ANCHE A BAILLET-EN-FRANCE IN VAL D'OISE NEL 2017 UN INCENDIO HA DISTRUTTO IL TETTO DELLA CHIESA DI NOTRE DAME. COINCIDENZA?....
Il 1° giugno di quest'anno a Baillet-en-France, in val d'Oise, presso la piccola "chiesa Notre-Dame" è apparso un crop circle molto interessante che sembra esser stato concepito proprio per ricordare il tragico incendio avvenuto il 15 aprile 2019 a Notre-Dame de Paris, da cui dista, in linea perfetta nord-sud, 20 chilometri.
Anche lì infatti, esiste un'antica e celebre scultura dedicata a "Notre-Dame" di cui più avanti racconterò la storia, a due passi dall'omonima chiesa che, "guarda caso", nella notte tra il 20 e il 21 agosto 2017 è stata invasa anch'essa dalle fiamme che ne hanno devastato gran parte del tetto (ved. QUI).
Che insolito e misterioso legame "di fuoco" ha unito, 20 mesi più tardi (si noti il numero), le due "Notre-Dame" ‒ de France e de Paris ‒ all'incendio della Moschea di Al Aqsa a Gerusalemme! (cfr. QUI e QUI).
Dai calcoli risulta inoltre che la differenza in gradi di latitudine nord tra questa raffigurazione a Baillet-en-France [49,053°] e la cattedrale di Notre-Dame de Paris [48,853°] è esattamente di 0,200°! (Ancora la stessa cifra, un 2, che spiritualmente si riferisce a Cristo ‒ la seconda Persona della Trinità ‒ delineante la "fatica nel tempo" attraverso la Croce!)
Ed è proprio nel campo attiguo all'agroglifo che si trova una grandissima croce formata da alberi, come evidenzia l'inquadratura. Entrambe le immagini puntano a nord da un lato, e dall'altro a sud, verso Parigi.
Prima però di entrare nei dettagli del significato nascosto della nuova formazione è necessario che io parli degli aspetti inerenti alla grandiosa effigie di Nostra Signora che non passa certo inosservata a chi percorre l'autostrada e gli snodi attigui. (Ved. QUI).
La strana Storia di Notre-Dame-de-France a Baillet
Agli inizi del XX secolo viveva a La Courneve, in Senna-Saint-Denis (dipartimento francese comprendente 40 comuni) padre Lamy, un santo prete simile al Curato d'Ars per la sua umiltà.
A lui appariva la Madonna che un giorno gli domandò di creare la "Congregazione dei Servi di Gesù e Maria".
Il notaio Edmond Fricoteau, che era devotissimo a padre Lamy e che si era convertito improvvisamente a Roma nel 1984 in occasione dell'annuncio fatto da Giovanni Paolo II per le Giornate della Gioventù, pregando sulla sua tomba gli chiese di far nascere in lui un amore "smodato" per la SS. Madre e di ispirarlo in una o più azioni che lo avrebbero reso degno di essere un buon servitore laico di Gesù e Maria.
Desiderava tanto offrire un "regalo" alla Vergine Santa. Così nel 1985 ebbe l'idea di farLe erigere una statua altissima in prossimità di un grande crocevia.
Per questo, entrò in contatto telefonico con il sindaco del comune dove aveva pensato di posizionarla, poi incontrò anche il superiore generale dei Servi di Maria e René Laurentin, conosciuto per i suoi numerosi scritti e le apparizioni mariane nel mondo.
Padre René Laurentin - mariologo - (1917-2017)
Il primo si dichiarò estremamente favorevole al progetto; il secondo, padre Stoecklin, avrebbe sostenuto l'idea se ci fosse stato anche il consenso del vescovo; il terzo precisò che avrebbe visto meglio la raffigurazione della Madre con il piccolo Gesù tra le braccia.
Edmond però, non era molto d'accordo con quest'ultima proposta perché temeva che l'inserimento dell'Infante nella statua che aveva immaginato avrebbe potuto compromettere la collocazione sul capo di Nostra Signora della corona ornata con le dodici stelle. (Cfr. QUI).
Padre Laurentin suggerì allora di consultare un suo amico esperto di tali cose ‒ il signor Antoine Legrand ‒ che, incuriosito, chiese il perché di quella strana richiesta delle stelle.
Quando gli fu raccontata la storia fin qui descritta, tranquillamente dichiarò: "la statua esiste!".
All'istante il suo interlocutore non dette molta importanza alla sua asserzione precisando che l'avrebbe commissionata ad un artista italiano o francese.
Legrand replicò, con un tono di voce più autorevole, che non sarebbe stato necessario ordinarla, perché la figura da erigere "esisteva" già!
Si trattava di una statua chiamata «Notre-Dame-de-France» (opera dello scultore Roger de Villiers che l'aveva creata ispirandosi a quella veduta a Gerusalemme presso l'istituto degli Assunzionisti), che nell'esposizione universale del 1937 dominava il Padiglione pontificio e fu l'unica ad essere conservata.
L'Arcivescovo di Parigi, il cardinale Verdier aveva espresso il desiderio che fosse eretta su una collina nei pressi della capitale francese. Era stata indetta anche una sottoscrizione nazionale, ma la guerra mondiale del 1939 la bloccò e l'enorme statua scomparve.
Edmond Fricoteaux, però, nonostante la suggestiva storia raccontatagli, continuava ad insistere sul modello scultoreo da lui immaginato, sino a quando Antoine Legrand lo rassicurò che la figura di Maria era proprio come lui la desiderava: alta sette metri, con la corona di dodici stelle e col Bambino sollevato in alto per benedire il mondo.
Da quel momento iniziarono ampie ricerche, fintanto che la figliola dell'architetto responsabile dell'antico Padiglione pontificio non dichiarò di sapere dove poteva trovarsi, e infatti fu poi rinvenuta, sezionata in vari pezzi, nel seminterrato di una scuola pubblica nella città di Amiens in attesa dei fondi per il restauro, mai arrivati.
Finalmente nel 1988, dopo 50 anni da quel lontano 1938 (il tempo di un giubileo), la monumentale rappresentazione della Vergine Maria col Bimbo e le dodici stelle sul capo fu eretta in pompa magna a Baillet-en-France, piccolo comune ridente tra il verde delle colline nelle vicinanze di Moisselles, a 20 chilometri a nord di Parigi.
L'inaugurazione della "rediviva" Notre-Dame-de-France avvenne il 15 ottobre 1988 alla presenza del card. Lustiger, insieme a sette vescovi e al nunzio apostolico Mons. Antonetti, unitamente a Mons. Rousset, vescovo della diocesi di Pontoise, e alla partecipazione di 52.000 fedeli.
In quell'anno si compì il desiderio del cardinale Verdier che, per lo scoppio della guerra e per il suo decesso nel 1940, non riuscì a veder realizzato il suo sogno di fare "pendant" con il Sacro Cuore di Montmartre presso Parigi.
Inoltre, il medesimo giorno fu anche quello della ricorrenza straordinaria dei 350 anni (dal 1638) in cui il re Luigi XIII consacrò la Francia alla Vergine Maria.
Solo il piedistallo di tale monumento è alto 25 metri, a cui vanno aggiunti i 7 della statua, ed è per questo che risulta ben visibile a chiunque percorra le grandi arterie stradali adiacenti.
Ora, vediamo l'attinenza della comparsa del crop circle con i tempi che stiamo vivendo, la tragedia di Notre-Dame de Paris e la Donna vestita di sole dell'Apocalisse.
Premetto che nel testo originale in inglese la località indicata non corrisponde in modo preciso al sito in questione, ma riporta il comune limitrofo, Moisselles, forse perché più grande e indicato subito dalle mappe.
Per prima cosa osserviamo che col 1° giugno, giorno della comparsa del "cerchio nel grano", inizia per tradizione il mese dedicato al Sacro Cuore di Gesù (questo ci riporta al desiderio del card. Verdier di appaiare la statua della Vergine al Sacro Cuore di Montmartre).
Secondariamente, dal giorno dell'inaugurazione della "ritrovata" statua di Notre-Dame-de-France (il 15 ottobre 1988) all'incendio di Notre-Dame de Paris (il 15 aprile 2019) sono passati 30 anni e 6 mesi (ossia 30,5 che riconducono ai 350 trascorsi dalla consacrazione della Francia a Nostra Signora), per mano di Luigi XIII.
L'agroglifo presenta molteplici piccoli cerchi seguiti da due grandi forme a mezzalunarivolte con la parte esterna a nord, e due grosse sfere in basso; una di queste punta verso l'alto, mentre l'altra è rivolta a sud verso Parigi. In tale posizione il crop circle sembra evocare una famosa frase ermetica: "Così in alto, come in basso".
Riflettendo su questo concetto e sul legame esistente tra le due chiese dedicate a "Notre-Dame" ‒ l'una a Baillet-en-France e l'altra a Parigi ‒ dobbiamo ricordare che la Francia viene considerata in ambito cristiano ma soprattutto dalla Vergine Madre,la figlia maggiore della Chiesa.
Osservando la nuova recente formazione sul grano, non ci si può trattenere dal pensare che da sempre Maria SS. viene rappresentata con la mezzaluna ai suoi piedi,e il nome stesso è per antonomasia l'emblema della femminilità più elevata ed umile, collegata pertanto alla Luna che riflette la luce del Sole: quella del Cristo.
Ma nell'agroglifo ci sono ben 4 mezzelune, che raffigurano perciò 4 "Marie"; tutte legate all'arco vitale del Cristo-Sole, dalla nascita alla morte ed oltre... fino alla Risurrezione.
La prima mezzaluna in basso, a sud, contiene due sfere: la maggiore simboleggia la Vergine che dà alla luce il Figlio (la sfera piccola).
La seconda mezzaluna riporta a Maria Maddalena, l'unica rivolta con la parte esterna a sud, ossia al mondo, a Parigi, perché dal mondo è stata tratta e salvata dal Cristo, e la sua conversione è stata così profonda tanto da meritare, fra tutti i discepoli, di vederlo risuscitato per prima e portare loro il grande annuncio.
La terza mezzaluna si riferisce a Maria di Cleofa (o Alfeo, fratello di Giuseppe, padre putativo di Gesù) che è la madre di Giacomo il Minore; era presente al Calvario, alla sepoltura e alla Risurrezione del Cristo.
La quarta ed ultima mezzaluna rappresenta Maria Salomé, madre dei due fratelli Giovanni e Giacomo figli di Zebedeo, l'uno l'Apostolo e l'altro detto il Maggiore,chiamati in aramaico Boanerghes, ossia "Figli del tuono". Anch'ella era presente al Calvario, alla sepoltura e alla Risurrezione del Cristo.
Le tre Marie, che la tradizione associa alle tre stelle della cintura di Orione, sono le donne che si sono recate al sepolcro con gli aromi e gli oli profumati per ungere il corpo di Gesù ma hanno ricevuto da un "giovane vestito di bianco" la notizia della Sua Risurrezione. (Mc. 16, 1-8).
È una velata cosmologia spirituale quella che mostra la Luna nelle sue 4 fasi (le Marie) con il Sole (Cristo) al centro. Questo aspetto esoterico è necessario per una migliore comprensione della simbologia dei crop circles, visto che in Francia, negli ultimi anni, ne sono apparsi diversi simili a questo.
Non dimentichiamo che tale Paese ha avuto il privilegio di ripetute manifestazionimariane, di cui le più importanti sono: Parigi (Rue du Bac), La Salette, Lourdes, Pontmain e molte altre.
Ma tornando alle 4 Marie che con la loro presenza hanno scandito la parabola del Cristo fino alla Morte e Risurrezione, è impossibile non notare la grande croce che affianca ad oriente l'agroglifo di Baillet-en-France, completandone mirabilmente il significato.
Contando gli alberi che la compongono guardando l'immagine, si nota che la somma finale è equivalente a 99, perché sul braccio destro della fila in basso ne manca uno,così come tra le mezzelune e le sfere allineate nel crop circle il conteggio è di 11 mentre dovrebbe essere di 12, come le stelle della corona e i fedeli devoti sotto il manto di Maria, quindi, anche lì manca un elemento.
Non dimentichiamo che, dopo il tradimento di Giuda, gli apostoli erano rimasti in 11,ma l'integrazione di Mattia li ha resi ancora 12. Allora perché le immagini allineate sui due campi vicini mostrano entrambe l'assenza di un componente?
Perché Giovanni, l'autore dell'Apocalisse, è colui del quale il Cristo, rispondendo alla domanda di Pietro, disse: "E se Io voglio che lui rimanga fino al Mio Ritorno, a te che importa? Tu seguimi!" (Gv. 21, 20-24).
Infatti Giovanni, così come Elia ed Enoch, non è mai morto! È solo uno "scomparso", ma è ben presente sul pianeta, rappresentando l'umanità secondo il mandato ricevuto dal Cristo sotto la croce come "Figlio" affidato a Maria, mentre Lei di rimando ne è diventata Madre. (Gv. 19, 26-27).
Ecco perché manca un elemento in ciascuna delle immagini rappresentate sul terreno! Ma questo non fa che convalidare il segnale apocalittico che l'agroglifo raffigura, ossia la Donna vestita di sole che partorisce il Bimbo maschio (ved. Ap. 12, 1-18), analogamente alla bella formazione apparsa il 25 maggio scorso, esposta nel riquadro, dove viene evidenziata la rottura di un "uovo", simbolo della nascita,indicata con il tratto rosso in direzione del crop circle di giugno.
Già nei post passati, QUI, QUI e QUI, ho parlato dei Segni grandiosi di questi tempi,soprattutto quello astronomico della Vergine incoronata apparso nei cieli il 23 settembre 2017 e quello eclatante dei delfini indicante l'imminente Ritorno del Cristo,e con l'ultimo crop circle che sto descrivendo ne viene mostrata la sorprendente continuità.
Esso, infatti, non solo ribadisce il nuovo parto (simbolo del "piccolo resto" che viene rapito in cielo), ma anche l'avvento della Chiesa Vera, quella Mistica (ved. QUI, QUI, e QUI), risorta, come la Fenice, dalle ceneri causate dagli incendi che hanno segnato la fine di un'epoca durata quasi 2020 anni. (Ancora il numero 2! Indicante l'era del Cristo, del secondo Adamo... come il nome della foresta "Isle-Adam" (isola di Adamo) confinante con l'agroglifo.
Questo profetico cerchio nel grano, con l'allineamento di sfere, lune e forse un gigantesco corpo celeste (ved. QUI), annuncia anche la sequenza in arrivo di forti onde cosmiche ed elettro-magnetiche, concausa di intensi e diffusi sconvolgimenticome terremoti, potenti eruzioni e dissesti idrogeologici.
Nondimeno, il linguaggio apocalittico, col quale ripetutamente il cielo ci allerta per mezzo dei suoi Messaggeri come ora, sembra condurci proprio verso la battaglia finale della Donna vestita di Sole e il Dragone infernale che sta già facendo guerra ai figli di Lei, cioè alla sua discendenza, per distruggerli (Ved. QUI, QUI e QUI).
Ma non vi riuscirà... perché, come riporta la bella immagine iniziale che ricalca a pennello il crop circle, il Suo manto proteggerà chi in Lei si rifugia e il suo Cuore Immacolato trionferà per sempre.
Traduzione libera con riflessioni personali di Sebirblu.blogspot.it
Fonti: notre-dame-de-france.com