sabato 22 febbraio 2020

DRONI, AEREI E AEROSOL VIRULENTI

Al protocollo sul coronavirus CoV19, aggiornato alla sua sesta edizione, è stata recentemente aggiunta anche la trasmissione via aerosol. Questa si riferisce alla presenza nell’aria del virus, che forma un aerosol con le minuscole gocce disperse nei gas atmosferici, capaci di percorrere, fluttuando, lunghe distanze e in grado di trasmettere l’infezione a seguito dell’inalazione. E se ci fossero dei dispositivi militari ad agevolare la fluttuazione dei virus nell'aria? Tipo aerei civili? O droni? I fluidi biologici prelevati da persone infette e liberate nell'aria è un'ipotesi plausibile? E non ci si venga più a parlare di complottismo perché la parola giusta è GENOCIDIO!


Aerei di linea: guerra biologica sulle nostre città


climate engineering "fuselage diarrhea" over stuttgart the Pollution capital 20151228


Coronavirus, chi è più a rischio e qual è il tasso di mortalità di COVID-19




I SOGGETTI DI SESSO MASCHILE E ANZIANI RISULTANO PIU' VULNERABILI AL CORONAVIRUS A CAUSA DI PATOLOGIE PREGRESSE. IL COVID 19 E' UN VIRUS CHE ATTACCA I POLMONI TROVANDO I FUMATORI PIU' ESPOSTI AL RISCHIO DI CONTAGIO....

Il Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie (CCDC) ha pubblicato il più ampio e approfondito studio epidemiologico sul nuovo coronavirus emerso in Cina (SARS-CoV-2), che ha coinvolto oltre 44mila pazienti. Dall’analisi dei dati è emerso che gli uomini, anziani e malati sono i più esposti alle conseguenze gravi dell’infezione. Il tasso di mortalità si attesta in media sul 2,3 percento. Non ci sono bambini tra le vittime.

Il Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie (CCDC) ha pubblicato il più ampio e approfondito studio epidemiologico sul nuovo coronavirus emerso in Cina (SARS-CoV-2), che ha coinvolto oltre 44mila pazienti. Dall’analisi dei dati è emerso che gli uomini, anziani e malati sono i più esposti alle conseguenze gravi dell’infezione. Il tasso di mortalità si attesta in media sul 2,3 percento. Non ci sono bambini tra le vittime.


COVID-19, l'infezione innescata dal nuovo coronavirus emerso in Cina (SARS-CoV-2), nell'80 percento dei pazienti si manifesta in forma lieve, e ha maggiori probabilità di avere conseguenze gravi nei soggetti anziani, malati e di sesso maschile, come già ipotizzato nella fase iniziale dell'epidemia. Sono soltanto alcuni dei dati significativi emersi dall'indagine epidemiologica più ampia e approfondita condotta sul coronavirus da quando il patogeno ha iniziato a diffondersi da Wuhan, nella provincia di Hubei. Sono stati infatti inclusi oltre 44mila pazienti. A condurre lo studio gli scienziati del “The Novel Coronavirus Pneumonia Emergency Response Epidemiology Team”, gruppo creato appositamente dal Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie (CCDC).

Gli scienziati hanno rilevato che il tasso di mortalità del virus, al momento, si attesta in media sul 2,3 percento; è dunque sensibilmente inferiore rispetto al 10 percento della SARS (Severe acute respiratory syndrome) e al 30 percento della MERS (Middle East Respiratory Syndrome), pur essendo tutti e tre betacoronavirus caratterizzati da una somiglianza genetica piuttosto elevata. Il motivo per cui il nuovo coronavirus ha fatto un numero sensibilmente superiore di vittime rispetto alle altre due patologie (nel momento in cui stiamo scrivendo sono 1.875 morti e 73.337 infettati, sulla base della mappa del contagio) è legata al fatto che si trasmette molto più facilmente, come una comune influenza stagionale, benché non siano ancora del tutto chiare le modalità di trasmissione. La mortalità nella provincia dello Hubei è risultata più elevata rispetto al resto della Cina: 2,9 percento contro 0,4 percento.

Ad oggi, sulla base dello studio pubblicato sul Chinese Journal of Epidemiology, non risultano esserci bambini fra le vittime di SARS-CoV-2, che come indicato manifesta i sintomi più gravi negli uomini anziani. Gli uomini hanno maggiori probabilità di morire delle donne (2,8 percento contro 1,7 percento); i più esposti al rischio letale sono i pazienti con patologie preesistenti, in particolar modo quelle cardiovascolari, il diabete, le malattie respiratorie croniche e l'ipertensione. Come indicato, nell'80,9 percento dei casi l'infezione si presenta come lieve; nel 13,8 percento COVID-19 si manifesta come grave, mentre risulta critica per il 4,7 percento dei casi. Questo dato aumenta per gli uomini che hanno un'età superiore agli 80 anni.

Gli scienziati cinesi si sono soffermati anche sul rischio di contagio per il personale sanitario, che è particolarmente esposto. Si ritiene che oltre 3mila tra medici e infermieri siano stati contagiati da SARS-CoV-2 fino ad oggi, dei quali 1.716 sono stati ufficialmente confermati. Si registrano anche diverse vittime, tra le quali figurano il dottor Liu Zhiming di 51 anni, direttore dell'ospedale Wuchang di Wuhan, e il 34enne oculista Li Wenliang, medico eroe che per primo provò ad allertare colleghi, parenti e amici della diffusione del virus. L'uomo fu messo a tacere dalle autorità, ma quando l'epidemia è esplosa in tutta la sua violenza è stato riabilitato dalla magistratura ed è tornato al proprio lavoro; purtroppo è rimasto contagiato è a causa dell'aggravamento delle sue condizioni è deceduto.
Lo studio rivela anche che le misure draconiane messe in atto da Pechino per contenere il virus – come l'isolamento di intere città – starebbero dando i primi frutti; il picco della "curva epidemica dell'insorgenza dei sintomi" sarebbe infatti stato raggiunto tra il 23 e il 26 gennaio, manifestando segni di diminuzione a partire dall'11 febbraio. Nonostante questo segnale positivo, i ricercatori indicano che a causa dell'elevata contagiosità della patologia potrebbero sorgere dei nuovi focolai con ulteriori picchi. Per questa ragione è fondamentale tenere altissima l'attenzione sul coronavirus.


Coronavirus Covid-19 in Cina: cattolici in prima linea per curare i malati e sconfiggere l’epidemia

Stoccaggio e distribuzione di forniture mediche. Ci sono anche volontari e fedeli cattolici negli aiuti e nella prevenzione del Coronavirus Covid-19. La testimonianza delle suore che gestiscono l'ospedale cattolico di Renqiu che nonostante stiano esaurendo le risorse e le forniture mediche di prevenzione, continuano a svolgere i loro lavori medici ogni giorno


21/02/2020

Cattolici in Cina, in prima linea nell’aiutare a curare le persone contagiate dal Coronavirus Covid-19. Ad inviare al Sir foto e notizie sull’impegno della Chiesa cattolica in Cina è padre Joseph Li, responsabile di Jinde Charities e Xinde (Faith) Press, la Caritas locale, una piattaforma molto importante nella Chiesa cattolica cinese. È in pieno svolgimento il lavoro di raccolta e donazione di materiale medico per contrastare la diffusione dell’epidemia e Jinde Charities lavora a stretto contatto con superiori ecclesiastici, personale laico. Il lavoro è soprattutto quello di distribuire il materiale raccolto grazie ad una rete di volontari. Stock di materiali sono stati spediti anche a Wuhan e altre città nella provincia di Hubei, dove la situazione epidemica è più grave. I materiali più richiesti qui sono guanti medici monouso, forniture sanitarie, mascherine e disinfettante.

Il resoconto sugli aiuti e sul materiale distribuito dalla Jinde Charities è preciso e puntuale. L’8 febbraio sono stati inviati all’ospedale centrale della città di Huanggang a Hubei, al centro sanitario della città di Yanjiahe a Macheng (il centro di ricovero e trattamento centralizzato di recente istituzione), al settimo ospedale nella città di Wuhan, all’ospedale popolare della città di Tongcheng e al centro di controllo delle malattie di Chongqing Wanzhou 20mila “abiti di quarantena”, 380 barili di disinfettante, tamponi di cotone e altre forniture.

La distribuzione è stata possibile attraverso un “green channel” istituito dalle autorità del governo per le forniture donate da Jinde Charities a Hubei che ha assicurato la consegna delle forniture nell’area epidemica in modo più sicuro ed efficace.

Dal 14 al 17 febbraio, altro materiale è stato inviato nel distretto di Jiang’an, Wuhan (20 tonnellate di disinfettanti, 12.100 camici isolanti, 27.000 guanti medici, 600 bottiglie di disinfettante per le mani, 3000 maschere KN95, 10.000 maschere mediche). Si tratta di materiali principalmente donati dalla Chiesa cattolica cinese e inviati secondo le esigenze di ciascun ospedale.

L’ospedale cattolico di Renqiu partecipa attivamente alla lotta contro la diffusione di nuovi coronavirus insieme al personale medico nazionale. Le suore – fa sapere Jinde Charities – hanno ora esaurito le risorse e sebbene siano esposte a pericoli senza adeguate maschere, occhiali, indumenti isolanti e altre forniture mediche, continuano comunque a svolgere i loro lavori medici ogni giorno.

“Riceviamo e curiamo molti pazienti con la febbre, ma le forniture per la disinfestazione e la protezione sono scarse. Il personale medico (tutte suore) è esposto al pericolo ogni giorno. Come direttore dell’ospedale, mi sento molto preoccupata”.

La suora responsabile dell’ospedale racconta a Jinde Charities che per ridurre al massimo le interazioni e il rischio di infezione, non hanno chiesto al personale che era andato in vacanza per il Capodanno lunare di tornare e sul posto lavorano solo quelli che sono rimasti. Inutile dire che i carichi di lavoro sono piuttosto pesanti. Scarseggiano anche le mascherine e quelle utilizzate non sono adatte per scopi di prevenzione delle infezioni. La religiosa chiede aiuto.

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Sabato 22 Febbraio 2020

CATTEDRA DI SAN PIETRO APOSTOLO

Risultato immagini per cattedra di san pietro

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Grado della Celebrazione: FESTA
Colore liturgico: Bianco

Antifona d'ingresso
Dice il Signore a Simon Pietro:
“Io ho pregato per te,
che non venga meno la tua fede,
e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli”. (Lc 22,32)

Si dice il Gloria.

Colletta
Concedi, Dio onnipotente,
che tra gli sconvolgimenti del mondo
non si turbi la tua Chiesa,
che hai fondato sulla roccia
con la professione di fede dell’apostolo Pietro.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...


PRIMA LETTURA (1Pt 5,1-4)
Compi la tua opera di annunciatore del Vangelo, adempi il tuo ministero.


Dalla prima lettera di san Pietro apostolo

Carissimi, esorto gli anziani che sono tra voi, quale anziano come loro, testimone delle sofferenze di Cristo e partecipe della gloria che deve manifestarsi: pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non perché costretti ma volentieri, come piace a Dio, non per vergognoso interesse, ma con animo generoso, non come padroni delle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge. E quando apparirà il Pastore supremo, riceverete la corona della gloria che non appassisce.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 22)
Rit: Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.

Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia,
mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.

Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.

Canto al Vangelo (Mt 16,18)
Alleluia, alleluia.
oppure (in Quaresima):
Lode e onore a te, Signore Gesù.

Tu sei Pietro e su questa pietra
edificherò la mia Chiesa
e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa.

Alleluia, alleluia.
oppure (in Quaresima):
Lode e onore a te, Signore Gesù.

VANGELO (Mt 16,13-19)
Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Fratelli e sorelle, con la Chiesa universale, celebriamo oggi la missione che Gesù Cristo ha conferito a Pietro. Fatti voce di ogni creatura, chiediamo al Padre:
Edifica nell'unità la tua Chiesa, o Signore.

Per la santa Chiesa: trovi sempre nel successore di Pietro colui che dà voce alla fede in Cristo, Figlio del Dio vivente. Preghiamo:
Per tutti i pastori: uniti al successore di Pietro, siano modelli di vita per il gregge loro affidato. Preghiamo:
Per la cattedra di Pietro: superata ogni divisione, torni ad essere simbolo e fonte di unità fra tutti i cristiani del mondo. Preghiamo:
Per il Papa: il suo servizio della carità reso all'uomo, spinga tutti ad impegnarsi fattivamente per la giustizia e la pace nel mondo. Preghiamo:
Per i presbiteri e i diaconi della nostra parrocchia: vivano con umiltà e perseveranza il ministero dell'unità della fede e della comunione nella carità. Preghiamo:
Perchè ogni battezzato annunci il regno di Dio.
Per le strutture della Chiesa: non impediscano mai l'annuncio del vangelo.

Padre, che hai voluto che Pietro avesse stabilmente un successore nella missione ricevuta da Cristo, accogli ora la nostra preghiera: guida la tua Chiesa con la santità, la fede e la saggezza di coloro che tu hai scelto come pastori del tuo popolo. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, le offerte della tua Chiesa,
e fa’ che riconosca nell’apostolo Pietro
il maestro che ne conserva integra la fede
e il pastore che la guida all’eredità eterna.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
Pietro disse a Gesù:
“Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”.
Gesù rispose: “Tu sei Pietro,
e su questa pietra edificherò la mia Chiesa”. (Mt 16,16.18)


Preghiera dopo la comunione
O Dio, che nella festa dell’apostolo Pietro
ci hai nutriti del corpo e del sangue di Cristo,
fa’ che la partecipazione ai doni della salvezza
sia per noi sacramento di unità e di pace.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
La liturgia di oggi è illuminata dal pensiero della paternità di Dio. Gesù stesso afferma che Pietro ha parlato per ispirazione del Padre, riconoscendo in lui il Messia, il Figlio di Dio: "Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli". È dal Padre che viene ogni cosa buona, e in particolare è dal Padre che viene la vita soprannaturale, il cui inizio e fondamento è la fede in Gesù.
E anche Gesù è docile al Padre. Non sceglie di sua iniziativa il primo fra gli Apostoli, ma aspetta che il Padre manifesti la sua scelta e soltanto dopo, quando il riconoscimento di Pietro indica la scelta del Padre, dice a Simone, a Pietro: "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa". C'è dunque un riconoscimento reciproco, basato sull'iniziativa del Padre. Simone riconosce in Gesù il Figlio di Dio, Gesù riconosce in Simone la pietra fondamentale della sua Chiesa.
Anche nella sua bellissima lettera Pietro rivela la sua docilità all'ispirazione del Padre e la sua riconoscenza verso di lui.
Nei primissimi versetti parla della prescienza del Padre: tutto si compie per iniziativa di Dio, che sceglie i suoi eletti "mediante la santificazione dello Spirito per obbedire a Gesù Cristo".
E subito dopo erompe in una acclamazione: "Sia benedetto Dio e Padre", per i benefici che già ci ha elargito e per quelli che ci ha preparati: "Sia benedetto Dio e Padre del Signore Gesù Cristo: nella sua grande misericordia egli ci ha rigenerati". Dio si è di nuovo
manifestato Padre per noi; già ci aveva dato la vita, ora ci ha nuovamente generati, "mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti". Il Padre si è di nuovo rivelato tale donandoci una vita al di là della morte, una vita, dunque, eterna.
Questa generosità che il Padre ci ha dimostrato nel passato è evidentemente promessa di una altrettanto grande generosità per il futuro. Infatti Pietro continua: "Ci ha rigenerati per una speranza viva". Già possediamo la vita eterna, ma in germe, un germe colmo di speranza, teso verso il perfetto compimento. Pietro non ha parole abbastanza belle per descrivere quello che Dio ci darà: "Una eredità che non si corrompe, non si macchia, non marcisce, conservata nei cieli...".
È una prospettiva estremamente positiva. Pietro vede la grande bontà di Dio nel passato, vede la grande bontà di Dio per il futuro.
E fra questi due spazi immensi di gioia c'è un piccolo momento di prova: "Perciò siete ricolmi di gioia anche se ora dovete essere per un po' di tempo afflitti da varie prove".
Realmente tutte le difficoltà, le contrarietà, le tribolazioni della vita, che spesso occupano tutto il nostro orizzonte soffocandoci, Pietro le vede come qualcosa quasi trascurabile, un breve momento di afflizione fra due manifestazioni indescrivibili della bontà e generosità divine.
E anche queste prove sono lette in maniera molto positiva: sono necessarie per purificare la nostra fede, come l'oro si purifica nel fuoco.
E' molto consolante per noi questa visione della vita cristiana, la vita che noi viviamo giorno per giorno e che san Pietro ci presenta con tanto entusiasmo.
Chiediamo a lui che ci aiuti ad essere docili al Padre e pieni di fiducia nel suo amore.




venerdì 21 febbraio 2020

Scioccanti registrazioni dell’Eurogruppo: lasciateli morire di fame purché paghino



A QUESTO PUNTO IL PROSSIMO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO NON POTRA' ESSERE NE' CONTE NE' RENZI E NESSUN'ALTRO CHE NON ABBIA MAI MANIFESTATO LA SERIA INTENZIONE DI USCIRE DALL'UE COME JOHNSON IN GRAN BRETAGNA. LO STESSO DICASI PER IL FUTURO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, ALTRIMENTI LA SITUAZIONE PER L'ITALIA SI FARA' COMPLICATA, E ASSAI.... 


Distruggere i popoli, togliere le pensioni agli anziani e lasciarli morire di fame purché paghino. Questo è l’Eurogruppo in mano a un pugno di gente senza umanità.

A far circolare gli audio è stato l’ex ministro delle Finanze ellenico, Yanis Varoufakis, che ha consegnato le buste con il materiale segreto al Parlamento greco, affinché venga distribuito ai deputati. Le registrazioni risalgono alla prima metà del 2015, quando l’allora ministro del primo Governo guidato da Alexis Tsipras partecipava alle riunioni dell’Eurogruppo.

Varoufakis ha consegnato una busta contenente le registrazioni al presidente della Camera Kostas Tasoulas, riporta il quotidiano greco eKathimerini, ma Tasoulas ha detto che non le trasmetterà ai deputati.

Veggente di Akita, nuova rivelazione dopo 46 anni/ “Un angelo mi ha detto che…”

                                 Suor Agnes, veggente di Akita

angel

Questo il Santo Rosario chiesto dall'angelo ad Akita per mitigare i castighi sull'umanità:


La suora giapponese Agnes Katsuko Sasagawa, nota come la veggente di Akita, ha avuto una nuova rivelazione privata. È arrivata 46 anni dopo l’ultimo messaggio che la Chiesa ha riconosciuto come autentico. Erano le 3.30 del 6 ottobre scorso quando – racconta la veggente 88enne – un angelo le è apparso dicendole: «È bene che tu dica a tutti: copritevi di cenere e recitate il Rosario penitente tutti i giorni. E tu devi diventare una bambina e offrire sacrifici tutti i giorni». Suor Agnes, come riportato da Aleteia, si è a lungo interrogata sulla possibilità di divulgare o meno questo messaggio. Ha deciso di farlo due giorni dopo, quando nella Santa Messa la liturgia parlava della profezia di Giona che predicava il pentimento attraverso gli stessi segni chiesti dall’angelo. Convinta che quella rivelazione privata non contraddicesse ciò che Dio chiede continuamente, la veggente di Akita ha deciso di raccontare cosa le è successo. Il messaggio, tradotto in inglese, è stato diffuso negli Stati Uniti da un emittente radiofonica cattolica del Massachusetts, WQPH.

VEGGENTE DI AKITA, NUOVA RIVELAZIONE DOPO 46 ANNI

La rivelazione ha ovviamente innescato un dibattito che ha coinvolto la stessa emittente radiofonica. Interrogata sulla veridicità del racconto della veggente di Akita, recentemente guarita da un tumore al collo, ha diffuso un comunicato ufficiale per sostenere le fonti che le avevano inviato il testo. «Le fonti sono affidabili e coraggiose, e ci hanno chiesto di divulgare direttamente il suo messaggio». La radio ha fatto sapere anche che «suor Agnes ha sofferto molto dall’ultimo messaggio di Akita» e che questa nuova rivelazione «che abbiamo ottenuto attraverso fonti a lei vicine» ha «provocato nuove tribolazioni a lei e ai suoi confidenti». La rivelazione è un semplice, e al tempo stesso straordinario, appello al pentimento. Questo nuovo messaggio diffuso dalla veggente di Akita chiede di recitare il Rosario penitente e di coprirsi di cenere come hanno fatto gli abitanti di Ninive quando ascoltarono la profezia di Giona. «Non abbiamo alcun motivo per assumere rischi associati alla pubblicazione di una storia sensazionalista», ha aggiunto l’emittente radiofonica.



IL CONTAGIATO DI CODOGNO LAVORA ALLA UNILEVER MA PER IL PRONTO SOCCORSO TUTTO OK: SOLO INFLUENZA

IL CONTAGIATO DI CODOGNO E' UN DIPENDENTE DELLA UNILEVER E GUARDATE UN PO' QUI.... 

MILANO (Finanza.com)


CORONAVIRUS 6 CASI IN LOMBARDIA


Il gigante europeo Unilever avrebbe messo gli occhi sulla cinese Weimeizi. Lo ha svelato il South China Morning Post, citando fonti anonime. Secondo l'indiscrezione, il gruppo anglo-olandese proprietario di 400 marchi nel campo dell'alimentazione, bevande, prodotti per l'igiene e per la casa starebbe studiando un'offerta da 1 miliardo di dollari per acquistare Weimeizi. Unilever dovrà però fare i conti con altri pretendenti, tra cui Colgate-Palmolive e Church & Dwight. Intanto il rumor scalda l'azione Unilever che sulla Borsa di Amsterdam sale di oltre 1 punto percentuale.




Nelle scorse ore il contagio del Coronavirus è arrivato in Lombardia: un 38enne italiano è risultato positivo al test ed è stato dunque immediatamente ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Codogno, in provincia di Lodi. La giornalista Maria Giovanna Maglie così scrive su twitter: 



Il16 febbraio,l'uomo che lavora all’Unilever e nelle ultime 2settimane ha partecipato a una gara podistica e a una partita di calcetto,si era presentato al Pronto soccorso con sintomi influenzali Ma non è mai stato in Cina,niente test,a casa con antibiotici.
Che dite siamo pronti in Italia?....

Aziende cinesi che lavorano in Italia assumono nuovo personale (non è sarcasmo nero)....


LA CINA OFFRE LAVORO IN ITALIA....

Che la Cina sia sempre più presente in Italia non è una novità, tant’è che andando ad analizzare i dati non stupisce scoprire che le aziende cinesi nel bel paese sono oltre 100 e danno da lavorare a ben oltre 5000 persone.

Un esempio interessante è quello della Changan Automobile che a Rivoli ha installato un proprio designer center per la creazione di modelli dal fascino italiano che verranno poi prodotti nella lontana Cina. Un aspetto senza dubbio positivo per entrambi i paesi se si conta che la Cina dalla sua avrà il prestigio del design italiano e l’Italia un buon incremento a livello occupazionale: sono già 105 i dipendenti operanti nella sede e nei prossimi mesi ne verranno assunti di nuovi.

Altra azienda che merita d’essere tenuta in considerazione da chi è alla ricerca di un impiego è la 3 Italia di Hutchison Whampo che in meno di 10 anni ha investito nel Bel Paese 10 miliardi di euro e dato da lavorare a 3 mila persone. Inviare il proprio curriculum non sarebbe poi una cattiva idea.

Nel settore degli elettrodomestici, tra le tante aziende cinesi salta immediatamente all’occhio la Haier Group. E’ in Italia dal 2003 e ancora oggi proseguono le assunzioni: le nuove selezioni sono rivolte a commerciali disposti a viaggiare su tutto il territorio italiano.

Per chi fosse interessato al settore dell’edilizia c’è invece la Zoomlion Cifa, anch’essa cinese, presente in Lombardia, dove ha scelto di installare ben 4 impianti produttivi. Ad oggi le posizioni aperte sono 20 e le selezioni rivolte a commerciali service che dovranno operare nel nord Africa, Medio ed Estremo Oriente, Francia, Germania, Poi, Benelli Qianjang.

Infine non è da meno la R&D per la produzione di moto. L’azienda ad oggi seleziona 2 ingegneri, 1 designer e 2 periti industriali per un totale ci cinque profili più o meno specializzati.

Nerviano Medical Sciences diventa cinese: completata l’acquisizione

nerviano medical sciences

Il 90% di Nms Group - la holding che controlla il centro di ricerca lombardo - appartiene ora al fondo Hefei Sari V-Capital Management, con sede a Shanghai. Andrea Agazzi resta presidente del cda

Nerviano Medical Sciences, eccellenza lombarda e dell’oncologia italiana, diventa cinese. Il fondo Hefei Sari V-Capital Management, con sede a Shanghai, ha acquisito il 90% di Nms Group, la holding che controlla il centro di ricerca e altre società. Il 10% resta alla Fondazione regionale per ricerca biomedica (Frrb), l’ente costituito dalla Regione Lombardia nel 2011 e finora socio unico del gruppo. Lo annuncia una nota di Nms Group, ufficializzando il closing di un’operazione già annunciata lo scorso dicembre. Il controvalore dell’operazione ammonta a 300 milioni di euro.

La nuova governance

Completata l’acquisizione, è stata definita anche la nuova governance, senza cambi al vertice: Andrea Agazzi è stato confermato presidente del consiglio d’amministrazione di Nms Group. “È una operazione – commenta Agazzi – che avviene nel segno della continuità di tutte le attività del gruppo e della volontà di rispettare e valorizzare la forte ed originale identità della ricerca nervianese. La sfida adesso è quella di prendere il nostro bagaglio di conoscenze e cultura e aprirlo ai nuovi partner, caratterizzati a loro volta da una precisa identità e capacità tecniche straordinarie. Ci aspettiamo davvero che da questo confronto di competenze ed esperienze escano tutti vincitori, la ricerca italiana e quella cinese, ma soprattutto il Gruppo Nms cui oggi si spalancano prospettive di sviluppo fino a ieri impensabili”. Dal presidente del Cda un ringraziamento alla Fondazione regionale per la ricerca biomedica per la strada fatta assieme in questi anni. “Il principale obiettivo che il nuovo cda si è prefisso è ovviamente la creazione di valore di cui, ne sono certo, anche Fondazione beneficerà, non solo in qualità di azionista ma anche come punto di riferimento per la ricerca biomedica lombarda”, conclude Agazzi.

È l'Italia la nuova "culla" delle imprese cinesi: sono più di cinquantamila e Milano è capofila

Imprese cinesi in Italia: quante sono


L'ITALIA E' TRA I PAESI EUROPEI CAPOFILA DEL COMMERCIO CON LA CINA

I dati sono ufficiali, e sono stati resi noti dalla Camera di Commercio di Milano. Sono 50.797 gli imprenditori attivi in Italia e nati in Cina. Le province con il maggior numero di imprese fondate da cinesi sono quelle di Milano, con 5.620 titolari, e Prato, 5.245. Seguono Firenze con quasi 4mila piccole attività, Roma con oltre 3mila e Napoli con circa 2.500 imprese cinesi. Sono stati analizzati i dati in occasione del Capodanno cinese che si celebra oggi, 5 febbraio, giorno in cui parte l'anno del maiale.



Imprese cinesi in Italia: in testa Toscana e Lombardia

In base ai numeri raccolti su dati del Registro imprese, quasi 20mila imprenditori cinesi sono attivi nel commercio e 17 mila nel manifatturiero. Ci sono poi oltre 7mila imprese dell'alloggio e ristorazione e oltre 4mila nei servizi alla persona. E se il manifatturiero si concentra in Toscana (7.485 imprese su 17.572 in Italia, 42,5% nazionale), la Lombardia è prima per presenza di ristoratori e baristi (2.564 imprenditori su 7.131, 36% nazionale) e fornitori di prestazioni alla persona (1.908 su 4.775, il 40%). I settori in cui "dominano" i cinesi sono senza dubbio alcino il commercio-venditori ambulanti, il manifatturiero e la ristorazione-bar.

Nella sola Lombardia, che conta complessivamente oltre 10mila imprese cinesi, alle spalle di Milano si piazzano per numero di imprenditori attivi Brescia (1.019), Mantova (757), Bergamo (684), Varese (573) e Monza Brianza (535). Per tasso di crescita negli ultimi sei anni domina in regione la provincia di Monza Brianza che segna un +80%. Segue Lecco (+68%), Lodi (+60%) e Como (+57%). Milano, da sempre molto vissuta dalla comunità del Dragone, negli ultimi sei anni ha visto aumentare le imprese cinesi crescere del 38%.

A livello regionale, in base agli ultimi dati disponibili, le imprese cinesi in Italia si concentrano soprattutto al nord, in particolare in Toscana, Lombardia e nel Veneto. Interessante notare come negli ultimi anni si sia registrato un boom in Campania, dove le imprese cinesi sono cresciute del 46%. L'imprenditoria straniera nel 2017 è stata pari all'8,8% del totale Italia, mentre nel 2009 era soltanto pari al 6,2%: una crescita costante.

Nel 2017 le somme complessive di denaro inviate verso il Paese d'origine dagli immigrati cinesi presenti nel nostro Paese è stato di 136 milioni di euro. Nel 2012 erano stati inviati in Cina ben 2,6 miliardi di euro, secondo recenti studi della Cgia di Mestre.



Un autentico contributo all’economia del paese

Le aziende cinesi, negli ultimi anni, hanno aumentato sempre più la loro presenza in Italia con investimenti che sono andati a coprire pressoché tutti i settori dell’economia. Questo fenomeno, oltre a costituire per il nostro Paese una grande opportunità di rilancio e di crescita – che, peraltro, l’attuale Governo sta notevolmente favorendo ed incentivando attraverso le recenti missioni istituzionali organizzate in Cina – ha, al tempo stesso, consentito di salvaguardare un considerevole numero di posti di lavoro, diversamente destinati ad andare inevitabilmente persi a causa della crisi.

Di fatto, è dagli inizi del 2014 che la Cina ha dato massicciamente il via ad un’intensa opera di penetrazione del panorama industriale italiano.

Fca, Telecom Italia, Enel, Generali e Terna sono solo alcune delle realtà in cui, allo stato attuale, le aziende cinesi risultano aver acquisito significative partecipazioni. 

Il picco di investimento si è avuto, in particolare, tra il 2014 ed il 2015, anno in cui il gigante dell’industria chimica cinese, China National Chemical, si è garantito una quota di controllo di Pirelli per un valore pari a 7.3 miliardi di euro, realizzando, così, l’operazione di acquisizione di un gruppo italiano da parte di una realtà cinese statale ad oggi, in assoluto, più rilevante – fatta, ovviamente, eccezione per quelle che hanno riguardato il mondo del calcio e che, per loro stessa natura, hanno potuto godere di una cassa di risonanza mediatica senza pari (si pensi all’ingresso del gruppo Suning nell’Inter di Moratti nel 2016).

La verità è che gli investimenti cinesi stanno andando, via via, a toccare aziende italiane, di primo piano e non, nei più svariati settori. 

Come non citare, tra i casi più eclatanti, l’investimento da 400 milioni di euro fatto da Shanghai Electric in Ansaldo Energia, o l’acquisizione del 35% di Cdp Reti da parte del colosso di Pechino China State Grid, per un valore complessivo pari a 2.81 miliardi di euro. 

Ma l’interesse crescente del Celeste Impero si è esteso anche ai gruppi dell’agroalimentare, come è accaduto per il brand “Filippo Berio” (controllato da Salov e la cui quota di maggioranza è, ormai, passata nelle mani della “cinesissima” Bright Food); o allo scintillante mondo della moda – come attesta il passaggio di Krizia al gruppo di Shenzhen Marisfrolg -.

Tra gli investimenti più recenti spicca, senz’ombra di dubbio, l’acquisizione del gruppo biomedicale Esaote da parte di un consorzio che annovera tra le sue fila anche Yufeng Capital e che vede la massiccia partecipazione del “patron” del gigante dell’e-commerce Alibaba, Jack Ma.

L’elenco delle operazioni “made in China” è lungo ed il crescente aumento di interesse nei confronti del nostro Paese non è di certo sfuggito all’attenzione degli osservatori più esperti. Secondo uno studio pubblicato dal “Mercator Institute for China Studies” di Berlino e dal gruppo di consulenza “Rhodium” a inizio 2017, nel periodo compreso tra il 2000 e il 2016 l’Italia è risultata al terzo posto nella classifica comprendente i Paesi dell’Unione Europea verso cui la Cina ha indirizzato i propri investimenti, per un ammontare complessivo pari a 12.8 miliardi di euro. Ci hanno superato solo la Gran Bretagna (al primo posto con 23.6 miliardi di euro) e la Germania (in seconda posizione a quota 18.8 miliardi). 

Noi, dal canto nostro, abbiamo, invece, ampiamente surclassato la Francia – malgrado gli storici rapporti di amicizia coltivati con la Cina dai tempi di Chirac e Mitterand -, ferma a “soli” 11.4 miliardi di euro. 

Il trend sembra essere mutato proprio alla fine del 2016, quando il Governo Cinese ha dato un taglio allo shopping sfrenato – e senza chiare e ben definite direzioni – dei diversi gruppi di investimento all’estero per concentrare, invece, l’attenzione sui progetti specificatamente industriali e su quelli che rientrano nell’iniziativa di sviluppo infrastrutturale tra Asia, Europa ed Africa nell’ambito dell’epocale “Belt and Road”, lanciata dal presidente Xi Jinping nel 2013.

Gli interscambi in costante crescita ed, al contempo, un deficit commerciale italiano in riduzione, sono, indubbiamente, tra i segnali più positivi a testimonianza della bontà dei rapporti tra Italia e Cina.

Secondo le ultime stime, l’Italia è sempre più presente in Cina, come ben attesta il record assoluto di esportazioni registrato nel 2017, pari a 20.33 miliardi di dollari – con una crescita del 22.2% rispetto all’anno precedente – ed il contemporaneo aumento del 10% delle importazioni, per un valore di 29.2 miliardi di dollari. 

Il deficit commerciale è sceso per la prima volta sotto i 9 miliardi di dollari ed il valore dell’interscambio tra Roma e Pechino ha portato l’Italia a divenire il quarto partner della Cina tra i Paesi dell’Unione Europea.

La tendenza, secondo quanto riportato dalle Dogane cinesi, si è ampiamente confermata anche nel primo trimestre 2018. 

Nei primi tre mesi dell’anno le importazioni in Cina provenienti dal nostro Paese hanno avuto un incremento del 18.62% su base annuale (pari a 4.98 miliardi di dollari), mentre le esportazioni cinesi verso l’Italia hanno registrato un balzo del 18.86%, per un valore pari a 7.48 miliardi di dollari ed un interscambio complessivo quotato ad oltre dodici miliardi di dollari.

In molti, però, ritengono che i margini per aumentare gli scambi siano ancora ampi, soprattutto nei settori delle tecnologie verdi, dell’agroalimentare, dell’urbanizzazione sostenibile, dei servizi sanitari e del settore aerospaziale, individuati già nel 2014 come priorità nella cooperazione tra i Governi dei due Paesi. 

Gli ambiti di punta dell’export italiano nel 2017 sono stati, indubbiamente, quello della meccanica strumentale (che lo scorso anno ha segnato un aumento del 24.8% rispetto al 2016), quello automobilistico (con una crescita dell’11.8%) e quello farmaceutico (con un incremento del 9.09%).

La prima China International Import Expo – tenutasi a Shanghai, con la partecipazione di oltre 170 Paesi e la presenza del presidente Xi Jinping – è stata, senz’ombra di dubbio, un’eccezionale vetrina per l’export italiano.

Ritornando al tema degli investimenti cinesi che hanno permesso di salvare aziende italiane ormai in grave sofferenza e, di conseguenza, posti di lavoro, un esempio eclatante è l’acquisizione a Nerviano, in provincia di Milano, del Medical Sciences, eccellenza dell’oncologia lombarda e, più in generale, italiana.

Il fondo Hefei Sari V-Capital Management, con sede a Shanghai, ha acquisito il 90% di Nms Group, la holding al controllo del centro di ricerca e delle società ad esso collegate.

Il rimanente 10% continua ad essere proprietà della Fondazione Regionale per Ricerca Biomedica (Frrb), l’ente costituito nel 2011 da Regione Lombardia che, fino ad ora, aveva agito come socio unico del Gruppo. 

Completata l’acquisizione, è stata definita anche la nuova governance, senza che, peraltro, vi siano stati cambi al vertice (Andrea Agazzi è stato, infatti, confermato presidente del CdA di Nms Group).

L’operazione è, quindi, avvenuta nel segno della continuità e con la precisa volontà di rispettare e valorizzare la forte ed originale identità della ricerca nervianese. 

La sfida, adesso, sarà quella di mantenere il bagaglio di conoscenze e cultura originario ed aprirlo ai nuovi partner, caratterizzati, a loro volta, da precise peculiarità e da capacità tecniche straordinarie.

Questa operazione, oltre a salvare quattrocentocinquanta posti di lavoro, porterà al confronto tra competenze ed esperienze importanti. La speranza è che tutti – la ricerca italiana e quella cinese – ne possano uscire vincitori; ma soprattutto, che il Gruppo Nms ne tragga nuove eccezionali prospettive di sviluppo, di fatto fino a ieri assolutamente impensabili.

Proprio all’insegna della crescita sempre più significativa dei rapporti di cooperazione e scambio tra Cina ed Italia, è stato organizzato il viaggio istituzionale del Ministro dell’Economia, Giovanni Tria, che, tra la fine di agosto e gli inizi di settembre 2018, ha visitato Pechino e Shanghai. Si è trattato, di fatto, del primo banco di prova per il Governo “giallo-verde” in trasferta in Cina. 

Il Governo cinese, dal canto suo, ha manifestato fiducia nei confronti del nuovo esecutivo italiano. Subito dopo la nascita del Governo guidato da Giuseppe Conte, Pechino si è dichiarata – per bocca della portavoce del Ministero degli Esteri, Hua Chunying (che ha ricordato la “tradizionale amicizia” che lega i due Paesi) – “…felice di vedere la stabilità politica e sociale…” in Italia. 

Pochi giorni dopo, in un messaggio di congratulazioni inviato a Conte dal Primo Ministro cinese, Li Keqiang, Pechino si è detta “…pronta a lavorare con il nuovo Governo italiano…” con il quale c’è “…una fiducia politica reciproca in costante crescita…”. 

Nel messaggio, il Premier cinese non ha dimenticato di citare l’iniziativa “Belt and Road”che ha auspicato possa “allineare” le strategie di sviluppo cinesi, italiane ed africane. D’altro canto, l’interesse e la propositività italiana si sono manifestati concretamente con la recente creazione di una nuova “Task Force” specificamente deputata allo sviluppo di relazioni e progetti con la Cina.

A questo gruppo di lavoro ho aderito anch’ io, su iniziativa del Ministero al Lavoro e allo Sviluppo Economico ed, in particolare del Vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, e del Sottosegretario Michele Geraci (ben noto in Cina per la sua passata attività di Direttore del China Economic Research Program presso la Nottingham University Business School China).

Sono convinto, infatti, che possa essere uno strumento privilegiato per garantire uno slancio sempre maggiore verso l’apertura ed il consolidamento della cooperazione tra i nostri due Paesi. 

La strada da percorrere è, indubbiamente, ancora lunga, ma c’è una grande volontà di dialogo ed una grande fiducia nelle prospettive e nelle opportunità che ne possono derivare ed i frutti si vedono già.