martedì 8 dicembre 2020

SOLENNITA' DELL'IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

La Liturgia di Martedi 8 Dicembre 2020

IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA


Grado della Celebrazione: SOLENNITA'
Colore liturgico: Bianco

Antifona d'ingresso
Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio:
mi ha rivestito delle vesti di salvezza, mi ha avvolto con il manto della giustizia,
come una sposa si adorna di gioielli. (Is 61,10)

Si dice il Gloria.

Colletta
O Padre, che nell’Immacolata Concezione della Vergine
hai preparato una degna dimora per il tuo Figlio,
e in previsione della morte di lui
l’hai preservata da ogni macchia di peccato,
concedi anche a noi, per sua intercessione,
di venire incontro a te in santità e purezza di spirito.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Gen 3,9-15.20)
Porrò inimicizia tra la tua stirpe e la stirpe della donna.


Dal libro della Gènesi

[Dopo che l’uomo ebbe mangiato del frutto dell’albero,] il Signore Dio lo chiamò e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».
Allora il Signore Dio disse al serpente:
«Poiché hai fatto questo,
maledetto tu fra tutto il bestiame
e fra tutti gli animali selvatici!
Sul tuo ventre camminerai
e polvere mangerai
per tutti i giorni della tua vita.
Io porrò inimicizia fra te e la donna,
fra la tua stirpe e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno».
L’uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 97)
Rit: Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele.

Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni!

SECONDA LETTURA (Ef 1,3-6.11-12)
In Cristo Dio ci ha scelti prima della creazione del mondo.


Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni

Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo
per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità,
predestinandoci a essere per lui figli adottivi
mediante Gesù Cristo,
secondo il disegno d’amore della sua volontà,
a lode dello splendore della sua grazia,
di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
In lui siamo stati fatti anche eredi,
predestinati – secondo il progetto di colui
che tutto opera secondo la sua volontà –
a essere lode della sua gloria,
noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Lc 1,28)
Alleluia, alleluia.
Rallègrati, piena di grazia,
il Signore è con te,
benedetta tu fra le donne.
Alleluia.

VANGELO (Lc 1,26-38)
Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Maria è stata preservata da Dio da ogni peccato. Rivolgiamo la nostra speranza a Dio nostro Padre, origine di ogni santità, che vuole la nostra salvezza.
Diciamo insieme: Piena di grazia. prega per noi!

1. La tua Chiesa, Signore, è ancora segnata dal peccato e dalla fragilità umana: rendila capace di trasmettere a tutta l'umanità l'annuncio della misericordia di Dio verso ogni uomo. Preghiamo.
2. I popoli della terra patiscono ancora le conseguenze del peccato, vivendo nella miseria, nell'ingiustizia e nella violenza: fa' sorgere in tutti il desiderio della pace e del rispetto dei più deboli. Preghiamo.
3. Uomini e donne spesso si allontanano da te, Signore, vittime del peccato e dell'egoismo: chiamali alla santità e custodiscili nel tuo amore. Preghiamo.
4. La nostra comunità, Signore, è piccola e fragile: come Maria, rendici capaci di donare al mondo la nostra unica grande ricchezza e forza e la fede in Gesù. Preghiamo.

O Signore, che in Maria hai aperto la strada definitiva per vincere il peccato e la morte, aiutaci ad essere santi e immacolati al tuo cospetto, perché possiamo ricevere in dono la vita eterna. Per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte
Accetta con benevolenza, o Signore, il sacrificio di salvezza
che ti offriamo nella solennità dell’Immacolata Concezione
della beata Vergine Maria,
e come noi la riconosciamo preservata per tua grazia
da ogni macchia di peccato, così, per sua intercessione,
fa’ che siamo liberati da ogni colpa.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO
Il mistero di Maria e della Chiesa

E' veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Tu hai preservato la beata Vergine Maria
da ogni macchia di peccato originale,
per fare di lei, colmata di grazia,
la degna Madre del tuo Figlio
e segnare l’inizio della Chiesa,
sposa di Cristo senza macchia e senza ruga,
splendente di bellezza.
Da lei vergine purissima doveva nascere il tuo Figlio,
Agnello innocente che toglie i nostri peccati
e sopra ogni altra creatura
l’hai predestinata, per il tuo popolo,
sublime modello di santità e avvocata di grazia.
E noi,
uniti ai cori degli angeli,
proclamiamo esultanti
la tua lode: Santo, ...


Antifona di comunione
Grandi cose di te si cantano, o Maria:
da te è nato il sole di giustizia, Cristo, nostro Dio.


Preghiera dopo la comunione
I sacramenti che abbiamo ricevuto, Signore Dio nostro,
guariscano in noi le ferite di quella colpa
da cui, in modo singolare,
hai preservato la beata Vergine Maria
nella sua Immacolata Concezione.
Per Cristo nostro Signore.

Si può utilizzare la formula della benedizione solenne:

Dio misericordioso,
che per mezzo del suo Figlio, nato dalla Vergine, ha redento il mondo,
vi colmi della sua benedizione.
R. Amen.

Dio vi protegga sempre e in ogni luogo
per intercessione di Maria, Vergine e Madre,
che ha dato al mondo l’autore della vita.
R. Amen.

A tutti voi,
che celebrate con fede la festa dell'Immacolata Concezione,
conceda il Signore la salute del corpo e la gioia dello spirito.
R. Amen.

E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio e Spirito Santo,
discenda su di voi e con voi rimanga sempre.
R. Amen.



Commento

Abramo concepì Isacco per la fede nella promessa di Dio “e divenne padre di molti popoli” (cf. Rm 4,18-22). Ugualmente Maria concepì Gesù per mezzo della fede. La concezione verginale di Gesù fu opera dello Spirito Santo, ma per mezzo della fede di Maria. È sempre Dio che opera, ma attraverso la collaborazione dell’uomo. Credere, infatti, è rispondere con fiducia alla parola di Dio, accogliere i suoi piani come se fossero propri e sottomettersi in obbedienza alla sua volontà per collaborarvi. La fede vuole sempre: 1) la fiducia in Dio e 2) la professione di ciò che si crede, poiché “con il cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza” (Rm 10,10). Una volta riconosciuta vera la parola di Dio, Maria credette alla concezione verginale di Gesù e credette pure alla volontà di Dio di salvare gli uomini peccatori, la volle e aderì a quel piano lasciandosi coinvolgere: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto” (Lc 1,38). Dalla sua fede quindi nacque Gesù e pure la Chiesa. Perciò, insieme ad Elisabetta che esclamò: “Beata colei che ha creduto all’adempimento delle parole del Signore” (Lc 1,45), ogni generazione oggi la proclama beata (cf. Lc 1,48). La Chiesa ha il compito di continuare nel mondo la missione materna di Maria, quella di comunicare il Salvatore al mondo. Il cristiano di oggi deve fare proprio il piano di Dio “il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati” (1Tm 2,4), proclamando la propria salvezza e lasciandosi attivamente coinvolgere nel portare la salvezza al prossimo, poiché “in questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli (Gv 15,8).

lunedì 7 dicembre 2020

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Lunedi 7 Dicembre 2020
Sant'Ambrogio


Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco

Antifona d'ingresso
In mezzo alla Chiesa gli ha aperto la bocca,
il Signore lo ha colmato dello spirito di sapienza e d’intelligenza;
gli ha fatto indossare una veste di gloria. (Cf. Sir 15,5)

Colletta
O Dio, che nel vescovo sant’Ambrogio
ci hai dato un maestro della fede cattolica
e un esempio di apostolica fortezza,
suscita nella tua Chiesa uomini secondo il tuo cuore
che la governino con coraggio e sapienza.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Is 35,1-10)
Il nostro Dio viene a salvarci.


Dal libro del profeta Isaìa

Si rallegrino il deserto e la terra arida,
esulti e fiorisca la steppa.
Come fiore di narciso fiorisca;
sì, canti con gioia e con giubilo.
Le è data la gloria del Libano,
lo splendore del Carmelo e di Saron.
Essi vedranno la gloria del Signore,
la magnificenza del nostro Dio.
Irrobustite le mani fiacche,
rendete salde le ginocchia vacillanti.
Dite agli smarriti di cuore:
«Coraggio, non temete!
Ecco il vostro Dio,
giunge la vendetta,
la ricompensa divina.
Egli viene a salvarvi».
Allora si apriranno gli occhi dei ciechi
e si schiuderanno gli orecchi dei sordi.
Allora lo zoppo salterà come un cervo,
griderà di gioia la lingua del muto,
perché scaturiranno acque nel deserto,
scorreranno torrenti nella steppa.
La terra bruciata diventerà una palude,
il suolo riarso sorgenti d’acqua.
I luoghi dove si sdraiavano gli sciacalli
diventeranno canneti e giuncaie.
Ci sarà un sentiero e una strada
e la chiameranno via santa;
nessun impuro la percorrerà.
Sarà una via che il suo popolo potrà percorrere
e gli ignoranti non si smarriranno.
Non ci sarà più il leone,
nessuna bestia feroce la percorrerà o vi sosterà.
Vi cammineranno i redenti.
Su di essa ritorneranno i riscattati dal Signore
e verranno in Sion con giubilo;
felicità perenne splenderà sul loro capo;
gioia e felicità li seguiranno
e fuggiranno tristezza e pianto.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 84)
Rit: Ecco il nostro Dio, egli viene a salvarci.

Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.

Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.

Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.

Canto al Vangelo ()
Alleluia, alleluia.
Ecco verrà il Signore,
strapperà via il giogo della nostra schiavitù.
Alleluia.

VANGELO (Lc 5,17-26)
Oggi abbiamo visto cose prodigiose.


+ Dal Vangelo secondo Luca

Un giorno Gesù stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri della Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni.
Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza.
Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati». Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere, dicendo: «Chi è costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto?».
Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate così nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire “Ti sono perdonati i tuoi peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio.
Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Su ognuno di noi il Signore ha un disegno di salvezza e di bontà; non sempre, però, noi sappiamo riconoscerlo e accettarlo a causa della nostra incredulità. Con umiltà e fede chiediamogli:
Donaci, Signore, un cuore nuovo.

Perchè la Chiesa, popolo redento, perdonando instancabilmente i peccati degli uomini, diventi per loro 'via santa' verso il Signore. Preghiamo:
Perchè tutti gli uomini vedano le cose prodigiose che il Signore va compiendo nella loro vita e lo lodino e ringrazino per le meraviglie del suo amore. Preghiamo:
Perchè i sofferenti incontrino anche oggi il Signore come loro salvatore. Preghiamo:
Perchè questa comunità parrocchiale percorra le vie della misericordia e della carità indicate dal Signore. Preghiamo:
Perchè aumenti il senso del bene comune e la grazia del Signore ci aiuti a scoprire che il nostro bene cresce con il bene dei fratelli. Preghiamo:
Per gli anziani di questa comunità parrocchiale.

Per quanti rendono più vivibile il nostro mondo attraverso la ricerca scientifica.
O Padre, che fai germogliare anche la terra arida, fa' che, rinnovati profondamente dal tuo perdono, possiamo lodarti dinanzi agli uomini per la tua potenza e il tuo amore misericordioso. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
O Signore, lo Spirito Santo infonda in noi,
che celebriamo i divini misteri,
la stessa luce di fede
che illuminò sempre sant’Ambrogio
per la diffusione della tua gloria.
Per Cristo nostro Signore.



Antifona di comunione
Chi medita la legge del Signore giorno e notte,
darà frutto a suo tempo. (Cf. Sal 1,2.3)


Preghiera dopo la comunione
O Dio,
che ci hai fortificati con la potenza di questo sacramento, fa’ che progrediamo
sull’esempio di sant’Ambrogio,
per camminare forti nelle tue vie
e prepararci a gustare la dolcezza del banchetto eterno.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Ambrogio (Treviri, Germania, c. 340 - Milano, 4 aprile 397), di famiglia romana cristiana, governatore delle province del nord Italia, fu acclamato vescovo di Milano il 7 dicembre 374. Rappresenta la figura ideale del vescovo, pastore, liturgo e mistagogo. Le sue opere liturgiche, i commentari delle Scritture, i trattati ascetico-morali restano memorabili documenti del magistero e dell’arte di governo. Guida riconosciuta nella Chiesa occidentale, in cui trasfonde anche la ricchezza della tradizione orientale, estese il suo influsso in tutto il mondo latino. In epoca di grandi trasformazioni culturali e sociali, la sua figura si impose come simbolo di libertà e di pacificazione. Diede particolare risalto pastorale ai valori della verginità e del martirio. Autore di celebri testi liturgici, è considerato il padre della liturgia ambrosiana.

domenica 6 dicembre 2020

LITURGIA DI DOMENICA II DI AVVENTO

La Liturgia di Domenica 6 Dicembre 2020

II DOMENICA DI AVVENTO (ANNO B)



Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Viola

Antifona d'ingresso
Popolo di Sion, il Signore verrà a salvare le genti,
e farà udire la sua voce maestosa
nella letizia del vostro cuore. (cf. Is 30,19-30)

Non si dice il Gloria.

Colletta
Dio grande e misericordioso,
fa' che il nostro impegno nel mondo
non ci ostacoli nel cammino verso il tuo Figlio,
ma la sapienza che viene dal cielo
ci guidi alla comunione
con il Cristo, nostro Salvatore.
Egli è Dio, e vive e regna ...

PRIMA LETTURA (Is 40,1-5.9-11)
Preparate la via al Signore.


Dal libro del profeta Isaìa

«Consolate, consolate il mio popolo
– dice il vostro Dio –.
Parlate al cuore di Gerusalemme
e gridatele che la sua tribolazione è compiuta,
la sua colpa è scontata,
perché ha ricevuto dalla mano del Signore
il doppio per tutti i suoi peccati».
Una voce grida:
«Nel deserto preparate la via al Signore,
spianate nella steppa la strada per il nostro Dio.
Ogni valle sia innalzata,
ogni monte e ogni colle siano abbassati;
il terreno accidentato si trasformi in piano
e quello scosceso in vallata.
Allora si rivelerà la gloria del Signore
e tutti gli uomini insieme la vedranno,
perché la bocca del Signore ha parlato».
Sali su un alto monte,
tu che annunci liete notizie a Sion!
Alza la tua voce con forza,
tu che annunci liete notizie a Gerusalemme.
Alza la voce, non temere;
annuncia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio!
Ecco, il Signore Dio viene con potenza,
il suo braccio esercita il dominio.
Ecco, egli ha con sé il premio
e la sua ricompensa lo precede.
Come un pastore egli fa pascolare il gregge
e con il suo braccio lo raduna;
porta gli agnellini sul petto
e conduce dolcemente le pecore madri».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 84)
Rit: Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza.

Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.

Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.

Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.

SECONDA LETTURA (2Pt 3,8-14)
Aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova.


Dalla seconda lettera di san Pietro apostolo

Una cosa non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un solo giorno è come mille anni e mille anni come un solo giorno. Il Signore non ritarda nel compiere la sua promessa, anche se alcuni parlano di lentezza. Egli invece è magnanimo con voi, perché non vuole che alcuno si perda, ma che tutti abbiano modo di pentirsi.
Il giorno del Signore verrà come un ladro; allora i cieli spariranno in un grande boato, gli elementi, consumati dal calore, si dissolveranno e la terra, con tutte le sue opere, sarà distrutta.
Dato che tutte queste cose dovranno finire in questo modo, quale deve essere la vostra vita nella santità della condotta e nelle preghiere, mentre aspettate e affrettate la venuta del giorno di Dio, nel quale i cieli in fiamme si dissolveranno e gli elementi incendiati fonderanno! Noi infatti, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali abita la giustizia.
Perciò, carissimi, nell’attesa di questi eventi, fate di tutto perché Dio vi trovi in pace, senza colpa e senza macchia.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Lc 3,4.6)
Alleluia, alleluia.
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!
Alleluia.

VANGELO (Mc 1,1-8)
Raddrizzate le vie del Signore.


+ Dal Vangelo secondo Marco

Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.
Come sta scritto nel profeta Isaìa:
«Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:
egli preparerà la tua via.
Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri»,
vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.
Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Preghiamo il Padre perché, sull'esempio di Giovanni il Battista, sappiamo preparare la venuta del Signore Gesù nella nostra vita.
Lo invochiamo dicendo: Aiutaci a preparare la strada del Signore!

1. Per la Chiesa: come Giovanni sappia annunciare a tutti la Parola di Dio che chiama alla conversione e all'austerità di vita, preghiamo.
2. Per tutti coloro che hanno responsabilità nella società: promuovano il bene comune, nel rispetto di ogni uomo, preghiamo.
3. Per tutti i cristiani: riscoprano nella Parola di Dio la fonte della loro conversione e la luce che illumina il loro cammino, preghiamo.
4. Per ogni uomo: non si perda in cose effimere, ma sappia dare alla propria vita uno stile più austero, facendosi vicino a tanti uomini che portano la croce del disagio ogni giorno, preghiamo.
5. Per la nostra comunità: si riconosca strumento di Colui che viene a portare a tutti la salvezza, inventando segni nuovi di fratellanza e di solidarietà, preghiamo.

O Dio, nostro Padre e pastore, che non vuoi che nessuno dei tuoi figli perisca, esaudisci le preghiere del tuo popolo. Concedi ai tuoi figli il dono di una trasparente testimonianza della buona notizia della tua venuta nel mondo. Per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte
Guarda con benevolenza, o Signore,
alle preghiere e al sacrificio
che umilmente ti presentiamo:
all'estrema povertà dei nostri meriti
supplisca l’aiuto della tua misericordia.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DELL’AVVENTO I
La duplice venuta del Cristo

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo Signore nostro.
Al suo primo avvento
nell’umiltà della condizione umana
egli portò a compimento la promessa antica,
e ci aprì la via dell’eterna salvezza.
Quando verrà di nuovo nello splendore della gloria,
ci chiamerà a possedere il regno promesso
che ora osiamo sperare vigilanti nell’attesa.
E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine dei cori celesti,
cantiamo con voce incessante l’inno della tua lode: Santo...

Oppure:

PREFAZIO DELL’AVVENTO I/A
Cristo, Signore e giudice della storia

È veramente giusto renderti grazie
e innalzare a te l’inno di benedizione e di lode,
Padre onnipotente, principio e fine di tutte le cose.
Tu ci hai nascosto il giorno e l’ora,
in cui il Cristo tuo Figlio, Signore e giudice della storia,
apparirà sulle nubi del cielo
rivestito di potenza e splendore.
In quel giorno tremendo e glorioso
passerà il mondo presente
e sorgeranno cieli nuovi e terra nuova.
Ora egli viene incontro a noi in ogni uomo e in ogni tempo,
perché lo accogliamo nella fede
e testimoniamo nell’amore la beata speranza del suo regno.
Nell’attesa del suo ultimo avvento,
insieme agli angeli e ai santi,
cantiamo unanimi l’inno della tua gloria: Santo...


Antifona di comunione
Sorgi, o Gerusalemme, sta’ in piedi sull’altura.
osserva la gioia che ti viene da Dio. (Bar 5,5; 4,36)

Oppure:
Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri! (Mt 3,3; Mc 1,3; Lc 3,4)


Preghiera dopo la comunione
Saziati del cibo spirituale, o Signore,
a te innalziamo la nostra supplica:
per la partecipazione a questo sacramento,
insegnaci a valutare con sapienza i beni della terra
e a tenere fisso lo sguardo su quelli del cielo.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
In confronto all’introduzione discreta nel tempo dell’Avvento avvenuta domenica scorsa, l’annuncio di oggi è spettacolare: “Ecco, io mando il mio messaggero davanti a te... Voce di uno che grida nel deserto: preparate la strada del Signore, raddrizzate i suoi sentieri”.
Giovanni Battista fa il suo ingresso spettacolare nel mondo, vestito di peli di cammello. Le sue parole bruciano l’aria, le sue azioni frustano il vento. Predica “un battesimo di conversione per il perdono dei peccati” ed immerge i suoi discepoli nelle acque del Giordano. Il suo messaggio, pur legato a un momento della storia, è eterno. Si rivolge anche a noi. Anche noi dobbiamo preparare la strada del Signore, poiché un sentiero si spinge fino ai nostri cuori. Sfortunatamente, troppo spesso, durante l’Avvento, molte distrazioni ci ostacolano nell’accogliere, spiritualmente, il messaggio del Vangelo. Non dovremmo, invece, cercare di dedicare un po’ di tempo alla meditazione di quanto dice san Pietro: “Noi aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la giustizia” (2Pt 3,13)?

sabato 5 dicembre 2020

L'ESORCISMO DI LEONE XIII CHE LA SANTA VERGINE MARIA INVITA A RECITARE CON URGENZA E A DIFFONDERE

Avola, 11 Aprile 2010
Madonna

“Cari figli, vi invito con urgenza in questi tempi malvagi a recitare l’esorcismo, composto e pubblicato per ordine del Papa Leone XIII dopo che egli ebbe la visione del tremendo combattimento contro la potenza di satana negli ultimi tempi. Questi sono gli ultimi tempi, quelli che attualmente vivete, benché ciò passi inosservato alla maggior parte degli uomini che camminano nelle tenebre".



Nel 1994, il Papa san Giovanni Paolo II ebbe a dire, riguardo alla famosa preghiera a San Michele di Leone XIII:

“Anche se oggi questa preghiera non viene più recitata al termine della celebrazione eucaristica, invito tutti a non dimenticarla, ma a recitarla per ottenere di essere aiutati nella battaglia contro le forze delle tenebre e contro lo spirito di questo mondo”.

Nello stesso ordine d’idea, Leone XIII doveva ugualmente comporre un esorcismo, che egli incoraggiava a recitare spesso. La preghiera, presto divenuta celebre, fu più particolarmente applicata, a partire dal 1930 e secondo il desiderio di Pio XI, per la conversione della Russia comunista.

Ecco la versione integrale della Preghiera a San Michele Arcangelo secondo Papa Leone XIII che oggi pochissimi cattolici conoscono nella sua forma originaria:


“Gloriosissimo Principe degli eserciti celesti, San Michele Arcangelo, difendici nel combattimento e nella lotta che conduciamo ‘contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti (Ef 6, 12)’. Vieni ad aiutare gli uomini che Dio ha creato incorruttibili, fatti a Sua immagine e somiglianza, (Sp 2,23) e ricomprati a prezzo così caro della tirannia del diavolo (1 Cor 6, 20). Combatti oggi, con l’armata degli angeli beati, le battaglie del Signore come hai combattuto una volta il capo dell’orgoglio, Lucifero, e i suoi angeli ribelli; [affinché essi] ‘non prevalsero e non ci fosse più posto per loro in Cielo’. Fu precipitato questo ‘grande drago, l’antico serpente, colui che chiamiamo il diavolo e Satana, colui che sconvolge il mondo intero: fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli’ (Ap 12, 8-9).

Questo antico nemico e omicida (Gv 8, 44) si è ribellato veementemente. “Mascherato da angelo di luce” (2 Co 11,14), con tutta l’orda degli spiriti maligni, percorre e invade la terra in profondità per cancellare da essa il Nome di Dio e del suo Cristo, per rubare, per uccidere e per perdere con la morte eterna le anime destinate alla corona di gloria eterna. Il veleno della sua malizia, come un fiume ripugnante, il drago malefico lo fa scorrere negli uomini dallo spirito depravato e dal cuore corrotto; spirito di menzogna, spirito d’empietà e di bestemmia; soffio mortale della lussuria, di tutti vizi e iniquità. Nemici molto furbi hanno messo le loro mani empie su tutto quello che la Chiesa, sposa dell’Agnello immolato, ha di più prezioso e l’hanno saturata di amarezza. Là dove si stabilirono la Sede del beato Pietro e il Pulpito della Verità per la luce delle nazioni, là hanno posto il trono dell’abominio, della loro empietà; così che colpendo il pastore, possano disperdere il gregge. Sii dunque presente San Michele Arcangelo, capo invincibile presso il popolo di Dio, contro gli assalti delle forze spirituali del male e dà loro la vittoria! Sei tu che la Santa Chiesa venera come suo custode e padrone. Tu che la Chiesa si glorifica di avere come difensore contro le potenze criminali della terra e dell’inferno. Sei tu colui a cui il Signore ha affidato le anime dei redenti per introdurli nella felicità celeste. Scongiura il Dio della pace di schiacciare Satana affinché esso non possa più incatenare gli uomini né nuocere alla Chiesa. Presenta le nostre preghiere all’Altissimo affinché si manifesti prestissimo per noi la misericordia del Signore (Ps 78,8 – quid?). Afferra il drago, l’antico serpente, cioè il diavolo e Satana, e caccialo incatenato ai piedi di Gesù crocifisso perché non possa mai più sedurre le nazioni (Ap 20,3). Perciò, con la tua mano forte e la tua protezione, appoggiati sulla grazia del nostro battesimo (il prete aggiungerà “e appoggiati sull’autorità sacra del nostro ministero”) […], intraprendiamo con fiducia e sicurezza, nel Nome di Gesù Cristo, nostro Dio e Signore, di respingere gli attacchi e le furberie del demonio”.

Che la Tua misericordia, Signore, si eserciti su di noi.
R: Nella misura della nostra speranza in Te.
Signore, esaudisci la mia preghiera.
R: E che il mio grido giunga fino a Te.

Preghiamo:
Dio e Padre del Nostro Signore Gesù Cristo, invochiamo il Tuo Santo Nome e supplichiamo la Tua bontà: che, per l’intercessione di Maria Immacolata, Madre di Dio e Sempre Vergine, di San Giuseppe, sposo della stessa Santa Vergine, di San Michele Arcangelo, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e di tutti i santi, Tu degni di concederci il Tuo soccorso contro Satana e contro tutti gli altri spiriti impuri che si aggirano nel mondo per nuocere al genere umano e per perdere le anime. Per lo stesso Gesù Cristo Nostro Signore, Amen”.

Sessantacinque anni prima di papa Leone XIII, il 30 dicembre, la beata mistica tedesca Anna Caterina Emmerick ( 1774-1824) vide in una visione la stessa battaglia spirituale e infine la vittoria della Chiesa. Anche a lei Dio mostrò come la Chiesa, sarebbe stata salvata da tremende tribolazioni attraverso l’aiuto particolare dell’Arcangelo Michele. Che questa visione sia per noi tutti un forte incoraggiamento quando, davanti ai nostri occhi, abbiamo presenti tutte le difficoltà del mondo e della Chiesa, per le quali umanamente sembra non esserci soluzione.

“Di nuovo vidi san Pietro con l’alta cupola. San Michele stava su di essa con una veste luminosa di rosso sangue e con una grande bandiera da guerra in mano. In terra si svolgevano tanti combattimenti. Verdi e blu lottavano contro bianchi (cristiani) e questi bianchi, che avevano al di sopra di essi una spada rossa di fuoco, sembravano soccombere. La Chiesa era di color rosso sangue come l’angelo e qualcuno mi disse: ‘Ella viene lavata nel sangue’. Più durava il combattimento, più scompariva il colore del sangue della Chiesa che diventava sempre più trasparente. L’Arcangelo Michele però scese e si unì ai bianchi. Essi furono dotati di meraviglioso coraggio e non ne sapevano il motivo. Michele percuoteva i nemici e quelli scappavano in tutte le direzioni. Durante il combattimento in continuazione alcuni gruppi dei nemici passavano dall’altra parte, e una volta fu addirittura una moltitudine. Sopra la lotta apparivano anche schiere di santi. Quando l’angelo fu sceso dal tetto della basilica, vidi l’una grande croce luminosa con il Salvatore. Dalle sue ferite si diffondevano fasci di luce sul mondo. I raggi del costato sgorgavano in un torrente ricco e largo sulla Chiesa che si trovava sotto e con essi la illuminava. Vidi anche sospeso in cielo un cuore rosso, luminoso, dal quale un fascio di raggi bianchi andava verso il costato e un altro fascio si riversava sulla Chiesa e su molte regioni. Mi fu detto che quello era il Cuore di Maria. Quando in terra il combattimento finì, la Chiesa e l’angelo che ora scompariva, erano bianchi e luminosi. La croce sparì al suo posto sulla Chiesa stava una donna, alta e splendente che stendeva il suo manto dorato e luminoso su di essa. Sotto la Chiesa gli uomini si umiliavano a vicenda e si riconciliavano. Vescovi e pastori si incontravano e si scambiavano i loro libri. Le sette riconoscevano la Chiesa per via della vittoria meravigliosa e della luce della rivelazione che avevano visto su se stesse. Sentivo uno splendore e una vita soprannaturale nella natura e una santa commozione in tutti gli uomini; la vicinanza del regno di Dio”.

Quindi la beata comprese una cosa molto consolante:
“Vedevo che questo regno si avvicinava per la brama di molti cristiani umili, fedeli e devoti. Poi ho ricevuto la bella certezza: Maria è la Chiesa e la Chiesa è nostra madre. Dio è nostro padre e Gesù è nostro fratello. Superato il combattimento, vedevo ora la Chiesa luminosa come il sole, in una grande festa”.

A Roma la Pia Unione di san Michele Arcangelo fu approvata dal Vaticano di Roma il 30 agosto 1878 nella chiesa di Sant’Eustachio e trasferita poco dopo, con decreto del 5 ottobre 1879, nella Collegiata di Sant’Angelo in Pescheria. Con bolla del 29 luglio 1880 papa Leone XIII, devotissimo dell’arcangelo, elevava il sodalizio a Unione Prima Primaria. Scopi dell’Unione: onorare i santi angeli e particolarmente san Michele per ottenere la difesa e l’esaltazione della Chiesa, la conversione dei peccatori, l’umiltà di cuore e l’accrescimento della fede, lo stabilimento del regno di Dio nelle anime, la liberazione delle anime del purgatorio e la grazia di una buona morte.

Tra i motivi indicati nello statuto: “La Chiesa ci insegna che fra gli spiriti celesti essa onora san Michele in modo tutto particolare, perché lo considera il vincitore degli angeli malvagi che si ribellarono contro Dio. Perciò protettore efficace per noi contro ogni loro diretto o indiretto intervento malefico”.

Ogni primo lunedì del mese nella chiesa di sant’Angelo in Pescheria di Roma si celebra una speciale finzione in onore e vengono accolte le consacrazioni a san Michele; il 29 settembre di ogni anno viene celebrata la festa della Polizia, di cui l’arcangelo è patrono. La chiesa di sant’Angelo in Pescheria è chiamata così perché era la chiesa dei pescatori del Tevere. Edificata nel V secolo su basi di templi romani e ampliata nel 1870, è stata sempre dedicata a sant’Angelo, cioè a san Michele. Qui operano dal 1908 i Chierici Regolari minori, detti Caracciolini perché fondati nel XVI secolo dal napoletano Francesco Caracciolo e Agostino Adorno di Genova, entrambi devoti a san Michele. Addirittura Agostino Adorno morì un 29 settembre segno della sua particolare predilezione per l’Arcangelo. Fin dalla loro fondazione nel 1588 i padri Caracciolini hanno avuto a cuore in modo particolare il culto di san Michele ed in ogni loro chiesa vi era un altare dedicato all’arcangelo principe delle celesti milizie. E’ inoltre loro particolare iniziativa la recita della Corona di san Michele che fin dalla fine del 1600 era una pratica specifica del loro ordine religioso che veniva diffusa dai loro conventi. Già nel 1708 e poi nel 1726 venivano stampati a cura dell’ordine dei libretti con la corona di san Michele. In modo particolare era devoto all’Arcangelo il venerabile Bartolomeo Simorilli, religioso Caracciolino, che è stato nell’ordine probabilmente uno dei più devoti amici di san Michele. E che visse nella chiesa di san Michele a Catania detta pure dei minoriti.

Nel 1700 i Chierici Regolari Minori venivano anche chiamati dal popolo con il significativo nome di “i Religiosi di san Michele”. E quando l’ordine agli inizi del 1900 viveva il momento più triste della sua esistenza e tutto sembrava crollare ed i Caracciolini erano ormai prossimi alla soppressione avendo perso tutti i loro grandi conventi e non avevano più un tetto dove ripararsi fu sempre l’Arcangelo che venne in loro aiuto e ad essi fu offerta la Casa-Chiesa di san Michele cioè sant’Angelo in Pescheria a Roma da dove ancora oggi viene divulgato il culto dell’Arcangelo con la diffusione della corona angelica e dello scapolare di san Michele. A sant’Angelo in Pescheria a Roma vi è la sede prima-primaria della confraternita di san Michele e da questa dipendono le varie delegazioni nel mondo.

LITURGIA DEL GIORNO (I AVVENTO)

La Liturgia di Sabato 5 Dicembre 2020

Sabato della I settimana di Avvento


Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Viola

Antifona d'ingresso
Vieni, e fa' splendere il tuo volto su di noi,
o Signore, che siedi nei cieli, e noi saremo salvi. (Cf Sal 79,4.2)

Colletta
O Dio, che per liberare l’uomo dalla schiavitù del peccato
hai mandato il tuo Figlio unigenito in questo mondo,
concedi a noi, che attendiamo con fede
il dono della tua misericordia,
di giungere al premio della vera libertà.
Per il nostro Signore Gesù Cristo ...

PRIMA LETTURA (Is 30,19-21.23-26)
A un tuo grido di supplica il Signore ti farà grazia.


Dal libro del profeta Isaìa

Popolo di Sion, che abiti a Gerusalemme,
tu non dovrai più piangere.
A un tuo grido di supplica [il Signore] ti farà grazia;
appena udrà, ti darà risposta.
Anche se il Signore ti darà il pane dell’afflizione
e l’acqua della tribolazione,
non si terrà più nascosto il tuo maestro;
i tuoi occhi vedranno il tuo maestro,
i tuoi orecchi sentiranno questa parola dietro di te:
«Questa è la strada, percorretela»,
caso mai andiate a destra o a sinistra.
Allora egli concederà la pioggia per il seme
che avrai seminato nel terreno,
e anche il pane, prodotto della terra, sarà abbondante e sostanzioso;
in quel giorno il tuo bestiame pascolerà su un vasto prato.
I buoi e gli asini che lavorano la terra
mangeranno biada saporita,
ventilata con la pala e con il vaglio.
Su ogni monte e su ogni colle elevato
scorreranno canali e torrenti d’acqua
nel giorno della grande strage,
quando cadranno le torri.
La luce della luna sarà come la luce del sole
e la luce del sole sarà sette volte di più,
come la luce di sette giorni,
quando il Signore curerà la piaga del suo popolo
e guarirà le lividure prodotte dalle sue percosse.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 146)
Rit: Beati coloro che aspettano il Signore.

È bello cantare inni al nostro Dio,
è dolce innalzare la lode.
Il Signore ricostruisce Gerusalemme,
raduna i dispersi d’Israele.

Risana i cuori affranti
e fascia le loro ferite.
Egli conta il numero delle stelle
e chiama ciascuna per nome.

Grande è il Signore nostro,
grande nella sua potenza;
la sua sapienza non si può calcolare.
Il Signore sostiene i poveri,
ma abbassa fino a terra i malvagi.

Canto al Vangelo (Is 33,22)
Alleluia, alleluia.
Il Signore è nostro giudice,
nostro legislatore, nostro re:
egli ci salverà.
Alleluia.

Vedendo le folle, ne sentì compassione.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità.
Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
E li inviò ordinando loro: «Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Il Signore viene per mantenere le sue promesse: egli porta consolazione e pace a chi lo accoglie con fede. Per questo diciamo insieme:
Consola il tuo popolo, Signore.

Signore, la tua Chiesa gusta ogni giorno il pane dell'afflizione e l'acqua della tribolazione: donale forza, perchè ti sia fedele nel cammino della passione. Preghiamo:
Signore, il tuo popolo ha fame della Parola che salva: non fargli mancare maestri e testimoni del tuo vangelo. Preghiamo:
Signore, il male dilaga nel mondo e i piccoli e i poveri ne sono le prime vittime: scuoti le nostre coscienze, perchè ci impegniamo in prima persona. Preghiamo:
Signore, di fronte alle disgrazie e alle prove della vita spesso restiamo smarriti e sconvolti: donaci di credere che, per la tua grazia, niente è perduto nella vita dell'uomo. Preghiamo:
Signore, nel nostro mondo nessuno fa nulla per nulla: aiuta la nostra comunità parrocchiale a dar prova di gratuità e di vero amore. Preghiamo:
Per i malati incurabili.
Per gli animatori della pastorale parrocchiale.

Accogli, o Padre, la nostra preghiera e fa’ che sappiamo impegnarci lealmente ogni giorno nell'annuncio del vangelo, perchè sia sperimentata attorno a noi la presenza del Signore che salva. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Sempre si rinnovi, o Signore,
l’offerta di questo sacrificio
che attua il santo mistero da te istituito,
e con la sua divina potenza
renda efficace in noi l’opera della salvezza.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DELL’AVVENTO I
La duplice venuta del Cristo

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo Signore nostro.
Al suo primo avvento
nell’umiltà della condizione umana
egli portò a compimento la promessa antica,
e ci aprì la via dell’eterna salvezza.
Quando verrà di nuovo nello splendore della gloria,
ci chiamerà a possedere il regno promesso
che ora osiamo sperare vigilanti nell’attesa.
E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine dei cori celesti,
cantiamo con voce incessante l’inno della tua lode: Santo...

Oppure:

PREFAZIO DELL’AVVENTO I/A
Cristo, Signore e giudice della storia

È veramente giusto renderti grazie
e innalzare a te l’inno di benedizione e di lode,
Padre onnipotente, principio e fine di tutte le cose.
Tu ci hai nascosto il giorno e l’ora,
in cui il Cristo tuo Figlio, Signore e giudice della storia,
apparirà sulle nubi del cielo
rivestito di potenza e splendore.
In quel giorno tremendo e glorioso
passerà il mondo presente
e sorgeranno cieli nuovi e terra nuova.
Ora egli viene incontro a noi in ogni uomo e in ogni tempo,
perché lo accogliamo nella fede
e testimoniamo nell’amore la beata speranza del suo regno.
Nell’attesa del suo ultimo avvento,
insieme agli angeli e ai santi,
cantiamo unanimi l’inno della tua gloria: Santo...


Antifona di comunione
«Ecco, io vengo presto e ho con me il mio salario»,
dice il Signore, «per rendere a ciascuno secondo le sue opere». (Ap 22,12)

Oppure:
Il regno dei cieli è vicino.
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. (Mt 10,7.8)


Preghiera dopo la comunione
Imploriamo, o Signore, la tua misericordia:
la forza divina di questo sacramento
ci purifichi dal peccato
e ci prepari alle feste del Natale.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Due immagini vengono rapidamente evocate in questi pochi versetti del Vangelo di Matteo: quella del pastore col suo gregge e quella dell’agricoltore nel suo campo.
Anzi le immagini sono, per così dire, dolorosamente incompiute: sembra che il gregge non abbia guida e che il padrone non si prenda abbastanza cura della sua messe.
In realtà l’intento è quello di rivelarci da un lato la coscienza missionaria di Gesù, e di anticiparci dall’altro il significato e lo scopo della chiamata dei discepoli (cf. Mt 10).
In Gesù persona e missione coincidono: la compassione che egli prova davanti alle folle che gli appaiono “stanche e sfinite come pecore senza pastore” è l’esperienza terrena che il Cristo fa quando si presenta al suo popolo: ma questa esperienza manifesta come il suo “io filiale”, già da tutta l’eternità, sia costituito davanti al Padre in una “responsabilità salvifica” nei riguardi dell’intera creazione. Gesù non solo prova compassione, ma è la compassione di Dio che si è fatta presente nella storia.
La “domanda al padrone della messe” di inviare operai nel suo campo è la preghiera terrena che i discepoli devono fare, ma essa è già esaudita nel dono della venuta di Cristo.
Solo perché il Padre ha inviato il suo stesso Figlio, i discepoli possono offrire se stessi, ed essi devono pregare per essere disponibili a un invito che in Cristo stesso li raggiunge e li afferra.

venerdì 4 dicembre 2020

IL COMUNISMO IN UN'OTTICA DI FEDE. LA VERGINE MARIA CI AVVERTE DEL PERICOLO....

 AVVENIMENTI MONDIALI CHE PERMETTONO DI FARSI UN'IDEA DEL REGIME COMUNISTA



1. Il Comunismo si stabilisce in Russia il 7 novembre del 1917 mediante un'autentica sollevazione popolare contro il regime degli zar.

Questa sollevazione ebbe alla sua testa Dimitri Kerenski che assunse il potere, ma a seguito delle sconfitte subite dall'esecito russo al fronte, durante la Prima Guerra Mondiale e delle sollevazioni di alcuni reggimenti, il suo governo fu alquanto effimero.

Si formò allora un governo di coalizione composto da soldati e contadini (Soviets) presieduto da uno degli ideologi del sistema, Lenin, che a quel tempo, era in esilio in Svizzera.

Previamente Kerenski venne abbattuto da un complotto di palazzo messo in atto da un ridotto gruppo di simpatizzanti della nuova ideologia.

È interessante notare che Kerensky era un vero socialista, che ebbe il vero sostegno del popolo russo. Il golpe che lo sconfisse venne organizzato da una minoranza sostenuta dai militari e, successivamente, assicurato, da una polizia appositamente creata per questo scopo.

Lenin aveva visto nel suo paese e in quel momento, le condizioni ideali per intronizzare le nuove teorie. C'era bisogno di un popolo abituato alla schiavitù per imporgliene un'altra che, a differenza di quella già conosciuta, era organizzata per lo sfruttamento metodico del popolo e delle risorse.


(Da notare che nella dottrina comunista esiste un'importante dose di astuzia, che utilizza subdolamente possibilità di ogni genere per mettere il popolo al servizio dello Stato, quando la ragione stessa comunista sarebbe manifestamente quella di servire il popolo).


La scelta della Russia per sperimentare il nuovo sistema non era affatto casuale. Quale altro popolo abituato a un'esistenza liberale, avrebbe potuto accettare le premesse del Comunismo, senza ribellarsi? L'occasione segnalò la Russia come centro ideale di sperimentazione e non fu sprecata.

I principali ideologi del Comunismo furono senza dubbio Hegel e Marx, entrambi tedeschi, ma quel paese non era il campo più adatto per sviluppare le loro idee, così come non lo erano la maggioranza dei paesi europei e meno ancora quelli del nuovo mondo.


Lenin - così lo manifestò nei suoi scritti - desiderava il caos in Russia, e come fattore scatenante di questo caos la sconfitta militare, perchè quello avrebbe creato il terreno ideale per la diffusione del materialismo dialettico e l'imposizione della sua dittatura.


Da questi fatti risulta chiaro che il comunismo usurpa il potere, ed essendone in possesso, sfrutta il risentimento e il disaccordo, avvalendosi di un concetto assolutamente materialista dell'esistenza.


2 Consolidando il sistema in Russia, si procede al trasferimento delle terre dai loro proprietari ai contadini. Questo, in un primo momento sembra un atto di giustizia, ma è solo uno stratagemma perché, ben presto, lo Stato confisca ogni proprietà territoriale e dispone la soppressione dell'eredità, pertanto tutti i beni diventano proprietà dello Stato.

Si stabilisce una dura condizione di vita generalizzata, vale a dire che si instaura la conclamata uguaglianza, ma non come un beneficio per tutti, derivato di una migliore condizione di vita, bensì attraverso un sacrificio comune in onore di un Stato poderoso e tirannico.

L'uomo perde la sua individualità per incorporarsi come numero amorfo al servizio della grandezza materiale, della quale sarà artefice ma non partecipante. Vale a dire che quello che deve essere mezzo si converte in obiettivo e viceversa.

Tuttavia a quel popolo, abituato ad un'irritante differenza di classi, quelle misure sono dovute sembrare, in un principio, atti di vera giustizia. Non notava, accecato da un'animo revanscista, come una nuova dittatura lo stesse inesorabilmente avvolgendo. 

Ma questo non era il caso degli altri paesi, di modo che la sicurezza ed il consolidamento del regime esigeva che non esistessero paragoni tra l'uno e l'altro modo di vivere. In risposta a questa necessità nasce "La Cortina di Ferro."

Quelli all'interno non dovevano scorgere una forma migliore di vita; quelli all'esterno non dovevano sapere che cosa succedeva dentro, dato che questo andava contro i propositi di estendere il sistema a tutto il mondo, ed il paese diventa il carcere del suo stesso popolo. Questo fu il risultato di tale precauzione.

3 La mira del Comunismo non risiede nel dominio di un paese, bensì nella sua introduzione in tutto il mondo. Consolidato in Russia che si trasforma così in focolaio, l'esperienza deve continuare. Niente è più efficace per divulgare qualcosa di buono che mostrarlo. Il fatto che ci sia stata la necessità di stabilire una "cortina di ferro" per separare lo stato russo dagli altri paesi, con l'intenzione di evitare paragoni, diventa allora suggestivo e parla con eloquenza all'intelligenza di coloro che sanno comprendere.

Questo è un segno evidente che il sistema non è desiderabile e che non fa proseliti per conto suo, bensì in forma romantica, attraverso una propaganda ingannevole e una filosofia teoricamente ideale, ma che nella pratica viene snaturata, facendo sì che per essere imposta, si debba ricorrere a questi mezzi, tutti disprezzabili, vale a dire: la violenza, l'inganno e l'occultamento.

Questo mette in evidenza l'impiego di una negligente ipocrisia che non lesina mezzi per raggiungere i suoi fini, dato che se qualcosa non si vuole mostrare apertamente è perché non è convieniente.

4 Terminata la Seconda Guerra Mondiale, si presenta una nuova opportunità per i piani di espansione di questo "imperialismo" che, oltre a territoriale è ideologico, economico e militare: la sottomissione al regime e l'incorporazione al suo dominio di diversi paesi dell'Europa, e nel 1949 un nuovo e vergognoso simbolo della sua metodologia viene eretto nel mondo, per proteggere gli interessi del sistema: il muro di Berlino, messo in piedi per impedire che i tedeschi, che erano rimasti dall'altra parte, fuggissero in massa verso il settore occidentale, scappando alla falsa giustizia del paradiso proletario, smentendo la propaganda delle sue bontà.

Questi fatti si continuano a verificare con esasperante frequenza dove il Comunismo riesce a stabilirsi: il desiderio dei paesi di sfuggire al regime e alla sua repressione, ed il blocco da parte di quest'ultimo affinché questo non succeda, perchè smentirebbe la sua propaganda.

Un altro fatto suggestivo che dovrebbero tenere molto in conto coloro che hanno dubbi sulla nefandezza del sistema, è che l'instaurazione del Comunismo non è mai stata la conseguenza di un plebiscito popolare, ma è stato sempre un assalto al potere, preceduto dalla violenza e dalla sovversione, avendo come base il caos provocato da un lavoro di decomposizione sociale e dei valori morali dei paesi che si pretende di dominare, e come mezzo per questo fine, si mette in atto la sostituzione dei valori morali e delle gerarchie umane, gli appetiti materialisti, la negazione della fede religiosa e dei sentimenti spirituali che vengono tacciati di decadenza, le agitazioni operaie col pretesto di difendere la giustizia salariale, (cosa che, una volta ottenuto il potere, si ignora totalmente o si soffoca e si reprime drasticamente e violentemente), la sospensione dell'ordine, approfittando di qualunque scontento giustificato o ingiustificato, e perfino creandolo quando non esistono cause reali, mediante l'infiltrazione di attivisti nei movimenti sociali, politici, culturali e religiosi di una certa rilevanza, metodi tutti senza scrupoli e scaltri per arrivare al potere..

5 Che i paesi dove si è stabilito il comunismo resistano al regime, lo mettono in evidenza i sollevamenti che ci sono stati in alcuni paesi che, a differenza della Russia, conoscevano altre forme di vita che non erano dittature schiavizzanti.

Nel 1956 gli operai dell'Ungheria si rivoltarono contro il regime comunista stabilito in quel paese dopo la Seconda Guerra Mondiale, come conseguenza dell'avanzamento sull'Europa delle truppe russe. L'Unione Sovietica non vacillò allora nell'inviare carri armati e soldati per schiacciare brutalmente il movimento, il che dimostra che l'amore per le classi operaie ed il proletariato che tanto proclama il regime, è un mito.


La parte suggestiva di questo fatto è precisamente questa, che la sollevazione è di una classe sociale della quale il comunismo si auto-elegge fervente difensore, sulla quale basa anche la sua ragione d'essere, e a nome della quale pretende di stabilire il suo dominio nel mondo. E richiama anche poderosamente l'attenzione per non aver vacillato, in difesa dell'interesse politico, nell'assoggettare brutalmente un movimento operaio simile a quello che il sistema propizia contro gli altri governi che non rispondono ai suoi interessi.

In questo caso gli operai ribelli avevano sperimentato il regime e non si erano conformati , e per il modo eroico e disperato con il quale affrontarono una forza molto superiore, è evidente che avrebbero preferito la morte alla sottomissione ai loro disegni.

6 Nel 1968, un altro paese è vittima dell'imperialismo che, ironicamente, definisce l'imperialismo al contrario: La Cecoslovacchia è invasa dalla Russia e da paesi facenti parte del Patto di Varsavia. Chi osa opporre resistenza agli invasori, in aperta violazione agli accordi internazionali, viene massacrato senza tanti complimenti - più tardi si sarebbero espressi in questi termini coloro che riuscirono a scappare miracolosamente dal paese e dal regime.

Recentemente, l'Afghanistan e la Polonia sono altri esempi che i paesi sottomessi dal comunismo internazionale, comprendono troppo tardi, di essere caduti in una trappola ideologica dalla quale è praticamente impossibile liberarsi.

La dittatura del comunismo è talmente integrale, talmente perfetta per quanto riguarda la sua organizzazione repressiva e corrosiva, che non lascia all'essere umano altra possibilità che essere un ingranaggio del sistema. Questo va dall' ambito economico e sociale fino a quello culturale ed affettivo. Benché secondo quanto predicato e secondo lo stesso nome di questa ideologia, tutti dovrebbero essere padroni, nessuno è padrone di niente, neanche dei suoi stessi figli.

L'unico padrone è lo Stato e dietro di lui, i privilegiati del regime tra i quali i militari, i politici, gli scienziati e gli intellettuali, finché non succede che diventino dissidenti.

Gli esempi sovrabbondano, ma già sappiamo cosa successe a Boris Pasternak, ad Alexander Solzhenitsyn, a Demetri Shostakovich, ecc., per citare alcuni autori e compositori, che tentarono di esprimersi liberamente nelle loro opere, contravvenendo ai canoni stabiliti dal regime.

È evidente che dopo l'avvento del Comunismo in Russia, la creatività artistica di quel paese ha patito un duro colpo. Chi è creativo sa che la sua attività non può essere condizionata alla politica di nessun sistema. Può coincidere con questa ed in tale caso non ci si sente toccati, ma nessuno può dire ad un romanziere, ad un poeta o a un compositore, che tema deve trattare e come lo deve svolgere.

Il risultato è che sotto questo aspetto, tutto quello che producono i paesi comunisti non ha spontaneità, è duro, pesante, freddo ed è sempre marcato da una sfumatura politica favorevole alla causa, che denuncia un ossequio degli autori volto a lusingare il regime o, nel migliore dei casi, una paura di cadere in disgrazia.

Si potrà asserire che la cosa importante è che tutti abbiano da mangiare, togliendo importanza al resto, a parte la facciata politica e militare. Chi pensa così, dovrebbe considerare che non esistono solo loro, che per altri sono più importanti altre cose, e che è poco probabile che la missione dell'uomo sia limitarsi ad esistere.

Se la natura, all'interno della sua uguaglianza generica, ha reso gli uomini differenti, con distinte capacità e dissimili tendenze, è senza dubbio perché quella differenza è necessaria ai suoi propositi e ciò indica che la sottomissione di tutti gli esseri ad uno stesso modello esistenziale, è contraria a tali principi basilari.

Per quanto riguarda la Russia, come centro espansore del sistema, si può ammettere che abbia ottenuto il progresso materiale di un paese a spese del sacrificio involontario di un popolo e che quello sviluppo è stato destinato ad estendere il sistema, non a compensare quello sforzo, mettendolo a carico dell'uomo, usato come mezzo, non come finalità del processo nel quale tuttavia sarà incluso.

Attraverso i fatti qui enunciati, il regime ammette un'analisi senza bisogno di sperimentarla.

Bisogna solo ricordare il suo comportamento in diversi fatti che occupano un posto nella storia, la sua origine, l'evoluzione sperimentata nel tempo, come pure i risultati a livello umano e sociale.

Per questo ultimo aspetto è necessario risalire alla nascita dell'era industriale e considerare l'evoluzione sperimentata dalla tecnica, che praticamente ha rimpiazzato l'operaio con la cibernetica o si sta andando in questa direzione.

Possiamo supporre che sparito l'operaio sparirà il comunismo che suppostamente lo prese come ragione d'essere? Sicuramente no, perché l'operaio non fu l'obiettivo bensì un mezzo, un pretesto per ottenere l'appoggio del proletariato.

Quindi? In tal caso si metterà in evidenza che l'obiettivo era politico, non sociale. Questo obbligherà il Comunismo a cambiare il motivo con il quale ha tentato di giustificarsi per esseresi convertito come ogni politica, in una causa di interessi, se mai fu un'altra cosa, che non ha niente a che vedere con i postulati sui quali fondò la sua origine.

Revelaciones Marianas



San Massimiliano Kolbe

1894 - 1941

"Un giorno la bandiera dell'Immacolata Vergine Maria ondeggerà sul Cremlino (centro del potere comunista), però prima, la bandiera rossa sventolerà sul Vaticano."

Vale a dire: La Russia si convertirà, ma non prima che il comunismo (i suoi errori e l'ateismo) giungano perfino allo stesso Vaticano, la Sede del Papa.