PER CAPIRE QUELLO CHE STA ACCADENDO NEGLI USA CON RIPERCUSSIONI IN EUROPA (ANTIFA E BLACK LIVES MATTER) DOVETE CONOSCERE I DETTAGLI DELLA SPYGATE CHE COINVOLGE MATTEO RENZI. NEL 2016 JOE BIDEN (VICE DI OBAMA E CANDIDATO ALLE PROSSIME PRESIDENZIALI) LO SALUTO' COSI': “SARAI NON SOLO IL LEADER DELL'ITALIA, MA DELL'EUROPA”. RENZI ED OBAMA NON SONO RIUSCITI AD IMPEDIRE LA PRIMA ELEZIONE DI TRUMP. ADESSO I COMUNISTI SONO ANCORA PIU' AGGUERRITI NELL'EVITARE UNA SUA RICONFERMA ALLA CASA BIANCA....
Se volete capire perché Trump è atterrato a Londra ed ha preso a male parole la premier May (“nasty”, cattiva), il sindaco e Meghan Markle, dovete ricordare quale servizio segreto ha fabbricato e diffuso il Rapporto Steele, della spia britannica Chris Steele, che con false informazioni e diffamazioni cercò di dimostrare la collusione di Trump con Putin.
Se volete capire perché Matteo Renzi è stato invitato al Bilderberg con la Lilli e Stefano Feltri, bisogna leggere l’articolo di Millenium Report. Il titolo dice già tutto:
The OCCHIONERO CONSPIRACY: come Obama e Renzi hanno colluso per incastrare Trump strumentalizzando l’innocente Giulio Occhionero
I due fratelli Occhionero. Incastrati.
Bisogna risalire a quel gennaio 2017 in cui furono arrestati i due fratelli Occhionero, Giulio e Francesca Maria, specialisti di informatica molto speciale, per accessi abusivi a sistemi informatici non autorizzati con un trojan chiamato Pyramid Eye con cui “hanno spiato almeno 18.000 obiettivi di alto profilo, tra cui gli ex primi ministri Matteo Renzi e Mario Monti, il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi, funzionari e capi di diversi ministeri tra cui Affari interni, Tesoro, Finanza e Istruzione”. Ma i fratelli, che fanno questo servizio per clienti istituzionali, hanno affermato di essere stati “incastrati”e coinvolti senza volere nel complotto per “dimostrare” che Trump era un agente di Putin.
Di ciò ha parlato ampiamente Federico Punzi, su The Atlantico, e qui c’è la lettera che Occhionero ha scritto ai senatori per spiegare e giustficarsi
https://www.neonrevolt.com/wp-content/uploads/2019/05/20180219-Government-Sponsored-Cyber-Threat.pdf
L’ingegner Occhionero dice:
“Membri dell’intelligence italiana sono stati contattati da Hillary Clinton, dall’Amministrazione Obama e dal Deep State allo scopo di invischiare Trump piantando false prove sui server americani per costringere Trump a dimettersi dall’incarico.
In altre parole, i membri dell’intelligence italiana avrebbero perso di mira Occhionero perché era un simpatizzante repubblicano ed aveva due server per la sua compagnia, Westland Securities, con sede in America. Uno era nello stato di Washington e l’altro in West Virginia.
Il piano prevedeva che l’Intelligence italiana penetrasse in questi server, vi piantasse e-mail coperte da segreto rese dai server di Hillary all’interno di questi server sul suolo americano e allertasse l’FBI.
L’FBI avrebbe quindi fatto irruzione in questi luoghi, “scoperto” queste e-mail, investigato, collegato questi server a Trump …E poi forzato Trump a dimettersi”.
Anzi, Occhionero ritiene pari pari che “ Obama e l’ex leader italiano, Matteo Renzi, abbiano lavorato insieme a questo piano”, ed ha fornito resoconti sugli incontri dei due in Italia prima delle elezioni del 2016 e all’inizio del 2017.
Anche al Time del 18 ottobre 2016 sembrò strano che Obama invitasse, al suo ultimo pranzo ufficiale alla Casa Bianca e “srotolando il tappeto rosso”, il primo ministro di un paese secondario.
Perché il Presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi sta cena con Obama?
Il primo ministro italiano Matteo Renzi si unisce a Barack Obama per l’ultima cena formale della sua presidenza. Perché?
Marco Perin (un leghista ben informato di cose americane) riferiva il 20 settembre 2016 di una visita di Maria Elena Boschi (accompagnata dalla Boldrini) a Hillary Clinton, con un patto di sostegno reciproco: “È stata anche concordata una campagna mediatica in Italia per screditare Trump e alcuni contributi extra alla Fondazione Clinton (ma il Ministero italiano per l’ambiente, la terra e il mare è tra i contributori “minori” della Fondazione Clinton con una donazione totale fino a $ 250.000).
Laura Boldrini e Maria Elena Boschi insieme a noti Dem americani
Il presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta, ha presentato un’interrogazione al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e ministro degli Affari esteri, Paolo Gentiloni, in merito alla partecipazione della presidente della Camera Laura Boldrini e della ministro per le Pari Opportunità Maria Elena Boschi alla convention democratica di Philadelphia per la formalizzazione della candidatura di Hillary Clinton alla Casa Bianca.
Il 24 settembre 2016, Paolo Gentiloni, allora ministro degli Esteri, va New York per partecipare alla 71ma assemblea generale dell’ONU; e nel ricevimento al consolato italiano grida: “Forza Hillary!”, invitando a votarla i ricchi italo-americani presenti, che ne
sono grandemente irritati.
Il 18 ottobre, Renzi è ricevuto dal segretario di stato John Kerry e da Joe Biden (il vicepresidente di Obama) che lo saluta così: “Sarai non solo il leader dell’Italia, ma dell’Europa”.
(Al minuto 19:40 di questo video, Biden dice: la prima qualità di Renzi è la lealtà (verso di noi), è capace di decisioni difficili, e per questo sarà premiato).
Quasi un anno dopo – Matteo Renzi è stato battuto dal NO al suo referendum di “riforme”, con la scusa di una conferenza sul Clima (Obama è un grande promotore del terrorismo climatico…) i giornali annunciano:
Barack Obama arriva a Milano, incontro con l’ex primo ministro italiano Matteo Renzi
“L’ex presidente Barack Obama è atterrato lunedì a Milano, in Italia, dando il via a un viaggio di due giorni in cui incontrerà l’ex primo ministro italiano Matteo Renzi”
Gli italiani progressisti – cioè ricchi – si affollano a pagare 850 euro per ascoltare il discorso del – da loro – amatissimo Barak (Greta almeno non si fa pagare), ma non ascoltano la parte più interessante, perché poi Obama si apparta con Matteo (ormai ex) in colloquio “privato”.
La centralità dei servizi italiani del tempo di Renzi e Gentiloni nell’operazione di infangare Trump portando elementi al “RussiaGate”, in modo da impedirne l’elezione o da renderne possibile l’impeachment da parte dell’FBI e del suo investigatore speciale Robert Mueller , è stata raccontata da George Papadopulos, un collaboratore volontario incastrato di striscio nella complessa vicenda (interrogato da Mueller, s’è beccato 14 giorni) ha scritto la sua esperienza in un libro. Di come viene avvicinato da Joseph Mifsud, un maltese che appare un agente triplo: insieme è “di casa al Valdai Group, la Davos russa”, direttore della London Academy of Diplomacyed anche docente a Roma all’università Link Campus di Roma, alla quale come vedremo sono vicini molti altri protagonisti di questa storia. Papadopoulos racconta come è stato usato, sapendolo attivista simpatizzante per Trump, per fornirgli “materiale sporco”su Hillary Clinton…: “Ho incontrato Mifsud ad una conferenza della Link Campussulla sulla cyber intelligence a cui erano intervenuti anche Gianni Pittella, il senatore del Copasir Giuseppe Esposito, il direttore della Polizia Postale Roberto Di Legami. Il suo avvocato, Stephen Roh, ha detto che quando Mifsud interagiva con me lavorava per l’FBI, e il sospetto è che fosse un agente italiano. Non ho informazioni classificate, ma le connessioni con l’intelligence di Roma e Link Campus sono note”. Tutto è ben spiegato da Atlantico, a cui rimando:
SPECIALE ITALYGATE/1 – Tutte le strade del Russiagate che portano a Roma: i casi Mifsud e EyePyramid
Quello che conta è che, cade il governo Renzi, Obama esce dalla Casa Bianca,viene eletto Trump. E un bel giorno il nuovo primo ministro italiano Giuseppe Conte riceve la visita del senatore Lindsey Graham, vicino a Trump. E il 17 maggio 2019, d’improvviso:
il Primo Ministro d’Italia licenzia i più alti funzionari delle agenzie italiane d’intelligence
“Con mossa a sorpresa, Giuseppe Conte, primo ministro d’Italia, ha licenziato il vertice di tre agenzie di intelligence italiane.
La mossa è vista come la risposta del governo del Conte alla precedente attività di sorveglianza coordinata del governo con i funzionari dell’intelligence USA durante le elezioni americane del 2016. […] Il governo Conte ha chiesto che quattro vice direttori – due del dipartimento di sicurezza delle informazioni (Dis), uno dell’Agenzia per la sicurezza esterna (AISE) e l’altro dell’Agenzia per la sicurezza interna (Aisi) – si dimettano volontariamente. Un reset completo.”
Immediatamente, due senatori del PD, Luigi Zanda e Pinotti, protestano a gran voce. Da Repubblica:
Servizi segreti, Pd a Conte: “Governo revochi richiesta dimissioni.
L’ingegner Occhionero, la vittima con la sorella della manovra d’incastro a Trump, twitta:
PM @GiuseppeConteIT ha improvvisamente chiesto dimissioni da 6 vice direttori delle agenzie di intelligence italiane: DIS, AISI e AISE.
Il Partito Democratico risponde: “è un regime”, ma a Roma tutti sanno che è tutto merito del sabotaggio di SpyGate e Trump.
– Giulio Occhionero (@g_occhionero) , 16 maggio 2019
Il fatto è che Trump non ha accusato gli italiani. Invece ha accusato, più volte in varie dichiarazioni improvvisate, i servizi segreti britannici e i Five Eyes (il gruppo di spionaggio super-british che comprende Regno Unito, Canada, Australia, Nuova Zelanda ed il Deep State americano)
Il 24 aprile sbotta: “L’intelligence del Regno Unito ha aiutato l’amministrazione Obama a spiare sulla campagna presidenziale del 2016”.
Sta accusando i Five Eyes? “ Potrei benissimo parlar di questo sì. C’è voce e voce che l’FBI e altri sono stati coinvolti, la CIA è stata coinvolta, che con il Regno Unito ha a che fare con la fake russa”. I servizi britannici rispondono: accusa “ridicola”.
Il fatto è che l’invito di Trump a Londra da parte della regina (nella storia, solo due altri presidenti USA hanno ricevuto l’invito regale) sembra una modo di ricucire i rapporti profondamente lacerati. E la preghiera di non ordinare una contro-indagine sul Russiagate, che vedrebbe nella veste di imputati l’accusatore di prima, Robert Mueller, John Brennan, James Comey, una metà della Cia e dell’FBI, e una quantità di inconfessabili altarini dei servizi britannici . Nonché alcuni superpoliziotti italiani molto potenti, da 30 anni fonti intime dell’FBI ed amici personali di Robert Mueller – e molto protetti, il Deep State italiano – , i cui nomi si trovano in questo articolo:
E Renzi? Le fonti americane attribuiscono alle rivelazioni sempre più imbarazzanti dei servizi resi ad Obama per incastrare Trump le sue annunciate dimissioni dal PD. Dai giornali:
“Fedele soltanto all’Italia”. Il nuovo partito di Renzi? La risposta, voci sulla data
Sarà fedele solo all’Italia Matteo Renzi, non al Pd. “lealtà non alla Ditta ma al Paese”, ripete durante una diretta Facebook. …
Per intanto, viene invitato al Bilderberg. Segno che non cadrà e gli verrà preparato un futuro nuovo e bello. I suoi rapporti con Georges Soros del resto risalgono al 2010, quando era ancora solo il semi-sconosciuto sindaco di Firenze; e già allora era amico di Obama. Soros aveva precocemente visto in lui le qualità necessarie.
La relazione di Soros con Gentiloni ha suscitato qualche perplessità, come ricorderete:
Alla prossima puntata