CHI SA LA VERITA' SU QUESTI VACCINI ANTI COVID SAREBBE MENO ENTUSIASTA DELLA NOTIZIA DELLA PFIZER-BIONTECH SULLA PROSSIMA DISTRIBUZIONE DEL VACCINO. RICORDATE UNA MALATTIA STRANA CHIAMATA MORGELLONS? I MALATI DI MORGELLONS SONO STATE LE PRIMA CAVIE DELLE NANOTECNOLOGIE INSERITE NEI VACCINI? QUESTI VACCINI POSSONO MODIFICARE IL NOSTRO DNA IN NOME DI UNA "NUOVA UMANITA'" TRANSUMANISTA META' UMANA E META' CYBORG....
Vaccini e Nanoparticelle: un po' di chiarezza. Intervista alla Dottoressa Antonietta Gatti
Stiamo parlando di un vaccino Ogm che innesta geni e modifica il Dna. Una pratica che a detta di vari studi si presenta come altamente rischiosa e ad oggi ancora non opportunamente indagata, soprattutto per quanto concerne gli effetti collaterali genotossici.
Quello di Pfizer come quello di Moderna è un filamento di mRNA creato in laboratorio che programma il sistema immunitario.
In merito, il Dr. med. Wolfgang Wodarg, specialista polmonare, capo di lunga data di un ufficio sanitario tedesco, membro SPD del Bundestag dal 1994 al 2009, presidente di lunga data della commissione sanitaria del Bundestag e promotore della commissione d'inchiesta sull'influenza Suina, ha dichiarato: "Questa vaccinazione modifica geneticamente la persona che viene vaccinata. Ci agitiamo per le piante e gli animali geneticamente modificati. Ora dovremmo essere modificati geneticamente noi con tali vaccinazioni [...]. Ora miliardi di persone devono essere vaccinate. Questo è assolutamente irresponsabile. Posso solo raccomandare: non fate vaccinare i vostri figli, non fatevi vaccinare con un vaccino prodotto negligentemente in così poco tempo; è affarismo."
Il professore Dr. Stefan Hockertz, scienziato tedesco, che dal 2003 al 2004 è stato a capo dell'Istituto di Farmacologia e Tossicologia Sperimentale e Clinica, presso l'Ospedale Universitario di Eppendorf, sul nuovo vaccino a RNA ha spiegato: "Le aziende CureVac e BioNTech, che in Germania hanno un ruolo di primo piano in questi ambiti, hanno pianificato di iniettare direttamente nelle nostre cellule del materiale genetico libero, per poi poterlo leggere dalle nostre cellule. Ciò significa chiaramente una modificazione genetica dell'essere umano. [...] In particolare non sappiamo se questo materiale genetico venga incorporato anche nelle cellule germinali, cioè negli ovociti della donna o negli spermatozoi dell'uomo, e se quindi viene anche ereditato."
Malgrado ciò, il Parlamento Europeo ha talmente fiducia in questo tipo di vaccini che il 10 luglio ha approvato il regolamento 1043/2020 sulla loro libera circolazione in Europa e loro libero uso contro il COVID-19.
Dall'altra parte invece c’è già chi chiede l’immunità contro eventuali danni causati dal suo vaccino. Astrazeneca, per esempio, che vuole distribuirlo addirittura da settembre quando i risultati dei test (quelli rapidi) in Sud-Africa termineranno solo a dicembre 2021.
Ma non basta. Il direttore medico di Moderna, Tal Zaks, pare abbia appena venduto quasi tutte le sue azioni della società, sollevando preoccupazioni sulla sua fiducia nel vaccino. Forse questo è legato al fatto che metà delle persone su cui è stato testato il vaccino hanno avuto eventi avversi (fonte: “Un vaccino mRNA contro SARS-CoV-2 - Rapporto preliminare”, The new england journal of medicine), così sfruttando lo studio incoraggiante sulle scimmie che ha fatto impennare il titolo, ha preferito vendere. Ma anche qui i risultati definitivi (dei test accelerati) li avremo a fine ottobre.
Intanto in Italia il nostro Governo e alcuni presidenti di regione pensano di utilizzare anziani, ricercatori e dipendenti di azienda, militari e operatori sanitari, come cavie...
I vaccini a mRNA sottoposti a studi clinici Covid-19, compreso il vaccino Moderna, si basano su un “sistema di trasporto” basato su nanoparticelle contenenti una sostanza chimica sintetica chiamata polietilenglicole (PEG).
Il glicole polietilenico (PEG) o ossido di polietilene (PEO) o poliossietilene (POE) è un polimero preparato per polimerizzazione dell'ossido di etilene; è il polietere che riveste la maggiore importanza commerciale per volumi di produzione e applicazioni.
Il PEG è ancora oggi uno dei materiali più diffusi per il consolidamento di legni archeologici bagnati, nonostante siano stati identificati diversi problemi legati alla sua applicazione, soprattutto in presenza di elementi metallici la cui corrosione è facilitata dal fatto che il PEG si comporta come un conduttore di elettricità anche allo stato solido.
Conduttore di elettricità? Tenete bene a mente questo concetto quando parleremo del morgellons.
L’uso del PEG nei farmaci e nei vaccini è sempre più controverso a causa dell’incidenza ben documentata di reazioni immunitarie avverse correlate al PEG, inclusa l’anafilassi pericolosa per la vita. Circa sette americani su dieci potrebbero già essere sensibilizzati al PEG, il che potrebbe comportare una ridotta efficacia del vaccino ed un aumento degli effetti collaterali negativi.
Se un vaccino mRNA contenente PEG per Covid-19 ottiene l’approvazione della FDA, l’aumento dell’esposizione al PEG sarà senza precedenti e potenzialmente disastroso.
I documenti e le pubblicazioni di Moderna indicano che l’azienda è ben consapevole dei rischi per la sicurezza associati al PEG e ad altri aspetti della sua tecnologia mRNA, ma è più interessata ai suoi profitti.
Una sfida tecnica chiave è quello di ottenere i vaccini ingombranti RNA ‘payload’ nelle cellule intatte, senza che si rompano prima di arrivare a destinazione. In altre parole, i vaccini a mRNA non funzioneranno senza un meccanismo di rilascio integrato che consenta al mRNA di farsi strada nel citoplasma di una cellula. La soluzione scelta è quella di utilizzare “sistemi di trasporto” biotecnologici alla moda che coinvolgono nanoparticelle lipidiche (LNP). Gli LNP “incapsulano i costrutti di mRNA li proteggono dalla degradazione e promuovono l’assorbimento cellulare” e, inoltre, stimolano il sistema immunitario (una proprietà che gli scienziati del vaccino descrivono facilmente come "proprietà adiuvanti intrinseche degli LNP". Le formulazioni LNP nei tre vaccini Covid-19 sono anche “PEGilate”, il che significa che le nanoparticelle del vaccino sono rivestite con un polimero sintetico, non degradabile e sempre più controverso chiamato polietilenglicole (PEG)…. Moderna ha riconosciuto il potenziale per i suoi LNP proprietari – e PEG – di produrre “effetti collaterali sistemici” …(morgellons?).
Nel prospetto aziendale a sostegno del lancio in borsa di Moderna alla fine del 2018 (un’offerta pubblica iniziale che ha stabilito un record per il settore delle biotecnologie), la società è stata sincera sul fatto che il suo approccio tecnico presenta numerosi rischi. In particolare, Moderna ha riconosciuto il potenziale per i suoi LNP proprietari – e PEG – di produrre “effetti collaterali sistemici”, in particolare data la documentazione della letteratura scientifica di questi tipi di effetti collaterali per altri LNP. Nei commenti generalmente non visti dal pubblico, Moderna ha dichiarato (p. 33):
"non ci può essere alcuna garanzia che i nostri LNP non avranno effetti indesiderati. I nostri LNP potrebbero contribuire, in tutto o in parte, a uno o più dei seguenti: reazioni immunitarie, reazioni infusionali, reazioni a complemento, reazioni da opsonazione, reazioni di anticorpi... o reazioni al PEG da alcuni lipidi o PEG altrimenti associati con l’LNP. Alcuni aspetti dei nostri farmaci sperimentali possono indurre reazioni immunitarie dall’mRNA o dal lipide, nonché reazioni avverse all’interno delle vie epatiche o degradazione dell’mRNA o dell’LNP, ognuno dei quali potrebbe portare a eventi avversi significativi in uno o più dei nostri studi clinici.
Lungi dall’esprimere preoccupazione per il benessere dei partecipanti alla sperimentazione clinica, quella sezione del prospetto concludeva che uno qualsiasi di questi problemi “potrebbe danneggiare materialmente le attività, le condizioni finanziarie e le prospettive [dell’azienda]”. Gli investigatori che una volta presumevano che il polimero fosse in gran parte inerte ora stanno mettendo in dubbio la sua biocompatibilità e avvertono di … risposte immunitarie avverse che includono anafilassi potenzialmente letale sottodiagnosticata …
PEG “furtivo”
Il PEG è ampiamente utilizzato in farmaci, prodotti per la cura personale, lubrificanti, gel (come gel per ultrasuoni), additivi alimentari e altro ancora. Ad esempio, il PEG è un noto ingrediente del controverso lassativo Bayer MiraLAX, un farmaco usato per la stitichezza e per preparare le persone alla colonscopia. Molti genitori di bambini cronicamente costipati hanno accusato MiraLAX di provocare gravi sintomi neuropsichiatrici nella loro prole, inclusi sbalzi d’umore, rabbia, fobie e paranoia.
Le industrie biofarmaceutiche e dei vaccini apprezzano il PEG per la sua capacità di dotare le nanoparticelle di proprietà invisibili, che consentono alle particelle di eludere il rilevamento da parte del sistema immunitario e porre fine alle normali difese del corpo. Negli ultimi anni, tuttavia, il PEG è stato oggetto di un controllo sempre maggiore. Gli investigatori che una volta presumevano che il polimero fosse in gran parte “inerte” ora stanno mettendo in dubbio la sua biocompatibilità e avvertono sulla promozione della crescita tumorale da parte delle particelle PEGilate e sulle risposte immunitarie avverse che includono anafilassi pericolosa per la vita “probabilmente sottodiagnosticata” (chiamata anche ipersensibilità). Queste risposte indesiderate occasionalmente hanno interrotto le sperimentazioni cliniche. Inoltre, i casi di studio evidenziano una reattività crociata “non riconosciuta” tra PEG e polisorbati (tensioattivi / emulsionanti presenti in molti prodotti, inclusi alcuni vaccini), il che significa che gli individui possono sperimentare una pericolosa ipersensibilità a entrambi. Di conseguenza, alcuni scienziati sostengono che è tempo di sviluppare alternative per sostituire il PEG. Ricercatori statunitensi e olandesi hanno dichiarato nel 2013 :
"l’accumulo di prove che documentano gli effetti dannosi del PEG sulla somministrazione di farmaci rende imperativo che gli scienziati in questo campo rompano la loro dipendenza dalla PEGilazione".
Le preoccupazioni delle aziende farmaceutiche si concentrano su una questione diversa: le risposte immunitarie specifiche del PEG possono effettivamente ridurre l’efficacia delle terapie contenenti PEG. Deve aver preoccupato molti nell’industria farmaceutica quando uno studio del 2016 su Analytical Chemistry ha riportato livelli rilevabili e talvolta elevati di anticorpi anti-PEG (inclusi gli anticorpi IgM di prima linea di difesa e gli anticorpi IgG di stadio successivo) in circa il 72% dei campioni umani contemporanei e circa il 56% dei campioni storici dagli anni ’70 agli anni ’90. I ricercatori hanno confessato che i risultati erano del tutto inaspettati. Hanno anche confermato che la sensibilizzazione al PEG potrebbe essere indotta attraverso l’esposizione a farmaci PEGilati o potrebbe essere preesistente in soggetti mai trattati con farmaci PEGilati ma molto probabilmente esposti al PEG con altri mezzi. Sfortunatamente, mentre quattro medici su cinque prescrivono già regolarmente farmaci PEGilati, solo uno su cinque è consapevole del potenziale di risposte anticorpali anti-PEG e solo un terzo sa addirittura che il PEG è nei farmaci che stanno prescrivendo.
Vaccini PEG e Covid-19
La maggiore esposizione della popolazione ai prodotti contenenti PEG rende “naturale presumere” che gli anticorpi anti-PEG continueranno ad essere sia diffusi che “inevitabili”. Tuttavia, se uno dei vaccini con mRNA PEGilato per Covid-19 ottiene l’approvazione della FDA, l’aumento dell’esposizione al PEG sarà senza precedenti e potenzialmente disastroso.
Sfortunatamente, mentre quattro medici su cinque prescrivono già regolarmente farmaci PEGilati, solo uno su cinque è consapevole del potenziale di risposte anticorpali anti-PEG e solo un terzo sa addirittura che il PEG è nei farmaci che stanno prescrivendo. Un ricercatore della Vanderbilt University concorda sul fatto che vi è una diffusa mancanza di riconoscimento che l’ipersensibilità al PEG è possibile, tanto meno che si manifesta su base regolare. Inoltre, sebbene possa essere molto importante sottoporre a screening i pazienti per i livelli di anticorpi anti-PEG ”prima della somministrazione di terapie contenenti PEG” – inclusi i vaccini – tali test sono attualmente disponibili solo in ambienti di ricerca e non in commercio.
I vaccini a mRNA non sono l’unico veicolo per il coinvolgimento del PEG nella produzione del vaccino Covid-19. Ad esempio, i ricercatori del Max Planck Institute tedesco riferiscono di sviluppare un processo per la produzione del vaccino Covid-19 per purificare le particelle virali ad “alto rendimento”. Il processo prevede l’aggiunta di PEG a un liquido contenente virus e il passaggio del liquido attraverso le membrane: “L’alto contenuto di PEG fa sì che i virus si attacchino alla superficie della cellulosa” mentre le impurità “fluiscono direttamente attraverso le membrane”.
Pre-Covid-19, i ricercatori hanno anche elogiato il PEG come un additivo poco costoso utile per affrontare le sfide di conservazione dei vaccini, in particolare per i vaccini che utilizzano adenovirus geneticamente modificati; hanno notato che fino all’80% del costo dei programmi di vaccinazione “è dovuto al problema della catena del freddo (cioè, mantenere i vaccini freddi)” e che il PEG può aumentare l’emivita del vaccino da sette a oltre 30 giorni a temperatura ambiente. Tre dei vaccini Covid-19 in fase di sperimentazione clinica (Johnson & Johnson, Oxford e CanSino) sono vaccini a vettore adenovirali ha ammesso che gli anticorpi anti-PEG presentano sfide significative per l’efficacia clinica delle terapie PEGilate.
Come illustrano gli estratti dal prospetto di Moderna, gli scienziati di Moderna sono pienamente consapevoli dei problemi di sicurezza legati al PEG. Affrontando il lato dell’efficacia dell’equazione, uno studio di metà 2019 di autori che “sono o sono stati dipendenti di Moderna, Inc. e ricevono stipendio e stock option da Moderna, Inc.” allo stesso modo ha ammesso che gli anticorpi anti-PEG “presentano sfide significative per l’efficacia clinica delle terapie PEGilate e richiederanno strategie per superare i [loro] effetti”. Tuttavia, con la posta in gioco aziendale ”incredibilmente alta” che circonda lo sviluppo del vaccino Covid-19, le riserve pubblicate di Moderna sul PEG e sulla sua tecnologia LNP non le hanno impedito di contestare (finora senza successo) i brevetti LNP dei suoi concorrenti o ignorando gli effetti collaterali nei suoi primi studi clinici Covid-19. Nel suo prospetto, Moderna ammette solo che “rischi per la salute inaccettabili o effetti collaterali negativi” potrebbero rendere difficile reclutare o trattenere partecipanti a studi clinici e che un "rapporto rischio-beneficio sfavorevole potrebbe inibire l’accettazione del mercato se il loro prodotto procede sul mercato".
La posta in gioco è ancora più alta per le persone a cui i governi e le aziende si rivolgeranno per ricevere un vaccino. Gli sviluppatori del vaccino Covid-19 non hanno rivelato se stanno adottando misure per sottoporre a screening i partecipanti alla sperimentazione clinica per gli anticorpi anti-PEG o se stanno facendo qualcosa per mitigare i rischi potenzialmente letali delle reazioni di ipersensibilità. Se quasi tre quarti della popolazione statunitense ha anticorpi anti-PEG, queste sono tutt’altro che banali.
Ora, il problema con il nuovo vaccino Pfizer/BioNtech che ha suscitato un esagerato entusiasmo in tutto il mondo, è proprio che le varianti di vaccino Pfizer/BioNTech utilizzano anche un vettore di nanoparticelle lipidiche pegilate.
Leggete cosa scrive Harold R. Gielow, Tenente colonnello del Corpo dei Marines in pensione in un’e-mail ai principali investigatori nel processo di fase 3 di mRNA 1273 di Moderna delineando le sue preoccupazioni. Deve ancora ricevere una risposta.
«L’articolo “Analisi di anticorpi IgG e IgM preesistenti contro il polietilenglicole (PEG) nella popolazione generale” rileva che circa il 72% della popolazione americana ha preesistenti anticorpi anti-PEG. Il riferimento afferma inoltre che “… il rilevamento sensibile e la quantificazione precisa dei livelli di Ab anti-PEG in un contesto clinico saranno essenziali per garantire l’uso sicuro di farmaci PEGilati in tutte le popolazioni di pazienti target in futuro”».
«Poiché il vaccino candidato mRNA1273 di Moderna utilizza un vettore LNP (nanoparticelle lipidiche) pegilato, quali procedure sono incluse nello studio per mitigare questo rischio?».
Il nostro paese sta spendendo miliardi per accelerare e produrre un vaccino e oltre il 70% della popolazione ha anticorpi preesistenti contro il vaccino!
«Il nostro paese sta spendendo miliardi per accelerare e produrre un vaccino e oltre il 70% della popolazione ha anticorpi preesistenti contro il vaccino! Questo non ha senso».
«Inoltre, le procedure di prova che ho letto non includono passaggi per mitigare questo rischio, né per i partecipanti alla sperimentazione né per il pubblico in generale».
«Le varianti di vaccino BioNTech / Pfizer utilizzano anche un vettore di nanoparticelle lipidiche pegilate».
Le procedure di prova che ho letto non includono passaggi per mitigare questo rischio, né per i partecipanti alla sperimentazione né per il pubblico in generale.
«Ho una grave risposta anafilattica al polietilenglicole. È stato diagnosticato da Johns Hopkins». «Ho avuto più corse in ambulanza e visite al pronto soccorso a causa di ingestione / iniezione involontaria con farmaci contenenti polietilenglicole. È classificato dalla FDA come biologicamente inerte / inattivo. È tutt’altro che quello».
«L’incidenza delle reazioni di ipersensibilità al PEG è, comprensibilmente, in aumento, sebbene molti con ipersensibilità al PEG non vengano diagnosticati, presentando così un rischio irragionevole di somministrare questi vaccini a una popolazione, la maggior parte dei quali ha dimostrato la scienza di avere anticorpi anti-PEG».
«Lo studio citato ha utilizzato campioni di sangue dal 1990-1999. Lo studio ha mostrato un aumento costante e drammatico degli anticorpi anti-PEG nel tempo».
L’incidenza delle reazioni di ipersensibilità al PEG è, comprensibilmente, in aumento, sebbene molti con ipersensibilità al PEG non vengano diagnosticati, presentando così un rischio irragionevole di somministrare questi vaccini a una popolazione, la maggior parte dei quali ha dimostrato la scienza di avere anticorpi anti-PEG».
«PEG è onnipresente nel nostro ambiente. È quasi impossibile evitarlo, tanto più che il nostro governo lo classifica biologicamente inattivo».
«Ho comunicato la mia preoccupazione al mio deputato, al mio senatore, alla FDA, al NIH, alla Casa Bianca, a un cugino della ricerca biomedica, a numerosi scrittori scientifici e a innumerevoli altri».
«Forse con il tuo background e profilo, puoi attirare l’attenzione su questo problema».
«Francamente credo che non mitigare questo rischio in una situazione di pandemia in tutto il mondo sia una grave negligenza, gli scienziati di Moderna hanno contribuito a studi scientifici sottolineando questi problemi con polietilenglicole».
L'autore di questa lettera è un Tenente dei Marines, mentre una tesi "complottista" parla di un'origine militare del morgellons. Un caso? Di certo i militari non possono non sapere nulla al riguardo.
MORGELLONS - FANTASCIENZA O MALE OSCURO DELLE NANOTECNOLOGIE?
ATLANTA (USA) - Per anni erano stati bollati come dei pazzi. Ma ora sarebbero stati riconosciuti semplicemente come i portatori di una malattia sconosciuta. Una sindrome che fa spuntare dalla pelle fibre colorate sconosciute e granuli neri, con un prurito tale che le persone colpite si grattano fino a sfregiarsi. Sintomi lamentati da migliaia di americani e che ora potrebbero essere riconosciuti portatori di una patologia specifica: il morbo di Morgellons.
LA MALATTIA - Il morbo di Morgellons, bollato per anni dalla comunità scientifica come una patologia psichiatrica, è ora oggetto di studio da parte dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), l'organo statunitense di ricerca e prevenzione delle malattie. Lo studio, condotto in collaborazione con la divisione di ricerca del consorzio medico "Kaiser Permanente" della California del nord, va a colmare anni di fenomeni di autoaggregazione spontanea di persone colpite dagli stessi sintomi. La maggior parte dei pazienti, liquidati come matti e accusati di procurarsi da soli le lesioni, si è riunita dal 2002 in una fondazione, la Morgellons Research Foundation, creata da Mary Leitao, che ha anche coniato il nome del morbo su una patologia simile descritta nel 1600. Il sito della fondazione ha 11.000 iscritti, la maggior parte abitanti in California, Texas e Florida: lamentano tutti strani fenomeni della pelle come forte prurito, granuli catramosi e filamenti bluastri, rossi e traslucidi che emergerebbero dalle lesioni. In molti hanno ricevuto la diagnosi di «allucinosi parassitaria», l'ossessione di essere invasi da parassiti.
NUOVO STUDIO - La patata bollente è passata infine ai Cdc che, spiega Michele Pearson, esperto dell'agenzia americana, hanno deciso di occuparsi di questa «condizione cutanea sconosciuta», dopo aver ricevuto molte richieste di intervento, in media cento al mese da novembre 2006, da parte di cittadini e medici, ma anche membri del Congresso. I pazienti coinvolti nello studio, il primo finalmente condotto per scoprire cause e trattamenti del morbo di Morgellons, si sottoporranno a esami medici, dermatologici e psichici, inclusi esami del sangue e biopsie cutanee. I primi risultati per risolvere il mistero si aspettano per la fine dell'anno. Precedentemente ci aveva provato Randy Wymore, del Centro per lo studio del morbo di Morgellons della Oklahoma State University's Center for Health Sciences di Tulsa, raccogliendo le fibre che uscirebbero dal corpo dei pazienti e sottoponendole ad analisi nel laboratorio del dipartimento di polizia di Tulsa. I filamenti sono stati confrontati con i 90.000 composti presenti nel database del laboratorio, senza trovare nulla di simile. Le fibre, bruciate a 700 gradi, si sono annerite ma non distrutte.
COS'E' MORGELLONS?
E’ una malattia che non ha una definizione convenzionale, ancora. Venne così chiamata dalla mamma di una bambina che presentava strani sintomi cutanei, analoghi a quelli di una patologia di cui la donna aveva letto in un testo medico del 1600, per la precisione in una lettera scritta ad un amico da sir Thomas Browne (1605-1682), un erudito inglese che si interessò a varie branche del sapere, sentendosi influenzato dalla rivoluzione scientifica apportata da Bacone. In quella lettera Browne descriveva parecchie circostanze mediche da lui riscontrate, compreso il fatto che in Linguadoca vi era una endemia chiamata Morgellons, che colpiva i bambini più che gli adulti, i quali presentavano una 'crescita di capelli' non in testa ma sul retro del corpo, unita a convulsioni e tosse.
La signora Mary Leitao (biologa), che oggi è Presidente della Fondazione di Ricerche Morgellons, madre della piccola paziente, trovò diverse corrispondenze tra la malattia di sua figlia e quanto descritto da Browne e chiamò allo stesso modo il morbo sconosciuto. I fatti risalgono al 2002 in America, a McMurray (Pennsylvania). La figlia di Mary non riusciva a trovare un medico in grado di capire quale fosse il suo male, ma finalmente grazie anche ai suoi "sospetti" che si trattasse di una patologia "nuova" alcuni medici le diedero ascolto. Non potendo includere i suoi sintomi in nessuna delle patologie (nemmeno rare) esistenti, sentirono di doverne diagnosticare una del tutto "nuova" e misteriosa, che denominarono Morgellons e aderirono alla MFR (Morgellons Research Foundation). In essa vengono da allora studiati tutti quei casi "irrisolti" che sono giunti alla loro osservazione in anni precedenti (dal 1956 al 2007) e che presentano peculiarità analoghe a quelle della figlia di Mary. Erano state classificate come parassitosi ma non erano curabili come tali; inoltre quei casi si erano dimostrati molto diversi rispetto alle altre forme di parassitosi, con sintomi sistemici e non solo localizzati. Tali pazienti si videro appioppare affrettatamente anche una diagnosi generica di malattia psichiatrica (“allucinosi parassitaria”), in quanto generata da "autosuggestione", mentre sembra che i medici di questi pazienti abbiano osservato che i sintomi della malattia precedono gli effetti "impressionabili". E dopo che ci si documenta un poco, si capisce perché i pazienti comincino comprensibilmente ad "agitarsi" e preoccuparsi fino a giungere a delle possibili crisi nervose!
I SINTOMI
Le caratteristiche peculiari del morbo di Morgellons sono tre:
Lesioni cutanee (tipo una ‘comune’ puntura da insetto) sulle quali sono presenti granelli neri o bianchi, simili nel formato ai granuli di sabbia. Con un microscopio -ma anche ad occhio nudo- è possibile vedere la presenza di “filamenti” di fibre bianchi, blu, rossi o neri (i più comunemente individuati) che diventerebbero fluorescenti alla luce ultravioletta. E' riferita anche la fuoriuscita di un "gel" scuro dalla pelle. Tali filamenti possono comparire anche sulla pelle intatta e le lesioni possono essere secondarie alla loro insorgenza a causa del fastidio avvertito dai soggetti (prurito o dolore intensi) che iniziano a grattarsi procurandosi fino a severe lesioni. Queste "fibre" non sono di origine naturale ma apparterrebbero a quella categorie di materiali "artificiali" costruiti dall’uomo per mezzo delle cosiddette "nanotecnologie". Tali fibre fondono a oltre 700 gradi centigradi (la nostra pelle a 74 circa). I filamenti sarebbero stati confrontati con oltre 90.000 composti presenti nel database del laboratorio del Centro per lo studio del morbo di Morgellons della Oklahoma State University Center for Health Sciences di Tulsa, senza tuttavia riscontrare niente di simile.
Sensazione che "qualcosa" cammini sotto la pelle, si muova, a volte in modo intermittente altre volte continuativamente, provocando disagi di diverso tipo. Può venire interessata tutta la pelle oppure essere limitata al cuoi capelluto, al naso, alle orecchie, al viso, sotto le ginocchia.
Dolori muscolo-scheletrici di vara entità e interessanti diversi distretti corporei; talvolta si accompagna la comparsa di prematuri segni di degenerazione dei dischi vertebrali.
Sono stati segnalati inoltre limitazioni funzionali tali da interferire con le attività quotidiane; disturbi gastro intestinali; a livello cardiologico sono stati rilevati sintomi di tachicardia e miocarditi; disfunzioni cognitive, come alterazioni della memoria di breve durata, deficit di attenzione, aumento dell’impressionabilità, ossessioni.
LA CONCAUSA DEL MORBO DI MORGELLONS:
Una malattia molto strana è tra noi: è il Morgellons. Negli Stati Uniti i casi registrati sono ormai 20.000, con picchi in California meridionale e nell’area del Golfo del Messico. Esistono ormai numerosi elementi in grado di dimostrare che tale patologia è associata alle nanotecnologie, in particolare alle nanofibre.
La National Science Foundation definisce nanofibre quelle di dimensioni pari a 100 nanometri o inferiori.
Edward Spencer è un neurologo che, da più di trent'anni, opera in California. È membro del Berkeley City Council.
Il suo articolo, pur non contenendo elementi nuovi rispetto agli studi che abbiamo già pubblicato sul Morgellons, va segnalato perché conferma purtroppo la diffusione della sindrome; inoltre contiene un curioso riferimento a "polvere intelligente" da considerarsi con ogni probabilità uno strumento nanotecnologico.
Sebbene il medico non vi accenni, è quasi certo (anche se non ci sono prove, ndr) che il Morgellons è legato alla nefasta operazione delle scie chimiche, con cui sono diffusi i filamenti di polimeri sui quali si sofferma il neurologo.
ll coronavirus viene controllato in remoto dal 5G. I cinesi hanno ricevuto vaccini obbligatori lo scorso autunno. Il vaccino conteneva RNA replicato, controllabile, attivato da onde da 60 ghz con antenne 5 G appena accese a Wuhan (così come in tutti gli altri Paesi che utilizzano 60 ghz e 5 G) con la "polvere intelligente, smart-dust" che tutti sul globo hanno aspirato attraverso le scie chimiche. Ecco perché quando dicono che qualcuno viene "curato", il "virus" può essere trasformato in "digitale" e ri-attivato in qualsiasi momento da remoto e la persona può letteralmente morire. Come mai si dice che adesso in Cina stiano tutti bene? Problema virus risolto?
Gli americani stanno attualmente respirando questa polvere "intelligente" attraverso le scie chimiche. Pensa a questo e aggiungi la combinazione di vaccini, scie chimiche (polvere intelligente, smart dust) e 5 G e il tuo corpo diventa digitale "internamente" e può essere controllato da remoto. Le funzioni degli organi di una persona possono essere interrotte se si considera che non siano "conformi" o adeguate al modello sociale. Wuhan è stata una prova per ID2020, cioè per l'identità digitale. L'élite chiama questo 60 ghz a tecnologia 5 G, semplicemente onda, l'onda "V" (virus) per prenderci in giro. Trump ha creato in parte una forza spaziale per combattere questa tecnologia armata. Dobbiamo rifiutare con forza il tentativo di imporre il "vaccino obbligatorio", perché le nostre vite dipendono da esso.
Da rilevare, infine, che i casi della sindrome sono più numerosi nelle aree sottoposte a pesante irrorazione. Come sintomi il Morgellons presenta affaticamento, difficoltà di concentrazione ed altri sintomi neurologici.
Questi sintomi sono associati alla presenza di sottilissime fibre che escono dalla pelle e che causano prurito intenso e lesioni cutanee. Tali fibre inoltre si muovono sotto il derma. Non esiste purtroppo alcuna terapia ed i medici, che non hanno nessuna familiarità con questa sindrome, tendono ad ignorarla.
I pazienti sono etichettati come persone che soffrono di disturbi psichiatrici, ma i medici non hanno esaminato né la pelle né i filamenti, prima di formulare questa superficiale diagnosi. I filamenti blu che ho esaminato hanno un'estremità color oro e non bruciano neppure se sottoposti ad una temperatura di 1700 gradi Fahreneit.
Niente di simile ai capelli che, se bruciati, sprigionano un odore caratteristico. I capelli inoltre hanno una struttura cellulare. Il Dottor Janovy ha stabilito che non sono né cellule né parassiti, ma nanomacchine veicolate, come sostiene anche la Dottoressa Hildegarde Staninger, da insetti: infatti le avvisaglie della malattia sono precedute dalla percezione di una puntura di insetto. Sono punture di insetti che provengono dai sistemi fognari.
Il Dottor Randy Wymore dell’Università dell’Oklahoma ha mandato dei campioni di fibre all’FBI, ma nulla di simile è stato trovato negli archivi forensi. Un contatto nella Naval Intelligence ha suggerito di guardare alla “polvere intelligente”.
Il National Register of Enviromental Professionals ha creato un’unità di intervento per indagare sulle possibili cause ambientali della malattia. Ho chiesto al Berkeley City Council di intervenire presso l’Università della California affinché usino le loro risorse tecniche ed intellettuali per studiare questa malattia.
Sotto la saggia guida di Wall Street e delle compagnie assicurative, la medicina negli Stati Uniti è precipitata in un sorprendente stato di degenerazione. La reazione del Center for Desease Control è letargica.
Un semplice microscopio elettronico consente di vedere la struttura di queste fibre ed uno strumento come questo dovrebbe essere in dotazione di tutti gli ospedali. Ovviamente abbiamo urgente bisogno di terapie.
TESI COMPLOTTISTA: ORIGINE MILITARE DEL MORBO MORGELLONS
L'articolo che abbiamo tradotto è stato elaborato da una ricercatrice sagace e lungimirante del fenomeno "scie chimiche", Carolyn Williams Palit. Basandosi soprattutto sugli studi di scienziati come Castle e la Staninger e su documenti in parte declassificati, la Palit giunge a conclusioni plausibili sul vero scopo delle chemtrails, ossia il controllo della popolazione mondiale, per mezzo della distribuzione un po' in tutto il globo di microsensori che funzionano alimentati dai raggi ultravioletti. Ciò ci permette di comprendere per quale motivo gli avvelenatori stiano completando la distruzione dell'ozonosfera e di capire che, in nessun modo, essi stanno tentando di creare uno schermo contro le radiazioni solari, come ventilato ingenuamente da qualche ricercatore. Sono comunque temi illustrati dalla Palit con chiarezza ed incisività in uno studio che, senza tema di apparire iperbolici, giudichiamo fondamentale e di vitale importanza.
Bisognerebbe acquisire familiarità con il documento “Weather As a Force Multiplier: Owning the Weather in 2025”, un capitolo delle previsioni future. Le persone preoccupate circa le operazioni di aerosol in tutto il mondo nell’atmosfera e definite “scie chimiche”, spesso si riferiscono a questo testo come un’evidenza in grado di dimostrare che le forze armate statunitensi sono coinvolte nelle operazioni di irrorazione per il controllo del tempo.
Izakovic Rolando, Amy Worthington e Scott Gilbert hanno esplorato il problema nei particolari. Mentre è ovvio che il tempo è manipolato con queste operazioni, le applicazioni militari attuate sono considerate di minore rilievo. Il concetto che le scie chimiche servono a ridurre il riscaldamento globale sembra essere la solita vecchia storia di copertura.
Lydia Mancini ha indagato alcuni degli aspetti delle scie chimiche in relazione al controllo mentale, ma penso di aver trovato una delle tessere finali del mosaico: l’aeronautica militare statunitense ha studiato come diffondere sensori nanometrici tra la popolazione per mezzo del cibo, dell’acqua e dell’aria, di modo che questi sensori penetrino nell’organismo.
I ricercatori hanno raccolto prove che le scie chimiche contengono non solo germi, ma anche metalli, cellule di sangue, sedativi, sostanze cristalline, sali di bario ed un tipo di fibra di polietilene e silicio.
Recentemente la dottoressa Hildegarde Staninger, tossicologa ed il dottor Michael Castle, chimico e attivista, hanno unito le loro forze per determinare se le nanofibre che fuoriescono dalla pelle dei malati di Morgellons e le nanofibre delle scie chimiche sono correlate.
I pazienti affetti da Morgellons presentano nanofibre di colori differenti che fuoriscono da piaghe che non guariscono. Le fibre di ricaduta delle scie chimiche sono simili. La luce ultravioletta le fa brillare. Usa anche una lente di ingrandimento, per vederle.
I filamenti, campioni di tessuto prelevati dalle vittime del Morgellons e campioni delle fibre delle chemtrails, sono stati inviati nei migliori laboratori degli Stati Uniti: AMDL Inc., ACS, Inc., MIT e Lambda Solutions. Il dottor Castle e la dottoressa Staninger hanno chiesto a questi laboratori di identificare le fibre. La dottoressa Staninger ha inoltre determinato che i filamenti del Texas coincidono con quelli analizzati in Italia.
Le fibre delle scie chimiche sono una specie di filamenti pre-Morgellons. Le fibre del Morgellons sono più sviluppate, ma sono correlate ad un tipo di nanotecnologia.
Assistiamo ad un’invasione dei tessuti umani nella forma di nanotubi, nanofili, nonostrumenti, in grado di autoassemblarsi, autoreplicarsi insieme con sensori o antenne e capaci di trasportare frammenti di D.N.A. ed R.N.A. geneticamente modificati. Queste nanomacchine proliferano in un ambiente alcalino ed usano l’energia dell’organismo, i suoi minerali ed altri elementi non identificati come alimentazione.
Esiste un’evidenza che suggerisce che queste nanomacchine ospitano al loro interno delle batterie. Si ritiene anche che siano in grado di ricevere specifiche microonde, segnali EMF ed ELF. Alcuni malati di Morgellons riferiscono che queste nanomacchine hanno una sorta di intelligenza di gruppo.
E’ possibile che le fibre delle scie chimiche diventino nanoparticelle? La dottoressa Staninger pensa di sì. Le nanoarticelle possono passare attraverso le barriere del sangue nei polmoni, entrare in circolo e raggiungere il cervello o altri organi del corpo. Jim Giles afferma: “Le nanoparticelle, piccoli grumi che potrebbero essere usati per rendere i circuiti dei computers più veloci e per migliorare l’assorbimento dei farmaci, possono raggiungere il cervello dopo essere state inalate".
La Staninger afferma che noi mangiamo questa nanotecnologia. È nel cibo, nelle piante e negli animali. Ricorda anche che le nanoparticelle replicano il D.N.A. dei germi con cui vengono in contatto. Ciò determina un aumento delle malattie. Un tipo di nanofilo è implicato nella creazione di pseudo-capelli e di pseudo-pelle. Queste proteine, in grado di replicarsi, creano anche forme chimeriche, simili ad insetti o a parassiti. Nascono pure dei bambini con queste nanomacchine nel loro organismo e ciò è la prova che questa tecnologia può oltrepassare le barriere protettive.
Il dottor Castle ha stabilito che almeno 20 milioni di Statunitensi hanno questi sensori, antenne fili e strumenti nel loro organismo. Il Morgellons si diffonde con una media di mille casi al giorno. La media è destinata a crescere nei prossimi anni. Le persone che non manifestano sintomi del Morgellons possono avere comunque una malattia non conclamata. Si ritiene che il sintomo principale sia l’espulsione di fibre dalla pelle. Se non si manifestano sintomi, vuol dire che il tuo organismo si sta abituando all’aggressione.
Clifford Carnicom è uno scienziato esperto in geodetica, matematica, informatica e fisica. Ha lavorato per quindici anni con varie agenzie: DOD, Forest Service and The Bureau of Land Management. Egli studia ciò che molti ritengono essere una conseguenza delle scie chimiche, ossia l’aumento dell’alcalinità dei suoli del pianeta. Documenta l’incremento di calcio, magnesio, bario e potassio nell’acqua piovana. E’ interessante che J. Walleczck del Lawrence Berkeley Laboratory ha stabilito, nel 1991, come gli ioni di calcio favoriscano il trasporto di elettricità nelle membrane cellulari a livello molecolare.
Carnicom documenta anche che gli alti livelli di sali nei suoli sono dovuti alle scie chimiche ed essi rendono la terra più elettroconduttiva. Queste sostanze sono facilmente ionizzate dalla luce ultravioletta e stanno causando un aumento degli ioni positivi nell’atmosfera. Questo non è salutare per gli esseri viventi. Egli ha rilevato le stesse anormalità nel sangue tra i pazienti di Morgellons.
La terra e tutti i suoi abitanti sono ora un ambiente favorevole per queste nanotecnologie che prediligono un ambiente alcalino, adatto per usare la bioelettricità e per sensori, antenne e strumenti in grado di autoreplicarsi ed autogenerarsi all’interno degli organismi viventi.
Ciò ci porta ad un altro documento dell’Aeronautica denominato: “Hit Em Where It Hurts: Strategic Attack in 2025”. Questo testo merita un’indagine accurata, poiché descrive come impiantare nella popolazione “invisibili sensori biologici che sono più sottili di un capello umano”, diffondendo queste macchine nel cibo, nell’acqua e nell’aria ed usando agenti umani all’uopo.
Le tecnologie psicotroniche sono menzionate in questo studio, ma in modo non molto particolareggiato, poiché l’informazione è classificata. Il documento spiega come queste armi siano in grado di penetrare in ciò che dovrebbe essere privato. Leggiamo:
“Il sistema di acquisizione del bersaglio implica la capacità di prendere decisioni per scoprire i cambiamenti nei valori personali dell’avversario. I cambiamenti nelle emozioni di un capo, nei pensieri e negli schemi di riferimento, sono di grande interesse per un sistema strategico di attacco. Le tecnologie che penetrano nella mente di un avversario per ottenere informazioni preziose, richiedono progressi rivoluzionari. Escogitare metodi per adempiere questo compito è l’obiettivo del documento ‘Information Attack’”.
L’Aeronautica non classificherebbe un’arma che può leggere pensieri, emozioni ed intenzioni, se il nostro paese non avesse già quest’arma dal 1995 (gli Stati Uniti - ndt) e non intendesse svilupparla. I bioimpianti diffusi nell’ambiente e gli strumenti spia sono descritti di seguito:
“Piattaforme sulla terra entro il 2025 potranno fare affidamento su strumenti nanotecnologici che si ridurranno a piattaforme di dimensioni microscopiche. Queste piattaforme potrebbero essere inserite attraverso agenti umani, l’acqua o il cibo oppure per mezzo di irrorazione aerea che impiega UAVs (droni). Microsensori più sottili di un capello umano potrebbero trasmettere dati all’archivio informatico di Delphi, per mezzo di UAVs o sistemi satellitari. Uno sciame di microsensori installati a terra potrebbe assicurare la trasmissione costante di dati relativi a condizioni locali ed a livelli di attività vicino ad un LOV”.
LOV sta letteralmente per “Luogo di valori”. Un LOV può essere un bersaglio “duro”, ossia qualcosa di fisico, oppure può essere intangibile come i sistemi, la conoscenza o il modo di pensare.
Nel documento tutti i sensori sono chiamati “Sensori di terra non assistiti” o anche “Bioimpianti”. In uno dei grafici del testo, delle frecce puntano verso i sensori di terra che sono collocati in un’area di incrocio di una coppia di uomini. In un altro grafico le frecce puntano verso i sensori collocati sulla spalla e sul polso di un uomo. Quando ho letto questo passaggio, la mia mente è corsa a Denzel Washington che estrae un microchip dalla sua spalla nel film “The Manchurian Candidate”. Dietro questi impianti l’Aeronautica discute il modo in cui diffondere sensori piccoli come granelli in atmosfera per formare una rete di sorveglianza; i microsensori possono anche essere distribuiti in modo surrettizio nelle abitazioni e nelle apparecchiature elettroniche.
Nel 2003 i militari rivelarono che essi possiedono una rete di sensori che potrebbero essere diffusi nell’atmosfera:
“Sono state compiute sperimentazioni per diffondere nanotubi contenenti ognuno da 10 a 20 sensori per mezzo di un aereo. Una volta che toccano il suolo, i nanotubi esplodono ed i sensori si disperdono. Quindi stabiliscono connessioni tra loro e controllano i movimenti delle truppe nemiche, inviando dati attraverso una rete senza fili ai velivoli che sorvolano il campo di battaglia”.
La polvere intelligente non è un sensore acustico, ma è piccolissima, dello spessore di un capello. Può essere chimicamente programmata per attaccarsi ad una specifica sostanza. Cambia colore per indicare che ha trovato la sostanza bersaglio. Può essere usata per introdursi nelle etichette e negli abiti. Mike Blair ed altre persone a conoscenza delle scie chimiche hanno notato che le fibre di ricaduta delle chemtrails spesso, mostrano barbigli sulla loro superficie. In “Hit Em Where It Hurts” leggiamo:
“Come spinosi ricci marini, sottili sensori potrebbero agganciarsi a certe persone, effettivamente pedinandole e tracciando i loro movimenti per inviare i dati a piattaforme nello spazio".
Le compagnie di sicurezza nazionali potrebbero presto usare questi sensori che possono rilevare l’odore di una molecola o il gusto ed identificarla, a somiglianza di nanonasi e nanolingue. Questi sensori possono essere utili per rilevare le molecole di cocaina o di cannabis che sono diffuse attorno alle persone quando tornano a casa o entrano negli edifici pubblici. I nanonasi e le nanolingue possono essere individuati dalla luce o da un’altra forma di energia e cambiano colore come i sensori di terra: “Quando irradiati dai raggi ultravioletti o dai raggi X, questi cambiamenti possono essere rilevati ed analizzati dai sensori sospesi in aria".
TESI DA INQUINAMENTO: IL MORGELLONS SAREBBE DI ORIGINE INDUSTRIALE O MILITARE
Le nanopatologie sono patologie indotte dall'inalazione, dall'ingestione o, comunque, dall'ingresso di particelle inorganiche non biodegradabili e non biocompatibili, di dimensioni micro e nanometriche, nell'organismo umano o animale. (...) Il termine nanopatologia è stato concepito nel 1999 dalla dottoressa Antonietta Morena Gatti, ricercatrice presso l'Università di Modena e Reggio Emilia, con l'intenzione di includere in una categoria specifica le patologie che sono sospettate di essere causate da particelle inorganiche di dimensione nanometrica, malattie per ora classificate come criptogeniche (cioè di eziologia ignota).
L'attribuzione della causa delle patologie alle "nanoparticelle" è stata ipotizzata a seguito di alcune scoperte accidentali su alcuni pazienti che presentavano sintomi anomali (e nei cui tessuti erano state rilevate micro e nanopolveri inorganiche di natura esogena) e come sviluppo delle indagini sulle patologie dei soldati in zone di guerra (sindrome del Golfo e sindrome dei Balcani, effettuate in collaborazione con il Department of Materials and Metallurgy dell'Università di Cambridge e l'Institute of Pathology presso la Johannes Gutenberg Universität di Magonza) e nel poligono di tiro militare di Perdasdefogu e di Capo San Lorenzo in Sardegna, dove si era constatato un incremento nei casi di Linfoma di Hodgkin (sindrome di Quirra) anche tra la popolazione civile a Villaputzu.
Va segnalato per completezza di informazione che per il momento queste ultime ricerche sono coperte da segreto militare, non sono ancora state pubblicate e non sono di conseguenza verificabili dalla comunità scientifica. L'autrice, dottoressa Gatti, è stata ed è consulente della commissione senatoriale italiana che, nel corso della XIV e XV legislatura, ha indagato e indaga sulle malattie da uranio impoverito. Sentita in qualità di esperto, ha dichiarato:
« rimangono aperti gli interrogativi circa i danni a lungo termine per la salute dei militari e delle popolazioni residenti che potrebbero derivare dall'esposizione ai particolati fini e ultrafini che si disperdono nell'ambiente in occasione di combustioni ad altissime temperature» concludendo con un auspicio che la commissione italiana si attivi presso gli enti competenti dell'Unione Europea e della NATO perché sia progettato e realizzato uno studio di carattere scientifico sulla questione.
A seguito delle sue ricerche in ambito militare, la dottoressa Gatti è stata invitata a relazionare presso la Camera dei Lords di Londra dalla commissione britannica impegnata sul tema.
"Nella mia veste di coordinatrice nell'ambito del trascorso progetto europeo denominato Nanopatologie: Il ruolo delle micro e nanoparticelle, induzione di patologie (2002-05) ed il presente progetto europeo sulla Nanotossicità, affermo che il comportamento delle Nanoparticelle all'interno del corpo umano è peculiare. Le barriere fisiologiche non esistono per le nanoparticelle. Esse possono raggiungere tutti gli organi interni, se inalate o ingerite con gli alimenti; il che significa che esse sono state trovate (e fotografate) nelle gonadi e nel cervello.
Quando sono intrappolate nei tessuti, dal momento che non sono biodegradabili né biocompatibili, esse possono indurre una reazione (una patologia).
Queste prove sono state valutate in più di 700 pazienti e ciò non significa che le nanotecnologie debbano essere respinte. Abbiamo bisogno di nanotecnologie e di strumenti nanotecnologici per affrontare i problemi anche medici che si riscontrano a livello di nanoscala.
Fonti: