mercoledì 6 marzo 2019

ABUSO SESSUALE, PERIZIE, CTP, DIRITTI DEI BAMBINI

VISITA IL SITO: http://www.cshg.it/consulenze-tecniche-di-parte 


Che Cos’è la consulenza tecnica?

Uno degli ambiti applicativi della disciplina psicologica è la consulenza tecnica che può essere prestata nei riguardi del Giudice o di una parte nel corso di un procedimento giudiziario.
Tecnicamente, si parla di “Consulenza Tecnica” nel caso in cui lo psicologo operi in ambito civile, e di “Perizia” nel caso in cui operi in ambito penale. Lo psicologo giuridico viene quindi nominato dal Giudice, e viene indicato come Perito in ambito penale e come “Consulente Tecnico d’Ufficio” (CTU) in ambito civile.
Se nominato non dal Giudice, ma dal privato cittadino, mentre sia nel civile che nel penale, l’esperto è indicato come “Consulente Tecnico di Parte” (CTP).
In qualità di Perito o di Consulente Tecnico di Ufficio lo psicologo ha il compito di acquisire informazioni sulle condizioni psicologiche e sulle risorse personali, familiari, sociali e ambientali del soggetto o dei soggetti, al fine di fornire al Giudice elementi ulteriori su cui basare la propria decisione.
Ciascuna delle parti in causa, una volta nominato dal Giudice un CTU, ha diritto di nominare un proprio Consulente Tecnico di Parte, il cui ruolo è quello di assistere il cliente valutando la correttezza metodologica dell’operato del CTU, producendo ulteriore documentazione clinica ed elaborando osservazioni critiche da porgere all’attenzione del Giudice.

Che cos’è la Consulenza Tecnica di Parte (CTP)

In un procedimento giudiziario (sia civile che penale), ognuna delle parti può avvalersi di un consulente (CTP), nominato dall’avvocato.
L’articolo n° 201 del Codice di Procedura Civile dispone che, con lo stesso provvedimento di nomina del Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU), il giudice assegna alle parti il termine per la nomina del loro Consulente Tecnico di Parte (CTP).
Va ricordato che il Consulente Tecnico di Parte può essere nominato soltanto se il Giudice ha nominato un suo Consulente Tecnico d’Ufficio. Se il Giudice decide di non avvalersi di un suo consulente e dunque non nomina un CTU, qualunque delle parti in causa ha comunque la possibilità di produrre in causa perizie stragiudiziali redatte da un consulente tecnico a supporto di una delle parti.
La dichiarazione di nomina, viene effettuata dall’avvocato di una parte, indicando il nome e il recapito del Consulente Tecnico di Parte prescelto, in modo che il Cancelliere possa fare a sua volta le comunicazioni previste dalla Legge.

Differenze tra CTU e CTP

Il Consulente Tecnico di Parte (CTP) non deve necessariamente essere iscritto a particolari albi.
Se una delle parti è professionalmente competente in merito alla materia oggetto di consulenza tecnica, può egli stesso svolgere la funzione di consulente tecnico di parte nel proprio interesse.
Mentre il C.T.U. in sede di nomina deve prestare formale giuramento il Consulente Tecnico di Parte al contrario non deve fare alcun giuramento.
Il Consulente Tecnico di Parte assume una funzione di controllo tecnico sull’operato del consulente tecnico d’ufficio, cercando di dare ai fatti l’interpretazione maggiormente conveniente per il proprio cliente che lo ha scelto.
Il CTP risponde solo al suo cliente del mandato ricevuto.

La Consulenza Tecnica in ambito civile

La richiesta di consulenze tecniche in ambito civile riguarda prevalentemente questioni di diritto di famiglia e di diritto del lavoro: lo psicologo è per lo più chiamato ad offrire le sue competenze in relazione all’affidamento dei figli in casi di separazione e divorzio, ad affidamenti extrafamiliari, alla valutazione dell’idoneità genitoriale, ma anche a questioni relative al risarcimento di danno psichico ed esistenziale ed a situazioni in cui si richiede la riattribuzione chirurgica del sesso.
Volendo scendere un po’ più nello specifico, generalmente nei casi di affido il giudice può chiedere al consulente psicologo una valutazione dell’idoneità genitoriale e/o un quadro globale delle dinamiche di coppia e di quelle tra genitori e figli; può necessitare inoltre di indicazioni circa eventuali percorsi da far intraprendere ai soggetti nel tentativo di far migliorare i loro rapporti o, ancora, di notizie circa il livello di benessere del minore, l’ambiente in cui vive o la volontà del minore stesso in merito al suo affidamento.

La Consulenza Tecnica in ambito penale

Per quanto concerne l’ambito penale, il lavoro dello psicologo giuridico è in questo caso inerente per lo più la valutazione della capacità di intendere e di volere del soggetto in questione e quindi l’imputabilità, la pericolosità sociale, la capacità di rendere testimonianza e l’attendibilità della stessa. Un intervento di questo tipo può essere richiesto anche in ambito penale minorile, nei casi di maltrattamento ed abuso ad esempio; sempre per i minori può essere poi richiesta una consulenza in una prospettiva futura, con l’obiettivo di valutare le misure penali più adeguate da prendere, il reinserimento del minore in società o eventuali interventi preventivi.

Chi Siamo

Il Centro Studi Hansel e Gretel lavora in ambito forense quotidianamente, grazie a professionisti formati e specializzati.



Claudio FOTI

psicoterapeuta, psicodrammatista,  fondatore e direttore scientifico del Centro Studi Hansel e Gretel, ha elaborato una metodologia formativa fondata sul rispetto di tutte  le emozioni e delle emozioni di tutti, dirige Master con la Facoltà Pontifica Auxilium in diverse città italiane,  supervisore di équipe psicosociali in contesti pubblici e privati, direttore di progetti di trattamento di sex offenders, autore di pubblicazioni, giudice onorario presso il TM di Torino dal 1980 al 1993, già componente dell’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza

Lorenza CHINAGLIA 

laureata in Psicologia Criminologica e Forense. È interessata all’ambito evolutivo ed in particolar modo al lavoro con minori che vivono in situazioni pregiudizievoli. Di qui la scelta di un  percorso di studi che integrasse l’ambito psicologico con quello giuridico. Svolge il ruolo di collaboratrice del Centro Studi Hansel e Gretel, scelto per convogliare nella sua pratica i miei interessi. Membro del direttivo nazionale di Rompere il silenzio. La voce dei bambini
Sarah TESTA, psicologa e psicoterapeuta. Tirocinio prolungato per 7 anni nel servizio di NPI di Nichelino. Tirocinio di specialità presso il reparto di psico-oncologia dell’ospedale Molinette (psicoterapie con donne affette da tumore alla mammella). Tre anni fa con grande entusiasmo è entrata nell’equipe del CSHG. Si occupa sia di psicoterapie per eventi traumatici, sia di progetti nelle scuole (appassionata di educazione all’affettività e alla sessualità). Da qualche mese lavora presso il Centro La Cura, di Bibbiano. Ha frequentato il master in Sviluppo e gestione delle risorse emotive (2016) e il master sulla cura del trauma.
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SETTE SATANICHE E ABUSI SU MINORI: L’OMERTÀ DEVE FINIRE


Finalmente il silenzio sulle sette sataniche e sugli abusi rituali a danno di minori si rompe e qualcuno ne parla. A farlo è Don Aldo Buonaiuto, esorcista e coordinatore del numero anti sette: “troppa omertà sugli abusi rituali. Chi sa parli. Il contrasto delle istituzioni alle violenze rituali non funziona, mancano formazione e coordinamento tra i vari operatori”.


Don Buonaiuto, in un’intervista di Giacomo Galeazzi, mette in luce come il fenomeno delle sette sataniche in Italia sia allarmante: “E’ molto più diffuso di quanto sono riuscite finora a portare a galla le forze dell’ordine e la magistratura” ma identificarle non è semplice.
Sono decenni che, in tutto il mondo, bambini di diverse età e diverse provenienze narrano di aver subito abusi e violenze all’interno di rituali satanici: tuttavia, soprattutto in Italia, non solo non si riesce a credere alle loro parole ma le loro storie non riescono nemmeno a trovare ascolto.
Perché è così difficile credere ai bambini abusati?
“Verificare le loro esternazioni è straziante – afferma don Bonaiuto –  I loro racconti sono talmente orribili che spesso chi raccoglie le loro parole ha la tendenza a non volerci credere. Per autodifesa inconscia si è portati a non credere a simili aberrazioni. Ricevere i racconti dei bambini abusati è un dramma. Siamo molto indietro […] bisogna fare molto di più. Formazione e coordinamenti non sono adeguati alla gravità dell’emergenza”.  La conseguenza di queste “inconsce difese” degli adulti porta a generare silenzio e solitudine attorno a quei bambini che hanno vissuto episodi così dolorosi che si porteranno con sé per il resto della propria esistenza. A causa dell’incredulità che si genera nella società di fronte a questi drammi i bambini vengono ritenuti inattendibili, non credibili, bugiardi persino nelle aule di tribunale. Come ha affermato Claudio Foti “i bambini sono testimoni sconvolti, fragilissimi, facilmente non credibili e quindi indifendibili: l’impunità dei colpevoli è assicurata. In sintesi, sappiamo che il fenomeno c’è, ne abbiamo le prove documentali e ne vediamo i danni nell’attività clinica. Eppure ciò che è inimmaginabile vince sulla realtà e il riconoscimento sociale è per ora impensabile” (cfr. l’inchiesta di Andrea Malaguti “I bambini abusati e le sette sataniche”. 
L’incredulità alimenta il rifiuto sociale ed istituzionale di riconoscere l’esistenza del problema. L’incredulità favorisce la difficoltà di acquisire informazioni sociali sulla consistenza del fenomeno e la difficoltà di acquisire informazioni impedisce di attivare una responsabilità istituzionale  nel contrasto e nella repressione del fenomeno.
Continua don Bonaiuto: “C’è una diffusa mentalità che porta a banalizzare i contesti rituali. Incidono l’ignoranza e una forma di difesa nel non voler accettare che ci si possa organizzare e incontrare per raggiungere obiettivi aberranti utilizzando innocenti. È una realtà disumana, orrenda spietata che anche le forze dell’ordine e la magistratura fanno fatica ad accettare. Sono crimini così pesanti che rendere difficile persino chiamarli per nome. E invece non deve esistere alcuna giustificazione. Bisogna parlare e uscire da un sistema omertoso. Sono reati da perseguire senza coprire nessuno. Chi sa deve parlare. Sono centinaia le famiglie distrutte dagli abusi rituali delle sette sataniche”.
Eppure nessuno parla.
“C’è l’urgenza di soccorrere innocenti persi nei meandri misteriosi, anomali, inimmaginabili. I guri, i leader delle sette sataniche, sono persone insospettabili che di giorno hanno vite stimabili e rispettabili” e, forse, questo rende il tutto ancor meno credibile, ancor meno pensabile. Chi sarebbe disposto a credere che il proprio vicino di casa, di giorno insegnante in una scuola elementare, di notte si trasformi in un “sacerdote del male” pronto a mettere in scena i più macabri riti sui piccoli corpi di bambini innocenti?
E cosa ne sarà, poi, di quelle piccole vittime? “Non saranno mai risarciti né compresi interamente. Le ferite rimangono per tutta la vita e non ci sarò neppure un risarcimento morale perché nessuno ne parlerà mai abbastanza. Sono persone che restano isolate, invisibili. Sono famiglie distrutte, isolate e abbandonate anche dalle istituzioni che non comprendono o non hanno strumenti per agire”.
Le ferite che tutto ciò crea sono profonde e irreversibili, tanto più quanto il responsabile di esse ha con la vittima un rapporto di fiducia o un dovere di cura nei suoi confronti: “Chi è stato tradito e abusato da una persona cara, cioè da chi doveva garantire sicurezza, vive sempre nell’insicurezza. È la sua caratteristica. Continui stati di ansia, incubi, paura di entrare in realtà aggregative e associative. Sono persone condannate a vivere nel terrore”.
E a condannarle siamo noi, con la nostra incapacità di ascoltare le loro parole perché fanno male, perché narrano episodi che non possiamo contenere nella nostra mente senza farci travolgere da tutto il male che portano con sè: eppure la vera ferita la portano addosso le vittime e il coraggio che ci viene chiesto per portare questo fenomeno alla luce non solo è irrisorio in confronto al loro, ma è decisamente dovuto.

Fonti:

ALLARME SETTE SATANICHE :PIU’ DI MILLE PERSONE SCOMPARSE NEGLI ULTIMI 10 ANNI DA SCIENTOLOGY AI TESTIMONI DI GEOVA ALL’ARCHEOSOFIA…

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È sempre più allarme sette sataniche. «Negli ultimi dieci anni oltre mille persone sono scomparse, solo in Italia, perché appartenenti a sette o congregazioni pseudoreligiose». Lo denuncia Jole Santelli, vicepresidente della commissione antimafia di Forza Italia, che ha presentato un disegno di legge – in via di definizione – che prevede con l’introduzione dell’articolo 613.1 del codice penale, il reato di manipolazione mentale, e l’istituzione di un fondo per l’erogazione di elargizioni alle vittime del reato.


Satanismo, ddl per introdurre il reato di manipolazione mentale

Il ddl si propone quindi di dare una risposta ai quattro milioni di italiani coinvolti, direttamente o indirettamente, in una delle oltre cinquecento organizzazioni settarie che, grazie al vuoto normativo presente nel nostro Paese, si stima operino sul nostro territorio. In Italia, infatti, una legge sulla manipolazione mentale in grado di inquadrare gli abusi non esiste. L’unico procedimento per plagio risale al controverso caso Braibanti del ’64. E intanto il numero delle vittime delle sette cresce. A portare alla luce il mondo sommerso dell’occulto in Italia sono stati Flavia Piccinini e Carmine Gazzani nel libro-inchiesta Nella setta. «Grazie al loro libro – dice ancora Santelli – è stato scoperchiato un pentolone che vede migliaia di nostri connazionali vittime di fanatismo e di torture psicologiche, private dai loro beni e dalla loro identità. Sono certa che su questo punto troveremo un largo consenso in Parlamento. È incredibile – annota ancora – che ogni tre giorni una persona solo in Italia scompaia a causa di queste organizzazioni criminali che hanno il solo obiettivo di distruggere la personalità degli individui accumulando ricchezze e beni».

Il libro inchiesta “Nella setta”

I due giornalisti fingendosi aspiranti adepti, hanno incontrato ex membri ed esperti, e hanno così ricostruito gangli politici ed economici che rendono queste organizzazioni così potenti e aggressive. Si va da ”celebri” realtà internazionali come Scientology, la comunità fondata da Ron Hubbard che conta divi di Hollywood come Tom Cruise o John Travolta e che in Italia ha la sua cattedrale in cemento e vetri alla periferia di Milano. A comunità fisiche come Damanhur, città stato nei boschi piemontesi, con proprio credo, moneta, lingua e usanze (come il matrimonio a tempo). Costruita intorno al culto di Horus e del suo capo Oberto Airaudi alias Falco, è assurta alla cronaca per il Tempio dell’Umanità, il più grande ipogeo al mondo, scavato nella roccia della montagna. E poi ancora, i centri Upm di Mario Piranesi (Un Punto Macrobiotico), nel mirino di una delle più sconvolgenti inchieste giudiziarie che hanno mostrato all’Italia abusi economici e psicologici, corpi martoriati da diete estenuanti, persone ridotte sul lastrico. Per non parlare dei bambini inspiegabilmente dati in affido al Forteto, comunità fondata da Rodolfo Fiesoli, il profeta, nel Mugello, che ancora oggi non trovano giustizia. L’indagine ripercorre le vie del denaro dei Testimoni di Geova o della Soka Gakkai, dal 2016 riconosciuta come religione dal governo italiano (con diritto, quindi, all’8 per Mille). Fino all’Archeosofia dell”’esoterista eclettico” Tommaso Palamidessi, i cui «rituali sono pressocché copiati da quelli della massoneria: si viene legati, incappucciati e spintonati in un tempio». Più un intero capitolo dedicato a organizzazioni settarie mai venute fuori (le cosiddette sette di provincia). Ne emerge un quadro sconvolgente e inaspettato, tra tecniche di love bombing, dossieraggi, continue richieste di denaro, prove che minano il corpo e maratone di disistima e alienazione.

FONTE:


Follia Onu: Arabia Saudita nel Consiglio per i Diritti Umani

L’Arabia Saudita è stata rieletta al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, nonostante il suo orribile record contro i diritti umani! La guerra in Yemen con decine di migliaia di persone morte, soprattutto bambini, la malnutrizione dei bambini, l’illegalità dilagante in Arabia Saudita, i diritti umani delle donne, la loro libertà e dignità calpestate, le esecuzioni capitali e altre nefandezze commesse ogni giorno dal regime saudita sono proprio un ottimo biglietto da visita per occupare un posto nella difesa dei diritti umani all’Onu. Sembra invece che l’Onu voglia premiare proprio quei Paesi che si distinguono nella continua violazione di quegli stessi diritti fondamentali sui quali sono chiamati a vigilare e a garantire.
diritti-umani-Arabia-SauditaL’Arabia Saudita non merita di far parte del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, tutti gli Stati europei dovrebbero chiederne l’espulsione viste le sue responsabilità nel barbaro omicidio di Khashoggi. Questo episodio è una doccia gelata per tutti quelli vedevano in Mohammad Bin Salman la speranza di una nuova Arabia Saudita. Khashoggi è stato ucciso anche perché i responsabili sapevano di farla franca. Sia nella crisi yemenita che nel rispetto dei diritti umani interni, il comportamento del regime saudita non può essere più tollerato. Tornare in breve tempo al business as usual onorando i ricchi contratti di esportazione di armi verso Ryadh equivarrebbe a essere complici di queste sanguinose azioni.
Non solo. Fino al 2022, l’Arabia Saudita, che impedisce alle donne di guidare l’automobile, pena 10 frustrate, o di aprire un conto in banca, avrà un posto anche tra i 45 membri della United State Commission on the Status of Women Uncsw, si tratta di una commissione inter-governativa che promuove la parità dei sessi. Nell’ultimo Forum Economico Mondiale il Paese occupa la 141esima posizione su 144 nella classifica della disparità di genere. Lo stesso direttore della commissione, Hilll Neuer, ha faticato a crederci affermando che è come “mettere un piromane a capo dei pompieri”.
Se si chiede il perché di questa scelta nessuno sa rispondere. L’Onu ormai è un organismo che non riesce a essere influente neppure al suo interno. E’ in balia del caso, sembra che le votazioni vengano fatte a occhi chiusi. Riadh dovrebbe ricevere solo richiami, con la sua presenza non può e non deve influire sul processo decisionale della commissione. Ma siccome l’Arabia non si è eletta da sola, resta da chiedersi chi ha avallato una candidatura simile. Sembrerebbe che dei 54 Paesi votanti, 47 hanno votato a favore. Pensare che l’Europa sia disposta a mettersi contro l’Arabia Saudita e i suoi forti alleati quali Usa e Israele è pura utopia confermata dai numeri. Infatti, se 12 sono i Paesi Ue in Commissione almeno 5 hanno permesso questa assurdità.
L’Arabia Saudita è uno dei Paesi dove le donne hanno meno diritti e dopo l’ingresso nella Commissione per i Diritti Umani dell’Onu questa è certamente la follia più grossa fatta dalle Nazioni Unite. Ormai la fantasia supera la realtà.
Secondo Hiller Neuger a votare a favore dell’ingresso dell’Arabia Saudita sarebbero stati Belgio, Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo, Svezia e Regno Unito ai quali si sono uniti gli Stati Uniti oltre naturalmente a diversi Stati arabi. Secondo il Direttore di Un Watch queste decisioni vengono prese dietro le quinte a seguito di accordi tra gli Stati per cui ci si chiede cosa abbia dato l’Arabia Saudita in cambio di questa nomina.




di Cinzia Palmacci
Scrittrice, blogger e web writer verainformazionerealtime.blogspot.com

PROPONIMENTO DEL GIORNO


Cercherò, nell'arco della giornata, un po' di tempo da dedicare alla preghiera silenziosa immerso nell'Amore di Dio, in ascolto della sua voce.


FESTA DI QUARESIMA. DEVOZIONI


FESTE MOBILI:

QUARESIMA


PREGHIERE E MEDITAZIONI 
PER OGNI GIORNO DELLA QUARESIMA:

(ANNO 2019 - RITO ROMANO)



QUARESIMA

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06-03

07-03


08-03

09-03

I settimana

10-03

11-03

12-03

13-03

14-03

15-03

16-03

II settimana

17-03

18-03

19-03

22-03

21-03

22-03

23-03

III settimana

24-03

25-03

26-03

27-03

28-03

29-03

30-03

IV settimana

31-03

01-04

02-04

03-04

04-04

05-04

06-04

V settimana

07-04

08-04

09-04

10-04

11-04

12-04

13-04

Settimana Santa

14-04

15-04

16-04

17-04

18-04

19-04

20-04

Santa Pasqua

21-04-2019



LA QUARESIMA
La Quaresima è il tempo liturgico in cui il cristiano si prepara, attraverso un cammino di penitenza e conversione, a vivere in pienezza il mistero della morte e risurrezione di Cristo, celebrato ogni anno nelle feste pasquali, evento fondante e decisivo per l'esperienza di fede cristiana. Essa si articola in cinque domeniche, dal Mercoledì delle Ceneri alla Messa della "Cena del Signore" esclusa. Le domeniche di questo tempo hanno sempre la precedenza anche sulle feste del Signore e su tutte le solennità. Il Mercoledì delle Ceneri è giorno di digiuno; nei venerdì di Quaresima si osserva l'astinenza dalle carni. Durante il Tempo di Quaresima non si dice il Gloria e non si canta l'alleluia; di domenica si fa però sempre la professione difende con il Credo. Il colore liturgico di questo tempo è il viola, è il colore della penitenza, dell'umiltà e del servizio, della conversione e del ritorno a Gesù.

Il cammino quaresimale è:

• un tempo battesimale
in cui il cristiano si prepara a ricevere il sacramento del Battesimo o a ravvivare nella propria esistenza il ricordo e il significato di averlo già ricevuto; 

• un tempo penitenziale
in cui il battezzato è chiamato a crescere nella fede, "sotto il segno della misericordia divina", in una sempre più autentica adesione a Cristo attraverso la conversione continua della mente, del cuore e della vita, espressa nel sacramento della Riconciliazione. 

La Chiesa, facendo eco al Vangelo, propone ai fedeli alcuni impegni specifici: 

• ascolto più assiduo della parola di Dio:
 la parola della Scrittura non solo narra le opere di Dio, ma racchiude una efficacia unica che nessuna parola umana, pur alta, possiede; 

• preghiera più intensa
per incontrare Dio ed entrare in intima comunione con lui, Gesù ci invita a essere vigilanti e perseveranti nella preghiera, 'Per non cadere in tentazione" (Mt 26,41); 

• digiuno ed elemosina
contribuiscono a dare unità alla persona, corpo e anima, aiutandola a evitare il peccato e a crescere nell'intimità con il Signore; aprono il cuore all'amore di Dio e del prossimo. Scegliendo liberamente di privarci di qualcosa per aiutare gli altri mostriamo concretamente che il prossimo non ci è estraneo. 
INDULGENZA PLENARIA:
ogni Venerdì di quaresima recitando la Via Crucis (clicca)
oppure la preghiera a Gesù Crocifisso:

 PREGHIERA A GESU' CROCIFISSO

Eccomi, o mio amato e buon Gesù, che prostrato alla tua santissima Presenza ti prego con il fervore più vivo di stampare nel mio cuore sentimenti di fede, di speranza, di carità, di dolore dei miei peccati e di proponimento di non offenderti più, mentre io con tutto l’amore e con tutta la compassione vado considerando le tue cinque piaghe, cominciando da ciò che disse di Te, o mio Gesù, il santo profeta Davide: “Hanno forato le mie mani e i miei piedi, hanno contato tutte le mie ossa”. 
- Pater, Ave e Gloria (per l'acquisto dell'indulgenza plenaria)

(A colui che recita questa preghiera dopo la Comunione, dinanzi all'immagine di Gesù Crocifisso, è concessa l'indulgenza plenaria nei singoli venerdì del tempo quaresimale e nel venerdì santo; l'indulgenza parziale in tutti gli altri giorni dell'anno.  Pio IX)

LITURGIA DI QUARESIMA

  


LITURGIA DEL GIORNO
- Rito Romano -






 PRIMA LETTURA 

Gl 2,12-18
Dal libro del profeta Gioèle

Così dice il Signore:
«Ritornate a me con tutto il cuore,
con digiuni, con pianti e lamenti.
Laceratevi il cuore e non le vesti,
ritornate al Signore, vostro Dio,
perché egli è misericordioso e pietoso,
lento all’ira, di grande amore,
pronto a ravvedersi riguardo al male».
Chi sa che non cambi e si ravveda
e lasci dietro a sé una benedizione?
Offerta e libagione per il Signore, vostro Dio.
Suonate il corno in Sion,
proclamate un solenne digiuno,
convocate una riunione sacra.
Radunate il popolo,
indite un’assemblea solenne,
chiamate i vecchi,
riunite i fanciulli, i bambini lattanti;
esca lo sposo dalla sua camera
e la sposa dal suo talamo.
Tra il vestibolo e l’altare piangano
i sacerdoti, ministri del Signore, e dicano:
«Perdona, Signore, al tuo popolo
e non esporre la tua eredità al ludibrio
e alla derisione delle genti».
Perché si dovrebbe dire fra i popoli:
«Dov’è il loro Dio?».
Il Signore si mostra geloso per la sua terra
e si muove a compassione del suo popolo.


  SALMO  

Sal 50
Perdonaci, Signore: abbiamo peccato.

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto.

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.


 SECONDA LETTURA 

2Cor 5,20-6,2
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, noi, in nome di Cristo, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio.
Poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti:
«Al momento favorevole ti ho esaudito
e nel giorno della salvezza ti ho soccorso».
Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!


 VANGELO 

Mt 6,1-6.16-18
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

martedì 5 marzo 2019

PEDOFILIA E SACRIFICI SATANICI



I rituali pedofili, legati a un ritualismo di tipo satanico, sono il vero volto segreto dell'elite illuminati (che poi è un altro nome per definire l'elite ebraica), questi rituali e abusi sui bambini, sono dovuti non solo alla degenerazione e depravazione di questi esseri,ma costituiscono la base del loro culto. Un culto tenuto segreto alle masse per paura di repressioni, e grazie alla complicità delle istituzioni che gli garantiscono una impunibilità assoluta, essendo a loro asservite e guidate nelle line di comando dai loro corrotti esponenti. Il vero satanismo non è un fenomeno legato a gruppi di ragazzi che seguono la musica metal (come si è voluto fare credere), ma appartiene agli alti ranghi del potere e delle stesse istituzioni, dove risiedono i veri satanisti, e anche per questo la nostra società si trova in queste condizioni. Questi abusi e sacrifici vengono fatti per poi ricattare gli altri componenti che saranno completamente in mano di questi ultimi, e ai livelli alti servono per convogliare sulla terra energie negative che richiamano entità oscure, i loro veri padroni, oltre a distruggere la vita di un bambino che poi avrà ripercussioni per tutta la sua vita. Parliamo di un problema che da sempre affligge tutto il mondo, ma che si sta accentuando particolarmente negli ultimi anni: la scomparsa dei bambini e la pedofilia! Genitori occhi e orecchie aperte! Ascoltate e parlate con i vostri bambini, dedicate loro più tempo e vigilate sulla loro sicurezza e purezza. 





Uccido bambini e progetto attentati, nel nome di Ishmael


VIVIAMO IN UN MONDO DI FOLLI CHE IN NOME DEL POTERE NON ESITANO A SACRIFICARE CREATURE INNOCENTI AL DIAVOLO

L’omicidio rituale di un bambino precede sempre l’ammazzamento eccellente: lo anticipa, come un oscuro presagio. Prima, c’è il ritrovamento del piccolo ucciso. Poche ore dopo, ecco l’attentato. E gli inquirenti onesti, quelli che intuiscono la verità, vengono depistati e poi sabotati, rimossi, liquidati. «Bravo, vedo che ha capito come funziona, quel sistema». Parola di Francesco Cossiga. All’altro capo del telefono, lo sbigottito Giuseppe Genna, autentico talento letterario, autore del thriller politico “Nel nome di Ishmael”. Un libro sconvolgente. Uscì nel 2001, ma sembra scritto ieri, anzi oggi, in quest’Europa tramortita dal terrorismo opaco firmato Isis, dietro cui si nascondono “menti raffinatissime”, con propensione a “firmare” le loro stragi secondo precisi codici esoterici, come nel caso delle mattanze di Parigi e Bruxelles, ispirate alle date cruciali dell’epopea dei Templari, fondamentale nel pantheon massonico. Tutto questo, in un mondo dal quale spariscono misteriosamente, ogni anno, migliaia di bambini. Un abisso di orrore, che collega terrorismo e potere, servizi segreti e super-élite, logge e sètte, geopolitica e oscure pratiche, basate sul valore magico attribuito ai sacrifici umani, a partire da quelli dei bambini.

L’infanticidio? Simboleggia morte e rinascita. Chi progetta un attentato, se ne “propizia” il successo alla vigilia, massacrando un neonato nel modo più atroce. E’ la legge di Ishmael, la piovra da incubo che il libro di Genna 



disvela, pagina dopo pagina. La trama è quella – potente, incalzante – del noir, giocato in modo perfetto sulla storia parallela di due poliziotti italiani, a quarant’anni di distanza l’uno dall’altro. Il primo è l’ispettore David Montorsi, che scopre un minuscolo cadavere in un campo da rubgy alla periferia di Milano poco prima che, nei cieli dell’Oltrepo Pavese, esploda in volo l’aereo di Enrico Mattei, il patron dell’Eni: l’uomo che, da ex partigiano, aveva osato sfidare l’America, in piena guerra fredda. Il secondo è un altro detective della questura milanese, Guido Lopez, impegnato a proteggere l’anziano Kissinger al forum di Cernobbio, poco dopo aver scoperto – nello stesso campo da rugby – il cadavere di un altro minore, spaventosamente seviziato.

Proprio tra i vip planetari convenuti per Cernobbio, Genna fotografa un’epoca: «Bush e Gorbaciov, gli eroi del disgelo. Quello che era successo da dieci anni dipendeva da loro. Muro di Berlino, crollo della Russia, riforma dell’economia mondiale. Erano stati loro. Dopo di loro sarebbe stato l’impero del male: l’impero di Ishmael». Il libro di Genna è stato scritto prima ancora del G8 di Genova e dell’11 Settembre, i due eventi-chiave che hanno aperto il baratro della crisi, con la “guerra infinita” in mezzo mondo, la catastrofe finanziaria e il manifestarsi dell’élite neo-feudale globalizzata che ha raso al suolo quarant’anni di diritti sociali, in Occidente. Tredici anni dopo il thriller “Ishmael”, nel monumentale saggio “Massoni”, Gioele Magaldi rivela che lo stesso Gorbaciov fu affiliato alla superloggia segreta “Golden Eurasia”, mentre Bush padre aveva fondato la “Hathor Pentalpha”, definita “loggia del sangue e della vendetta”, molto più estremista (e feroce) della storica “Three Eyes”, ispiratrice dell’ultra-destra economica anglosassone, per decenni dominata da uno dei personaggi centrali del libro di Genna, Henry Kissinger.

I grandi globalizzatori? Anche spietati, certo. Ma non solo: attorno a loro, aggiunge Genna, c’è una nebulosa inquietante, profonda e buia, che caratterizza il Dna dei loro “mandanti” più reconditi, i veri “invisibili”, i super-potenti, quelli che restano al loro posto anche quando i loro politici sono tramontati. Il volto oscuro dell’élite: qualcosa di barbarico, anche. Una “chiesa” di dominatori sanguinari che – all’occorrenza – si procurano bambini da “sacrificare”. «Veramente profetico, Genna, per ammissione dello stesso Cossiga», racconta l’ex avvocato Paolo Franceschetti, indagatore dei peggiori misteri irrisolti della cronaca italiana, dal Mostro di Firenze alle Bestie di Satana fino alla strana uccisione del piccolo Samuele Lorenzi a Cogne. Un intreccio di poteri occulti, istituzioni infedeli e servizi deviati, attorno a cui fioriscono rituali magici e codici simbolici attorno a crimini che sembrano assurdi, senza un movente.

E’ l’inferno che Genna chiama, semplicemente, “Ishmael”. Nel romanzo lo descrive come un vero e proprio cancro, inoculato dall’élite-ombra statunitense al tempo della sfida con l’Urss, scegliendo proprio l’Italia come fronte strategico da cui poi ingabbiare l’intera Europa. Per questo è così decisivo l’attentato a Mattei, fatto passare per incidente aereo. E sono pagine di altissima intensità quelle che Genna dedica al grande leader del riscatto italiano del dopoguerra. «Sappiamo di esserci, ma non


ci siamo, a tutti gli effetti. L’Italia è questo qualcosa oltre il corpo e la mente, e la guerra che lui sta facendo è la costruzione di una salvezza», per proteggere il paese dal «regno arido, sormontato da potenze e da angeli oscuri», che è a tutti gli effetti l’America. «Bisogna salvare l’uomo, poiché l’uomo è pronto a divenire un americano e l’americano è pronto ad annullarsi. Annullata l’America, sarà annullata l’umanità. L’Italia, perciò, è l’idea della salvezza che è presente qui e sempre, ora, tra uomo e uomo, tra l’uomo e l’America».

Contro questa salvezza combatte “Ishmael”, facendo esplodere l’aereo del ribelle italiano, il condottiero spericolato e sognatore. Ma poi, la piovra – che si insinua fin dentro le questure e la magistratura del Belpaese, sotto l’occhiuta regia di autentici mostri di cinismo come Kissinger – pian piano sfugge al controllo dei suoi stessi creatori fino a metterli in pericolo, verso l’instaurazione totalitaria del “tempo di Ishmael”, la nuova epoca – questa – in cui non ci sarà più alcuna certezza, cadranno leggi e autorità, tutto il pianeta sarà preda di un’oligarchia potentissima e invisibile, inafferrabile, sempre pronta – all’occorrenza – a usare il terrorismo e 


l’omicidio, spesso facendo precedere gli attentati da agghiaccianti ritrovamenti di bambini rapiti dai pedofili, quindi abusati e martoriati dai neo-satanisti dell’élite-fantasma.

Una sequenza di morte, invariabilmente preceduta dal macabro rinvenimento della baby-vittima sacrificale. Nella “cronologia delle operazioni della rete Ishmael”, nell’appendice della fiction di Genna, trovano posto industriali, banchieri e tanti politici, uccisi o sfiorati dalla morte: il tedesco Adenauer e lo stesso De Gaulle, lo spagnolo Luis Carrero Blanco, e naturalmente Aldo Moro. Ci sono due Papi: Albino Luciani, morto, e Karol Wojtyla, ferito. E poi Roberto Calvi, Olof Palme, il craxiano Gabriele Cagliari. E ministri francesi, finanzieri di Stato tedeschi, la stessa Lady Diana. Cronometrico, nelle ore precedenti, il ritrovamento – non lontano – di un piccolo, a volte un neonato, ferocemente “sacrificato”. E’ la legge di Ishmael, scriveva Genna, quando ancora non era comparso un nome tanto simile, così ingannevolmente mediorientale: Isis.

(Il libro: Giuseppe Genna, “Nel nome di Ishmael”, Mondadori, 486 pagine, euro 10,50).