sabato 14 settembre 2019

LITURGIA DEL GIORNO

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Messa del Giorno
ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE – FESTA
Grandezza Testo A A A
Colore Liturgico Rosso

Antifona

Di null'altro mai ci glorieremo
se non della Croce di Gesù Cristo, nostro Signore:
egli è la nostra salvezza, vita e risurrezione;
per mezzo di lui siamo stati salvati e liberati. (Cfr. Gal 6,14)

Colletta

O Padre, che hai voluto salvare gli uomini
con la Croce del Cristo tuo Figlio,
concedi a noi che abbiamo conosciuto in terra
il suo mistero di amore,
di godere in cielo i frutti della sua redenzione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Prima LetturaChiunque sarà stato morso e guarderà il serpente, resterà in vita.

Dal libro dei Numeri
Nm 21,4b-9

In quei giorni, il popolo non sopportò il viaggio. Il popolo disse contro Dio e contro Mosè: «Perché ci avete fatto salire dall’Egitto per farci morire in questo deserto? Perché qui non c’è né pane né acqua e siamo nauseati di questo cibo così leggero».

Allora il Signore mandò fra il popolo serpenti brucianti i quali mordevano la gente, e un gran numero d’Israeliti morì.

Il popolo venne da Mosè e disse: «Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro il Signore e contro di te; supplica il Signore che allontani da noi questi serpenti». Mosè pregò per il popolo.

Il Signore disse a Mosè: «Fatti un serpente e mettilo sopra un’asta; chiunque sarà stato morso e lo guarderà, resterà in vita». Mosè allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra l’asta; quando un serpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, restava in vita.

Parola di Dio


Oppure:

Cristo umiliò se stesso, per questo Dio lo esaltò.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési
Fil 2,6-11

Cristo Gesù,
pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio
l’essere come Dio,
ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.
Dall’aspetto riconosciuto come uomo,
umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.

Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,
perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,
e ogni lingua proclami:
«Gesù Cristo è Signore!»,
a gloria di Dio Padre.

Parola di Dio


Salmo Responsoriale
Dal Salmo 77 (78)R. Non dimenticate le opere del Signore!

Ascolta, popolo mio, la mia legge,
porgi l’orecchio alle parole della mia bocca.
Aprirò la mia bocca con una parabola,
rievocherò gli enigmi dei tempi antichi. R.

Quando li uccideva, lo cercavano
e tornavano a rivolgersi a lui,
ricordavano che Dio è la loro roccia
e Dio, l’Altissimo, il loro redentore. R.

Lo lusingavano con la loro bocca,
ma gli mentivano con la lingua:
il loro cuore non era costante verso di lui
e non erano fedeli alla sua alleanza. R.

Ma lui, misericordioso, perdonava la colpa,
invece di distruggere.
Molte volte trattenne la sua ira
e non scatenò il suo furore. R.

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo,
perché con la tua croce hai redento il mondo.

Alleluia.


VangeloBisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo.


Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 3,13-17

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo:

«Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.

Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.

Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».

Parola del Signore

Sulle offerte

Ci purifichi, o Padre, da ogni colpa
il sacrificio del Cristo tuo Figlio,
che sull'altare della Croce espiò il peccato del mondo.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Antifona alla comunione

«Quando sarò elevato da terra,
attirerò tutti a me», dice il Signore. (Gv 12,32)

Oppure:

«Chi crede nel Figlio di Dio, non muore,
ma ha la vita eterna», dice il Signore. (Cfr. Gv 3,16)

Dopo la comunione

Signore Gesù Cristo, che ci hai nutriti alla mensa eucaristica,
fa' che il tuo popolo, redento e rinnovato dal sacrificio della Croce,
giunga alla gloria della risurrezione.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

venerdì 13 settembre 2019

Ieri sono arrivati 100 immigrati dalla Libia in Italia. Ma nessuno ne ha parlato


Roma, 13 set – Sull’immigrazione tutta l’attenzione è concentrata sulle navi Ong. Succedeva ai tempi dei porti più o meno chiusi di Salvini, succede oggi con la redistribuzione europea auspicata dal governo giallofucsia. Ma ieri, mentre tutti gli occhi erano puntati sulla nave Ocean Viking, 98 immigrati provenienti dalla Libia sono arrivati in Italia. Come? Grazie all’Unhcr. “Un gruppo di 98 rifugiati vulnerabili è stato evacuato oggi dalla Libia verso l’Italia, la terza evacuazione umanitaria diretta nel paese quest’anno”.

Nel 2019 quasi 400 immigrati trasferiti in Italia

Come spiega attraverso i suoi organi di informazione lo stesso Alto commissariato Onu per i rifugiati, nel 2019 su “1.474 rifugiati vulnerabili che hanno lasciato la Libia”, ne sono stati trasferiti “710 in Niger, 393 in Italia e 371 che sono stati reinsediati in altri paesi in Europa e Canada”. Insomma il Belpaese da solo ne accoglie più di quanto fanno insieme il resto d’Europa e il Canada. Ovviamente il programma di questi “corridoi umanitari” non è una novità del governo targato Pd-M5S, accadeva già quando al ministero dell’Interno siedeva Matteo Salvini.

Ne potrebbero arrivare a migliaia

Certo ora il rischio è l’aumento indiscriminato di questi arrivi, come farebbero presupporre le dichiarazioni dell’Unhcr: “Oggi abbiamo portato in salvo 98 persone, ma questo è ancora solo un piccolo numero delle migliaia che hanno bisogno di tale aiuto. Ci sono ancora circa 3.600 rifugiati nei centri di detenzione. Abbiamo urgentemente bisogno di trovare soluzioni per loro, così come per altre migliaia di rifugiati vulnerabili che vivono nelle aree urbane”. Se le proporzioni delle divisioni negli Stati europei e occidentali in genere restano queste, si prevede l’arrivo di migliaia di immigrati in Italia.

Il governo giallofucsia si è mostrato disponibile

Del resto il nuovo governo ha subito dimostrato all’Unhcr di essere ben disposto ad accogliere di più: “L’evacuazione di oggi è un esempio di solidarietà e ringraziamo le autorità italiane per averlo reso possibile. Speriamo che altri paesi prestino attenzione a questo esempio e forniranno simili evacuazioni umanitarie salvavita”, ha affermato Roland Schilling, rappresentante regionale dell’Unchr per l’Europa meridionale.
Il ruolo della Comunità di Sant’Egidio

La questione dell’immigrazione connessa ai cosiddetti “corridoi umanitari” non va sottovalutata. A premere perché il numero degli arrivi di “potenziali rifugiati” aumenti in modo indiscriminato c’è la Comunità di Sant’Egidio, per la quale il corridoio umanitario con la Libia “dovrebbe essere una nuova via di accesso legale e sicuro in Europa per 50 mila profughi che, tramite un sistema di quote, dovrebbero trovare accoglienza nei paesi europei disponibili a partecipare al progetto”.


Lo afferma la Comunità di Sant’Egidio sul proprio sito ufficiale, spiegando come il progetto abbia riscontrato “l’interesse del presidente del Consiglio Giuseppe Conte”. Del resto il premier buono per tutte le occasioni è considerato vicino alla comunità fondata da Andrea Riccardi: nel luglio del 2018, a poche settimane della sua nomina a presidente del Consiglio, Giuseppe Conte fece visita alla Comunità di Sant’Egidio nella sua sede di Trastevere a Roma. Un’organizzazione che è sempre stata in grado di influenzare pesantemente i nostri governi. Difficile pensare che la politica dell’accoglienza dell’esecutivo giallofucsia non subirà pressioni da parte della Comunità guidata da Riccardi.

Davide Di Stefano

LITURGIA DEL GIORNO

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Messa del Giorno
S. GIOVANNI CRISOSTOMO, VESCOVO E DOTTORE DELLA CHIESA – MEMORIA
Grandezza Testo A A A
Colore Liturgico Bianco

Antifona

Il Signore gli ha aperto la bocca
in mezzo alla sua Chiesa;
lo ha colmato dello Spirito di sapienza e d'intelletto;
lo ha rivestito di un manto di gloria. (Cfr. Sir 15,5)

Colletta

O Dio, sostegno e forza di chi spera in te,
che ci hai dato in san Giovanni Crisòstomo
un vescovo mirabile per l'eloquenza
e per l'invitta costanza nelle persecuzioni,
fa' che il popolo cristiano, illuminato dalla sua dottrina,
sappia imitare la sua fortezza evangelica.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Prima LetturaPrima ero un bestemmiatore, ma mi è stata usata misericordia.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Timòteo
1Tm 1,1-2.12-14

Paolo, apostolo di Cristo Gesù per comando di Dio nostro salvatore e di Cristo Gesù nostra speranza, a Timòteo, vero figlio mio nella fede: grazia, misericordia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù Signore nostro.

Rendo grazie a colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù Signore nostro, perché mi ha giudicato degno di fiducia mettendo al suo servizio me, che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi è stata usata misericordia, perché agivo per ignoranza, lontano dalla fede, e così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in Cristo Gesù.

Parola di Dio


Salmo Responsoriale
Dal Salmo 15 (16)R. Tu sei, Signore, mia parte di eredità.
Oppure:
R. Signore, solo in te è il mio bene.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu,
solo in te è il mio bene».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita. R.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare. R.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra. R.


Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

La tua parola, Signore, è verità;
consacraci nella verità. (Cfr. Gv 17,17b.a)

Alleluia.


VangeloPuò forse un cieco guidare un altro cieco?


Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6,39-42

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:

«Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.

Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».

Parola del Signore


Sulle offerte

Accetta, Signore, il sacrificio,
che ti offriamo con gioia
nel ricordo di san Giovanni Crisòstomo,
e fa' che secondo il suo insegnamento
uniamo all'offerta eucaristica il dono di tutta la nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona alla comunione

Il buon pastore dona la vita
per il suo gregge. (Cfr. Gv 10,11)

Dopo la comunione

O Signore, il mistero eucaristico,
che ha riunito la tua Chiesa
nella gloriosa memoria di san Giovanni Crisòstomo,
ci confermi nel tuo amore
e ci renda fedeli testimoni della tua verità.
Per Cristo nostro Signore.

giovedì 12 settembre 2019

PRETI E VOLONTARI PUGNALATI, MUTILATI E BRUCIATI PERCHE’ CRISTIANI

QUELLO DI CUI LA CHIESA DI BERGOGLIO SI VERGOGNA O SI COMPIACE, MA SEMPRE NELL'ASSOLUTO SILENZIO....

(SI AVVERTONO I LETTORI CHE L'ARTICOLO CONTIENE IMMAGINI FORTI)

AGOSTO DI SANGUE IN AFRICA, ASIA E SUDAMERICA
PRELATI UCCISI DA CLAN TRIBALE E JIHADISTI IN NIGERIA
RAPIMENTI DI MASSA DI DONNE INCINTE E BAMBINI
PARROCCHIANA IVORIANA TRUCIDATA COL MACHETE
VOLONTARIA GESUITA FILIPPINA TRAFITTA A MORTE
SACERDOTE ASSASSINATO A COLTELLATE IN MESSICO


___di Fabio Giuseppe Carlo Carisio ___

Rapimenti di massa con il sequestro per violenza sessuale o richiesta di riscatto, di donne, anche incinte, e bambini. Un sacerdote ucciso a colpi di arma bianca e poi bruciato, la segretaria di una parrocchia cattolica trucidata col machete, orrendamente mutilata e lasciata in una pozza di sangue.

Se è sempre l’Africa la terra dove i nuovi barbari del Terzo Millennio compiono atrocità da primitivi negli ultimi giorni anche l’Asia evidenzia una violenza demoniaca contro i cristiani: nelle Filippine una giovane volontaria gesuita è stata infatti colpita da una raffica di pugnalate per il tentativo di rapina di una manciata di Peso (la moneta filippina) mentre in Messico, che si rivela la nazione dell’America Latina più pericolosa per i sacerdoti cattolici, è stato ucciso a coltellate in parrocchia un altro prete da una delle gang criminali che infestano il paese.


Come riferisce il quotidiano dei vescovi italiani Avvenire nel 2019 sono già 11 i sacerdoti uccisi nel Continente Nero che rappresenta quello più critico per i cristiani per la presenza di tre tipologie di spietati e belluini aggressori. Oltre alle milizie islamiche jihadiste organizzate come Boko Aram (Nigeria), i qaedisti al-Murabitun e i filo-isis Ansar Ul Islam (Burkina Faso e Sahel), Al Shabaab (Somalia-Kenya), ci sono i pastori nomadi Peuls o Fulani, che sotto la fomite della guerra santa musulmana ispirata dal Salafismo Sunnita, imperversano dal Sahel alla Nigeria per strappare terre rigogliose agli agricoltori cristiani.


Ad essi si aggiungono i vari Cults di tradizione universitaria delle mafie nigeriane (Black Axe, Eiye, Maphite, Vikings) che da Benin City (dove sono dichiarati illegali dal 2001) si sono diffusi in varie parti dell’Africa ma soprattutto nel ricco occidente ed in particolare in Italia grazie ai barconi dell’immigrazione clandestina.


Infine agiscono i delinquenti di bande tribali che non esitano ad uccidere chi si mette sulla loro strada come padre David Tanko, barbaramente assassinato e bruciato con la sua auto mentre era in viaggio per una missione di pace il 28 agosto scorso.

Purtroppo sulle navi delle Ong ci sono molti di questi criminali, molti dei quali minorenni, nascosti insieme a migranti disperati, donne e bambini in fuga dalle guerre solo in minima parte (le richieste di asilo per motivi umanitari accolte sono inferiori al 10 % degli immigrati irregolari). Perlopiù abbandonano società economicamente fragili in cerca di un futuro che non sempre si rivela migliore come ampiamente riferito in precedenti reportage.

IL SACERDOTE UCCISO IN UNA GUERRA TRIBALE

Il brutale omicidio del sacerdote Tanko si aggiunge a quello di altri tre chierici uccisi in Nigeria nel corso dell’anno, altrettanti in Burkina Faso, uno in Congo ed un altro in Togo, di cui abbiamo dato notizia in altri articoli nella pagina Cristiani Perseguitati e Martiri.

L’ultimo assassinio omicidio è avvenuto nello stato di Taraba, nell’est della Nigeria. «Il 28 agosto don David Tanko è stato fermato da uomini armati sulla strada per il villaggio di Takum, dove avrebbe dovuto partecipare ad un incontro per mediare un accordo di pace volto a mettere fine alla crisi che oppone le popolazioni Tiv e Jukun – riferisce Fides, l’agenzia delle Pontificie Opere Missionarie Secondo fonti locali, i malviventi, forse appartenenti ad un milizia Tiv, dopo aver ucciso don Tanko hanno dato fuoco al corpo del sacerdote e alla sua automobile».


Padre David Tanko e il suo corpo orrendamente bruciato dopo l’omicidio

«Appena avuta la notizia della sua morte siamo rimasti scioccati. La diocesi è in lutto – ha dichiarato monsignor Charles Michael Hammawa, Vescovo di Jalingo – Abbiamo predicato la pace e fatto sforzi per portare entrambe le parti al tavolo negoziale. La polizia dello Stato mi ha promesso che sta indagando sul caso, preghiamo che gli autori siano assicurati alla giustizia. Non vogliamo che vi sia alcuna rappresaglia che non farà che peggiorare la situazione».

«Il conflitto tra i Tiv e i Jukun risale al 1953 (per altri al 1959 o al 1977), tra tregue e ritorni di fiamma della violenza. Secondo alcuni studi storici le due popolazioni vivevano in armonia fino all’avvento della colonizzazione britannica, quando le autorità del Regno Unito favorirono i Jukun a scapito dei Tiv, piantando il seme della discordia che è germogliato e fruttificato fino ai giorni nostri» rammenta l’agenzia Fides.


La lotta è riesplosa con violenza il 1° aprile. A fare da detonatore una disputa tra un Tiv e un Jukun scoppiata nel villaggio di Kente nell’area di Wukari, presto degenerata in una serie di raid nei villaggi delle due popolazioni, con morti e saccheggi. Le violenze si sono estese anche al confinante Stato di Benue. A luglio i governatori dei due Stati interessati, Benue e Taraba, hanno lanciato un appello alla pacificazione, mentre il dottor Isaiah Jirapye, Presidente della locale sezione della Christian Association of Nigeria (CAN), ha chiesto alle due parti di dialogare, affermando di “aver preso i contatti necessari per un dialogo immediato per garantire la fine delle ostilità”.


Il reverendo David Tanko con la casula talare rossa che rievoca il sangue di Gesù Cristo e ei martiri ma anche lo Spirito Santo fiammeggiante

L’omicidio di padre Tanko ha scosso anche le autorità nazionali. «L’assassinio di un prete cattolico sottolinea l’urgenza di affrontare questo conflitto duraturo e imbarazzante. A nome del governo federale e dell’intera popolazione del Paese, porgo le mie condoglianze alla comunità cattolica, al governo e al popolo di Taraba per le perdite derivanti dalle violenze che hanno sconvolto le comunità» ha affermato il Presidente della Nigeria Muhammadu Buhari chiedendo ai governatori di Taraba e Benue, ai capi tradizionali, ai leader religiosi di «incontrarsi urgentemente per porre fine a persistenti scontri violenti tra Jukun e Tiv». Il Capo dello Stato ha anche aggiunto che non rimarrà fermo a guardare.


IL PRETE UCCISO DAI PASTORI ISLAMICI FULANI

Agosto era già iniziato nel segno del sangue. Il primo del mese si era già consumanto l’assassinio del sacerdote cattolico Paul Offu, Padre Paul Offu, parroco della chiesa di San Giacomo maggiore a Ugbawka, nella Diocesi di Enugu, la capitale dell’omonimo stato nella Nigeria settentrionale. Il sacerdote, è caduto sotto i colpi di arma da fuoco sparati da un gruppo di persone armate definite “pastori fulani” mentre percorreva in automobile la Ihe-Agbudu Road a Awgu. Secondo le prime ricostruzioni, il presbitero non si sarebbe fermato davanti agli assalitori che gli intimavano di bloccare la sua vettura. Gli estremisti islamici Peuls girano sempre muniti di potenti fucili d’assalto semiautomatici AK 47, i kalashnikov assai diffusi tra i jihadisti.

Il sacerdote Paul Offu, ucciso in Nigeria all’inizio di agosto dai pastori terroristi islamici Fulani

La la comunità cattolica locale si è raccolta nell’arena della Sacra Famiglia, presso la cattedrale di Enugu, per prendere parte a una concelebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Callisto Onaga ed invocare, nella preghiera, pace e sicurezza per tutta la regione. La Diocesi ha anche diffuso un comunicato ufficiale in cui ricorda la drammatica condizione dell’area, segnata da massacri, rapimenti, stupri, incendi dolosi e devastazioni, e si chiamano in causa anche le responsabilità delle autorità politiche davanti agli scenari di devastazione delineati.

Il comunicato, pervenuto all’Agenzia Fides, descrive uno scenario di anarchia e di totale annullamento di ogni presidio di legalità, in cui “un numero inquietante di persone del nostro popolo – tra cui preti e ufficiali di governo – è stato ucciso”. Per paura di essere stuprate – si legge tra l’altro nel documento – le nostre donne non possono più svolgere le loro attività regolari nei villaggi, nel lavoro agricolo e nelle altre imprese”. Nella dichiarazione si richiede al governo di “cacciare i cattivi Fulanis dal nostro Stato”, e di “equipaggiare in maniera appropriata i gruppi di vigilantes per fornire protezione e sicurezza nelle diverse località”.


Alcuni pastori nigeriani Fulani sempre armati da guerriglieri

Di tutt’altro avviso le parole di un altro alto prelato che al fine di scongiurare ulteriori rappresaglie è intervenuto con un invito esattamente opposto che, vista la gravità della situazione, equivale ad un appello al martirio.

«La diffusione di discorsi di incitamento all’odio contro i pastori Fulani, in corso sui social media, costituisce una minaccia per l’unità e la pace della Nigeria» ha avvertito monsignor Matthew Hassan Kukah, Vescovo di Sokoto, nel suo intervento ad un seminario organizzato dal Centro di studi africani Olusegun Obasanjo, della National Open University della Nigeria (NOUN) della capitale federale Abuja.


Il Vescovo ha ricordato che storicamente i discorsi incitanti all’odio verso un particolare gruppo di persone hanno sempre preceduto i genocidi, in qualsiasi parte del mondo. Ma l’ex presidente Olusegun Obasanjo ha scritto una lettera aperta al presidente Muhammadu Buhari, avvertendolo del rischio di un “genocidio in stile rwandese” in Nigeria se il governo non prenderà misure immediate per fermare le violenze.


RAPIMENTI DI MASSA E VIOLENZE SENZA SOSTA IN NIGERIA

A conferma della tragica emergenza nei giorni scorsi c’è stato un vero e proprio assalto armato a un villaggio nel nord-ovest della Nigeria. I media locali riferiscono che almeno 50 persone, tra cui donne incinte e bambini, sono stati rapite durante l’attacco, come riporta il quotidiano Avvenire.

Il blitz compiuto da almeno cento criminali armati è avvenuto martedì 27 agosto a tarda sera nel villaggio di Wurma, vicino a Katsina. Una donna, le cui due figlie erano tra le persone sequestrate, ha detto che più di 100 banditi hanno lanciato l’assalto «sparando da tutte le angolazioni». «Hanno operato per circa tre ore senza che nessuno li sfidasse», ha detto. Hanno preso anche pecore, capre e cibo. Alcuni rapiti sarebbero stati rilasciati in seguito a scontri armati con le forze dell’ordine.


I danni causati dal raid con sequestro di 40 persone nel villaggio di Wurma in Nigeria

La polizia riferisce che i rapiti sono 15, ma secondo la testimonianza di alcuni abitanti sono almeno 53. Alcune famiglie avrebbero ricevuto richieste di riscatto. Non si sa a quale gruppo appartenesse il commandos ma le modalità d’azione sono identiche a quelle dei terroristi Peuls.

«La popolazione è tra due fuochi: i soprusi di politici, militari e forze dell’ordine, da una parte, le violenze e le razzie dei pastori Fulani e di altri banditi, dall’altra» denunciano in una lettera pastorale i vescovi della Provincia ecclesiastica di Owerri (capitale dello stato dell’Imo), nel del sud-est della Nigeria, che comprende anche le diocesi suffraganee di Aba, Ahiara, Okigwe, Orlu e Umuahia (capitale dello Stato Federato di Abia).


«Ogni giorno, in tutti i nostri Stati, ascoltiamo storie strazianti di rapimenti, stupri, mutilazioni, estorsioni, accaparramento di terre, uccisioni e distruzione delle fonti di sostentamento delle persone. Continuiamo a sperare invano che i pubblici funzionari eletti e gli agenti di sicurezza proteggano i nostri cittadini come previsto e sancito dalla Costituzione» si legge nel documento, pervenuto all’Agenzia Fides.

I vescovi esortano i fedeli a pregare e a rimanere vigili «nel promuovere la visione cristiana al fine di contrastare l’ideologia brutale dell’odio, della malvagità e della violenza», ma lanciano anche un messaggio ai politici: «Il governo nigeriano e i suoi leader devono assumersi l’obbligo costituzionale di proteggere e difendere ogni cittadino nigeriano indipendentemente dalla sua appartenenza religiosa o etnica».


SEGRETARIA DI PARROCCHIA MUTILATA E UCCISA COL MACHETE

Questa efferata e barbara violenza in Africa non ha confini ma anzi si aggrava per l’instabilità in Burkina Faso, dove il 19 agosto in un attacco jihadista sono morti 24 militari, altri 7 sono feriti mentre 5 loro commilitoni sono dati per dispersi. L’assalto si è verificato nelle prime ore del giorno a Koutougou, nel nord del Paese.

«Il popolo del Burkina Faso è sempre rimasto saldo nella lotta di grande durata contro il terrorismo» ha affermato il presidente Roch Marc Christian Kaboré che ha ribadito che «il Burkina Faso non cederà mai nessuna parte del suo territorio, a costo delle nostre vite». Dallo scorso febbraio sono cinque gli attacchi compiuti nella stessa zona da gruppi armati di matrice jihadista: nei primi giorni di agosto a Diblou, un villaggio nel nord del Paese sono infatti rimaste uccise almeno 15 persone.

La segretaria di una parrocchia Faustine Brou N’Guessan, mutilata e uccisa a colpi di machete in Costa d’Avorio

Ma il più brutale e insensato degli omicidi di agosto è avvenuto in Costa d’Avorio dove è stata trucidata Faustine Brou N’Guessan. «L’uccisione della segretaria della parrocchia Sainte-Cécile du Vallon era stata preceduta dalla profanazione di alcune statue della Vergine Maria e da aggressioni contro sacerdoti e laici impegnati in servizi parrocchiali – evidenzia Fides – Il corpo agonizzante di Faustine Brou N’Guessan, attinto da colpi di machete, è stato trovato in una pozza di sangue intorno alle 11 del mattino del 10 agosto nel suo ufficio situato nell’edificio Jean Pierre Cardinale Kutwa della parrocchia. Portata alla clinica più vicina purtroppo è spirata poco dopo». La sessantenne era madre di una figlia e avrebbe dovuto andare in pensione alla fine dell’anno.


Agghiacciante lo spettacolo che si è trovata di fronte un’altra operatrice della parrocchia: «Ha ricevuto un colpo al cranio, uno al collo, le mani tagliate ma anche alcune dita amputate, ed ha ricevuto un taglio anche ad una gamba» ha riferito il media ivoriano Koaci. Nel giro di quindici giorni la polizia è riuscita ad individuare ed arrestare il presunto assassino, Heiman Tchi Niamké Anderson insieme a tre complici, grazie al cellulare rubato alla vittima. Resta però misterioso il movente in quanto, come riportato dai media locali, non sono stati rubati né il denaro in un cassetto della segreteria, né i soldi che la donna aveva nella borsa e nemmeno i monili d’oro che indossava.

«L’arcidiocesi di Abidjan si congratula con la polizia criminale per aver arrestato in così poco tempo il presunto assassino della segretario della parrocchia, insieme ai suoi tre complici» ha affermato padre Augustin Obrou, responsabile diocesano della comunicazione, che ha tuttavia aggiunto di attendere le conclusioni delle indagini. «Vogliamo sapere chi li ha inviati, perché lo hanno fatto e perché l’hanno fatto a Santa Cecilia e non da qualche altra parte» ha insistito, lasciando intendere che si sospetta che gli assassini abbiano agito su mandato di qualcuno. Il sacerdote ha sottolineato infine che sono state rafforzate le misure di sicurezza nelle parrocchie.


VOLONTARIA GESUITA PUGNALATA NELLE FILIPPINE

Misterioso è anche il delitto crudele avvenuto nelle Filippine ai danni di una giovane volontaria gesuita. Il 23 agosto scorso, Genifer Buckley, giovane filippina di 24 anni, originaria di Zamboanga del Sur, è stata pugnalata a morte diverse volte da un aggressore all’interno della casa dove risiedeva con una collega. L’altra volontaria, l’avvocato Anne Kathleen Gatdula, 30 anni, è stata ferita ma riuscita a scappare dopo essere stata inseguita, e attualmente è ricoverata in un ospedale locale. Le due volontarie stavano prestando servizio presso la Pangantucan Community High School, Bukidnon, in un progetto del movimento JVP.


La volontaria gesuita Genifer Buckley, pugnalata a morte nelle Filippine

Secondo fonti della polizia, l’aggressore, Arnold Naquilla, 36 anni, residente a Pangantucan, è stato arrestato. Avrebbe attaccato le due giovani con allo scopo di una rapina, ma non è ancora chiaro il motivo dell’omicidio. «E’ un atto esecrabile, che condanniamo: chiediamo giustizia, mentre preghiamo per lei e per la sua famiglia» ha detto a Fides il gesuita padre Jason Dy, Cappellano del movimento dei Volontari Gesuiti delle Filippine (Jesuit Volunteer Philippines, JVP).

Genifer aveva conseguito la laurea in Scienze dell’educazione presso l’Università Ateneo de Zamboanga gestita dai Gesuiti nel 2015 e, successivamente, ha insegnato alla Junior High School dell’università per quattro anni, prima di iscriversi al JVP quest’anno. Successivamente si è offerta volontaria per insegnare alla Pangantucan Community High School dal 27 maggio scorso.


Il Gesuita padre Karel San Juan, presidente dell’Ateneo de Zamboanga University ha elogiato Buckly per il suo servizio alla comunità come insegnante e volontaria: «Ci mancherà molto. La ricordiamo con affetto e per il suo prezioso servizio alle persone. Era un’anima coraggiosa, desiderosa di intraprendere la strada dell’amorevole servizio per Dio e per il Paese».

Il JVP si impegna a portare speranza alle popolazioni emarginate. Da 39 anni, i volontari gesuiti sono operano con scuole, parrocchie o organizzazioni non governative (ONG) per insegnare, formare leader della comunità di base, assistere le cooperative, attuare progetti di sostentamento, assistere i disabili e le vittime di violenza, impegnarsi nella formazione dei giovani, sostenere questioni ambientali, difendere la dignità delle popolazioni indigene, lottare per il diritto degli oppressi.


SACERDOTE ACCOLTELLATO IN MESSICO

Per i diritti dei più poveri stanno lottando anche i sacerdoti dell’America Latina esponendosi così al rischio di rappresaglie delle gang malavitose che invece vivono sull’estorsione e lo sfruttamento della popolazione. Il 22 agosto José Martín Guzmán Vega, 55 anni, parroco di Cristo Rey de la Paz, Ejido Santa Adelaida, nella Diocesi di Matamoros, Tamaulipas, in Messico, è stato raggiunto da un criminale all’interno degli uffici parrochiali e aggredito a morte.


Padre José Martín Guzmán Vega, ucciso in Messico

«Fonti vicine a questi media – ha riportato CCM, il Centro Catolico Multimedial messicano – hanno detto che giovedì sera intorno alle 22:00, il padre è stato ferito più volte con un coltello; i vicini hanno sentito le grida di aiuto all’interno della parrocchia, quando si sono avvicinati hanno visto padre José Martín gravemente ferito, quindi è stato trasferito all’ospedale generale della città». Lì, nel nosocomio Dr. Alfredo Pumarejo, è deceduto pochi minuti dopo il suo arrivo.

Per un fatale presagio lo stesso organo d’informazione, domenica scorsa, aveva pubblicato un editoriale intitolato “Sacerdoti nel mirino del crimine” in cui si evidenziava che «nel 2019, fortunatamente, non vi è traccia di omicidi perpetrati contro ministri cattolici, ma ci sono avvertimenti su minacce forti e intimidatorie contro la sicurezza e la vita dei sacerdoti che non dovrebbero essere sottovalutate». Pochi giorni dopo è giunta la notizia data alla Chiesa e alla Diocesi dal vescovo Eugenio Lira Rugarcía.

José Martín Guzmán Vega è nato a La Piedad, Michoacán, il 27 marzo 1964. Ordinato il 2 febbraio 2004 per il clero della diocesi di Matamoros, esercitava il suo ministero nel ministero pastorale della prigione diocesana e nella comunità di Cristo Rey de La Paz, ejido Santa Adelaida.

Il suo nome si unisce a quello di altri 26 sacerdoti uccisi in situazioni tragiche e violente dal 2012. Una lunghissima lista di martiri di una bieca violenza anticristiana che può trovare spiegazione solo in un’attenta lettura demonologica del Vangelo e del Libro dell’Apocalisse.



Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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Messa al Bando del Contante: la Servitù della Gleba dei Giorni Nostri

@VoceNelDeserto

@ElvioVDeMatteis

la tassa sul prelievo di contanti sembra una patrimoniale ma è un #Golpe bancario. Serve per forzare il denaro elettronico e dunque portare il #SignoraggioBancario al potere assoluto.


@MauriNewWorld

@Ilconservator

@chiossimanuela2

@AdryWebber

@BarbaraRaval

@02giugno

@claudio_2022












LA TASSA SUL PRELIEVO DI CONTANTI NASCONDE L'ELIMINAZIONE TOTALE DELLA VALUTA E UN PASSO DECISIVO VERSO L'IMPOSIZIONE DEL MARCHIO DELLA BESTIA ATTRAVERSO UN MICROCHIP SOTTOCUTANEO, E QUESTO E' IL GOVERNO VOLUTO DALLE ELITE CHE ATTUERA' IL PIANO ANTICRISTICO DI UNA SCHIAVITU' GLOBALE. O CI RIBELLIAMO A TUTTO QUESTO O SOCCOMBEREMO. UN PAIO DI ARTICOLI "PROFETICI" INTERESSANTI POSSONO AIUTARCI A CAPIRE MEGLIO DOVE CI CONDURRA' IL GOVERNO GIALLO-ROSSO....

Lasciare ai governi (ed alle banche centrali) il corso legale forzoso della valuta avrebbe portato, non appena si fosse creata la tecnologia necessaria, all'abolizione del loro contante fatto di carta igienica, non merce ma frode e allucinazione collettiva indotta da sapiente ipnotismo, come quando si e' abolito il lavoro salariato, lavoro che le macchine possono fare meglio, e si sono aboliti i lavoratori. D'altronde la differenza tra schiavi e padroni che ha iniziato la società patriarcale e cittadina è stata prodotto di due tecnologie, quella della torre e quella della chiave e serratura. La tecnologia viene sempre colta al balzo dalle classi rapaci e, in un certo modo, prevista: quando costruirono lo ziggurat, prevedevano già l'invenzione della serratura, per lasciare affamati quelli che non facevano parte del club.
Da domani l'ipnotismo non servirà più. Potrete comprare tutto quello che vi mantiene in vita unicamente scansionando il Marchio della Bestia a barre e tenendo in tasca una tessera bancaria: la macchina alla cassa preleva direttamente il dovuto senza dovere neanche maneggiare il simbolo dei vostri averi che rimane nel portafogli, ovvero prove di microchip sottocutaneo molto prossimo venturo (dopodomani).

Naturalmente i più idioti, o pidioti, sono sempre all'avanguardia nel chiedere l'accorciamento delle proprie catene. Non si smentiscono mai. D'altronde da gente che era in passato fiera di essere salariata in strutture nelle quali faceva la parte della stupida macchina solo perché le macchine produttrici automatiche più intelligenti di loro non le avevano ancora e dovevano mettere una pezza alla mancanza tecnologica che da li a poco sarebbe stata colmata, ci si poteva e ci si può aspettarsi solo più idiozia, e sempre peggiore.

Al peggio assoluto, infatti, ci stiamo arrivando molto in fretta. Mentre si disquisisce unicamente di argomenti come se il matrimonio fra criceti da ruota omosessuali, al fine di ottenere gratis, per i criceti, dal mitico Pantalone, la pensione di reversibilità in un mondo senza le più le pensioni, sia veramente progressista.

Le sorti progressivamente a ramengo della classe di schiavi che usavano chiamare se stessi operai ma volevano essere borghesi sfruttando il resto del mondo (il terzo mondo, del quale ora fanno parte anche loro, pluralisticamente) determinano infatti che sarà motivo di orgoglio affittare l'utero delle figlie all'aristocrazia politica e dello spettacolo, viziosa e libertina, mentre gli si sta già affittando, tutti, lo sfintere anale: ma fa tanto progressista, essere invertiti come gli "eroi" della nostra Cul-tura. Ai miei tempi era una caratteristica dei fascisti, pensa un po'...

Quando si vuole dominare qualcuno, gli si impresta la propria mente, diceva Carlito, e accidenti se non aveva ragione lui.
Perciò traduco questo breve e sintetico articolo che ben spiega le ragioni della guerra al contante intrapresa da pressochè tutti i governi, specialmente nella prigione a cielo aperto dell'UE, dalla quale spero (anche se ne dubito molto) di uscire quale suddito britannico, visto che sembra che, bontà loro, ci lascino partecipare ad un referendum abrogativo. Buona lettura.

di Paul Rosenberg

Nel corso degli ultimi mesi sono passati sul mio schermo una miriade di articoli, e tutti sostengono che governi e banche devono eliminare il contante; sicuramente li avrete notati anche voi.
Ci dicono che quelli che usano il contante sono terroristi e pazzi assortiti, e cosi, per proteggerci dall'essere fatti esplodere e finire a pezzi all'angolo di strada più prossimo a casa nostra, i governi dovranno metterlo al bando.
Bisogna effettivamente sforzarsi un po' per immaginare un tentativo più palese e ovvio allo scopo di terrorizzarci. Il contante – usato tutti i giorni da secoli se non da millenni – è ora, improvvisamente, causa automatica di morte istantanea. Veramente suppongono che si possa accettare una simile fandonia?
Ci sono buone ragioni, però, per le quali gli addetti ai lavori stanno sostenendo queste menzogne proprio in questo momento.
La prima, forse, è semplicemente che ora possono permettersi di farlo: dopo l'undici di settembre 2001 una enorme ondata di ottemperanza alle norme contro il riciclaggio di denaro si è abbattuta sul mondo occidentale. Forse non durerà in eterno, ma è ancora in movimento, e, se le multinazionali dello spettacolo d'intrattenimento continueranno a pompare abbastanza paura nelle menti di chi è disposto a crederci, essi potrebbero riuscire a convincerli completamente.
La seconda ragione è comunque il fattore preponderante:
Il Tasso di Interesse Negativo
L'urgenza con cui si vuole mettere al bando una delle colonne portanti più antiche della vita di tutti i giorni, è sintomatica del fatto che le oligarchie pensano che sarà presto per loro necessario farlo. Sembrerebbe cioè che le banche centrali, il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale, la Banca dei Regolamenti Internazionali e tutti coloro che le sostengono considerino l'eliminazione del contante come una strategia essenziale per la propria sopravvivenza.
La ragione è semplice: il contante consentirebbe alla gente di rifuggire dall'unica cosa che potrà salvare il loro sistema valutario da ladrocinio, i tassi di interesse negativi.
Per chiarire, vorrei parafrasare una citazione famosa (e ottima) da una dichiarazione di Alan Greenspan risalente al 1966, durante il suo periodo Ayn-Randiano: la politica finanziaria dei sussidi pubblici necessita che i risparmiatori non abbiano alcun modo di proteggersi.
Questa dichiarazione era veritiera, e con qualche piccola modifica spiega in modo succinto la nuova guerra al contante: un sistema valutario in passivo necessita che i possessori della valuta non abbiano alcun modo di proteggerla.
La valuta contante, che potete toccare con mano, si regge più o meno da sola ed è perlopiù esterna al controllo della banca. Il denaro elettronico – i conti bancari, i crediti, ecc... – sono situati all'interno del sistema bancario e sono completamente soggetti al controllo della banca.
La combinazione di assenza di contante e tassi di interesse negativi è una tacita e permanente versione di quel che è stato fatto a Cipro, dove il governo ha semplicemente chiuso tutto il sistema consentendo solamente piccoli prelievi dai Bancomat, allo scopo di rubare denaro contemporaneamente da migliaia di conti bancari.
Lo spettacolo cipriota è stato abbastanza clamoroso e comunque ha in qualche modo minato la legittimità dei governi, cosicché sarebbe molto meglio non avere alcun Bancomat e niente contante, del tutto. In questo modo non ci saranno code di persone inferocite che parlano tra di loro, ma solo dei derubati isolati e senza risorse che si leccano le ferite, mentre i mezzibusti televisivi esortano il pubblico a stare calmi ed a guardare le immagini del tubo catodico.
I tassi di interesse negativi danno alle banche il controllo del 100% dei vostri acquisti. Esse potranno, se proprio fosse loro necessario, consentirvi di comprare generi alimentari e bloccare il resto dei vostri acquisti. La gente comune non avrebbe nessuna risorsa e verrebbe semplicemente derubata senza problemi di sorta e senza che sia possibile incolpare qualcuno personalmente.
Tassi di interessi negativi significano che il vostro conto in banca si restringe giorno per giorno, automaticamente. I vostri 1.000 dollari in gennaio diventano 950 per il mese di dicembre. Dove va a finire quel denaro? Alle banche, naturalmente, ed al governo. Succhiano via i vostri soldi, goccia a goccia, e non c'è niente che voi possiate fare per fermarli. 
Ciò mette a segno diversi bersagli con un colpo solo: finanzia il governo, automaticamente e senza limiti. Dimenticate il modulo delle imposte dirette che dovete compilare: possono prendere proprio tutto quel che vogliono.
Paga per i debiti insolvibili delle grandi banche (e ci sono oceani di debito).
Vi obbliga a spendere tutto quel che avete, appena lo acquisite (altrimenti il conto si “restringe”).
Consegna al sistema bancario il pieno controllo della vostra vita finanziaria. Tutto è controllato, tutto è rilevato ed ogni singola transazione deve essere approvata da loro (o non esserlo). Se decidono che non gli piacete, sarete istantaneamente ridotti a dover mendicare.

Per farla breve, e' un diretto ritorno alla servitù della gleba. Vi suggerisco di parlarne con i vostri amici e vicini di casa già fin d'ora, prima che sia troppo tardi. Non vi arrendete senza lottare.


E' GIA' TUTTO PRONTO DAL 2013....



L’azienda americana Motorola ha depositato una richiesta per un dispositivo elettronico che si connette ai device. Si tratta di Biostamp: il tatuaggio microfono che comunica con gli smartphone. Definito “Coupling An Electronic Skin Tattoo To A Mobile Communication Device”, si tratta di un oggetto dall’utilizzo non ancora chiarito, tuttavia ciò che finora è emerso è che funge da microfono prendendo i suoni direttamente dalla gola. La tecnologia avanza, e una cosa diventa sempre più lampante: l’interfaccia che sparisce (o si nasconde). Se prima esistevano i mouse e le tastiere, ora grazie al touch screen o addirittura i nostri occhi (vedasi Google Glass) spariscono le mediazioni tra il soggetto (l’uomo) e la macchina (il dispositivo tecnologico). A leggere la descrizione di Motorola, il sistema non ha un vero e proprio microfono: c’è un sensore che riceve il flusso audio direttamente dalla gola, lo decodifica, e poi lo invia sotto forma di suono allo smartphone o al tablet tramite Bluetooth o NFC (Near Field Communication: in italiano Comunicazione in prossimità – è una tecnologia che fornisce connettività wireless bidirezionale a corto raggio: fino a 10 cm). Con Biostamp, si parla quindi senza muovere la bocca, semplicemente pronunciando le parole ma senza emettere alcun suono. In questo modo si eliminano i rumori di fondo ed eventuali interferenze. Può risultare utile per parlare anche in luoghi affollati senza urlare per capirsi. Qualcuno ipotizza che il tatuaggio microfono potrebbe essere utilizzato anche dagli animali, in modo che, tramite smartphone, possiamo comprendere i loro desideri. Al momento sembra più utopia che tecnologia, ma si sa che in questo ambito ciò che è considerata fantascienza rischia di diventare scienza da un momento all’altro grazie ai veloci cambiamenti. Biostamp è una sorta di cerotto digitale (o di tatuaggio che funge da microfono, se vogliamo) che ci fa comunicare con i dispositivi e Motorola lo sta sviluppando. In attesa di comprendere bene le sue funzioni e l’applicazione pratica, prendiamo nota del suo sviluppo da parte dell’azienda americana.




LITURGIA DEL GIORNO

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Antifona

Tu sei giusto, Signore,
e sono retti i tuoi giudizi:
agisci con il tuo servo secondo il tuo amore. (Sal 118,137.124)


Colletta

O Padre, che ci hai donato il Salvatore e lo Spirito Santo,
guarda con benevolenza i tuo figli di adozione,
perché a tutti i credenti in Cristo
sia data la vera libertà e l’eredità eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…


Prima LetturaRivestitevi della carità.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési
Col 3,12-17

Fratelli, scelti da Dio, santi e amati, rivestitevi di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri, se qualcuno avesse di che lamentarsi nei riguardi di un altro. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi.

Ma sopra tutte queste cose rivestitevi della carità, che le unisce in modo perfetto. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E rendete grazie!

La parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza. Con ogni sapienza istruitevi e ammonitevi a vicenda con salmi, inni e canti ispirati, con gratitudine, cantando a Dio nei vostri cuori. E qualunque cosa facciate, in parole e in opere, tutto avvenga nel nome del Signore Gesù, rendendo grazie per mezzo di lui a Dio Padre.

Parola di Dio


Salmo Responsoriale
Dal Salmo 150R. Ogni vivente dia lode al Signore.

Lodate Dio nel suo santuario,
lodatelo nel suo maestoso firmamento.
Lodatelo per le sue imprese,
lodatelo per la sua immensa grandezza. R.

Lodatelo con il suono del corno,
lodatelo con l’arpa e la cetra.
Lodatelo con tamburelli e danze,
lodatelo sulle corde e con i flauti. R.

Lodatelo con cimbali sonori,
lodatelo con cimbali squillanti.
Ogni vivente dia lode al Signore. R.


Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi
e l'amore di lui è perfetto in noi. (1Gv 4,12)

Alleluia.


VangeloSiate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.


Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6,27-38

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.

E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.

Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.

Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

Parola del Signore

Sulle offerte

O Dio, sorgente della vera pietà e della pace,
salga a te nella celebrazione di questo mistero
la giusta adorazione per la tua grandezza
e si rafforzi la fedeltà e la concordia dei tuoi figli.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona alla comunione

Come il cervo anela ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anela a te, o Dio:
l’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente. (Sal 41,2-3)

Oppure:

«Io sono la luce del mondo», dice il Signore,
«chi segue me non cammina nelle tenebre,
ma avrà la luce della vita». (Gv 8,12)


Dopo la comunione

O Padre, che nutri e rinnovi i tuoi fedeli
alla mensa della parola e del pane di vita,
per questi doni del tuo Figlio
aiutaci a progredire costantemente nella fede,
per divenire partecipi della sua vita immortale.
Per Cristo nostro Signore.

mercoledì 11 settembre 2019

“Il più terribile scisma che il mondo abbia mai visto”






MESSAGGI E PROFEZIE - 14 FEBBRAIO 2019 - ANTICRISTO IN AZIONE?


(di Roberto de Mattei) Il 4 febbraio 2019, ad Abu Dhabi, papa Francesco e il Grande Imam di Al Azhar Ahmad Al-Tayyeb hanno firmato un documento sulla Fraternità umana per la pace mondiale e la convivenza comune. La dichiarazione si apre nel nome di un Dio che, se deve essere comune, non può essere altro che l’Allah dei musulmani.

Il Dio dei cristiani, infatti, è uno nella sua natura, ma trino nelle sue persone, uguali e distinte, Padre, Figlio e Spirito Santo. Dai tempi di Ario in poi, la Chiesa ha combattuto gli antitrinitari e i deisti che negavano, o mettevano da parte questo mistero, il più alto del Cristianesimo. L’Islam lo respinge invece con orrore, come proclama la sura detta “del culto sincero”: «Egli, Dio, è uno! Dio, l’Eterno! Non generò né fu generato, e nessuno gli è pari!» (Corano 112, 2, 4).

In realtà, nella dichiarazione di Abu Dhabi il culto non viene prestato né al Dio dei cristiani né a quello dell’Islam, ma a una divinità laica, la “fratellanza umana”, «che abbraccia tutti gli uomini, li unisce e li rende uguali». Non siamo di fronte allo “spirito di Assisi”, che nel suo sincretismo riconosce tuttavia il primato della dimensione religiosa su quella secolarista, ma ad una affermazione di indifferentismo.

In nessun punto infatti, si accenna ad un fondamento metafisico dei valori di pace e di fratellanza a cui continuamente ci si richiama. Il documento, quando afferma che «il pluralismo e le diversità di religione, di colore, di sesso, di razza e di lingua sono una sapiente volontà divina, con la quale Dio ha creato gli esseri umani», non professa l’ecumenismo condannato da Pio XI nella Mortalium animos (1928), ma l’indifferentismo religioso condannato da Leone XIII nell’enciclica Libertas (20 giugno 1888), che lo definisce «il sistema dottrinale che insegna essere libero ciascuno di professare la religione che gli piace ed anche di non professarne alcuna».

Nella dichiarazione di Abu Dhabi cristiani e musulmani si sottomettono al principio cardine della massoneria, secondo cui i valori di libertà e uguaglianza della Rivoluzione francese dovrebbero trovare la loro sintesi e il loro compimento nella fratellanza universale. Ahmad Al-Tayyeb, che ha redatto il testo a quattro mani con papa Francesco, è uno sceicco ereditario della confraternita dei Sufi dell’Alto Egitto e, all’interno del mondo islamico, Al Azhar, l’università di cui egli è rettore, si caratterizza per la sua proposta dell’esoterismo Sufi, come “ponte iniziatico” tra la massoneria di Oriente e di Occidente (cfr. Gabriel Mandel, Federico II, il sufismo e la massoneria, Tipheret, Acireale 2013).

Il documento chiede in maniera insistente e ripetitiva «ai Leader del mondo, agli artefici della politica internazionale e dell’economia mondiale», «agli intellettuali, ai filosofi, agli uomini di religione, agli artisti, agli operatori dei media e agli uomini di cultura», di impegnarsi per diffondere «la cultura della tolleranza, della convivenza e della pace», esprimendo «la forte convinzione che i veri insegnamenti delle religioni invitano a restare ancorati ai valori della pace; a sostenere i valori della reciproca conoscenza, della fratellanza umana e della convivenza comune».

Tali valori, si ribadisce sono l’«àncora di salvezza per tutti». Perciò, «la Chiesa Cattolica e al-Azhar», domandano che «questo Documento divenga oggetto di ricerca e di riflessione in tutte le scuole, nelle università e negli istituti di educazione e di formazione, al fine di contribuire a creare nuove generazioni che portino il bene e la pace e difendano ovunque il diritto degli oppressi e degli ultimi».

L’11 aprile, a Santa Marta, in Vaticano, il documento di Abu Dhabi è stato suggellato da un gesto simbolico. Francesco si è prostrato a terra davanti a tre leader politici del Sudan, e ha baciato loro i piedi, implorando la pace. Questo gesto esprime la sottomissione al potere politico e il rifiuto della Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo. Chi rappresenta Cristo, nel cui nome ogni ginocchio si piega nei cieli e sulla terra (Filippesi 2, 10), deve ricevere l’omaggio degli uomini e delle nazioni e non prestare omaggio a nessuno.

Risuonano le parole di Pio XI nell’enciclica Quas primas (1925): «Oh, di quale felicità potremmo godere se gli individui, le famiglie e la società si lasciassero governare da Cristo! Allora veramente, per usare le parole che il Nostro Predecessore Leone XIII venticinque anni fa rivolgeva a tutti i Vescovi dell’orbe cattolico, si potrebbero risanare tante ferite, allora ogni diritto riacquisterebbe l’antica forza, tornerebbero i beni della pace, cadrebbero dalle mani le spade, quando tutti volentieri accettassero l’impero di Cristo, gli obbedissero, ed ogni lingua proclamasse che nostro Signore Gesù Cristo è nella gloria di Dio Padre».

Anche il gesto compiuto da papa Francesco a Santa Marta nega un sublime mistero cristiano: l’Incarnazione, Passione e Morte di Nostro Signore Gesù Cristo, unico Salvatore e Redentore dell’umanità. Negando questo mistero, si nega la missione salvifica della Chiesa, chiamata a evangelizzare e a civilizzare il mondo. Il Sinodo sull’Amazzonia che si aprirà nel prossimo mese di ottobre, sarà una nuova tappa di questo rifiuto della missione della Chiesa, che è anche il rifiuto della missione del Vicario di Cristo? Si inginocchierà papa Francesco di fronte ai rappresentanti dei popoli indigeni? Chiederà loro di trasmettere alla Chiesa la sapienza tribale di cui sono portatori?

Ciò che è certo è che, tre giorni dopo, il 15 aprile, la cattedrale di Notre Dame, immagine plastica della Chiesa, è andata a fuoco e le fiamme hanno divorato la sua guglia, lasciandone intatta la base. Non significa questo che, nonostante il crollo dei vertici della Chiesa, la sua divina struttura resiste, e nulla la potrà demolire? Una settimana dopo, un altro avvenimento ha scosso l’opinione pubblica cattolica. Una serie di attentati, provocati dai seguaci della stessa religione a cui papa Bergoglio si sottomette, hanno trasformato la Pasqua di Resurrezione in un giorno di Passione per la Chiesa universale, con 310 morti e oltre 500 feriti.

Il fuoco ha consumato, prima ancora dei corpi, le illusioni di quei cattolici che con applausi e chitarre intonano l’alleluja, mentre la Chiesa vive il suo Venerdì e il suo Sabato Santo. Qualcuno potrebbe obiettare che gli attentatori dello Sri Lanka, pur essendo musulmani, non rappresentano l’Islam. Ma neanche l’Imam di Al Ahzar, che ha firmato il documento di pace e fratellanza, rappresenta tutto l’Islam. Papa Francesco invece certamente rappresenta la Chiesa cattolica. Fino a quando?

Non c’è vera fratellanza al di fuori di quella soprannaturale, che non nasce dal legame con gli uomini, ma con Dio (1 Tessalonicesi, 1,4). Allo stesso modo, non c’è pace possibile al di fuori della pace cristiana, perché la sorgente della vera pace è Cristo, Sapienza incarnata, che «è venuto ad annunziare la pace a voi, che eravate lontani, e a quelli che erano vicini» (Efesini 2, 17). La pace è un dono di Dio, recato all’umanità da Gesù Cristo, Figlio di Dio e sovrano del cielo e della terra.

La Chiesa cattolica da lui fondata, è la suprema depositaria della pace, perché essa è custode della verità e la pace si fonda sulla verità e sulla giustizia. Il neo-modernismo, impiantato ai vertici della Chiesa, predica una falsa pace e una falsa fratellanza. Ma la falsa pace porta la guerra nel mondo, così come la falsa fratellanza porta allo scisma, che è la guerra all’interno della Chiesa.

San Luigi Orione l’aveva drammaticamente previsto il 26 giugno 1913: «Col modernismo e col semi-modernismo non si finisce – si andrà presto o tardi, al protestantesimo o ad uno scisma nella Chiesa che sarà il più terribile che il mondo abbia mai visto» (Scritti, vol. 43, p. 53).


Il Governo Conte bis è il Governo di Bergoglio

SONO QUESTI I TEMPI DI SOLOVEV, DI ORWELL E DEL "NUOVO UMANESIMO" ANTICRISTICO. IL NUOVO GOVERNO GIALLO-ROSSO E' STATO  VOLUTO DA BERGOGLIO. ECCO PERCHE' IL SOVRANISMO FA PAURA ALLA MASSONERIA....


Padre Livio Fanzaga

In una delle ultime trasmissioni su Radio Maria, Padre Livio Fanzaga ha criticato duramente il governo PD-M5S paragonandolo all’anticristo.





Quello che ha chiesto la fiducia non è il Governo PD-M5S e non è neanche il Governo di Giuseppe Conte. E' il Governo che voleva Bergoglio.





E' lui - Bergoglio - che parla nei suoi discorsi di "Nuovo Umanesimo", come fa Giuseppe Conte, come ha fatto nei suoi libri Edgar Morin, sociologo di sinistra ed ex consigliere di Mitterand, come fanno tutti i Grandi Maestri del Grande Oriente d'Italia nelle loro allocuzioni (“Chiediamo alle altre forze sane della società di impegnarsi insieme a noi per un nuovo umanesimo – è l’appello di Raffi – e la Massoneria, come Istituzione di uomini liberi che hanno la speranza del domani, può e vuole dare un proprio contributo per superare le criticità. Quando lanci le idee, non le fermi più: solo chi scende in campo e lotta, può avere diritto alla parola. Noi lo facciamo e non siamo soli. La nostra è l’Italia degli uomini liberi, che non hanno rinunciato al pensiero”, Roma 29 ottobre 2011 – Italia 150: Gran Maestro Raffi, cultura e identità per un nuovo umanesimo).


Cliccando qui w2.vatican.va/…/papa-francesco_…, leggerete l'intero discorso di Bergoglio del 6 maggio 2016 al conferimento del Premio Premio Kalergi o altrimenti detto Premio Internazionale Carlo Magno di Aquisgrana, dove l'espressione "Nuovo Umanesimo" viene usata più volte e capirete perchè viene usata.


Non è certo un caso che il 9 agosto - il giorno dopo il comunicato di Salvini che apre la crisi di Governo - è Bergoglio a paragonare il sovranismo a Hitler.


Non è neanche un caso che nel discorso al Senato del 19 agosto, Giuseppe Conte, invece di spiegare l'inerzia del suo Governo su tutte le riforme programmate nel contratto tra Lega e M5S, rivolga a Salvini insulti che MAI si erano ascoltati nelle aule parlamentari da un Presidente del Consiglio a un suo membro del Governo, per di più suo Vice.


Non è neppure un caso - mentre il Paese si chiede allibito perchè gli viene sottratta la sua sovranità e la possibilità, sancita dalla Costituzione, di andare al voto - il Presidente del Consiglio in pectore, Giuseppe Conte, dalla riunione del G7 che si svolge in Francia, chiuda qualsiasi dialogo (ancora in quella fase possibile) con Salvini e con la Lega.


Non è un caso, infine, che quella riunione del G7 sia ospitata dal Presidente francese Macron, che il 26 maggio 2018 trascorre quasi un'ora con Bergoglio in Vaticano, per parlare di migranti, Europa e clima (i temi che sono al centro del "Nuovo Umanesimo" del Governo di Conte), in occasione del ricevimento del titolo onorifico di protocanonico del Capitolo lateranense.


Per completare il quadro, c'è chi afferma sia stato Macron a suggerire a Trump di scrivere il tweet di sostegno a Conte. Altro fatto senza precedenti. E il "cerchio" si chiude così.




Padre Livio Fanzaga contro il governo PD-M5S

Se si eccettuano i continui richiami di Papa Francesco ad aprire la frontiera e accogliere i migranti, la Chiesa ed i suoi uomini non hanno avversato il precedente governo Lega-M5S. Il motivo di tale sintonia con il precedente esecutivo era dovuto al fatto che molti membri della Lega sono dichiaratamente cattolici. Inoltre il ministro Fontana alla Famiglia sposava le posizioni della Chiesa in fatto di Famiglia e Matrimonio. L’arrivo al governo del PD ed al ministero della Famiglia della Bonetti preoccupa e non poco, visto che la neo ministra è stata in passato una delle prime sostenitrici delle Unioni Civili.

Ad esporre le preoccupazioni di buona parte dei cattolici ci ha pensato Padre Livio Fanzaga durante una delle sue dirette da Radio Maria (un programma in cui spesso commenta i messaggi di Medjugorje). Il Sacerdote si dice preoccupato dalla visione dell’uomo che ha il premier: “Conte ha parlato recentemente di andare verso un nuovo umanesimo. Ma cosa significa? Progettare un uomo nuovo, un uomo planetario non ha nulla a che fare con il Cristianesimo. Semmai è fondare una religione su un uomo Dio. Il concetto di nuovo umanesimo di Giuseppe Conte affonda le sue radici nel paganesimo, nell’umanesimo del rinascimento, che emarginava Dio”.
Padre Livio: il governo PD-M5S come l’anticristo

Nella sua invettiva contro il nuovo governo il sacerdote si lancia in un paragone ardito, avvicinandolo alla figura dell’anticristo: "Attenzione, non sarà facile individuare l’Anticristo. Lui verrà vestito da grande umanitario. Nuovo umanesimo figlioli. Parlerà di pace, abbondanza. Scriverà libri su un nuovo modo di vedere Dio. Farà sprofondare gli uomini nella vergogna se non saranno ‘aperti di mente e liberali’".

Allargare i diritti a tutte le minoranze e cancellare le discriminazioni sessuali e religiose viene vista come una trappola che nasconde l’intento di cancellare la Chiesa dal paradigma sociale, svuotarla di ogni autorità. In conclusione Padre Livio infatti aggiunge: “Aspettatevi nei prossimi programmi del nuovo governo, aspettatevi le realizzazioni del nuovo umanesimo, le adozioni gay, l’eutanasia, la droga libera e la più grave di tutte, verrà messa a rischio la libertà d’educazione per i genitori che non potranno insegnare la religione ai figli”. Se per adozioni e droga (leggera) libera ci potrebbe essere spazio di manovra (ma non si tratta di temi prioritari), per l’eutanasia il discorso è molto più complesso. Per quanto riguarda la libertà religiosa, la visione di Don Livio, invece, appare quantomeno distopica.

Insomma, la manifestazione dell'anticristo sarebbe prossima....