mercoledì 17 ottobre 2018

Comunicato della Casa Generalizia circa la canonizzazione del Papa Paolo VI


In occasione del Sinodo dei Vescovi sui giovani, domenica 14 ottobre 2018 Papa Francesco procederà alla canonizzazione di Papa Paolo VI. La Fraternità Sacerdotale San Pio X ribadisce le profonde riserve che già aveva espresso in occasione della beatificazione di Paolo VI, il 19 ottobre 2014:
- Tali beatificazioni e canonizzazioni dei papi recenti, con una procedura frettolosa, si affrancano dalla saggezza delle secolari regole della Chiesa. Non hanno forse per scopo di canonizzare i papi del Concilio Vaticano II, più che di costatarne l'eroicità delle loro virtù teologali? Quando si sa che il primo dovere di un papa – successore di Pietro – è di confermare i fratelli nella fede (Lc 22, 32) c'è di che rimanere perplessi.

Certo il Papa Paolo VI è il Papa dell’enciclica Humanae vitae (25 luglio 1968),che portò luce e conforto alle famiglie cattoliche quando i princìpi fondamentali del matrimonio erano fortemente attaccati. Egli è parimenti l'autore del Credo del popolo di Dio (30 giugno 1968) con cui volle ricordare gli articoli della fede cattolica contestati dal progressismo generalizzato, particolarmente nello scandaloso Catechismo olandese (1966).

Ma Paolo VI è anche il Papa che portò a termine il Concilio Vaticano II, introducendo nella Chiesa il liberalismo dottrinale che si esprime in errori come quelli della libertà religiosa, della collegialità e dell’ecumenismo. Ne seguì un turbamento che egli stesso riconobbe nel discorso del 7 dicembre 1968: «La Chiesa si trova in un’ora inquieta di autocritica, si direbbe meglio di autodemolizione. […] La Chiesa quasi quasi viene a colpire se stessa». L’anno dopo, riconosceva: «In numerosi campi, il Concilio non ci ha dato finora la tranquillità, ma ha piuttosto suscitato dei turbamenti e dei problemi non utili al rinforzarsi del Regno di Dio nella Chiesa e nelle anime». Fino al grido d’allarme del 29 giugno 1972: «Da qualche fessura è entrato il fumo di Satana nel tempio di Dio. C’è il dubbio, l’incertezza, la problematica, l’inquietudine, l’insoddisfazione, il confronto». Ma si limitò alla constatazione, senza prendere misure adatte a fermare questa autodistruzione.

- Paolo VI è il Papa che, con un intento ecumenico, impose la riforma del rito della Messa e di tutti i riti dei sacramenti. I Cardinali Ottaviani e Bacci denunciarono questa nuova messa dicendo che essa rappresentava «...sia nel suo insieme come nei particolari, un impressionante allontanamento dalla teologia cattolica della Santa Messa, quale fu formulata nella Sessione XXII del Concilio Tridentino»[1]. Al loro seguito, Mons. Lefebvre definì la nuova messa «impregnata di spirito protestante», dicendo che racchiudeva «un veleno pregiudizievole alla fede»[2].

Sotto il suo pontificato furono numerosi i sacerdoti e i religiosi perseguitati e anche condannati per la loro fedeltà alla Messa tridentina. La Fraternità San Pio X ricorda con dolore la condanna inflitta nel 1976 a Mons. Marcel Lefebvre, dichiarato sospeso a divinis per il suo attaccamento a questa Messa e per il suo categorico rifiuto delle riforme. Solo nel 2007 fu riconosciuto, con il Motu propriodi Benedetto XVI, che la Messa tridentina non era mai stata abrogata.
Oggi più che mai la Fraternità Sacerdotale San Pio X rinnova la sua adesione alla Tradizione bimillenaria della Chiesa, persuasa che questa fedeltà, lungi dall'essere un indurimento nostalgico, fornisce il rimedio salutare all'autodistruzione della Chiesa. Come ha recentemente detto il suo Superiore generale, don Davide Pagliarani: «Il nostro desiderio più sentito è che la Chiesa ufficiale cessi di considerare la Tradizione come un fardello o un mucchio di anticaglie obsolete, ma che guardi ad essa come l’unica via possibile per rigenerarsi» [3].

Menzingen, 13 ottobre 2018

ATTO DI AFFIDAMENTO E CONSACRAZIONE DEI SACERDOTI AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

PREGHIERA DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI

Chiesa SS.ma Trinità - Fátima

Mercoledì, 12 maggio 2010


Madre Immacolata,
in questo luogo di grazia,
convocati dall'amore del Figlio tuo Gesù,
Sommo ed Eterno Sacerdote, noi,
figli nel Figlio e suoi sacerdoti,
ci consacriamo al tuo Cuore materno,
per compiere con fedeltà la Volontà del Padre.

Siamo consapevoli che, senza Gesù,
non possiamo fare nulla di buono (cfr Gv 15,5)
e che, solo per Lui, con Lui ed in Lui,
saremo per il mondo
strumenti di salvezza.

Sposa dello Spirito Santo,
ottienici l'inestimabile dono
della trasformazione in Cristo.
Per la stessa potenza dello Spirito che,
estendendo su di Te la sua ombra,
ti rese Madre del Salvatore,
aiutaci affinché Cristo, tuo Figlio,
nasca anche in noi.
Possa così la Chiesa
essere rinnovata da santi sacerdoti,
trasfigurati dalla grazia di Colui
che fa nuove tutte le cose.

Madre di Misericordia,
è stato il tuo Figlio Gesù che ci ha chiamati
a diventare come Lui:
luce del mondo e sale della terra
(cfr Mt 5, 13-14).

Aiutaci,
con la tua potente intercessione,
a non venir mai meno a questa sublime vocazione,
a non cedere ai nostri egoismi,
alle lusinghe del mondo
ed alle suggestioni del Maligno.

Preservaci con la tua purezza,
custodiscici con la tua umiltà
e avvolgici col tuo amore materno,
che si riflette in tante anime
a te consacrate
diventate per noi
autentiche madri spirituali.

Madre della Chiesa,
noi, sacerdoti,
vogliamo essere pastori
che non pascolano se stessi,
ma si donano a Dio per i fratelli,
trovando in questo la loro felicità.
Non solo a parole, ma con la vita,
vogliamo ripetere umilmente,
giorno per giorno,
il nostro "eccomi".

Guidati da te,
vogliamo essere Apostoli
della Divina Misericordia,
lieti di celebrare ogni giorno
il Santo Sacrificio dell'Altare
e di offrire a quanti ce lo chiedono
il sacramento della Riconciliazione.

Avvocata e Mediatrice della grazia,
tu che sei tutta immersa
nell'unica mediazione universale di Cristo,
invoca da Dio, per noi,
un cuore completamente rinnovato,
che ami Dio con tutte le proprie forze
e serva l'umanità come hai fatto tu.

Ripeti al Signore
l'efficace tua parola:
"non hanno più vino" (Gv 2,3),
affinché il Padre e il Figlio riversino su di noi,
come in una nuova effusione,
lo Spirito Santo.

Pieno di stupore e di gratitudine
per la tua continua presenza in mezzo a noi,
a nome di tutti i sacerdoti,
anch'io voglio esclamare:
"a che cosa devo che la Madre del mio Signore
venga a me?" (Lc 1,43)

Madre nostra da sempre,
non ti stancare di "visitarci",
di consolarci, di sostenerci.
Vieni in nostro soccorso
e liberaci da ogni pericolo
che incombe su di noi.
Con questo atto di affidamento e di consacrazione,
vogliamo accoglierti in modo
più profondo e radicale,
per sempre e totalmente,
nella nostra esistenza umana e sacerdotale.

La tua presenza faccia rifiorire il deserto
delle nostre solitudini e brillare il sole
sulle nostre oscurità,
faccia tornare la calma dopo la tempesta,
affinché ogni uomo veda la salvezza
del Signore,
che ha il nome e il volto di Gesù,
riflesso nei nostri cuori,
per sempre uniti al tuo!

Così sia!

© Copyright 2010 - Libreria Editrice Vaticana

https://www.maranatha.it/index.htm

APPELLO A SUA ECC.ZA, MONS. CARLO MARIA VIGANÒ


Sua Eccellenza esca dal nascondimento e isolamento, in cui si è confinato, e lo faccia allo scopo di incontrare il Santo Padre Francesco, dopo aver chiesto Udienza con lui, e averla ottenuta, con data precisa e certa.

Il colloquio, se concesso (se negato… confermerebbe solo la cattiva volontà del Papa), condotto alla pari per la stessa dignità di due figli di Dio, pur nella distinzione dei ruoli e con l’obbedienza dovuta al Sommo Pontefice in materia di Fede, di Disciplina e di Morale, verta a servizio della Chiesa di Cristo e sia basato sulla verità dei fatti e dei documenti possibilmente prodotti, lasciando il giudizio conclusivo a Dio e alla coscienza personale.

Non ci sarà bisogno di ulteriori Comunicati o Dichiarazioni, al termine dell’appuntamento, a meno che il Santo Padre e Sua Eccellenza decidano diversamente, in accordo o in disaccordo non importa, purché ognuno si prenda la responsabilità delle proprie scelte, anche davanti al Popolo di Dio.
Lei, Eccellenza, ha avuto coraggio e spirito profetico nel denunciare la situazione gravemente immorale in cui si trova la Chiesa, Sposa di Cristo, a causa soprattutto dei suoi cattivi Pastori, e ha avuto l’ardire di coinvolgere nella sua accusa la persona di Francesco. Ha fatto bene. Noi le crediamo. Crediamo alla sua onestà, confermata dal suo giuramento di sincerità a Dio e alla Santa Madre di Dio, Maria.

Magari Jorge Mario Bergoglio avesse fatto lo stesso, avesse giurato solennemente per confermare la verità… macché, non ha affatto risposto, nemmeno ‘sì’ o ‘no’, come ci insegna e ci esorta invece a fare il Nostro Signore, del quale egli si accredita interprete autentico e originale, quando invece è capace di stravolgere, nascondere e confondere la Sua Divina Parola, cosa avvenuta puntualmente in tutto il mese di settembre nelle sue ‘meditazioni quotidiane’ (ciò che lei stesso ha rilevato nella sua seconda lettera, critica con il comportamento del Santo Padre).

È semplicemente penoso come il Vicario di Cristo abbia strumentalizzato il Santo Vangelo, che la Liturgia ci propone ogni giorno, per insistere sul concetto del Demonio come “Il Grande Accusatore” (il quale lo è veramente), nascondendosi dietro le sue ali ribelli per insinuare, maldestramente e velatamente, che ‘tu’ sei eguale a Satana, mentre egli è “il povero Cristo, che soffre in Croce e rimane in silenzio di fronte alle provocazione dei suoi nemici”.

Ancora più grave il Comunicato della Sala Stampa del Vaticano, del 29 settembre 2018, il quale, avallando la fasulla e capziosa narrazione bergogliana dei fatti, indice strumentalmente il Mese di Preghiera del Santo Rosario, coinvolgendo la Chiesa Cattolica in un impegno, che molti hanno già preso con la Madonna, apparsa a Fatima, e che ora, da bravi fedeli, hanno accolto con rinnovato fervore, aggiungendo l’invocazione all’Arcangelo Michele e il “sub tuum praesidium” alla Santa Madre di Dio.

Perché a Bergoglio non stanno a cuore le intenzioni del Cuore Immacolato dMaria, da lui vilipese, affossate e trascurate a Fatima, con luciferino atteggiamento di superbia, di vera sfida all’Immacolata, il tutto avvenuto in una ambientazione celebrativa di ispirazione massonica, sovrapposta alla sacralità del luogo delle Apparizioni, per la cui colpa il Vescovo di Roma e il Vescovo di Leiria-Fatima (ridicolmente da lui poi promosso Cardinale) dovranno presto rendere conto a Dio, (“è terribile cadere nelle mani del Dio vivente” [Ebrei 10,31], tanto più essere schiacciati dal piede della Donna di Genesi 3,15!).
Mentre in questi giorni si sta svolgendo in insulso, inutile, ideologizzato Sinodo sui Giovani, messo in manifesto con l’etichetta della sigla-acronimo delle perversioni sessuali, alzando il nuovo Mosè argentino il bastone biforcuto e cornuto, quale segno che li dovrebbe guidare… dove? Poveri giovani abusati, manipolati e traditi! Avessero loro insegnato almeno a non lasciare quintali d’immondizia, dopo l’Incontro con il Santo Padre al Circo Massimo di Roma, dove il fiore della Gioventù cattolica italiana vi ha fatto una pessima figura!

Se lei è consenziente alla proposta di vedersi e parlarsi con il Vicario di Cristo, sempre che Francesco glielo conceda, dovrà prima chiedere perdono a lui per avere invocato le sue dimissioni, riconoscendo che la conclusione logica della sua denuncia (quello che il Papa ha preteso da altri Vescovi, lo deve applicare a se stesso) non può tradursi in una conclusione teologica.
Non si può chiedere a un Papa di dimettersi, se è Dio che ce lo ha dato (o ce lo ha inflitto, come diceva San Vincenzo di Lérins), sarà Dio a toglierlo! Ma preghiamo che Francesco non si tolga la vita, quando il Demonio “Grande Accusatore” gli presenterà non ‘tutto il mondo da conquistare’, che non ha conquistato né a Cristo né alla Pace, ma vorrà farlo disperare per il disastro, che finalmente vedrà, procurato alla Chiesa Sposa di Cristo, che sta sanguinando e gridando aiuto, da lui inascoltata, anzi offesa e maltrattata.

Eccellenza, preghi anche per l’ex Papa Benedetto XVI. Se a un Papa non si può esigere di dimettersi, come si è permesso egli di dimettersi? Se è Gesù, che lo ha chiamato e gli ha detto: “Tu seguimi!”, può il Maestro un altro giorno chiamarlo e dirgli: “Tu sei vecchio, ti manca il vigore del corpo e dello spirito, in coscienza ti devi dimettere!”?

Ma preghiamo Te, “Santa Madre di Dio, sotto la Tua protezione cerchiamo rifugio, non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta”. Infatti nella Chiesa vale il Principio Mariano e il Principio Petrino, come lo ha illustrato e lo ha vissuto San Giovanni Paolo II Magno, che non si è dimesso e ci ha consacrati tutti al Tuo Cuore Immacolato!”
Don Felice Prosperi

Morichella di San Ginesio 9 Ottobre 2018


PREGHIERA PARTICOLARMENTE POTENTE CONTRO LE FORZE DEL MALE


Orazione a San Giuseppe
 

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Deh! per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido Custode della Divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo; cessa da noi, o Padre amantissimo, cotesta peste di errori e di vizi, che ammorba il mondo; ci assisti propizio dal Cielo in questa lotta contro il potere delle tenebre, o nostro fortissimo Protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la Santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio, acciocchè a tuo esempio, e mercè il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire, e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.   E così sia.

 

Indulgenza di 7 anni e 7 quarantene ogni volta che si recita la detta orazione.
(Enciclica di S. S. Leone: Quanquam pluries del 15 Agosto 1889).


IMPRIMATUR:

 
Genuae, 29 Juli 1909 -  C. De Amicis Vie. 
G.

VOLTO DI GESU' CONFORTO DEI DISPERATI

MUSICA PER ARMONIZZARE CORPO E SPIRITO

ANCHE LA MUSICA E' LA PIU' ALTA ESPRESSIONE DI DIO PER FARCI ENTRARE IN CONNESSIONE CON LUI E STARE MEGLIO. PROVATE QUESTA DELLA BRAVISSIMA ENYA... PROVARE PER CREDERE!


La versione cantata da Enya:


Madre della Speranza


Madre della Speranza
  
Santa Maria,
Madre di Dio, Madre nostra,
insegnaci a credere,
sperare ed amare con te.

Indicaci la via verso il suo regno!
Stella del mare, brilla su di noi
e guidaci nel nostro cammino!

 
Benedetto XVI     cfr. Spe Salvi
 

Supplica alla 
Regina del  SS. Rosario di P
ompei
 
 

 Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O Augusta Regina delle Vittorie, o Sovrana del Cielo e della Terra, al cui nome si rallegrano i cieli e tremano gli abissi, o Regina gloriosa del Rosario, noi devoti figli tuoi, raccolti nel tuo Tempio di Pompei, in questo giorno solenne, effondiamo gli affetti del nostro cuore e con confidenza di figli ti esprimiamo le nostre miserie.
Dal Trono di clemenza, dove siedi Regina, volgi, o Maria, il tuo sguardo pietoso su di noi, sulle nostre famiglie, sull’Italia, sull’Europa, sul mondo. Ti prenda compassione degli affanni e dei travagli che amareggiano la nostra vita. Vedi, o Madre, quanti pericoli nell’anima e nel corpo, quante calamità ed afflizioni ci costringono.
O Madre, implora per noi misericordia dal Tuo Figlio divino e vinci con la clemenza il cuore dei peccatori. Sono nostri fratelli e figli tuoi che costano sangue al dolce Gesù e contristano il tuo sensibilissimo Cuore. Mostrati a tutti quale sei, Regina di pace e di perdono.


Ave Maria

 
È vero che noi, per primi, benché tuoi figli, con i peccati torniamo a crocifiggere in cuor nostro Gesù e trafiggiamo nuovamente il tuo cuore.
Lo confessiamo: siamo meritevoli dei più aspri castighi, ma tu ricordati che sul Golgota, raccogliesti, col Sangue divino, il testamento del Redentore moribondo, che ti dichiarava Madre nostra, Madre dei peccatori.
Tu dunque, come Madre nostra, sei la nostra Avvocata, la nostra speranza. E noi, gementi, stendiamo a te le mani supplichevoli, gridando: Misericordia!
O Madre buona, abbi pietà di noi, delle anime nostre, delle nostre famiglie, dei nostri parenti, dei nostri amici, dei nostri defunti, soprattutto dei nostri nemici e di tanti che si dicono cristiani, eppur offendono il Cuore amabile del tuo Figliolo. Pietà oggi imploriamo per le Nazioni traviate, per tutta l’Europa, per tutto il mondo, perché pentito ritorni al tuo Cuore.
Misericordia per tutti, o Madre di Misericordia!
 
Ave Maria

Degnati benevolmente, o Maria, di esaudirci! Gesù ha riposto nelle tue mani tutti i tesori delle Sue grazie e delle Sue misericordie.
Tu siedi, coronata Regina, alla destra del tuo Figlio, splendente di gloria immortale su tutti i Cori degli Angeli. Tu distendi il tuo dominio per quanto sono distesi i cieli, e a te la terra e le creature tutte sono soggette. Tu sei l’onnipotente per grazia, tu dunque puoi aiutarci. Se tu non volessi aiutarci, perché figli ingrati ed immeritevoli della tua protezione, non sapremmo a chi rivolgerci. Il tuo cuore di Madre non permetterà di vedere noi, tuoi figli, perduti, Il Bambino che vediamo sulle tue ginocchia e la mistica Corona che miriamo nella tua mano, ci ispirano fiducia che saremo esauditi. E noi confidiamo pienamente in te, ci abbandoniamo come deboli figli tra le braccia della più tenera fra le madri, e, oggi stesso, da te aspettiamo le sospirate grazie.
 

Ave Maria

 
Chiediamo la benedizione a Maria
 
Un’ultima grazia noi ora ti chiediamo, o Regina, che non puoi negarci in questo giorno solennissimo. Concedi a tutti noi l’amore tuo costante ed in modo speciale la materna benedizione. Non ci staccheremo da te finché non ci avrai benedetti. Benedici, o Maria, in questo momento, il Sommo Pontefice. Agli antichi splendori della tua Corona, ai trionfi del tuo Rosario, onde sei chiamata Regina delle Vittorie, aggiungi ancor questo, o Madre: concedi il trionfo alla Religione e la pace alla Società umana. Benedici i nostri Vescovi, i Sacerdoti e particolarmente tutti coloro che zelano l’onore del tuo Santuario. Benedici infine tutti gli associati al tuo Tempio di Pompei e quanti coltivano e promuovono la devozione al Santo Rosario.
O Rosario benedetto di Maria, Catena dolce che ci rannodi a Dio, vincolo d’amore che ci unisci agli Angeli, torre di salvezza negli assalti dell’inferno, porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più. Tu ci sarai conforto nell’ora di agonia, a te l’ultimo bacio della vita che si spegne.
E l’ultimo accento delle nostre labbra sarà il nome tuo soave, o Regina del Rosario di Pompei, o Madre nostra cara, o Rifugio dei peccatori, o Sovrana consolatrice dei mesti.
Sii ovunque benedetta, oggi e sempre, in terra ed in cielo. Amen.

Salve Regina
Indulgenzia
Indulgentia plenaria semel tantum, soltis conditionibus,
recitantibus supplicationem meridianam ad B. V. Mariam a S. Rosario.



Beata Vergine Maria
https://www.maranatha.it/Benvenuti/mapa/pompei.htm

Preghiera davanti al Crocifissodi San Francesco d'Assisi
 

O alto e glorioso Dio,
illumina le tenebre
del cuore mio.

Dammi una fede retta,
speranza certa,
carità perfetta
e umiltà profonda.

Dammi, Signore,
senno e discernimento
per compiere la tua vera
e santa volontà.

Amen.

https://www.maranatha.it/Benvenuti/mapa/crossdamiano.htm

Salmo 8




SALMO 8   Grandezza del Signore e dignità dell'uomo
Tutto ha sottomesso ai suoi piedi, 
e lo ha costituito su tutte le cose a capo della Chiesa (Ef 1, 22).

O Signore, nostro Dio, †
quanto è grande il tuo nome
su tutta la terra: *
† sopra i cieli si innalza la tua magnificenza.

Con la bocca dei bimbi e dei lattanti †
affermi la tua potenza contro i tuoi avversari, *
per ridurre al silenzio nemici e ribelli.

Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita, *
la luna e le stelle che tu hai fissate,
che cosa è l'uomo perché te ne ricordi, *
il figlio dell'uomo perché te ne curi?

Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli, *
di gloria e di onore lo hai coronato:
gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, *
tutto hai posto sotto i suoi piedi;

tutti i greggi e gli armenti, *
tutte le bestie della campagna;
gli uccelli del cielo e i pesci del mare, *
che percorrono le vie del mare.

O Signore, nostro Dio, *
quanto è grande il tuo nome su tutta la terra!