venerdì 29 maggio 2020

Trump ordina, «aprite le chiese». E non è il solo



(Mauro Faverzani) Come la Polonia. Come l’Ungheria. Anche negli Stati Uniti il Coronavirus lo si affronta aprendo le chiese, non chiudendole. Non tanto per questioni di distanziamento: più Messe, meno fedeli ad ognuna. Quanto perché ritenute «luoghi essenziali, che forniscono servizi essenziali». Quali? È presto detto: la preghiera. E, ad affermarlo senza mezzi termini, è stato proprio il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha ordinato ai governatori degli Stati federati di riaprire «ora» gli edifici sacri, tutti, minacciando di esautorare quanti non lo facciano, magari quegli stessi, ha aggiunto, che viceversa hanno permesso l’apertura delle cliniche abortiste e delle licorerie.

«In America abbiamo bisogno di più preghiere, non di meno preghiere», ha chiarito Trump. Così i Cdc-Centers for Disease Control and Prevention, Centri per la Prevenzione e il controllo delle malattie inizieranno a far applicare tali disposizioni a partire proprio da quegli Stati, che vi si siano dimostrati più «resistenti».

Vi sono governatori – ha chiarito il presidente americano – che ritengono «corretto che tali luoghi di fede così importanti ed essenziali aprano comunque», nonostante la pandemia. Altri, «molti», soprattutto nelle fila dei «democratici, credono invece che sia una buona politica tenere chiusi gli edifici sacri. Ma cosa stanno facendo? Si fanno del male da soli. Stanno danneggiando il proprio Stato e questo non va bene». Occorre rispetto, ha aggiunto, verso tutti questi edifici. A chi gli ha domandato se ritenesse addirittura «prioritaria la loro riapertura rispetto a quella di altre istituzioni», il presidente americano ha risposto di non ritenerla prioritaria, bensì di pari importanza: «Sono molto importanti per la sensibilità della nostra gente. Sono essenziali. È meraviglioso starsene a casa» e seguire riti e funzioni sul computer portatile, «ma non sarà mai come trovarsi in chiesa e starvi» con i propri cari, con i propri amici, condividendo la stessa fede e vivendo la stessa liturgia: «Per milioni di americani il culto a Dio è parte essenziale della propria vita. I sacerdoti sono i garanti di una comunità in salvo, in salute, quando si riunisce per pregare. Lo so bene. Essi amano le loro comunità, la loro gente, non vogliono che accada loro nulla di male». Ed ecco la ragione, per cui stare insieme: pregare Dio.

Sulla stessa lunghezza d’onda si è posto anche il presidente de El Salvador, Nayib Bukele, che, su Facebook, ha ufficialmente proclamato domenica scorsa «Giornata nazionale di Preghiera», sollecitando tutti i fedeli a recitare orazioni, «affinché Dio guarisca la nostra gente e ci permetta di vincere la pandemia».

«Nel pieno dei miei poteri costituzionali – ha scritto – come Presidente della Repubblica de El Salvador, decreto che questa domenica, 24 maggio 2020, sia proclamata la “Giornata nazionale di Preghiera”». Detto, fatto. Non si è limitato ad un post via social, tuttavia, ma ha trasformato il proprio intento in un decreto presidenziale, regolarmente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, quindi una decisione legalmente valida su tutto il territorio nazionale. Ovviamente «l’adesione è su base volontaria, come dev’essere qualsiasi vera orazione», invitando però «tutti i credenti» a pregare, per chiedere che il Signore salvi loro ed il mondo intero dal morbo.

La Conferenza episcopale spagnola ha invece raccomandato a tutte le diocesi di organizzare una «Giornata di preghiera per le persone colpite dalla pandemia»: dovrebbe tenersi, a discrezione dei Vescovi, o il prossimo 26 luglio, festa di San Gioacchino e Sant’Anna, patroni degli anziani ovvero della categoria più colpita dal Coronavirus, oppure il giorno prima, il 25 luglio, solennità di San Giacomo apostolo, patrono di Spagna. In tale giornata è prevista in tutte le chiese la celebrazione della Santa Messa, chiedendo l’eterno riposo per tutti i defunti, nonché conforto e speranza per le loro famiglie. Già i prossimi 6 e 7 luglio, comunque, la Commissione Permanente della Conferenza episcopale spagnola, riunita a Madrid, celebrerà l’Eucarestia per le vittime della pandemia nella cattedrale di La Almudena.

Sono tutte notizie che confortano, quelle giunte la scorsa settimana, settimana iniziata bene già con la decisione a sorpresa, giunta dal Consiglio di Stato francese, di costringere il presidente Macron a consentire il culto religioso pubblico, «revocando entro una settimana il divieto generale e assoluto» di riunirsi in chiesa. Tale sentenza è giunta dopo le vibrate critiche rivolte dai vescovi d’Oltralpe all’Eliseo, per il fatto di ostinarsi a tener serrate le chiese, ed anche dopo l’esplicita richiesta rivolta in tal senso al massimo organo costituzionale per vie legali dal presidente del Partito Democratico Cristiano, Jean-Frédéric Poisson, nonché da altre associazioni cattoliche tradizionali.

Sono informazioni, anche, su cui molti dovrebbero meditare, soprattutto i Vescovi italiani, distintisi viceversa per la fretta, con cui – in tanti casi addirittura prima che giungesse loro l’ordine governativo – hanno sbarrato i portoni di cattedrali, chiese, cappelle ed oratori. Grazie a Dio, vi sono loro Confratelli e addirittura Presidenti di intere nazioni, che, all’estero, lontano da Roma, lontano dal cuore della Cristianità, sanno comportarsi diversamente.

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Venerdi 29 Maggio 2020
Venerdì della VII settimana di Pasqua

Vangelo Pasci i miei agnelli, pasci le... - Risposta Cristiana ...

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Bianco

Antifona d'ingresso
Cristo ci ha amati,
e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue,
e ha fatto di noi un regno di sacerdoti
per il suo Dio e Padre. Alleluia. (Ap 1,5-6)

Colletta
O Dio, nostro Padre,
che ci hai aperto il passaggio alla vita eterna
con la glorificazione del tuo Figlio
e con l’effusione dello Spirito Santo,
fa’ che, partecipi di così grandi doni,
progrediamo nella fede
e ci impegniamo sempre più nel tuo servizio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (At 25,13-21)
Si trattava di un certo Gesù, morto, che Paolo sosteneva essere vivo.


Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, arrivarono a Cesarèa il re Agrippa e Berenìce e vennero a salutare Festo. E poiché si trattennero parecchi giorni, Festo espose al re le accuse contro Paolo, dicendo:
«C’è un uomo, lasciato qui prigioniero da Felice, contro il quale, durante la mia visita a Gerusalemme, si presentarono i capi dei sacerdoti e gli anziani dei Giudei per chiederne la condanna. Risposi loro che i Romani non usano consegnare una persona, prima che l’accusato sia messo a confronto con i suoi accusatori e possa aver modo di difendersi dall’accusa.
Allora essi vennero qui e io, senza indugi, il giorno seguente sedetti in tribunale e ordinai che vi fosse condotto quell’uomo. Quelli che lo incolpavano gli si misero attorno, ma non portarono alcuna accusa di quei crimini che io immaginavo; avevano con lui alcune questioni relative alla loro religione e a un certo Gesù, morto, che Paolo sosteneva essere vivo.
Perplesso di fronte a simili controversie, chiesi se volesse andare a Gerusalemme e là essere giudicato di queste cose. Ma Paolo si appellò perché la sua causa fosse riservata al giudizio di Augusto, e così ordinai che fosse tenuto sotto custodia fino a quando potrò inviarlo a Cesare».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 102)
Rit: Il Signore ha posto il suo trono nei cieli.

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.

Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono;
quanto dista l’oriente dall’occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe.

Il Signore ha posto il suo trono nei cieli
e il suo regno dòmina l’universo.
Benedite il Signore, angeli suoi,
potenti esecutori dei suoi comandi.

Canto al Vangelo (Gv 14,26)
Alleluia, alleluia.
Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa;
vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Alleluia.

VANGELO (Gv 21,15-19)
Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore.


+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, [quando si fu manifestato ai discepoli ed] essi ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore».
Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse “Mi vuoi bene?”, e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi».
Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Nella missione pastorale affidata a Pietro, Gesù ha chiamato tutti a partecipare al suo servizio di amore. Preghiamo con fede, dicendo:
Ascoltaci, o Signore.

- Per il successore di Pietro nel servizio universale della carità pastorale, perchè sia fedele alla sequela di Cristo anche fino al martirio. Preghiamo.
- Per i sacerdoti, perchè al di là di ogni loro debolezza, amino con tutto il cuore il loro Signore e siano pastori zelanti della Chiesa. Preghiamo.
- Per tutti coloro che sono disprezzati a causa della fede, della verità e della giustizia, perchè siano sostenuti dalla solidarietà dei fratelli. Preghiamo.
- Per i poteri civili e le pubbliche autorità, perchè siano imparziali nell'amministrazione della giustizia e difendano i diritti dei più deboli. Preghiamo.
- Per noi credenti, perchè ci ispiriamo al coraggio dei martiri nell'affrontare le prove e le lotte per il bene. Preghiamo.
- Per chi deve subire giudizio. Preghiamo.
- Per coloro che non sono autosufficienti. Preghiamo.

O Gesù pastore supremo del tuo gregge, che in risposta alla triplice professione di amore dell'apostolo Pietro hai voluto preannunciare la sua missione di continuare la tua opera nella Chiesa e nel mondo, rendici fedeli membri del tuo gregge fino alla morte. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
Guarda con bontà, Signore,
le offerte che ti presentiamo,
e perché ti siano pienamente gradite
manda il tuo Spirito a purificare i nostri cuori.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DOPO L’ASCENSIONE
Nell’attesa della venuta dello Spirito.

È veramente cosa buona e giusta,
che tutte le creature in cielo e sulla terra
si uniscano nella tua lode,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo tuo Figlio
Signore dell’universo.
Entrato una volta per sempre
nel santuario dei cieli,
egli intercede per noi,
mediatore e garante
della perenne effusione dello Spirito.
Pastore e vescovo delle nostre anime,
ci chiama alla preghiera unanime,
sull’esempio di Maria e degli Apostoli,
nell’attesa di una rinnovata Pentecoste.
Per questo mistero di santificazione e d’amore,
uniti agli angeli e ai santi,
cantiamo senza fine
l’inno della tua gloria: Santo...


Antifona di comunione
“Quando verrà lo Spirito di verità,
vi guiderà alla verità tutta intera”. Alleluia. (Gv 16,13)

Oppure:
“Simone di Giovanni, mi ami?”.
“Signore, tu sai che ti amo”.
“Seguimi” dice il Signore. Alleluia. (Gv 21,17.19)


Preghiera dopo la comunione
O Dio, che ci santifichi e ci nutri
con i tuoi santi misteri,
concedi che i doni di questa tua mensa
ci ottengano la vita senza fine.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
La pagina evangelica ci istruisce profondamente sulla natura del mistero pastorale nella Chiesa. La sua sorgente più profonda, in chi lo esercita, è un amore supremo a Cristo: il pascere il gregge è atto di amore. In questo amore unico che lega il pastore a Cristo, il pastore medesimo si sente ed è ormai legato per sempre. Egli non può più andare dove vuole: non è più padrone del suo tempo, di se stesso. Ed è in questa morte a se stesso e di se stesso, per il gregge che gli è affidato, che il pastore glorifica Dio: manifesta l’amore del Padre che salva. Mistero mirabile e tremendo: Pietro (ed ogni pastore) è chiamato a seguire Cristo, in questo modo.

giovedì 28 maggio 2020

L'UMANITA' COME MALE DELL'ECOSISTEMA NON FUNZIONA PIU'


Acque limpide, animali in città, cieli tersi, mappe satellitari che mostravano la riduzione dell'inquinamento sulle aree più inquinate del pianeta. Subito dopo i primi giorni di lockdown, ha iniziato a farsi strada la narrazione che la pandemia stesse paradossalmente facendo bene al pianeta. Finalmente l'uomo arretrava e la natura si riappropriava dei propri spazi. Ma non c'è retorica più distorcente e più nociva di questa. Perché dopo che oltre un terzo della popolazione mondiale ha vissuto sotto isolamento, tutte le responsabilità umane nei confronti dell’ambiente appaiono tragicamente evidenti. Come ha detto l'ex direttore del Guardian, Alan Rusbridger, la pandemia è “la prova generale di quello che ci aspetta con il cambiamento climatico”.

Crisi climatica e pandemia si assomigliano: entrambe ci stanno danneggiando, entrambe sono causate dall'intervento umano sugli ecosistemi, per entrambe la scienza ci dice a cosa stiamo andando incontro e quali strategie adottare, muovendosi tra pressioni politiche, industriali, corporative. Negli Stati Uniti, in piena campagna elettorale per le presidenziali di novembre 2020, i conservatori stanno dicendo che la crisi economica a causa del lockdown è solo l'antipasto di quello che il paese dovrà affrontare nel caso venisse approvato il Green New Deal.

L’inquinamento è davvero diminuito?

Oltre alle immagini, un’altra distorsione viene dai dati sull’inquinamento che sembrano mostrare un quadro incoraggiante. Ma, mentre l'aria è indubbiamente più pulita a causa di un calo delle emissioni legate ai trasporti, l'impatto dell'isolamento individuale sull'ambiente è tutto sommato inferiore a quanto si pensi.

In un articolo su Internazionale, Gabriele Crescente ha fatto notare come in realtà tutte le crisi economiche sono state gli unici momenti storici in cui la crescita costante delle emissioni ha subito un calo. Ogni volta si è trattato di un episodio di breve durata seguito dalla ripresa e il conseguente aumento delle emissioni. È successo anche nel 2009: quando i governi hanno meno risorse e hanno fretta, sono le attività produttive tradizionali a venire privilegiate.

Quindi non sarà la pandemia a risolvere il cambiamento climatico, anzi. Il think tank Ember ha registrato un drastico calo della domanda di elettricità ovunque in Europa - con l'Italia in testa. La domanda di elettricità in Italia è calata del 25% in tre settimane, seguita dalla Spagna al 10-15% e Germania, Regno Unito e Polonia finora all’8%. Da allora, il valore del petrolio è crollato. Secondo Bloomberg, il prezzo è così basso che gli attivisti possono comprarlo.
Contrariamente alla tendenza che vede l’aria generalmente più pulita nelle città dove è stato imposto il lockdown, le concentrazioni di gas serra non soltanto non si sono fermate affatto ma stanno persino raggiungendo nuove vette.


L’intento di chi ha postato queste immagini era dimostrare che la natura, da quando le persone sono costrette in casa dal lockdown, si sta riprendendo i suoi spazi legittimi e sta guarendo da sé. Invece la frase ricorrente “dovremmo estinguerci tutti”, associata a questi fenomeni, non considera la necessità del lavoro ambientalista.

In effetti, la natura si stava riprendendo da molto prima che la pandemia di COVID-19 ci costringesse a casa e continuerà a farlo con l'aiuto di buone politiche. In futuro, e in una società sempre più connessa, la lotta alle epidemie non sarà più di esclusiva responsabilità degli esperti della sanità pubblica, ma richiederà la collaborazione dei leader sia pubblici che privati, nonché l'aiuto della popolazione in generale. Forse non tutta l'umanità è degna di estinzione. Quella di buona volontà non lo è affatto anzi, l'ecosistema dipende dalla collaborazione umana per non estinguersi. Essere "autenticamente" umani significa provare amore per la salvaguardia, la conservazione e il rispetto di ogni forma di vita. L'ingannevole narrazione eugenetica dell'uomo come vero male del pianeta non attacca più....

Fonte:


LA TROVATA GENIALE DELL'AZIENDA DI TELECOMUNICAZIONI DIGITALI EOLO PER PORTARE IL 5G OVUNQUE

Eolo Missione Comune prevede la donazione di 1 milione di euro all’anno in premi digitali ai piccoli comuni con meno di 5.000 abitanti. 


Luca Spada, Fondatore e Presidente di EOLO: “Portare internet ultraveloce nelle aree bianche è la nostra missione da 15 anni. Grazie ai 300 milioni di euro investiti negli ultimi tre anni la nostra rete raggiunge oltre 6.000 comuni e copre, già oggi, il 78% delle unità abitative che ricadono all’interno delle aree bianche del Paese. Con questo piano straordinario entro il 2021 copriremo gli ultimi 1.500 comuni. Dopo il COVID -19 il Paese non può più aspettare”.

EOLO SpA è il principale operatore in Italia nel Fixed Wireless Access ultra-broadband per i segmenti business e residenziale che annuncia un piano di ulteriori investimenti da 150 milioni di euro per azzerare il Digital Divide nelle ultime aree in Italia ancora non coperte da connessione ultraveloce. Grazie a questi, sarà estesa la rete a banda ultra larga ad altri 1.500 comuni in Italia.


La rete FWA di EOLO copre, già oggi, il 78% delle unità abitative che ricadono nelle aree bianche del Paese e fornisce connettività ultraveloce a 1,2 milioni di persone che risiedono negli oltre 6.000 comuni già coperti. Inoltre, l’azienda connette circa 70 mila unità tra imprese ed enti della pubblica amministrazione ed impiega circa 10 mila persone tra dipendenti, installatori, partner commerciali e collaboratori. Che cos'è la FWA? Il Fixed Wireless Access (FWA) che avrà nuova vita col 5G, serve per dare banda ultralarga a casa e in ufficio. E a sua volta aiuta lo sviluppo del 5G. Lo scopo del 5G è quello di creare un "ecosistema" tecnologico in cui diverse applicazioni, pur girando nella stessa rete fisica, avranno requisiti prestazionali completamente diversi. Lo scenario applicativo FWA con tecnologia 5G prevede quindi la connessione fra una stazione radiobase (g-nB), o punto di accesso wireless, e un terminale utente fisso posizionato all’interno dello stabile ove si deve erogare il servizio (abitazione/scuola/biblioteca etc.).
Questo è lo spot televisivo della Eolo sul 5G. Notate come all'inizio si vedono viali alberati e verso metà del filmato e alla fine si vedono gli stessi viali senza più alberi e uccelli (pipistrelli) che volano come impazziti (migliaia di uccelli stanno morendo in tutto il mondo). I pipistrelli cosa vi ricordano? Già, la specie animale dello spillover del coronavirus. Le immagini visive che arrivano al nostro cervello ci stanno già "addomesticando" al futuro distopico che vogliono creare? Guardate:


Il progetto punta ad accelerare ulteriormente lo sviluppo della rete FWA su frequenze a 28 GHz – in grado di assicurare connessioni fino a 100 Megabit ed in futuro espandibili fino a 1 Gigabit – e vuole dare un contributo rapido e adeguato alle nuove esigenze di connettività del Paese, ancor più urgenti dopo la pandemia di Covid19.  Quello che non si dice per pudore è che la pandemia di Covid19 è stata accelerata dalle radiazioni del 5G, come confermato pure dal Prof. Kalus Buchner (fisico e parlamentare tedesco dei Verdi-Alleanza libera europea al Parlamento europeo) che sottolinea: “Esistono prove scientifiche chiare che la diffusione di virus è accelerata dalle radiazioni elettromagnetiche. In particolare, il 5G è un accelerante della pandemia di Coronavirus“.


La ricerca sull’effetto delle onde radio sul sistema immunitario è stata condotta già molto tempo prima della crisi del Coronavirus. All’inizio, i risultati erano contraddittori. Ma poi si è realizzato che l’esposizione a lungo termine danneggia il sistema immunitario. In particolare, è noto come questa radiazione acceleri la replicazione virale: apre i canali del calcio nelle cellule. Ciò è stato dimostrato per un altro virus Corona, un parente vicino a quello che causa l’attuale pandemia.

Il Prof. Buchner raccomanda di evitare il più possibile le radiazioni elettromagnetiche, in particolare telefoni cellulari, telefoni cordless, WLAN, Bluetooth e contatori intelligenti Smart Meter. In particolare, gli smartphone aumentano la contaminazione da radiazioni dell’utente e del pubblico.

Rapporto tra COVID19 e 5G


La strategia aziendale di Eolo e di altre aziende del settore è chiara: elargire copiosi finanziamenti ai comuni per allargare le zone di copertura su tutto il territorio nazionale del famigerato e giustamente temuto 5G. Tutto questo come azione di contrasto agli appelli lanciati dall’Alleanza Italiana Stop 5G che è stato raccolto già da cinque Comuni d’Italia che hanno impegnato fondi pubblici per co-finanziare una ricerca scientifica indipendente sugli effetti del wireless di quinta generazione.

Cinzia Palmacci





LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Giovedi 28 Maggio 2020
Giovedì della VII settimana di Pasqua

Il Vangelo di giovedì 6 giugno 2019, riflessione e liturgia ...

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Bianco

Antifona d'ingresso
Accostiamoci con fiducia al trono della grazia,
per ricevere misericordia e ottenere l’aiuto,
che ci sostenga al momento opportuno.
Alleluia. (Eb 4,16)

Colletta
Venga, o Padre, il tuo Spirito
e ci trasformi interiormente con i suoi doni;
crei in noi un cuore nuovo,
perché possiamo piacere a te
e cooperare al tuo disegno di salvezza.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (At 22,30;23,6-11)
È necessario che tu dia testimonianza anche a Roma.


Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, [il comandante della coorte,] volendo conoscere la realtà dei fatti, cioè il motivo per cui Paolo veniva accusato dai Giudei, gli fece togliere le catene e ordinò che si riunissero i capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio; fece condurre giù Paolo e lo fece comparire davanti a loro.
Paolo, sapendo che una parte era di sadducèi e una parte di farisei, disse a gran voce nel sinedrio: «Fratelli, io sono fariseo, figlio di farisei; sono chiamato in giudizio a motivo della speranza nella risurrezione dei morti».
Appena ebbe detto questo, scoppiò una disputa tra farisei e sadducèi e l’assemblea si divise. I sadducèi infatti affermano che non c’è risurrezione né angeli né spiriti; i farisei invece professano tutte queste cose. Ci fu allora un grande chiasso e alcuni scribi del partito dei farisei si alzarono in piedi e protestavano dicendo: «Non troviamo nulla di male in quest’uomo. Forse uno spirito o un angelo gli ha parlato».
La disputa si accese a tal punto che il comandante, temendo che Paolo venisse linciato da quelli, ordinò alla truppa di scendere, portarlo via e ricondurlo nella fortezza.
La notte seguente gli venne accanto il Signore e gli disse: «Coraggio! Come hai testimoniato a Gerusalemme le cose che mi riguardano, così è necessario che tu dia testimonianza anche a Roma».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 15)
Rit: Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.

Canto al Vangelo (Gv 17,21)
Alleluia, alleluia.
Siano tutti una cosa sola,
come tu, Padre, sei in me e io in te,
perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
Alleluia.

VANGELO (Gv 17,20-26)
Siano perfetti nell’unità.


+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.
Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo.
Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Il Signore Gesù ha elevato un'appassionata preghiera per l'unità fra tutti i credenti. Raccogliendo il suo anelito, diciamo:
Rendici perfetti nell'unità, Signore.

- Per tutti gli uomini che non hanno la speranza della risurrezione futura, perchè comprendano il valore e la portata anche umana di questo destino, fondato sul Cristo risorto. Preghiamo.
- Per tutti i credenti in Cristo, perchè collaborino alle iniziative che cercano e promuovono l'unità fra i cristiani, divisi nelle varie confessioni. Preghiamo.
- Per il vescovo della Chiesa di Roma, perchè nel suo carisma di presidenza nella carità universale dei cristiani sia sempre più fedele alla sua missione di principio visibile di unità. Preghiamo.
- Per le comunità religiose, perchè siano per la Chiesa e per il mondo testimonianza viva dell'unità voluta da Cristo. Preghiamo.
- Per tutti noi chiamati a credere per la parola dei successori degli apostoli, perchè siamo testimoni gioiosi della nostra fede. Preghiamo.
- Per le forme di divisione presenti in parrocchia. Preghiamo.
- Per chi non riesce a perdonare. Preghiamo.

O Padre santo, che sei fonte di amore e principio di unità, rendici docili alla Parola del tuo Figlio, perchè per mezzo dello Spirito possiamo essere fra noi una sola cosa in te. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
Santifica, o Dio, i doni che ti presentiamo
e trasforma in offerta perenne tutta la nostra vita
in unione alla vittima spirituale,
il tuo servo Gesù, unico sacrificio a te gradito.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Oppure:
Accetta, o Padre, l’offerta viva dei tuoi figli
in unione con il sacrificio di Cristo,
e fa’ che riceviamo un’effusione sempre più abbondante
dei doni del tuo Spirito.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DOPO L’ASCENSIONE
Nell’attesa della venuta dello Spirito.

È veramente cosa buona e giusta,
che tutte le creature in cielo e sulla terra
si uniscano nella tua lode,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo tuo Figlio
Signore dell’universo.
Entrato una volta per sempre
nel santuario dei cieli,
egli intercede per noi,
mediatore e garante
della perenne effusione dello Spirito.
Pastore e vescovo delle nostre anime,
ci chiama alla preghiera unanime,
sull’esempio di Maria e degli Apostoli,
nell’attesa di una rinnovata Pentecoste.
Per questo mistero di santificazione e d’amore,
uniti agli angeli e ai santi,
cantiamo senza fine
l’inno della tua gloria: Santo...


Antifona di comunione
“Vi dico la verità:
è bene per voi che me ne vada;
se io non vado, non verrà a voi il Paraclito”.
Alleluia. (Gv 16,7)

Oppure:
“Padre, l’amore con il quale mi hai amato
sia in essi e io in loro”. Alleluia. (Gv 17,26)


Preghiera dopo la comunione
Ci illumini, Signore, la tua parola
e ci sostenga la comunione al sacrificio
che abbiamo celebrato,
perché guidati dal tuo Santo Spirito
perseveriamo nell’unità e nella pace.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Cristo garantisce per tutta l’estensione del tempo di pregare per l’unità dei cristiani e noi viviamo immersi nella sua preghiera. Lui certo non si illudeva sulle nostre capacità di vivere nella sua unità e neppure noi possiamo illuderci. Le forze disgregatrici, forze diaboliche perché il diavolo è colui che divide, sono presenti fuori e dentro la vita della Chiesa fin dai tempi di Gesù: “Simone, Simone, ecco satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano, ma io ho pregato per te” (Lc 22-31). La tentazione di snaturare l’unità dei credenti fondandola su qualche cosa d’altro che non fosse lo stesso Cristo e il suo corpo vivo che è la Chiesa non ha mai cessato di ostacolare il piano provvidenziale, ma tutta la perversità dell’uomo e delle strutture sociali non possono far dubitare dell’efficacia della preghiera di Cristo e dell’efficacia della preghiera umana che si unisce a quella di Cristo. Per questo posso e devo sperare “contro ogni speranza” (Rm 4,18). L’onnipotenza e la misericordia divina che la preghiera di Cristo fa sprigionare sorpassa di gran lunga la nostra miseria.
Ma come sempre l’opera di Dio s’intreccia con la nostra libertà. Contare sulla preghiera di Cristo accresce più che sminuire la nostra responsabilità. È l’orizzonte della sua preghiera che fissa i nostri traguardi: “Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una sola cosa”. È a questa intimità che siamo chiamati. “Perché il mondo creda”. La tensione all’unità spalanca alla missione universale.

mercoledì 27 maggio 2020

Eugenetica: start-up americana promette bambini “su misura” come nel film Gattaca. Si va verso una società distopica?


QUANDO L'UOMO VUOLE SUPERARE SE STESSO E TRASCENDERE LA PROPRIA NATURA E' ANCORA POSSIBILE PARLARE DI "UMANITA'"?

In un prossimo futuro gli esseri umani possono nascere con un preciso corredo genetico, selezionato dai genitori su un gruppo di cellule embrionali controllate. Tramite l’intervento dell’eugenetica, si possono scegliere e prevedere in anticipo le future condizioni fisiche e di salute dei nascituri, che vengono quindi generati artificialmente senza imperfezioni.

La società risulta di fatto divisa in due caste: i “validi”, cioè esseri dal corredo genetico perfetto, che vengono scelti per ricoprire i ruoli più prestigiosi della comunità e ambiscono al comando, e i “non validi”, ovvero le persone nate coi loro genomi naturali, destinati allo svolgimento dei lavori più umili e relegati ai margini della vita sociale.

È l’ambientazione distopica del film di fantascienza Gattaca – La porta dell’universo, celebre pellicola biopunk di Andrew Niccol, con Ethan Hawke, Jude Law e Uma Thurman.

Quello che quasi 23 anni fa (il film usciva nelle sale nel 1997) sembrava ancora fantascienza, oggi sta per concretizzarsi, portando inevitabilmente alla costituzione di una tecnodistopia, una società rigida e asettica basata sull’eugenetica in cui il divario tra ricchi (validi) e poveri (non validi) si farà sempre più marcato.

La «Technology Review», la rivista del “Massachusetts Institute of Technology” (MIT) ha diffuso la notizia che la Genomic Prediction, una start-up nel New Jersey, effettua un test genetico con la finalità di selezionare tra vari embrioni quello che soddisfa alcuni requisiti, in modo simile a quanto descritto nel film Gattaca. È possibile quindi eliminare embrioni potenzialmente portatori di alcune malattie (per ora 11, compreso diabete, ipercolesterolemia e alcuni tumori) ma anche in base alle indicazioni su intelligenza e altezza del nascituro.

Le future generazioni non saranno soltanto il risultato di una fecondazione conseguente la combinazione casuale tra patrimonio genetico paterno e materno, ma potranno essere il frutto della scelta tra diversi embrioni per selezionare il migliore.

Il servizio che la Genomic Prediction offre è un test genetico in grado di discriminare fra diversi embrioni e selezionarne quello a minor rischio di alcune malattie, ma anche poter escludere embrioni che non soddisfano certi requisiti minimi di intelligenza e/o di altezza. Nelle prossime settimane ci sarà una conferenza stampa dove verranno riportate le esperienze vissute dai primi clienti.

Andando a scavare oltre la patina di eccitazione acritica per il progresso, siamo evidentemente nel campo dell’eugenetica. Appare quantomeno paradossale che nella società occidentale iperbuonista e politicamente corretta in cui si starnazza quotidianamente contro l’allarme fascismo, si acclamino o si rendano possibili tecniche che rimandano alla peggiore eugenetica nazista.


Si tratta infatti di selezione degli embrioni, creazione di individui perfetti con scarto su misura delle imperfezioni.

Da ciò ne deriverà, come immaginato da Aldous Huxley nel 1932 ne Il mondo nuovo, una futura suddivisione sociale in caste. La tecnica permetterà di “progettare” la nuova umanità e di seguirne l’indottrinamento dalla provetta in poi: i nuovi nati saranno selezionati in provetta, magari nasceranno in uteri in uteri artificiali, infine saranno spersonalizzati e i loro corpi “riempiti” dalla propaganda del potere.

Come spiego in Cyberuomo (Arianna Editrice), continuando di questo passo, ci attende un futuro distopico che verrà accolto come il migliore dei mondi possibili perché sarà stato “programmato”, desiderato come un vessillo di libertà e progresso. In cui il divario tra ricchi e poveri sarà sempre più accentuato, in cui ogni nostro movimento, pensiero, abitudine, orientamento, sarà mappato se non addirittura preordinato alla nascita.

Già, perché neppure la procreazione si sottrarrà a questo processo.

Forse in futuro gli embrioni verranno selezionati in provetta e migliorati secondo il diktat dell’eugenetica.

Forse in futuro si verrà alla luce in appositi uteri artificiali senza aver condiviso le emozioni e un rapporto viscerale con la propria madre.

Forse esisterà persino lo sperma artificiale che verrà utilizzato per generare materiale da allevamento o per l’espianto di organi.

Forse chi avrà soldi potrà far nascere i propri eredi come creature perfette, vivere più a lungo, invecchiare meglio, godere dei miracoli della tecnica e della chirurgia.

L’Uomo che vuole continuare la propria evoluzione, migliorarsi, potenziarsi, trascendere se stesso, finisce per abbracciare l’eugenetica e le derive più folli e inquietanti della scienza e della tecnologia. Un regresso in piena linea.

Intelligenza artificiale e riconoscimento facciale: verso una società ipercontrollata


Non è un film ma la realtà: i progressi dell’intelligenza artificiale sono notevoli e ineluttabili tanto da portare a un miglioramento assoluto anche per esempio nell’ambito dell’utilizzo della tecnologia del riconoscimento facciale. Questo ha comportato nel giro di pochi anni una diffusione capillare e un utilizzo sistematico nelle strade pubbliche, nei centri sensibili come banche, centri commerciali o monumenti di grande interesse.

Il riconoscimento facciale è una tecnica di elaborazione digitale delle immagini utilizzata in biometria per identificare o verificare l’identità di una persona a partire da una o più immagini che la ritraggono. I primi sistemi per funzionare tenevano conto che un viso umano è composto da due occhi, un naso e una bocca, ma gli algoritmi più recenti invece riescono a riconoscere una persona anche se questa ha il viso ruotato o comunque non in visione frontale.

Secondo il Dipartimento della Sicurezza interna statunitense entro il 2023 il 97% dei passeggeri dei voli, per esempio, sarà identificato proprio attraverso il riconoscimento facciale. La polizia britannica, invece, già lo utilizzava per individuare le persone, precedentemente finiti nel loro database per un qualche motivo, che circolano nelle strade pubbliche. Proprio dall’Inghilterra però arrivano le prime forme di protesta contro tale tecnologia da parte di gruppi civici a difesa del diritto alla privacy.

Ancora più sofisticato il sistema utilizzato invece dalla polizia cinese che ha dotato i propri agenti di occhiali speciali che svolgono in istantanea la funzione di face recognition. In Cina, inoltre, sono state installate circa 170 milioni di telecamere in grado di effettuare il riconoscimento facciale.

Il tema della sorveglianza è di grande attualità anche in Italia, dove la Polizia di Stato ha attivato il sistema SARI (acronimo di Sistema Automatico per il Riconoscimento delle Immagini) basato proprio su tecnologie di riconoscimento facciale. Tale database contiene già le foto di circa 16 milioni di persone (in altre parole, un italiano su tre compresi i bambini, risulterebbe schedato).

Il riconoscimento facciale viene utilizzato ormai anche da alcuni modelli di smartphone per sboccarne l’utilizzo in sostituzione alla classica password. I maggiori colossi tecnologici sono molto interessati a tale tecnologia e stanno inoltre sviluppando dei propri software specifici in tal senso. Facebook già dal 2014 ha tra le proprie innumerevoli opzioni la possibilità di attivare il riconoscimento facciale attraverso DeepFace sostenuto da un sistema di apprendimento in deep learnig. Google nel 2015 ha introdotto Facenet basato su un algoritmo in grado di garantire un’efficienza del 100%. Amazon invece ha sviluppo un sistema chiamato Rekognition. Sembra andare in controtendenza Microsoft che avrebbe cancellato il proprio database contenente circa dieci milioni di immagini.

Eppure in Italia, per esempio, secondo le ultime disposizione normative per il trattamento delle immagini ai fini del riconoscimento facciale delle persone al di fuori delle finalità di polizia e giustizia è necessario senza dubbio il consenso dell’interessato.