio, aiutandoLo a portare a compimento fino in fondo la Sua missione salvifica e redentrice.

Fin dal principio, quando Maria è solo nel Pensiero del Padre, l’unione inscindibile di Maria con Cristo, Uomo e Dio, nel Pensiero del Padre già è. Uno è il Pensiero del Padre, che si manifesta e si svolge nella storia. Come Eva infatti è tratta da Adamo (Gn 2,22) per essergli d’aiuto, perché non è bene che l’uomo sia solo (Gn 2,18), così Maria, la nuova Donna, è chiamata a compartecipare al piano salvifico con il Figlio, perché il Padre, ora come allora, non ritiene bene che l’Uomo sia solo, ma vuole che sia unito inscindibilmente alla Donna. Il Padre, nel Suo Pensiero originale, chiama la donna a compartecipare all’opera dell’uomo. La donna non è concepita per essere sottomessa, né all’uomo né ad alcuno, ma l’uomo e la donna sono chiamati insieme ad essere fedeli e obbedienti a Dio. In principio la donna è costituita e tratta dall’uomo con pari dignità, affinché l’uomo e la donna possano reciprocamente aiutarsi nell’assolvere alla chiamata che il Padre dona loro. È con la disobbedienza e l’infedeltà della donna (all’uomo e a Dio) e con la disobbedienza e debolezza dell’uomo (entrambe causate dall’azione malvagia del nemico di Dio) che le condizioni iniziali mutano. Ma nel Pensiero originario del Padre, uomo e donna sono chiamati a cooperare insieme (Gn 2, 18-24).

Nel Pensiero del Padre Cristo è unito a Maria e Maria è unita a Cristo. Uniti l’Un l’Altra dal medesimo Spirito, che è Santo, per compiere la missione salvifica, iniziata pubblicamente a Cana di Galilea (Gv 2, 1-11) e manifestatasi totalmente sul Golgota, ai piedi della Croce (Gv 19, 25-27), dove Cristo Signore, vero Agnello immolato (Ap 5,6a), affida i Suoi figli a Colei che Gesù manifesta essere “Madre”, la buona e tenera Madre, umile e fedele, pura e santa, “la” Madre Universale, che mai potrà abbandonare, come in Cielo così in Terra, i figli a Lei affidati, i figli che, ascoltando e volendo mettere in pratica le parole del Maestro – “Ecco Tua Madre!” – si affidano e si affideranno a Maria, per essere salvati.

La missione salvifica e redentrice di Cristo e Maria avanza nella storia. Le parole del Protovangelo (Gn 3,15) devono compiersi nella totalità. Maria è chiamata a schiacciare la testa al serpente che, di contro, muoverà guerra a Maria e ai Suoi figli, insidiando il calcagno immacolato di Maria. La lotta è continua, tra Maria e i Suoi figli da una parte ed il maligno e i suoi seguaci dall’altra. Maria, la Regina del Cielo e della Terra, a capo della Sua celeste armata, è destinata a vincere, così come è scritto nel Protovangelo e nel Libro dell’Apocalisse. È Maria che in Cristo, con Cristo e per Cristo condurrà alla vittoria i figli di Dio. Questa è la missione propria e direttamente affidata a Maria, Colei che riscatterà con la Sua umiltà, purezza e obbedienza la disobbedienza, la concupiscenza e la superbia di Eva, schiacciando con il suo calcagno la testa del serpente.

Negli ultimi tempi Maria è in modo particolare unita a Cristo nel Mistero redentivo. Maria, vestita della Luce di Cristo, è rappresentata come Regina, coronata delle dodici Stelle (Ap 12,1), pronta, seppur nella sofferenza (Ap 12,2), a generare spirutualmente il Figlio nel cuore dei figli, affinché Cristo sia accolto nel cuore di tutti e vissuto eternamente come Re dei re e Signore dei Signore (Ap 19,16). Maria, negli ultimi tempi, riprendendo quanto preannunciato nel Protovangelo di Genesi 3,15, è direttamente coinvolta nel Mistero di Redenzione, intenta a difendere Cristo e i figli di Dio dall’azione del nemico di Dio, rappresentato dal dragone rosso (Ap 12,3), che muove guerra a Maria e ai Suoi figli (Ap 12,17), servendosi dell’aiuto di due “bestie”: la prima, a cui il dragone conferisce il proprio potere; la seconda, che all’apparenza sembra un agnello, in virtù dell’“apparenza” esterna, ma che, in realtà, parla come il drago (Ap 13,11). La nuova Donna, Maria, unita all’Agnello, combatte e vince la buona battaglia contro il male, per rinnovare le nozze con l’Agnello, che si unisce alla nuova Donna, Maria, Città Santa, Nuova Gerusalemme. L’angelo di Dio invita tutti a prendere parte al banchetto delle nozze, per festeggiare in Cristo e Maria l’eterna vittoria. “Lo Spirito e la Sposa dicono: «Vieni!». E chi ascolta ripeta: «Vieni!». Chi ha sete venga; chi vuole attinga gratuitamente l’acqua della Vita” (Ap 22,17).

Dopo essere salita al Cielo, Maria continua a rimanere unita a Suo Figlio e Signore, nel legame totale che unisce la Madre al Figlio, per redimere i figli che il Figlio Le ha affidato, Le affida e Le affiderà. Cristo, Uomo Dio, ha vinto e vince il mondo. Così Maria, ha vinto e vince il mondo, per redimere, con il Figlio, il mondo.
Questa è la volontà del Padre, che i figli di Dio sono chiamati a rispettare e ad accogliere “con” fede e non solo “per” fede, perché i figli vogliono credere totalmente all’operato del Padre e accoglierlo con docilità nella totalità.
Grazie a Maria l’umanità viene innalzata alla dignità del Figlio. Il Figlio scende, si abbassa, diviene uomo (Fil 2,6-11) per innalzare, con Maria, l’umanità, portandola in Cielo. Maria è Corredentrice, Colei che con il Figlio, per il Figlio e nel Figlio salva, nell’unione inscindibile di cuore (Sacratissimo l’Uno, Immacolato l’Altro), di anima e di spirito (quell’unico Spirito che procede dal Padre e dal Figlio, che è in Maria, piena di grazia, Tabernacolo del Dio Vivente e Fonte di eterna Vita). Come ha affermato Giovanni Paolo II, Maria è “Corredentrice dell’umanità”8.
Corredenzione significa dunque “redenzione-con”. La Corredentrice è dunque Colei chiamata a “redimere-con”. Maria è quindi Colei che redime con il Figlio, per il Figlio e nel Figlio Cristo, Corredentrice e Mediatrice di tutte le grazie.
Così è piaciuto al Padre, che ha scelto Maria fra tutte le donne, riempiendoLa della Sua grazia, facendoLa divenire Corredentrice col Figlio, per il Figlio e del Figlio. Chi è Corredentrice ha in Sé il potere, così come il Figlio, di salvare9.
PROCLAMAZIONE
Come Pontefice della Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme
dichiaro essere dogma di fede che:
MARIA SS.MA
Immacolata dello Spirito Santo e Sempre Vergine, 
Madre di Dio e Madre Universale, 
Assunta in Cielo e Regina del Cielo e della Terra
È
“CORREDENTRICE UNIVERSALE ”
22 dicembre 2019

Il Pontefice
Samuele


DISPOSIZIONI FINALI
La Festa di Maria Corredentrice sarà celebrata il giorno 15 agosto, nella Festa Solenne dedicata all’Assunzione al Cielo in anima e Corpo di Maria SS.ma, Regina del Cielo e della Terra, Corredentrice Universale.



NOTE
[1] Sommo Pontefice Giovanni Paolo I, Roma, Angelus, 10/09/1978
[2] Concilio di Efeso, 431.
[3] Secondo Concilio di Costantinopoli, 553.
[4] Sommo Pontefice Pio IX, Costituzione Apostolica “Ineffabilis Deus”, 8/12/1854.
[5] Sommo Pontefice Pio XII, Costituzione Apostolica “Munificentissimus Deus”, 1/11/1950.
[6] Lo Spirito è vita (Gv 6,63). Lo Spirito in Maria Figlia è grazia. Lo Spirito in Maria Sposa è letizia. Lo Spirito in Maria Madre è Salvezza.
[7] Maria, Concepita Immacolata è da sempre presente nel pensiero di Dio Padre, che è Amore, che nell’Amore, puro e santo, genera Maria. Maria è da sempre conosciuta da Dio e predestinata ad essere conforme a Cristo (Rm 8,29). Maria è dunque, con Cristo, primizia per la salvezza attraverso l’Opera dello Spirito Santo (2Ts 2,13), primizia di tutte le Sue creature (Gc 1,18). Maria, nella Sua essenza amorevole, è dunque generata nell’Amore di Dio, puro e sublime, che genera a Sua volta l’Amore che in Cristo diviene Persona.
[8] Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, Roma, Udienza Generale, 8/09/1982.
[9] Il Seno Sempre Vergine che ha custodito il Verbo di Dio (Gv 1,14) è puro; quindi, per la totale grazia e per l’autorità che Dio Padre Onnipotente Le ha concesso, Maria ha in Sé la potestà di salvare. Maria è infatti la “piena di grazia” (Lc 1,28.30) ed è chiamata in prima Persona (“Ipsa conteret caput tuum“, Gn 3,15) dal Padre a schiacciare la testa al serpente. 
Maria è dunque la Porta stretta (Mt 7,14) per l’umanità ma, nello stesso tempo, Maria è la Porta larga per la santità, per vivere la cristianità autentica. Maria è Porta del Cielo. Chi dunque si prostra al Cuore Immacolato di Maria riceve la salvezza, l’Amore vivo, puro e santo.

Bergoglio contro Giovanni il Battista: “Era proprio nel momento del buio…, nel buio del cuore”


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Così parla Dio, il SIGNORE,
che ha creato i cieli e li ha spiegati,
che ha disteso la terra con tutto quello che essa produce,
che dà il respiro al popolo che c'è sopra
e lo spirito a quelli che vi camminano.

 «Io, il SIGNORE, ti ho chiamato secondo giustizia
e ti prenderò per la mano;
ti custodirò e farò di te l'alleanza del popolo,
la luce delle nazioni,

 per aprire gli occhi dei ciechi,
per far uscire dal carcere i prigionieri
e dalle prigioni quelli che abitano nelle tenebre.

Io sono il SIGNORE; questo è il mio nome;
io non darò la mia gloria a un altro,
né la lode che mi spetta agli idoli.

Ecco, le cose di prima sono avvenute
e io ve ne annuncio delle nuove;
prima che germoglino, ve le rendo note».

Cantate al SIGNORE un cantico nuovo,
cantate le sue lodi all'estremità della terra,
o voi che scendete sul mare, e anche gli esseri che esso contiene,
le isole e i loro abitanti!

 Il deserto e le sue città alzino la voce!
Alzino la voce i villaggi occupati da Chedar!
Esultino gli abitanti di Sela,
prorompano in grida di gioia dalla vetta dei monti!

 Diano gloria al SIGNORE,
proclamino la sua lode nelle isole!


Gr 50:1, ecc. (2Co 10:4-5; Ap 6:2)

 Il SIGNORE avanzerà come un eroe,
ecciterà il suo ardore come un guerriero;
manderà un grido, un grido tremendo,
trionferà sui suoi nemici.

 «Per lungo tempo ho taciuto,
me ne sono stato tranquillo, mi sono trattenuto;
ora griderò come una che sta per partorire,
respirerò affannosamente e sbufferò a un tempo.

(ISAIA 42:5-17)  

A) Testo del discorso di J.M. Bergoglio:

“Abbiamo ascoltato un brano del Vangelo di Matteo (11,2-6). L’intento dell’evangelista è quello di farci entrare più profondamente nel mistero di Gesù, per cogliere la sua bontà e la sua misericordia. L’episodio è il seguente: Giovanni Battista manda i suoi discepoli da Gesù – Giovanni era in carcere – per fargli una domanda molto chiara: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?» (v. 3). Era proprio nel momento del buio … Il Battista attendeva con ansia il Messia e nella sua predicazione lo aveva descritto a tinte forti, come un giudice che finalmente avrebbe instaurato il regno di Dio e purificato il suo popolo, premiando i buoni e castigando i cattivi. Egli predicava così: «Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco» (Mt 3,10). Ora che Gesù ha iniziato la sua missione pubblica con uno stile diverso; Giovanni soffre perché si trova in un doppio buio: nel buio del carcere e di una cella, e nel buio del cuore. Non capisce questo stile di Gesù e vuole sapere se è proprio Lui il Messia, oppure se si deve aspettare un altro.
(…) La giustizia che il Battista poneva al centro della sua predicazione, in Gesù si manifesta in primo luogo come misericordia. E i dubbi del Precursore non fanno che anticipare lo sconcerto che Gesù susciterà in seguito con le sue azioni e con le sue parole. Si comprende, allora, la conclusione della risposta di Gesù. Dice: «Beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!» (v. 6). Scandalo significa “ostacolo”. Gesù perciò ammonisce su un particolare pericolo: se l’ostacolo a credere sono soprattutto le sue azioni di misericordia, ciò significa che si ha una falsa immagine del Messia. Beati invece coloro che, di fronte ai gesti e alle parole di Gesù, rendono gloria al Padre che è nei cieli” (Udienza Generale, Piazza San Pietro, 7 settembre 2016)

B) Riferimenti alla Sacra Scrittura:

“In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista” (Mt 11,11a)

“È venuto infatti Giovanni il Battista che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: Ha un demonio” (Lc 7,33)

C) Commento:

L’eresia di Bergoglio è senza limiti e senza confini. Bergoglio insegna una nuova dottrina che di cristiano non ha più nulla ma che volutamente tende a demolire le fondamenta dell’insegnamento cristiano.

Gesù nella Sua Vita terrena portò l’esempio di Giovanni il Battista come l’Uomo da imitare per la Sua Santità, in quanto “tra i nati di donna” nessuno era santo quanto Giovanni. Giovanni è indicato da Gesù come esempio. Il migliore. Colui che tutti sono chiamati ad imitare.

E Bergoglio cosa fa? Persevera nell’errore, divenendo diabolico. Bergoglio continua a demolire la figura di Giovanni il Battista. Ogni volta che incontra nei Vangeli la Figura di Giovanni il Battista, Bergoglio si scatena. Lo spirito che è in Bergoglio si scatena e si dimena, non sopportando la santità eccelsa di Giovanni. Lo spirito di Bergoglio attacca e si contrappone allo Spirito Santo che è in Giovanni il Battista. I due spiriti sono opposti: lo Spirito Santo che era in Giovanni e che procede nella storia contro lo spirito anticristico che è in Bergoglio. Già in precedenza lo spirito che è in Bergoglio attaccò il Battista e disse: Giovanni Battista ha vissuto “il buio dello sbaglio, il buio di una vita bruciata nell’errore”; “Gesù è diverso anche da Giovanni Battista“; Giovanni Battista e la sua “tortura interiore del dubbio”.

Giovanni il Battista riconobbe Gesù quale Messia da subito. Il Vangelo racconta chiaramente questo episodio durante il Battesimo di Gesù nel fiume Giordano, tant’è che i discepoli di Giovanni, sentendo il loro maestro parlare di Gesù come il Messia, non seguirono più Giovanni ma seguirono Gesù. «Dove abiti?», gli chiesero. Gesù disse: «Vieni e vedi». E i discepoli del Battista seguirono Gesù. Questo episodio è antecedente all’episodio della carcerazione del Battista di cui parla Bergoglio.

Giovanni non ha mai avuto dubbi sul fatto che Gesù fosse il Messia. Quindi affermare che Giovanni era nel buio del dubbio, dell’errore è un’affermazione diabolica, che non trova fondamento nella Sacra Scrittura. Così come è diabolico affermare ora che Giovanni soffriva il buio del cuore. Mai nei Vangeli si parla di ciò. Questa è una menzogna che proviene da un cuore menzognero, che parla perché animato da uno spirito menzognero. Lo spirito che è in Bergoglio è menzognero.

Bergoglio si comporta con Giovanni il Battista come fecero a quel tempo i farisei che attaccarono il Battista dicendo che era posseduto da un demonio (Lc 7,33). Bergoglio ora cerca con l’inganno di demolire la Persona di Giovanni il Battista servendosi di Gesù, dicendo che Giovanni era per la giustizia mentre Gesù era per la misericordia. Questo giochino subdolo è caro a Bergoglio, che già altre volte ha parlato della misericordia contrapponendola alla giustizia (si veda: La falsa relazione tra misericordia e giustizia nell’ambito familiare; L’incoerenza di Bergoglio su misericordia e giustizia). L’azione di Bergoglio ha il solo scopo di favorire il dilagare del peccato, nascondendosi dietro all’ingannevole ritornello che “Gesù è misericordia”.

In realtà non vi è giustizia senza misericordia e non vi è misericordia senza giustizia. Così come non si può disunire ciò che lo Spirito ha unito: Gesù e Giovanni il Battista uniti dallo stesso Spirito, lo Spirito Santo.

Ma a Bergoglio piace disunire ciò che Gesù e lo Spirito Santo uniscono. Con il suo motu proprio Bergoglio ha già demolito l’indissolubilità del matrimonio cristiano. Ora Bergoglio sta demolendo la sacralità della Vita, (si veda: Un nuovo “motu proprio” per distruggere la vita e la famiglia). Lo spirito che è in Bergoglio è uno spirito separatore, uno spirito che disunisce e che separa dai veri insegnamenti di Cristo.

Chi si vuole salvare e chi vuole mantenere la vera fede non può pregare in comunione con lo spirito che anima Bergoglio. Ecco perché tutti coloro che pregano in comunione con il suo spirito sono destinati, loro sì, a rimanere nel buio, nel buio del cuore, nel buio eterno delle tenebre.

LITURGIA DEL GIORNO


Mercoledì della II settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde 

Antifona d'ingresso
Tutta la terra ti adori, o Dio, e inneggi a te: 
inneggi al tuo nome, o Altissimo. (Sal 66,4) 

Colletta
Dio onnipotente ed eterno, 
che governi il cielo e la terra, 
ascolta con bontà le preghiere del tuo popolo 
e dona ai nostri giorni la tua pace. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo... 

PRIMA LETTURA (1Sam 17,32-33.37.40-51)
Davide ebbe il sopravvento sul Filisteo con la fionda e con la pietra.

Dal primo libro di Samuèle

In quei giorni, Davide disse a Saul: «Nessuno si perda d’animo a causa di costui. Il tuo servo andrà a combattere con questo Filisteo». Saul rispose a Davide: «Tu non puoi andare contro questo Filisteo a combattere con lui: tu sei un ragazzo e costui è uomo d’armi fin dalla sua adolescenza». Davide aggiunse: «Il Signore che mi ha liberato dalle unghie del leone e dalle unghie dell’orso, mi libererà anche dalle mani di questo Filisteo». Saul rispose a Davide: «Ebbene va’ e il Signore sia con te».
Davide prese in mano il suo bastone, si scelse cinque ciottoli lisci dal torrente e li pose nella sua sacca da pastore, nella bisaccia; prese ancora in mano la fionda e si avvicinò al Filisteo.
Il Filisteo avanzava passo passo, avvicinandosi a Davide, mentre il suo scudiero lo precedeva. Il Filisteo scrutava Davide e, quando lo vide bene, ne ebbe disprezzo, perché era un ragazzo, fulvo di capelli e di bell’aspetto. Il Filisteo disse a Davide: «Sono io forse un cane, perché tu venga a me con un bastone?». E quel Filisteo maledisse Davide in nome dei suoi dèi. Poi il Filisteo disse a Davide: «Fatti avanti e darò le tue carni agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche». 
Davide rispose al Filisteo: «Tu vieni a me con la spada, con la lancia e con l’asta. Io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti, Dio delle schiere d’Israele, che tu hai sfidato. In questo stesso giorno, il Signore ti farà cadere nelle mie mani. Io ti abbatterò e ti staccherò la testa e getterò i cadaveri dell’esercito filisteo agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche; tutta la terra saprà che vi è un Dio in Israele. Tutta questa moltitudine saprà che il Signore non salva per mezzo della spada o della lancia, perché del Signore è la guerra ed egli vi metterà certo nelle nostre mani». 
Appena il Filisteo si mosse avvicinandosi incontro a Davide, questi corse a prendere posizione in fretta contro il Filisteo. Davide cacciò la mano nella sacca, ne trasse una pietra, la lanciò con la fionda e colpì il Filisteo in fronte. La pietra s’infisse nella fronte di lui che cadde con la faccia a terra. 
Così Davide ebbe il sopravvento sul Filisteo con la fionda e con la pietra, colpì il Filisteo e l’uccise, benché Davide non avesse spada. Davide fece un salto e fu sopra il Filisteo, prese la sua spada, la sguainò e lo uccise, poi con quella gli tagliò la testa. I Filistei videro che il loro eroe era morto e si diedero alla fuga.

Parola di Dio 

SALMO RESPONSORIALE (Sal 143)
Rit: Benedetto il Signore, mia roccia. 

Benedetto il Signore, mia roccia,
che addestra le mie mani alla guerra,
le mie dita alla battaglia. 

Mio alleato e mia fortezza,
mio rifugio e mio liberatore,
mio scudo in cui confido,
colui che sottomette i popoli al mio giogo. 

O Dio, ti canterò un canto nuovo,
inneggerò a te con l’arpa a dieci corde,
a te, che dai vittoria ai re,
che scampi Davide, tuo servo, dalla spada iniqua. 

Canto al Vangelo (Cf Mt 4,23) 
Alleluia, alleluia.
Gesù annunciava il vangelo del Regno
e guariva ogni sorta di malattie e infermità nel popolo.
Alleluia. 

VANGELO (Mc 3,1-6
È lecito in giorno di sabato salvare una vita o ucciderla? 

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo. 
Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita. 
E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.

Parola del Signore 

Preghiera dei fedeli
Preghiamo con fiducia il Padre affinché tutti riconosciamo e apriamo le porte a Cristo salvatore. Diciamo insieme:
Sii tu la nostra vita, Signore.

Perché la comunità cristiana, come espressione della fede sia instancabile nel proteggere la vita e la dignità dell'uomo. Preghiamo:
Perché i cristiani divisi si convertano all'unico Cristo che risana le ferite e annulla le separazioni, guidandoli alla piena comunione nella fede. Preghiamo:
Perché le donne, che con difficoltà e paura portano in seno una promessa di vita, siano concretamente sostenute dalla comunità cristiana. Preghiamo:
Perché gli handicappati e tutti i sofferenti nell'anima e nel corpo trovino in Cristo e nella solidarietà degli uomini la rasserenante certezza dell'amore di Dio. Preghiamo:
Perché la nostra parrocchia impari a ricercare non la pratica formalistica della religione, ma in primo luogo l'amore di Dio e del prossimo. Preghiamo:
Per i malati senza speranza.
Per i cristiani dal cuore duro.

Tu, o Signore, sei la bontà e la grazia. Perdona la nostra durezza di cuore e trasformaci in segni del tuo amore di Padre, con Gesù nostro fratello che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen. 

Preghiera sulle offerte
Concedi a noi tuoi fedeli, Signore, 
di partecipare degnamente ai santi misteri 
perché, ogni volta che celebriamo 
questo memoriale del sacrificio del tuo Figlio, 
si compie l’opera della nostra redenzione. 
Per Cristo nostro Signore. 



Antifona di comunione
Dinanzi a me hai preparato una mensa 
e il mio calice trabocca. (Sal 23,5) 

Oppure: 
Abbiamo conosciuto l’amore che Dio 
ha per noi e vi abbiamo creduto. (1Gv 4,16) 

Preghiera dopo la comunione
Infondi in noi, o Padre, lo Spirito del tuo amore, 
perché nutriti con l’unico pane di vita 
formiamo un cuor solo e un’anima sola. 
Per Cristo nostro Signore. 

Commento
Una volta ancora Gesù Cristo si trova alle prese con i farisei che osservano la legge con rigore, senza tenere conto dell’uomo e senza riconoscere la dignità umana. Alcuni cambiano vita ascoltando il nostro Maestro; altri, al contrario, si oppongono, facendo un affronto all’insegnamento ed alla persona di Gesù. 
La vicinanza di Gesù è sorprendente, egli rischia la propria vita per l’uomo, e il Vangelo di oggi insiste su questo punto. Non teme né la morte né la condanna, giurata da coloro che egli definisce “sepolcri imbiancati” con la calce (Mt 23,27), rigidi nelle loro osservanze (formali) ma colmi di “sporcizia” all’interno. 
I nostri occhi contemplano il vero volto di Dio che si è manifestato a noi nel suo Figlio prediletto. Noi abbiamo davanti l’unico modello che ci invita a distruggere tutti i legami delle false osservanze. L’uomo è l’immagine di Dio (imago Dei). Non serve a nulla, a chi non scommette su di lui, pretendere di averlo fatto: egli vive in un sottile fariseismo.