sabato 29 dicembre 2018

I curdi siriani si sbarazzano degli statunitensi

Le forze governative siriane sono entrate nella città di Manbij, sul confine turco. Il comando siriano annunciava a Damasco che l’operazione derivava dall’impegno di “imporre la sovranità a ogni centimetro dei territori siriani e in risposta all’appello dei locali della città di Manbij”. L’annuncio ribadiva il duplice obiettivo di Damasco di “distruggere il terrorismo ed espellere gli invasori e gli occupanti dal suolo siriano”. Le truppe governative issavano la bandiera araba siriana a Manbij. Con una mossa molto significativa, il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov prontamente salutava gli sviluppi. “Senza dubbio, questo è un passo positivo verso la stabilizzazione della situazione”, dichiarava il portavoce, aggiungendo che l’espansione della zona controllata delle truppe del governo siriano “è una tendenza positiva”. È ovvio che Mosca mediava tra la leadership curda siriana e Damasco. Ci furono indicazioni che le delegazioni curde siriane avevano visitato Mosca così come la base militare russa di Humaymim in Siria. Un capo curdo di Manbij aveva detto a Reuters: “Vogliamo che la Russia svolga un ruolo importante per raggiungere la stabilità”. In effetti, Mosca non ha bisogno di suggerimenti da nessuno su questo. La portavoce del Ministero degli Esteri russo Marija Zakharova dichiarava, “La questione di fondamentale importanza è chi assumerà il controllo delle regioni che gli statunitensi lasceranno. Dovrebbe essere il governo siriano… Crediamo che il governo siriano sia attrezzato per mantenere la stabilità attraverso il dialogo e l’interazione con tutte le forze patriottiche nazionali. Questo dialogo nell’interesse di tutti i siriani può aiutare a completare la cacciata dei terroristi e precluderne la ricomparsa in Siria. È importante non interferire cogli sforzi della società siriana sulla pista politica”. Il fatto è che, mentre la Russia accoglie con favore la decisione di Trump di ritirare le truppe nordamericane dalla Siria e ritiene che sia “importante in quanto può promuovere una soluzione globale della situazione” Mosca rimane estremamente diffidente nei confronti di ciò che comporta. Finora, a una settimana dall’annuncio di Trump, Washington non aveva contattato Mosca per spiegare la decisione. Il Ministro degli Esteri Sergej Lavrov indicava questo mentre parlava ai media a Mosca: “Per quanto sappia… Washington vuole che i suoi partner della coalizione si assumano le responsabilità. Anche i militari francesi, inglesi e tedeschi vi sono schierati illegalmente. Naturalmente, ci sono anche le forze aeree della coalizione su cui vogliono imporre un ulteriore onere. Speriamo di ricevere spiegazioni specifiche… partendo dal presupposto che l’obiettivo finale di tutte le operazioni antiterrorismo in Siria è ripristinare sovranità ed integrità territoriale della Siria”.
L’ignoto noto sarà il termine di ogni accordo faustiano tra Washington e Ankara sul futuro dei territori siriani sotto il controllo nordamericano. Una delegazione militare statunitense è prevista ad Ankara. Mosca e Damasco (e curdi siriani) non escluderebbero la possibilità che i comandanti del Pentagono lavorai coi “neo-ottomani” incoraggiando segretamente il revanscismo turco. Nel frattempo ci sono notizie che le forze turche si avvicinavano al fronte di Manbij in “piena prontezza… ad avviare le operazioni militari per liberare la città”, secondo Reuters. Basti dire che Damasco e Mosca anticipavano Ankara nella corsa per Manbij. In altre parole, creava il fatto compiuto sul terreno che Ankara deve accettare od usare la forza militare per cambiarlo. Quest’ultimo corso è gravido di enormi rischi, oltre a scuotere fortemente l’intesa politica turco-russa sulla Siria. È improbabile che la Turchia si spinga oltre. Tuttavia, a mio avviso, il presidente turco Recep Erdogan difficilmente riuscirà ad evitare il Cremlino. Una delegazione turca di alto livello composta dal ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu, dal ministro della Difesa Hulusi Akar, dal capo dei servizi segreti turco Hakan Fidan e dal portavoce presidenziale Ibrahim Kalin doveva recarsi a Mosca. Senza dubbio, Mosca spera di coinvolgere Ankara in modo costruttivo. È interessante notare che, tra gli sviluppi drammatici riguardanti Manbij, il rappresentante speciale del presidente russo per il Medio Oriente e i Paesi africani, il Viceministro degli Esteri Mikhail Bogdanov, rivelava che gli Stati garanti del processo di Astana (Russia, Turchia e Iran) avranno un summit in Russia la prossima settimana, a seconda del programma dei tre presidenti.
Curiosamente, non vi era stata alcuna reazione da Washington agli sviluppi su Manbij. Le truppe nordamericane la pattugliavano col fronte tra Manbij e le città adiacenti occupate dai combattenti sostenuti dalla Turchia. Avendo ricevuto l’ordine da Washington di ritirarsi dalla Siria, i comandanti statunitensi locali nel nord-est della Siria saranno in imbarazzo. Ciononostante, sarà dura per i comandanti del Pentagono ingoiare i curdi siriani riconciliarsi all’improvviso con Damasco. Ciò foraggerà i detrattori di Trump negli Stati Uniti. In effetti, il cecchinaggio è già iniziato a Washington. D’altro canto, i curdi siriani, che fino a poco tempo prima erano i principali alleati degli Stati Uniti in Siria, dichiaravano apertamente di aver invitato le forze governative ad entrare a Manbij: “A causa delle minacce d’invasione dello Stato turco alla Siria settentrionale e di scacciarne il popolo come ad al-Bab, Jarablus e Ifrin, noi Unità di protezione del popolo, in seguito al ritiro delle nostre forze da Manbij, annunciamo che ci concentreremo sulla lotta allo SIIL su tutti i fronti a est dell’Eufrate”. La dichiarazione aggiunse che le forze del governo siriano sono “obbligate a proteggere il Paese, nazione e le frontiere” ed anche a proteggere Manbij dalle minacce turche. Lasciando la porta spalancata affinché le forze governative siriane finalmente riprendano il controllo del territorio lasciato libero dagli Stati Uniti. Assad offriva l’integrazione dei combattenti curdi nell’Esercito arabo siriano in reggimenti distinti. Le prospettive sono che l’offerta di Assad sarà presto accettata dai curdi. C’è sempre stata una tacita convivenza tra i combattenti curdi siriani e le forze governative che operano nelle regioni settentrionali al confine con la Turchia. Si ricorderà che Assad discretamente aiutò i combattenti curdi a febbraio quando l’esercito turco attaccò la regione di Ifrin nel nord-ovest a febbraio.
Chiaramente, non ha senso dire che i curdi sono stati “mollati”, come sostengono i critici di Trump negli Stati Uniti. La pura verità è che gli Stati Uniti illusero i curdi che la creazione di un altro Kurdistan nel territorio siriano, come in Iraq, potesse avere una possibilità. Ma, fondamentalmente, i curdi si riconcilieranno con Damasco. Anche l’accordo tra curdi e russi è apprezzabile, storicamente. Mosca ha costantemente ritenuto che i curdi debbano essere rappresentati ai negoziati in ogni processo di pace intra-siriano. La rapidità con cui i curdi iniziavano a riparare i legami con Damasco sottolinea solo che non si fidavano mai degli statunitensi mantenendo aperte le opzioni.
Traduzione di Alessandro Lattanzio

Maduro Prepara Le Difese Venezuelane Contro L'aggressione Colombiana Sostenuta Dall'imperialismo USA


I membri della milizia bolivariana prendono parte a una parata militare per commemorare il 16° anniversario del ritorno del defunto presidente Hugo Chavez al potere dopo un fallito colpo di stato, nella National Heroes Avenue a Caracas il 13 aprile 2018.


CARACAS, Venezuela - Il capo dello stato venezuelano, Nicolás Maduro, ha dichiarato durante la il saluto presidenziale di fine anno alle forze armate Venezuelane, al quale, ha ordinato di intensificare la sorveglianza ai posti di frontiera con la Colombia.

"Ho dato ordini espliciti ... raddoppiare lo sforzo operativo con tutti i livelli di forza che abbiamo, per proteggere il confine con la Colombia, per combattere la violenza e il crimine che provengono da lì e per garantire tranquillità e pace", ha detto Maduro.

Inoltre, ha affermato che il paese colombiano non è in grado di difendere i propri confini e ha ringraziato le forze venezuelane incaricate di proteggere i limiti del paese per gli sforzi compiuti quotidianamente.

"Un riconoscimento della Guardia Nazionale Bolivariana in questo enorme confine con la Colombia di oltre 2.200 chilometri, ogni giorno di fronte a gruppi irregolari, gruppi paramilitari, criminalità, traffico di droga e tutti i mali che vengono dalla Colombia a causa di un'oligarchia che ha portato al  fallimento lo stato in Colombia e non è in grado di proteggere i suoi confini ", ha commentato.

Durante il discorso annuale, Maduro ha denunciato che le "forze imperialiste" stanno lavorando con le nazioni di confine del Venezuela con lo scopo di destabilizzare il paese e rovesciare il presidente.

Di fronte a tali minacce, il leader venezuelano ha chiesto al popolo e alle Forze armate di restare in allerta prima dell'inizio del nuovo periodo di governo (2019-2025) il 10 gennaio.

Maduro ha detto all'inizio di questo mese i suoi avversari, guidati da Washington, hanno cercato di assassinarlo e imporre una dittatura nel paese. Il presidente venezuelano ha indicato le sanzioni da parte degli Stati Uniti come fonte della recessione quinquennale dell'economia locale.

Aveva anche affermato che la milizia bolivariana ha già 1,6 milioni di membri e che la sua missione principale è "difendere" il territorio nazionale da quella che è stata descritta come possibile aggressione esterna contro il paese, in particolare dal Brasile, dalla Colombia o dagli Stati Uniti.


PREGHIERE DEL GIORNO



DEVOZIONI DEL GIORNO


 Mese di Dicembre dedicato all' IMMACOLATA e SANTO NATALE

  SANTO ROSARIO  da recitare on-line 


  VANGELI 




LITURGIA DEL GIORNO
- Rito Romano -

  




 PRIMA LETTURA 

1Gv 2,3-11
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo

Figlioli miei, da questo sappiamo di avere conosciuto Gesù: se osserviamo i suoi comandamenti. Chi dice: «Lo conosco», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e in lui non c’è la verità. Chi invece osserva la sua parola, in lui l’amore di Dio è veramente perfetto. Da questo conosciamo di essere in lui. Chi dice di rimanere in lui, deve anch’egli comportarsi come lui si è comportato.
Carissimi, non vi scrivo un nuovo comandamento, ma un comandamento antico, che avete ricevuto da principio. Il comandamento antico è la Parola che avete udito. Eppure vi scrivo un comandamento nuovo, e ciò è vero in lui e in voi, perché le tenebre stanno diradandosi e già appare la luce vera.
Chi dice di essere nella luce e odia suo fratello, è ancora nelle tenebre. Chi ama suo fratello, rimane nella luce e non vi è in lui occasione di inciampo. Ma chi odia suo fratello, è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove va, perché le tenebre hanno accecato i suoi occhi.


 SALMO 

Sal 95
Gloria nei cieli e gioia sulla terra.

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome.

Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.

Il Signore ha fatto i cieli;
maestà e onore sono davanti a lui,
forza e splendore nel suo santuario.


 VANGELO 

Lc 2,22-35
Dal Vangelo secondo Luca

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino [Gesù] a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

venerdì 28 dicembre 2018

A DOMANI AMICI DEGLI ANGELI

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BUONANOTTE A TUTTI

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BUONANOTTE BIMBI

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Nel SILENZIO COLPEVOLE di troppi, ecco il SOPRUSO!

Sebirblu, 7 dicembre 2018


Ecco un articolo scritto da qualcuno che è ben consapevole della realtà attuale e non ha certo peli sulla lingua per accusare la nuova governance bergogliana e il suo establishment di ingiustizia e sopruso, specialmente nei confronti di chi mostra di voler rimanere nella tradizione e "OSA" far sentire la propria voce per denunciare l'INGANNO APOCALITTICO che stiamo vivendo.


Nel video, il nuovo Giovanni Battista, che se non è ancora stato decapitato per annunciare la VERITÀ, è pronto per esserlo, dal momento che ha perso TUTTO per Nostro Signore, ma non ancora la VITA... e questo per indicare la VIA.


Delitti contro la religione e l'unità della Chiesa


La Massoneria questa volta ha fatto un errore gravissimo, ha voluto far scomunicare un Sacerdote protetto da Dio, che se pur sembra umanamente solo, non lo è!!!


Don Alessandro Maria Minutella (1973)


Tutti i cristiani, quelli veri, sono con don Minutella, pienamente. E per quanto piccolo possa essere il vero gregge di Cristo, vale sempre di più che un esercito di Satana. Per ogni cristiano che viene martirizzato su questa terra, ne nascono altri 5 e questo il diavolo lo sa.


Il Codice di Diritto Canonico, al canone 1364, afferma: L'apostata, lo scismatico e l'eretico incorrono nella scomunica latæ sententiæ, fermo restando il disposto del canone 194, §1, n. 2, ovvero per chi si è separato pubblicamente dalla fede cattolica o dalla comunione della Chiesa.


È ovvio che vale per tutti, Papa compreso!!! Naturalmente per Chiesa (l'insieme del Corpo Mistico; ndr) si intende la Sposa di Cristo, quella voluta da Lui e che conferma i Comandamenti di Dio, dove la Legge non muta nel tempo, né tanto meno cambia di significato o interpretazione.


Con l'accusa di essere scismatico ed eretico, l'arcivescovo Lorefice ha notificato ben 2 scomuniche a don Alessandro Maria Minutella. Accuse adoperate impropriamente al riguardo di questo notevole Sacerdote che ha fatto della sua vita una missione salvifica per tutta la Sposa di Cristo.


Le sue omelie e le sue catechesi non negano nulla di ciò che la nostra religione ci propone a credere, né il suo comportamento induce a pensare che la sua vocazione sia cambiata. Don Alessandro fa un distinguo tra la verità di Cristo e il fumo che Satana vuole far intendere come modernismo.



Con il termine "apostata" si definisce colui che volontariamente si allontana dalla cristianità o abbandona il proprio stato ecclesiastico.


Mentre con il termine "eretico" si identifica una persona che, dopo aver ricevuto il battesimo, conservando il nome di cristiano, nega pertinacemente qualcuna delle verità che si devono credere per fede divina e cattolica, o dubita di esse.


Né l'una, né l'altra (scomunica; ndr) può essere usata per tacciare don Alessandro,che intende solo difendere più di 2000 anni di Cristianità.


Oggi le scomuniche sono dette latæ sententiæ se scaturiscono da un comportamento delittuoso in quanto tale, e non è necessario che vengano esplicitamente irrogate da un ente ecclesiastico: colui che compie un atto contro la dottrina cristiana cattolica apostolica romana, si trova ad esserne estromesso automaticamente.


Dunque, un tale provvedimento cade a pennello per tantissimi sacerdoti, presuli, monsignori, arcivescovi, cardinali e per lo stesso Bergoglio, ma non sicuramente per don Alessandro che è condannato per aver scoperchiato gli altarini del demonio. (Che sta lavorando molto bene: ved. QUI e QUI; ndr).


L'unico Sacerdote che ha avuto il coraggio di dire dove sta la verità cristiana, l'unico che non ha accettato gli inganni satanici e massonici di una Chiesa moderna che possiamo tranquillamente definire apostata ed eretica, e per questo, scomunicata davanti a Dio.


Non solo, ma viene anche scomunicato in automatico, senza l'intervento della Santa Sede, chi incorre nell'aborto.


A tal riguardo la Chiesa bergogliana non ha mai preso posizione per incentivare l'abrogazione della legge sull'aborto o sull'eutanasia, come la particolare amicizia Bonino‒Bergoglio, che è ora di evidenziare, sottolineando che la Bonino stessa ha praticato centinaia di aborti su tante donne.


Come mai Bergoglio non l'ha ancora scomunicata, anzi le permette di tenere comizi in chiese consacrate?? (Cfr. QUI; ndr).



È inoltre scomunicato automaticamente chi partecipa a Logge massoniche, ma anche chi fa accordi condizionanti l'elezione del papa in conclave ‒ come stabilito dalla costituzione apostolica Universi Dominici Gregis ‒ incorre nell'immediata scomunica latæ sententiæ.


Perciò, sapendo che Bergoglio è stato messo sul soglio pontificio dalla mafia di San Gallo ‒ loggia dei cardinali massoni con sede in Svizzera, che fin da prima di Benedetto XVI voleva un papa dei loro al comando della Chiesa ‒ ved. QUI, sembra improbabile che Bergoglio stesso non conoscesse i retroscena della sua candidatura, considerato che per accettare l'offerta ha dovuto ritirarsi dalla Compagnia di Gesù perché ai gesuiti, per statuto, non è permesso di diventare papa.


Solo per svegliare tutti i tiepidi fedeli che credono incondizionatamente che lo Spirito Santo sia stato l'artefice dell'elezione del papa. (Cfr. QUI; ndr).


Teniamo ben presente che se così fosse sarebbe come ammettere che Dio stesso abbia sbagliato: o nel scegliere questo apostata per dirigere la Sua Chiesa, o nell'aver fatto governare da secoli, fino ad oggi, i papi precedenti.


Lo Spirito Santo illumina chi lo prega, ma l'uomo sceglie poi se ascoltarlo o farsi condizionare dal nemico infernale. Le trappole demoniache sono sottili, taglienti e mancano di verità: anche uno stolto qualsiasi dovrebbe rendersi conto che le eresie non sono di Don Minutella ma di Bergoglio che le ha dichiarate apertamente in tutto il suo mandato pontificio.




Numerosissime affermazioni che abbiamo già elencato più volte in altri articoli sono il frutto di un pontificato che sta lavorando per distruggere non per convertire:


"Gesù fa un po' lo scemo", "si è fatto diavolo"; "la via Crucis è il fallimento di Dio"(cfr. QUI, e QUI i vari video e i link; ndr), sono tra le eresie più eclatanti, ma tante altre sono le frasi che lentamente hanno portato i fedeli ad avere dubbi sulla Fede, tanto che le chiese si stanno svuotando, le vocazioni sparendo, per dare il posto a giovani che tentano di imparare un nuovo mestiere... quello del pastore. (Ved. QUI; ndr).


La Chiesa di Bergoglio è diventata eretica, addirittura scismatica con le sue voglie di modificare ciò che nemmeno Gesù ha stravolto, ma solo rafforzato quando, fattosi uomo, davanti agli Apostoli ha dichiarato: "Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; non sono venuto per abolire ma per portare a compimento."(Mt. 5,17). (Cfr. QUI cosa ha detto la Vergine ad un sacerdote; ndr).


Bergoglio il nuovo dio, che sospende chi non è con lui e scomunica chi gli è contro e lo ha smascherato (cfr. QUI e QUI; ndr).


Bergoglio despota ignorante (cfr. QUI e QUI; ndr), che manovra gli addetti ai lavoricome pedine, ricattandoli, ovvero i ministri obbligati a seguirlo, altrimenti, tolti dalle parrocchie, vengono relegati e scomunicati come Don Alessandro Maria Minutella, vero Sacerdote martire di Cristo che non si lascia intimidire da ostracismi umani.(Cfr. anche QUI e QUI; ndr).


Bergoglio che parla di sé quando accusa. Papa non lo è perché lui si è sempre dichiarato Vescovo di Roma; papa non lo è perché è stato votato dalla Massoneria.(Ved. QUI e QUI; ndr).


Eretico sicuramente, grazie alle sue affermazioni, scismatico pure perché vuole dividere la Chiesa di Cristo elevando sé stesso a nuovo dio, volontariamente apostataperché intende protestantizzarla attraverso le Messe Ecumeniche.


Delittuoso lo è più che mai perché sta uccidendo le anime di tutti i fedeli che lo seguono. Cosa volete ancora perché comprendiate che la Chiesa di Bergoglio con tutti i suoi seguaci è già scomunicata a tutti gli effetti da Dio stesso??? (E che lo Spirito Santo, dunque, non può albergare in essa? Cfr. QUI; ndr).


Eclissi della Fede (credit QUI)


Sacerdoti è giunto il momento di ritornare a Dio, difendetelo, chiedete le immediate dimissioni di questo usurpatore, anche se in realtà è già fuori dalla Chiesa cristiana. Notificategli la scomunica per tutto il protestantesimo di cui è portavoce. (Cfr. QUIe QUI; ndr).


Il codice del diritto canonico ve lo impone, non temete, chi è con Dio non deve avere paura. La paura è arma dei tiranni come Bergoglio, voi aggrappatevi a Cristo Re, ritornate a fare vero apostolato, ritornate a conoscere i vostri parrocchiani, benediteli, istruiteli e convertiteli secondo la vostra missione vocazionale.


La Chiesa è, e rimarrà di Cristo, gli edifici sono dell'uomo, voi prelati avete tutti aspettato troppo e i veri cristiani hanno bisogno di veri sacerdoti, invece ultimamentevoi siete diventati i falsi profeti che la Bibbia precisa per gli ultimi tempi.


Oppure credete anche voi, come quel padre Generale dei Gesuiti (A. Sosa, cfr. QUI e QUI; ndr), che ai tempi di Gesù non c'erano i registratori? Perché se così è, perché siete andati a fare i Sacerdoti se non credete per Fede a ciò che la religione propone?


Spunti per ribellarvi a questo teatrino diabolico che la massoneria ha costruito, ne avete tanti, non nascondetevi dietro all'ubbidienza, non c'è più tempo: o con Dio o contro Dio. A voi la scelta!


Post scriptum

Comunicazione dell'ultimo minuto con questo video che convoca il "Piccolo Resto"a Verona il mese prossimo.

Mi auguro che, nei limiti del possibile, chiunque comprenda il valore e il coraggio di Don Minutella, ma soprattutto vibri in cuor suo per la Verità autentica insegnataci da Nostro Signore Gesù Cristo, lo possa coadiuvare con la sua presenza fattiva, onde rincuorarlo nella grande battaglia che sta sostenendo contro le Potenze delle Tenebre.


Relazione, adattamento e cura di Sebirblu.blogspot.it

Mons. Bux: Si INDAGHI sulla RINUNCIA di Ratzinger!



Sebirblu, 20 dicembre 2018


Riporto alcuni passi, a mio avviso importanti (mentre consiglio i lettori di leggere l'esauriente testo intero QUI), di un'intervista che monsignor Nicola Bux ‒ teologo consultore della Congregazione per le cause dei santi (dopo esserlo stato in quella della dottrina della fede, del culto divino e dell'ufficio delle celebrazioni pontificie) ‒ ha concesso al vaticanista Aldo Maria Valli.


Ho ritenuto di doverla abbreviare affinché tutti coloro che non sono inclini ad interessarsi di vicende ecclesiali e forse attirati soltanto dai vergognosi scandali che purtroppo continuano ad infangare la gerarchia romana, possano rendersi conto che, seppur terribile, non è questo il problema centrale e più grave che la Chiesa vive oggi.


Essa infatti è in piena caduta libera, in quanto «coloro che vogliono "migliorare" la dottrina, falsificandola, non sono per nulla disciplinati, mentre altri, che restano chiaramente fedeli alla Parola di Cristo, sono accusati di essere "rigidi" e "farisei".»









La morsa intorno all'argentino "Vescovo di Roma" si fa sempre più stretta e in molti, soprattutto nel clero, si stanno accorgendo delle sue eresie e dei suoi modi a dir poco dittatoriali lontani dal vero insegnamento cristico. (Ved. QUI don Elia e QUI don Minutella).


Questo è il motivo per cui l'ex braccio destro per la dottrina della fede di Benedetto XVI, mons. Bux, ha esposto ad "alta voce" ciò che sta accadendo ora tra le mura leonine.


Bisogna dire, inoltre, che tale intervista è rimasta negletta per via del Sinodo dei Giovani organizzato a Roma, che ha distolto l'attenzione dalle critiche sempre più decise di prelati, vescovi e cardinali dissenzienti dal magistero eretico ed apostata (e a volte addirittura blasfemo) di Bergoglio.


Mons. Bux ha anche sottolineato la tendenza del "papa" a rimanere in silenzio di fronte alle accuse sempre più aspre, citando l'avvertimento di San Pio X nella sua enciclica "Pascendi Dominici Gregis": «Non confessare mai la propria eresia» è «il comportamento tipico dei modernisti, che possono così nascondersi in seno alla Chiesa».



Mons. Nicola Bux e il dott. Aldo Maria Valli

Ecco dunque le parti più salienti dell'incontro fra il dottor Valli e monsignor Bux:


Dr. Valli: Don Nicola, eresia e scisma, parole che sembravano sparite dal vocabolario dei cattolici, stanno tornando al centro di numerose analisi e osservazioni sulla situazione attuale della Chiesa... [...]


Mons. Bux: «Il fatto che il pontefice stesso, mediante il suo magistero, sia incorso in affermazioni eretiche è ormai al centro di un vasto dibattito, che di giorno in giorno si fa sempre più appassionato.» [...]


Dr. Valli: ...È realistico immaginare che dal papa possa arrivare una risposta e che si possa giungere ad una sua professione di fede per dissipare dubbi e ombre?


Mons. Bux: «L'unità autentica della Chiesa si fa nella verità. La Chiesa è stata posta dal Fondatore – Colui che ha detto: "Io sono la Verità"... Senza la verità non sussiste l'unità, e la carità sarebbe una finzione.


L'idea che la Chiesa sia una federazione di comunità ecclesiali, un po' come quelle protestanti, renderebbe difficile al papa fare una professione di fede cattolica. [...]


Non pochi vescovi e parroci pertanto si trovano in grande imbarazzo, a causa di una situazione pastorale instabile e confusa. Stando così le cose, mi sembra realistico pensare ad un "tavolo" all'interno della Chiesa, per capire che cosa sia cattolico e cosa non lo sia.» [...]


Dr. Valli: "E se il confronto non ci sarà?"


Mons. Bux: «Temo che si approfondirà l'apostasia e si allargherà lo scisma di fatto.Proprio il confronto razionale e caritatevole dentro la Chiesa renderebbe necessaria la professione di fede del papa, con abiura, di conseguenza, degli eventuali errori ed opinioni erronee dichiarate sino a quel momento per riaffermare la fede cattolica quale termine di paragone, regola di ogni cattolico.» [...]





Dr. Valli: "Molti si chiedono: se il papa si sente libero di cambiare un articolo del Catechismo secondo le mutate esigenze del popolo di Dio o la diversa sensibilità dell'uomo d'oggi, potrà farlo anche in altri punti, ancora più rilevanti?"


Mons. Bux: «È un interrogativo davvero inquietante e, del pari, una preoccupazione legittima quella di tenere indenne il "depositum fidei" dalle sensibilità contingenti della società di oggi o di domani.» [...]


Dr. Valli: "Ma perché secondo lei sarebbe auspicabile una professione di fede? E se Bergoglio, come tutto lascia pensare, non la farà, che cosa potrebbe succedere?"


Mons. Bux: «L'allontanamento e la deviazione dalla fede si chiama eresia, parola che viene dal greco "airesis" e vuol significare scelta e assolutizzazione di una verità, minimizzando o negando le altre che sono nel novero della dottrina cattolica (ricordo a questo proposito che il card. Von Balthasar scrisse un saggio intitolato "La verità è sinfonica").


Ovviamente, però, la deviazione deve essere manifesta e pubblica. E in caso di eresia palese, secondo san Roberto Bellarmino, il papa può essere giudicato. [...]


Il pontefice è chiamato dal Signore a diffondere la fede cattolica, ma per farlo deve dimostrarsi capace di difenderla... altrimenti la Chiesa cessa di essere colonna e fondamento della verità. Perciò, chi non difende la vera fede decade da ogni incaricoecclesiastico, patriarcale, eparchiale, eccetera.»






Dr. Valli: "Scusi don Nicola, sta dicendo che in caso di eresia, proprio come un cristiano eretico cessa di essere membro della Chiesa, anche il pontefice cessa di essere papa e capo del corpo ecclesiale, e perde ogni giurisdizione?


Mons. Bux: «Sì, l'eresia intacca la fede e la condizione di membro della Chiesa, che sono la radice e il fondamento della giurisdizione. Questo è il pensiero dei padri della Chiesa, in specie di Cipriano, che ebbe a che fare con Novaziano, antipapa durante il pontificato di papa Cornelio (cfr. Lib. 4, ep. 2). Ogni fedele, compreso il pontefice, con l'eresia si separa dall'unità della Chiesa...


Di fronte a questa eventualità, così grave per la fede, alcuni cardinali, o anche il clero romano o il sinodo di Roma, potrebbero ammonire il papa con la correzione fraterna, potrebbero "resistergli in faccia" come fece Paolo con Pietro ad Antiochia; potrebbero confutarlo e, se necessario, interpellarlo al fine di spingerlo a ravvedersi.


In caso di pertinacia del papa nell'errore, bisogna prendere le distanze da lui, in conformità con ciò che dice l'Apostolo (cfr. Tito 3,10-11). Inoltre la sua eresia e la sua contumacia andrebbero dichiarate pubblicamente, perché egli non provochi danno agli altri e tutti possano premunirsi. Nel momento in cui l'eresia fosse notoria e resa pubblica, il papa perderebbe ipso facto il pontificato...


Se il papa non si comporta da papa e capo della Chiesa, né la Chiesa è in lui né lui è nella Chiesa. Disobbedendo alla legge di Cristo, oppure ordinando ciò che è contrario al diritto naturale o divino, ciò che è stato sancito universalmente dai concili o dalla Sede apostolica, il papa si separa da Cristo, che è il capo principale della Chiesa e in rapporto al quale si costituisce l'unità ecclesiale...


Non nascondo, però, che quanto indicato, sebbene sia limpido e liscio nella teoria, nella pratica incontra molte difficoltà; inconvenienti anche di carattere canonistico.»





Dr. Valli: "Ammettiamo, comunque, che si possa arrivare a un tal punto. Quali le conseguenze per la fede e per la Chiesa?"


Mons. Bux: «Chi vuol essere papa non può rinnegare la verità cattolica, anzi, deve aderirvi in toto se vuole rivendicare l'autorità magisteriale.


Vale infatti ciò che Ratzinger scriveva anni fa, sottolineando che il pontefice non può "imporre una propria opinione", ma deve "richiamare proprio il fatto che la Chiesa non può fare ciò che vuole e che anch'egli, anzi proprio lui, non ha facoltà di farlo", perché "in materia di fede e di sacramenti, come circa i problemi fondamentali della morale", la Chiesa può solo "acconsentire alla volontà di Cristo". [...]


In breve, se il papa non custodisce la dottrina, non può esigere la disciplina; se poi perdesse la fede cattolica, decadrebbe dal soglio petrino.


"Il potere delle chiavi di Pietro non si estende fino al punto che il Sommo Pontefice possa dichiarare 'non peccato' quello che è peccato, oppure 'peccato' quello che non è peccato. Ciò sarebbe, infatti, chiamare male il bene, e bene il male, la qualcosa è, sempre è stata e sarà lontanissima da colui che è il Capo della Chiesa, colonna e fondamento della verità" (cfr. Roberto Bellarmino, De Romano Pontifice, lib. IV cap. VI, p. 214, e anche Lumen gentium, n. 25).


Di conseguenza il papa che, quale persona privata, si identificasse con l'eresia, non sarebbe più Sommo Pontefice o Vicario di Cristo sulla terra.» (Cfr. QUI e QUI; ndr).






Dr. Valli: "Lei stesso, però, ha detto che ci sono difficoltà pratiche non di poco conto…


Mons. Bux: «Per un papa, in effetti, vige una sorta di immunità da giurisdizione. Per cui, sebbene in teoria si affermi che i cardinali possono accertare la sua eresia, certamente nella pratica la cosa diventerebbe difficile, a causa del fondamentale principio "Prima sedes a nemine iudicatur", ripreso dal can. 1404 c.i.c. Nessuna chiesa, in quanto figlia, può giudicare la madre, cioè la Sede apostolica.


Ancor meno alcuna pecora del gregge può ergersi a giudicare il proprio pastore. Se guardiamo come è stato applicato questo principio nella storia della Chiesa, e del papato in particolare, notiamo che anche in caso di accusa di eresia, o addirittura vera e propria apostasia del papa, tutto si è concluso con un nulla di fatto. [...]


Dr. Valli: "Insomma, tante difficoltà pratiche..."


Mons. Bux: «Un ulteriore problema è, poi, nell'individuazione degli esatti contorni di un'eresia. Guardi, a differenza del passato, la teologia non è più affidabile, ma è diventata una sorta di arena nella quale converge tutto ed il suo contrario. Per cui, affermata una verità, vi sarà sempre qualcuno disposto a difendere l'esatto contrario.


Come vede, esistono diverse complicazioni pratiche, teologiche e giuridiche sulla questione del giudizio riguardante il papa eretico.


Forse, e lo dico proprio da un punto di vista pratico, sarebbe più agevole esaminare e studiare più accuratamente la questione relativa alla validità giuridica della rinuncia di papa Benedetto XVI, se cioè essa sia piena o parziale ‒ "a metà", come qualcuno ha detto ‒ (ossia Mons. Georg Gänswein, ved. QUI; ndr) o dubbia, giacché il concetto di una sorta di papato collegiale mi sembra decisamente contro il dettato evangelico.






La fulminante risposta del Cielo per il destino della Chiesa di Roma e del papato, proprio lo stesso giorno delle dimissioni di Benedetto XVI, avvenute l'11 febbraio 2013.

Gesù non disse, infatti, "tibi dabo claves..." (regni cælorum = Ti darò le chiavi del regno dei cieli ‒ Mt 16, 15-19; ndr). rivolgendosi a Pietro e ad Andrea, ma lo disse solo a Pietro!


Ecco perché dico che, forse, uno studio approfondito sulla rinuncia potrebbe essere più utile e proficuo, nonché aiutare a superare problemi che oggi ci sembrano insormontabili.


È stato scritto: "Giungerà anche un tempo delle prove più difficili per la Chiesa. Cardinali si opporranno a cardinali e vescovi a vescovi. Satana si metterà in mezzo a loro. Anche a Roma ci saranno grandi cambiamenti" (Saverio Gaeta, Fatima, tutta la verità, 2017, p. 129).


E questo grande cambiamento, con papa Bergoglio, lo possiamo vedere in maniera palpabile, stante la chiara intenzione di segnare una linea di discontinuità o rottura con i precedenti pontificati. Questa discontinuità – una rivoluzione – genera eresie, scismi e controversie di varia natura.» [...]


Dr. Valli: "Anche la liturgia ha risentito di tutto ciò, e lei lo ha scritto più volte nei suoi libri..."


Mons. Bux: «Esatto. Si celebra come se Dio non fosse presente... una animazione mondana.

Ma qui ci confortano le parole che sant'Atanasio di Alessandria rivolgeva ai cristiani che soffrivano sotto gli ariani (i quali non credevano nella divinità del Cristo, come spesso ribadito da don Minutella sul neo-arianesimo d'oggi; ved. QUI e il video che segue; ndr).


(Ecco, dunque, ciò che diceva Sant'Atanasio in piena eresia ariana):

"Voi rimanete al di fuori dei luoghi di culto, ma la fede abita in voi. Vediamo: che cosa è più importante, il luogo o la fede? La vera fede, ovviamente. Chi ha perso e chi ha vinto in questa lotta, chi mantiene la sede o chi osserva la fede? (Cfr. QUI e QUI e QUI; ndr). È vero, gli edifici sono buoni, quando vi è predicata la fede apostolica; essi sono santi, se tutto vi si svolge in modo santo...


Voi siete quelli che sono felici, voi che rimanete dentro la Chiesa per la vostra fede,che la mantenete salda nei fondamenti come sono giunti fino a voi dalla tradizione apostolica, e se qualche esecrabile gelosamente cerca di scuoterla in varie occasioni, non ha successo.


Loro sono quelli che si sono staccati da essa nella crisi attuale. Nessuno, mai, prevarrà contro la vostra fede, amati fratelli, e noi crediamo che Dio ci farà restituire un giorno le nostre chiese.


Quanto più i violenti cercano di occupare i luoghi di culto, tanto più essi si separano dalla Chiesa. Essi sostengono che la rappresentano, ma in realtà sono quelli che a loro volta sono espulsi da essa e vanno fuori strada" (Coll. Selecta SS. Eccl. Patrum. Caillu e Guillou, vol. 32, pp 411-412).


Dr. Valli: "In conclusione, possiamo dire che l'eresia non consiste solo nel diffondere dottrine false, ma anche nel tacere la verità sulla dottrina e sulla morale?"


Mons. Bux: «Certamente sì. Se a qualcuno desse fastidio il termine dottrina, usi il termine insegnamento, perché entrambi sono la traduzione del greco 'didachè'. Dove manca la dottrina, vi sono problemi morali, come stiamo vedendo!


Quando il papa e i vescovi fanno questo, utilizzano il loro ufficio per distruggerlo.Dice sant'Agostino: pascono se stessi, cercano i propri interessi, non già gli interessi di Gesù Cristo, proclamano la sua parola ma per diffondere le loro idee.


Il nome di Gesù Cristo, diceva il cardinale Biffi, è diventato una scusa per parlare d'altro: migrazioni, ecologia, eccetera. Così non siamo più unanimi nel parlare (1 Cor 1,10) e la Chiesa è divisa.»


Gli ultimi tempi e la nuova era

Alla luce dei recenti attentati di matrice islamica sul territorio europeo, e soprattutto di quello avvenuto nella capitale iraniana, Teheran, la strategia del terrore e della destabilizzazione mondiale sta raccogliendo i suoi frutti. 
L'Iran ha accusato apertamente l'Arabia Saudita di essere responsabile dell'attentato e di armare i terroristi dell'ISIS aprendo a possibili sviluppi inquietanti e pericolosi. La maggior parte dei morti che il califfato ha causato in questi anni sono di religione islamica. La lotta intestina tra Sunniti e Sciiti in medioriente per adesso ha un solo vincitore: Israele. La nazione ebraica vive un periodo di moderata tranquillità e sembra essere stata stranamente dimenticata dai terroristi dello Stato Islamico. 
La Siria e l'Iraq sono ormai due nazioni distrutte, e solo la Russia e i Curdi sembrano combattere seriamente contro l'ISIS, mentre la Turchia, gli USA e gli altri stati sunniti della regione hanno come principale obiettivo quello di detronizzare il leader siriano Assad, servendosi anche dei terroristi islamici dell'ISIS.

Trump 

Donald Trump ha scelto di recarsi in Arabia Saudita per il suo primo viaggio all'estero in qualità di presidente USA. Qui ha concluso un accordo commerciale vendendo allo Stato Saudita armi per 110 miliardi di dollari. La dinastia di Riad, alla quale anche l'Italia ha venduto armi, è impegnata in una guerra contro lo Yemen. Subito dopo Trump si è recato in Israele incontrando il primo ministro Netanyahu, ed infine ha fatto visita a Papa Francesco in Vaticano. 
Trump ha incontrato nel giro di una settimana gli esponenti principali delle tre religioni monoteiste e abramitiche. Ma di cosa avranno parlato? Forse ha rassicurato Israele e il Vaticano che l'Arabia Saudita farà da garante affinché l'ISIS non attacchi i loro Stati? Forse ha discusso circa gli avvenimenti che avverranno nel prossimo futuro? 
Trump dopo questi incontri ha deciso di rompere l'accordo di Parigi sul clima sottoscritto dal suo predecessore Barack Obama. Ma Trump è un folle incosciente oppure conosce la verità sull'origine del riscaldamento globale? E se i cambiamenti climatici fossero causati da dinamiche cosmiche e cicliche invece che dalle emissioni di CO²? Oppure è deciso ad incrementare con ogni mezzo la produzione industriale in previsione di un probabile conflitto mondiale? Come dimostra la tensione crescente con la Corea del Nord e l'isolamento del Qatar e dell'Iran la politica estera di Trump è notevolmente aggressiva.  

Albert Pike

Albert Pike, è stato un avvocato, politico, scrittore e militare statunitense, ma è stato anche un massone di 33° grado appartenente al rito scozzese. Grazie al commodoro della Marina Canadese William Carr conosciamo la corrispondenza epistolare tra Mazzini e Pike. In una lettera Pike scrive:

"La Prima Guerra Mondiale deve essere provocata per permettere agli Illuminati di sovvertire il potere dello Zar in Russia e rendere quel paese una fortezza per il comunismo ateo. Le divergenze causate dagli "agenti" degli Illuminati tra gli Imperi Britannico e Germanico, sarebbero state usate per fomentare questa guerra. Alla fine della Guerra si sarebbe costruito il Comunismo e lo si sarebbe usato per distruggere gli altri governi e per indebolire le religioni.

La Seconda Guerra Mondiale deve essere fomentata avvantaggiandosi delle differenze tra i fascisti e i sionisti politici. Bisogna fare questa guerra, perché il Nazismo venga distrutto e il Sionismo politico diventi abbastanza forte per istituire uno stato sovrano in Palestina. Nella Seconda Guerra Mondiale il Comunismo Internazionale deve diventare abbastanza forte per bilanciare la Cristianità, che sarebbe cosi contenuta e tenuta sotto controllo, fino al tempo in cui ci sarebbe servita per il cataclisma sociale definitivo

La Terza Guerra Mondiale deve essere fomentata avvantaggiandosi delle differenze, causate dagli agenti degli Illuminati, tra i sionisti politici e i leader del mondo islamico. La guerra deve essere condotta in modo tale che l'Islam (il Mondo Arabico Musulmano) e i sionisti politici (lo Stato di Israele) si distruggano reciprocamente. Nel mentre, le altre nazioni, divise ancora una volta su questa questione, saranno costrette a combattere fino ad esaurirsi completamente, fisicamente, moralmente, spiritualmente ed economicamente. Daremo libero sfogo ai nichilisti e agli ateisti, e provocheremo un cataclisma sociale formidabile che, in tutto il suo orrore, mostrerà chiaramente alle nazioni, quale effetto abbiano l'ateismo assoluto, l'origine della ferocia e i disordini (le rivoluzioni) altamente sanguinari .

Ovunque, quindi, i cittadini obbligati a difendersi dalla minoranza mondiale di rivoluzionari, stermineranno quei distruttori della civiltà e la moltitudine sarà disillusa dalla Cristianità, i cui spiriti deistici da quel momento saranno senza bussola né direzione. Saranno ansiosi di un ideale, ma senza sapere a chi rendere questa adorazione, riceveranno cosi la vera luce attraverso la manifestazione universale della pura dottrina di Lucifero, portato finalmente alla vista di tutti. Questa manifestazione deriverà dal movimento reazionario generale, che seguirà la distruzione della Cristianità ed ateismo, entrambi conquistati e sterminati allo stesso tempo". (lettera scritta nel 1871)  


Gog e Magog

E la parola dell'Eterno mi fu rivolta in questi termini: «Figlio d'uomo, volgi la tua faccia verso Gog del paese di Magog... e profetizza contro di lui... verrai dal luogo dove stai, dall'estremità del settentrione... e salirai contro il mio popolo d'Israele...» (Ezec. 38:1 e 15-16).

Verrai contro il paese sottratto alla spada, contro la nazione raccolta in mezzo a molti popoli, sui monti d'Israele, che sono stati per tanto tempo deserti; ma, fatta uscire dai popoli, essa abiterà tutta quanta al sicuro. (Ezec. 38:8).


I capitoli 38 e 39 del profeta Ezechiele parlano di Gog del paese di Magog.
Tutti i commentatori biblici dicono che «Gog del paese di Magog» è la Russia che, improvvisamente, nel futuro, attaccherà Israele.
Il crollo dell'Unione Sovietica ha permesso alla Russia di riemergere. Nel futuro questo paese risorgerà con una nuova forza politico-nazionalista, imperiale e antisemita. Pietro il Grande così definì la Russia: «Un paese in cui ciò che non può accadere, accade».
Da secoli l'antisemitismo fa parte della psicologia di questo paese. Dagli Zar al comunismo e sino ad oggi, la parola ebreo viene usata come un termine dispregiativo.

Perché Magog, la Russia, attaccherà Israele?
A questa domanda risponde la Scrittura che dice: "Verrai per far bottino e predare, per stendere la tua mano contro queste rovine ora ripopolate, contro questo popolo raccolto fra le nazioni..." (Ezec. 38:12).
Invadere un paese per "far bottino e predare" non è un atto di giustizia, ma nasconde un pensiero malvagio che la stessa profezia di Ezechiele conferma: "Così parla il Signore l'Eterno: In quel giorno, dei pensieri ti sorgeranno in cuore e concepirai un malvagio disegno" (Ezec. 38:10).

Ezechiele quindi profetizza una futura invasione di massa su Israele da parte delle forze armate di sei nazioni. Cinque delle sei nazioni sono identificate nei versetti 5 e 6 del capitolo 38 con i loro nomi antichi usati all’epoca di Ezechiele.

La prima nazione, la Persia, è quello che oggi è diventato lo stato moderno dell’Iran. Attualmente è governato da un regime fondamentalista islamico che sta investendo parecchio nella potenza militare, incluso lo sviluppo di armi nucleari. Questo governo ha dichiarato apertamente la sua volontà di annichilimento dello Stato ebraico di Israele. 

La seconda nazione, l’Etiopia, non rappresenta lo stesso territorio della moderna Etiopia. In realtà, essa occupava l’area una volta conosciuta come Nubia e che oggi viene chiamata col nome di Sudan. Anche questo stato è dominato da un governo fondamentalista islamico, il quale usa metodi brutali (compresa la crocifissione dei cristiani) per instaurare uno stato puramente islamico.

La terza nazione è la Libia che si trova ad occidente dell’Egitto e anch’essa è una nazione islamica decisamente anti occidentale e anti israeliana, tanto che l’intelligence occidentale è stata di recente informata che la Libia ha assunto scienziati provenienti dall’ex Unione Sovietica per la loro campagna di rafforzamento militare.

Il popolo della quarta nazione – Gomer – era conosciuto all’epoca anche come i cimmeri. Essi vivevano a nord dei monti caucasici a sud della moderna Russia. Ai tempi di Ezechiele dimoravano in quella che è attualmente la zona che si trova al centro della Turchia.

Il popolo della quinta nazione, Togarma, furono identificati da Giuseppe Flavio come i Frigi (Antichità: I. 6, 1 [126]), i quali risiedevano nella Cappadocia, ossia l’attuale zona est della Turchia.
Considerato che la quarta e la quinta nazione si trovano nell’attuale Turchia occorre sottolineare come l’attuale governo secolarizzato della Turchia è minacciato dai fondamentalisti islamici. E a questo proposito sono molti i leader a temere che la Turchia possa diventare un altro Iran, ciò a maggior ragione vista la svolta autoritaria del premier Erdogan. Se ciò dovesse accadere tutte le nazioni citate in Ezechiele 38:5-6 sarebbe caratterizzate da un odio militante islamico contro Israele.

L’identità del leader dell’invasione 

Le cinque nazioni citate saranno guidate da una sesta nel futuro attacco contro Israele. Dio ha dato tre marchi d’identificazione per questo leader.

Il nome del leader 

Il leader sarà Gog della terra di Magog (Ezechiele 38:2). Jerome, un importante leader di chiesa del 345-420 d.C.) dichiarò che Magog si trovava nel nord dei monti del Caucaso, vicino al Mar Caspio. Giuseppe Flavio (Antichità I. 6, 1 [123]) così come altri scrittori greci associavano il nome Magog a quello degli Sciti. Secondo l’International Standard Bible Encyclopedia, il maggior gruppo di Sciti viveva vicino al Mar Nero, dal Caucaso lungo il Danubio. Pertanto la terra di Magog si trovava vicino al Mar Nero e al Caspio a nord delle Montagne del Caucaso, ossia nel territorio che si trova a sud dell’attuale Russia.

La posizione politica del leader 

Il leader viene identificato come il principe sovrano di Mesec e Tubal (Ezechiele 38:2; 39:1). Gli scrittori classici greci chiamavano il popolo di Mesec col nome di Moschoi, mentre gli Assiri si riferivano a loro col nome di Muski. Questo gruppo si era stabilito in Armenia, dove si incrociano i confini tra Russia, Iran e Turchia.
Il popolo di Tubal viveva invece al centro del’attuale Turchia, subito ad ovest di Togarma.

La posizione geografica del leader 

Gog è situata all’estremità settentrionale (38:15; 39:2). Poiché Ezechiele era un profeta ebreo sicuramente parlava tenendo conto del punto di vista del suo territorio. Perciò, quando nel versetto 38:15 parla dell’attacco delle sei nazioni guidate da Gog proveniente dal nord significa che la sua provenienza doveva essere per forza a nord di Israele. E’ la Russia la nazione situata all’estremità settentrionale direttamente a nord di Israele.

Il tempo dell’invasione 

In Ezechiele 38:8-16, Dio dichiara che l’invasione di Israele accadrà alla fine dei giorni. Ciò accadrà dopo che il popolo di Israele avrà fatto ritorno nella sua terra e si sentirà così sicuro da non aver bisogno di difendersi (vv. 8, 11-12, 14.) Il ritorno allo stato di Israele è avvenuto nel 1948, ma mai da allora questo popolo ha potuto sentirsi tanto sicuro da non aver più difese.

Poiché le Scritture attestano che non vi saranno periodi di guerra durante il regno del Messia (Salmi 72:7; Isaia 9:6-7, Michea 4:3-4), ciò significa che questa invasione non avverrà durante il Millennio. Ci sarà dunque un tempo prima della Seconda Venuta di Cristo e il Suo Regno Millenario nel quale Israele si sentirà così sicura da rinunciare ad ogni difesa? Questo è ciò che appare dalle Scritture.
Secondo Daniele 9:27 all’inizio dei sette anni di Tribolazione, l’Anticristo stabilirà un patto d’acciaio con Israele. Il legame tra Israele e l’Anticristo sarà così forte che farà espandere il suo potere e il suo impero nel Medio Oriente. Il risultato è che attraverso questo patto l’Anticristo garantirà la sicurezza di Israele e questa garanzia farà sentire Israele così al sicuro da permettersi di rinunciare alla propria difesa e agli enormi costi che essa comporta.

Comunque questa sensazione di sicurezza non durerà a lungo. Nel mezzo della Tribolazione, l’Anticristo comincerà a portare desolazione in Israele (Daniele 9:27; Matteo 24:15-21); pertanto possiamo concludere che la nazione si sentirà sicura solo nella prima metà dei sette anni della Tribolazione e proprio in questo periodo (probabilmente un poco prima della metà dei setti anni) avverrà l’invasione da parte della Russia e dei suoi alleati islamici. 
Attitudini e azioni dell’invasore

Gli invasori penseranno che poiché Israele ha abbandonato la sua difesa militare quello sarà il momento opportuno per colpirla e saccheggiare le sue risorse (Ezechiele 38:10-13). Di conseguenza lancerà un attacco con un esercito talmente enorme che sembrerà come una nuvola che copre la terra (38:9, 15-16).

La reazione di Dio

All’inizio Dio spingerà gli invasori verso Israele per il suo scopo di sovranità (38:4, 16; 39:2). Ma quando essi attaccheranno allora Dio interverrà contro di loro con furia, gelosia e ira (38:18-19). Egli interverrà attivamente per distruggere le forze dell’invasione attraverso terremoti, frane, atti di panico autodistruttivi, pestilenze, nubifragi, grandine, fuoco e zolfo (38:19-22).

La distruzione delle armate degli invasori sarà così estesa che le montagne, i campi di Israele e la valle accanto al Mar Morto saranno coperte di cadaveri. Dio manderà uccelli e altri animali a mangiare i loro corpi. Occorreranno sette mesi prima gli Ebrei riusciranno a seppellire i corpi dei morti rimasti e a distruggere tutte le loro armi (39:3-5, 9-20). Se l’invasione avverrà poco prima della metà della Tribolazione, la distruzione delle armi si realizzerà al principio del Millennio.
Lo scopo di Dio sarà di glorificare Se Stesso davanti ad Israele e a tutte le nazioni, Essi saranno così impressionati dalla Sua esistenza e dal Suo potere tanto da trasformare la propria vita (38:16, 23; 39:7, 13, 21-22). Molti ebrei e gentili saranno salvati proprio durante la Tribolazione (Apocalisse 7). Non vi sono dubbi che l’adempimento delle profezie di Ezechiele saranno uno strumento per mezzo del quale Dio porterà molte persone di quel tempo a Sé.

Quindi Dio interverrà, come ai tempi dell'Antico Testamento, per salvare miracolosamente Israele. I versi del capitolo 38:18-23 di Ezechiele, lo dimostrano chiaramente: "Verrò in giudizio contro di lui, con la peste e con il sangue; farò piovere torrenti di pioggia e grandine, fuoco e zolfo, su di lui, sulle sue schiere e sui popoli numerosi che saranno con lui".

Anche nell'Apocalisse di Giovanni (20, 7) si citano Gog e Magog come avversari di Israele. Il libro delle rivelazioni sembra essere un completamento delle profezie dei vari profeti di Israele, tra cui Ezechiele e Daniele.

Secondo il Corano invece (18, 93-98; 21, 96-97), il popolo barbaro di Yādgiūǵ e Māgiū, rinserrato da Alessandro Magno (Dhū 'l-Qarnain, v.) dietro una colossale muraglia di ferro, verso la fine dei tempi proromperà dalle sue barriere a devastare la terra degli infedeli. I geografi arabi collocano il territorio di quel popolo nella parte nord-est dell'Asia. Si tratta forse della Cina?

Fatima

"Io chiederò la Consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato... Se vi atterrete alle mie richieste, la Russia si convertirà e il mondo avrà pace". 

Questo messaggio dato dalla Madonna ai tre pastorelli fa parte dei tre segreti di Fatima. Questa profezia sembra essersi verificata allorché la Russia ha abbandonato l'ideologia comunista allentando le sue redini sui paesi dell'Europa dell'est e dopo la caduta del muro di Berlino. Ancora una volta la Russia è protagonista di una profezia, nella quale si evidenzia la sua pericolosità per la pace mondiale.
Da sottolineare che il terzo segreto di Fatima annuncia una tribolazione e persecuzione che la Chiesa e il Papa subiranno in futuro. Forse un ulteriore avviso di quanto già scritto nella lettera di Pike a Mazzini, riguardante il nichilismo dominante e la fine della cristianità.

Conclusioni

La Russia, alleata strategicamente con la Cina, l'Iran, la Siria e altre nazioni sembra aver creato una coalizione internazionale descritta nelle profezie. Dall'altra parte gli Usa, da sempre schierati con Israele, godono dell'appoggio di Stati strategicamente ben posizionati nella regione mediorientale come l'Arabia Saudita, la Giordania e la Turchia. Anche se quest'ultima nel corso della storia è sempre stata imprevedibile.
I segnali di questi tempi sembrano adempiere e dare compimento alle profezie del passato. Basta una scintilla a scatenare una guerra dagli esiti imprevedibili e catastrofici.
Stiamo entrando nell'era dell'acquario, abbandonando quella dei pesci. Forse questo passaggio simboleggia la fine della cristianità, il cui simbolo anticamente era il pesce, a favore del portatore d'acqua, l'acquario. Un antica divinità sumera importante era chiamata EA, il nome significa "la cui casa è l'acqua". Questa divinità era conosciuta anche come ENKI, "signore della terra".  Nei vangeli è più volte ripetuto che il signore di questo mondo è satana o lucifero. Infatti è Satana a tentare Gesù nel deserto offrendogli l'autorità su tutti i regni della Terra. Avrebbe mai potuto offrire qualcosa di cui non fosse stato padrone? Forse la nuova divinità da adorare sarà questa antica divinità sumera? ENKI è anche colui che, secondo i sumeri, ha contribuito insieme ad altre divinità alla creazione della razza umana.
La teoria del ritorno del pianeta X, chiamato anche Nibiru, descritto nelle profezie e studiato da archeoastronomi e ricercatori segnerà anche il ritorno di questa antica divinità? Forse è l'avvicinamento di questo astro a causare i cambiamenti climatici ed eventi naturali sempre più estremi sul nostro pianeta?