Nonostante non ci siano ancora le caratteristiche del contagio mortale a livello mondiale, il coronavirus, interessa alla fine di gennaio molte città sparse in tutto il globo. Dalla Cina ove è iniziato a dilagarsi velocemente, è arrivato in Germania, Francia, Australia, Giappone, Italia nelle ultime ore da turisti cinesi e non tarderà a mostrarsi in altri paesi: un tardivo messaggio è stato lanciato dopo che questo virus è stato lasciato libero di passare da uomo a uomo. Inutile lamentarsi, le potenti nazioni, sono al lavoro per creare un vaccino che permetterà di fare tornare tutto alla normalità ed evitare il nome che tutta la popolazione ha il timore di sentire o leggere: la Pandemia.
Era il 31 dicembre 2019 quando la Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan aveva per la prima volta inviato una segnalazione all’OMS nella quale informava l'agenzia di avere registrato in tutta la provincia di Hubei un rilevante numero di casi di polmonite derivanti da cause ignote.
La diffusione di quello che verrà chiamato 2019-nCoV era iniziata verso la metà del mese (mentre i primi casi di persone che manifestavano i sintomi del contagio erano stati individuati già l'8 dicembre). Il 10 gennaio per la prima volta veniva determinata la sequenza genomica del virus: si tratta di un betacoronavirus correlato a quello che ha causato la Sindrome respiratoria mediorientale (MERS-CoV) e a quello della Sindrome respiratoria acuta grave (SARSCoV). Le ricerche sono proseguite e il 20 gennaio la National Health Commission (NHC) cinese ha scoperto la trasmissibilità da essere umano a essere umano del coronavirus.
Ma cosa rende questo virus così facile da trasmettere? Si è sentito parlare di diversi termini ed uno di questi, è ASINTOMATICO:che vuol dire? In pratica se hai preso il virus, senza avere sintomi visibili, sei un portatore alla massima distanza di 1 metro, vale a dire che se parli in un luogo chiunque è debole a livello immunitario, avrà una data probabilità di essere contagiato. Ecco perchè stanno isolando tutte le persone nel modo migliore possibile senza creare allarmismo(?) appena vedono dei sintomi simili alla influenza o febbre.
Giuseppe Conte a Palazzo Chigi: «Ci sono due casi confermati in Italia, Si tratta di due turisti cinesi che sono venuti nel nostro Paese a gennaio». Il presidente del Consiglio ha poi evidenziato: «Il ministro Speranza ha già adottato un’ordinanza che chiude il traffico da e per la Cina. Siamo il primo paese che adotta una misura cautelativa di questo genere». Attesi aggiornamenti nel corso delle prossime ore: non è escluso che vengano applicate ulteriori misure di prevenzione nei confronti di coloro che sono entrati in contatto con la coppia.
Avere il coronavirus non vuol dire che annuncia una morte anticipata: è una influenza grave che va isolata e curata. La principale ragione non è quanto sta accadendo in Cina, ma quanto avviene in altri paesi», ha detto il capo dell' Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, in una conferenza stampa a Ginevra. Il timore, ha spiegato, è che il coronavirus possa diffondersi in paesi con sistemi sanitari più deboli.
Cina, alcuni pazienti guariti. Diverse province e municipalità della Cina oggi hanno reso noto che altri pazienti infettati dal nuovo coronavirus (2019-nCoV) sono guariti e hanno lasciato gli ospedali in cui erano ricoverati. Nella provincia orientale cinese dello Jiangxi 4 pazienti sono guariti e sono stati dimessi, dopo altre tre guarigioni riportate in precedenza.
Edward Luttwak, politologo, esperto di strategia militare con un passato al Pentagono, tra i tanti saggi scritti ne ha firmato, tempo fa, uno dal titolo Il risveglio del drago. La minaccia di una Cina senza strategia. Il Tempo, in edicola mercoledì 29 gennaio, lo ha intervistato sul coronavirus che sta spaventando il mondo. "I cinesi hanno laboratori militari ma non lavorano su un agente come questo coronavirus che non è molto letale, comparato ad altri agenti, e non è controllabile come sono altri agenti. Se distribuisci spore di antrace controlli la loro distribuzione. Sa, sono piccolissime, invisibili ma le puoi depositare, buttare da un aeroplano e nessuno se ne accorge. Ne mangi una, entra nel tuo corpo e fa qualcosa. Questo invece è un virus che può andare ad uccidere Xi Jinping. Questo coronavirus non lavora per il governo cinese, lavora per se stesso". Il suo suggerimento? "Gli esperti nel controllo di epidemie suggerirebbero di evitare il blocco dei movimenti, perché quando blocchi i movimenti delle persone finisci con il produrre il contrario, dei movimenti accelerati dal panico di restare chiusi dentro, in questo caso dentro una città. E così porti queste persone da condizioni controllate, dove conosci i loro indirizzi e tutto il resto quindi li puoi visitare - a situazioni dove scappano e si nascondano. E quando uno di questi in fuga si ammala non andrà all'ospedale perché lì sarebbe subito identificato: città, provenienza, eccetera. Quindi si nasconderà, rischiando di contagiare tutti. Il massimo che puoi fare è evitare che, se a Wuhan c'è una epidemia, la gente da fuori non si precipiti a Wuhan ma eviti di andarci. Aver fatto l'opposto di quello che hanno fatto avrebbe senso: per favore non venite a Wuhan! Ma bloccarli dentro comporta la moltiplicazione delle incertezze. In Occidente bisogna disinibirsi nel nostro dialogo collettivo con la Cina. Ci sono casi in cui rispettare la cultura altrui è un terribile errore. Questo concetto contemporaneo che bisogna rispettare la cultura di tutti è molto pericoloso nel caso cinese. Ci sono due temi verso i quali l'Occidente dovrebbe manifestare un disprezzo non stop.
Uno è l'intera medicina cinese che sta distruggendo le ultime tigri perché hanno questa idea di usare le ossa delle tigri per dei loro preparati. Una cretinata che sta distruggendo le tigri, le antilopi dell'Asia centrale ed una serie di altre creature che appaiono nella medicina cinese. La medicina cinese deve essere ridicolizzata e delegittimata perché sta distruggendo molte specie rare. I serpenti, per esempio, sono quasi scomparsi - e anche questo si lega alla medicina cinese - perché sono convinti che il sangue di serpente aumenti la virilità? Bisogna delegittimare la medicina cinese, è una cazzata. A Wuhan, come in tutte le città cinesi, c'è anche un mercato dove si vendono apertamente animali rari per essere mangiati. Nel caso di Wuhan vendevano i lupetti, piccoli lupi neonati e poi i pipistrelli e altro. In ogni città cinese vendono animali esotici, rari, che dovrebbero essere lasciati in pace. Bisogna esprimere disgusto per il fatto che loro mangiano animali perché come tutti sanno quando un virus salta all'uomo da un animale domestico è pericoloso ma meno di quando arriva all'uomo da un animale esotico. Perché l'animale domestico convive con l'uomo da migliaia di anni mentre quello esotico no, e non essendoci stata la convivenza è più pericoloso".
Nell'Apocalisse di Giovanni sono presentate quattro figure simboliche che formano insieme l'allegoria del Male che tormenta il Mondo, ma contemporaneamente del dolore che lo purifica.
Si tratta dei quattro cavalieri dell'Apocalisse.
Sono caratterizzati da quattro distinti colori, il bianco, il nero, il rosso e il verde.
Il primo dei quattro cavalli porta su di sé un arciere, quindi un cavaliere abile nell'uso delle armi, simbolo di supremazia bellica. Il colore del cavallo è il bianco, simbolo della Resurrezione. Il mistero rappresentato dal cavaliere bianco, che Dio ha reso vincitore, sarebbe la vittoria del Bene sul Male, attraverso le azioni quotidiane della vita umana.
Il cavallo del secondo cavaliere è rosso fuoco, colore associato ai nemici di Dio, al Drago dell'Apocalisse. Visto che la spada nella Bibbia è il simbolo della guerra per antonomasia, questo cavaliere può essere inteso come simbolo della Guerra.
I colori associati ai Cavalieri dell'Apocalisse
Il cavallo del terzo cavaliere è nero. Non fa uso di armi ma di una bilancia. L'immagine fa riferimento a una situazione di carestia e ingiustizia sociale per questo motivo ci si riferisce al cavaliere nero proprio come Carestia e può essere quindi identificato con la speculazione, come espressione dell'avidità umana.
L'ultimo cavallo porta sul proprio dorso un cavaliere chiamato Morte. Il cavallo ha il colore verdastro dei cadaveri in putrefazione, è il simbolo della Morte, intendendo quella improvvisa che coglie impreparati gli esseri umani, causata da guerre, avidità e malattie.
Di questa figura è scritto «Quando l'Agnello aprì il quarto sigillo, udii la voce del quarto essere vivente che diceva: «Vieni». Ed ecco, mi apparve un cavallo verdastro. Colui che lo cavalcava si chiamava Morte e gli veniva dietro l'Inferno. Fu dato loro potere sopra la quarta parte della terra per sterminare con la spada, con la fame, con la peste e con le fiere della terra. »
Tenendo conto delle categorie cromatiche, relative non alla simbologia, ma alla percezione istintiva dei colori, il bianco fa percepire la pienezza, la completezza delle emozioni, quindi la realizzazione del Bene; il nero è percepito come assenza, mancanza, sete di Giustizia e di equa distribuzione dei beni; il rosso è percepito come passione, rabbia, quindi anche cieca violenza della Guerra che rimanda al sangue versato, ma anche come passione per la vita che va oltre la distruzione.
Infine il verde è percepito con una idea di naturalità, freschezza, salute, quindi al bisogno di superare l'idea della morte fisica e del suo disfacimento con una speranza di benessere che va oltre il momento della fine.
La diffusione del coronavirus di Wuhan interroga il mondo sul possibile impatto sanitario ed economico a livello globale e… globalista. In quanto fabbrica mondiale la Cina è un ottimo detonatore (o acceleratore) per l’inizio di una grave recessione economica.
Pedro Regis, veggente della Apparizioni della Madonna di Anguera, ha pubblicato vari messaggi che parlano di virus, epidemie e malattie che colpiranno le nazioni provocando morte e distruzione. Non sappiamo se questi messaggi siano direttamente correlati all’attuale emergenza, ma il fatto che li abbia pubblicati fa pensare che almeno alcuni di questi si riferiscano all’epidemia di Wuhan.
Il virus è al momento ignoto sia nella sua origine che nei meccanismi di trasmissione ed azione. Il fatto che l’epidemia sia esplosa in Cina non aiuta nella trasparenza delle informazioni.
Le draconiane misure di contenimento adottate lasciano intendere che la minaccia sia estremamente grave e concreta. Al momento in cui scrivo si parla di 150 milioni di persone di fatto in quarantena, poco più del 10% della popolazione cinese e quasi tre volte quella italiana.
Nelle quartine di Nostradamus il termine “peste” ricorre spesso come sinonimo di morte e distruzione. La sola parola infatti evoca spettri che i contemporanei del veggente francese ben conoscevano.
Nostradamus stesso partecipò in Francia come medico al tentativo di contenere l’epidemia; nel suo trattato sulle confetture e i cosmetici racconta esperienze personali terribili di prima mano su ciò che accadeva in città e villaggi al passaggio del terribile morbo.
La sua fama come curatore si basava su metodi per noi oggi elementari, ma che al tempo erano visti anche con sospetto. Igiene personale e degli ambienti, purificazione dell’aria, erbe medicinali disinfettanti e con caratteristiche che noi oggi sappiamo essere antibiotiche, separazione ed isolamento dei contagiati, sepolture immediate e sigillate.
Le epidemie erano violente e decimavano le popolazioni distruggendo i tessuti economici e sociali, ma alla fine passavano. In esse il popolo vedeva la mano di Dio agire e castigare l’infedeltà.
Anche nel nostro tempo emerge lo stesso sentimento non solo da persone di fede, ma anche da persone che la fede l’hanno persa o che la ripongono nella natura o nella scienza.
Una frase tipica della Madonna ad Anguera è che gli uomini sperimenteranno l’abisso della distruzione che hanno costruito con le proprie mani. Le infedeltà, le guerre e le epidemie come quella cinese ne sono un classico esempio.
Negli ultimi capitoli del Poema Temporale come ho detto la parola peste ricorre più volte: la si può intendere sia a livello letterale come la diffusione di malattie sia a livello simbolico ad indicare un periodo di grande travaglio.
Ho provato ad interpretare una quartina piuttosto oscura posta nel Ramo III del 2000, la 237.
Dal Ramo III del 2000 “Crisi in Europa”
237
De ce grand nombre que l'on enuoyera,
Pour secourir dans le fort assiegez,
Peste et famine tous les deuorera,
Hors mis septante qui seront profligez.
237
Del gran numero che si invierà,
Per soccorrere il forte assediato,
Peste e fame tutti li divorerà,
Tranne settanta che saranno uccisi.
Nell’analisi evidenziavo la correlazione nei seguenti termini:
forte peste – associato ad un terribile pericolo come il nero terrorismo islamico
numero settanta – associato ad una moltitudine (settanta volte sette)
In seguito estrapolavo nella terna di quartine (237, 238, 239) della stessa Centuria, la seconda, termini fra loro correlati nel tentativo di espandere l’interpretazione:
237
De ce GRAND NOMBRE que l'on enuoyera,
Pour secourir dans le FORT assiegez,
Peste et famine tous les deuorera,
HORS MIS septante qui seront profligez.
238
Des condemnez sera fait vn GRAND NOMBRE,
Quand les monarques seront conciliez:
Mais a l'vn d'eux viendra si malencombre,
Que guerres ensemble ne seront ralliez.
239
Vn an deuant le conflict Italique,
Germains, Gaulois, Espaignols pour le FORT:
Cherra l'escolle maison de republique,
Où, HORS MIS peu, seront suffoqué morts.
E così unendo le due analisi si poteva ottenere la seguente risultanza:
"Forte peste gran numero condannati a morire soffocati"
Il che due anni fa lo rapportavo ad un possibile atto terroristico islamista con armi biologiche:
“un attentato islamico con armi chimiche/biologiche
farà molte vittime condannate a morire soffocate.”
Un tema ripreso anche in alcuni messaggi della Madonna di Anguera dove “gli uomini dalla grande barba” saranno responsabili di gravi atti in cui verranno utilizzate anche armi biologiche e nucleari.
Tuttavia possiamo vedere che, ancora una volta, una lettura più letterale dei versi e dell’analisi risulta assai più aderente alle cronache reali.
Ad esempio:
“A causa di una forte peste in gran numero saranno condannati a morire soffocati”
Il che è esattamente quel che sta avvenendo in Cina con 150 milioni di persone in quarantena ed un numero realmente sconosciuto di morti (per polmonite e complicazioni alle vie respiratorie) e infettati.
E la paura che l’epidemia possa diffondersi.
Aggiornamento del 10/02/2020
Come abbiamo visto l’estrapolazione dei versi delle quartine 237, 238 e 239 ci restituisce letteralmente una vaticinio su una terribile peste che condurrà alla morte per soffocamento molte persone.
Questo porta probabilmente a contestualizzare la quartina 237, inquadrata nel terzo Ramo del 2000, al tempo presente e all’epidemia in corso.
Dal Ramo III del 2000 “Crisi in Europa”
237
De ce grand nombre que l'on enuoyera,
Pour secourir dans le fort assiegez,
Peste et famine tous les deuorera,
Hors mis septante qui seront profligez.
237
Del gran numero che si invierà,
Per soccorrere il forte assediato,
Peste e fame tutti li divorerà,
Tranne settanta che saranno uccisi.
A causa della sua vaghezza si è ricorso ad un diverso sistema d’interpretazione basato appunto sulla correlazione fra singoli termini in quartine successive. Tuttavia essa stessa dovrebbe darci delle informazioni in più sugli eventi di cui è oggetto.
In effetti rileggendola bene si può constatare che può essere letta anche in funzione di un’epidemia:
“Del gran numero che si invierà per soccorrere il forte (inteso non come fortezza, ma come attore importante) assediato (per via dell’emergenza), peste e fame tutti li divorerà, che saranno uccisi”
Ho volutamente estratto il “tranne settanta” poiché è l’elemento fuori contesto ed è forse quello che più di ogni altro fa accendere un alert su come leggere la quartina.
Cosa significa?
Penso che la soluzione sia anche questo caso quella più semplice, ed ecco il risultato.
Se invece di “tranne settanta” traduciamo con “meno settanta” si configura un’operazione di sottrazione, ovvero:
237 – 70 = 167
Quindi bisogna cercare la quartina 67 della Centuria I. Che è la seguente:
167
La grand famine que ie sens approcher,
Souuent tourner, puis estre vniuerselle,
Si grande & longue qu'on viendra arracher
Du bois racine, & l'enfant de mammelle.
167
La grande fame che io sento avvicinare,
Sovente di ritorno e poi universale,
Sì grande e lunga, che si vedrà strappare
Dell’albero la radice e l’infante dalla madre.
Possiamo vedere come la quartina sia incentrata sulla carestia e sia unica nel suo genere fra le quartine che la precedono e la seguono nella Centuria. La “fame” della 237 che è una delle due cause di morte chiama e si dispiega nella 167 che la completa di significato aumentando se vogliamo la tragicità della profezia.
La 167 che descrive le grandi carestie che colpirono l’Europa nell’800 diviene qui uno sviluppo del tema della 237 ordinata invece alla fine del Poema Temporale.
La grande fame come sappiamo è un tema della tribolazione di questo tempo prima della manifestazione del Grande Monarca e del periodo di pace.
Nel nostro linguaggio moderno può tradursi come una grande crisi economica che va a bloccare le catene di approvvigionamento di beni e del loro commercio.
E che nella quartina è posta in relazione alla peste.
In effetti il tema di cui si comincia a parlare è: quanto a lungo durerà l’emergenza? Quali effetti avrà sull’economia globale? Considerato che siamo già in piena crisi, soprattutto in Europa, l’epidemia del coronavirus rischia a tutti gli effetti di avere un impatto devastante.
La profezia insita nella quartina sembra quindi essere la seguente: “A causa di una forte peste in gran numero saranno condannati a morire soffocati; la grande fame che seguirà sarà universale”.
VIVIAMO GIORNI DI APPRENSIONE A CAUSA DELL'EPIDEMIA DI CORONAVIRUS SENZA SAPERE COME COMPORTARSI E DIFENDERSI. CONOSCERE IL NOSTRO GRUPPO SANGUIGNO PUO' AIUTARCI A STARE MEGLIO ATTRAVERSO UNA GIUSTA ALIMENTAZIONE PER RAFFORZARE LE NOSTRE DIFESE IMMUNITARIE....
I GRUPPI SANGUIGNI
Il metodo di classificazione più comune a tutti per classificare i gruppi sanguini è il sistema AB0 inventato nei primi anni del 900 da Karl Landsteiner. Il sistema AB0 divide il sangue in 4 macro categorie: A, B, AB e 0 (zero). Questa classificazione viene fatta in base alla presenza o all’assenza degli antigeni A e B. La presenza dell’antigeno A determinerà il gruppo sanguisgno A, se è presente l’antigeno B il gruppo sanguigno sarà B, mentre la compresenza di entrambi gli antigeni, cioè sia di A che B il gruppo sanguigno sarà AB, infine il gruppo sanguigno 0 se non vi sono antigeni.
Ma andiamo per ordine partendo dall’evoluzione di questi 4 gruppi sanguigni per poi entrare nello specifico di ognuno.
EVOLUZIONE DEI GRUPPI SANGUIGNI NELLA STORIA
Nel corso dei millenni l’uomo ha dovuto adattarsi a diverse condizioni climatiche, ambientali e alimentari. Questi adattamenti gli hanno permesso di sopravvivere, ma hanno anche provocato grandi cambiamenti nel sistema immunitario e determinato la diversificazione degli antigeni nel sangue.
Gli uomini di Neanderthal non erano ancora abili predatori: si cibavano infatti di piante selvatiche, larve e degli animali uccisi da altri predatori. Con la comparsa dell’uomo di Cro-Magnon circa 40.000 anni fa i nostri antenati, tutti appartenenti al gruppo 0, divennero cacciatori che si alimentavano principalmente di carne e si posizionarono in cima alla catena alimentare. Iniziarono così a spostarsi dall’Africa verso l’Europa e l’Asia, alla ricerca di nuovi territori di caccia. Durante i successivi 30.000 anni arrivarono in tutte le aree del pianeta, con l’eccezione dell’Antartide, e le popolarono. Ancora oggi il gruppo 0 è quello maggiormente diffuso nel mondo.
Durante il periodo Neolitico si verificò il primo cambiamento rilevante di stile di vita: l’uomo da nomade divenne sedentario. In Asia e Medio Oriente nacquero le prime comunità agricole, basate sulla coltivazione di cereali e l’allevamento. Le popolazioni vicine ai fiumi e al marepraticavano anche la pesca. Fu in questo nuovo ambiente che iniziò a svilupparsi il gruppo A, che tuttora è principalmente concentrato nel bacino del Mediterraneo.
Il gene del gruppo sanguigno B comparve nelle popolazioni di nomadi che 10.000 anni fa si spostarono nelle zone montuose dell’Asia. Nacque per fronteggiare il passaggio dal clima torrido dell’Africa al freddo glaciale dell’Himalaya. Questi popoli erano dediti soprattutto alla pastorizia, di conseguenza si nutrivano principalmente di carne e prodotti caseari. Questa cultura si diffuse in Europa orientale fino all’attuale Germania,in Cina e Sud-est asiatico. Un’alta percentuale di gruppo B è presente inoltre nella popolazione ebraica; gli antropologi sono ancora incerti su quale sia la dinamica dietro questo fenomeno.
Infine, il gruppo AB è il più recente di tutti, oltre che il più raro: è presente infatti in meno del 5% della popolazione. La sua comparsa è stata collocata circa 1000-1200 anni fa, quando l’Impero Romano fu invaso dai barbari e il sangue di tipo A si mescolò con quello di tipo B. E’ difficile determinare il periodo esatto, ma studi condotti su cadaveri ritrovati in Ungheria dimostrano senza dubbio che in epoca longobarda (IV-VII secolo d.C.) il gruppo AB ancora non esisteva. Questo gruppo sanguigno ha caratteristiche complesse e contraddittorie: eredita infatti le tolleranze di entrambi i gruppi di origine, ma non ha gli anticorpi di nessuno dei due, cosa che lo rende al tempo stesso resistente e vulnerabile.
ANTIGENI E LECTINE
Il nostro sistema immunitario individua gli “intrusi” nell’organismo grazie a sostanze chiamate antigeni, che oltre a questo determinano i gruppi sanguigni. Una persona può avere infatti diversi tipi di antigeni. Quello fondamentale, che contraddistingue il gruppo 0, è uno zucchero semplice chiamato fucosio. Esso costituisce la base degli altri gruppi, più complessi, nei quali si combina con N-acetil-galattosamina (gruppo A), D-galattosamina (gruppo B) o entrambi (gruppo AB). Il fattore Rh è un ulteriore antigene del sangue, ma attualmente non risulta una sua connessione con l’alimentazione. Una volta individuate le sostanze nocive, gli antigeni comunicano con le cellule tramite una catena di zuccheri semplici. Il loro “allarme” stimola la produzione di anticorpi.
La chiave del collegamento tra cibo e sistema immunitario sono le lectine, una particolare famiglia di proteine contenute negli alimenti. Tutte le lectine reagiscono in modo diverso ai singoli antigeni. Quando ne incontrano uno “incompatibile” inizia l’agglutinazione: le cellule si legano tra loro e formano dei grumi che in parte vengono smaltiti attraverso le vie urinarie e le feci, in parte si possono depositare sulle pareti degli organi interni, causando infiammazioni. Queste ultime possono essere più o meno gravi a seconda del grado di compatibilità.
Il dottor D’Adamo ha verificato gli effetti delle lectine sui diversi gruppi sanguigni non solo in modo teorico ma con evidenza scientifica: ha esaminato tutti gli alimenti più comuni e ne ha verificato la compatibilità con i gruppi sanguigni. È possibile infatti verificare la presenza di lectine nocive nell’organismo mediante un semplice esame delle urine, il test dell’indacano. L’indacano è un indolo, vale a dire una sostanza chimica che viene prodotta dall’organismo quando una proteina non è stata digerita bene e. Per rilevarlo è sufficiente aggiungere all’urina acido cloridrico e ferro, lasciar riposare due minuti e aggiungere ancora tre gocce di cloroformio. Il risultato viene rilevato mediante una scala colorimetrica: più il numero è alto, maggiore è la presenza di lectine incompatibili nell’organismo.
I QUATTRO GRUPPI SANGUIGNI E LE LORO CARATTERISTICHE
Gruppo sanguigno 0
Il gruppo 0 è il gruppo più antico, ed è quello dei primi uomini che si procuravano il cibo cacciando. Le persone appartenenti al gruppo 0 hanno un sistema immunitario molto reattivo. L’apparato digerente è robusto e ha un ambiente interno acido in grado di tollerare un leggero stato di chetosi (alterazione del metabolismo dovuta a una dieta ricca di proteine e grassi e povera di carboidrati). Questa condizione permette al tipo 0 di metabolizzare meglio gli alimenti di origine animale. Per mantenersi in salute necessita di un’alimentazione ricca di proteine animali, verdure e legumi, abbinata a un programma di attività fisica intensa. Non tollera bene prodotti caseari, cereali contenenti glutine e alcuni legumi (ad es. lenticchie) perché il suo organismo, pur essendosi evoluto, non si è ancora adattato a questi alimenti. Il gruppo 0 deve stare attento al glutine: le sue lectine interferiscono con il metabolismo indebolendo l’attività dell’insulina; questa reazione non causa soltanto un aumento del peso, ma a lungo termine può sfociare in patologie più gravi, come ad esempio il diabete.
Il gruppo 0 è particolarmente vulnerabile nei confronti di malattie infettive come peste, vaiolo, colera, tifo e malaria. Per questa ragione i nativi americani, tutti di gruppo 0, furono decimati dal tifo quando vennero a contatto con i primi coloni europei, di gruppo A e B, portatori del virus. Uno studio pubblicato anni fa sulla prestigiosa rivista scientifica The Lancet correlava la gravità dell’epidemia di colera osservata in Perù alla grande diffusione del gruppo 0 tra la popolazione; molte città furono spopolate da questa malattia, alla quale sopravvissero solo i soggetti più forti e quelli di gruppo A.
Chi appartiene a questo gruppo tende a reagire allo stress in modo rapido e istintivo, proprio come i suoi antenati cacciatori che in situazioni di pericolo dovevano agire in fretta. Gli effetti dello stress si concentrano perciò nei muscoli. Il modo migliore per scaricarlo è sottoporsi a un esercizio fisico pesante: aerobica, sollevamento pesi, arti marziali, ecc.
Gruppo sanguigno A
Il gruppo A si è sviluppato in seguito alla nascita delle prime comunità agricole ed è caratterizzato da un sistema immunitario sensibile alle infezioni. Un’alimentazione salutare per le persone di gruppo A è composta principalmente da frutta, verdura, pesce e uova. Per molti versi, si trovano all’opposto del gruppo 0: il loro sistema digerente presenta un ambiente interno scarsamente acido che non tollera la chetosi. Non riesce pertanto ad assimilare bene la carne rossa, che viene immagazzinata sotto forma di grasso. Anche i latticini sono poco tollerati e possono rallentare il metabolismo. Il gruppo A è particolarmente esposto a diversi tipi di cancro, come quello del seno, dello stomaco e tumori cerebrali. Questo perché le cellule tumorali hanno un’alta affinità con l’antigene A, che non le riconosce come nocive.
Le persone di tipo A sono molto sensibili alle situazioni stressanti, soprattutto a livello mentale: l’adrenalina da stress li colpisce principalmente al sistema nervoso. Questo fenomeno è per loro causa di ansia e irritabilità. Il modo migliore per contrastarlo è intraprendere un’attività fisica che favorisca il rilassamento mentale, come Yoga, Tai Chi Chuan, camminata veloce…
Gruppo sanguigno B
Il gruppo B questo gruppo è originario delle antiche tribù nomadi dell’Asia, che dovettero adattarsi al clima delle montagne. Il sistema immunitario del gruppo B è resistente a molte patologie, ma suscettibile alle malattie autoimmuni e a quelle con virus a crescita lenta (sclerosi multipla, lupus…). Le persone appartenenti a questo gruppo possono seguire una dieta molto varia, poiché il loro sistema digerente si adatta bene ai cambiamenti di alimentazione. Come per il gruppo 0, sono intolleranti al glutine di frumento. Tendono inoltre a ingrassare con alcuni alimenti come lenticchie, grano saraceno, sesamo e granturco, che possono causare ipoglicemia. Il tipo B tende a contrarre più facilmente infezioni delle vie urinarie e dei reni: i batteri coinvolti in questo tipo di infezioni presentano infatti caratteristiche simili all’antigene B.
Le persone di gruppo B gestiscono bene lo stress quando riescono a mantenere una situazione di equilibrio tra corpo e mente. Quando questo equilibrio viene a mancare possono insorgere disturbi come affaticamento cronico e annebbiamento mentale. Le attività fisiche a loro più congeniali sono perciò quelle che impegnano in quantità moderata sia il corpo che la mente: nuoto, Tai Chi Chuan, escursioni…
Gruppo sanguigno AB
Il gruppo AB è il gruppo sanguigno più recente e più raro. Nato dalla mescolanza dei gruppi A e B, presenta caratteristiche affini a entrambi. Il sistema immunitario è resistente alle malattie infettive grazie alla presenza di entrambi gli antigeni. È caratterizzato anche dall’assenza di anticorpi anti-A e anti-B, il che rappresenta sia un vantaggio che uno svantaggio: se da una parte è più resistente ad allergie e altre malattie del sistema immunitario, dall’altra riconosce più difficilmente cellule estranee affini ai gruppi A e B. Questo comporta una predisposizione a sviluppare tumori, poiché una delle funzioni del nostro sistema difensivo è anche quella di riconoscere e uccidere cellule trasformate che, nel tempo, possono dare origine a una neoplasia. L’apparato digerente ha una tolleranza generale abbastanza alta, ma anche la scarsa acidità del gruppo A, che gli rende difficile digerire la carne rossa. Presenta inoltre le stesse intolleranze del gruppo B verso granoturco, grano saraceno, sesamo e frumento, che riducono l’efficienza dell’insulina. I soggetti di tipo AB devono fare particolare attenzione alle malattie dovute a parassiti, che presentano affinità con entrambi gli antigeni A e B.
Per quanto riguarda la gestione dello stress, la tendenza è la stessa del gruppo A: l’adrenalina colpisce il sistema nervoso e la reazione è principalmente emotiva, con tendenza a stati d’ansia e irritabilità. Quindi, come per il gruppo A, la soluzione è un’attività fisica che aiuti a rilassarsi: Yoga, camminata veloce, Tai Chi Chuan…
DISTRIBUZIONE DEI GRUPPI SANGUIGNI IN ITALIA
0 A B AB
Italia Settentrionale 40% 44% 11% 5%
Italia Centrale 39% 45% 12% 4%
Italia Meridionale 41% 19% 28% 12%
DISTRIBUZIONE DEI GRUPPI SANGUIGNI IN ALCUNI PAESI DEL MONDO
0 + A + B + AB + 0 – A – B – AB –
Canada 39% 36% 7,6% 2,5% 7% 6% 1,4% 0,6%
Danimarca 35% 37% 8% 4% 6% 7% 2% 1%
Finlandia 27% 38% 15% 7% 4% 6% 2% 1%
Francia 36% 37% 9% 3% 6% 7% 1% 1%
Gran Bretagna 37% 35% 8% 3% 7% 7% 2% 1%
Australia 40% 31% 8% 2% 9% 7% 2% 1%
Polonia 31% 32% 15% 7% 6% 6% 2% 1%
Stati Uniti 38% 34% 9% 3% 7% 6% 2% 1%
Sud Corea 27,4% 34,4% 26,8% 11,2% 0,1% 0,1% 0,1% 0,05%
Svezia 32% 37% 10% 5% 6% 7% 3% 2%
DISTRIBUZIONE DI ALCUNI GRUPPI RAZZIALI E ETNICHE
0 A B AB
Aborigeni 61 39 0 0
Abissini 43 27 25 5
Ainu Giapponese 17 32 32 18
Andamanesi 9 60 23 9
Arabi 34 31 29 6
Blackfoot- Nord America 17 82 0 1
Bororo – Brasile 100 0 0 0
Brasiliani 47 41 9 3
Buriati – Siberia 33 21 38 8
Cinese -Canton 46 23 25 6
Cinese Pechino 29 27 32 13
Egiziani 33 36 24 8
Eschimesi – Alaska 38 44 13 5
Eschimesi – Groenlandia 54 36 23 8
Zingari – Ungheria 29 27 35 10
Hawaiani 37 61 2 1
Indiani – India 37 22 33 7
Giapponese 30 38 22 10
Maya 98 1 1 1
Navajo – Nord America 73 27 0 0
Persiani 38 33 22 7
Peru – Indiani 100 0 0 0
Russi 33 36 23 8
Tartari 28 30 29 13
Le fonti della tabella soprastanti sono Wikipedia e il portale dell’AVIS di Milano e Sassari
GRUPPO SANGUIGNO E PERSONALITÀ
L’idea che esista un collegamento tra gruppo sanguigno e personalità è un’ipotesi affascinante cui si sono dedicati molti studiosi negli ultimi cento anni. È stata oggetto di studio soprattutto in Giappone con il nome ketsuekigata (“dottrina dei gruppi sanguigni”) e oggi il 70% dei giapponesi ci crede fermamente.
Il primo a pubblicare uno studio sul legame tra sangue e carattere fu il medico Hara Kimata nel 1916, ma una vera e propria formulazione di questa teoria si ebbe solo nel 1927 a opera di un professore di psicologia:Takeji Furukawa. I suoi studi non ebbero però molto successo perché non fu trovata nessuna prova scientifica che li supportasse e furono dimenticati per i successivi quarant’anni. Nel 1971 il giornalista Masahiko Nomi li riportò all’attenzione del grande pubblico scrivendo il libro Ketsuekigata de wakaru aisho (Capire le affinità in base al gruppo sanguigno). Attualmente il libro ha raggiunto le 240 ristampe. Dopo la morte di Nomi nel 1981 il suo lavoro è stato portato avanti dal figlio Toshitaka. Complessivamente padre e figlio hanno scritto 65 libri sull’argomento, vendendo più di 6 milioni di copie solamente in Giappone. Il ketsuekigata viene usato per tutti gli aspetti importanti della vita: indagini di mercato, selezione del personale, scelta del coniuge e molti altri. Non è un caso che la maggior parte dei primi ministri eletti in Giappone appartenessero al gruppo 0, generalmente associato ad autorevolezza e capacità di leadership.
Al giorno d’oggi anche alcuni scienziati e psicologi occidentali, tra cui Peter D’Adamo, hanno condotto diversi studi e riscontrato una certa affinità tra persone appartenenti allo stesso gruppo sanguigno. Lo stesso dottor Mozzi, basandosi sulla sua esperienza, ha delineato nel suo libro alcune caratteristiche comportamentali dei quattro gruppi; queste osservazioni sono coerenti con gli studi condotti finora.
L’ESPERIMENTO DEL DOTTOR D’ADAMO
Nel 1999, dopo aver letto alcuni studi sull’argomento, il dottor D’Adamo creò un programma che permetteva ai visitatori del suo sito di partecipare a un piccolo sondaggio: selezionando le risposte tra due colonne potevano indicare i tratti principali della loro personalità. Veniva inoltre chiesto loro di caratterizzare il proprio somatotipo, secondo la teoria di William H. Sheldon che associa le caratteristiche fisiche fondamentali ai tratti della personalità.
Esistono tre tipologie di somatotipo: ectomorfa (persone snelle, spesso alte, braccia e gambe lunghe e lineamenti fini); mesomorfa (persone più tarchiate, con spalle larghe e muscolatura robusta); endomorfa (persone floride, con molto grasso corporeo e tendenza ad assumere la forma “a pera”).
Al sondaggio risposero 20.635 persone. Dall’analisi delle loro risposte, D’Adamo poté individuare alcune tendenze comuni:
Gruppo 0: le persone di gruppo 0 si erano definite principalmente responsabili, risolute, organizzate, obiettive, coscienziose e pragmatiche. La maggioranza aveva indicato di appartenere al somatotipo mesomorfo e in percentuale minore all’endomorfo.
Gruppo A: le qualità più frequenti nel gruppo A erano: sensibilità alle esigenze del prossimo, disponibilità ad ascoltare, attenzione ai dettagli e capacità di analisi. Il somatotipo principale era l’ectomorfo, ma era presente anche una percentuale abbastanza alta di endomorfo.
Gruppo B: i tratti principali del gruppo B risultarono essere: individualismo, originalità, stabilità emotiva, creatività, stabilità. Non è risultato che un somatotipo particolare prevalesse su altri.
Gruppo AB: i soggetti di gruppo AB si descrissero come emotivi, indipendenti e intuitivi. I somatotipi principali di questo gruppo erano l’ectomorfo e il mesomorfo.
Scientificamente non ci sono prove che gruppo sanguigno e personalità siano collegati; tuttavia, le corrispondenze tra i vari studi condotti nel mondo incoraggiano a continuare l’esplorazione di questa strada.
L’orazione originale di Papa Leone XIII a San Michele: una profezia circa la futura apostasia a Roma. L’orazione originale di Papa Leone XIII all’Arcangelo San Michele fu profetica. Composta oltre 100 anni fa, dipoi soppressa dato il suo struggente contenuto, l’orazione originale di Papa Leone XIII a San Michele è una delle più interessanti e controverse preghiere colleganti alla presente situazione nella quale trovasi la vera Chiesa Cattolica. Il 13/10/1884, dopo la Santa Messa mattutina, Papa Leone XIII fu traumatizzato al punto di svenire. Coloro che si trovavano in sua presenza pensarono che egli fosse morto. Una volta ripresa conoscenza il Papa descrisse una spaventosa conversazione da lui udita, provenuta dal fianco del tabernacolo. Tale conversazione fu delineata da 2 voci, voci le quali Papa Leone XIII comprese essere chiaramente quelle di Gesù Cristo e del Diavolo. Il Diavolo si vantò di potere distruggere la Chiesa Cattolica, a patto che gli fossero stati concessi 75 anni -100 anni onde svolgere il suo piano. Il Diavolo domandò ancora il permesso di operare una grande influenza sopra coloro che si sarebbero offerti al suo servizio. Alle richieste del Diavolo nostro Signore Gesù Cristo apparentemente rispose:
“Ti saranno concessi il tempo ed il potere.”.
Turbato profondamente da ciò che egli aveva udito Papa Leone XIII compose la seguente ed originale Orazione a San Michele, ancora profezia, ordinando che essa venisse recitata al termine di tutte le Sante Messe come protezione per la Chiesa Cattolica dagli attacchi provenienti dall’Inferno. Ciò che segue è l’orazione originale continuata da qualche commento. L’orazione originale è stata estratta da’ La Raccolta, una collezione munita di imprimatur delle orazioni ufficiali ed indulgenti della Chiesa Cattolica.
Orazione originale all’Arcangelo San Michele di Papa Leone XIII, 1930:
“O glorioso Arcangelo San Michele, principe dell’armata Celeste, sia tu la nostra difesa nella terribile guerra che noi conduciamo contro i principati e le podestà, contro i regnanti di questo mondo di tenebre, di spiriti e di male. Giunga tu in aiuto dell’uomo, il quale Iddio creò immortale, fatto nella Sua medesima immagine e somiglianza, e redense a sì gran prezzo dalla tirannia del Diavolo.
Che tu combatta in questo giorno la battaglia del Signore, assieme agli angeli santi, come già tu combattesti la guida degli angeli superbi, Lucifero, e la sua armata apostatica, i quali furono impotenti onde poterti resistere, né fuvvi più per loro posto nel Cielo.
Quel crudele, quell’antico serpente, il quale è appellato Diavolo o Satana, il quale seduce il mondo intero, fu spedito negli abissi con i suoi angeli. Ecco, questo primevo nemico ed uccisore degli uomini ha acquisito coraggio. Trasformato in un angelo di luce egli vagabonda in giro assieme alla moltitudine di spiriti malvagi, invadendo la Terra di modo da offuscare il nome di Dio e del Suo Cristo, di modo da sequestrare, uccidere e spedire alla perdizione eterna le anime destinate alla corona della gloria eterna. Questo malvagio dragone rovescia, come il più impuro dei diluvi, il veleno della sua malizia sugli uomini di mente depravata e di cuore corrotto, lo spirito della menzogna, dell’empietà, della blasfemia ed il pestilenziale alito dell’impurità e di ogni vizio ed iniquità.
Questi sì astuti nemici hanno riempito ed inebriato con impudenza ed amarezza la Chiesa, la Sposa dell’immacolato Agnello, ed hanno posto empie mani sui suoi più sacri possedimenti. Nel luogo santo medesimo, nel quale è stata stabilita la Sede del beatissimo Pietro e la sedia della Verità per la luce del mondo, essi hanno innalzato il trono della loro abominevole empietà, con l’iniquo piano per il quale allorché il Pastore viene colpito le pecore siano disperse.
Che tu salga, dunque, o invincibile principe, che tu voglia recare aiuto contro gli attacchi degli spiriti perduti al popolo di Dio, donando loro la vittoria. Essi venerano te come il loro protettore e patrono; in te la Santa Chiesa gloria la sua difesa contro il malizioso potere dell’Inferno; a te ha Iddio affidato le anime degli uomini da stabilirsi nella Celeste beatitudine. Deh, che tu voglia pregare al Dio della pace acciocché Egli ponga Satana sotto i nostri piedi, talmente conquistato che egli non tenga più gli uomini in cattività e non nuoccia più la Chiesa. Che tu offra le nostre orazioni dinnanzi all’Altissimo, cosicché esse siano velocemente conciliate con le pietà del Signore, e sconfiggendo il dragone, l’antico serpente, il quale è il Diavolo e Satana, che tu lo renda ancora cattivo negli abissi, talché egli non seduca più le nazioni. Amen.
Ecco la Croce del Signore; siate disperse voi ostili potenze. Il Leone della tribù di Giuda ha conquistato, la radice di Davide. Voglia Tu lasciare che le Tue pietà siano su di noi, o Signore. In quanto noi abbiamo sperato in Te. O Signore, oda Tu la mia preghiera. Voglia Tu lasciare che il mio grido giunga a Te.
Preghiamo.
O Iddio, il Padre di nostro Signore Gesù Cristo, noi invochiamo il Tuo santo nome e come supplicanti noi imploriamo la Tua clemenza, affinché mediante le intercessioni di Maria, sempre Vergine immacolata e nostra Madre, e del glorioso Arcangelo San Michele, Tu ci degni del Tuo aiuto contro Satana e tutti gli altri spiriti immondi, i quali girovagano nel mondo per l’ingiuria della razza umana e la rovina delle anime. Amen.”
Come osservabile, particolarmente dalla porzione in grassetto, Papa Leone XIII previde e predisse la grande apostasia, scandendo che tale apostasia sarebbe stata guidata da Roma, Italia, la quale sola è il luogo santo medesimo, nel quale è stata stabilita la Sede del beatissimo Pietro e la sedia della Verità per la luce del mondo. Papa Leone XIII previde chiaramente che tale luogo, la Città del Vaticano in Roma, Italia, nel quale fu stabilita la sedia Pietrina dal primo Papa, San Pietro medesimo, sarebbe divenuto il trono dell’abominevole empietà di Satana, con l’iniquo piano per il quale allorché il Pastore [il vero Papa] viene colpito le pecore [i fedeli Cattolici] siano disperse. Tali furono le parole di Papa Leone XIII.
Papa Leone XIII non predisse la defezione della Chiesa Cattolica, in per sé impossibile, giacché i cancelli dell’Inferno possono giammai prevalere sulla Chiesa Cattolica (Matteo 16), né la defezione della sedia Pietrina, altrettanto impossibile (Luca 22), egli bensì predisse l’implementazione di un’apostatica e contraffatta religione Cattolica da Roma, Italia, per la quale il pastore, il vero Papa, sarebbe stato rimpiazzato da un usurpante Antipapa, come talora accaduto nella storia della Chiesa Cattolica, con l’iniquo piano donde le pecore fossero disperse.
La preghiera di Papa Leone XIII vaticinò ancora che gli impuri apostati di Satana avrebbero posto mani empie sui possedimenti più sacri della Chiesa Cattolica. Quali sono i possedimenti più sacri della Chiesa Cattolica? Essi sono quelle cose che il Cristo le ha affidato, in altre parole, il deposito della Fede Cattolica, assieme a tutti i suoi dogmi, ed i 7 Sacramenti istituiti da nostro Signore Gesù Cristo Stesso. Laonde, l’orazione di Papa Leone XIII vaticinò la tentata distruzione del deposito della Fede Cattolica.
Nel 1934 la sconvolgente orazione di Papa Leone XIII, riportata disopra, fu mutata senza spiegazioni. La frase chiave riferentesi all’apostasia proveniente da Roma, Italia, il luogo santo, nel quale la Sede di San Pietro fu stabilita per la luce del mondo, venne rimossa. Intorno allo stesso periodo, morto Papa Leone XIII, dunque, l’uso dell’orazione originale a San Michele di Papa Leone XIII dopo ciascuna Santa Messa venne sostituita con una totalmente nuova combinazione, l’oggi famosa ed abbreviata preghiera a San Michele, ancora portante il nome di Papa Leone XIII, tuttavia, ovviamente non scritta da cotale Papa. Tale orazione detta come segue.
Nuova orazione a San Michele di Papa Leone XIII: “San Michele Arcangelo, difendici in battaglia, sia tu la nostra protezione contro la malvagità e gli inganni del Diavolo; possa Iddio respingerlo, noi umilmente preghiamo; possa tu, o principe dell’armata Celeste, mediante la possanza di Dio, schiacciare all’Inferno Satana e tutti gli spiriti malvagi i quali girovagano nel mondo per la rovina della anime. Amen.”
Non vi è alcunché di errato con tale preghiera a San Michele, anzi, essa è molto buona ed efficace. Ciò malgrado, il punto è che essa non è l’orazione originale a San Michele composta da Papa Leone XIII, ordinata da recitare alla fine di ogni Santa Messa bassa. Essa fu promossa in forma sostitutiva cosicché i fedeli fossero ignari dell’incredibile suo contenuto originale, come disopra descritto. Se la preghiera originale a San Michele fosse stata recitata alla fine di ciascuna Santa Messa, piuttosto che soppressa nel 1934, quanti milioni di persone, in più, avrebbero posto resistenza all’incontro con la nuova e tentata religione ecumenica, liberale, apostatica?
L’orazione originale di Papa Leone XIII a San Michele calza anche precisamente con la famosa apparizione, e predizione, di nostra Signora di La Salette, Francia, del 1846: “Roma perderà la Fede e diverrà la sede dell’Anticristo… la Chiesa sarà eclissata”. Le parole di Papa Leone XIII indicano che l’Anticristo medesimo, o quantomeno le forze dell’Anticristo, avrebbe stabilito la propria sedia a Roma, Italia:
“Nel luogo santo medesimo, nel quale è stata stabilita la Sede del beatissimo Pietro… essi hanno innalzato il trono della loro abominevole empietà… “.
PER QUESTI TEMPI DIFFICILI DI EPIDEMIE E FLAGELLI LA VERGINE MARIA SANTISSIMA RACCOMANDA IL SANTO ROSARIO MISSIONARIO PER OGNI CONTINENTE
Il Rosario missionario ha lo scopo di far pregare per la pace nel mondo e per la conversione di tutti gli uomini. I cinque colori diversi rappresentano i cinque continenti e richiamano l’intenzione secondo la quale si deve pregare. La decina del Rosario, quella bianca è per la vecchia EUROPA, perché sia capace di riappropriarsi della forza evangelizzatrice che ha generato tante Chiese; la decina gialla è per l’ASIA, che esplode di vita e di giovinezza; la decina verde è per l’AFRICA, provata dalla sofferenza, ma disponibile all’annuncio; la decina rossa è per l’AMERICA, vivaio di nuove forze missionarie; la decina azzurra è per il continente dell’OCEANIA e dell’Australia che attende una più capillare diffusione del Vangelo.
È lo stesso Giovanni Paolo II a ricordarci che: «Il rosario è anche un percorso di annuncio e di approfondimento, nel quale il mistero di Cristo viene continuamente ripresentato ai diversi livelli dell’esperienza cristiana. Il modulo è quello di una presentazione orante e contemplativa, che mira a plasmare il discepolo secondo il cuore di Cristo. La Vergine del Rosario continua anche in questo modo la sua opera di annuncio di Cristo. La storia del Rosario mostra come questa preghiera sia stata utilizzata specialmente dai Domenicani, in un momento difficile per la Chiesa a motivo del diffondersi dell’eresia. Oggi siamo davanti a nuove sfide. Perché non riprendere in mano la Corona con la fede di chi ci ha preceduto? Il Rosario conserva tutta la sua forza e rimane una risorsa non trascurabile nel corredo pastorale di ogni buon evangelizzatore». “Il Rosario è preghiera orientata per sua natura alla pace, anche per i frutti di carità che produce”, tra cui il “desiderio di accogliere, difendere e promuovere la vita, facendosi carico della sofferenza dei bambini in tutte le parti del mondo”; di “testimoniare le beatitudini nella vita di ogni giorno”; di “farsi ‘cirenei’ in ogni fratello affranto dal dolore o schiacciato dalla disperazione”. Di diventare, in una parola, “costruttori della pace nel mondo” e di “sperare che, anche oggi, una ‘battaglia’ tanto difficile come quella della pace possa essere vinta”.
(Lettera apostolica, Rosarium Virginis Mariae, Giovanni Paolo II 2002)
Introdussero l’arca dell’alleanza nel Santo dei Santi e la nube riempì il tempio del Signore.
Dal primo libro dei Re
In quei giorni, Salomone convocò presso di sé in assemblea a Gerusalemme gli anziani d’Israele, tutti i capitribù, i prìncipi dei casati degli Israeliti, per fare salire l’arca dell’alleanza del Signore dalla Città di Davide, cioè da Sion. Si radunarono presso il re Salomone tutti gli Israeliti nel mese di Etanìm, cioè il settimo mese, durante la festa.
Quando furono giunti tutti gli anziani d’Israele, i sacerdoti sollevarono l’arca e fecero salire l’arca del Signore, con la tenda del convegno e con tutti gli oggetti sacri che erano nella tenda; li facevano salire i sacerdoti e i levìti. Il re Salomone e tutta la comunità d’Israele, convenuta presso di lui, immolavano davanti all’arca pecore e giovenchi, che non si potevano contare né si potevano calcolare per la quantità.
I sacerdoti introdussero l’arca dell’alleanza del Signore al suo posto nel sacrario del tempio, nel Santo dei Santi, sotto le ali dei cherubini. Difatti i cherubini stendevano le ali sul luogo dell’arca; i cherubini, cioè, proteggevano l’arca e le sue stanghe dall’alto. Nell’arca non c’era nulla se non le due tavole di pietra, che vi aveva deposto Mosè sull’Oreb, dove il Signore aveva concluso l’alleanza con gli Israeliti quando uscirono dalla terra d’Egitto.
Appena i sacerdoti furono usciti dal santuario, la nube riempì il tempio del Signore, e i sacerdoti non poterono rimanervi per compiere il servizio a causa della nube, perché la gloria del Signore riempiva il tempio del Signore. Allora Salomone disse:
«Il Signore ha deciso di abitare nella nube oscura.
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono.
Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse.
E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati.
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Tutta la creazione attende la salvezza del Signore. Nell'attesa della sua venuta, presentiamo al Padre le necessità della Chiesa e del mondo. Preghiamo insieme dicendo:
Rinnova, Signore, la tua alleanza con noi.
- Con la scienza e la tecnica, o Signore, doni all'uomo possibilità di dominare il mondo. Aiuta i responsabili della società a servire, non a distruggere l'umanità. Preghiamo:
- I tuoi miracoli indicano che sei venuto a redimere il mondo e preparare una nuova creazione. Fa' che la tua chiesa porti sempre agli uomini la gioia della salvezza. Preghiamo:
- Nonostante il progresso, gli uomini son spesso inquieti, soli e infelici. Attirali a te, Signore, perché possano sperimentare il potere benefico della tua compassione. Preghiamo:
- Sei venuto tra noi come uomo buono e amico attento. Aiutaci, Signore, a non vivere con indifferenza, accanto a chi soffre. Preghiamo:
- Ti si può trovare ovunque, ma sei reale e vivo nel tabernacolo. Fa', o Signore, che le nostre chiese siano un luogo privilegiato per l'incontro con te. Preghiamo:
- Per gli operatori sanitari.
- Per chi sente la vocazione alla preghiera.
O Dio eterno, presente nella creazione e ancor più nella redenzione, fà che accogliamo con gratitudine i doni che ci hai elargito e siamo solerti collaboratori della tua opera nel mondo. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Preghiera sulle offerte
O Dio, mirabile nei tuoi Santi, accogli questi doni
che ti presentiamo nel ricordo di santa Scolastica
e, come ti fu gradita la sua testimonianza verginale,
ti sia ben accetta l'offerta del nostro sacrificio. Per Cristo ...
Antifona di comunione
Ecco lo sposo che viene,
andate incontro a Cristo Signore.
Preghiera dopo la comunione
O Dio, che ci hai saziato con il pane della vita,
fa' che sull'esempio di santa Scolastica vergine,
portiamo nel nostro corpo mortale la passione di Cristo Gesù
per aderire a te, unico e sommo bene. Per Cristo ...
Commento
Nel nostro mondo c'è un tipo di conoscenza che si è sviluppata fin troppo a scapito dell'altra. La conoscenza scientifica arriva a scoperte straordinarie, ma non risolve i problemi più profondi dell'uomo. Pieni di questa conoscenza molti non sono più aperti alla conoscenza profonda raggiungibile soltanto in umiltà e semplicità. Gesù dice infatti che essa è concessa come grazia ai "piccoli": essi ricevono dal Padre la conoscenza del Figlio e dal Figlio la conoscenza del Padre, conoscenza di amore, fondata sull'amore. "Chi non ama non conosce Dio scrive Giovanni perché Dio è amore".
Avere pensieri sublimi su Dio non è nulla senza l'amore: "Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli... e se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, ma non avessi la carità, non sono nulla".
Chiunque incontra Cristo con fede diventa nuova creatura, ed illuminato e salvato, non può fare altro che narrare quanto per lui il Signore ha fatto. È il caso di tutti noi toccati nel battesimo alle orecchi e alle labbra. Ma noi lo abbiamo dimenticato o lo dimentichiamo spesso. Esortiamoci a riconoscere le cose che il Signore opera in noi e diventiamone annunciatori. L'essere toccati da Cristo è essere salvati, è avere vita nuova.
Ed egli, non più Dio lontano ma Emmanuele, il Dio con noi, ci tocca nelle orecchie, quando leggiamo le sacre scritture, ci tocca alle labbra quando ci comunichiamo dal suo santo altare, ci tocca al cuore quando compiamo il suo primo comandamento, quello dell'amore. Il motivo che ci fa dimenticare i grandi benefici di Dio in nostro favore è il nostro peccato. Ma con la sua grazia, con il suo tocco santo, il tocco eterno ma che in continuo si rinnova, veniamo ricreati e rigenerati alla vita eterna.
Per questo con tutto il cuore gli diciamo: Grazie! Come per Santa Scolastica, ciò che conta è aprirsi all'amore che Dio ci dona e trasmetterlo agli altri.