martedì 20 novembre 2018

URGE DISCERNERE al di là delle Apparenze!




Sebirblu, 12 novembre 2018

Ciò che da sempre ha contraddistinto gli Esseri spirituali che nelle varie ere si sono succeduti su questo nostro pianeta è la testimonianza, durante la loro vita, di un grande distacco da ogni aspetto materiale riducendo al minimo e all'indispensabile l'attenzione dovutagli per sostentare e mantenere sano lo strumento della loro manifestazione, cioè il corpo fisico. (Cfr. QUI).

Se si prende coscienza della nostra Origine divina, se ci si "sveglia" alla Realtà delle cose, e questa rimane la più grandiosa conquista per l'umanità, allora si dovrebbe cominciare a ripulire noi stessi da tutte le pesantezze, da ogni bruttura che ha reso deforme l'anima in tutto il suo percorso evolutivo. (Ved. QUI e QUI).

Il termine "Anima" deriva dal greco psykhḗ, il cui significato è "psiche", e si chiama così perché con i suoi "corpi sottili" caratterizza l'individuo nella sua completezza fintanto che si evolve.

Infatti l'involucro più grossolano costituito da energia-materia densa è il corpo fisico,poi, a frequenze energetiche sempre più rapide abbiamo il corpo eterico, il corpo astrale, il corpo mentale inferiore e superiore, il corpo causale e infine lo Spirito, la Scintilla divina, la Monade che si è incapsulata nella densità. (Ved. QUIQUIQUI e QUI).

Quando davvero si fa questa esperienza profonda nulla è più come prima.

Domina in noi solamente la necessità di ritornare ad essere degni di tale Origine, e comprendiamo subito che necessita purificarci da tutte le "scorie" che ci hanno tenuti prigionieri e schiavi fino a quel momento.

Inizia  l'Opera  vera  di  catarsi  personale,  di  riallineamento  con  la  Volontà  Divinae con l'armonia del Tutto. (cfr. QUI e QUI). L'Oriente dice che quando il discepolo è pronto, solo allora il Maestro compare, ed è realmente così.

Il "caso" ci porterà ad un libro, ad un incontro, ad una strana coincidenza ma, senza saperlo coscientemente, è proprio il nostro SÉ superiore che ci guiderà affinché noi lo "scopriamo" dopo innumerevoli peregrinazioni esistenziali.

Siamo dunque delle individualità (Spiriti) immerse nelle personalità umane (Anime)o meglio nelle maschere umane visto che il nome viene dal latino "persona" che vuol dire appunto "maschera".


Maschere tragica e comica (Mosaico Romano del 1° secolo a.C. ‒ Roma, Musei Capitolini)

Per essere più esatti veniva chiamato così il personaggio che interpretava una parte teatrale la cui maschera, la "per-sona", consentiva al suono verbale di diffondersi tra gli spettatori.

È lo Spirito che tenterà di signoreggiare la personalità ripristinando il suo legittimo dominio sulla materia. In questo consiste l'evoluzione: ritornare a riassumerci la padronanza di noi stessi riconnettendoci alla Potenza, alla Sapienza e all'Amoreche sono le prerogative divine.

Per noi, quest'ultima, è la più "semplice" da raggiungere nell'immediato. L'Amore senza condizioni è la Grande Meta! Le virgolette stanno a significare che se non rinunciamo al nostro individualismo prorompente e al nostro egoismo devastante difficilmente potremo raggiungerla.

I tempi ormai sono brevissimi  e necessita  assolutamente,  pena  rimanere  nella terza dimensione se così desideriamo, aumentare la frequenza vibratoria dell'Amore dimenticandoci di noi stessi (cfr. QUI). L'Amore stesso, il Cristo, ci ha insegnato così: "Chi ama la propria vita la perderà", e ancora, "È dando che si riceve!"




Perciò, l'Opera primaria va fatta su noi stessi prima di poterla rivolgere al prossimo,altrimenti, "l'Acqua" che daremo risulterà inquinata dalle nostre passioni non domate e sarà completamente inefficace perché mancherà di sostanza, di quel "sale-sapienza" di cui ancora menzionò il Cristo.

Ogni ricercatore o "assetato" ha il diritto di assimilare il nostro esempio nel saper vivere e di conseguenza dobbiamo, per primi, mettere in pratica quello che stiamo diffondendo perché, se così non fosse, ogni operatore di Luce arrecherebbe un danno enorme al risveglio della Coscienza unitaria della Terra.

È per questo motivo che ORA più che mai è necessario conoscere noi stessi, "Nosce Te Ipsum" ribadiva Socrate, poiché proprio adesso siamo inondati da "messaggi" di ogni genere.

D'altra parte è il tempo dei falsi profeti (in particolare di uno: Jorge Mario Bergoglio,ved. QUI, e più ampiamente cliccando alle etichette il suo nome) ma è sufficiente riflettere alla Luce dello Spirito per scoprire l'eventuale inganno.

Dobbiamo essere consapevoli che più le "canalizzazioni" indulgono in argomenti e dettagli riguardanti il vivere di materia, come modello umano per intenderci, più dovremmo essere cauti e guardinghi.

Nei piani elevati dello Spirito tutto diventa impalpabile, lieve, armonioso e tutto è volto alla Gloria dell'Altissimo nel servire la Creazione e gli Esseri che la compongono in un Unico Eterno Amore continuamente rigenerantesi.


David Miller

Ovviamente, qui non si mette in dubbio la vita intermedia sui vari pianeti o sistemi stellari che compongono il Cosmo (cfr. QUI) ma non dobbiamo dimenticare la nostra provenienza e puntare sempre più in alto, senza lasciarci distrarre da giardini che in paragone alla nostra Terra possono sembrarci dei paradisi.

Dal frutto si scopre l'albero, e quando in una assemblea riunita per ricevere dei "messaggi" si formulano delle domande che sono troppo vicine ai nostri interessi ed abitudini umane, invece di chiedere come fare a renderci migliori per avere l'onore di servire o come si vive sostanzialmente la vita dello Spirito sui vari mondi, beh... allora c'è qualcosa che non quadra!

Anche i nostri corpi sottili lentamente spariranno, facendo riemergere in tutta la sua potenzialità divina lo Spirito ed è a questo che noi dobbiamo anelare! Ecco perché stiamo per abbandonare la dualità!

L'Amore ci deve guidare non la Ratio! La Ragione se non è illuminata dallo Spirito(corpo mentale superiore) ha dei confini molto ristretti che non gli permettono di assaporare l'aria rarefatta delle Vette!

È sempre l'Amore che ci condurrà a ricercare la nostra parte mancante, l'anima gemella, il nostro polo complementare, prima di unificarci definitivamente ad essa per ritornare "uno" (cfr. QUI), e sarà allora che decideremo insieme di dare possibilità ad un altro Spirito di "manifestarsi" a noi come genitori (visto che sarà per partenogenesi o parto di pensiero), per essere sorretto ed aiutato nel suo percorso evolutivo.




Ci sono infiniti modi di esistere in questo nostro immenso Universo ma sta a noi non lasciarci ancora accalappiare dall'illusione o maja come dice l'Oriente e prendere le distanze, finalmente, da comportamenti troppo umani nel loro contenuto.

È la vibrazione dei componenti e dei partecipanti ad una riunione, che ha come fine quella di ricevere delle "canalizzazioni", che determina la qualità di queste, proprio per legge di sintonia.

Aggiungiamo il fatto che purtroppo il nostro pianeta è tuttora un ambiente molto fertile per il basso piano astrale dove pullulano entità barontiche (dal greco baros=gravoso, basso e on, ontos=ente) di quarta dimensione, le quali non aspettano altro che alimentarsi della forza vitale degli astanti e dare sfogo alla loro ambizione di protagonismo camuffandosi da amici, maestri o servitori galattici. (Cfr. QUIQUIQUI e QUI).

Sta a noi, con il nostro pensiero, con il continuo collegamento alla Fonte divina, con gli atti quotidiani e le nostre scelte far sì che queste basse frequenze stiano lontane da noi, proprio perché irraggiungibili per le stesse.

Solo così potremo preservarci da subdoli e menzogneri attacchi tendenti a demolire la nostra fiducia nei Veri Messaggi di alta qualità che non riciclano, attenzione, sempre le medesime cose ma danno autentici insegnamenti per la nostra crescita d'Anima e per il bene comune. (Cfr. anche QUIQUIQUI e QUI).



CONTINUITÀ O ROTTURA? I CINQUE ANNI DI PONTIFICATO, IL LIBRO DI URETA PRESENTATO IN DIVERSE CITTÀ ITALIANE.

Cari Stilumcuriali,
Qualche tempo fa abbiamo parlato di un libro molto interessante, «Il cambio di paradigma di Papa Francesco. Continuità o rottura con la missione della Chiesa?», edito dall’ Istituto Plinio Corrêa de Oliveira, Roma.
Questo’opera viene presentata in questi giorni in diverse città italiane; troverete date e luoghi nelle fotografie allegate. Il comunicato che annuncia questi appuntamenti legge:
“Le espressioni “cambio di paradigma” e “rivoluzione culturale”, con cui si vuole auto-definire il pontificato di Francesco, indicano l’idea di una radicale trasformazione. Si tratta di continuità o rottura nella missione della Chiesa? E come devono porsi i fedeli davanti a tale panorama?

Per rispondere a queste ed altre domande, l’Associazione Tradizione Famiglia Proprietà organizza una serie di conferenze in sei città, a partire da lunedì 26 novembre, nelle quali parleranno autorevoli rappresentanti del mondo cattolico italiano. Le conferenze si terranno a Milano, Verona, Firenze, Roma, Napoli, Salerno.
Nel corso dell’incontro sarà presentato il libro di José Antonio Ureta «Il cambio di paradigma di Papa Francesco. Continuità o rottura con la missione della Chiesa?»”.
Scriveva fra l’altro Stilum Curiae:
“E per il resto…be, in cinque anni il livello di voluta e programmata confusione, nella Chiesa, nei vescovi e nei fedeli ha raggiunto livelli assolutamente impensabili nel 2013. E il processo non sembra voler rallentare: anzi:
Di tutto questo scrive dallo studioso José Antonio Ureta, cileno “naturalizzato” europeo da decenni, e specialista di storia della Chiesa in particolare per quanto riguarda il  difficile rapporto con le ideologie antireligiose che negli ultimi secoli le hanno dichiarato guerra, e le cui propaggini hanno preso radice all’interno della Chiesa stessa.
Il libro di Ureta è stato presentato il 23 giugno scorso a Roma, in occasione del congresso intitolato “Vecchio e nuovo modernismo: radici della crisi nella Chiesa”, e naturalmente il contesto era assolutamente adeguato all’evento. A cinque anni dall’elezione di Papa Francesco, l’autore ha tracciato un bilancio di questo lustro leggendolo alla luce del “cambiamento di paradigma”, cioè di un concetto più volte utilizzato dallo stesso Pontefice, e oramai diventato una specie di “parola d’ordine” fra i fan della linea lanciata dal Pontefice, e il cui obiettivo ultimo sembra sempre di più quello di modificare pensieri e comportamenti in modo da ridurre ciò che divide – o divideva – la Chiesa dallo spirito del mondo contemporaneo, adattandola alla modernità.
Lo studio offre una panoramica generale dei temi su cui si è concentrato finora il pontificato di Francesco e che più hanno suscitato scalpore tra i fedeli perché differiscono radicalmente, quando non sono totalmente contrari, a quanto insegnato dai pontefice precedenti; e in particolare dagli immediati predecessori di Jorge Mario Bergoglio. È un compendio agevole e veloce, (l’opera consta di 213 pagine) ma molto completo e documentato; l’apparato delle note e delle citazioni è di tutto rispetto.  Nella presentazione degli editori si afferma: “Non sembra esagerato supporre che probabilmente ad oggi non esiste un esame di questi cinque anni di Papa Bergoglio in una visione d’insieme così vasta”.
“Il libro spazia dalla marginalizzazione riservata da Francesco ai valori non negoziabili (vita, famiglia, educazione) ai rapporti intrattenuti con regimi, movimenti ed esponenti di sinistra di tutto il mondo, dalla promozione dell’agenda ecologista e di quella immigrazionista sino alla predicazione di una morale soggettivista non più vincolata alle regole universali delle leggi divina e naturale”.
Marco Tosatti




Oggi è l’86° giorno in cui il Pontefice regnante non ha, ancora, risposto.

“Quando ha saputo che McCarrick era un uomo perverso, un predatore omosessuale seriale?”

“È vero, o non è vero, che mons. Viganò lo ha avvertito il 23 giugno 2013?”

Joseph Fessio, sj: “Sia un uomo. Si alzi in piedi e risponda”.





FONTE: IL DIPARTIMENTO DI STATO USA HA PAGATO UNA TANGENTE DA $ 25 MIL AL PATRIARCA DI COSTANTINOPOLI PER FOMENTARE IL CAOS RELIGIOSO IN UCRAINA


I servizi di intelligence USA sobillano uno scisma nella Chiesa ortodossa contro il Patriarcato di Mosca.
di  James George Jatras
Fonte: Il Dipartimento di Stato USA ha pagato una tangente da $ 25 Mil al patriarca di Costantinopoli per fomentare il caos religioso in Ucraina

Risulta da un rapporto riservato che $ 25 milioni in dollari sono stati stanziati per sobillare un Patriarca ortodosso e far suscitare disordini religiosi e violenze in Ucraina. Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha cercato di dirottare la maggior parte di questi fondi nelle sue tasche (senza successo).

I Fatti
Il mese scorso la comunione cristiana ortodossa mondiale è stata messa in crisi dalla decisione del patriarca ecumenico Bartolomeo I di Costantinopoli di riconoscere come legittimi gli pseudo-vescovi scismatici oggetto di anatema e scomunica dalla canonica Chiesa ortodossa ucraina, che è una parte autonoma della Chiesa ortodossa russa. Così facendo, non solo il patriarca Bartolomeo ha infangato la testimonianza globale dell’antica fede apostolica, vecchia di due millenni dell’ortodossia, ma ha anche preparato il terreno per i conflitti religiosi in Ucraina e per la violenza fratricida – che è già iniziata. 
A partire da luglio, quando pochi prestavano attenzione, questo rapporto aveva avvertìto dell’imminente disputa e di come si volesse facilitare l’ordine morale anticristiano e un possibile scisma di alcune voci marginali “ortodosse” come ” Ortodossia in dialogo “, il ” Centro di studi cristiani ortodossi dell’Università di Fordham” , e The Wheel .

Bartolomeo è vicino ai Clinton …
Questi “teologi” autoproclamatisi presumono di sfidare gli insegnamenti morali della fede” (secondo le parole di P. John Parker ) e “si aggirano intorno, come lupi in abiti da pecora , formando e dando false idee sulla realtà della nostra vita in Cristo. “Non sorprende che tali gruppi abbiano abbracciato l’auto-esaltazione e il sostegno neopapico di Costantinopoli per gli scismatici ucraini .
Nessuno – e certamente non questo analista – accuserebbe il Patriarca Bartolomeo, la maggior parte dei politici ucraini, o persino gli scismatici ucraini di simpatizzare con la difesa di tali valori antiortodossi. Eppure questi sostenitori sanno che non possono portare avanti i loro obiettivi se la struttura conciliare e tradizionale dell’Ortodossia rimane intatta.
Perciò questi teologi accolgono con favore gli sforzi di Costantinopoli per centralizzare il potere mentre attaccano la Chiesa in discordia, specialmente rispetto alla Chiesa russa, che è diffamata in alcuni circoli occidentali proprio perché rimane ancora come un faro globale della testimonianza morale cristiana tradizionale .
Questo aspetto indica un’altra ragione per cui i governi occidentali sostengono l’autocefalia ucraina come un’offensiva spirituale contro la Russia e l’ortodossia. La leadership post-Maidan suona nella ” scelta europea ” il popolo dell’Ucraina presumibilmente fatto nel 2014, ma affianca morbosamente il bagaglio di relativismo morale che accompagna l’Occidente, simboleggiato da marce “gay” organizzate su obiezioni cristiane in città ortodosse come Atene , Belgrado , Bucarest , Kiev , Odessa , Podgorica , Sofia e Tbilisi . Anche sotto l’amministrazione Trump, gli Stati Uniti sono a un passo, con i nostri amici dell’Unione europea nei paesi pressanti liberati dal comunismo per adottare tali ” valori democratici europei” nichilisti e realtivisti.
Patriarca con Papa Bergoglio
Questo patriarca scismatico si è dimostrato molto amichevole con Papa Francesco, qualcosa che non piace a molti ortodossi, tra cui la maggior parte dei russi, sono indignati da … In breve, è visto come un imbranato per i globalisti.

Forse ancora più importante per i suoi iniziatori, la pressione sull’Ucraina mira a spezzare quello che vedono come il “soft power” della Federazione Russa, di cui la Chiesa ortodossa è il cuore e l’anima spirituale . Come spiegato da Valeria Z. Nollan, professore emerita di Russian Studies al Rhodes College:
“Il vero obiettivo della ricerca di autoscisma [vale a dire, completare lo stato di autogoverno indipendente dal Patriarcato di Mosca ] della Chiesa ortodossa ucraina è un colpo di fatto: un colpo di stato politico ha già avuto luogo nel 2014, avvelenando le relazioni tra l’Ucraina occidentale e La Russia, e quindi un altro tipo di colpo di stato – un colpo di mano religioso – cerca analogamente di minare la relazione canonica tra la Chiesa ortodossa ucraina e Mosca “.
Nel promuovere questi due obiettivi gemelli (moralmente, promuovere il degrado del cristianesimo ortodosso, politicamente, minando lo stato russo come potente protettore tradizionale dell’Ortodossia) è sempre più chiaro che il governo degli Stati Uniti – e in particolare il Dipartimento di Stato – è diventato un fomentatore pratico del conflitto.

Dopo un breve periodo in cui dichiara che “ogni decisione su un’autoscisma è una questione interna [ortodossa]”, il Dipartimento in pochi giorni ha invertito la sua posizione ed emesso una dichiarazione formale (in nome del portavoce del Dipartimento Heather Nauert, ma chiaramente redatta dal Ufficio europeo) che ha sfiorato una chiamata diretta per autoscisma, ma ha dato l’impressione inconfondibile di tale sostegno. Questo è esattamente come è stato riportato nei media, per Ad esempio , “Gli Stati Uniti sostengono la candidatura ucraina della Chiesa per l’autoscisma”. Infine, il Segretario di Stato Mike Pompeo ha trasmesso in prima persona il proprio sostegno, come ha fatto il Commissario Reichsk degli Stati Uniti per l’Ucraina , Kurt Volker .
La minaccia…
Ci fu presto motivo di credere che il coinvolgimento del Dipartimento di Stato non fosse limitato alle esortazioni. Come riportato da questo analista in ottobre , secondo un rapporto non confermato originato dai membri della Chiesa ortodossa russa al di fuori della Russia (una giurisdizione autonoma di base a New York del Patriarcato di Mosca), nel luglio di quest’anno funzionari del Dipartimento di Stato (possibilmente inclusi Segretario Pompeo personalmente) hanno avvertito l’ arcidiocesi greco-ortodossa d’America (con sede a New York ma facente parte del Patriarcato ecumenico) che il governo degli Stati Uniti era a conoscenza dell’appropriazione indebita di una grande quantità di denaro, circa $ 10 milioni, da $ 37 milioni stimati dai credenti per la costruzione di San Nicola Chiesa greco-ortodossa e santuario nazionale a New York.
L’avvertimento del Dipartimento di Stato ha anche riferito che i procuratori federali hanno prove documentali che confermano il ritiro di questi fondi all’estero per ordine del Patriarca ecumenico Bartolomeo. È stato suggerito che il segretario Pompeo avrebbe “chiuso gli occhi” a questo furto in cambio del movimento del Patriarcato di Costantinopoli a favore dell’autocefalia ucraina, che ha aiutato a mettere il patriarca Bartolomeo nel suo corso attuale.

(…………………………..)
Se il Dipartimento di Stato voleva trovare il bottone giusto per spingere il Patriarca Bartolomeo a passare alla questione della autoscisma, per l’arcidiocesi greca negli Stati Uniti è stato così. Teniamo presente che nel suo paese natale, la Turchia, il patriarca Bartolomeo non ha praticamente alcun gregge locale di fedeli – solo poche centinaia di greci, per lo più anziani, sono rimasti accalcati nel distretto di Phanar a Istanbul. (A volte il Patriarcato viene chiamato semplicemente “il Fanar”, così come “il Vaticano” è una scorciatoia per il papato cattolico romano).
Qualunque sia il finanziamento del Patriarcato da altre fonti (il governo greco, la Chiesa cattolica romana, il Consiglio ecumenico delle chiese), la linea di vita finanziaria del Fanan è la comunità etnica greca (incluso questo analista) in quella che ancora è definita la “diaspora” in luoghi come l’America, l’Australia e la Nuova Zelanda. E di questi, la più grande vacca da mungere è quella dei greco-americani.
Ecco perché, quando il Patriarca Bartolomeo ha emesso una chiamata nel 2016 per quello che è stato annunciato come un “Ottavo Concilio Ecumenico” ortodosso (il primo dal 787!), I fondi provengono in gran parte dall’America, fino a un massimo di $ 8 milioni secondo alla stessa fonte confidenziale che verrà indicata di seguito. Inteso da alcuni come un ” Vaticano II ” ortodosso di modernizzazione , l’evento è stato destinato al fallimento da un boicottaggio organizzato da Mosca su ciò che quest’ultimo ha visto come l’adozione del papa o persino delle prerogative imperiali del patriarca Bartolomeo – che ora sta arrivando tristemente in Ucraina.
… e il payoff
In aggiunta a quanto sopra, ora sembra che la mano diretta del Dipartimento di Stato in questa sordida faccenda non possa consistere unicamente nel maneggiare il “bastone” della minaccia legale: c’è ragione di credere che ci fosse anche una “carota”. Di recente è giunto all’attenzione di questo analista, tramite una fonte confidenziale e non richiesta nell’arcidiocesi greca di New York, che un pagamento di$ 25 milioni in denaro del governo degli Stati Uniti è stato versato a Costantinopoli per incoraggiare il patriarca Bartolomeo ad andare avanti con lo scisma in Ucraina.
La fonte di questo rapporto confidenziale non era a conoscenza dei precedenti resoconti dei media che la stessa cifra – $ 25 milioni – era stata pagata dal presidente ucraino Petro Poroshenko al Phanar come incentivo per il Patriarca Bartolomeo a progredire nella creazione di una chiesa ucraina indipendente. Inoltre, Poroshenko ha cercato evidentemente di cambiare il pagamento :
‘Peter [Petro] Poroshenko – il presidente dell’Ucraina – fu obbligato a restituire $ 15 milioni di dollari USA al Patriarca di Costantinopoli, che si era appropriato per sé.
“Come riportato da Izvestia , questo è avvennuto dopo che la storia della bustarella di Bartolomeo e una grossa somma” evanescente “designata per la creazione di una Chiesa ortodossa locale unificata in Ucraina riemerse nei mass media.
“Come riportato, alla vigilia della visita di Poroshenko ad Istanbul, alcune persone benestanti dell’Ucraina si sono” interessate “per accelerare il processo di creazione di una Chiesa ortodossa locale unificata. Sono stati raccolti circa $ 25 milioni. Dovevano andare alla cerimonia di premiazione del patriarca Bartolomeo di Costantinopoli per l’emissione di un tomos di autocefalia. [A tomos è un piccolo libro che contiene un annuncio formale .] Tuttavia, nelle parole di persone vicine al sostenitore, durante la visita del 9 aprile Poroshenko ha consegnato solo $ 10 milioni.
“Di conseguenza, dopo aver appreso del patto, Bartolomeo ha annullato la partecipazione della delegazione del Fanar – la residenza del Patriarca di Costantinopoli, nella celebrazione del 1030esimo anniversario del Battesimo della Russia il 27 luglio a Kiev.
“Una decisione simile da parte di Bartolomeo non è stata altro che un forte ultimatum a Poroshenko per restituire il denaro rubato. Ovviamente, per non perdere la sua faccia alla luce delle vistose rivelazioni della creazione del tomos di autocefalia per l’ucraino La Chiesa ortodossa, Peter Alexeevich [Poroshenko] ha dovuto restituire quei 15 milioni di dollari per i bisogni di Costantinopoli “, ha spiegato ai giornalisti una fonte attendibile.
“Per informazioni preliminari, solo dopo aver ricevuto la somma rimanente, Bartolomeo ha finalmente dato il suo consenso a inviare una delegazione del Fanar a Kiev …” (…….)
Per aggiungere la beffa al danno, penseresti che almeno Costantinopoli potrebbe ripagare alcuni dei 7-8 milioni di dollari sprecati alla debacle di Creta 2016 per riavviare il progetto di San Nicola a New York.
Evidentemente il Fanar ha cose migliori da spendere, come l’ ambientalismo dimostrativo del “Patriarca Verde” e, insieme a Papa Francesco, accogliere i migranti musulmani in Europa attraverso la Grecia. Certo, forse non c’è motivo di preoccuparsi, poiché la “vendita” dell’Ucraina è coerente con le ambizioni papali di Costantinopoli , una rivendicazione non canonica sullo status ” universale ” e l’ uso improprio del linguaggio incarnato e l’adozione di un tono incredibilmente arrogante ciò farebbe arrossire anche il più ultramontano sostenitore della supremazia di Roma.
Infine, sembra che, almeno per il momento, Costantinopoli non abbia intenzione di creare una chiesa indipendente ucraina, ma piuttosto una chiesa autonoma sotto la sua autorità .

Non è chiaro se Poroshenko o il Dipartimento di Stato USA, in tal caso, credano di aver ottenuto il valore dei loro soldi. Forse lo avrebbero ottenuto. Dopo tutto, il problema qui è meno di quello che si è appropriato per l’Ucraina di quanto colpisce in Russia e ferisce la testimonianza cristiana mondiale della Chiesa ortodossa. A tal fine, non importa se il nuovo corpo illegale sia quello di Costantinopoli o di Kiev, purché non si tratti di una ” chiesa di Moskal ” legata alla Russia.
Traduzione: Sergei Leonov

Pensioni, l'ultima vergogna di Tito Boeri: difende i fannulloni e frega chi aspetta l'assegno

Pensioni, tasto delicato. Il governo ha annunciato che vuole mandare in pensione a 62 anni chi ha lavorato e versato contributi per almeno 38 anni. Ma ora il presidente dell’Inps, Tito Boeri, mette il bastone tra le ruote ai ritocchi promessi alla riforma Fornero. Con le ipotesi del governo su quota 100 e il blocco dell’adeguamento all’aspettativa di vita (3 mesi in più ogni anno), per la pensione anticipata nel 2019 «il sistema previdenziale è a rischio» con il debito previdenziale che potrebbe aumentare di 100 miliardi. Boeri sintetizza che il paventato intervento sul sistema «oltre ad essere costoso» premia gli uomini penalizzando i giovani e le donne. Ragionamento che parte dal numero di contributi mediamente versati (gli uomini solitamente cominciano a lavorare prima), e quindi la platea dei maschietti che potrebbe beneficiarne rappresenta oltre l’85% dei potenziali pensionandi. Le donne potrebbero andare in pensione con la già sperimentata “Opzione donna”, che prevede però una forte decurtazione dell’assegno in base agli anni di anticipo.
A stretto giro arriva la replica piccata del vicepremier Matteo Salvini che della “riforma della Riforma Fornero” ha fatto una battaglia: «Da italiano invito il dottor Boeri, che anche oggi difende la sua amata legge Fornero, a dimettersi dalla presidenza dell’Inps e a presentarsi alle prossime elezioni chiedendo il voto per mandare la gente in pensione a 80 anni». Sulle stessa lunghezza d’onda anche Paolo Savona, che però rifila una stoccata tecnica al professor Boeri: «Per quanto mi risulta lo Stato dai pensionati incassa circa 50 miliardi, che è una somma superiore a quello che lo Stato dà per consentire lo sbilancio. Si parla sempre di sbilancio ma i pensionati si autofinanziano», ribatte il ministro Affari Europei intervenendo in aula alla Camera durante il dibattito sulla Nota di aggiornamento del Def. Nei fatti Savona, da economista, mette il dito nella piaga della previdenza pubblica. L’Inps, se solo facesse il proprio mestiere (quello di gestire entrate/contributi e uscite/prestazioni), non sarebbe in rosso, ma i contributi versati dai lavoratori e dalle imprese basterebbero per chiudere il bilancio in “utile”. Nei decenni scorsi però - attingendo alla mammella dei contributi pagati dai lavoratori - lo Stato ci ha pagato pure le pensioni dei milioni di dipendenti pubblici, che fino a qualche anno fa venivano contabilizzate con contributi fittizi e virtuali. Dalle casse dell’Inps ogni anno escono oltre 3,8 milioni di trattamenti assistenziali (complessivamente 100 miliardi), spesa che poi, a consuntivo, viene in parte rimborsata con i trasferimenti dalla fiscalità pubblica (ovvero le tasse che noi tutti paghiamo).
Savona, sottolineando che i pensionati “puntellano” l’Inps pagando una montagna di tasse sulle proprie pensioni, ricorda a Boeri che lo sbilanciamento non è da imputare ai lavoratori. Semmai ai milioni di assegni assistenziali che lo Stato generosamente eroga utilizzando l’Istiuto come ufficiale pagatore. C’è da crederci che questo non sarà l’ultimo scontro tra il vulcanico Boeri (che a febbraio terminerà il mandato affidatogli dal governo Renzi), e il governo Conte. Boeri contesta anche effetti e gettito del taglio alle pensioni d’oro (150 milioni). Tra le spese assistenziali, dal 2019, l’Istituto dovrà gestire pure l’erogazione del famoso reddito di cittadinanza (platea prevista 1,7 milioni di famiglie sotto la soglia di povertà, budget altri 9 miliardi). E con un timoniere “ostile” in plancia di comando l’operazione sarà tutt’altro che agevole. E infatti si vuole partire a marzo...
di Antonio Castro

Pensioni: nessuna restituzione all’Inps per le somme pagate in più

CI RISIAMO? OGNI ANNO L'INPS INVIA LETTERE DI RESTITUZIONE DELLA PENSIONE AI POVERI PENSIONATI CHE DOPO UNA VITA DI LAVORO (ANCHE CASALINGO), SI VEDONO RECAPITARE UNA MANNAIA CON ALLEGATA LA MINACCIA DI RESTITUZIONE DELL'INTERO IMPORTO VERSATO "ERRONEAMENTE". NE ABBIAMO RICEVUTA UNA IN FAMIGLIA E CI SIAMO VERGOGNATI DI ESSERE ITALIANI!!!! CARO DOTTOR BOERI, SE LA SUA INCOMPETENZA ARRIVA FINO A QUESTO PUNTO, ALLORA E' ARRIVATO IL MOMENTO DI CEDERE IL PASSO!!!!! LA PROMESSA DI SALVINI DI SOLLEVARE BOERI DALL'INCARICO E' ANCORA VALIDA O SI E' PERSA NEI MEANDRI BUROCRATICI DI QUESTO ASSURDO PAESE?!!!!! EPPURE QUESTI PENSIONATI NON PERCEPIVANO "PENSIONI D'ORO", EPPURE SONO COSTRETTI A RESTITUIRLE! PERSEGUITATE GLI EVASORI FISCALI INVECE DEGLI ONESTI LAVORATORI!!!!!! 


Il Tribunale di Palermo, con due recenti sentenze, ha affrontato la questione della restituzione o meno delle pensioni pagate in più dall’Inps. La decisione è a favore dei cittadini.

Pensioni: nessuna restituzione all'Inps per le somme pagate in più
Ogni anno l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale - noto come Inps- invia a milioni di italiani richieste di restituzione di somme corrisposte negli anni passati, adducendo di averle erogate indebitamente (per intero o in parte).
Per esempio può accadere che un pensionato venga chiamato a restituire importi ricevuti molti anni prima, anche di consistente entità, magari in un momento in cui non disponga di ingenti risorse economiche.
La questione del pagamento o meno da parte dell’Inps di somme contestate e della ripetizione degli indebiti da parte dell’Istituto sono all’ordine del giorno ma stavolta il Tribunale di Palermo ha dato ragione ai cittadini stabilendo quando la restituzione sia dovuta e quando no.

Nessuna restituzione per le pensioni pagate in più

Già da qualche tempo l’Inps ha iniziato ad inviare lettere per chiedere la restituzione delle pensioni erogate erroneamente suscitando la preoccupazione dei pensionati.
La Fipac, la federazione dei pensionati aderente a Confesercenti, ha subito reagito inviando a Tito Boeri, presidente dell’Inps, una lettera con la richiesta di chiarimenti sulla legittimità della richiesta.
Fermo restando il diritto dell’Istituto di richiedere la restituzione di quanto indebitamente pagato, l’associazione di categoria chiede di conoscere le motivazioni e le dimensioni degli interventi correttivi per evitare gli allarmismi dei pensionati. La questione sembra risolta dal Tribunale di Palermo il quale sancisce che le somme pagate in più dall’Inps non debbano essere restituite.
Infatti, con le sentenze 2041/2018 3238/2018 il giudice ha ricordato che in materia di previdenza e assistenza obbligatoria non trova applicazione l’articolo 2033 del Codice Civile sulla ripetizione dell’indebito.
L’articolo in questione recita:
“Chi ha eseguito un pagamento non dovuto ha diritto di ripetere ciò che ha pagato. Ha inoltre diritto ai frutti e agli interessi dal giorno del pagamento, se chi lo ha ricevuto era in mala fede, oppure, se questi era in buona fede, dal giorno della domanda.”
Da queste sentenze emerge che non ci potrà essere la restituzione delle somme pagate in più quando:
  • il pagamento è avvenuto sulla base di un provvedimento definitivo;
  • manca il dolo dell’interessato;
  • il pensionato ha segnalato in maniera corretta e completa tutti i fatti incidenti sul diritto o sulla misura della sua prestazione che non siano o possano essere già conosciuti dall’ente.
Se mancano queste condizioni la ripetizione di indebito ex 2033 del Codice Civile è ammessa e subordinata al termine di prescrizione decennale.
Invece se si accerta che la richiesta di restituzione dei soldi versati in più da parte dell’Inps è illegittima, il pensionato può presentare un ricorso amministrativo al Comitato provinciale dell’Istituto e, se questo viene rigettato, ricorrere all’azione giudiziaria.

Quando l’Inps ha diritto alla restituzione?

L’Inps ha diritto a ricevere il rimborso delle somme erroneamente versate solamente nel caso in cui il pensionato non comunica all’Istituto fatti - di cui l’ente non era a conoscenza - che potrebbero modificare l’importo della pensione. Se invece l’interessato comunica all’Inps tutte le circostanze utili al ricalcolo della pensione e l’Istituto continua ad erogare somme di importo superiore, la restituzione non è dovuta.
Questo perché l’obbligo di verificare ogni anno i redditi del pensionato che possano incidere sull’importo da erogare grava sull’ente e non sul cittadino. Inoltre il recupero delle somme erroneamente versate deve avvenire entro un termine determinato, oltre il quale non può essere richiesto alcuna restituzione. Nel dettaglio:
  • se i redditi che incidono sull’ammontare della pensione non erano a conoscenza dell’Istituto, l’Inps deve richiedere le somme pagate in più entro il 31 dicembre dell’anno successivo a quello in cui viene a conoscenza dei redditi;
  • se i redditi sono stati comunicati in sede di dichiarazione, l’erogazione errata delle somme deve essere notificata entro il 31 dicembre dell’anno successivo a quello della dichiarazione dei redditi.
Oltre questi limiti temporali le somme non possono in nessun modo essere richieste indietro.

PREPARIAMOCI AL CAMBIAMENTO. TRIONFO DELLA LUCE SULLE TENEBRE.



L'EVENTO: DIVULGAZIONE, ARRESTI DI MASSA DELLA CABALA CRIMINALE, RIPRISTINO DELLA VALUTA GLOBALE (SISTEMI NESARA E GESARA), PRIMO CONTATTO, TECNOLOGIE SP, GUARIGIONE DEL PIANETA. 

Attentato terroristico con coltello a Bruxelles contro un ufficiale di polizia

Attentato del coltello di Bruxelles contro l'ufficiale di polizia investigato come terrorismo - media
Gli agenti di polizia sono visti fuori dal quartier generale della polizia dopo che un poliziotto è stato pugnalato a Bruxelles, in Belgio, il 20 novembre 2018. © REUTERS / Yves Herman
Le forze dell'ordine a Bruxelles stanno indagando sull'attacco del coltello di martedì contro un agente di polizia come possibile atto di terrorismo, secondo quanto riferito dai media.
L'ufficio del procuratore di Bruxelles ha detto a Interfax che l'indagine sull'attacco è stata condotta come "un tentato omicidio nel contesto del terrorismo". Un commento simile da parte della polizia della città è stato citato da RIA Novosti.
In precedenza, un uomo armato di coltello ha attaccato un agente di polizia nella città belga prima di essere colpito da un altro ufficiale. Sia l'aggressore che la sua vittima designata sono stati portati in ospedale. Nessuna delle loro vite è segnalata come minacciata.