giovedì 3 ottobre 2019

LITURGIA DI OGGI

La Liturgia di Giovedi 3 Ottobre 2019


Giovedì della XXVI settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

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Grado della Celebrazione: Feria

Colore liturgico: Verde 

Antifona d'ingresso

Signore, tutto ciò che hai fatto ricadere su di noi 

l’hai fatto con retto giudizio; abbiamo peccato contro di te, 

non abbiamo dato ascolto ai tuoi precetti: 

ma ora glorifica il tuo nome e opera con noi 

secondo la grandezza della tua misericordia. (Dn 3,31.29.30.43.42) 

Colletta

O Dio, che riveli la tua onnipotenza 

soprattutto con la misericordia e il perdono, 

continua a effondere su di noi la tua grazia, 

perché, camminando verso i beni da te promessi, 

diventiamo partecipi della felicità eterna. 

Per il nostro Signore Gesù Cristo... 

PRIMA LETTURA (Ne 8,1-4.5-6.7-12)

Esdra aprì il libro della legge e benedisse il Signore, e tutto il popolo rispose: Amen, amen!

Dal libro di Neemìa

In quei giorni, tutto il popolo si radunò come un solo uomo sulla piazza davanti alla porta delle Acque e disse allo scriba Esdra di portare il libro della legge di Mosè, che il Signore aveva dato a Israele. Il primo giorno del settimo mese, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all’assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere. 

Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntare della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano capaci d’intendere; tutto il popolo tendeva l’orecchio al libro della legge. Lo scriba Esdra stava sopra una tribuna di legno, che avevano costruito per l’occorrenza. 

Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di tutti; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi. Esdra benedisse il Signore, Dio grande, e tutto il popolo rispose: «Amen, amen», alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi al Signore. 

I leviti spiegavano la legge al popolo e il popolo stava in piedi. Essi leggevano il libro della legge di Dio a brani distinti e spiegavano il senso, e così facevano comprendere la lettura. 

Neemia, che era il governatore, Esdra, sacerdote e scriba, e i leviti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: «Questo giorno è consacrato al Signore, vostro Dio; non fate lutto e non piangete!». Infatti tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge. 

Poi Neemia disse loro: «Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza». I leviti calmavano tutto il popolo dicendo: «Tacete, perché questo giorno è santo; non vi rattristate!». Tutto il popolo andò a mangiare, a bere, a mandare porzioni e a esultare con grande gioia, perché avevano compreso le parole che erano state loro proclamate.


Parola di Dio 

SALMO RESPONSORIALE (Sal 18)

Rit: I precetti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore. 

La legge del Signore è perfetta,

rinfranca l’anima;

la testimonianza del Signore è stabile,

rende saggio il semplice.

I precetti del Signore sono retti,

fanno gioire il cuore;

il comando del Signore è limpido,

illumina gli occhi. 

Il timore del Signore è puro, 

rimane per sempre;

i giudizi del Signore sono fedeli,

sono tutti giusti. 

Più preziosi dell’oro, 

di molto oro fino,

più dolci del miele 

e di un favo stillante. 

Canto al Vangelo (Mc 1,15) 

Alleluia, alleluia.

Il regno di Dio è vicino;

convertitevi e credete nel Vangelo.

Alleluia. 

VANGELO (Lc 10,1-12) 

La vostra pace scenderà su di lui. 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. 

Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. 

In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. 

Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».


Parola del Signore 

Preghiera dei fedeli

Fratelli, il Signore ci chiama a quest'eucaristia per farci suoi discepoli e consegnarci la legge dell'amore, Invochiamolo quindi con fede, dicendo:

Manda anche noi, Signore.

Per la Chiesa, istruita nell'amore da Cristo, perché mite e operosa vivifichi la comunità degli uomini. Preghiamo:

Per le nostre città, perché con pazienza diventino i luoghi per un'armoniosa convivenza umana. Preghiamo:

Per le nostre case, perché l'adesione amorosa alla legge del Signore ne faccia segni di riconciliazione e di pace. Preghiamo:

Per quanti hanno il compito di predicare il vangelo, perché lo Spirito li rivesta di scienza e di perseveranza, e prepari i cuori all'ascolto. Preghiamo:

Per noi qui riuniti, perché ci sentiamo mandati ad annunciare la pace e il regno del Signore. Preghiamo:

Per i sacerdoti e i religiosi della nostra comunità.

Per i missionari laici della nostra diocesi.

Accogli, Signore, la preghiera dei tuoi figli, perché la tua parola arrivi ai confini del mondo e si estenda ovunque il regno del tuo amore. Te lo chiediamo con fiducia per Cristo nostro Signore. Amen. 

Preghiera sulle offerte

Accogli, Padre misericordioso, i nostri doni, 

e da quest’offerta della tua Chiesa 

fa’ scaturire per noi la sorgente di ogni benedizione. 

Per Cristo nostro Signore. 


Antifona di comunione

Ricorda, Signore, la promessa fatta al tuo servo: 

in essa mi hai dato speranza, 

nella mia miseria essa mi conforta. (Sal 119,49-50) 


Oppure: 

Da questo abbiamo conosciuto l’amore di Dio: 

egli ha dato la sua vita per noi, 

e anche noi dobbiamo dar la vita per i fratelli. (1Gv 3,16) 

Preghiera dopo la comunione

Questo sacramento di vita eterna 

ci rinnovi, o Padre, nell’anima e nel corpo, 

perché, comunicando a questo memoriale 

della passione del tuo Figlio, 

diventiamo eredi con lui nella gloria. 

Per Cristo nostro Signore. 

Commento

"La messe è molta, ma gli operai sono pochi". Gli uomini sulla Terra sono circa quattro miliardi. Per una messe così grande gli operai sono davvero pochi, specialmente se pensiamo ai sacerdoti. Dobbiamo dunque pregare il Signore di mandare operai nella sua messe, pregarlo perché illumini la strada a coloro che egli chiama e dia loro la forza di rispondere.

La prima lettura parla, almeno indirettamente degli studiosi della Sacra Scrittura, che tentano di rendere più accessibile il messaggio di Dio.

Al ritorno dall'esilio, nel corso di una grandiosa cerimonia, si porta a conoscenza di questo popolo, che non vi era stato educato, la legge del Signore. Le difficoltà non erano poche e c'era anche quella della lingua, perché negli anni di esilio essi avevano parlato aramaico e la legge di Mosè è scritta in ebraico. Era quindi necessario non solo leggere, ma tradurre e trovare un sistema per rendere la legge intelligibile al popolo. Ed ecco: "I leviti spiegavano la legge al popolo... Essi leggevano nel libro della legge di Dio a brani distinti e con spiegazioni del senso e così facevano comprendere la lettura". Questo riempie la gente di commozione e di gioia: "Tutto il popolo partì per far festa, perché avevano compreso le parole che erano state loro proclamate". E proprio così:

quando c'è un contatto diretto con la parola del Signore, essa diventa motivo di festa e di vita per tutto il popolo. Gli studiosi della Bibbia hanno il dovere di rendere possibile questa festa, questa vita, questa gioia. Il loro compito è diverso da quello dei predicatori, che parlano direttamente al popolo. Essi preparano la predicazione, spiegando bene la parola di Dio, affinché la predicazione possa essere più fedele a questa divina parola e perciò più fruttuosa. In questo modo contribuiscono all'istruzione del popolo, alla sua gioia, al suo carattere veramente cristiano.

"La gioia del Signore è la vostra forza" dice Neemia al popolo. La forza e la gioia vengono dalla parola di Dio che è nutrimento e luce, la più preziosa, la più grande consolazione che abbiamo sulla Terra.



mercoledì 2 ottobre 2019

La profezia sulla Chiesa di Ildegarda di Bingen

Ildegarda di Bingen
«Se si considera la poliedrica personalità di Ildegarda (…) ci dobbiamo chiedere se l’uomo d’oggi sia ancora capace di accostarsi ed imitare quello di ieri, avvalendosi del misticismo per ritrovare profondità di spirito, coerenza di comportamento, speranza di futuro, e non soltanto di atteggiarsi a un cembalo che suona perché scosso da altri», così scriveva nella sua prefazione Michelangelo Navire (scomparso di recente) nel suo libro La sinfonia Mistica di Ildegarda di Bingen (pp. 8-9, Edizioni Segno, Udine 2011), libro che, oltre a dare un profilo della vita e delle opere di questa mistica e scienziata, ancora troppo sconosciuta fuori dai confini tedeschi, offre alla lettura i settanta Carmina di Ildegarda ‒ che compongono la Symphonia harmoniae coelestium revelationum ‒ nel loro testo latino e qui, per la prima volta, presentati anche nella traduzione italiana, unitamente alla composizione drammatica Ordo virtutum.

Gli insegnamenti teologici, filosofici e scientifici di Ildegarda di Bingen, dove Fede e ragione coincidono mirabilmente, sono di un’attualità sconcertante e irrompono nella nostra contemporaneità desolata, deturpata, alluvionata dai peccati. Provvidenziale il suo recupero da parte di Benedetto XVI, che ha riproposto, con alcune catechesi dedicate alla santa teutonica e con la sua proclamazione a Dottore della Chiesa (7 ottobre 2012), insegnamenti, visioni (che ella compiva in stato di coscienza e non di estasi) e profezie; quest’ultime concernenti anche la crisi della Chiesa. Il 16 maggio 2012, quando Ildegarda (già venerata come santa) venne canonizzata per equipollenza, il Papa sottolineò, davanti alla Curia romana, la lotta e la difesa di questa santa monaca benedettina per la Chiesa, affermando: «Nella visione di sant’Ildegarda il volto della Chiesa è coperto di polvere ed è così che noi l’abbiamo visto».

Lascia scritto, infatti, la «Sibilla del Reno», come veniva chiamata già in vita: «Nell’anno 1170 dopo la nascita di Cristo ero per un lungo tempo malata a letto. Allora, fisicamente e mentalmente sveglia, vidi una donna di una bellezza tale che la mente umana non è in grado di comprendere. La sua figura si ergeva dalla terra fino al cielo. Il suo volto brillava di uno splendore sublime. Il suo occhio era rivolto al cielo. Era vestita di una veste luminosa e raggiante di seta bianca e di un mantello guarnito di pietre preziose. Ai piedi calzava scarpe di onice. Ma il suo volto era cosparso di polvere, il suo vestito, dal lato destro, era strappato. Anche il mantello aveva perso la sua bellezza singolare e le sue scarpe erano insudiciate dal di sopra. Con voce alta e lamentosa, la donna gridò verso il cielo: “Ascolta, o cielo: il mio volto è imbrattato! Affliggiti, o terra: il mio vestito è strappato! Trema, o abisso: le mie scarpe sono insudiciate!” E proseguì: “Ero nascosta nel cuore del Padre, finché il Figlio dell’uomo, concepito e partorito nella verginità, sparse il suo sangue. Con questo sangue, quale sua dote, mi ha preso come sua sposa. Le stimmate del mio sposo rimangono fresche e aperte, finché sono aperte le ferite dei peccati degli uomini. Proprio questo restare aperte delle ferite di Cristo è la colpa dei sacerdoti. Essi stracciano la mia veste poiché sono trasgressori della Legge, del Vangelo e del loro dovere sacerdotale. Tolgono lo splendore al mio mantello, perché trascurano totalmente i precetti loro imposti. Insudiciano le mie scarpe, perché non camminano sulle vie dritte, cioè su quelle dure e severe della giustizia, e anche non danno un buon esempio ai loro sudditi. Tuttavia trovo in alcuni lo splendore della verità”. E sentii una voce dal cielo che diceva: “Questa immagine rappresenta la Chiesa. Per questo, o essere umano che vedi tutto ciò e che ascolti le parole di lamento, annuncialo ai sacerdoti che sono destinati alla guida e all’istruzione del popolo di Dio e ai quali, come agli apostoli, è stato detto: ‘Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura’ (Mc. 16,15)”» (Lettera a Werner von Kirchheim e alla sua comunità sacerdotale).

Le rivelazioni private, riconosciute dalla Chiesa, sono strumenti preziosi per tutti i suoi membri, dalle più alte gerarchie ai più umili fedeli; sono manifestazioni divine dentro la storia dell’uomo, il quale, troppo spesso, si lascia distrarre e sedurre dalle dinamiche perverse del mondo; sono segnali che cercano di avvertire, ammonire, svegliare le intorpidite, o a volte annientate, coscienze. (Cristina Siccardi)

Santa Ildegarda - profezie per il nostro tempo

Presto sapremo se l’Italia ha cospirato contro Trump nel 2016

GUAI IN VISTA PER RENZI, GENTILONI & CO.? CHE IL PD DI RENZI E GENTILONI SIA STATO CAPACE DI MONTARE UNA COSPIRAZIONE CONTRO LA DEMOCRATICA ELEZIONE DI UN PRESIDENTE, PER GIUNTA DI UN PAESE STRANIERO E STRATEGICO COME GLI USA, IN ITALIA NON CI SORPRENDE AFFATTO. LO VEDIAMO DA QUANDO SONO TORNATI ALLA RIBALTA AL GOVERNO CON UN COLPO DI MANO, EVITANDO ABILMENTE NUOVE ELEZIONI DEMOCRATICHE CHE LI AVREBBE CANCELLATI PER SEMPRE.....

Come vi abbiamo raccontato in queste ultime settimane, negli Stati Uniti, soprattutto negli ambienti repubblicani e vicini all’attuale amministrazione, è maturata la convinzione che nel 2016 l’Italia cospirò contro l’allora candidato alla presidenza Donald Trump, come confermato dall’avvocato del tycoon, l’ex sindaco di New York Rudy Giuliani, dall’ex consulente George Papadopoulos e dallo stesso Presidente degli Stati Uniti. Dopo l’audizione dell’ex Procuratore speciale Robert Mueller e la chiusura delle indagini sul Russiagate, siamo passati alla fase due e tutta l’attenzione ora si focalizza sull’opaca condotta dell’Fbi e sul sospetto che l’agenzia federale abbia abusato dei suoi poteri e agito in maniera illegittima nei confronti della campagna di Donald Trump del 2016 allo scopo di “sabotare” l’elezione del candidato Gop. Una teoria del complotto? Negli Usa sono sempre più convinti che l’Fbi – al tempo diretto da James Comey – abbia molto da chiarire e che abbia agito in collaborazione con i servizi segreti occidentali ed europei, italiani compresi, quando al governo c’era il Partito democratico.


Poche settimane fa, il ministro della giustizia William Barr ha nominato il procuratore John Durham al fine di esaminare le origini dell’indagine sul Russiagate e determinare se la raccolta di informazioni sulla campagna di Trump fosse “lecita e appropriata”. Di recente, il giornalista investigativo John Solomon ha pubblicato su The Hill un articolo in cui cita 10 documenti classificati che il Presidente Usa potrebbe presto divulgare e che potrebbero causare un terremoto politico a Washington, confermando la tesi della cospirazione contro il tycoon della Casa Bianca ad opera dei democratici, dell’Fbi, del Dipartimento della Giustizia e dei servizi segreti occidentali, italiani e inglesi in testa.



I 10 documenti per confermare il complotto



Tra i 10 documenti classificati citati dal giornalista di The Hill ce n’è uno, il più interessante, che riguarda proprio il nostro Paese e il ruolo svolto dai governi Renzi e Gentiloni nella possibile cospirazione contro Donald Trump: si tratta dei documenti che proverebbero che gli alleati degli Usa nel 2016 avrebbero contribuito agli sforzi dell’Fbi per verificare i collegamenti di Trump con la Russia. In particolare, parliamo dei servizi di Gran Bretagna, Australia, e Italia. Una vicenda di controspionaggio ai danni di cittadini americani che se confermata avrebbe conseguenze molto gravi. “Le mie fonti – scrive Solomon – dicono che questi documenti potrebbero aiutare a spiegare le recenti dichiarazioni del procuratore generale William Barr” circa “l’uso delle capacità di intelligence straniera e di controspionaggio contro una campagna politica americana, per me, è senza precedenti ed è una linea rossa che è stata superata”.



Tra i documenti che potrebbero essere divulgati in autunno, inoltre, ci sono i verbali degli incontri tra Christopher Steele – l’ex spia britannica autore del dossier sulla Russia – e l’Fbi. Questi documenti, noti come “rapporti 1023”, mostrano esattamente cosa è successo ogni volta che Steele e i suoi interlocutori dell’Fbi si sono incontrati nell’estate e nell’autunno del 2016 per discutere del dossier anti-Trump. “La grande rivelazione – afferma Solomon – potrebbe essere la prova che l’Fbi ha condiviso informazioni sensibili con Steele, come l’esistenza di “Crossfire Hurricane”, cioè l’operazione di contro-intelligence sulle connessioni tra Trump e il governo russo”. Sarebbe una scoperta niente male apprendere che l’Fbi ha dato a Steele informazioni di intelligence su Trump nel bel mezzo di un’elezione, considerando che l’ex spia era a libro paga dei democratici. Ci sono poi le 53 interviste del comitato per i servizi segreti, che conterrebbero le prove che un avvocato legato al Comitato nazionale democratico avrebbe avuto contatti con la Russia tramite la Cia.

I documenti su George Papadopoulos e Steele

Secondo quanto riferito da Solomon, tra i documenti classificati che potrebbero essere divulgati in autunno dal Presidente Usa ci sarebbero inoltre quelli che testimonierebbero la cattiva condotta dell’Fbi e del Dipartimento di Giustizia nei confronti degli ex consulenti della campagna elettorale del tycoon, George Papadopoulos e Carter Page, oltre allo spreadsheet di Steele. “Un documento che ho esaminato di recente dimostra che l’Fbi descriveva le informazioni di Steele come solo confermate in minima parte” scrive Solomon. La domanda è: se l’Fbi sapeva che le informazioni raccolte da Christopher Steele erano del tutto inaffidabili, perché ha deciso di procedere comunque contro Donald Trump e indagare sui presunti rapporti con il Cremlino?

Nel frattempo, George Papadopoulos, ex membro del comitato consultivo per la politica estera nella campagna elettorale di Donald Trump durante le elezioni presidenziali del 2016, come anticipato da InsideOver, ha fatto sapere su Twitter che sarà ascoltato nei prossimi giorni dal presidente della Commissione Giustizia del Senato, il Senatore Lindsey Graham. L’ex consulente di The Donald conferma di essere “in attesa di testimoniare” e anticipa i contenuti delle sue dichiarazioni. Il governo italiano dell’epoca (Renzi-Gentiloni) sarebbe pienamente coinvolto e le accuse sono pesantissime: “Voglio che gli americani vedano cosa è successo. Essere spiati da Fbi/Cia, dal Regno Unito, dall’Australia e dall’Italia non è uno scherzo, specialmente quando lo scopo era tentare un colpo di stato e interferire nel processo democratico in America”.


Anche secondo l’avvocato di Trump, Rudy Giuliani, ci sarebbe stata una cospirazione internazionale contro il presidente Usa: “Ci sono molte prove di ciò che è accaduto in Ucraina. Numerose prove di ciò che è accaduto nel Regno Unito. In Italia. Questa è stata una cospirazione globale che ha cercato di privare il popolo americano della persona che ha eletto presidente”. Soltanto congetture? I documenti menzionati da The Hill potrebbero essere la conferma definitiva.


DALLE FONTI ITALIANE LA CONFERMA DELLE CONVINZIONI DELL'AMMINISTRAZIONE DI TRUMP


La vittoria di Trump è una sorpresa. A nulla sono serviti i sondaggi e quelle sirene che davano per favorita la Clinton.

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Ma adesso qualcuno dovrà spiegarlo a chi in Italia si era esposto a favore di Hillary e scaricando di fatto il nuovo presidente repubblicano. Il governo italiano e soprattutto diversi esponenti del Pd avevano dichiarato senza mezzi termini di appoggiare la corsa della Clinton. "Non credo che Trump vinca, ma non c’è dubbio che se vincesse la differenza sarebbe enorme, non solo sul tema migratorio ma su tante altre questioni", aveva detto qualche giorno fa il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. E come se non bastasse Matteo Renzi in diverse occasioni si è apertamente schierato con Hillary Clinton, unico tra i leader europei, insieme alla Merkel, che ha preso posizione pubblicamente sul voto per la Casa Bianca. E in questa carrellata di "clintoniani" c'è spazio anche per il ministro Maria Elena Boschi che ha espresso il suo appoggio a Clinton presenziando alla Convention dei democratici a Filadelfia. Il suo selfie col marito ed ex presidente Usa Bill ha fatto il giro del web. Infine non poteva mancare Laura Boldrini che ha definito la nomination della Clinton un "passaggio storico che aiuterà le donne di tutto il Pianeta ad andare avanti".


"È noto - scrive Brunetta - che nella settimana corrente una folta delegazione istituzionale del nostro Paese sia in visita negli Stati Uniti per partecipare alla convention dei Democratici a Philadelphia, in cui sarà ufficializzata la nomination di Hillary Clinton come candidata alla Casa Bianca". Brunetta sottolinea che della delegazione fanno parte alcuni importanti rappresentanti delle istituzioni, come il presidente della Camera, Laura Boldrini (Sel), e il ministro delle Riforme del governo Renzi, la dem Maria Elena Boschi che ha anche avuto il tempo di scattarsi una foto con Bill Clinton (Guarda la FOTO). "Della delegazione fanno sicuramente parte la presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, e il ministro per le Riforme e i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi. È meno nota la dinamica degli inviti, e il sostegno del governo alla suddetta missione, nonchè, più in generale, il rapporto delle nostre istituzioni con le elezioni presidenziali americane".

Brunetta ricorda che la scorsa settimana a Cleveland, sede della convention dei Repubblicani che ha ufficializzato la candidatura di Donald Trump, non erano presenti alti rappresentanti delle Istituzioni: "La presenza dell’Italia era limitata al solo Armando Varricchio, ambasciatore del nostro Paese negli Stati Uniti". Il presidente dei deputati di Forza Italia chiede allora di sapere "sulla base di quali inviti, quali criteri e quali motivazioni sia stata composta la delegazione istituzionale presente all’interno della convention dei Democratici a Philadelphia, e se e come il governo italiano abbia sostenuto tale missione, anche in riferimento ai costi".


Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia aggiunse pure: "Il governo italiano è l'unico che ha fatto il suo endorsement esplicito alla Clinton". E poi una stilettata al ministro Maria Elena Boschi: "...con la Boschi che andava in giro con la spilletta di Hillary". Affondata.

Dopo la partecipazione alla 71° Assemblea Generale ONU, al consolato Gentiloni si augura la vittoria di Hillary Clinton.

Da:

Altre fonti:



Sacerdoti alla gogna e giudizi di Dio.


S. Caterina esorta Gregorio XI a tornare a Roma


Santa Ildegarda - profezie per il nostro tempo


Inutile negare che il panorama offerto in questi tempi dalla classe clericale è quanto meno desolante. Lasciando in disparte le alte gerarchie ecclesiastiche, rinchiuse in un aureo empireo dove le logiche e i giochi di potere sono talmente contorti e imperscrutabili che il poco che filtra darebbe ragione alla fantasiosa letteratura sui segreti e i complotti vaticani, sono i semplici presbiteri, quelli a contatto con il popolo, ad apparire completamente insulsi e scipiti, quando non assurgono agli onori della cronaca per misfatti di natura morale e spesso anche penale.


Ferme restando nell’una e nell’altra categoria le eccezioni che, come sempre, confermano la regola, sembra che il Cielo abbia voluto privare questa generazione di figure spirituali di altissimo spessore a cui riferirsi per rafforzare la propria fede o a cui rivolgersi per ottenerne consiglio e mediazioni di grazie presso Dio.

Passati a miglior vita i testimoni, i confessori e gli intercessori di cui è stato ricco il ventesimo secolo, anche con presenze femminili di grandi carismi, oggi tutt’al più si può trovare qualche veemente predicatore fustigatore dei propri fratelli, tosto zittito dai superiori per le sue insubordinazioni, come prescritto dal Codice di diritto canonico.

Non che santi e anime vittime siano scomparsi, ché finirebbe il mondo, ma è probabile che Dio voglia tenerli nel nascondimento per salvaguardarli da una società talmente scristianizzata da non essere in grado di apprezzarne le virtù e che, per paura della loro santità, si abbandonerebbe a dileggi e irrisioni, quando non intervenisse, per contro, un malsano fanatismo da parte dei più semplici.

Restano così, a disposizione dei fedeli, quelli che sembrano essere gli unici ausili del soprannaturale, cioè i veggenti e le loro profezie, la natura delle quali è quasi sempre fasulla e inverosimile.

Costoro hanno occupato di fatto gli spazi lasciati vuoti dai sacerdoti perché, se da un lato, in un periodo di grandi incertezze sociali ed etiche, appagano l’insana curiosità di coloro che pretendono di conoscere l’avvenire, dall’altra soddisfano il giustizialismo dei credenti con il lanciare anatemi e condanne contro quegli stessi ministri che, dopo aver abbandonato il gregge a se stesso, si fanno oggetto di scandali e disubbidienze ai Comandamenti di Dio.

Perciò, forti delle condanne su certo clero deviato pronunciate da improbabili Gesù e Marie, nella convinzione di essere legittimati ad additare e persino insultare i sacerdoti reprobi, molti si abbandonano a persecuzioni verbali, spesso ingiuriose, contro coloro che scandalizzano il popolo con i loro comportamenti.

Se però è lecito, e talvolta persino doveroso, riprendere quei ministri che insegnano dottrine non conformi alla fede cattolica e il cui cattivo esempio di vita è motivo di scandalo (Catechismo, 907; S. Tommaso d’Aquino, Somma teologica II-II, arg. 33, art. 4), è però sgradito a Dio che il popolo si arroghi il diritto di punire – anche solo verbalmente – e di giudicare i suoi ministri, perché tale diritto appartiene solamente a Lui.

Non che Nostro Signore difenda o sottovaluti l’operato dei più sciagurati dei suoi sacerdoti, tutt’altro.

Nella corposa opera di S. Caterina da Siena “Il dialogo della Divina Providenza”, nella traduzione in italiano moderno curata da Gabriele Prigioni (Cantagalli, Siena 2017), molte pagine sono dedicate proprio ai sacerdoti e ai loro peccati che erano gli stessi di oggi, salvo la pedofilia, non ancora presente fra le immoralità dell’epoca.

“Templi del diavolo, demoni incarnati” definisce Nostro Signore quelli di loro che si sono pervertiti con ogni genere di vizi e di scelleratezze ed enumera a Caterina i loro peccati più abietti, arrivando a rivelarle che i loro atti di sodomia fanno ribrezzo persino ai demoni, i quali, sebbene scaglino contro di essi “la saetta avvelenata della concupiscenza, giunti all’atto se ne vanno, perché la loro natura, che fu angelica, prova repulsione nel veder commettere quell’enorme peccato.”

E i loro vizi li accecano non solo riguardo alla Sacra Scrittura, di cui “non intendono e vedono altro che la corteccia … ma i loro difetti tolgono ad essi l’ardire e lo zelo della santa giustizia”, al punto da non essere in grado di riprendere e correggere i loro sudditi, né di scegliere e ordinare nuovi santi ministri.

Terribile è la descrizione della loro morte, quando prendono talmente chiara coscienza dei loro peccati da disperare della salvezza: solo coloro che mantengono un barlume di speranza nella misericordia di Dio, e vi si affidano, scansano l’Inferno.

Ma lo stesso Inferno è garantito a coloro che, indignati per i loro comportamenti, li perseguitano, li offendono o li puniscono con “scherni, villania, obbrobrio e vituperio … credendo di non arrecare ingiuria alla Chiesa né di ribellarsi ad essa.”

Chiarisce infatti il Signore: “Reputo fatto a me ciò che viene fatto a loro, perché io dissi e dico che non voglio che i miei cristi siano toccati. Io li posso punire e non loro” (Sal 105,15; Cor 16,22)

“Non che io possa riceverne alcuna lesione, né esser percosso da loro, io faccio come la pietra, tirandola non riceve il colpo, ma ritorna verso colui che la tira.”

Quindi Egli spiega a S. Caterina che i suoi ministri sono i suoi unti, “dispensatori del corpo e del sangue del mio Figlio unigenito … perché ho dato loro l’incarico di ministrare me a voi … e ogni riverenza che viene fatta a loro viene fatta a me per la virtù del sangue che io ho dato loro da ministrare.”

E anche se al mattino officiano con le mani lorde da una notte di lascivie, le loro colpe non possono ledere i sacramenti della santa Chiesa né diminuire la virtù in loro: “Ma bene diminuisce la grazia in colui che ministra il sacramento e in colui che lo riceve indegnamente … e poiché non diminuisce la virtù del sacramento per nessun difetto, per questo non deve diminuire la riverenza, e quando viene meno offendono me”

Coloro che disubbidiscono al divieto di mancar loro di rispetto “sono come membri putridi, tagliati dal corpo mistico della santa Chiesa, per cui, perseverando, ostinati, in questa ribellione e irriverenza, morendo in tale condizione giungono alla dannazione eterna.”

E nessuno potrà giustificare i propri peccati adducendo il cattivo esempio dei pastori: “Perché nessuno è obbligato al peccato mortale, né da questi demoni visibili né da quelli invisibili, né seguire quello che fanno, ma dovete fare ciò che vi dicono – ovvero la dottrina che vi è data nel corpo mistico della santa Chiesa – e non dovete seguire i loro guai e la loro vita malvagia e neppure punirli, perché offendereste me.”

“Debbanvi dispiacere e dovete odiare i difecti loro e ingegnarvi, con affecto di caritá e con l’orazione sancta, di rivestirli, e con lagrime lavare la immondizia loro, cioè offerirli dinanzi a me con lagrime e grande desiderio che Io gli rivesta, per la mia bontá, del vestimento della caritá.”, le dice il Signore nel suo linguaggio trecentesco.

Quindi occorre pregare per loro, ma anche prendere ad esempio la Santa di Siena, che non temé di esortare e ammonire il clero di ogni ordine e grado come anche i papi, fino a invitare Gregorio XI a essere più “virile” e, intanto che gli si rivolgeva appellandolo “babbo mio dolcissimo”, gli scriveva: “Io, se fussi in voi, temerei che ‘l Divino giudicio non venisse sopra di me.

E però vi prego dolcissimamente da parte di Cristo crocifisso che voi siate obediente alla volontà di Dio; chè so che non volete nè desiderate altro, che di far la volontà sua, acciocchè non venga sopra di voi quella dura reprensione: «Maladetto sia tu, che ‘l tempo e la forza che ti fu commessa, tu non l’hai adoperata!» (lett. CCLV)


Paola de Lillo