mercoledì 23 gennaio 2019

ABBIAMO UNA CHIESA MONDANIZZATA, CHE NON PARLA PIU’ DEL PECCATO ORIGINALE E NON ANNUNCIA LA REDENZIONE.

“L’Europa rischia di trasformarsi in Eurabia. Papa Francesco? Stravolge l’insegnamento dei predecessori”: intervista al vaticanista Aldo Maria Valli

“L’Islam non conosce l’idea del dialogo e del compromesso, solo la logica della conquista. La parola Jihād ha il significato di lotta interiore, di sforzo di miglioramento, ma anche di guerra per la causa di Dio”
Di Vincenzo Fiore  22 Gen. 2019
Che altro sono ancora queste chiese, se non le fosse e i sepolcri di Dio?”, urlava l’uomo folle nietzscheano intonando il Requiem aeternam Deo.
Se a fine Ottocento, “l’annuncio più grande” destava ancora l’incredulità dei credenti e suscitava l’ilarità degli atei, oggi la situazione sembra essersi completamente stravolta. La Chiesa stessa, o almeno una parte di essa, sembra aver preso coscienza della propria agonia.
Aldo Maria Valli, vaticanista Rai e intellettuale di spicco del mondo cattolico, prova a immaginare un futuro nel quale le cattedrali saranno completamente vuote e il paradiso, a torto o a ragione, sarà soltanto una favola per bambini.
Il Papa emerito, Joseph Ratzinger, nel 1969 scrisse che la Chiesa aveva iniziato il proprio cammino verso la fine, con preti sempre più trasformati in assistenti sociali e la fede ridotta a visione politica. Oggi a che punto siamo?
Quel processo è andato molto avanti. Dal Concilio Vaticano II in poi la Chiesa cattolica si è impegnata sempre di più sul terreno sociale ed ha dedicato attenzione sempre più scarsa alle cose ultime, a quelli che si chiamano i Novissimi, ovvero la morte, il giudizio, l’inferno, il paradiso.
Nel tentativo di dialogare con il mondo, la Chiesa ha rinunciato a occuparsi delle anime e della salvezza eterna. Sotto l’attuale pontificato questa tendenza si è accentuata come non mai. Francesco ha dimostrato di avere una visione tutta orizzontale della vita di fede.
La stragrande maggioranza dei suoi interventi è dedicata ai problemi sociali ed economici. Non dico che la Chiesa non se ne debba occupare, ma ormai siamo arrivati a un punto estremo: da parte della Chiesa c’è un silenzio assordante sul soprannaturale.
Abbiamo una Chiesa mondanizzata, che non parla più del peccato originale e non annuncia la redenzione. Una Chiesa snaturata.
Nel suo pamphlet Come la Chiesa finì (Liberilibri, 2017) lei parla della conversione della Chiesa cattolica nella Nuova Chiesa Antidogmatica. Che cosa intende dire?
Dico che la Chiesa, per piacere al mondo e risultare simpatica, amica, attraente, ragiona come il mondo, abbraccia l’ideale del “rinnovamento” e rinuncia all’idea di verità.Poiché il mondo dice che la verità, in senso assoluto, non esiste e non può essere conosciuta, ma al più esistono tante verità che devono convivere, la Chiesa, per adeguarsi a questo pensiero, rinuncia ai suoi dogmi e così, una volta ancora, si snatura e si appiattisce.
Il dogma è una verità di fede insegnata dalla Chiesa. Come tale non può essere relativizzato. Ma poiché il mondo è dominato dal relativismo e dal soggettivismo (non esistono leggi eterne ed assolute, ma è vero solo ciò che il soggetto sperimenta e prova) ecco che la Chiesa mondanizzata si mette sulla stessa linea.


Con risultati devastanti, perché non annunciando più la verità di Cristo fallisce sotto tutti gli aspetti: non si occupa più della salvezza delle anime e non dice più nulla di originale all’uomo del suo tempo.
Nel mio libro, ambientato in un futuro immaginario ma non troppo, descrivo una Chiesa ex cattolica che, vergognandosi dei dogmi, si è ridotta a una brutta copia delle Chiese protestanti.
Ha fatto proprio il relativismo, predica l’etica della situazione (le leggi sono adattabili ai singoli casi e non ci sono più principi assoluti), non possiede nemmeno più un vocabolario per annunciare le verità eterne e a un certo punto, per completare l’opera, decide di cambiare anche la “ragione sociale” dichiarandosi apertamente nuova e antidogmatica.
La disintegrazione dei dogmi non dovrebbe dare spazio a maggior pensiero critico e, di conseguenza, a maggiori libertà?
No. Oggi va di moda dire che la Chiesa deve essere “in uscita”, ovvero meno dogmatica, meno dottrinale e più pastorale.
Ma una Chiesa senza dogmi e senza dottrina, o con una dottrina annacquata, non è una Chiesa più pastorale, cioè più attenta all’uomo e alle sue esigenze, bensì una Chiesa sbandata, in preda all’arbitrio e succube del mondo e delle tendenze dominanti in un certo momento storico.
Il succo della dottrina è la rivelazione del progetto di Dio su ogni creatura, e questa dottrina è immutabile. La missione della Chiesa è di radicarsi in essa e annunciarla all’uomo di ogni tempo.
Se non lo fa, tradisce se stessa e anziché confermare i fratelli nella fede li confonde e li conduce alla perdizione. Quando la Chiesa si lascia prendere dal principio anti-dogmatico in realtà cade nel dogma centrale del relativismo, e cioè che ciò che io penso di Dio e dell’uomo è indifferente perché Dio è ovunque e io me lo posso dipingere a mio piacimento.
Così si cade anche nello storicismo, ovvero l’idea secondo cui la chiave per interpretare il senso della realtà umana non è nella fede (con i suoi dogmi), ma nella storia stessa. Così si riduce la proposta cristiana a una vaga esortazione morale, senza riferimenti alle eterne verità divine, e si mette sotto silenzio la questione del giudizio di Dio.
Lo vediamo molto bene in questo pontificato, al cui centro c’è un insegnamento che lascia intendere che da parte di Dio ci sarebbe l’obbligo di perdonare, mentre la creatura avrebbe il diritto di essere perdonata.
Dietro la finzione narrativa, sembra nascondersi un grande malessere reale. Fra le pagine del suo libro si avverte l’inquietudine di un credente che sembra non riconoscere più la voce della Chiesa. Si può parlare di critica, anche se velata, al pontificato di Francesco?
Certamente sì. Uso il paradosso, il sarcasmo, l’umorismo pungente (qualche lettore mi ha detto che si ride per non piangere), ma la critica a questo pontificato è aperta.
Credo che Francesco, soprattutto dopo Amoris laetitia, l’esortazione apostolica del 2016 pubblicata dopo i due sinodi sulla famiglia, abbia spalancato la porta della Chiesa all’ingresso del relativismo e dell’etica della situazione. L’insegnamento dei predecessori, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, è stravolto. L’ambiguità regna sovrana.
“In Vaticano molti si augurano un nuovo conclave”. Che cosa pensa delle parole pronunciate qualche giorno fa dal cardinale Kasper alla tv tedesca?
Credo che il cardinale Kasper, uno dei grandi ispiratori della linea bergogliana, con questa uscita abbia dimostrato che nel “cerchio magico” di Francesco c’è molto nervosismo. Le famose riforme non sono state realizzate.
La confusione è totale. Il principio della misericordia, sempre annunciato all’esterno, non è applicato all’interno e molte testimonianze che arrivano dai “sacri palazzi” parlano di regime dittatoriale e clima di terrore.
Il pontificato sta vivendo un momento assai critico. Non per niente Francesco ha messo in programma numerosi viaggi internazionali, che in genere gli assicurano consensi e gli permettono di uscire dalle sabbie mobili vaticane.
Lei ha sostenuto che la Chiesa parla troppo di misericordia e ha espunto dal proprio linguaggio il giudizio. Ci può dire di più?
Come dicevo prima, non occupandosi più della questione del peccato (la stessa parola “peccato” non è più usata, e al suo posto si preferisce parlare di “fragilità”), la Chiesa cattolica non raccomanda la necessaria contrizione (il senso di rimorso e pentimento che nasce dalla consapevolezza del peccato), trascura il problema della conversione e trasforma la misericordia divina in una sorta di dovere di perdonare, come se da parte della creatura ci fosse un diritto al perdono, qualunque sia la sua scelta.
Il silenzio circa il giudizio di Dio è molto grave, perché distorce la misericordia divina. Dio infatti è sì un padre buono e misericordioso, ma non è accomodante e relativista.
Come ogni vero padre, prende sul serio il figlio e la sua libertà, e proprio per questo gli indica la strada della verità e del bene. Dio giudica l’uomo. Far scomparire dalla coscienza dell’uomo questa consapevolezza non è opera di misericordia, ma è qualcosa di demoniaco, perché consegna le anime alla perdizione: proprio ciò che vuole il demonio.
Benedetto XVI viene rappresentato come l’ultimo baluardo di un cattolicesimo che resiste nella purezza della sua dottrina. Eppure, non è stato forse fra i più rivoluzionari, abdicando al trono di Pietro?
Benedetto XVI certamente si è dimostrato molto libero. Non direi rivoluzionario, ma libero sì. Certamente ha pensato che la rinuncia avrebbe aiutato la Chiesa a uscire da una situazione difficile, ma a mio modesto avviso ha sbagliato previsione.
In realtà ha lasciato campo libero allo schieramento modernista, con tutte le conseguenze che stiamo vedendo. Tutto il suo pontificato è stato un monito contro il relativismo dilagante, e oggi, puntualmente, anche la Chiesa abbraccia il relativismo.
L’Islam può essere una minaccia concreta per l’Europa cristiana?
Non solo può esserlo, ma lo è già. L’Islam non conosce l’idea del dialogo e del compromesso. Conosce solo la logica della conquista. La parola Jihād ha il significato di lotta interiore, di sforzo di miglioramento, ma anche di guerra per la causa di Dio.
L’Occidente cristiano pertanto va conquistato e convertito. Quando parliamo di Islam moderato in realtà proiettiamo sull’Islam una categoria nostra. Per il vero musulmano essere moderato significa tradire. E il Dio del Corano ha davvero poco in comune con il Dio della Bibbia. Non è un Dio-relazione ma un Dio- imposizione.
E del tutto assente è il messaggio d’amore che è al centro del cristianesimo. Se poi a tutto ciò aggiungiamo la questione demografica il quadro si fa ancora più drammatico e la cosiddetta Eurabia non sembra poi tanto lontana.
Parafrasando il titolo di un’altra sua pubblicazione (Il diavolo in piazza San Pietro e altri racconti, Àncora, 2015), anche il diavolo passeggia per San Pietro?
Certamente sì. Non per niente sulla base dell’obelisco al centro della piazza è inciso il testo di un esorcismo!

L'ASSE FRANCO-TEDESCO DEI SIONISTI ROTHSCHILD

VI SIETE MAI CHIESTI COME MAI LA FRANCIA E LA GERMANIA MARCIANO ALL'UNISONO? PERCHE' LE DISCENDENZE PIU' NUMEROSE DEI SIONISTI ROTHSCHILD HANNO ORIGINE PROPRIO DA QUESTI DUE PAESI, E NESSUN PRESIDENTE FINORA HA OSATO OPPORSI AI LORO DIKTAT. TANTOMENO MACRON CHE DEVE A LORO LA SUA "FORTUNA" POLITICA 


Foto

PERLA DI OGGI

Non dire a Dio quanto sono grandi i tuoi problemi, 
ma dì ai tuoi problemi quanto è
GRANDE DIO

Il Giudaismo è il Modello per il "Nuovo Ordine Mondiale" totalitario

LA CITTADINANZA E IL DNA NON SONO LA STESSA COSA. GLI EBREI ITALIANI NON SONO ITALIANI E COSI' QUELLI FRANCESI, TEDESCHI ECC...LA LORO TERRA E' LA PALESTINA, LA STESSA CHE OGGI COMBATTONO CON TANTA FEROCIA E' LA LORO MADREPATRIA. EBREI E PALESTINESI HANNO LO STESSO SANGUE. 



"Ero alla bancarotta, il governo era alla bancarotta, il mondo era alla bancarotta. Ma chi cazzo li aveva, i fottuti soldi?" Charles Bukowski






Da dove nasce il desiderio di dominare e sfruttare gli altri?



Il libro, Storia ebraica, religione ebraica: il peso di 3000 anni, di Israel Shahak fornisce la risposta: l'umanità è stata inserita nella setta satanica Cabalista dell'ebraismo. 

"Alcuni lo possono chiamare comunismo, ma io lo chiamo quello che è: l'ebraismo". 

Il rabbino Stephen Weiss. 

"l'anti-comunismo è l'antisemitismo". 

Jewish Voice, luglio-agosto 1941. 

da Henry Makow Ph.D.


(leggermente rivisto il 26 gen 2014) 

Recentemente abbiamo appreso che la NSA sta monitorando ogni nostra parola. Poiché la maggior parte del terrorismo è sponsorizzato dallo stato, la sicurezza è un pretesto per la raccolta di materiale da ricatto. 
Da dove nasce il desiderio di dominare e sfruttare gli altri? 
Il libro, Storia ebraica, religione ebraica: il peso di 3000 anni(1986) di Israel Shahak fornisce la risposta. Dal secondo secolo fino all'incirca al XVIII, gli ebrei erano sotto il tallone dei loro rabbini e dei leader ricchi. Erano una "società chiusa ... una delle maggiori società totalitarie in tutta la storia del genere umano". (14-15) Questo è il modello che sta dietro il NWO; solo che ora ognuno è schiavo. 
Dal tardo impero romano, l'ebraismo è stato applicato con la coercizione fisica. Le Corti Rabbiniche ordinavano multe, frustate, carcere e persino la morte per gli ebrei che infrangevano una qualunque delle centinaia di leggi che regolano ogni aspetto della vita quotidiana. 
"Alle donne ebree che convivevano con i Gentili veniva tagliato loro il naso dai rabbini ... Nelle dispute religiose, quelli che si pensava fossero eretici avevano la lingua tagliata".
I rabbini ed i ricchi ebrei erano in alleanza con l'aristocrazia Gentile che faceva rispettare questa tirannia e condividevano il bottino. Sono stati allineati contro gli ebrei poveri ed i contadini nello stesso modo. Gli ebrei ricchi sempre fiorivano nei regimi feudali oppressivi perché, come burocrati, ufficiali giudiziari e tassatori degli agricoltori, essi "mediavano l'oppressione" dei contadini. 

SOCIETA' CHIUSA

Come mai i giudei sono così ferocemente ostili alla libertà di espressione? 


Israel Shahak 

Secondo Shahak, il giudaismo classico si ispira all'immagine di Sparta come appare nelle leggi 942 di Platone. L'Ebraismo ha adottato gli obiettivi che Platone descrive nel passaggio seguente: (Shahak, p.13) 
“Non deve sembrare strano se c’è chi analizza la politica israeliana con le categorie platoniche. È stato fatto da numerosi studiosi, primo fra tutti Moses Hadas, il quale sosteneva che i fondamenti del “giudaismo classico”, cioè del giudaismo così come fu istituzionalizzato dalla sapienza rabbinica, sono il frutto di profondi influssi platonici e specialmente dell’immagine della città di Sparta come viene presentata da Platone.
Secondo Hadas, principio fondamentale del sistema politico platonico, adottato dal giudaismo già nel periodo dei Maccabei (142-143 a. C.) era che “ciascuna fase dei comportamenti umani dev’essere soggetta a sanzioni religiose che in realtà vengono manipolate da chi ha il dominio”.
Non c’è miglior definizione di questa platonica del “giudaismo classico” e dei modi in cui i rabbini l’hanno manipolata nel corso del tempo. In particolare, Hadas precisa che il giudaismo adotta “quegli obiettivi” che Platone stesso aveva riassunto nel famoso passo di Leggi (942 ab): «La cosa fondamentale è che a nessuno, uomo o donna, sia permesso di sottrarsi al controllo di qualcuno sopra di lui e che nessuno entri nell’ordine di idee di prendere una decisione, per il bene o per il male, assumendosene individualmente le responsabilità. In pace come in guerra, ciascuno deve tener fisso lo sguardo sul suo superiore…in una parola, deve abituare la mente a non prendere neppure in considerazione l’agire individuale o imparare a farlo».
Se si sostituisce la parola “rabbino” a quella di “superiore” si ha l’immagine perfetta del “giudaismo classico” che anche oggi ha una profonda influenza sulla società ebreo-israeliana ed è determinante per la politica di Israele. 
Nel comunismo, i figli dei rabbini hanno costruito una nuova religione mondana che rispecchiava il fanatismo e l'oppressione del giudaismo classico. Quel passo platonico fu scelto da Karl Popper come emblematico per definire l’essenza stessa della società chiusa. Il giudaismo storico e i suoi due successori, l’ortodossia ebraica e il sionismo, sono nemici giurati del concetto di “società aperta”.
Dopo aver visitato la Russia bolscevica nel 1920, Bertrand Russell scrisse a Lady Ottoline Morrell:
"Il bolscevismo è una burocrazia tirannica chiusa, con un sistema di spionaggio più elaborato e terribile di quella dello zar, e con un'aristocrazia insolente e insensibile, composto da ebrei americanizzati. Nessun residuo della libertà rimane, nel pensiero nelle parole o nelle azioni". 
(Autobiografia di Bertrand Russell, tascabile ed. 354) 

Shahak dice anche che Israele è una "società chiusa" francamente dedicata alla supremazia ebraica ed all'odio dei non ebrei. La cultura ebraica manifesta poco un onesto esame di coscienza per timore che il vero carattere malevolo dell'ebraismo venga esposto. Shahak scrive: 
"Il classico ebraismo aveva poco interesse nel descriversi o per spiegarlo ai propri membri ... Il primo libro sulla storia ebraica corretto (si tratta di storia antica) è stato prontamente vietato e represso dalle più alte autorità rabbiniche ... Di conseguenza, 200 anni fa, la stragrande maggioranza degli ebrei erano totalmente all'oscuro ... della storia ebraica e dello stato contemporaneo degli ebrei, ed erano molto contenti di rimanere così .... studi ebraici sono delle polemiche contro un nemico esterno, piuttosto che un dibattito interno ... Quando un'intera società cerca di tornare al totalitarismo, una storia totalitaria è scritta". (P. 20-22)
Allo stesso modo, l'Occidente sta tornando a questo modello ebraico del totalitarismo. Quello che diramano i media Mainstream è strettamente controllato. Gli esperti che si allontanano dalla linea del partito vengono licenziati o costretti a rimediare. Siamo diventati ebrei sotto il giogo del giudaismo (cioè del comunismo). 
L'insider degli illuminati Christian Rakowski ha detto che i banchieri Illuminati hanno creato lo stato comunista come una "macchina di potenza totale" senza precedenti nella storia. In passato, a causa di molti fattori, "c'era sempre spazio per la libertà individuale. Capite che quelli che già parzialmente governano le nazioni ed i governi del mondo hanno pretese di dominio assoluto? Bisogna capire che questa è l'unica cosa che non hanno ancora raggiunto".
L'ebraismo si occupa di osservanze senza senso e legalità, piuttosto che la morale o la fede. Il Talmud regola "ogni aspetto della vita ebraica, sia individuale che sociale ... con le sanzioni e le pene previste per ogni immaginabile ... violazione delle norme". (Shahak, p. 40)
Lungi dall'essere monoteista, l'Antico Testamento implica l'esistenza di molti dèi, e la cabala ebraica comprende molte preghiere e doveri progettati per propiziare Satana. Altri motivi per dire che la cabala è satanica si trovano qui . 
Il comunismo è dedicato a concentrare tutta la ricchezza e il potere nelle mani del cartello bancario centrale (i Rothschild ed i loro alleati) mascherando come potere dello Stato. Il cartello bancario centrale è il monopolio finale. Ha un monopolio quasi globale sul credito del governo. Il suo obiettivo è quello di tradurre questo in un monopolio su tutto - politico, culturale, economico e spirituale. Un governo mondiale = monopolio Rothschild = comunismo. 

CONCLUSIONE 

Sconosciuta alla maggior parte degli ebrei e dei gentili, l'ebraismo non è la religione del Testamento che la gente pensa che sia. Ogni setta satanica ha una copertura. Come le sue manifestazioni - il comunismo, il sionismo e la massoneria-- che si basano sul Talmud e cabala, cercano di soppiantare Dio e ridefinire la realtà. La cabala reinterpreta e contraddice l'Antico Testamento. Solo gli "iniziati" sono a conoscenza di questo segreto. Come il banchiere Otto Khan ha ammesso, la trama della leadership ebraica è di diventare Dio e "rifare il mondo". "Dobbiamo purificare l'idea [di Dio] identificandolo con la nazione di Israele , che è diventato il suo Messia. l'avvento di esso sarà facilitata dal trionfo finale di Israele ...".
Il Nuovo Ordine Mondiale è induzione dell'umanità nella cabala del giudaismo, che è il satanismo mascherato da "secolarismo". Ecco dieci esempi di questo possesso satanico. Un culto satanico è il governare il cambiamento del modello. E' la spiegazione per l'invasione della privacy da parte del NSA, e la creazione di una falsa realtà che comprende la messa in scena di "massacri" volti a disarmare la popolazione. L'ebraismo Organizzato è un cavallo di Troia per questo ordine del giorno, ma grazie alla massoneria, la maggior parte degli altri governi, le religioni e le organizzazioni sono anche state sovvertite. L'anti-semitismo è una falsa pista progettata per deviare la colpa dei banchieri Illuminati e massoni di alto livello su ebrei innocenti. La maggior parte, tutti oggi sono ingannati, manipolati e compromessi.
Per la maggior parte della loro storia, gli ebrei sono stati tenuti in schiavitù mentale e fisica dal giudaismo. Il NWO è una recrudescenza di questa tirannia satanica non solo per gli ebrei, ma per l'umanità nel suo complesso. Nelle parole di Shahak: 
"Israele e il sionismo sono una rimessa di nuovo al ruolo del giudaismo classico, scritte a grandi lettere su scala globale .... La strada per vera e propria rivoluzione nel giudaismo - a rendere più umana, che consente agli ebrei di comprendere il proprio passato, in tal modo di rieducare dalla sua tirannia passando attraverso una critica implacabile della religione ebraica". (p. 70)

NOTA: il sentimento di Otto Khan che i ricchi ebrei "sono diventati il loro messia" fa eco in una famosa lettera di Baruch Levy a Karl Marx citato in "Review de Paris", il 1° giugno 1928. Esso mostra inoltre come il socialismo e soprattutto il comunismo erano solo i dispositivi per usurpare il potere e la proprietà. 
"Il popolo ebraico preso collettivamente sarà il proprio Messia. Il suo regno l'Universo sarà ottenuto con l'unificazione delle razze umane e attraverso l'eliminazione delle frontiere. La Repubblica Universale entrerà in essere con cui i figli d'Israele diventeranno l'elemento di regia. Sappiamo come dominare le masse. I governi di tutte le nazioni a poco a poco cadranno, attraverso la vittoria del proletariato, nelle mani di Giuda. Tutte le proprietà private diventeranno di possesso dei principi d'Israele, avranno proprio la ricchezza di tutte le terre. Così sarà realizzata la promessa del Talmud che quando arriva il momento del Messia degli ebrei terranno sotto di loro le chiavi di proprietà di tutti i popoli del mondo".(Vedi, "il comunismo, uno stratagemma per Illuminati per furti ebraici e omicidi" ). 


"Quando saremo pronti a prendere gli Stati Uniti non li prenderemo sotto l'etichetta del comunismo; non li prenderemo sotto l'etichetta del socialismo. Queste etichette sono sgradevoli al popolo americano e sono stati troppo colpiti. Prenderemo gli Stati Uniti sotto le etichette fatte molto amabilmente; li prenderemo con il liberalismo, con il progressismo, con la democrazia. Ma, prenderli, lo faremo". 


Alexander Trachetenberg, (1885-1966), attivista di lunga data nel Partito Socialista d'America e poi nel Partito Comunista USA. Da un discorso al Convegno Nazionale del Partito Comunista al Madison Square Garden nel 1944.

Per avere informazioni sul Professore Israel Shahak leggere i correlati. 

È evidente che l'argomento non è un giochino da prendere tanto alla leggera nè per i contenuti, nè per le implicazioni ed eventuali conseguenze nè tanto meno per le accuse contenute e quindi va letto, considerato ed interpretato con attenzione. Personalmente sono sempre stato convinto che le responsabilità, innocenza o colpevolezza siano oggettive e personali, non cambio opinione certamente nemmeno questa volta, non sono certo colpevolizzabili i "mussulmani", "gli extracomunitari" e nemmeno quindi "gli ebrei". Quanto in definitiva si sostiene è che storicamente le élite, così chiamiamole, ebraiche e non, erano alleate per una gestione totalitaria e questo non è ovviamente cambiato a guardar bene la realtà, storico e comprovato è anche che il comunismo è stato creato dall'ebraismo con ebrei: Il Comunismo e il Nuovo Ordine Mondiale: La frode utopistica di Wall Street - School of Darkness di Bella Dodd, quindi sostanzialmente si conferma tutta la storia, i meccanismi e gli inganni poi per occultarla sono sottili ma certi atteggiamenti e sistemi sono ormai conosciuti, ripetuti e sono sotto gli occhi di tutti.
Le voci che vanno in questa direzione sono comunque molte, prendiamone una a caso: Le Origini Religiose del Globalismo: Intervista con Hervé Ryssen, o L'Eroina della Resistenza contro Comunismo ed Ebraismo: Elizabeth Dilling, come per la supremazia ebraica ed all'odio dei non ebrei abbiamo una testimonianza ebraica diretta oltre a questa dell'articolo: Antisemitismo, l'incitamento razziale La deificazione della razza. Una disputa interna ebraica, sulla contrarietà alla libertà di espressione : Israele chiede Censura mondiale di Internet, Sniper, il nuovo Golem. Nella tradizione ebraica il Golem è un tipo di robot creato dagli ebrei per servire il popolo eletto ed i propri interessi tribali., ben altro ci sarebbe ma per ora può bastare, molto bravi da carnefici a passare per vittime ed a giustificare così, comperandosi i mezzi, qualsiasi azione di insabbiamento, occultamento e manipolazione della verità, sia gli uni che gli altri, cosa non fa altro che confermare ulteriormente la medesima radice dei due fenomeni. 
Negli USA dove li conoscono bene, girano questo tipo di vignette, tanto per far le vittime ... 



Nella mia piccola personale ricerca e ricostruzione storica mi sono trovato come chiuso in un imbuto, non se ne esce altrimenti se si vuole stare in una "società aperta" e con la "libertà di espressione" per tornare ai contenuti dell'articolo, e mi sembrano due concetti non contrattabili assolutamente per nessun motivo. 
Chi stia agendo per l'instaurazione del Nuovo DisOrdine Mondiale non è poi tanto difficile da sapere, lo hanno dichiarato più volte : NWO - Nuovo Ordine Mondiale - Nessun Complotto, tutto fin troppo alla luce del sole di cui la più spregiudicata, da non dimenticare le parole di David Rockefeller ad un vertice della Commissione trilaterale nel giugno del 1991: “Siamo grati a Washington Post, New York Times, Time Magazine e altre grandi pubblicazioni i cui direttori partecipano ai nostri incontri e rispettano la promessa di discrezione da quasi 40 anni. … Ci sarebbe stato impossibile sviluppare il nostro piano mondiale se fossimo stati sottoposti alle luci della pubblicità in quegli anni. Ma il mondo è più sofisticato e pronto a marciare verso un governo mondiale. La sovranità sovranazionale dell’élite intellettuale e dei banchieri mondiali è sicuramente preferibile all’autodeterminazione nazionale esercitata nei secoli passati”. 
Per quanto riguarda l'atteggiamento del giudaismo interessante questa relazione: Il ruolo di Israele nella repressione a livello mondiale. di IJAN, Rete Internazionale Ebraica Antisionista, resta poi solo da capire la manovalanza utilizzata e questo articolo ne da un chiaro indirizzo, ma come sempre e come prova quest'ultimo link non si può fare di tutta l'erba un fascio, sia ebraismo che il comunismo hanno centinaia di correnti diverse con idee e fatti spesso non condivise, a me è ormai chiarissimo tutto il giochino ...

GESU' CRISTO NEL TALMUD EBRAICO

CHE DIFFERENZA PUO' ESSERCI TRA EBRAISMO E SIONISMO SE ENTRAMBI NEGANO LA FIGURA MESSIANICA DI CRISTO? INOLTRE, LA TORAH RESTITUISCE UN'IMMAGINE OFFENSIVA DELLE FIGURE DI GESU' E DI MARIA. DUNQUE, LA DIFFERENZA TRA EBRAISMO E SIONISMO DELL'ANTICO POPOLO ASHKENAZITA PUO' ESSERE SOLO STORICO-GEOGRAFICA. SE LEGGETE QUESTO ARTICOLO VI CONVINCERETE. IL PAPA DEL "BACIAMANO" AI RABBINI GIUDEI CONOSCE VERAMENTE GLI INSEGNAMENTI TALMUDICI SU GESU' E MARIA?



da Apologetica Cattolica
del Rev. I.B. Pranaitis  tratto da "Il Talmud smascherato"



Molti passi dei libri talmudici trattano della nascita, vita e morte di Gesù Cristo e dei suoi insegnamenti. Non sempre Gesù viene nominato con il suo nome, ma in diversi modi come "Quell'Uomo," "Una Certa Persona," "Il Figlio del Carpentiere," "Colui che Fu Appeso", ecc.


Articolo I. - SUI NOMI DI GESU' CRISTO

1. Il vero nome di Gesù Cristo in ebraico è Jeschua Hanostri - Gesù il Nazzareno. Viene chiamato Nostri dalla città di Nazareth nella quale egli crebbe. Così, nel Talmud, anche i cristiani Articolo I. - sono chiamati Nostrim- Nazzareni.
Siccome la parola Jeschua significa "Salvatore," il nome Gesù si trova raramente nei libri ebraici. E' quasi sempre abbreviato in Jeschu, che viene maliziosamente inteso come composto delle iniziali delle tre parole Immach SCHemo Vezikro - "Possano il suo nome e la sua memoria essere cancellati."

2. Nel Talmud, Cristo viene chiamato Otho Isch- "Quell'Uomo," cioè colui che tutti conoscono. Nel Trattatello Abhodah Zarah, 6a. leggiamo:

    
   "Viene chiamato cristiano colui che segue i falsi insegnamenti di quell'uomo, che aveva loro insegnato a celebrare la festa il primo giorno del Sabato, cioè, di rendere il culto a Dio il primo giorno dopo il Sabato." 

3. Altrove, egli viene semplicemente chiamato Peloni - "Una Certa Persona." Nel Chagigah. 4b, leggiamo:

   "Maria .... la madre di una certa persona, di cui si parla nello Schabbath ..." (104b).
   Che questa Maria non sia altro che la madre di Gesù, vedremo più avanti.


4. Per spregio, Gesù viene anche chiamato Naggar bar naggar - 'il falegname figlio di un falegname'; e anche Ben charsch etaim - 'il figlio di uno che lavora il legno.'

5. Viene anche chiamato Talui - 'quello che fu appeso.' Il rabbino Samuel, il figlio di Meir, nell' Hilch. Akum di Maimonide, si riferisce al fatto che era proibito partecipare alle feste cristiane di Natale e Pasqua perchè celebrate a causa di colui che fu appeso. E anche il rabbino Aben Ezra, in un commentario sul Genes. (XXVII, 39) lo chiama Talui la cui immagine l'imperatore Costantino aveva riprodotto sul suo stendardo. "...nei giorni di Costantino, che operò un cambiamento nella religione e mise la figura di colui che fu appeso sul suo stendardo."


Articolo II. - LA VITA DI CRISTO

IL TALMUD insegna che Gesù Cristo era illegittimo e che fu concepito durante il periodo mesturale; che aveva l'anima di Esaù; che era un pazzo, uno stregone, un seduttore; che egli fu crocefisso, sepolto all'inferno e innalzato come un idolo dai suoi seguaci.

1. ILLEGITTIMO E CONCEPITO DURANTE IL PERIODO MESTRUALE

Quanto segue viene narrato nel Trattatello Kallah, 1b (18b): 

"Una volta, quando gli Anziani erano seduti alla Porta, passarono due giovani, uno dei quali aveva il capo coperto mentre l'altro l'aveva scoperto. Il rabbino Eliezer disse che quello con il capo scoperto era illegittimo, un mamzer. Il rabbino Jehoschua disse che era stato concepito durante il periodo mestruale, ben niddah. 





1. ILLEGITTIMO E CONCEPITO DURANTE IL PERIODO MESTRUALE

Quanto segue viene narrato nel Trattatello Kallah, 1b (18b):



  "Una volta, quando gli Anziani erano seduti alla Porta, passarono due giovani, uno dei quali aveva il capo coperto mentre l'altro l'aveva scoperto. Il rabbino Eliezer disse che quello con il capo scoperto era illegittimo, un mamzer. Il rabbino Jehoschua disse che era stato concepito durante il periodo mestruale, ben niddah. Il rabbino Akibah, comunque, disse che che era entrambe le cose. A questo punto gli altri chiesero al rabbino Akibah perchè egli osasse contraddire i suoi colleghi. Egli rispose che poteva fornire le prove di ciò che affermava. Perciò, egli andò dalla madre del ragazzo che vide seduta al mercato a vendere verdure e le disse: 'Figlia mia, se risponderai sinceramente a quello che sto per chiederti, ti prometto che sarai salva nella vita che verrà' Essa gli chiese di giurare di mantenere la promessa, e il rabbino Akibah glielo giurò - ma solo con le sue labbra, perchè nel suo cuore egli invalidò il suo giuramento. Poi disse: 'Dimmi, che razza di figlio è questo tuo ragazzo?' Al che essa rispose: 'Il giorno che mi sposai avevo le mestruazioni, e a causa di ciò, mio marito mi lasciò. Ma uno spirito malvagio venne e giacque con me e da quel rapporto mi nacque questo figlio.' Fu così dimostrato che questo ragazzo non solo era illegittimo ma anche concepito dalla madre durante il periodo mestruale. E quando coloro che avevano posto la domanda ebbero sentito, dichiararono: 'Davvero grande è stato il rabbino Akibah quando ha corretto i suoi Anziani'! Ed essi esclamarono: 'Benedetto il Signore Dio di Israele che ha rivelato il suo segreto al rabbino Akibah figlio di Giuseppe'"!

Che per gli ebrei questa storia si riferisca a Gesù e a sua madre, Maria, è chiaramente dimostrato dal loro libro Toldath Jeschu -'Le Generazioni di Gesù' - dove quasi le stesse parole vengono usate per narrare la nascita del nostro Salvatore.

Un'altra storia del genere è narrata in Sanhedrin, 67a:

     "Di tutti coloro che sono colpevoli di morte secondo la Legge, egli solo viene preso con uno stratagemma. In che modo? Accendono una candela in una stanza interna e mettono dei testimoni in una stanza accanto da dove, senza essere visti, possono vederlo e udirlo. Poi quello che egli aveva cercato di sedurre gli dice 'Per favore, ripeti qui privatamente quello che mi hai detto prima.' Se il seduttore ripete quello che aveva detto, l'altro gli chiede 'Ma come possiamo lasciare il nostro Dio che è nei cieli e servire degli idoli?' Se il seduttore si pente, allora tutto è a posto. Ma se egli dice 'E' nostro dovere e diritto di farlo,' allora i testimoni che l'hanno sentito dalla stanza accanto lo portano davanti al giudice e lo uccidono con la lapidazione. Questo è ciò che fecero al figlio di Stada a Lud, ed essi lo appesero alla viglia della pasqua. Perchè questo figlio di Stada era il figlio di Pandira. Infatti il rabbino Chasda ci dice che Pandira era il marito di Stada, sua madre, ed egli visse durante la vita di Paphus, il figlio di Jehuda. Ma sua madre era stada, Maria di Magdala (una parrucchiera per signore) che, come dice il Pumbadita, aveva lasciato il marito."

Il significato di ciò è che questa Maria era chiamata Stada, cioè prostituta, perchè, secondo l'insegnamento del Pumbadita, aveva lasciato il marito e commesso adulterio. Questo appare anche nel Talmud di Gerusalemme e in Maimonide.
Che qui si intenda Maria, la madre di Gesù, si può verificare nel trattatello Chagigah, 4b:

    
   "Quando il rabbino Bibhai fu visitato dall'Angelo della Morte (il demonio), quest'ultimo disse al suo assistente: 'Vai e portami Maria la parrucchiera' (cioè, uccidila). Egli andò e portò Maria, la parrucchiera per bambini - al posto dell'altra Maria."

Una nota a margine spiega questo passo come segue:    
   "Questa storia di Maria, parrucchiera per signore, si riferisce al periodo del Secondo Tempio. Essa era la madre di Peloni, 'quell'uomo,' come viene chiamato nel trattatello Schabbath," (fol.104b).

Nello Schabbath, il passo indicato dice:

       "Il rabbino Eliezer disse agli Anziani: 'Non è vero che il figlio di Stada esercitava la magia egizia incidendosela nella carne?' Essi risposero: "Era un pazzo, e noi non prestiamo attenzione a quello che fanno i pazzi. Il figlio di Stada, il figlio di Pandira, ecc.'" come sopra nel Sanhendrin, 67a.

Il libro Beth Jacobh, fol 127, così spiega la magia del figlio di Stada:
   
   "I Magi, prima di lasciare l'Egitto, prestarono particolare attenzione a che la loro magia non fosse messa per iscritto per evitare che altri la imparassero. Ma egli haveva escogitato un nuovo modo di scriverla nella pelle, o di fare dei tagli nella pelle inserendovela. Quando le ferite si rimarginavano, non era possibile vederne il significato."

Buxtorf dice:

   "Non ci possono essere molti dubbi su chi fosse tale Ben Stada, o chi gli ebrei intendevano che fosse. Sebbene i rabbini, nelle loro aggiunte al Talmud, cerchino di nascondere la loro malizia e dicano che non è Gesù Cristo, il loro inganno è chiaramente evidente, e molte cose dimostrano che essi scrissero e intesero tutte queste cose su di lui. In primo luogo, lo chiamano anche il figlio di Pandira. Gesù il Nazzareno è in tal modo chiamato in altri passi del Talmud dove si fa espressa menzione di Gesù il figlio di Pandira. Anche San Giovanni Damasceno, nella sua Genealogia di Cristo, fa cenno di Panthera e del Figlio di Panthera.
   "In secondo luogo, si dice che questa Stada sia Maria, e questa Maria la madre di Peloni 'quella tale persona' per cui si intende indubbiamente Gesù. In tal modo infatti erano usi celare il suo nome perchè avevano paura di pronunciarlo. Se avessimo copie dei manoscritti originali, questi lo potrebbero certamente dimostrare. E anche questo era il nome della madre di Gesù il Nazareno.
   "In terzo luogo, egli è chiamato il Seduttore del Popolo. I Vangeli testimoniano il fatto che Gesù fosse così chiamato dagli ebrei, e i loro scritti sono tuttora prova che ancora lo chiamano con questo nome.
   In quarto luogo, egli è chiamato 'quello che fu appeso,' che si riferisce chiaramente alla crocefissione di Cristo, specialmente dato che viene aggiunto un riferimento al tempo 'alla vigilia della pasqua (ebraica) che coincide con il giorno della crocefissione di Gesù. Nel Sanhedrin (43a) si trova quanto segue:
   'Alla vigilia della pasqua (ebraica) appesero Gesù'
   "In quinto luogo, riguardo a quanto dice il Talmud di Gerusalemme sui due discepoli degli anziani che furono inviati come testimoni per spiarlo, e che furono poi chiamati a testimoniare contro di lui: Ciò si riferisce ai due 'falsi testimoni' di cui l'Evangelista Matteo e Luca parlano.
   "In sesto luogo, a proposito di quello che dicono sul figlio di Stada, cioè che esercitava le arti magiche egizie incidendosele nella pelle: la stessa accusa è fatta contro Cristo nell'ostile libro Toldoth Jeschu.
   "Infine, il periodo storico corrisponde. Infatti si dice che questo figlio di Stada viveva nei giorni di Paphus, il figlio di Jehuda, che era contemporaneo del rabbino Akibah. Akibah, comunque, visse al tempo dell'Ascensione di Cristo, e per qualche tempo in seguito. Si dice che anche Maria sia vissuta nel periodo del Secondo Tempio. Tutto ciò dimostra chiaramente che essi segretamente e in modo blasfemo, con l'indicazione di figlio di Stada, intendevano Gesù Cristo, il figlio di Maria.
   "Altre circostanze possono sembrare contradditorie a questo proposito. Ma ciò non è una novità per le scritture ebraiche e viene fatto di proposito in maniera che i cristiani non possano facilmente individuare l'inganno."

2. Inoltre, "Nei libri segreti, che non si lasciano facilmente cadere nelle mani dei cristiani, essi dicono che in Cristo entrò l'anima di Esau, e che egli fu perciò perverso e che fu Esaù stesso."

3. Da alcuni viene chiamato PAZZO e FOLLE.
Nello Schabbath, 104b:
"Essi, (gli anziani) dissero a lui (Eliezer). 'Era un folle, e nessuno presta attenzione ai folli.'"

4. STREGONE E MAGO
Nell'infame libro Toldoth Jeschu, si bestemmia contro il nostro Salvatore come segue:

  "E Gesù disse: Non è vero che Isaia e Davide, miei antenati, profetarono su di me? Il Signore mi ha detto, tu sei mi o figlio, oggi ti ho concepito, ecc. In maniera simile, in un altro punto: Il Signore ha detto al mio Signore, siedi alla mia destra. Ora io ascendo al Padre mio che è in cielo e siederò alla sua destra, come potrete vedere con i vostri occhi. Ma tu, Giuda, non arriverai mai a quell'altezza. Allora Gesù pronunciò l'alto nome di Dio (IHVH) e continuò a farlo fino a che venne un vento che lo portò in alto fra la terra e il cielo. Anche Giuda pronunciò il nome di Dio e in simil modo fu preso dal vento. In questa maniera entrambi fluttuarono nell'aria fra lo stupore degli astanti. Poi Giuda, pronunciando di nuovo il Nome Divino, prese Gesù e lo spinse in basso verso la terra. Ma Gesù cercò di fare lo stesso a Giuda e così lottarono l'uno contro l'altro. E quando Giuda vide che non poteva averla vinta sulle arti di Gesù, gli urinò addosso, ed entrambi, divenuti immondi caddero a terra; e nemmeno poterono di nuovo usare il nome Divino fino a che non si furono lavati."
Non so se coloro che credono a tali diaboliche bugie meritino più odio o pietà.
In un altro punto dello stesso libro si dice che nella casa del Santuario c'era una pietra che il Patriarca Giacobbe unse con olio. Su questa pietra erano incise le lettere tetragrammatiche del Nome (IHVH), e se alcuno avesse potuto impararle avrebbe potuto distruggere il mondo. Essi perciò decretarono che nessuno avrebbe dovuto impararle, e misero due cani su due colonne di ferro di fronte al Santuario in maniera che, se alcuno avesse imparato quelle lettere, i cani avrebbero abbaiato mentre usciva e gliele avrebbero fatto dimenticare per la paura. Si racconta poi: "Gesù venne ed entrò, imparò le lettere e le scrisse sulla pergamena. Poi fece un taglio nella carne della coscia e ve le inserì, e dopo aver pronunciato il nome, la ferita si rimarginò."

5. IDOLATRO

Nel trattatello Sanhedrin (103a) le parole del Salmo XCI, 10: 'Nessun flagello verrà mai vicino alla tua casa,' sono spiegate come segue:
"Che tu non possa mai avere un figlio o un discepolo che sali il suo cibo tanto da distruggersi il gusto in pubblico, come Gesù il Nazzareno."
Salare troppo il proprio cibo, o distruggere il proprio gusto, viene detto proverbialmente di chi corrompe la sua moralità o si disonora, o che cade in eresia ed idolatria e le predica apertamente ad altri.

6. SEDUTTORE

Nello stesso libro Sanhedrin (107b) si legge:
"Mar disse: Gesù sedusse, corruppe e distrusse Israele."

7. CROCEFISSO

Infine, per punizione dei suoi crimini ed della sua empietà, egli soffrì una morte ignominiosa appeso ad una croce alla vigilia della pasqua (ebraica) (come abbiamo già visto).

8. SEPPELLITO ALL'INFERNO

Il libro Zohar, III, (282), dice che Gesù morì come un animale e fu seppellito in quel "mucchio di immondizie ... dove gettano le carcasse dei cani e degli asini, e dove i figli di Esaù (i cristiani) e di Ismaele (i turchi). inclusi Gesù e Maometto, non-circoncisi e immondi come carcasse di cani, sono seppelliti."


George El. Edzard, Nel suo libro Avoda Sara, cita le seguenti parole del commentatore dello Hilkoth Akum (V,3) di Maimonide:

       "In molti passi del Talmud si fa menzione di Gesù Nazzareno e dei suoi discepoli, e del fatto che i Gentili credono che non ci sia altro dio fuori di lui. Nel libro Chizzuk Emunah, parte I, cap. 36, leggiamo: 'I Cristiani ne fanno una questione (Zachary XII, 10) e dicono: Ecco come il Profeta ha testimoniato che nei tempi futuri gli ebrei avrebbero pianto e mandato lamenti per aver crocefisso ed ucciso il Messia che era stato loro inviato; e per dimostrare che egli intendeva Gesù il Nazzareno, che possedeva sia la natura divina che quella umana, essi citano le parole: E guardarono colui che avevano trafitto e piansero su di lui come una madre sul suo primogenito.'"

Nel suo libro Hilkoth Melakhim (IX,4), Maimonide tenta di dimostrare quanto i cristiani sbaglino nell'adorare Gesù:

   "Se tutte le cose che egli fece fossero prosperate, se avesse ricostruito il Santuario al suo posto, e se avesse raccolto insieme le tribù disperse di Israele, allora egli sarebbe certamente il Messia.... Ma se non l'ha ancora fatto e se fu ucciso, allora è chiaro che non era il Messia che la Legge ci dice di attendere. Egli era simile a tutti i buoni ed onesti legislatori della Casa di Davide che morirono, e che il Santo e Benedetto Signore innalzò per nessun altro motivo che di dimostrare a molti, come è detto (in Dan. XI,35): Ed alcuni di coloro che capiscono cadranno, per provare a purgarli e renderli bianchi, fino alla fine dei tempi, perchè il tempo prestabilito non è ancora. Daniele profetò anche su Gesù il Nazzareno che credeva fosse il Cristo, e che fu messo a morte per giudizio del Senato: (Dan. V.14): .... e i ladri del tuo popolo si innalzeranno per stabilire la visione; ma essi non riusciranno. Potrebbe essere più chiaro? Infatti tutti i Profeti hanno detto che Cristo avrebbe liberato Israele, gli avrebbe procurato la salvezza, avrebbe riunito i suoi popoli dispersi e confermato la loro legge. Ma egli fu la causa della distruzione di Israele e fece disperdere ed umiliare coloro che restarono, così che la Legge venne cambiata e la maggior parte del mondo fu sedotta ed adorò un altro dio. Veramente nessuno può capire i disegni del creatore, e nemmeno egli opera come noi operiamo. Infatti tutto quello che è stato costruito da Gesù il Nazzareno e dai Turchi venuti dopo di lui, tende solo a preparare la strada per la venuta di Cristo il Re, e a preparare tutto il mondo per il servizio del Signore, come è detto: Allora Io darò una bocca pulita a tutte le genti che tutti possano chiamare il nome del Signore, ed inchinarsi in unisono davanti a lui. In che maniera si sta compiendo ciò? Tutto il mondo è già pieno delle lodi di Cristo, della Legge e dei Comandamenti, e le sue lodi si sono sparse fino a terre lontane e a genti con il cuore e corpo non circoncisi. Queste discutono fra di loro la Legge che fu distrutta - alcuni dicono che i comandamenti erano veri una volta, ma che sono cessati di esistere; altri che a proposito c'è un gran mistero, che il Messia-Re è venuto e che la loro dottrina l'ha rivelato. Ma quando il Cristo verrà veramente e avrà succeso, e sarà elevato ed esaltato, allora tutto cambierà e queste cose saranno dimostrate false e vane."

10. IDOLO
Nel Trattatello Abhodah Zarah, (21a Toseph) leggiamo:

    

   "E' importante indagare sul motivo per cui gli uomini oggi vendono e affittano le loro case ai gentili. Alcuni dicono che ciò è legale perchè è detto nel Tosephta: Nessuno affitterà la sua casa ad un gentile nè qui (nella terra d'Israele) nè in altro luogo perchè si sa che egli vi introdurrà un idolo. E' comunque permesso affittare loro stalle, fienili e alloggi, anche se si sa che vi introdurranno degli idoli. Il motivo è che si può fare una distinzione fra un posto nel quale verrà portato un idolo per lasciarvelo in maniera permanene ed un posto dove non sarà lasciato permanentemente. In quest'ultimo caso, è permesso. E, dato che i gentili fra cui noi ora viviamo non portano il loro idolo nelle loro case per lasciarvelo permanentemente, ma solo provvisoriamente - quando qualcuno è morto in casa o quando qualcuno sta morendo, e non vi celebrano nessun rito religioso - è permesso di vendere e affittare loro case."
   Il Rabbino Ascher, nel suo Commentario sull' Abhodah Zarah (83d) si esprime non meno chiaramente su questo argomento:
   "Oggi è permesso affittare case ai gentili perchè essi vi introducono il loro idolo solo temporaneamente, quando qualcuno è ammalato." E nello stesso punto, egli dice 'Oggi essi seguono la pratica di incensare il loro idolo.'"


Tutto ciò e molto più dimostra aldilà di ogni dubbio che, quando i rabbini parlavano degli idoli dei gentili fra cui essi vivevano in quel tempo quando non venivano adorati gli idoli, essi chiaramente intendevano l'"idolo" cristiano, cioè l'immagine di Cristo sul crocefisso e la Santa Comunione.


Nelle scritture ebraiche, non c'è una parola esattamente corrispondente alla croce cristiana. La croce T sulla quale i condannati a morte venivano crocefissi, veniva chiamata Tau dai Fenici e dagli ebrei, e questo nome e segno furono poi introdotti nell'alfabeto ebraico, greco e romano. La croce venerata dai cristiani, comunque, viene chiamata con i seguenti nomi:
1. Tsurath Haattalui -l'immagine di colui che fu appeso.
2. Elil - vanità, idolo.
3. Tselem - immagine. Da qui i crociati nei libri ebraici sono chiamati Tsalmerim (ein Tselmer)
4. Scheti Veerebh - trama e ordito; preso dall'arte tessile.
5. Kokhabh - stella; a causa dei quattro raggi che ne emanano.
6. Pesila - scultura, idolo scolpito.
Ma dovunque sia menzionata è sempre con il senso di un idolo o qualcosa di spregevole, come appare dalle seguenti citazioni:

Nell'Orach Chaiim, 113,8:

       "Se un ebreo dovesse, quando prega, incontrare un cristiano (Akum) che porta una stella (un crocefisso) in mano, anche se fosse arrivato ad un punto della preghiera in cui è necessario inchinarsi per adorare dio nel suo cuore, egli non dovrà farlo, affinchè non si debba pensare che egli si inchina di fronte ad un'immagine."

Nello Iore Dea, 150,2:

       "Anche se un ebreo dovesse infilarsi una scheggia nel piede davanti ad un idolo, o se gli dovesse cadere del denaro davanti ad esso, egli non dovrà abbassarsi per togliersi la scheggia o raccogliere il denaro affinchè non sembri che egli adori l'idolo. Ma egli dovrà o sedersi o voltare la schiena o il fianco all'idolo e poi togliersi la scheggia." 
Ma quando non è possibile ad un ebreo girarsi in questa maniera, egli è tenuto ad osservare la seguente regola (in Iore Dea,3, Hagah):
Non è permesso inchinarsi o togliersi il cappello davanti a principi o preti che portano una croce sul loro abito come sogliono fare. Si dovrà fare attenzione, comunque, a non essere notati. Per esempio, è permesso gettare delle monete per terra e chinarsi per prenderle prima che essi passino. In questa maniera è permesso inchinarsi o togliersi il cappello di fronte ad essi."
Si fa anche distinzione fra una croce che è venerata ed una croce che è portata attorno al collo come ricordo o come ornamento. La prima deve essere considerata un idolo, ma non necessariamente la seconda. Nello Iore dea, 1, Hagah, si legge:
   
  "L'immagine di una croce, davanti alla quale si inchinano, deve essere considerata un idolo, e non deve essere usata fino a che non sia distrutta. Comunque, una "trama e ordito", se portato intorno al collo come ricordo, non deve essere considerato un idolo e può essere usato."
Il segno della croce fatto con la mano, con il quale i cristiani usano benedirsi, si chiama in ebraico "muovere le dita qui e qui" (hinc et hinc).

Articolo III - Gli Insegnamenti di Cristo

Il Seduttore e un Idolatra non possono insegnare altro che falsità ed eresie il che era irrazionale e impossibile da osservare.

1. FALSITA'
Si dice nell'Abhodah Zarah (6a):
    
   "Un nazzareno è quella persona che segue i falsi insegnamenti di quell'uomo che insegnò loro a rendere culto nel primo giorno del sabato."

2. ERESIA
Nello stesso libro, Abhodah Zarah (Cap. I, 17a Toseph) si fa menzione dell'eresia di Giacomo. Un po' più avanti (27b) si apprende che questo Giacomo non era altro che il discepolo di Gesù:
    
   "...Giacomo Sekhanites, uno dei discepoli di Gesù, di cui abbiamo parlato nel capitolo 1."  Ma Giacomo non ha insegnato la sua dottrina, ma quella di Gesù.

   3. IMPOSSIBILE DA OSSERVARE

   Su questo punto, l'autore di Nizzachon si esprime come segue:

   "Una legge scritta dei cristiani è: Se un ebreo ti colpisce ad una guancia, offrigli anche l'altra e non restituire in nessun modo il colpo. E il cap. VI, v. 27 dice: Amate i vostri nemici; fate del bene a coloro che vi odiano. Benedite coloro che vi maledicono e pregate per i vostri calunniatori. Se uno ti percuote su una guancia, e tu porgigli anche l'altra; e se uno ti toglie il mantello, e tu non impedirgli di prenterti anche la tunica, ecc. Lo stesso si trova in Matteo cap.V. v.39. Ma io non ho mai visto nessun cristiano obbedire a questa legge, e nemmeno Gesù stesso si è mai comportato come ha insegnato agli altri. In Giovanni cap. XVIII, v. 22, troviamo che quando qualcuno lo percosse su una guancia, egli non offrì anche l'altra guancia, ma si arrabbiò a causa di questa percossa e chiese: "Perchè mi percuoti?" Similmente, negli Atti degli Apostoli, cap. XXIII, v.3, leggiamo: che quando il Sommo Sacerdote ordinò a coloro che gli stavano intorno di percuoterlo sulla bocca, Paolo non offrì l'altra guancia; egli lo maledisse dicendo 'Iddio percoterà te, muraglia imbiancata! ecc.' Ciò è contrario al loro credo e distrugge il fondamento su cui poggia la loro religione, perchè essi sostengono che la legge di Gesù è facile da osservare. Se Paolo stesso, che può essere chiamato il Dispensiere di Gesù, poteva non osservare il precetto di Gesù, chi fra gli altri che credono in lui può dimostrarmi di poterlo fare?" 
L'autore, che aveva il Vangelo e gli Atti degli Apostoli sotto mano non poteva comunque non aver capito in che modo Cristo avesse comandato ai suoi seguaci di offrire l'altra guancia a coloro che li avrebbero percossi, dato che, in un altro punto, egli comanda ai suoi seguaci di tagliarsi una mano o un braccio, e di strapparsi un occhio se queste parti del corpo avessero dato scandalo. Nessuno che abbia la minima conoscenza delle Sacre Scritture, ha mai pensato che questi comandi debbano essere presi alla lettera. Solo la profonda malizia ed ignoranza dei tempi in cui viveva Gesù può spiegare perchè gli ebrei, ancora oggi, usano questi passi per svilire gli insegnamenti di Gesù Cristo.




Il loro Dio è un po’ il diavolo (un pò?)


UN'IMMAGINE VOMITEVOLE, PER DIRLA "ALLA FRANCESE".....

Anticattolicesimo: Papa Francesco chiede perdono
per 19 secoli di anti-giudaismo cristiano




«Sono ben consapevole che abbiamo alle spalle diciannove secoli di antigiudaismo cristiano e che pochi decenni di dialogo sono ben poca cosa al confronto. Tuttavia, in questi ultimi tempi molte cose sono mutate e altre ancora stanno cambiando. Occorre lavorare con maggiore intensità per chiedere perdono e per riparare i danni causati dall’incomprensione.»

Queste parole di Francesco appartengono alla prefazione da lui scritta per il libro: La Bibbia dell’Amicizia. Brani della Torah/Pentateuco commentati da ebrei e cristiani.
Questo lavoro, redatto da due zelanti partigiani del dialogo giudeo-cristiano, è stato realizzato grazie al sostegno della Conferenza Episcopale Italiana, e sarà pubblicato in Italia il 18 gennaio prossimo.

Dopo questa prima scandalosa richiesta di perdono che insulta 19 secoli di Tradizione cattolica che ha professato Cristo come Messia, negato e combattuto dai giudei, il Papa continua la sua prefazione con un elogio del giudaismo, religione al servizio dell’umanità, che egli considera uguale al cristianesimo:
«I valori, le tradizioni, le grandi idee che identificano l’Ebraismo e il Cristianesimo devono essere messe al servizio dell’umanità senza mai dimenticare la sacralità e l’autenticità dell’amicizia
«Obiettivo comune sarà quello di essere testimoni dell’amore del Padre in tutto il mondo. Per l’ebreo come per il cristiano non v’è dubbio che l’amore verso Dio e verso il prossimo riassume tutti i comandamenti. Ebrei e cristiani devono dunque sentirsi fratelli e sorelle, uniti dallo stesso Dio e da un ricco patrimonio spirituale comune, sul quale fondarsi e continuare a costruire il futuro

Il futuro che il Papa attuale vuole costruire con i giudei potrà essere solo un futuro senza Cristo, dunque senza Dio, poiché l’antico «popolo eletto» rigetta questa «pietra angolare»:

Nel suo libro Ritratto di un Ebreo, pubblicato nel 1962, il giudeo Albert Memmi scriveva: «Si rendono conto i cristiani di ciò che questo nome di Gesù, loro Dio, può significare per un Ebreo? Per tutti gli Ebrei, fossero anche atei, il nome di Gesù è il simbolo di una minaccia […] Che i miei amici cristiani mi perdonino. Perché mi comprendano meglio e per usare il loro stesso linguaggio, dirò che per gli Ebrei il loro Dio è un po’ il diavolo, se il diavolo, come loro affermano, è il simbolo, il condensato del male sulla terra.»

Parallelamente, chiedendo perdono per 19 secoli di cristianesimo, che ha considerato sapientemente i giudei come nemici di Cristo, Jorge Mario Bergoglio, mantenendosi nella linea ideologica del concilio Vaticano II e del suo dialogo giudeo-cristiano, fa opera di anticattolicesimo, preparando una religione mondiale secondo i desideri della comunità ebraica.

Nel corso della conferenza del 18 gennaio 1977, Mons. Lefebvre citò un articolo del numero di ottobre 1976 di Contact, organo de l’Appel Unifié pour Israël, intitolato Monseigneur Lefebvre et nous, nel quale l’autore pronosticava questo futuro «frutto» del dialogo interreligioso:
« Ciò che accadrà domani nella Chiesa non è il nostro argomento, anche se l’attuale evoluzione è, crediamo, irreversibile verso un dialogo da religione a religione. Questo dialogo sarà certamente fruttuoso. Esso si ispira alle dichiarazioni di un altro Ebreo, Elia Benamozegh, nel suo libro Israele e l’umanità: la religione cristiana è una falsa religione, sedicente divina; per essa e per il mondo vi è solo una via di salvezza, ritornate a Israele. Se il cristianesimo acconsente a riformarsi [secondo la legge ebraica, ndr] esso sarà sempre la vera religione dei popoli gentili. Un altro grande pensatore ebreo, Josué Geoudah, proclama da parte sua: il vostro monoteismo è un falso monoteismo, un’imitazione bastarda e falsificata del solo vero monoteismo, il monoteismo ebraico, e se il cristianesimo non ritorna alle sue fonti ebraiche, è condannato senza appello.»



Da dopo l’avvento della Chiesa conciliare e dei diversi papi che si sono succeduti, da Paolo VI a Francesco, con gli incontri interreligiosi e le richieste di perdono, tale riforma del cristianesimo in conformità con la volontà ebraica è ben avviata. … E l’apostasia del cattolicesimo nella Roma del post-concilio, altrettanto …