giovedì 28 maggio 2020

L'UMANITA' COME MALE DELL'ECOSISTEMA NON FUNZIONA PIU'


Acque limpide, animali in città, cieli tersi, mappe satellitari che mostravano la riduzione dell'inquinamento sulle aree più inquinate del pianeta. Subito dopo i primi giorni di lockdown, ha iniziato a farsi strada la narrazione che la pandemia stesse paradossalmente facendo bene al pianeta. Finalmente l'uomo arretrava e la natura si riappropriava dei propri spazi. Ma non c'è retorica più distorcente e più nociva di questa. Perché dopo che oltre un terzo della popolazione mondiale ha vissuto sotto isolamento, tutte le responsabilità umane nei confronti dell’ambiente appaiono tragicamente evidenti. Come ha detto l'ex direttore del Guardian, Alan Rusbridger, la pandemia è “la prova generale di quello che ci aspetta con il cambiamento climatico”.

Crisi climatica e pandemia si assomigliano: entrambe ci stanno danneggiando, entrambe sono causate dall'intervento umano sugli ecosistemi, per entrambe la scienza ci dice a cosa stiamo andando incontro e quali strategie adottare, muovendosi tra pressioni politiche, industriali, corporative. Negli Stati Uniti, in piena campagna elettorale per le presidenziali di novembre 2020, i conservatori stanno dicendo che la crisi economica a causa del lockdown è solo l'antipasto di quello che il paese dovrà affrontare nel caso venisse approvato il Green New Deal.

L’inquinamento è davvero diminuito?

Oltre alle immagini, un’altra distorsione viene dai dati sull’inquinamento che sembrano mostrare un quadro incoraggiante. Ma, mentre l'aria è indubbiamente più pulita a causa di un calo delle emissioni legate ai trasporti, l'impatto dell'isolamento individuale sull'ambiente è tutto sommato inferiore a quanto si pensi.

In un articolo su Internazionale, Gabriele Crescente ha fatto notare come in realtà tutte le crisi economiche sono state gli unici momenti storici in cui la crescita costante delle emissioni ha subito un calo. Ogni volta si è trattato di un episodio di breve durata seguito dalla ripresa e il conseguente aumento delle emissioni. È successo anche nel 2009: quando i governi hanno meno risorse e hanno fretta, sono le attività produttive tradizionali a venire privilegiate.

Quindi non sarà la pandemia a risolvere il cambiamento climatico, anzi. Il think tank Ember ha registrato un drastico calo della domanda di elettricità ovunque in Europa - con l'Italia in testa. La domanda di elettricità in Italia è calata del 25% in tre settimane, seguita dalla Spagna al 10-15% e Germania, Regno Unito e Polonia finora all’8%. Da allora, il valore del petrolio è crollato. Secondo Bloomberg, il prezzo è così basso che gli attivisti possono comprarlo.
Contrariamente alla tendenza che vede l’aria generalmente più pulita nelle città dove è stato imposto il lockdown, le concentrazioni di gas serra non soltanto non si sono fermate affatto ma stanno persino raggiungendo nuove vette.


L’intento di chi ha postato queste immagini era dimostrare che la natura, da quando le persone sono costrette in casa dal lockdown, si sta riprendendo i suoi spazi legittimi e sta guarendo da sé. Invece la frase ricorrente “dovremmo estinguerci tutti”, associata a questi fenomeni, non considera la necessità del lavoro ambientalista.

In effetti, la natura si stava riprendendo da molto prima che la pandemia di COVID-19 ci costringesse a casa e continuerà a farlo con l'aiuto di buone politiche. In futuro, e in una società sempre più connessa, la lotta alle epidemie non sarà più di esclusiva responsabilità degli esperti della sanità pubblica, ma richiederà la collaborazione dei leader sia pubblici che privati, nonché l'aiuto della popolazione in generale. Forse non tutta l'umanità è degna di estinzione. Quella di buona volontà non lo è affatto anzi, l'ecosistema dipende dalla collaborazione umana per non estinguersi. Essere "autenticamente" umani significa provare amore per la salvaguardia, la conservazione e il rispetto di ogni forma di vita. L'ingannevole narrazione eugenetica dell'uomo come vero male del pianeta non attacca più....

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