domenica 29 marzo 2020

Controllo Mentale: la vera Pandemia

IL COVID 19 E LO SPEGNIMENTO DEI CERVELLI....

Mentre alcuni concittadini si dimenano sui balconi e inveiscono verso chi osa avvicinarsi ad un altro essere umano a meno dei tre metri d’ordinanza, altri leggono, ricercano, comparano, riflettono e comunicano. Questa residuale parte dell’umanità pensante, si sta prodigando in un impegno notevole, quello di far riflettere i propri simili, simili… ma non uguali, purtroppo.


Questa pseudo-Pandemia da coronavirus, è generata in realtà da un insieme di concause, tra le quali il massiccio inquinamento ambientale multilivello (vaccinazioni forzate, radiazioni della rete 5G, inquinamento da polveri e nanopolveri). La mortalità di questa affezione è comunque bassissima e colpisce soprattutto maschi molto anziani e con serie patologie pregresse.

I tagli al sistema sanitario nazionale hanno creato negli ultimi anni il “solito” collasso delle strutture ospedaliere proprio in questo periodo dell’anno, caratterizzato dai picchi delle affezioni respiratorie, influenza stagionale in primis. Una volta ricoverati in gravi condizioni è assai facile venire contagiati da virus e batteri che insistono da sempre negli ospedali.

Data la sostanziale innocuità del coronavirus, le domande che tutti dovremmo porci sono: cosa sta accadendo? Perché i media di regime stanno spingendo verso questo allarme ingiustificato? Dove vogliono arrivare le autorità mondiali? Che ruolo hanno in questo orrido gioco gli abbattimenti delle grandi alberature nei centri popolosi e l’instaurazione della ferale rete 5G? Che apporto danno e hanno dato nel tempo le ferali irrorazioni clandestine comunemente conosciute come “scie chimiche”? Perché assistiamo in un momento di emergenza come questo, allo svolgersi di massicce esercitazioni militari congiunte? Dove è finito il morbillo dal quale dovevamo, solo un anno fa, difenderci… manco fosse la peste? Avete capito che ci prendono in giro oppure no?

Siamo di fronte ad un’operazione di controllo mentale di massa, purtroppo ben riuscita. La potenza di fuoco dei media di regime, che da decenni (se non da sempre) manipolano i fatti e danno una percezione artefatta della realtà, ha impresso nella popolazione un indottrinamento ipnotico, grazie anche alla persuasione del dominio delle immagini: un essere umano intubato (magari di repertorio?) vale più di mille sagge parole.

Ricordiamoci che il mondo della politica e quello dello spettacolo (assolutamente coincidenti) sono totalmente controllati in tutto e per tutto. Abbiamo imparato a non fidarci di loro, non facciamolo ora. Avete visto le raccomandazioni dei media di regime? Cito: “l’emergenza da coronavirus è una cosa seria” …avete capito? E’ l’emergenza ad essere seria non l’affezione o la malattia! Svegliamoci.
Colpo di Stato o Pandemia?


Mentre alcuni concittadini si dimenano sui balconi e sbertucciano verso chi osa avvicinarsi ad un altro essere umano a meno dei tre metri d’ordinanza, altri leggono, ricercano, comparano, riflettono e comunicano. Questa residuale parte dell’umanità pensante, si sta prodigando in un impegno notevole, quello di far riflettere i propri simili, simili… ma non uguali, purtroppo.

Alcuni aspetti di questa presunta pandemia non quadrano: i morti accertati per il coronavirus secondo l’ISS (ossia la massima autorità sanitaria italiana) sono, forse, due…DUE!!! Il virus che pare si stia diffondendo in Italia NON è quello cinese, come affermato dal Presidente dell’Ordine dei Biologi italiani. Ciò significa che non siamo di fronte ad una pandemia. Ogni inverno le strutture sanitarie del nord sono al collasso, grazie ai tagli alla sanità dovuti ai diktat disumani dell’Eurolager. L’età media dei deceduti CON coronavirus (e non PER) è di oltre 80 anni. I tamponi sono sostanzialmente inefficaci e danno un’alta percentuale di falsi positivi.

Ciò premesso, dovrebbe sorgere spontaneo ai nostri consimili (sempre più diversi) chiedersi il perché di misure poliziesche come gli “arresti domiciliari di massa” o lo stop alle attività umane e vitali del paese. Perché? La pandemia non è. Eppure si continua bellamente ad avvelenare il cielo con le scie chimiche, ad installare le pericolosissime antennine per il ferale 5G, a tagliare alberi e a comportarsi male, a corrompere ed essere corrotti, raccomandare e rubacchiare. E’ inutile cantare l’inno massonico di Mameli, quando non si è patrioti! È tradimento, spergiuro, indecenza.

Coincidenze


1) Si crea o si sfrutta un evento drammatico o si procura dolosamente allarmismo su qualche questione (in questo caso rilascio intenzionale di un ceppo virale aggressivo ma non completamente mortale, quel tanto che basta a generare l’allarme che stiamo subendo);

2) Si uniforma l’informazione mediatica, rendendo indiscutibili le misure repressive dei cosiddetti esperti;

3) Si vietano gli assembramenti;

4) Coprifuoco;

5) In nome della sicurezza si isola socialmente la popolazione 24h su 24, e nelle città, sempre in nome della sicurezza, si chiudono le zone verdi per fiaccare ancora di più la resistenza delle persone, persuase all’adozione di abitudini quotidiane fondamentalmente insane, come è appunto lo stare tappati in casa tutto il giorno e quasi sempre davanti alla Tv;

6) Si diffonde panico (paura di contagio);

7) Si tiene aperta la Borsa, anche e sopratutto, in caso di crollo finanziario dovuto all’emergenza – e questo è proprio ciò che è successo;

8) Militarizzazione del territorio;

9) Fine della stessa libertà di espressione (da più fonti sarebbe data come imminente la restrizione di internet);

Queste le coincidenze con un golpe, nel nostro caso, globale. Inoltre, particolare affatto trascurabile, non sarebbe per nulla un caso che l’OMS abbia aspettato il giorno 11 per dichiarare lo stato di pandemia (allerta planetaria), lasciando sottendere una involuta preordinazione esoterica dell’emergenza in corso.

La finalità ultima di tutto ciò, compresa la conseguente crisi economica epocale ormai alle porte, sarebbe l’esigenza di ricalibrare i parametri esistenziali, subordinandoli definitivamente ad una supervisione artificiale, sarebbe l’annichilmento definitivo delle menti, il Controllo delle coscienze e la Predazione dell’animo. Ad una democrazia posticcia subentra un reale totalitarismo tecnocratico. L’innovazione adesso mostra il suo vero volto.

Lo so che la maggior parte dell’umanità non si merita nulla, ma teniamo comunque alta la bandiera della ragione, dell’empatia, dell’umanità. Aiutiamo il più debole, l’isolato e chi combatte in prima linea contro questo male/melassa, che ha ipnotizzato gran parte della popolazione umana.

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Domenica 29 Marzo 2020

V DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO A)

QUESTA MALATTIA NON E' PER LA MORTE MA PER LA GLORIA DI DIO....

domenica 29 marzo '20 - Riflessione del giorno

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Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Viola

Antifona d'ingresso
Fammi giustizia, o Dio, e difendi la mia causa
contro gente senza pietà;
salvami dall’uomo ingiusto e malvagio,
perché tu sei il mio Dio e la mia difesa. (Sal 43,1-2)

Colletta
Vieni in nostro aiuto, Padre misericordioso,
perché possiamo vivere e agire sempre in quella carità,
che spinse il tuo Figlio a dare la vita per noi.
Egli è Dio e vive e regna con te...

PRIMA LETTURA (Ez 37,12-14)
Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete.


Dal libro del profeta Ezechièle

Così dice il Signore Dio: «Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi faccio uscire dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nella terra d’Israele.
Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi farò uscire dai vostri sepolcri, o popolo mio.
Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nella vostra terra. Saprete che io sono il Signore. L’ho detto e lo farò». Oracolo del Signore Dio.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 129)
Rit: Il Signore è bontà e misericordia.

Dal profondo a te grido, o Signore;
Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti
alla voce della mia supplica.

Se consideri le colpe, Signore,
Signore, chi ti può resistere?
Ma con te è il perdono:
così avremo il tuo timore.

Io spero, Signore.
Spera l’anima mia,
attendo la sua parola.
L’anima mia è rivolta al Signore
più che le sentinelle all’aurora.

Più che le sentinelle l’aurora,
Israele attenda il Signore,
perché con il Signore è la misericordia
e grande è con lui la redenzione.
Egli redimerà Israele
da tutte le sue colpe.

SECONDA LETTURA (Rm 8,8-11)
Lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi.


Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio.
Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene.
Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la giustizia. E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Gv 11,25.26)
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Io sono la risurrezione e la vita, dice il Signore,
chi crede in me non morirà in eterno.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO (Gv 11,1-45)
Io sono la risurrezione e la vita


+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. Le sorelle mandarono dunque a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato».
All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?». Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; ma se cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui».
Disse queste cose e poi soggiunse loro: «Lazzaro, il nostro amico, s’è addormentato; ma io vado a svegliarlo». Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se si è addormentato, si salverà». Gesù aveva parlato della morte di lui; essi invece pensarono che parlasse del riposo del sonno. Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto e io sono contento per voi di non essere stato là, affinché voi crediate; ma andiamo da lui!». Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse agli altri discepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!».
Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Betània distava da Gerusalemme meno di tre chilometri e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».
Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: «Il Maestro è qui e ti chiama». Udito questo, ella si alzò subito e andò da lui. Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro.
Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».
Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare».
Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.
Parola del Signore.

Forma breve: Gv 11, 3-7.17.20-27.33b-45
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, le sorelle di Lazzaro mandarono a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato». All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!».
Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Marta, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».
Gesù si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».
Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare».
Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Fratelli e sorelle, chiediamo al Padre di accogliere le nostre preghiere, e soprattutto chiediamogli di educare e rendere sempre più piena e radicale la nostra fede, affinché possiamo vivere da cristiani, uomini e donne redenti dal Cristo.
Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.

1. Perché la Chiesa non si stanchi di annunciare al mondo il valore unico ed insostituibile di ogni persona agli occhi di Dio, preghiamo.
2. Per gli operatori sanitari, perché nella fede si impegnino a promuovere e a difendere la vita, preghiamo.
3. Per gli anziani e per coloro che sono provati dalla malattia, perché sappiano vivere le loro sofferenze come partecipazione alla croce di Cristo, preghiamo.
4. Perché lo Spirito infonda in coloro che sono nel lutto per la perdita di una persona cara la consolazione di Dio e la speranza della vita eterna, preghiamo.
5. Per noi che partecipiamo a questa Eucaristia, perché i fratelli che incontreremo sulle strade del mondo percepiscano la nostra fede nella salvezza e nella vita eterna, preghiamo.

Esaudisci o Padre le nostre suppliche e concedici di custodire i doni che ci elargisci, perché possiamo vivere la nostra esistenza terrena come preludio della comunione eterna a cui tu ci chiami. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte
Esaudisci, Signore, le nostre preghiere:
tu che ci hai illuminati con gli insegnamenti della fede,
trasformaci con la potenza di questo sacrificio.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO
La risurrezione di Lazzaro segno della Pasqua.

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.
Vero uomo come noi, egli pianse l’amico Lazzaro;
Dio e Signore della vita, lo richiamò dal sepolcro;
oggi estende a tutta l’umanità la sua misericordia,
e con i suoi sacramenti
ci fa passare dalla morte alla vita.
Per mezzo di lui ti adorano
le schiere degli angeli e dei santi
e contemplano la gloria del tuo volto.
Al loro canto concedi, Signore,
che si uniscano le nostre voci
nell’inno di lode: Santo...


Antifona di comunione
“Chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno”,
dice il Signore. (Gv 11,26)


Preghiera dopo la comunione
Dio onnipotente, concedi a noi tuoi fedeli
di essere sempre inseriti come membra vive nel Cristo,
poiché abbiamo comunicato al suo corpo e al suo sangue.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Il racconto della risurrezione di Lazzaro è una delle “storie di segni” che racconta san Giovanni. Si tratta qui di presentare Gesù, vincitore della morte. Il racconto culmina nella frase di Gesù su se stesso: “Io sono la risurrezione e la vita. Chi crede in me non morrà in eterno” (vv. 25-26).
Che Dio abbia il potere di vincere la morte, è già la convinzione dei racconti tardivi dell’Antico Testamento. La visione che ha Ezechiele della risurrezione delle ossa secche - immagine del ristabilimento di Israele dopo la catastrofe dell’esilio babilonese - presuppone questa fede (Ez 37,1-14). Nella sua “Apocalisse”, Isaia si aspetta che Dio sopprima la morte per sempre, che asciughi le lacrime su tutti i volti (Is 25,8). E, per concludere, il libro di Daniele prevede che i morti si risveglino - alcuni per la vita eterna, altri per l’orrore eterno (Dn 12,2). Ma il nostro Vangelo va oltre questa speranza futura, perché vede già date in Gesù “la risurrezione e la vita” che sono così attuali. Colui che crede in Gesù ha già una parte di questi doni della fine dei tempi. Egli possiede una “vita senza fine” che la morte fisica non può distruggere. In Gesù, rivelazione di Dio, la salvezza è presente, e colui che è associato a lui non può più essere consegnato alle potenze della morte.

sabato 28 marzo 2020

Chi c’è dietro al coronavirus


(Tommaso Merlo) – Dietro al virus ci potrebbe essere un esperimento di laboratorio andato a male. Forse escogitato da chi voleva stroncare la rediviva Cina ed ha sottovalutato l’elevata contagiosità del COVID-19. E cioè saremmo passati dalla guerra cibernetica a quella virologica. Chi dà fastidio al manovratore viene infettato anche se le armi sviluppate finora sono ancora grezze. Oppure dietro al coronavirus ci sono le lobby finanziarie globali che grazie al mega panico borsistico scatenato dalla pandemia (che conoscevano in anticipo) han guadagnato ricchezze inimmaginabili. Se fosse così, allora vaccino e cure sono già pronte da mo’. Stanno solo aspettando il momento giusto per tirarle fuori e lanciare una produzione globale che si preannuncia tra le più redditizie della storia. Hanno già apparecchiato per quando le borse riprenderanno a razzo. Un piano ben congeniato. Il virus sarebbe stato progettato apposta per colpire solo la popolazione molto anziana e con malattie pregresse. Fette di popolazione considerate superflue se non addirittura un fardello costoso la cui scomparsa alla fine permetterà al mondo ricco di ripartire come nulla fosse. Un piano diabolico. Per mano di un cocktail perverso d’industrie farmaceutiche e chimiche, finanza e politica deviata. La componente politica del complotto avrebbe anche l’interesse a ristabilire un ordine mondiale più controllabile grazie alla paura. Con popoli terrorizzati che si rinchiudono dietro a qualche filo spinato e con il conseguente sfaldamento di fastidiosi processi di unificazione continentale come quello europeo. La pandemia potrebbe anche avere effetti benefici nel rallentare le migrazioni di massa che stanno attraversando tutto il pianeta. Il coronavirus sarebbe cioè un estremo tentativo per arginare mutamenti politici e sociali indigesti a chi comanda davvero. Potentati senza volto, segrete stanze dei bottoni, uomini malvagi e avidi. Già. Chissà. Oppure dietro al coronavirus non ci sarebbe qualche uomo. Ma Dio. Un Dio severo che si è stancato dell’andazzo dell’umanità e la vuole punire. Un Dio che si è stancato di un uomo sempre più egoista e miope che non la smette di produrre armi e di uccidersi a vicenda per vani sogni di gloria. Un uomo che invece di godersi la vita si danna l’anima per prevalere, per accumulare sempre di più e che ha ridotto il pianeta ad un monumento universale all’ingiustizia. Con una manciata di privilegiati che sguazzano in un lussuoso vuoto mentre miliardi di persone strisciano nella miseria. Chissà. Chissà. Oppure dietro al coronavirus c’è un Dio benevolo che vuole solo mandare un segnale all’umanità. Salvando i bambini e sacrificando chi già è all’epilogo della propria vita e prevalentemente uomini, in media più nocivi. Un Dio che vuole che milioni di persone si fermino a riflettere. Su se stessi, sulla prova vita. Tra quattro mura. Davanti ad uno specchio. Sentendosi ancora fragili ed impotenti. Togliendosi le maschere dalla faccia. Togliendosi malsane idee dalla testa. Chissà. Oppure Dio non esiste e il coronavirus è un fenomeno naturale che si sta ripetendo per l’ennesima volta nella storia dell’umanità. Un fenomeno che ha perfino una sua logica e perfino salutare. Ridimensionare una popolazione mondiale troppo numerosa e allo stesso tempo rafforzare chi avrà il privilegio di sopravvivere. Con conoscenze ed anticorpi sempre più evoluti. Chissà. Il virus potrebbe essere anche una sorta di meccanismo di autodifesa del pianeta. Per arrestare quella specie umana che sta decimando tutte le altre, il predatore dei predatori che sta avvelenando l’aria e i mari e il suolo, che sta sfruttando fino al limite le risorse naturali per produrre robaccia utile solo ad intrattenere il proprio meschino ego. Un’autodistruzione e un inquinamento planetario che rispecchia quello delle anime. Già. Chissà. Oppure Dio è dentro di noi. Oppure Dio siamo noi. Tutti noi. E dietro a questo virus ci siamo noi in quanto artefici di tutto ciò che ci circonda. Nel bene e nel male. Chissà. Ma comunque la si pensi, al di là di quello che c’è dietro a questo virus, conta quello che c’è davanti. Un’opportunità epocale per porsi certe domande e cambiare radicalmente rotta. Fino a che siamo in tempo.

I SANTI PROTETTORI DALLA PESTE

Quando infuriava la peste, venivano invocati, in particolare, questi santi:

San Sebastiano, nativo di Narbona e cittadino di Milano, nella prima metà del secolo V era una guardia pretoriana di Diocleziano e svolgeva una intensa attività caritativa verso i bisognosi. È il principale santo protettore invocato contro la peste; durante il suo martirio venne condannato a morte mediante il supplizio delle frecce e sopravvisse miracolosamente ai colpi infertigli dai commilitoni. 

Curato da santa Irene, si presentò di nuovo all'Imperatore che lo fece uccidere a bastonate. Le ferite causate dalle frecce sono paragonate ai segni (bubboni) della peste: oltre al santo si è salvato perciò anche il popolo che, rivolgendosi a lui, spera di salvarsi dalla peste. Ma c’è un altro legame tra le frecce e la peste: l’ira divina è paragonata alle frecce scagliate da un arco e, nel Medioevo, il diffondersi della peste fu visto come lo scatenarsi dell’ira di Dio. Il suo corpo fu sepolto sulla via Appia e forse successivamente traslato.


San Rocco era francese. Nacque a Montpellier in una famiglia agiata della grande borghesia mercantile tra il 1345 ed il 1350. Secondo la tradizione, una volta morti i genitori e donate ai poveri tutte le sue ricchezze, lasciò la Francia e venne in Italia, dove infuriavano pestilenze e guerre, con lo scopo di curare i pellegrini ammalati. A Piacenza, dove giunse nel luglio 1371, mentre assisteva gli ammalati di peste dell’Ospedale di Santa Maria di Betlemme, si ammalò egli stesso. Tormentato da un dolorosissimo bubbone all’inguine, si ritrovò cacciato dagli altri ammalati, stanchi dei suoi lamenti. Trascinatosi fino a Sarmato (a 17 km dalla città), Rocco si riparò in una grotta ad aspettare la morte. Fu un cane che lo salvò. La bestiola, accortasi della sua presenza e della sua sofferenza, gli portò ogni giorno un pezzo di pane, fino alla sua guarigione. San Rocco una volta guarito, non tornò in Francia, ma riprese la sua attività a favore degli appestati per la quale ancora oggi è ricordato.

Sant'Antonio abate era un eremita che viveva nel deserto. La sua vita, che si svolse attorno all’anno 340, sotto Costantino imperatore, fu narrata da Anastasio. Viene raffigurato spesso con un maialino, che forse indica il demonio piegato e vinto. Non è chiaro il rapporto tra sant'Antonio abate e la peste, ma anche lui venne invocato, forse a causa delle numerose rinuncie e privazioni e della ben nota santità della sua vita (cfr. anche 5.2. Ignis sacer, Ergotismo e Fuoco di sant' Antonio).

C’erano altri santi protettori per tante altre malattie ma la cosa che più terrorizzava nel Medioevo, era la morte improvvisa (detta la "mala morte") perché non dava il tempo di confessarsi e così si rischiava l’inferno. 

La morte improvvisa, a quei tempi, era piuttosto frequente: guerre, sommosse, cadute da cavallo, da balconi, da impalcature, ecc. Il santo più invocato, in questi casi, era san Cristoforo: bastava guardare la sua immagine al mattino, appena svegli, e si poteva star tranquilli per tutto il giorno.

San Cristoforo era un gigante pagano («cananeo dell’altissima statura di dodici cubiti e di terribile aspetto») che aiutava ad attraversare un fiume pericoloso per i viaggiatori e per i pellegrini. Un giorno trasportò sulle spalle un bambino che diventava sempre più pesante man mano che il santo procedeva. Cristoforo si appoggiava a un tronco d’albero che rischiava di rompersi e riuscì a raggiungere l’altra sponda e solo allora riconobbe nel piccolo passeggero Gesù Bambino, che, come segno della propria divinità, trasformò il tronco d’albero in una palma da frutti. Il nome "Cristoforo" significa infatti "portatore di Cristo".

Anche san Cristoforo, come san Sebastiano, fu condannato al martirio delle frecce; però le frecce non lo colpivano e tornavano indietro, colpendo i persecutori. In seguito, San Cristoforo divenne il protettore dei viaggiatori in pericolo e la sua immagine era comune presso i valichi alpini. 


Bouts il giovane: San Cristoforo

Santo e martire, probabilmente palestinese, fu convertito al cristianesimo dal vescovo Antiocheno Babila e martirizzato per la fede sotto Decio nel 250. San Cristoforo è uno dei quattordici santi detti "ausiliatori" particolarmente invocati in occasione di gravi calamità naturali o per la protezione da disgrazie o pericoli specifici. Il patrocinio di San Cristoforo era particolarmente ricercato sotto la peste.

Fonte: Jacopo Da Varagine, Leggenda Aurea, Libreria Ed. Fiorentina, Firenze 1990.

Cos'è l'emolitina, la prima proteina extraterrestre



Un recente studio della Harvard University ha annunciato di averla scoperta nel meteorite Acfer 086, caduto in Algeria nel 1990

A livello del mare (o poco più) siamo tutti preoccupati a mantenere le distanze con una mascherina e a guardare in basso. Sopra le nostre teste si incrociano le traiettorie di milioni di asteroidi in orbita attorno alla terra (e non solo).

Gli asteroidi che colpiscono la superficie terrestre si chiamano meteoriti: state calmi e non svaligiate i supermercati. I meteoriti sono molto pochi perché la maggior parte degli asteroidi esplode o si polverizza nel passaggio attraverso l’atmosfera dando luce al fenomeno delle stelle cadenti. Noi esprimiamo desideri guardando dei sassolini che nella maggior parte dei casi si sono carbonizzati nel tentativo di attraversare l’atmosfera terrestre. Ok detta così fa star male anche me, ma vi prego di non fermarvi alle parole; insisto allora: anni e anni di desideri espressi guardando le stelle cadenti per poi ridursi a dei sassi che nell’attrito si infiammano? Scusate non è colpa mia se si chiamano anche “lacrime di San Lorenzo”. Ma la metafora di Gianni Morandi vale anche per gli oggetti inanimati: qualcuno ce la fa a toccare la terra, più o meno 5/6 meteoriti all’anno. Ogni meteorite che giunge sulla terra funziona come una piccola capsula del tempo. Guardare dentro quel piccolo volume roccioso è come guardare il primo episodio di una serie tv, forse la più affascinante di tutte: la serie tv sulla storia del nostro sistema solare che ha avuto inizio circa 4,5 miliardi di anni fa.

Oggi vi voglio parlare di Acfer 086 che – oltre ad un ottimo nome profilo, pensateci – è un meteorite di 173 grammi caduto in Algeria nel 1990. Un recente studio della Harvard University ha annunciato di aver scoperto una proteina nel meteorite caduto 30 anni fa. E se lo studio fosse confermato sarebbe la prima per un oggetto venuto – letteralmente – dallo spazio. Di natura extraterrestre la proteina è stata battezzata Hemolithin (tradotta in italiano con il termine “Emolitina”). Io l’avrei chiamata “Ufo-Proteina” ma va bene così, comunque è la prima proteina che sia mai stata scoperta all’interno di un meteorite.

Lo studio pubblicato di recente si basa su analisi fatte su campioni dell’ordine del micron (10-6m) di Acfer 086 attraverso uno spettrometro di massa di nuova generazione. Uno spettrometro di massa è la bilancia del mondo degli atomi. Vi basti sapere che – però – per essere “pesato” un campione di materiale deve essere in fase gassosa e ionizzato: oh mio dio cosa vorrà dire ionizzato? C’entra mica il coronavirus?

Ionizzato vuol dire che alle molecole del campione viene impartita una carica elettrica. Quindi il campione alla fine della catena di misura verrà distrutto, the end. La spettrometria di massa distrugge (ahimè) i campioni da analizzare ma fornisce moltissime informazioni: la massa molecolare, la formula chimica di composti non conosciuti, le concentrazioni di materia e molto altro.

Lo studio insiste sul fatto che la proteina extraterrestre non sia mai stata osservata prima. È una proteina composta da Litio, Ferro, Ossigeno certo - è emersa la presenza di glicina – tutto già noto: ma la sua configurazione non è strutturalmente riconducibile alle ben note proteine terrestri. Il fatto che manchi ancora la conferma ufficiale è il motivo per cui verranno effettuate nuove analisi per confermare o ribaltare il risultato annunciato in anteprima. La novità non si ferma qui. È risaputo (almeno dagli anni ’60) che i meteoriti che cadono sulla terra contengano composti organici (per esempio amminoacidi). Basandosi sul processo di formazione dell’Emolitina, gli studiosi ipotizzano che il meteorite sia addirittura antecedente alla formazione del sistema solare: stiamo parlando della nube interstellare da cui si sarebbe originato il nostro sole. Il meteorite Acfer 086 potrebbe essere stato un testimone oculare della primordiale sala parto stellare. E – dulcis in fundo – ci sarebbe un particolare ancora più interessante: da molti indizi la struttura della proteina (in particolare le sue estremità in ossido di ferro) permetterebbe di dividere la molecole dell’acqua nei suoi costituenti principali, idrogeno e ossigeno. Un processo che come sappiamo ha giocato un ruolo fondamentale per lo sviluppo della vita sul nostro pianeta.

Bolide nei cieli del Nord Italia. Gli astrofisici: “Occhio ai frammenti di meteorite”

QUEL BOLIDE CHE CADDE A GENNAIO NELLE ZONE PIU' COLPITE DAL COVID 19 E LA CORRELAZIONE TRA VIRUS E METEORITI. IL PERICOLO PUO' VENIRE DALLO SPAZIO. VA CON SE CHE LE INFORMAZIONI BIOLOGICHE PORTATE DA UN BOLIDE SULLA TERRA SE FINITE NELLE MANI SBAGLIATE DIVENTANO PANDEMIE....

Un frammento della meteora avvistata tra Lombardia, Liguria, Toscana ed Emilia potrebbe aver raggiunto il suolo nel comune di Disvetro. Le istruzioni degli scienziati: "Se trovate un sasso scuro e smussato, non lo toccate, fate foto e segnalatelo all'Inaf".



Gli astrofisici: “Occhio ai frammenti di meteorite”!



La lunga scia del bolide dellle 19:51 UT lasciata sul sensore della camera PRISMA di BEDONIA ITER04. In alto a sinistra nell'immagine è visibile la Luna.
Il Bolide delle 18:26 visto dalla camera PRISMA LOIANO ITER01 (zoom)

Qui i video dei bolidi caduti nel Nord Italia nel periodo 2017/2018: http://www.prisma.inaf.it/index.php/stazioni-prisma-immagine-corrente/ e qui la mappa delle meteore cadute negli ultimi 500 anni: https://roadtolarissa.com/meteors/


Qualche frammento di quel bolide che ha illuminato i cieli del Nord Italia, nella sera del 1 gennaio, potrebbe essere arrivato a terra. E allora bisogna provare a cercarlo. Gli astrofisici sanno dove: in Emilia, nei pressi del paesino di Disvetro, pochi chilometri a nord-ovest di Cavezzo, in provincia di Modena, tra Carpi e Mirandola. La meteora (quando è particolarmente brillante viene definito bolide) potrebbe essere diventata quindi un (o una) meteorite, dopo l’impatto col terreno. Ma se qualcuno si imbattesse in un piccolo sasso nero, dall’aspetto peculiare, differente dagli altri che si trovano lì attorno, dovrà usare alcune accortezze per consegnarlo intatto nelle mani di scienziati, che potrebbero studiarlo come fossile dell’antico Sistema Solare. E soprattutto non tenerlo per sé. L’avvistamento è avvenuto in gran parte del Nord Italia (Emilia-Romagna, Lombardia, Liguria e Toscana), alle 19.30 ora italiana del primo giorno dell’anno, qualcosa si è incendiato entrando in atmosfera a grande velocità. È stato un evento abbastanza lungo da essere immortalato con foto e video diffuse sui social. E non poteva certo sfuggire alle telecamere del progetto Prisma, un rete nazionale che raccoglie decine tra osservatori astronomici (molti dell’Istituto nazionale di Astrofisica), università, planetari e appassionati. Otto dei loro strumenti hanno ripreso la fiammata, gli scienziati quindi hanno fatto un po' di calcoli per ricostruirne la traiettoria e sono riusciti a triangolare il luogo da cui questo misterioso oggetto è arrivato e dove potrebbe essere caduto.

"L'afelio, ossia il punto dell'orbita più distante dal Sole, si colloca nella regione interna della Fascia Principale degli asteroidi: quindi era un meteoroide di origine asteroidale, probabilmente di natura rocciosa” scrive Albino Carbognani, ricercatore Inaf dell’Osservatorio di Bologna, in un articolo sul sito del progetto Prisma. Gli astrofisici stimano che sia entrato in atmosfera a una velocità relativamente bassa, circa 12 chilometri al secondo, ma con un elevato angolo di caduta. Quindi ha cominciato a spezzarsi, disgregandosi in vari pezzetti, tra i 50 e i 30 chilometri di quota. La valutazione della sua massa è di diversi chilogrammi (per fare un raffronto, le 'normali' stelle cadenti misurano appena pochi grammi), dunque uno di questi pezzetti potrebbe trovarsi ora nel bel mezzo della Pianura Padana, più precisamente nel comune di Disvetro e "considerati i processi di frammentazione cui il meteoroide è andato soggetto, qualche pezzo potrebbe essere finito anche sulla congiungente fra Rovereto sul Secchia e Disvetro".

Come riconoscerlo. Non si sa ancora se ci sia davvero un meteorite, né quali possano essere le sue dimensioni. Quindi il condizionale è d’obbligo. Ma per riconoscerlo le indicazioni sono piuttosto semplici: si presenta come un "piccolo sasso ricoperto da una patina scura e con gli angoli smussati", bruciato e levigato dall’intenso attrito generato quando è entrato dallo spazio in atmosfera. 

"Guardare ma non toccare". Per essere studiato, un meteorite deve essere raccolto e preservato, non contaminato, per esempio, dal contatto con la pelle o con l’alito. La raccomandazione degli esperti è dunque quella di fotografarlo, segnare con precisione il luogo del ritrovamento (anche con coordinate geografiche, magari con geotag della foto) e segnalarlo subito al progetto Prisma (prisma_po@inaf.it) dove gli scienziati valuteranno se si tratta effettivamente di un meteorite o un semplice sasso. Per raccoglierlo, usare un foglio di alluminio e un contenitore di vetro pulito.

Forse è #caduta una #meteorite in Emilia Romagna. La "mappa" indica come luogo di probabile caduta la frazione di #Disvetro, pochi km a nord-ovest di #Cavezzo (Modena). Se ne trovate alcuni frammenti, prima di raccoglierli seguite le istruzioni: https://t.co/ribQjxBOHJ #PRISMA pic.twitter.com/upVuEAYfUU— MEDIA INAF (@mediainaf) January 2, 2020



Considerata la sua provenienza, anche questo meteorite potrebbe contenere informazioni importanti sulla storia del nostro Sistema Solare. La fascia degli asteroidi, infatti, è costituito in gran parte da "pezzi di scarto" che non si sono aggregati in pianeti o non ne sono stati attratti: "Riuscire a raccoglierne anche un piccolo frammento vorrebbe dire poter studiare come era il Sistema Solare miliardi di anni fa, subito dopo la sua formazione. Ogni meteorite è il testimone di un'epoca remota, per questo motivo nessuna deve andare persa" conclude Carbognani, aggiungendo che tenerlo per sé non è utile a nessuno, infatti "le meteoriti non classificate sono prive di valore commerciale, quindi affinché il ritrovamento valga qualcosa il frammento deve prima essere analizzato e classificato dai ricercatori dell'Inaf o dell'Università: non tenete nel cassetto una sospetta meteorite!".



Pericolo alieni, le 10 malattie che vengono dallo spazio....

Notizie ricavate da un documento ufficiale del 1350 redatto da alcuni professori di medicina dell’Università di Parigi.

«La causa remota e prima di questa pestilenza è stata ed è tuttora in qualche costellazione celeste... Una congiunzione astrale è causa reale della mortifera corruzione dell’aria che ci circonda... Molti vapori corrotti, a causa di dette congiunzioni, si sono innalzati dalla terra e dal mare e sotto l’influenza dei venti meridionali caldi e umidi hanno corrotto l’aria. Per conseguenza, questa, così corrotta, penetrando necessariamente nei polmoni, dà luogo alla corruzione e alla putrefazione...». 



Una lista dei 10 virus e malattie che potrebbero essere arrivate dallo spazio: ecco alcuni pericoli molto spesso sulla bocca di tutti


Nel 2001 alcuni scienziati indiani hanno scoperto che nella stratosfera vi era la presenza di alcuni batteri, il che ha originato delle teorie riguardo alla possibilità che essi viaggiassero per lo spazio sotto forma di spore. Questa fantasiosa, ma non impossibile ipotesi, apre dei dubbi sulla probabilità che alcune malattie siano arrivate proprio dall’infinità cosmica.

Ma quali possono essere queste malattie? Innanzitutto ecco una lista contenente alcuni dei virus (e non solo) che potrebbero essere causati da un’affluenza esterna.

Salmonella, Pandoravirus e molto altro

Tra le tante modificazioni pericolose abbiamo la Salmonella mutante: nel 2006, lo Space Shuttle STS-115 ha ospitato un caso assolutamente inedito: batteri di salmonella animale nello spazio. Lo sviluppo del batterio ha seguito una linea totalmente inaspettata, con cambiamenti radicali; questo nuovo genere di Salmonella è stato molto più letale rispetto al suo omologo terrestre forse a causa della bassa gravità.

Poi c’è il Pandoravirus: è 10 volte più grande del virus normale ed è stato scoperto nel 2013 dai francesi. Le analisi mostrano che i Pandoravirus condividono solo il 6% del patrimonio genetico delle specie viventi terrestri. Pertanto, gli scienziati hanno considerato la possibilità che sia di origine extraterrestre. Tra le altre malattie abbiamo il Morgellons, spesso accomunato alla sindrome di Ekbom, psicosi che porta il malato a essere convinto di essere infestato da parassiti della pelle. Un prurito ingestibile che porta il paziente a sviluppare ferite infette e a graffiarsi continuamente; alcuni pensano sia causata da un meteorite caduto nello Utah nel 2004.

AIDS e SARS: l’universo contro di noi

I due ricercatori di astrofisica Fred Hoyle e Chandra Wickramasinghe Nalin hanno svelato i risultati del loro studio sulla composizione della polvere cosmica. Secondo loro, questa polvere è composta da microscopiche creature il cui arrivo sulla terra sarebbe causa di molte malattie conosciute. Questi organismi trarrebbero beneficio dalla pioggia o dalla neve per essere portati a terra: da qui il collegamento tra i raffreddori e l’umidità esterna. La stessa Chandra Wickramasinghe, docente presso il Centro di Astrobiologia della University of Buckingham, ha affermato che il virus dell’AIDS verrebbe dalle collisioni di una cometa con la Terra.

Un altro nome sulla lista è quello della sindrome respiratoria acuta o SARS, apparsa per la prima volta in Cina nel 2002, anche se una politica di contenimento ha limitato la sua espansione. Una piccola parte della comunità scientifica sospetta sia un virus proveniente dalla polvere dello spazio caduta vicino all’Himalaya.

Zika, Ebola e altri mali con origini poco chiare

Ci sono poi il virus Zika e l’Ebola: il primo è difficile da contenere per la sua capacità di cambiare rapidamente e assorbire DNA esterno (muterebbe in contatto con i geni extraterrestri importati), la seconda, purtroppo pericolo pubblico dal 2014, secondo la ricercatrice Ashley Dale sarebbe un virus caduto sulla terra in seguito al contatto di un meteorite sulla terra.

Infine, abbiamo l’influenza spagnola e il virus della mucca pazza, che potrebbero essersi originati con la partecipazione attiva di comete passate nelle nostre vicinanze: una per congelamento nell’atmosfera è poi passata sulla terra dopo un processo di anni, l’altra mostra somiglianze strutturali con i microorganismi presenti nella polvere spaziale. Un mistero in più da risolvere.



LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Sabato 28 Marzo 2020
Sabato della IV settimana di Quaresima

Gv 7,40-53) Il Cristo viene forse dalla Galilea? | manuroma86 IO E ...

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Viola

Antifona d'ingresso
Flutti di morte mi hanno circondato,
mi hanno stretto dolori d’inferno;
nella mia angoscia ho invocato il Signore,
dal suo tempio ha ascoltato la mia voce. (Sal 18,5-7)

Colletta
Signore onnipotente e misericordioso,
attira verso di te i nostri cuori,
poiché senza di te
non possiamo piacere a te, sommo bene.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Ger 11,18-20)
Come agnello mansueto che viene portato al macello.


Dal libro del profeta Geremìa

Il Signore me lo ha manifestato e io l’ho saputo; mi ha fatto vedere i loro intrighi. E io, come un agnello mansueto che viene portato al macello, non sapevo che tramavano contro di me, e dicevano: «Abbattiamo l’albero nel suo pieno vigore, strappiamolo dalla terra dei viventi; nessuno ricordi più il suo nome».
Signore degli eserciti, giusto giudice,
che provi il cuore e la mente,
possa io vedere la tua vendetta su di loro,
poiché a te ho affidato la mia causa.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 7)
Rit: Signore, mio Dio, in te ho trovato rifugio.

Signore, mio Dio, in te ho trovato rifugio:
salvami da chi mi perseguita e liberami,
perché non mi sbrani come un leone,
dilaniandomi senza che alcuno mi liberi.

Giudicami, Signore, secondo la mia giustizia,
secondo l’innocenza che è in me.
Cessi la cattiveria dei malvagi.
Rendi saldo il giusto,
tu che scruti mente e cuore, o Dio giusto.

Il mio scudo è in Dio:
egli salva i retti di cuore.
Dio è giudice giusto,
Dio si sdegna ogni giorno.

Canto al Vangelo (Lc 8,15)
Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!
Beati coloro che custodiscono la parola di Dio
con cuore integro e buono
e producono frutto con perseveranza.
Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!

VANGELO (Gv 7,40-53)
Il Cristo viene forse dalla Galilea?


+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, all’udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: “Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo”?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui.
Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!».
Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Gesù entra nella storia come segno di speranza, ma non sempre gli uomimi lo accolgono nella verità e nell'amore. Consapevoli delle nostre infedeltà e fiduciosi nella misericordia divina, preghiamo:
Perdonaci, Signore, e noi vivremo!

Padre, ci hai donato il tuo Unigenito perchè fossimo Chiesa: rendici uniti nella carità e testimoni credibili del tuo amore. Ti preghiamo:
Padre, hai inviato Gesù per dare inizio al tuo Regno fra gli uomini: aiutaci a rinnovare la faccia della terra. Ti preghiamo:
Padre, hai suscitato un Salvatore che sciogliesse tutte le nostre catene: fà che gli consentiamo di operare in profondità nella nostra vita. Ti preghiamo:
Padre, hai mandato il Messia perchè guidasse il tuo popolo sulle vie del diritto: insegnaci a vivere con gli altri con la virtù della misericordia. Ti preghiamo:
Padre, hai permesso che il tuo Agnello fosse immolato per la nostra salvezza: aiutaci ad accorrere con generosità dove c'è una vita da salvare. Ti preghiamo:
Per le vittime dell'arroganza.
Per il dialogo con chi è alla ricerca della verità.

O Dio di clemenza, aiuta i tuoi fedeli nel cammino quaresimale. Rinnovati dall'amore di Cristo, per noi crocifisso e risorto, ti riconosciamo come Padre d'immensa bontà e ti rendiamo grazie a nome di tutta la Chiesa. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, o Dio, quest’offerta di riconciliazione,
e con la forza del tuo amore
piega a te, anche se ribelli, le nostre volontà.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DI QUARESIMA IV
I frutti del digiuno

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Con il digiuno quaresimale
tu vinci le nostre passioni, elevi lo spirito,
infondi la forza e doni il premio,
per Cristo nostro Signore.
Per questo mistero si allietano gli angeli
e per l’eternità adorano la gloria del tuo volto.
Al loro canto concedi, o Signore,
che si uniscano le nostre umili voci
nell’inno di lode: Santo...


Antifona di comunione
Siamo stati riscattati a prezzo del sangue prezioso di Cristo,
Agnello senza difetti e senza macchia. (1Pt 1,19)


Preghiera dopo la comunione
Padre misericordioso,
il tuo Spirito operante in questo sacramento
ci liberi dal male e ci renda degni della tua benevolenza.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Gesù prese su di sé le sorti del profeta rifiutato e quelle di tutti gli esclusi e gli abbandonati. Egli ha preso su di sé le sorti delle nazioni perseguitate per aver combattuto per la libertà, le sorti dei militanti condannati per la loro fede, sia che essi siano perseguitati da un potere laico ateo, sia dai seguaci di un’altra confessione. Il Vangelo di oggi ci mostra le poche persone che hanno tentato di difendere Gesù. Le guardie del tempio non hanno voluto arrestarlo, e Nicodemo l’ha timidamente sostenuto, argomentando che non si può condannare qualcuno senza aver prima ascoltato il suo difensore. Nel mondo di oggi, anche noi cerchiamo timidamente di prendere le difese di quelli che sono ingiustamente perseguitati. A volte è l’esercito che rifiuta di sparare sui civili, come è successo di recente nei paesi baltici. A volte è nell’arena internazionale che viene negato - assai timidamente - ad una grande potenza il diritto di opprimere un popolo. Il dramma del giudizio subito da Cristo, seguito dal suo arresto e dalla sua crocifissione, come riporta il Vangelo di oggi, perdura ancora nella storia umana. Ogni uomo ha, in questo dramma, un certo ruolo, analogo ai ruoli evocati nel Vangelo. Gesù è venuto da Dio per vincere il male per mezzo dell’amore. La sua vittoria si è compiuta sulla croce.
La sua vittoria non cessa di compiersi in noi, passando per la croce. Dobbiamo osservare la scena del mondo attuale alla luce del processo a Gesù e del dibattito suscitato dalla sua persona, quando viveva e compiva la sua missione in Palestina. Siamo capaci di percepire Gesù e il suo insegnamento nella Chiesa? Non rifiutiamo davvero nessuno, e non giudichiamo nessuno ingiustamente? Siamo capaci di vedere Gesù nei poveri e nelle vittime della terra? Chi è ognuno di noi oggi nel dramma dei profeti contemporanei rifiutati, e nel dramma odierno di Gesù Cristo e del suo Vangelo? Gesù? Nicodemo? Le guardie del tempio?