venerdì 11 gennaio 2019

Rimozione amianto: perchè va fatta, costi, procedura e normativa



La rimozione dell’amianto (o asbesto) è un’operazione che in molti si trovano a dover compiere e naturalmente non la si può fare in autonomia. Occorre affidarsi a ditte specializzate, sia perchè questo materiale risulta molto pericoloso se inalato sia perchè può essere smaltito solamente da chi risulta in possesso di tutte le autorizzazioni del caso. La polvere di amianto, se inalata, è molto rischiosa per la salute: può provocare diversi disturbi alle vie respiratorie, anche particolarmente gravi. La rimozione amianto è obbligatoria per legge ed esiste una normativa specifica che indica tutta la procedura nel dettaglio.



Il largo utilizzo che veniva fatto dell’amianto in passato nel settore edile ha comportato una conseguenza importante: oggi sono moltissimi gli edifici che presentano parti strutturali contenenti absesto. Tutti coloro che vivono in case con tetto in amianto devono provvedere alla rimozione o alla messa in sicurezza di questo materiale altamente rischioso.

L’amianto in sè non è pericoloso, ma lo diventa quando inizia a deteriorarsi.Considerando che questo materiale è stato bandito in Italia nel 1992, oggi tutti i manufatti o le parti strutturali degli edifici che contengono amianto iniziano ad essere datate e quindi pericolose. L’amianto, quando inizia a deteriorasi, si disperde nell’aria attraverso delle polveri sottilissime che possono penetrare nei polmoni causando patologie anche molto serie e gravi. E’ per questo motivo che è importante la rimozione amianto: per evitare di correre rischi e di inquinare l’atmosfera con particelle altamente tossiche.


Rimozione amianto: procedura e costi

La procedura per la rimozione dell’amianto richiede l’intervento di ditte specializzate e autorizzate: non lo si può fare in autonomia per via degli elevati rischi che comporta. Dopo aver compiuto un sopralluogo sul posto, l’impresa invia tutta la documentazione raccolta all’Asl di competenza per ottenere tutte le autorizzazioni alla rimozione.

Entro un mese si ottiene dall’Asl il permesso e si può procedere: il materiale incriminato viene incapsulato e ricoperto da prodotti specifici in modo da evitare che le fibre si disperdano nell’aria e nell’ambiente. Vengono quindi bonificate le parti in cui si trovava l’amianto e si procede con la rimozione vera e propria. A questo punto, l’amianto viene portato in apposite discariche per lo smaltimento.

I prezzi della rimozione amianto variano da zona a zona e possono andare dai 25 ai 10 euro/mq. Più ampia è l’area da bonificare e più il prezzo si abbassa.

Sei obbligato a rimuovere l’amianto? Ecco cosa dice la normativa

La normativa attuale non obbliga i proprietari degli immobili a rimuovere l’amianto, a meno che questo non risulti deteriorato e quindi pericoloso. In sostanza, la legge obbliga ognuno ad occuparsi della manutenzione e del controllo delle parti in amianto e qualora queste dovessero risultare friabili bisogna comunicarlo all’asl di competenza e procedere allo smaltimento. Se al contrario l’amianto risulta ancora compatto e quindi sicuro, la legge non obbliga nessuno a rimuoverlo. E’ però responsabilità del proprietario dell’immobile effettuare periodiche verifiche per controllarne lo stato e procedere eventualmente allo smaltimento qualora iniziasse a deteriorarsi.

https://www.informazioneambiente.it/rimozione-amianto/

Biossido di zolfo: uno dei gas più inquinanti. Effetti su salute e ambiente



Il biossido di zolfo è un gas che ci riguarda da vicino, perchè anche se non lo possiamo vedere rappresenta un pericolo non solo per la nostra salute ma anche per l’ambiente in cui viviamo. Conosciuto anche come anidride solforosa, il biossido di zolfo è incolore ma ha un odore molto pungente ed irritante, facilmente riconoscibile quando presente in grandi quantità. Oggi, questo gas rappresenta una minaccia che deve essere presa in seria considerazione non solo per quanto riguarda la salute umana ma anche per l’ambiente. Come vedremo tra poco infatti, il biossido di zolfo è nocivo per le vie respiratorie ma è anche uno dei principali responsabili delle famose piogge acide.


Il biossido di zolfo (formula chimica SO2) è un gas incolore caratterizzato da un odore pungente che si può riconoscere quando presente in grandi quantità nell’aria. La molecola di anidride solforosa è composta da un atomo di zolfo e da due atomi di ossigeno. La diffusione di questo gas nell’atmosfera è dovuta principalmente ai combustibili fossili, all’interno dei quali lo zolfo è presente come impurità. Le fonti di emissione principali sono quindi la produzione di energia, il riscaldamento delle abitazioni e alcuni processi industriali. In misura minore, il biossido di zolfo viene disperso nell’atmosfera anche dalle automobili alimentate a diesel.
Nel mondo attuale quindi questo gas inquinante si trova dappertutto e rappresenta un vero e proprio rischio, sia per la salute umana che per l’ambiente.

Biossido di zolfo: tossicità ed effetti sulla salute

Per quanto riguarda la salute umana, il biossido di zolfo risulta pericoloso perchè anche a basse concentrazioni provoca irritazioni ad occhi, gola e alle alte vie respiratorie. Se le concentrazioni sono però elevate i rischi sono maggiori e può dare vita a bronchiti, malattie polmonari e faringiti anche croniche. Gli effetti dell’anidride solforosa tendono poi ad accentuarsi con l’acqua: in caso di nebbia ad esempio il gas si scioglie nelle goccioline di acqua riuscendo a penetrare anche negli strati più profondi dei polmoni. Questo avviene anche quando si mescola con il particolato, riuscendo a penetrare sempre più in profondità. In sostanza quindi il biossido di zolfo è un gas nocivo che non dovrebbe essere inalato ma che purtroppo al giorno d’oggi si trova quasi sempre nell’aria che respiriamo.

Biossido di zolfo: tossicità ed effetti sull’ambiente


Questo gas ha importanti effetti anche sull’ambiente: in combinazione con l’ossigeno e l’umidità dell’aria infatti tende a trasformarsi in acido solforico, che abbiamo già visto essere il componente più abbondante delle piogge acide(80%). Queste provocano dei danni ingenti all’ambiente, compromettendo la vegetazione ma anche la vita acquatica. Le piogge acide però hanno anche ripercussioni sulla nostra salute, perchè vengono assorbite dal terreno e quindi ne ritroviamo gli effetti nocivi anche nel cibo. Un circolo vizioso che sembra impossibile da arrestare ma che sta facendo enormi danni su più fronti e che quindi deve essere considerato a tutti gli effetti un problema grave.

Tigre: il felino in via d’estinzione che sta perdendo i propri habitat



La tigre è un mammifero carnivoro che appartiene alla famiglia dei felidi ed è un predatore alfa, il che significa che si trova nel gradino più alto della catena alimentare. Al di sopra della tigre non esistono altri predatori e questo è un fatto di grandissima importanza, che colloca questo mammifero in una posizione particolare. Oggi purtroppo moltissime specie di tigri sono in via d’estinzione e molte altre si sono già estinte: la minaccia subita da questo mammifero però va ad influire anche sulle speranze di sopravvivenza delle specie che condividono il suo habitat naturale. Come vedremo tra poco infatti, se le tigri sparissero dal loro habitat tutto l’ecosistema ne risulterebbe turbato: le prede si diffonderebbero a dismisura e l’ambiente non sarebbe presto più in grado di accoglierle. 

Le tigri si possono trovare oggi in diversi habitat della Russia orientale e della Cina. Un tempo occupavano quasi tutta l’Asia ma con il passare degli anni questi esemplari sono stati privati dei loro habitat naturali e si trovano solamente in 13 stati: Bhutan, Bangladesh, India, Cina, Cambogia, Malesia, Laos, Indonesia, Nepal, Russia, Myanmar, Thailandia e Vietnam. Eppure la tigre è un mammifero con una grandissima adattabilità: può sopravvivere in più di 200 tipologie diverse di habitat, dalle foreste pluviali ai boschi di conifere, con condizioni climatiche anche opposte tra di loro. Se le tigri sono minacciate dall’estinzione i motivi sono sempre gli stessi purtroppo: la deforestazione, il bracconaggio, i cambiamenti climatici che come abbiamo visto sono perlopiù causati dall’azione dell’uomo.


Tigre: le specie sopravvissute



Alcune delle specie di tigre sopravvissute all’estinzione sono ormai diventate famose, ma anche queste sono in serio pericolo e grazie all’azione del WWF sono oggi tutelate.
La Tigre del Bengala



La tigre del Bengala è la specie più numerosa: oggi ne esistono poco più di 4.000 esemplari e si trova specialmente nelle foreste di mangrovie in India, ma anche in Bangladesh, in Birmania e in alcune zone del Nepal. La tigre del Bengala può avere una colorazione del manto differente, bianca a strisce nere, ed è un esemplare meraviglioso. Si nutre principalmente di cinghiali, cervi, bufali e gaur.

La Tigre Siberiana


La tigre siberiana è la più grande, con un manto arancione chiaro e striature marroni. Questa specie predilige habitat dal clima freddo come la foresta boreale e quella temperata ed oggi è a serio rischio di estinzione, tanto che ne sopravvivono poco più di 300 esemplari adulti.Questa è una specie meravigliosa, che spesso e volentieri convive con il lupo grigio della Russia: altro predatore, con cui è il più delle volte in competizione.

Tigre della Cina meridionale


Questo esemplare è considerato la sottospecie da cui si sono evolute tutte le altre ed è caratterizzato da un manto liscio e corto, con striature nere molto distanziate tra di loro. Un tempo occupava tutta la Cina meridionale ma oggi sopravvive solamente nella provincia dell’Hunan. Le tigri della Cina meridionale rientrano tra le 10 specie animali più minacciate al mondo: oggi ne sopravvivono meno di 80 esemplari.


Oltre a queste bellissime e significative specie, sopravvivono ancora la tigre indocinese, la tigre malese e la tigre di Sumatra: anche questi esemplari sono in serissimo pericolo d’estinzione. Come abbiamo già detto, se queste tigri scompaiono dai loro habitat naturali le conseguenze sono davvero enormi per tutte le altre specie e per l’ecosistema stesso. Ecco perchè il WWF sta cercando di tutelate la loro sopravvivenza con misure volte alla loro protezione.


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PREGHIERE E DEVOZIONI DI OGGI



DEVOZIONI DEL GIORNO



 Mese di Gennaio dedicato a GESU' BAMBINO

  SANTO ROSARIO  da recitare on-line 


  VANGELI 





 Venerdì: Pia pratica della VIA CRUCIS on-line 



LITURGIA DEL GIORNO
- Rito Romano -




 PRIMA LETTURA 

1Gv 5,5-13
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo

Carissimi, chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio? Egli è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con l’acqua soltanto, ma con l’acqua e con il sangue. Ed è lo Spirito che dà testimonianza, perché lo Spirito è la verità. Poiché tre sono quelli che danno testimonianza: lo Spirito, l’acqua e il sangue, e questi tre sono concordi.
Se accettiamo la testimonianza degli uomini, la testimonianza di Dio è superiore: e questa è la testimonianza di Dio, che egli ha dato riguardo al proprio Figlio. Chi crede nel Figlio di Dio, ha questa testimonianza in sé. Chi non crede a Dio, fa di lui un bugiardo, perché non crede alla testimonianza che Dio ha dato riguardo al proprio Figlio. E la testimonianza è questa: Dio ci ha donato la vita eterna e questa vita è nel suo Figlio. Chi ha il Figlio, ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita.
Questo vi ho scritto perché sappiate che possedete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio.


 SALMO 

Sal 147
Celebra il Signore, Gerusalemme.

Celebra il Signore, Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion,
perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.

Egli mette pace nei tuoi confini
e ti sazia con fiore di frumento.
Manda sulla terra il suo messaggio:
la sua parola corre veloce.

Annuncia a Giacobbe la sua parola,
i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.
Così non ha fatto con nessun’altra nazione,
non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi.


 VANGELO 

Lc 5,12-16
Dal Vangelo secondo Luca

Un giorno, mentre Gesù si trovava in una città, ecco, un uomo coperto di lebbra lo vide e gli si gettò dinanzi, pregandolo: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi».
Gesù tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii purificato!». E immediatamente la lebbra scomparve da lui. Gli ordinò di non dirlo a nessuno: «Va’ invece a mostrarti al sacerdote e fa’ l’offerta per la tua purificazione, come Mosè ha prescritto, a testimonianza per loro».
Di lui si parlava sempre di più, e folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro malattie. Ma egli si ritirava in luoghi deserti a pregare.