mercoledì 21 novembre 2018

INFERNO sul ponte di Brooklyn mentre i veicoli si scontrano, chiudendo il traffico (FOTO, VIDEO)

INFERNO sul ponte di Brooklyn mentre i veicoli si scontrano, chiudendo il traffico (FOTO, VIDEO)




I veicoli coinvolti nell'incidente si sono scontrati sul lato del ponte di Brooklyn poco dopo le 7 di mercoledì, secondo ABC 7. Tre dei quattro veicoli sono stati presi a fuoco.
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Una foto sembra mostrare una delle macchine completamente sventrate dal fuoco, con solo il suo telaio rimasto. Twitter Ads info and privacy
Tutte le corsie del ponte erano originariamente chiuse in entrambe le direzioni, anche se successivamente fu riaperta la parte vincolata a Manhattan. Il capo dei trasporti della polizia di New York ha twittato che i pendolari dovrebbero utilizzare percorsi alternativi.
I veicoli coinvolti nell'incidente si sono scontrati sul lato del ponte di Brooklyn poco dopo le 7 di mercoledì, secondo ABC 7. Tre dei quattro veicoli sono andati a fuoco.Twitter Ads info and privacy
Un video pubblicato online mostra spessi fumi neri che si alzano dai veicoli.
Una persona su Twitter ha riferito di aver sentito un "botto" prima di vedere l'incendio. View image on Twitter
I vigili del fuoco stanno attualmente lavorando per spegnere l'incendio. 
Una foto sembra mostrare una delle macchine completamente sventrate dal fuoco, con solo il suo telaio rimasto. 
Tutte le corsie del ponte erano originariamente chiuse in entrambe le direzioni, anche se successivamente fu riaperta la parte vincolata a Manhattan. Il capo dei trasporti della polizia di New York ha twittato che i pendolari dovrebbero utilizzare percorsi alternativi.

L’Intelligenza Extraterrestre è già entrata in contatto con noi tramite messaggi mentali.

Oggi molti terrestri riconoscono l’esistenza di un Creatore o di una Mente Superiore e quindi anche la presenza nell’Universo di altri esseri intelligenti da esso creati, che siamo soliti definire extraterrestri. Essendo dotati di intelligenza, nel corso del loro processo evolutivo, devono aver trovato il modo di scambiare informazioni non solo con i propri simili, ma anche con i rappresentanti delle altre forme di vita che si trovano nel cosmo. Per ora l’umanità, a causa delle proprie limitate possibilità tecniche, non è ancora riuscita a fare lo stesso. Ma l’intelligenza extraterrestre è già entrata in contatto con noi, tramite messaggi mentali, telepatici”.
Nei primi anni ’90 la redazione del giornale ‘Cudesa i prikljucenja’ mi commissionò un’intervista con un astronauta. Non vi dirò il suo nome e poi capirete perché. Chiamiamolo semplicemente Vladimir. Ciò che a me interessava sapere, era soprattutto se durante i voli, lui e i suoi colleghi avevano avvistato gli UFO e in generale se nello spazio aperto si fosse verificato qualche fatto insolito. Vladimir mi disse che conosceva persone degne di fede che avevano visto gli UFO, ma a lui non era mai successo di imbattersi nei dischi volanti.
Per quanto riguarda certi fatti strani che si verificano nello spazio, mi confidò un episodio inspiegabile che gli era capitato. “Questo però non deve pubblicarlo” mi avverti. In tutti questi anni ho mantenuto la promessa e non ho pubblicato nulla di ciò che Vladimir mi aveva detto.

Ma ora che gli eventi enigmatici capitati agli astronauti non sono più un segreto, posso parlarne. Ecco il racconto dell’astronauta: Durante il volo di avvicinamento alla stazione orbitante, il comandante che pilotava la navicella non riusciva in alcun modo ad immettersi nella traiettoria prevista per effettuare l’aggancio. La riserva di carburante per le manovre della navicella era limitata. Gli restava, meno che niente. Se la correzione successiva non fosse andata a buon fine, avremmo oltrepassato la stazione e saremmo tornati sulla Terra senza aver portato a termine i nostri compiti. Io ero impossibilitato a prestare qualsivoglia aiuto, poiché il comando della navicella è prerogativa esclusiva del comandante. Come ingegnere di bordo potevo soltanto stare seduto nella poltrona accanto e preoccuparmi in silenzio.
Ad un certo momento all’improvviso ho sentito un ordine nella mente: ‘Prendi il comando!’. Più tardi analizzando ciò che era successo non sono riuscito a capire se si fosse trattato della voce di qualcuno o cosa. So soltanto che ho ricevuto un ordine mentale altrui e che non potevo evitare di eseguirlo. Quello che sorprende ancor più è che il comandante non obiettò nulla e mi passò il comando della navicella. In seguito mi ha detto di non aver ricevuto alcun ordine, semplicemente all’improvviso aveva saputo che doveva fare proprio così, anche se ciò andava contro tutte le nostre ferree disposizioni. Non ho perso conoscenza, ma mi trovavo come in trance ed ho eseguito docilmente i comandi che mi venivano in mente. Solo grazie ad essi è stato possibile eseguire l’aggancio con successo. Una volta sulla Terra durante il rapporto di volo, il comandante si beccò una strigliata, e me la beccai anch’io, anche se in misura minore. Ma entrambi evitammo di menzionare i comandi ‘soprannaturali’ “.
Il primo episodio inspiegabile verificatosi nello spazio fu riferito dall’astronauta Sergej Kricevskij nell’ottobre del 1995. Sergej Kricevskij è assistente scientifico superiore del Centro di preparazione degli astronauti Jurij Gagarin e dell’Istituto di Storia delle scienze naturali e della tecnica RAN, nonché dottore in Scienze tecniche e membro effettivo dell’Accademia di astronautica K.E. Ziolkovskij. Ciò che riferì il candidato astronauta presso l’Istituto Internazionale di antropologia spaziale di Novosibirsk, ha una importanza enorme per la comprensione dei misteri nascosti nello spazio.
Ecco alcuni estratti del suo rapporto: “Nel 1989 ho iniziato a prepararmi al volo nello spazio e ho avuto contatti sia informali che di lavoro con i miei colleghi. Fra questi c’erano anche gli astronauti che erano stati nello spazio. Tuttavia, le informazioni sulle visioni – denominate ‘stati di sogni fantastici’ (FSS) – le ho ricevute soltanto nella seconda metà del 1994, cosa legata più che altro all’approssimarsi della scadenza del volo imminente… Tutte le testimonianze delle visioni nello spazio sono nelle mani di una cerchia di persone estremamente ristretta… Le testimonianze di queste visioni sono state e sono trasmesse esclusivamente dall’uno all’altro, condividendo le informazioni con coloro che si apprestano a compiere il volo…

Le visioni fantastiche che si manifestano in volo costituiscono un fenomeno nuovo, prima sconosciuto, riconducibile alla nota tipologia degli stati alterati di coscienza… Improvvisamente l’astronauta, ad esempio, oltrepassa in un attimo i limiti della propria normale autopercezione di essere dall’aspetto umano per trasformarsi in un animale e muoversi nell’ambiente in questa nuova forma. E può continuare a percepirsi nell’aspetto trasformato o sentire di immedesimarsi in un’altra entità soprannaturale.
Diciamo che un collega mi ha confidato la sua permanenza nella ‘pelle’ di un dinosauro. Pensate che sentiva di essere un animale che si muoveva sulla superficie di un pianeta sconosciuto, mentre camminava oltrepassando burroni e precipizi, e ostacoli fisici di un qualche tipo.
L’astronauta ha descritto in modo abbastanza preciso il ‘suo’ aspetto: le zampe, le scaglie, le membrane fra le dita, il colore della pelle, gli artigli enormi e altri particolari. La fusione del suo ‘io’ con l’essenza biologica dell’antico sauro, era talmente completa da consentirgli di percepire come proprie tutte le sensazioni di questo organismo estraneo. Sentiva di avere delle placche cornee che si rizzavano sulla pelle della schiena in corrispondenza della colonna vertebrale. Del grido penetrante che si sprigionava dalle fauci disse addirittura: ‘Era il mio grido…’ “.

Di più: la catena di eventi relativa ad ogni trasformazione e le trasformazioni dell’ambiente stesso si avvicendavano contemporaneamente. Inoltre, non solo succedeva che l’astronauta avesse la sensazione di trovarsi nella “pelle” di questo o quell’altro organismo vissuto in epoche remote, ma accadeva anche che la persona sentisse di assumere un’altra personalità, che poteva anche rivelarsi appartenente ad un’entità umanoide extraterrestre.
L’aspetto interessante è che le immagini delle visioni osservate appaiono insolitamente vivide e colorate. Sono stati uditi diversi suoni, qualcuno ha persino percepito il linguaggio di altre entità che si è rivelato comprensibile come se fosse stato assimilato senza bisogno di alcun insegnamento. Era come se l’astronauta fosse stato catapultato in un altro continuum spazio-temporale e su altri corpi celesti sconosciuti, e pur trovandosi in un mondo per lui assolutamente nuovo, lo percepisse tuttavia come qualcosa di normale e familiare.
Un tratto caratteristico delle visioni fantastiche è costituito dalla variazione istantanea della percezione del tempo e del relativo flusso di informazioni… L’astronauta comincia ad avere la sensazione di percepire un flusso di informazioni proveniente da un qualche luogo esterno. Vale a dire che l’individuo ha la sensazione che una sorta di entità grande e potente gli trasmetta dall’esterno delle informazioni per lui assolutamente nuove ed insolite.
Si sono anche verificati episodi – e con pronostici estremamente precisi – di anticipazioni di eventi futuri, con “dimostrazioni” dettagliate di situazioni o momenti critici incombenti, come se fossero stati individuati e commentati da una voce interna. E in questi casi ‘si sentiva’: ‘tutto si sistemerà, andrà tutto bene…’ In tal modo sarebbero stati previsti in anticipo i momenti più complessi e pericolosi del programma di volo. E si è addirittura verificato un caso in cui se non fosse stato per uno di questi ‘sogni premonitori’ gli astronauti sarebbero anche potuti morire.
È sorprendente anche notare quanto la descrizione dei momenti critici fosse precisa e circostanziata.Evidentemente la “voce” aveva previsto un pericolo mortale che attendeva gli astronauti al momento dell’uscita nello spazio aperto. Questo pericolo era già stato segnalato qualche volta nei sogni premonitori con il commento della “voce”. E al momento della reale escursione nello spazio aperto, durante il lavoro all’esterno della stazione la previsione si avverò in tutto e per tutto: l’astronauta si dimostrò preparato e si salvò la vita (in caso contrario, si sarebbe irrimediabilmente allontanato dalla stazione).

Agli astronauti non era mai successo niente di simile prima (al di fuori del volo)… Il problema delle visioni degli astronauti viene occultato tenacemente dalla comunità scientifica. Non se ne parla, è come se non esistessero. Nessuno degli astronauti ha mai menzionato ufficialmente le visioni fantastiche e gli equipaggi non hanno mai incluso informazioni di questa natura nei loro rapporti ufficiali. Perché? La risposta è evidente: gli astronauti temono conseguenze negative, come la squalifica medica e la diffusione di queste informazioni interpretate come sintomi di malattia psichica e così via.
Uno degli astronauti ha tenuto degli appunti giornalieri nei quali ha descritto le sue visioni. Un documento unico! Tuttavia in risposta alle mie proposte e alle preghiere di pubblicarlo, o almeno di farmi parlare con gli scienziati che studiano il problema dal vivo, l’astronauta ha opposto un rifiuto categorico spiegando che sarebbe stato prematuro e perciò pericoloso per la sua carriera. È per questo che non posso, non ho il diritto morale, di fare né il suo nome né quello della navicella.

SE CHARLIE HEBDO LA PENSA COME I LILLIPUZIANI DI SINISTRA PARTIGIANI DEI CLANDESTINI… SIGNIFICA CHE SALVINI E DI MAIO E TUTTI NOI CHE IN LORO SPERIAMO SIAMO DALLA PARTE GIUSTA NELLA STORIA DELL’UMANITA’




CHARLIE HEBDO VIOLENTA GENOVA


Fabio Giuseppe Carlo Carisio
© COPYRIGHT GOSPA NEWS
divieto di riproduzione senza autorizzazione


E’ ormai assodato che dietro il piano di immigrazione selvaggia in Italia ed in Europa ci sia un progetto politico sociale mondiale dei vari Soros & co., braccio armato del Bilderberg e del Nuovo Ordine Mondiale (Nwo) ideato nel 1700 da un Rothschild (vedi link a fondo pagina), finalizzato a costruire nazioni europee popolate da migranti – e futuri clandestini in caso di rigetto dell’asilo politico – che possano trasformarsi in nerboruti braccianti dell’alta finanza: ora per sostenere le politiche delle Rivoluzioni Arancioni con le proteste a pagamento come in piazza Maidan a Kiev, ora per diventare manodopera a basso costo capace di rendere gli altri cittadini nativi rinunciatari ad ogni benefit sociale per non perdere il diritto, divenuto premio di sudditanza, di un misero posto di lavoro.
L’Italia è il fulcro nevralgico di questo processo di destabilizzazione sociale internazionale che in pochi anni potrebbe spazzare via tutte le grandi conquiste del Ventennio fascista mandando in default un sistema sanitario, socioassistenziale e pensionistico incapace di reggere all’alluvione di immigrati africani che, viste le dimensioni del Continente Nero, terminerà con la sostituzione della razza, l’estinzione dei bianchi e, soprattutto -come agognato dai fratelli massoni del Nwo – il predominio sui cristiani degli integralisti musulmani, cui bastano qualche concessione alla Sharia e la legalizzazione dei matrimoni pedofili per sostenere qualsiasi governo.
Mentre Amatrice celebra la tragica ricorrenza con tanti terremotati ancora in sistemazioni di emergenza, oggi sotto il solleone, tra qualche mese di nuovo sotto la neve, mentre Genova è ancora listata a lutto per un disastro tanto immane quanto evitabile e una certa politica e burocrazia statale sembra già spalleggiare i Benetton ed Autostrade per l’Italia spa concentrandosi sulle soluzioni per il ponte pericolante ed il traffico veicolare anziché sulle cause e sulle responsabilità individuali onde scongiurare in futuro il ripetersi di simili disumane tragedie, i partigiani dei clandestini si danno appuntamento a Catania sul molo della nave Diciotti divenuta per loro unico baluardo della civiltà insieme a quei 177 africani soccorsi nelle acque libiche dalla Guardia Costiera, per solerzia di ufficiali che hanno sostituito la bandiera delle loro ideologie politiche arcobaleno al Tricolore della Repubblica Italiana, in barba ai 5 milioni di italiani poveri assoluti e agli altri 18 a rischio di esclusione, ovvero sull’orlo del baratro della carestia.



L’arrivo nel porto di Catania della nave Diciotti della Guardia Costiera con a bordo oltre 177 migranti

I soliti militanti di sinistra sono tutti lì credendo che sia “ancora Fico” sfilare in parata per un buonismo pro migration che sembra ormai fanatica ossessione paranoica. Ma sono lì sostenuti da un consenso che sta diventando esile come la loro incapacità programmatica che per 7 interminabili anni, tanti quanti le bibliche disgrazie d’Egitto, ha portato l’Italia in uno sfacelo di debito pubblico, esploso nonostante le rigorose manovre invasive sui cittadini del supertecnico Monti e nonostante i piani di rilancio economico fallimentari di Renzi e Gentiloni, proni a rendere i gay sempre più gai con le Unioni Civili, la Glaxo sempre più milionaria col progetto mondiale che vede l’Italia cavia per il bombardamento vaccinale ed i gestori dei centri di accoglienza per migranti sempre più ricchi attraverso le speculazioni sui 35 euro di sostentamento che finiti per lo più in tasca agli aguzzini dell’immigrazione, come comprovato da numerose inchieste giudiziarie e non solo da Mafia Capitale.

Uno degli arrestati nell’inchiesta sulla mafia nigeriana Black Axe

Mentre Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza scoprono sempre nuovi business costruiti sull’immigrazione tanto da ribattezzare queste attività i “bancomat della malavita organizzata”, mentre la Dia (Direzione Invesstivativa Antimafia) lancia l’ennesimo allarme per la famigerata mafia nigeriana Black Axe che a colpi d’ascia, machete e riti tribali vudù minaccia e violenta i loro stessi connazionali per farne i nuovi schiavi (vedi link in fondo alla pagina) i paladini del buonismo fanno come le due scimmiette che non vedono e non sentono ed invece di imitare anche la terza e almeno avere il buongusto di tacere, saltano tutti sul palcoscenico dell’immigrazionismo come babbuini urlanti per intonare a vanvera i soliti cori  stonati che cozzano con la realtà di una gestione equlibrata dei flussi migratori invocata ultimamente persino dal Santo Padre.
Mentre i 460 migranti sbarcati a luglio a Pozzallo attendono la ricollocazione nei paesi europei secondo il piano di distribuzione varato dall’Unione Europea ed ancora disatteso da tutti gli stati ad eccezione dell’Italia che quegli immigrati li ha accolti, curati, sfamati, una magistratura assai solerte a inseguire le sirene di improbabili violazioni dei diritti penali – solo quando le decisioni sono assunte da esponenti del centrodestra – giunge ad ipotizzare il paradosso giuridico di un’indagine per sequestro di persona nei confronti del Ministro dell’Interno nel pieno esercizio delle sue funzioni di responsabile della Pubblica Sicurezza, esponendosi lei stessa, la magistratura, a travalicare gli estremi del potere giudiziario tanto da rischiare anche di configurare l’ipotesi di un attentato alla Costituzione ed agli Organi Costituzionali, di cui Governo e Ministri sono piena espressione.

I vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini

In questo clima soffocante l’Italia politica pare trasformarsi in un battibaleno nel paese immaginario di Jonathan Swift, la fiabesca Lilliput. Come in quel racconto fantastico gli esponenti di tanta sinistra appaiono ominicchi di statura minuscola come i Lillipuziani e fanno diventare i due vicepremier Matteo Salvini, che stavolta proprio non pare cedere allo sbarco dei migranti (ad eccezione dei pochi bambini già scesi e soccorsi) senza accordo di distribuzione in Europa, e Luigi Di Maio, pronto a minacciare la stessa Ue di bloccare il pagamento dei contributi annuali italiani in mancanza di soluzioni concrete sulla gestione condivisa dell’immigrazione, due nuovi eroici Gulliver, che stanno cercando di rompere lacci e lacciuoli con cui i sinistri Lillipuziani, sorretti dal Presidente della Repubblica sempre più avvocato del Pd che notaio d’Italia, li hanno imbrigliati nelle proiezioni sui media del mainstreaming.

La feroce e vergognosa copertina di Charles Hebdo sul crollo del ponte di Genova

In questo orizzonte caliginoso, oscurato dalla cenere di 7 anni di menzogne di Pinocchio-Renzi sull’immigrazione e sulle risorse, ben poche attente alle norme di convivenza civile e molte infoiate dalla loro atavica legge della giungla (vedi link in fondo alla pagina), ecco stagliarsi i colori sgargianti di una vignetta che in sé evoca le gesta della massonica Rivoluzione Francese, di Rodespierre e del Regime del Terrore… Ecco la rivista satirica francese Charlie Hebdo esprimere al meglio e senza mediazioni culturali la matrice ideologica del nazicomunismo secondo cui chi la pensa diversamente dalla sinistra deve crepare. “Il ponte costruito per gli italiani pulito dai migranti” recita la feroce, vergognosa allusione bastarda al crollo del viadotto di Genova.
Se costoro la pensano esattamente come i lillipuziani di sinistra allora significa che noi che non la pensiamo come loro, che i nuovi Gulliver, Salvini e Di Maio, e chi li sostiene, siamo tutti davvero dalla parte giusta nella storia dell’umanità.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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per approfondimenti sulla mafia nigeriana Black Axe clicca qui
per approfondimenti sull’allarme degli stupri neri clicca qui

MEDICI SENZA FRONTIERE NEI GUAI: SIRINGHE, CATETERI E GARZE USATI PER I MIGRANTI INFETTI GETTATI NELLA NORMALE SPAZZATURA PER PAGARE MENO TASSE. ILLECITI RISPARMI PER 460MILA EURO SCOPERTI DALLA FINANZA DI CATANIA


di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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Rifiuti sanitari ad alto rischio infettivo come siringhe, cateteri, garze intrise di sangue, guanti e mascherine con tracce ematiche, indumenti dismessi dai migranti potenzialmente contaminati da virus ed altri agenti patogeni come scabbia, meningite, tubercolosi, Aids e sifilide: 24mila chili di materiale potenzialmente pericoloso per la diffusione di epidemie anche gravi sono finiti nel normale ciclo di raccolta rifiuti come normali residui urbani indifferenziati in violazione ad ogni legge sullo smaltimento dei materiali provenienti dall’attività di assistenza medico-sanitaria prestata a bordo alle persone soccorse. La clamorosa scoperta è stata fatta dalla Guardia di Finanza di Catania insieme alla Polizia di Stato che ha portato al sequestro della nave Aquarius attualmente nel porto di Marsiglia e di 460 mila euro, provento dell’illecito risparmio derivante dallo smaltimento di rifiuti speciali come urbani. La pesante accusa è rivolta nei confronti della Ong Medici Senza Frontiere e di due agenti marittimi da parte della Procura di Catania guidata dal dottor Carmelo Zuccaro che da anni lavora alacremente alla ricerca dei numerosi illeciti nascosti dietro al soccorso e traffico dei migranti. E così si scopre che proprio gli operatori sanitari che avrebbero dovuto garantire la massima attenzione per evitare rischi di contagio avrebbero occultato i rifiuti speciali per soldi…
I RIFIUTI SPECIALI OCCULTATI COME URBANI






Il grafico elaborato da Guardia di Finanza e Procura di Catania
Il gioco della Ong, come noto finanziata anche dalla Open Society Foundation di George Soros, sarebbe stato assai semplice e rodato: occultare i rifiuti speciali dichiarando che non ci fosse nulla di pericoloso in modo da contenere i costi di smaltimento e non esporsi agli allarmismi che la certificazione di materiale sanitario a rischio epidemiologico avrebbe suscitato. La laboriosa indagine della Fiamme Gialle, risportata con dovizia di particolari dal Giornale di Sicilia, ha consentito di scoprire gli occultamenti incrociando i dati tra il soccorso di migranti infetti da malattie, affidati alle strutture sanitarie al momento dello sbarco, e quelli inerenti lo scarico di rifiuti dove non vi era alcuna presenza di prodotti sanitari e non derivanti da tale attività di assistenza e terapia a bordo. Non solo. Una volta mangiata la foglia e capito il trucco gli inquirenti hanno monitorato le comunicazioni interne a Medici Senza Frontiere individuando alcune e-mail che confermano la piena consapevolezza delle false dichiarazioni sui rifiuti. Gli investigatori sono quindi riusciti a sequestrare anche un carico di 80 kg di rifiuti speciali finiti tra quelli urbani.
L’INDAGINE BORDLESS PER 24MILA KG DI RIFIUTI FUORILEGGE

Pattuglie della Guardia di Finanza di Catania

Secondo l’indagine Bordless condotta dalla Guardia di Finanza e Procura di Catania sarebbero ben 44 gli illeciti smaltimenti nei porti italiani per un totale di 24mila kg di rifiuti. Sono complessivamente 24 gli indagati. Secondo l’accusa i soggetti coinvolti, a vario titolo, avrebbero «sistematicamente condiviso, pianificato ed eseguito un progetto di illegale smaltimento di un ingente quantitativo di rifiuti pericolosi a rischio infettivo, sanitari e non» in 11 porti: Trapani, Pozzallo, Augusta, Catania e Messina in Sicilia, Vibo Valentia, Reggio Calabria e Corigliano Calabro in Calabria, Napoli e Salerno in Campania, Brindisi in Puglia. Tra i rifiuti scaricati la procura indica “gli indumenti contaminati indossati dagli extracomunitari”, gli scarti alimentari e i rifiuti sanitari infettivi. L’accusa nei confronti di Msf riguarda sia la Aquarius, per il periodo da gennaio 2017 a maggio 2018, sia la Vos Prudence, la nave utilizzata dalla Ong tra marzo 2017 a luglio 2017. Per questo nel registro degli indagati sono finiti, oltre ad alcuni membri dell’organizzazione, anche il Centro operativo di Amsterdam che gestiva l’Aquarius e il Centro operativo di Bruxelles, che invece ha gestito e finanziato le missioni di soccorso della Vos Prudence. Tra gennaio 2017 e maggio 2018 dalle due navi «non è stata mai dichiarata la presenza di rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo» anche in presenza di «numerosi e documentati casi di malattie registrate dai vari Uffici di Sanità Marittima siciliani e del Sud-Italia intervenuti al momento dell’arrivo dei migranti nei porti italiani» duranti i quali sono stati “rilevati 5.088 casi sanitari a rischio infettivo (scabbia, meningite, tubercolosi, Aids e sifilide) su 21.326 migranti sbarcati», scrive la Procura di Catania nell’inchiesta ‘Bordless’ su indagini della Guardia di Finanza.
LE INTERCETTAZIONI CHE INCHIODANO LA ONG
«Ogni altro rifiuto della clinica è stato presentato insieme a tutti i rifiuti normali al momento dello sbarco». E’ uno dei passaggi di una mail interna di Medici senza frontiere acquisita dalla Procura di Catania agli atti dell’inchiesta ‘Bordless’, che contiene anche intercettazioni della Guardia di FInanza. Come quella tra l’intermediario di un’agenzia marittima e un funzionario della Vos Prudence in cui spiega che i vestiti dei migranti «noi li classifichiamo come rifiuto speciale, come se fossero stracci della sala macchine». Parla di «equilibri talmente sottili ormai consolidati in 2-3 anni» e si «va a certificare» l’urina di «gente che possono avere malattie infettive». Ecco perché, spiega al suo interlocutore, bisogna comportarsi «come una zanzara in una cristalliera, non come un elefante dentro la cristalliera.. si spezza il coso poi non posso aiutarti».
LA FALSIFICAZIONE DEI CODICI DEI RIFIUTI SPECIALI









Il Procuratore di Catania Carmelo Zuccaro

Secondo l’inchiesta della Guardia di Finanza e della Procura di Catania coordinata dal dottor Carmelo Zuccaro l’illecito smaltimento nei 44 casi sarebbe avvenuto tramite «una artificiosa comunicazione documentale» con la «declassificazione dei rifiuti a rischio infettivo» da parte Vos Prudence e Aquarius durante 44 sbarchi effettuati complessivamente dalle due navi dal gennaio 2017 a maggio 2018. Il protocollo prevede che il comandante della nave trasmetta alle autorità marittime e all’agenzia marittima raccomandataria, 24 ore prima dell’approdo, un modulo di notifica con l’indicazione della categoria e dei quantitativi di rifiuti da conferire e in ragione della loro tipologia il gestore dell’impianto portuale organizza il servizio di raccolta. Al termine delle operazioni, l’operatore ecologico consegna al comandante o suo preposto il “buono di servizio giornaliero”, valido come ricevuta di effettiva consegna della tipologia e dei quantitativi di rifiuti dichiarati. La ditta portuale concessionaria del servizio di smaltimento prende in carica i rifiuti (registro di carico e scarico). Durante il trasporto in discarica i rifiuti sono accompagnati dal formulario di identificazione rifiuti (Fir). In nessuno di questi passaggi, secondo la Procura di Catania, si segnalava la presenza di rifiuti speciali, ma soltanto solidi indifferenziati. Il meccanismo era semplice: durante la navigazione verso il porto di destinazione si provvedeva alla fornitura di indumenti nuovi e di alimenti ai migranti salvati in mare, producendo quelli per l’accusa erano dei «rifiuti pericolosi a rischio infettivo». Quest’ultimi, in fase di certificazione, prima di entrare nel porto, venivano presentati come rifiuti solidi indifferenziati con l’assegnazione di appositi codici che li contraddistinguevano come «non pericolosi». Al termine delle operazioni di sbarco erano poi conferiti alla società incaricata con la ditta portuale incaricata che, come emerso anche da foto-segnalazioni fatte a Catania, «li compattava in maniera indiscriminata e li portava in discarica per lo smaltimento finale».
MATERIALI PERICOLOSI PER SCABBIA, TBC E VARICELLA

Numerosi sono gli episodi ricostruiti nell’indagine della Gdf: tra questi c’è anche quello dell’approdo a Catania il 27 novembre del 2017 della nave Aquarius con a bordo 416 migranti: nel buono di servizio giornalieri dei rifiuti conferiti «nessuna traccia – scrive la Procura – è stata rinvenuta di quelli solidi composti dagli scarti alimentari e di quelli costituiti dagli indumenti dei migranti a rischio contaminazione, nonché di quelli sanitari veri e propri derivanti dall’attività medico-sanitaria prestata a bordo».
Analoga situazione a Trapani, il 15 e il 30 aprile 2017 per cui la magistratura contesta «dichiarazioni mendaci di Medici senza frontiere Olanda attestanti la non presenza tra i rifiuti scaricati di sostanze infettive o contagiose, nonostante i sette casi sospetti di tubercolosi, infezioni urinarie ed ematurie, varicella e scabbia, segnalati dall’ufficio di sanità marittima di Pozzallo (Ragusa)». Il 10 maggio del 2018, nuovamente a Catania, dopo lo sbarco di 105 migranti dall’Aquarius, le Fiamme gialle hanno sequestrato il carico di rifiuti appena conferito a un autocarro autocompattatore diretto al deposito della società cooperativa “La Portuale II”. Tra i 15 metri cubi di rifiuti dichiarati dal comandante della nave come rifiuti alimentari e speciali indifferenziati (carta e plastica), erano presenti 2 metri cubi (80 kg) di rifiuti pericolosi a rischio infettivo: indumenti dismessi dai migranti potenzialmente contaminati da virus ed altri agenti patogeni, nonché rifiuti sanitari a rischio infettivo derivanti dall’attività di assistenza medico-sanitaria prestata a bordo alle persone soccorse, come garze intrise di sangue, guanti e mascherine con tracce ematiche».

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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