L’Ungheria fa boom, caccia i cabalisti del FMI e banksters dalla nazione ed ora emette moneta senza debito, è SOVRANA DI SE STESSA, Lì non comanda la sinistra ....…
Dopo che è stato ordinato all’FMI di abbandonare il paese, la nazione adesso stampa moneta senza debito.
L’Ungheria sta facendo la storia!!!!!!
Teniamo a precisare che l’U€ si permette ancora di calcolare il debito ungherese anche se ora la nazione è sovrana fuori dal FMI e da tutti i vincoli europei debito pubblico compreso, considerandolo il più alto d’Europa, semplicemente perchè l’Ungheria non fa nulla per ridurlo, non da un soldo all FMI, banche e U€, perchè pensa ai cittadini, e quindi il “debito fantasma” cresce, ma nulla possono contro una nazione che li ha rifiutati a priori, possono solo conquistarla militarmente violando i trattati internazionali.
Quindi anche se rifiuti l’€uropa lei ti costringe comunque a pagare …….. gli italiani ci cascano, gli ungheresi, svizzeri, islandesi, inglesi etc. no .....….
Mai più dagli anni ’30, con il caso della Germania, un paese europeo aveva osato sfuggire alle grinfie dei cartelli bancari internazionali controllati dai Rothschilds.
Questa è una notizia stupenda che dovrebbe incoraggiare i patrioti nazionalisti del mondo intero ad intensificare la lotta per la libertà dalla dittatura finanziaria.
Già nel 2011 il primo ministro ungherese, Viktor Orbán promise di ristabilire la giustizia sui predecessori socialisti che avevano venduto il popolo della nazione alla schiavitù di un debito infinito con i vincoli del FMI (IMF) e lo stato terrorista d’Israele.
Queste amministrazioni precedenti erano infiltrate da sionisti nelle alte cariche, in mezzo al furore delle masse che alla fine, in reazione, hanno votato il partito Fidesz di Orban.
Secondo una relazione sui siti germanofoni del “National Journal”, Orbán si è accinto a scalzare gli usurai dal trono. Il popolare e nazionalista primo ministro ha detto all’FMI che l’Ungheria non vuole né richiede “assistenza” ulteriore dal delegato della Federal Reserve di proprietà dei Rothschild.
Gli ungheresi non saranno più costretti a pagare esosi interessi a banche centrali private e irresponsabili. Anzi, il governo ungherese ha assunto la sovranità sulla sua moneta e adesso emana moneta senza debito e tanta quanto ne ha bisogno. I risultati sono stati nientemeno che eccezionali.
L’economia nazionale, che vacillava per via di un pesante debito, ha recuperato rapidamente e con strumenti inediti da Germania nazionalsocialista.
Il ministro per l’Economia ungherese ha annunciato che grazie a “una politica di bilancio disciplinato” ha ripagato il 12 agosto 2013 il saldo dei 2,2 bilioni di debito all’FMI, prima della scadenza ufficiale del marzo 2014.
Orbàn ha dichiarato: “L’Ungheria gode della fiducia degli investitori” che non vuol dire né l’FMI né la Fed o altri tentacoli dell’impero finanziario dei Rothschild. Piuttosto si riferiva agli investitori che producono in Ungheria per gli ungheresi, creando crescita economica vera, e non già la “crescita di carta” dei pirati plutocratici, bensì quel tipo di produzione che assume realmente le persone e ne migliora la vita. Con l’Ungheria libera dalla gabbia della servitù agli schiavisti del debito non c’è da meravigliarsi che il presidente della banca centrale ungherese gestita dal governo per il bene pubblico e non per l’arricchimento privato abbia chiesto all’FMI di chiudere i battenti da uno dei paesi più antichi d’Europa.
Inoltre, il procuratore generale, ripetendo le gesta dell’Islanda, ha accusato i tre precedenti primi ministri del debito criminale in cui hanno precipitato la nazione.
L’unico passo che rimane da fare per distruggere completamente il potere dei bancksters in Ungheria, è di attuare un sistema di baratto per lo scambio con l’estero come esisteva in Germania con i nazional socialisti e come esiste oggi in Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, i cosiddetti BRICS, una coalizione economica internazionale.
E se gli USA seguissero la guida dell’Ungheria, gli americani potrebbero liberarsi dalla tirannia degli usurai e sperare in un ritorno a una pacifica prosperità.
Tra le numerose voci che si sono levate a lvello internazionale oggi quando è stata resa nota la condanna di Milagro Sala per la causa “Pibe Villeros” spicca quella di Evo Morales, Presidente della Bolivia che in un tweet dal suo account personale dice:
La nostra solidarietà a Milagro Sala, ingiustamente condannata a 13 anni di carcere per aver lottato per una vita migliore per i poveri e gli indigeni del suo paese. Speriamo che questa situazione si inverta e le auguriamo molta forza in questi tempi difficili.
Evo Morales era già stato vicino alla causa della dirigente della Tupac Amaru con cui condivide la linea generale di rivendicazione dell’Abya Yala cioé del nome che alcuni popoli indigeni davano e danno all’america nel senso del recuperare e rendere vive le tradizioni dei popoli originari.
CHI E' MILAGRO SALA. UNA DONNA CORAGGIOSA DA TRE ANNI PRIVATA DELLA LIBERTA'
Milagro Sala è stata privata della libertà il 16 gennaio 2016 per aver organizzato una protesta pacifica in Plaza Belgrano, a San Salvador de Jujuy, Argentina.
Dal 13 dicembre 2015 l’organizzazione Tupac Amaru, di cui Milagro è dirigente e fondatrice, insieme alla rete delle organizzazioni sociali della provincia, ha organizzato un sit-in davanti alla sede dell’esecutivo della provincia di Jujuy per chiedere al governatore di concedere loro un colloquio. A ciò si è risposto con una denuncia contro Milagro Sala per “istigazione a delinquere e agitazione”; l’arresto della dirigente è stato immediato.
Dalla documentazione che ci è stata fornita risulta che Milagro Sala sia una dirigente, una benefattrice e una persona molto stimata a Jujuy, dove lotta da decenni per migliorare le condizioni sociali, educative e sanitarie di una delle zone più povere dell’Argentina.
La Tupac Amaru è un’organizzazione sociale sorta durante la protesta contro la crisi del 2000 ed è formata da moltissime cooperative, che si sono costituite durante gli anni dei governi Kirchner.
Grazie ai sussidi del governo e a una gestione comunitaria e intelligente delle risorse la Tupac Amaru ha costruito decine di quartieri in tutta l’Argentina, con oltre 10.000 abitazioni. Al contrario delle imprese private che hanno costruito case con gli stessi fondi del governo, la Tupac Amaru ha reinvestito i guadagni costruendo centri sanitari, un sistema scolastico che va dall’asilo all’università, centri sportivi e culturali. L’opera della Tupac Amaru è stata riconosciuta a livello internazionale, è oggetto di studi universitari e attestata da libri e documentari.
In considerazione di queste notizie chiediamo l’immediata scarcerazione di Milagro Sala e l’inizio del costruttivo dialogo che Milagro e i suoi militanti chiedono.
Certi che i nuovi governi insediatisi a livello nazionale e locale in Argentina vogliano continuare nel solco della democrazia e del rispetto delle garanzie costituzionali assicurate all’opposizione, porgiamo i più cordiali saluti e attendiamo una risposta a questo appello.
“Sono 338 milioni di fondi europei spesi con il risultato di lasciare morire persone in mare, come è accaduto nelle ultime ore. Si potevano, si dovevano salvare: le motovedette libiche erano a un’ora dal gommone e Sea Watch era pronta ad aiutare. Ma per tutto il giorno il telefono ha squillato a vuoto. I libici, finanziati dall’Unione europea, non rispondevano: lo raccontano le cronache di oggi, ma è una scena già nota. Un drammatico déjà vu”. Lo dichiara la segretaria di Possibile, Beatrice Brignone, parlando della strage di persone avvenuta in mare.
“Solo alcune ore più tardi – aggiunge Brignone – qualcuno ha risposto, ma non parlava né inglese, né francese, né italiano, né arabo. Alla fine, nella notte, è arrivata una motovedetta che è riuscita a portare in salvo i tre superstiti. Gli altri, sfiniti, sono stati inghiottiti dal mare in attesa che qualcuno rispondesse al telefono. L’Italia, con l’Europa, finanzia copiosamente questa vergogna. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, inizi a lavorare su questo tema visto il ruolo che ricopre: poi, in futuro, da avvocato faccia quel che vuole, contrastando i trafficanti. Ma ora è necessario un impegno sui finanziamenti alla Libia. Quei soldi non possono essere spesi a lasciar morire persone”.
UN ARTICOLO MOLTO INTERESSANTE DEL 2016 SULL'AMMISSIONE DEL FALLIMENTO DEL NEOLIBERISMO DA PARTE DELL'FMI. MA COME MAI IN EUROPA NON CE NE SIAMO ANCORA ACCORTI?..... Invece di creare crescita, il Neoliberismo ha aumentato la disuguaglianza, minando le basi della crescita. I politici dovrebbero essere più aperti alla redistribuzione.
La scorsa settimana un settore di ricerca del Fondo Monetario Internazionale ha pubblicatoun rapportocon l’ammissione che il neoliberismo è stato un fallimento. Il rapporto, intitolato “Neoliberalismo: Ipervenduto?” è, auspicabilmente, un sintomo di morte di quella ideologia. Solo che sono in ritardo di circa 40 anni. Come Naomi Klein ha tweettato sul rapporto: “Allora tutti i miliardari che il FMI ha creato stanno per restituire i loro soldi, giusto?”.
Molti fra i risultati del rapporto che colpiscono al cuore l’ideologia, molti riecheggiano ciò che i critici e le vittime del neoliberismo hanno ripetuto per decenni.
Il rapporto spiega che le politiche neoliberiste di austerità e di ridotti controlli sui movimenti di capitale “Invece di creare crescita” in realtà hanno “aumentato la disuguaglianza”. Questa disuguaglianza “potrebbe essa stessa minare le basi della crescita…”. Di conseguenza, il rapporto afferma che “chi determina le scelte politiche dovrebbe essere più aperto alla redistribuzione di quanto non sia ora”.
Tuttavia, il rapporto ignora alcuni elementi degni di nota sulla storia e sull’impatto del neoliberismo.
Il FMI suggerisce che il neoliberismo è stato un fallimento. Ma ha funzionato molto bene per l’1% globale, cosa che è sempre stata nelle intenzioni del FMI e della Banca Mondiale. Come l’Oxfam ha riportato all’inizio di quest’anno, l’1% più ricco del pianeta ora possiede tanta ricchezza quanta il restante 99%. (Analogamente, la giornalista investigativa Dawn Paley nel suo libro Drug War Capitalism ha dimostrato che, lungi dall’essere un fallimento, la guerra alla droga è stato un enorme successo per Washington e le multinazionali).
Il rapporto del FMI cita il Cile come un caso di studio per il neoliberismo, ma non cita mai che quella ideologia economica è stata applicata tramite la dittatura di Augusto Pinochet spalleggiato dagli Stati Uniti – omissione importante da parte dei ricercatori, certamente non attribuibile a distrazione occasionale. In tutta l’America Latina, neoliberismo terrorismo di stato in genere sono andati a braccetto.
Nel 1977 l’impavido giornalista argentino Rodolfo Walsh, in una Lettera Aperta alla Giunta Militare Argentina, ha denunciato l’oppressione di quel regime, una dittatura che ha orchestrato l’assassinio e la scomparsa di oltre 30.000 persone.
“Questi eventi, che agitano la coscienza del mondo civile, non sono tuttavia la più grande sofferenza inflitta al popolo argentino, né la peggiore violazione dei diritti umani che avete commesso”, scrisse Walsh a proposito delle torture e degli assassinii. “E’ nella politica economica di questo governo che si scopre non solo la spiegazione per quei crimini, ma una maggiore atrocità che affligge milioni di esseri umani attraverso la miseria pianificata. . . Basta camminare per la grande Buenos Aires per un paio d’ore per constatare la velocità con cui una tale politica trasforma la città in una bidonville da dieci milioni di persone”.
Questa ‘miseria pianificata’, come dimostra vividamente “Shock Doctrine” di Naomi Klein, era l’agenda neoliberista che il FMI ha imposto per decenni.
Il giorno dopo aver inviato la lettera alla giunta Walsh fu sequestrato dal regime, ucciso, bruciato, e scaricato in un fiume, uno dei milioni di vittime del neoliberismo.
Traduzione di Leopoldo Salmaso dall’inglese (Toward Freedom, 31/05/2016 )
Questo articolo è stato ripreso anche da Counterpunch
Proprio dove sono più duri i bombardamenti e i combattimenti dovrebbero sorgere decine di migliaia di pozzi per l’estrazione del gas scisto, del valore di dieci miliardi l’anno. I contratti con le multinazionali sono stati già firmati e per quest’ultime gli insediamenti umani intralciano il lavoro
di Franco Fracassi
«La questione principale è ottenere una brusca riduzione del numero della popolazione locale, e lasciare sul territorio dei giacimenti solo le persone necessarie per i lavori di estrazione del gas». È scritto nero su bianco su un documento riservato redatto dal colosso energetico Burisma, con sede in Ucraina e dirigenza a Washington.
Il territorio a cui si riferisce la multinazionale è l’Ucraina orientale. In particolare, la zona intorno a Slavyansk, dove i combattimenti e i bombardamenti sono stati più duri. Credere che tutto quello che è accaduto in Ucraina e che la guerra civile in corso siano frutto della mente di un gruppo di multinazionali che vogliono appropriarsi di giacimenti di gas è fuori luogo.
Però, in questa vicenda ci sono alcuni dati di fatto su cui è meglio riflettere. A partire dal valore dei giacimenti in questione: dieci miliardi di dollari l’anno.
Torniamo indietro di un anno e mezzo.
Gennaio 2013.
Sotto la presidenza del rimosso Viktor Yanukovich, la società Royal Dutch Shell ha firmato con il governo ucraino un accordo di cinquant’anni, a condizioni agevolate, per la spartizione della produzione derivante dallo sfruttamento e dall’estrazione del gas di scisto dei giacimenti di Yuzosk, situati al confine delle regioni di Donetsk e Kharkiv, nella zona petrolifera del Dnepr-Donets.
Nel giugno 2014 la direzione della Shell ha confermato che i piani della società sono rimasti immutati: l’inizio dello sfruttamento del giacimento è previsto dopo la conclusione del conflitto e la stabilizzazione della situazione.
In base all’accordo, le clausole rimarranno strettamente riservate per tutta la durata del contratto. Alla scadenza di questo termine, il governo ucraino non potrà avanzare il diritto di rifiutare la proroga dell’accordo, in cui sono indicate le coordinate esatte dell’area stanziata per l’estrazione del gas. Un territorio che si espande su 7.886 chilometri quadrati, che comprende la città di Slavyansk (situata al centro del giacimento), Izyum, una grossa parte di Kramatorsk, così come centinaia di piccoli insediamenti: Krasnyj Liman, Seversk, Yasnogorka, Kamyševka e così via. Ai sensi dell’articolo trentasette comma due del contratto, gli abitanti che risiedono su questo territorio devono vendere la proprietà della loro terra. In caso di rifiuto i terreni gli verranno tolti con la forza a favore di Shell.
Tutte le spese della società per «l’appropriazione del territorio», verranno risarcite dallo Stato ucraino con il ricavato dell’estrazione del gas.
Per questo, lo Stato è tenuto a garantire l’accettazione di tutte le necessarie risoluzioni da parte delle autorità locali.
Altre aziende coinvolte nello sfruttamento del gas di scisto in Ucraina sono: Eurogas Ucraina, che fa parte delle azioni nelle mani della società britannica Mc Callan Oil & Gas Ltd, di proprietà, a sua volta, dell’americana Euro Gas; Burisma Holdings, nella quale Hunter Biden, figlio del vicepresidente americano, è da poco diventato uno dei membri del consiglio direttivo.
Dove le multinazionali estraggono energia in Ucraina. Eni, Chevron e Cossack Energy a ovest, Vitol a nord, ExxonMobil a sud, Shell e Burisma (che sulla mappa non è indicata) a est.
Le società energetiche hanno fatto sapere al governo di Kiev che desidererebbero procedere senza intoppi il lavoro di estrazione del gas di scisto. Sul territorio, ripulito dalla popolazione, è prevista l’installazione da ottantamila a centoquarantamila pozzi. Ciò significa distruzione della terra seminabile, demolizione di impianti industriali, di edifici residenziali, di luoghi di culto, tutto per il mantenimento delle infrastrutture del gas. Per quanto riguarda le “terre nere” locali (l’Ucraina ha il ventisette per cento delle “terre nere” di tutto il mondo), si prevede di venderle all’estero.
E quindi starebbero in piedi le tesi dei cosiddetti centinaia di volontari che pagherebbero per uccidere???, semmai sono pagati profumatamente su conti esteri per velocizzare il genocidio che, altrimenti, normali persone come i soldati ucraini, non riuscirebbero a compiere velocemente a cuor leggero.
Il 16 gennaio 2019, il capo del dipartimento di astronomia dell’università di Harvard, il prof. Abraham Loeb, ha rilasciato un’intervista in cui ha difeso il suo controverso articolo, in cui dichiarava che l’oggetto interstellare rilevato da un telescopio delle Hawaii il 19 ottobre 2017 e denominato “Oumuamua”, era un veicolo spaziale di qualche tipo.
Mentre gli astronomi continuano a discutere gli scarsi dati scientifici raccolti dai telescopi per determinare le origini e la natura di Oumuamua, un rapporto di un informatore/insider, raccontadi una presunta missione spaziale su Oumuamua. La missione segreta avrebbe acquisito molti dati scientifici dopo essere atterrata su di esso. Molti non sanno che inizialmente a Oumuamua gli era stato dato il nome informale di Rama, la nave spaziale abbandonata raffigurata nel romanzo del 1973 da Arthur C. Clark, Rendezvous with Rama (incontro con Rama) che è stata avvistata dopo essere passata vicino alla Terra.
Dato che l’oggetto interstellare è stato scoperto dal telescopio Pan-STARRS sull’osservatorio Haleakala sull’isola hawaiana di Maui, sono stati consultati due esperti della cultura di Hawaii. Lo chiamarono quindi Oumuamua – nome hawaiano che sta per “esploratore o messaggero di un lontano passato che si rivolgeva a noi”.
Misteriosa accelerazione di Oumuamua
Ciò che attirò davvero l’attenzione scientifica fu quando Oumuamua accelerò mentre si avvicinava al sole secondo i dati forniti dal telescopio Hubble nel giugno 2018. Mentre l’accelerazione è normale per le comete che hanno lunghe code ghiacciate, che si accendono spingendo in tal modo in avanti la cometa, Oumuamua non era una cometa. In qualche modo l’energia solare della nostra stella, sembrava accelerare Oumuamua in modo anomalo. Ciò ha portato il prof. Loeb e il suo collega dell’Harvard Smithsonian Center for Astrophysics, il dott. Shmuel Bialy, dichiarando che Oumuamua potrebbe aver dispiegato una vela solare ed è stato quindi caricato e accelerato quando ha ricevuto l’energia solare.
In alternativa, uno scenario più esotico è che ‘Oumuamua potrebbe essere una sonda completamente operativa inviata intenzionalmente nelle vicinanze della Terra da una civiltà aliena. Nella sua intervista del 16 gennaio, Loeb ha elaborato l’idea di Oumuamua come una sorta di sonda interstellare aliena, oppure una boa alimentata da vele solari che un tempo monitoravano il traffico spaziale nella nostra regione locale della galassia. Loeb nel suo colloquio spiega che lui e il suo collega Bialy non sono gli unici astronomi a chiedersi se Oumuamua sia un veicolo spaziale extraterrestre, ma sono molto cauti a dichiarare pubblicamente le loro opinioni, data la scarsità di dati raccolti dai telescopi Pan-STARRS e Hubble.
Secondo Corey Goode, che sostiene di aver lavorato su più programmi spaziali segreti, ha guardato una registrazione video di una missione di atterraggio segreta su Oumuamua, missione condotta da un’alleanza di questi programmi che hanno osservato l’oggetto spaziale per la prima volta, ma prima del suo ingresso nel nostro sistema solare. Ciò è particolarmente significativo dato che la scoperta “ufficiale” di Oumoamoa il 19 ottobre 2017 è avvenuta dopo che aveva superato il sole e stava volando oltre la Terra sulla parte in uscita del suo viaggio interstellare.
La credibilità di Goode come un insider genuino, ha ricevuto recentemente un notevole impulso con la conferma di due documenti DIRD (Defense Intelligence Reference Documents) che si occupano di “warp drives” e “wormhole attraversabili” rilasciati da lui verso la fine del 2017. I documenti hanno mostrato la fattibilità scientifica delle tecnologie avanzate di propulsione che Goode aveva rivendicato, e che erano utilizzate in programmi spaziali segreti come ad esempio il Solar Warden. I due documenti facevano parte di un elenco di 38 documenti “Non classificati: solo per uso ufficiale” che la Defense Intelligence Agency ha confermato come autentici il 16 gennaio 2019, in risposta a una richiesta fatta della Freedom of Information Act da parte della Federazione degli scienziati americani. La recente conferma dei documenti DIRD trapelati da Goode, significa che la sua testimonianza su Oumuamua non può essere semplicemente respinta inavvertitamente, e vale la pena considerare gli astronomi in cerca di risposte all’origine e alla composizione di Oumuamua.
Oumuamua, una nave spaziale extraterrestre abbandonata
Nel gennaio 2018, Goode fornì una descrizione dettagliata di ciò che vide in un video mostrato a lui e ad altri che partecipavano a un briefing sulle recenti attività nello spazio segreto. Goode ha scritto di quello che ha visto insieme alla spiegazione di un ex ufficiale dell’USAF [un certo Sigmund] che ha partecipato al briefing:
“La persona che ha guidato l’incontro ha poi portato la nostra attenzione su un grande monitor a pad di vetro che si stava abbassando dal soffitto. Sigmund si alzò in piedi e disse “Ho una sorpresa per entrambi.” Si avvicinò al monitor e lo fissò mentre parlava. Dichiarò che stavano monitorando quella che sembrava una nave spaziale abbandonata diretta verso il nostro Sistema Solare. Questo sarebbe stato lo stesso “asteroide” a forma di sigaro che la NASA e i media mainstream hanno soprannominato Oumuamua, e pubblicizzato ampiamente in questo stesso periodo di tempo.”
Goode ha poi spiegato cosa gli è stato detto della missione spaziale segreta inviata per osservare e atterrare su Oumuamua:
Sigmund sbuffò orgogliosamente e dichiarò: “Ho guidato una spedizione per vedere a chi apparteneva questo oggetto. Aspetta di sentire quello che abbiamo trovato. “All’improvviso abbiamo iniziato a vedere ogni tipo di letture e telemetria sul monitor. Potevo anche sentire quello che sembrava una vecchia trasmissione radio della NASA. C’erano segnali acustici e un pilota che chiamava in posizioni del suo velivolo, oltre a quello con cui stava cercando di attraccare. È durato circa cinque minuti, quando ho visto i due velivoli avanzare a spirale sempre più vicini.
Mentre il pilota combaciava con la rotazione dell’oggetto a cui si stavano avvicinando, potevi vedere una lunga struttura a forma di sigaro che aveva chiazze lucenti di quello che sembrava ghiaccio sul lato esterno. Era evidentemente fatto di pietra, e sembrava che fosse passato attraverso molte piogge di meteoriti e collisioni. Il video si aprì su una scena in cui alcune persone che indossavano tute spaziali si stavano spingendo attraverso quella che sembrava una buca o foro che scendeva nella roccia.
Goode ha anche descritto che cosa hanno trovato gli astronauti del programma spaziale segreto entrando in Oumuamua:
“La navetta era ormeggiata con la nave misteriosa vicino a quella che sembrava una cupola ovale metallica, che si trovava a circa un terzo della sua fusoliera. Sembrava essere stato violato molte volte ed era pieno di buchi e ammaccature da impatti evidenti. Nella scena successiva, potresti vedere gli uomini in un ambiente senza peso, con le luci sul petto, i caschi e la parte superiore dei polsi. Si separarono e stavano parlando tra loro attraverso i sistemi di comunicazione delle loro tute spaziali. Uno di questi stava scheggiando campioni dai residui ghiacciati sui pavimenti e sui muri. Lo stesso fango organico e congelato si trovava anche all’esterno della nave. Sembrava acqua di lago schiumosa e sporca che era stata congelata. La nave era ovviamente molto antica. Era stata abbordata e privata della tecnologia molte volte da razze sconosciute aliene. Sigmund dichiarò che quando testarono il fango in seguito, stabilirono che erano in parte i resti dell’equipaggio originale. C’erano molti pannelli rimossi dalle pareti, dai soffitti e dai pavimenti, lasciando vuoti scomparti dove una volta si trovava la tecnologia.”
Goode proseguì descrivendo la scoperta di corpi preservati di ex membri dell’equipaggio, l’identità di un’antica razza extraterrestre a cui appartenevano, l’imbarcazione intrappolata in orbita per milioni di anni e un linguaggio geroglifico trovato all’interno del velivolo.
molti ricorderanno l’astronave aliena adagiata su un cratere lunare, astronave scandagliata durante la missione Apollo 20. La nave spaziale era piena di fori da impatto sulla sua superficie e alcuni corpi alieni furono ritrovati nel suo interno
Tutto ciò potrebbe sembrare incredibile per gli astronomi che si affidano ai pochi dati forniti dai due telescopi che osservano Oumuamua da una grande distanza. Il rilascio da parte di Goode di documenti DIA che dimostrano la fattibilità di sistemi di propulsione avanzati come i motori a curvatura, conferisce un certo grado di credibilità alla sua affermazione che una missione nello spazio segreto di Oumuamua è stata condotta e registrata su video.
È certo che il video di Goode testimoniato, è stato mostrato a molti scienziati che hanno bisogno di sapere all’interno del mondo nascosto dei programmi spaziali segreti. La somiglianza tra il resoconto di Goode e quello che ha descritto Clark nel film “Rendezvous con Rama” è straordinario. Forse il professor Loeb e il dott. Bialy potrebbero essere stati messi al corrente di tali straordinarie informazioni e stanno presentando la loro ipotesi di astronavi Oumuamua per aprire la mente a colleghi increduli. Alla fine, tali dati classificati verranno rivelati per fornire un’immagine molto più accurata e completa di oggetti come Oumuamua che entrano nel nostro sistema solare e le missioni classificate a questi condotte da più programmi spaziali segreti.
IL MONUMENTO MASSONICO DEGLI ILLUMINATI IN GEORGIA (USA)
Le 10 regole per una nuova epoca della "ragione" sono queste:
Mantieni l’Umanità sotto 500’000’000 in perenne equilibrio con la natura.
Da secoli la natura è riuscita a mantenere l'equilibrio da sola, ora dovrebbe intervenire lo stesso uomo che riconosce la natura come meccanismo perfetto a doverla "aiutare" perché non la ritiene piu' in grado di fare il suo dovere? Non è un atteggiamento molto coerente. Poi ricordiamoci sempre che di Creatore ne esiste uno solo, e non si trova di certo su questa terra...
Guida saggiamente la riproduzione, migliorando salute e diversità.
Questa regola richiama vagamente, ma neanche troppo, l'eugenetica di hitleriana memoria che causò un genocidio immane di innocenti in nome di una "presunta" razza superiore...
Unisci l’Umanità con una nuova lingua viva.
Questa regola appare sommamente superflua, l'Umanità ha ben altre necessità! Le diversità etniche e linguistiche costituiscono ricchezze importanti nello sviluppo della persona umana, non una "deminutio" o un virus da debellare.
Domina passione, fede, tradizione e tutte le cose con la sobria ragione.
Dominare passione, fede e tradizione significa annullare tutto ciò che di piu' umano l'uomo possiede. Privarcene significherebbe condannare l'uomo a diventare un automa, un essere freddo e privo di sentimenti, e l'uomo è forse l'unico essere nell'universo ancora in grado di provarne.
Proteggi popoli e nazioni con giuste leggi e tribunali imparziali.
Se i tribunali cominciassero ad essere davvero imparziali come auspica questa regola, quanti potenti ne uscirebbero indenni? E le "giuste" leggi non condannerebbero di certo i "poveri diavoli" che spesso finiscono in galera al posto dei veri colpevoli. Ci sarebbe bisogno di meno ipocrisia...
Lascia che tutte le nazioni si governino internamente, e risolvi le dispute esterne in un tribunale mondiale.
Questa regola suona proprio strana per un paese come gli Stati Uniti che promuove guerre qua e la, intromettendosi spesso nel diritto di autodeterminazione dei popoli al fine di imporvi con la forza le proprie regole "ammantate" di democrazia.
Evita [di fare] leggi poco importanti e funzionari inutili.
Qui bisognerebbe stabilire cosa si intende per "leggi inutili" e a chi spetta il giudizio sulla loro utilità in relazione al fine che perseguono, ma immagino che la risposta sia intuibile. Riguardo ai "funzionari inutili", sarebbe meglio rammentare che quelli che non compiono il proprio dovere in modo impeccabile provengono spesso da alti vertici e da essi stessi posti al comando. Invece chi viene dalla gavetta e da condizioni familiari modeste, ha sempre presente la fatica che ha fatto per arrivare dove sta...
Bilancia i diritti personali con i doveri sociali.
Questa regola appare ragionevole e giusta se non fosse che gli esempi scarseggiano proprio ai vertici...
Apprezza verità, bellezza e amore, ricercando l’armonia con l’infinito.
Come si può apprezzare verità, bellezza e amore quando ci si prefigge di eliminare fisicamente milioni di persone innocenti in nome di un presunto equilibrio con la natura? Il Creatore è stato molto più previdente quando ha fornito questo bellissimo pianeta di risorse abbondanti per tutti. La pessima distribuzione di queste risorse è un cattivo karma di chi ne ha in abbondanza e le spreca, ma ne risponderà...
Non essere un cancro sulla terra, lascia spazio alla natura.
Da secoli l'uomo e la natura hanno convissuto in perfetta armonia, almeno prima del cosiddetto "progresso-regresso" soprattutto da parte di quella fascia di popolazione che, in modo parassitario attraverso ricchezza e benessere, ha eroso, distrutto e calpestato ettari di natura incontaminata e portato all'estinzione specie animali presenti sul pianeta da secoli, per proprio tornaconto personale. Da che pulpito viene la predica...Se proprio chi possiede enormi ricchezze non le mette a disposizione del miglioramento della qualità di vita e della protezione della natura, non si capisce a chi altro si dovrebbe riferire questa regola.
L'impressione che si ricava da queste 10 regole è che siano state pensate per essere una cattiva imitazione dei 10 Comandamenti di biblica memoria, l'unico Decalogo che detta norme di comportamento a vantaggio di ognuno e a discapito di nessuno. Le uniche leggi dalle quali dipendono la salvezza spirituale e fisica dell'uomo, e sulle quali si regge l'intero equilibrio universale!
Nel grafico riportato sotto appaiono alcune tra le organizzazioni più potenti del mondo tra le quali alcune di carattere secolare. Avvertirei il lettore che non tutte le persone che ne fanno parte sono da demonizzare e condannare. Non tutto è come sembra, e la difficoltà sta proprio in questo. I giudizi sommari non servono e non risolvono il problema, mentre per giudicare l'operato individuale delle persone c'è solo Dio. A noi spetta solo essere prudenti e capaci di discernere il bene dal male...
I "GOMMONI PER RIFUGIATI" VENDUTI SU ALIBABA CHE TRASPORTANO SPERANZE GIA' INFRANTE....
Domanda: chi fabbrica i gommoni dei profughi? La risposta ci porta dentro l'industria cinese, a un cablo di Wikileaks e nel Malta Freeport, dove s'incrociano gli interessi di Alibaba.com, colossi turchi, compagnie francesi e trafficanti di uomini.
Amir è uno scafista improvvisato. Viene forzato dai suoi aguzzini libici a prendere la via del mare per raggiungere l'Europa. Ma ci sono cose che non sa. Amir non sa che quella sorta di “zattera” che tiene sotto i piedi vale meno del costo di ogni singolo “biglietto” che i trafficanti di uomini hanno staccato a lui, e i suoi 99 compagni di viaggio, per imbarcarsi dalle spiagge di Sabrata in direzione dell'Italia. Non sa che quella “zattera” è stata assemblata con gomma e plastica, impacchettata, e spedita via navi cargo, da nutriti gruppi di operai cinesi che lavorano nelle città di Quingdao, Weihai, Shenzen. In due delle province più orientali della Cina, Shandong a Guangdong, patrie dell'industria nautica con gli occhi a mandorla.
Sono distretti specializzati in imbarcazioni da diporto e svago, motorboat e yacht – negli ultimi 15 anni anche di lusso. E gommoni, da un po' di tempo a questa parte. Senza troppo ritegno venduti su internet con la dicitura “refugee boat”, gommone per rifugiati. Chi proprio ha un minimo di pudore scrive “gommoni da rafting e attività sportive”, salvo poi consegnarli in Libia, dove la discesa fra le rapide di un fiume a colpi di pagaia è – si sa – lo sport nazionale per antonomasia. Come non potrebbe spadroneggiare il rafting, del resto, in un Paese che su una superficie di 1.760.000 km² i due terzi sono deserto?
Gommone in vendita su Alibaba con dicitura “refugee boat”
Mediterraneo centrale/luglio 2016/Francesco Floris/Linkiesta
Amir non sa nemmeno che, mesi prima, un intermediario ha comprato il gommone a prezzi stracciati – dai 500 ai 2000 dollari americani – inviando un T/T, trasferimento telex, nulla più che un bonifico internazionale. Oppure estraendo una carta Visa, una Mastercard, in pratica qualunque forma di pagamento elettronico, esclusi i bitcoin. Un pagamento verso l'estremo oriente che va a depositarsi nei conti della piattaforma Alibaba.com – il gigante dell'e-commerce “mandarino” che da solo gestisce nel mondo vendite superiori a quelle di Amazon e eBay sommate. Che di annunci per le “refugee boat” ne ha decine. In cinese, in inglese, in arabo. Con tanto di ordine minimo e profilo azienda.
Bastano 500 dollari americani, una carta Visa e un wi-fi per entrare in affari con i trafficanti di uomini della Libia. Su Alibaba.com è facile comprare una “refugee boat”, scritto così
Ci si potrebbe non credere ma anche questo business fa brodo nel mare della globalizzazione. I gommoni rappresentano tra il 15-20 per cento delle importazioni europee di imbarcazioni e materiale nautico dal Paese asiatico . Solo fra 2011 e 2012, nell'annata economica più aspra della crisi per il vecchio continente, l'import è salito da 161 a 233 milioni di dollari. Con la quota dei “refugee boat” in crescita. Ma Amir tutto questo non può saperlo.
Come non può sapere che le compagnie navali di trasporto merce hanno compilato una bolla e fatto uno scalo prima di arrivare nel continente nero. Una breve fermata al Malta Freeport – il porto internazionale. Pochi chilometri a sud della capitale La Valetta e dal 1989 hub di interscambio cruciale nel Mediterraneo. Ormeggiare al Freeport non costa poi tanto e si fa girare l'economia: per una nave da 160mila tonnellate bastano 240 euro, recita il loro tariffario. Un quarto rispetto ai 1000 euro pagati dallo scafista improvvisato e suoi compagni per rischiare la vita nelle 163 miglia nautiche che separano la Libia da Lampedusa.
“Che i gommoni siano stati importati dalla Cina verso Malta e la Turchia è supportato dalla recente intercettazione da parte della dogana maltese di 20 di questi, impacchettati, in un container destinato a Misurata, in Libia”Ammiraglio Enrico Credendino, 1° report semestrale EuNavFor Med 2015, Wikileaks
Amir no, ma qualcuno che conosce tutta la storia esiste. La dogana maltese, per esempio. E anche i comandi militari europei che infatti lo hanno scritto nei loro documenti. In particolare nel primo report semestrale di EuNavFor Med - operation Sophia – dal 2015 la missione europea di contrasto ai trafficanti nel Mediterraneo. Un cablo classificato e segreto, ma rilasciato da Wikileaks il 17 febbraio dell'anno scorso, dove l'ammiraglio Enrico Credendino, capo in comando dell'operazione scrive a pagina 9: “Che i gommoni siano stati importati dalla Cina verso Malta e la Turchia è supportato dalla recente intercettazione da parte della dogana maltese di 20 di questi, impacchettati, in un container destinato a Misurata, in Libia.”.
Già, anche in Turchia, perché le aziende cinesi sono specializzate nei gommoni gonfiabili sotto i 24 metri di lunghezza. Perfetti per essere importati sgonfi senza dare nell'occhio ed essere resi operativi alla notte – bastano delle bombole – dove prende vita la tratta battuta da siriani, afgani, pakistani, libanesi, cingalesi e bengalesi. Che dalle spiagge del distretto di Dikili e Smirne vanno verso le isole greche di Lesbo e Chios.
La Turchia non entra solo dalla finestra di questa storia ma anche dall'ingresso principale con tanti onori. Il porto internazionale di Malta è un bel crocevia di affari finanziari: gestito fino al 2004 in regime di monopolio dalla Malta Freeport Terminals, una società pubblica del Tesoro; a metà anni 2000 il Governo dell'isola del Commonwealth apre a una concessione di 30 anni per i marsigliesi di CMA-CGM, terza compagnia navale al mondo da 30mila dipendenti. Nel 2008 i francesi chiedono un'estensione della concessione da 30 a 65 anni. La ottengono. E poi girano metà delle quote ai turchi di Yildrim Group (porti, energia, miniere, chimica, real estate e private equity fra le molte attività che il colosso dell'Anatolia svolge) e infine un altro 49 per cento delle partecipazioni vengono stornate alla China Merchants Holdings International Company Limited, di Hong Kong, con la promessa di investimenti pesanti nelle infrastrutture dei terminal e del porto. Colossi turchi e cinesi, quindi, non a caso.
Il Porto Internazionale di Malta è un crocevia di interessi finanziari: colossi francesi, turchi come lo Yildrim Group e la China Merchants Holdings International Company Limited. Turchi e cinesi forse non a caso
Ad Amir lo scafista tutto ciò continua a non interessare. Lui non legge le cronache finanziarie maltesi e non conosce Wikileaks né Julian Assange. Chi invece li conosce non fa molto. Perché c'è un problema. Il sequestro da parte della dogana maltese di 20 gommoni, l'unico di cui si abbia notizia confermata in un documento, è solo temporaneo. Perché come scrive l'ammiraglio Credendino: “Non c'erano motivi legali per trattenerli e sono stati quindi rilasciati per essere consegnati a destinazione”.
Inoltre EuNavForMed in questo caso può fare poco: «L'attività in oggetto non ha visto il nostro coinvolgimento» è l'unica dichiarazione che ci rilascia un portavoce del quartier generale romano. Ha ragione Credendino, del resto. Nonostante la patetica scusa del rafting in Libia vendere o esportare gommoni non è illegale – ovvio. Sebbene questi siano di una fattura talmente pessima da non essere utilizzabili per nessun altro scopo se non la tratta di esseri umani, come ci hanno confermato la scorsa estate marinai tunisini, italiani e tedeschi che lavorano nel Mediterraneo sia come pescatori sia come operatori delle ong che si occupano di ricerca e salvataggio in mare.
“Montagna di Eftalou”, discarica di lifejackets e gommoni, isola di Lesbo, Francesco Floris/Linkiesta
Quei gommoni tubolari non servono per lo sport, non servono per il turismo, nemmeno per rimorchiare merci o come scialuppe di salvataggio. A ben vedere non funzionerebbero nemmeno come boe in mezzo al mare, perché dopo qualche ora o giorno si sgonfiano e imbarcano acqua. Sono solo una macchina da morte quasi certa per ragazzi come Amir. E di sicuro sono una delle principali cause del record negativo di cadaveri in mare nel 2016 fra i profughi, oltre 5000 secondo i dati dell'Agenzia Onu per i rifugiati.
I gommoni tubolari fatiscenti venduti su Alibaba sono fra le cause degli oltre 5mila morti nel Mediterraneo nel 2015. Perché usarli allora? Perché le barche in legno e vetroresina sono state distrutte dalle missioni militari europee credendo di sradicare così la rete dei trafficanti. E ora costano troppo
Nonostante la palese pericolosità i gommoni idraulici pesano per il 66 per cento delle imbarcazioni usate dai migranti. Almeno fino a due anni fa sempre secondo il documento EuNavFor Med. Oggi potrebbe essere peggio. Perché i pescherecci, le chiatte e le scialuppe in legno e vetroresina, più sicure, costano un sacco di soldi. C'era un ricco mercato dell'usatonel nord Africa e le reti criminali le acquistavano a fine carriera dai pescatori libici, tunisini o egiziani. E spesso venivano riutilizzate, di fatto, ammortizzando i costi dell'investimento (criminale) iniziale. Da due anni le missioni militari europee hanno cominciato a distruggere queste barche pensando così di contrastare i trafficanti, a volte affondandole in loco, e questo ha fatto schizzare i prezzi. È la vecchia regola: la legge della domanda e dell'offerta, come la natura, detesta il vuoto. E quando c'è troppa domanda (i migranti) e poca offerta (le barche) qualcuno riporta la situazione in equilibrio. A modo proprio. Questa volta era il turno delle le industrie cinesi dello Shandong e dei loro gommoni mortali. Perché come ci dice un giornalista basato in estremo oriente: «Dove c'è un buon affare state pure certi che ci sono i cinesi».
Isola di Lesbo, Francesco Brembati/Linkiesta
Mediterraneo centrale/luglio 2016/Francesco Floris/Linkiesta
Beato l'uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte.
É come albero piantato lungo corsi d'acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene.
Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde;
perciò non si alzeranno i malvagi nel giudizio
né i peccatori nell'assemblea dei giusti
poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina.
Commento
Il salterio comincia con un salmo che presenta la beatitudine di chi rimane fermo nella meditazione della legge e la mette in pratica. Ancorato all’osservanza della Parola di Dio, non si perde il vero credente ad ascoltare il consiglio degli empi, poiché la Parola è luce ai suoi passi. Egli medita la legge giorno e notte per poter affrontare le varie vicende della vita con rettitudine. La meditazione della Parola lo rende fecondo, al riparo dall’arsura e dai venti tempestosi delle prove. Gli empi, che sono coloro che fanno ostacolo con la loro sufficienza alla Parola, non avranno argomenti davanti al giudizio di Dio, e quali colpevoli verranno dispersi finiranno nella tomba della storia. Per quanto vorranno radicarsi all’interno dell’assemblea dei giusti per potere illudere gli inesperti della Parola, andranno ugualmente in rovina davanti al giudizio di Dio, poiché Dio nessuno lo può ingannare.
E’ un salmo che dona pace, invito alla perseveranza. Non andrà deluso chi medita la legge d’amore nella quale si riflette Dio, che è Amore. E la legge è stata portata a compimento da Cristo; e di più la nuova legge, che perfeziona l’antica, si trova in Cristo, nella sua vita, nei suoi gesti, nelle sue parole. Meditare la legge giorno e notte è meditare quanto ha fatto, detto Cristo; è desiderio di vivere Cristo nell’imitazione di lui. Chi medita Cristo di fronte ad un’azione da compiere non si pone precisamente la domanda: “Cosa farebbe Cristo”, quasi che considerasse Cristo essendo “esterno” a Cristo, ma trova la sua risposta da quello che ha fatto e detto Cristo, poiché egli è “in Cristo”. In lui c’è ogni luce e tesoro di sapienza su come essere graditi al Padre e su come essere aperti nella carità ai fratelli.
Meditare giorno e notte la legge non è opera di giurista, ma è l’opera d’amore che avviene nella comunione con Cristo.